Eretico di SienaLa clamorosa bufala della Carolina - Eretico di Siena

La clamorosa bufala della Carolina

- 06/03/22

Questa domenica salta ancora, purtroppo, la rubrica culturale del blog: era già sul trampolino di lancio, fra le altre cosine, un denso pezzo sulla figura di Giuseppe Mazzini (10 marzo, anniversario della morte, 1872): recupereremo. Così come ovviamente in settimana non mancheremo di commentare gli sviluppi dell’aggressione putiniana in Ucraina (massima solidarietà al popolo ucraino: speravamo fosse scontato, ma non lo è affatto, purtroppo).

Il nono anniversario del suicidio di David Rossi, guarnito dalle ultime pillole dalla Commissione e della post-Commissione, merita, ancora una volta, un concreto approfondimento (anche perché, almeno, si va verso il finale: consegna consulenze verso aprile-maggio).

Molti lettori avranno visto il video, nel quale Carolina Orlandi – la autoproclamata “figlia” di David Rossi – attacca duro sulla telefonata a suo dire “cancellata” delle 21,41 del 6 marzo 2013: il piglio deciso è il solito, mentre la bufala è, se possibile, ancora più fragorosa del normale. Appena un po’ di calma, e ci si arriva…

DAVID ROSSI, 9 ANNI DOPO

Sono dunque trascorsi esattamente 9 anni, da quella triste sera del 6 marzo 2013, in cui il manager MPS David Rossi si uccise, al termine di un drammatico periodo presuicidario, culminato con la dura perquisizione subìta il 19 febbraio.

Ieri, sulla Nazione (a cura di Laura Valdesi), abbiamo letto l’intervista alla madre: la quale, nonostante sostenga cose a dir poco opinabili in certi passaggi, va rispettata a prescindere, come ho già scritto nel mio libro; in lei, c’è il dolore, inesausto, di una madre: va ascoltata, e a lei va l’umana simpatia – nel senso dell’accezione greca – che comunque merita, davvero a prescindere.

E più passa il tempo, più crediamo meriti rispetto umano anche la figura del suicida: non solo perché è l’unico che abbia pagato sì duramente, ma anche perché ciò che ha dovuto subire post mortem, a partire dall’ostensione del proprio cadavere in ogni singolo lembo di pelle, non ha forse uguali, a livello mediatico. Neanche chi lo ha sempre criticato, anche duramente, da vivo e potente, glielo avrebbe macabramente potuto augurare. Invece è andata così, e sappiamo tutti chi ringraziare.

Visto che il tutto è emerso in audizione, ed è stato riportato dalla stampa regionale (La Nazione, sempre Laura Valdesi), ci permettiamo di fare presente che questo continuo scandaglio su ogni anfratto degli ultimi giorni del povero Rossi, poi naturaliter fa venire alla luce anche cose che – lo crediamo fermamente – a chi non c’è più non avrebbe fatto alcun piacere che venissero fuori. Ma tutto è stato fatto per amore di Verità, non è forse vero?

All’ultima domanda dell’intervista, la madre di David Rossi ha risposto che la famiglia appunto cerca la verità, e che non ha chiesto in nessun modo risarcimenti economici; solo una chiosa, proprio per chiarezza: in questo caso, la signora parla per la famiglia di sangue, o si riferisce anche ad Antonella Tognazzi?

 

LE GIRAVOLTE DELLA CAROLINA

Un giornalista con cui colloquiavo, tempo fa, sul Caso Rossi, mi chiese quale fosse, secondo me, la panzana più grossa detta, negli anni, da Carolina Orlandi, la figlia di Antonella Tognazzi, mediaticamente anche del povero David Rossi.

Ammetto, su due piedi, di avere continuato a sorseggiare il tè, senza riuscire, di primo acchito, a selezionare fiore da fiore; mi ricordo però distintamente di avere consigliato la lettura del suo perdibilissimo libro, in cui – forse per trovare il modo di arrivare a superare le 100 paginette – inserisce una messe di informazioni, le quali poi si riveleranno utilissime alla causa suicidaria (forse la più significativa è l’ammissione – nero su bianco – della totale non accettazione dell’evento da parte della madre, come peraltro spesso accade nei suicidi; per non dire della ricostruzione della sera prima del suicidio, quando fu proprio lei – si badi bene – a notare i taglietti autoinferti sull’avambraccio del “padre”). Carolina dunque anche utilissima a demolire la tesi che la famiglia non sapesse dello stato pietoso in cui si trovava il Rossi: la scoperta dei taglietti autoinferti era una prova lampante, in tal senso.

Poi, per non deludere chi comunque stava lavorando, mi sono detto: lascerò certo fuori molte chicche, ma una cosa la devo pur tirare fuori. Ecco che allora ho scelto questa, che in effetti mi pare insuperabile: quando la Orlandi-Rossi ebbe il coraggio – perché, in effetti, ce ne vuole non poco – di affermare alla stampa (Libero, settembre 2019) che il PM Marini voleva distruggere il corpo del suo autoproclamato padre. Sì, i lettori hanno letto bene: la Procura voleva distruggere il corpo, secondo lei.

“Il Pm Marini non dispose l’autopsia, ma la distruzione del corpo”. Sparato ovviamente poi da Dagospia, con massima enfatizzazione mediatica.

Cosa non solo ovviamente mai e poi mai accaduta, ma completamente fuori dal mondo: sul corpo di Rossi fu fatta l’autopsia di rito, e poi – come ben risaputo – il corpo è stato riesumato 3 anni dopo. Per amore di Verità, certo: sempre per quello e solo per quello, ci si è mossi. Mai per altro che per quello. E pensare di chiedere scusa per avere detto cose simili, invece? No, altrimenti cala l’audience, e i fans potrebbero iniziare a farsi domande imbarazzanti…

 

LA MAXI BUFALA DELLA CAROLINA (L’ULTIMA IN ORDINE DI TEMPO)

Giovedì sera, dopo l’audizione della Polizia postale genovese, Carolina era pimpantissima; già ringalluzzita di suo per il ridimensionamento di una cosa che, peraltro, non era mai stata affermata (la ricerca della parola “suicidio”: il PM Marini aveva parlato dei 35 files in cui il vocabolo era presente, rimandando poi alla Postale per la spiegazione tecnica: ed i files con la parola “suicidio” ci sono tutti, dal primo all’ultimo), ella aveva in serbo il jolly, l’autentico pezzo da novanta. Quello che dà il colpo di grazia, non c’è verso. Che c’è di meglio di una misteriosa telefonata, la sera del suicidio, la quale sarebbe stata cancellata? Roba grossa grossa, insomma.

Come al solito, anche se così fosse stato, cosa mai sarebbe cambiato, ai fini della dinamica della morte? Dove starebbe il nesso fra la causa e l’effetto? Solo un minus habens lo potrebbe vedere. L’assassino che chiama per sapere se l’assassinato è resuscitato? Ovvero lo spietato killer che – dopo avere buttato di sotto l’orologio, tornato in albergo o a casa, dopo la doccetta d’ordinanza -, vuole fare uno scherzetto telefonico ai PM, di grazia? As usual, basta essere normodotati per capire che sono solo rantoli disperati di chi non vuole – rectius: ormai non può più – arrendersi all’evidenza del fatto.

Per inciso, nel nono anno dall’evento: il mirabolante pool difensivo, nonché la ancora più mirabolante Commissione di inchiesta, non è stata capace di trovare neanche mezza lettera di minaccia contro Rossi. In nove anni, eh. Quanto alla Commissione, lo ripetiamo ancora una volta (e lo faremo ancora): chiamino in audizione la psichiatra, professoressa Lorettu, che almeno risparmiano altre audizioni (visto che era stata consulente della famiglia, si può fare, no?).

In ogni caso, visto che ci siamo, dilunghiamoci un po’, anche per capire con chi si abbia a che fare; si tratta ovviamente della consueta bufala, che sic et simpliciter qualifica chi l’ha tirata fuori: la bufala della Carolina, per l’appunto (ci dispiace per i suoi fans, ma si tranquillizzino: ci saranno altre occasioni in cui vederla all’opera, fino a maggio-giugno lo spettacolo va avanti; poi, sarà certo più difficile, ma non è detto, dai).

La telefonata – che è una normalissima telefonata di un giornalista del sito Linkiesta, non di chissà chi (come già opportunamente scritto dalla Nazione, peraltro) – non è mai stata cancellata, da nessuno ed in nessun momento: era semplicemente una telefonata con numero anonimo, comunque registrata dalla memoria dell’Iphone del Rossi (il tutto, poi, confermato dal tabulato Tim); per la precisione, è quella chiamata che arriva prima di quella della onorevolissima Santanché (sulla quale, ormai celebre, telefonata, la Commissione potrebbe sentire lei, o è troppo incomodo, di grazia?).

Nelle sue imperdibili storielline postate su Instagram, la Orlandi giovedì sera, pimpante quanto nelle occasioni migliori, aveva scritto quanto segue:

“Una chiamata in entrata delle 21,54 risulta essere stata cancellata

Di chi era quella chiamata (specificato sopra: di un giornalista, Ndr)?

Perché è stata cancellata (sic)?

Ma soprattutto: chi lo ha fatto (super sic)?

I Pm non possono più tirarsi indietro Stavolta ne devono rispondere”.

Eh sì: io li metterei direttamente al muro, senza perdere tanto tempo. Il plotone di esecuzione lo affidiamo a qualche membro della Commissione? Benda sugli occhi, o no? Il Tribunale di Instagram, a questo siamo arrivati.

In attesa della prossima bufala di Carolina (la quale attendiamo, frementi, in settimana), a rispondere (e a domandare pubblicamente scusa) potrebbe iniziare proprio lei: ma questo – ci rendiamo perfettamente conto – è forse chiedere troppo…

12 Commenti su La clamorosa bufala della Carolina

  1. Pino Mencaroni scrive:

    Guardando l’audizione della Polizia postale, la questione di questa della misteriosa telefonata è stata sollevata dal Commissario Migliorino. Poi veniamo a sapere da La Nazione che la chiamata è nei tabulati già a disposizione della Commissione d’inchiesta.

    Possibile che il Commissario Migliorino non se ne sia accorto?


    Eppure il Commissario è uno preciso:
al Pm Nastasi ha mostrato una foto che , in prima battuta, secondo il Commissario , immortalava il Pm dentro il vicolo di Monte Pio e invece, se ne accorto poi lo stesso Migliorino, era in via dei Rossi.


    Al Pm Marini, Der Kommissar si è avvicinato con passo felpato alla Lee Van Cleef, in stile “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”, ha sfoderato, come una pistola fumante, una foto che immortalava il Pm nel vicolo di Monte Pio in un orario risultato invece completamente sballato.

    Sempre al Pm Marini, ha poi chiesto se ci fosse l’audio di una Sit (Sommaria informazione testimoniale) ! Ma una Sit non è mica un interrogatorio.


    Al Pm Natalini, con fare deciso, ha chiesto come mai il consulente della famiglia non avesse gli originali dei bigliettini d’addio del povero Rossi. Come è noto anche ai canguri, i reperti di indagine rimangono nel fascicolo, si possono esaminare ma mica uno se li porta casa.


    Sulla famosa e-mail Help del povero Rossi, il Commissario ha riferito che, in seguito, all’utilizzo di un software crackato da parte della famiglia di Rossi per estrarre la mail dal pc di Rossi, la mail presentava poi, per errore, un sacco di altri destinatari, oltre a Viola.
    Per la verità, stando alle carte, la mail crackata presentava un solo altro destinatario, cioè la segretaria di Ilaria Dalla Riva, all’epoca capo del personale di Mps. Questi software crackati, ovviamente utilizzati in buona fede, a volte fanno cose veramente inimmaginabili.
    Sui 26mila dipendenti del Monte di allora, siamo nel 2013, vanno a beccare solo la segretaria del capo del personale. Cioè del settore responsabile della gestione dei dipendenti e quindi, nel caso fosse stato vero, si rileverebbe una grave negligenza della direzione del personale a fronte di un dipendente che gli comunicava l’intenzione di suicidarsi.

    Il Commissario è andato molto meglio sulla questione dei festini dove non ha proferito granché. Poi dei festini se ne parla solo nelle sedute secretate della Commissione. Considerando l’argomento, la secretazione conferma che siamo di fronte alla Cloaca Maxima del pettegolezzo.

    Mi permetterei di suggerire al vispo Spettatore critico di non infierire con le critiche al Commissario: il ragazzo è volenteroso e si impegna.

    Certo talvolta parla senza aver letto bene le carte, altre volte è ignavo delle procedure penali su cui vorrebbe disquisire.

    E, in qualche frangente, rischia la figura del Pirla perché poco incline alla verifica di ció che mostra (foto).
    Probabile che il nostro enfant prodige non abbia ancora letto Karl Popper.

    Il Commissario è molto giovane e dunque ha certamente grandi spazi di miglioramento. Non dimentichiamoci che si chiama Migliorino..lo scopriremo solo vivendo.

  2. Eretico scrive:

    Caro Pino,
    intervento davvero ottimo ed abbondante: certo, scomodare Lee Van Cleef per l’onorando Migliorino è un autentico insulto alla memoria di un attore che ho sempre amato (Van Cleef, intendo), ma ti perdono, suvvia.

    Fra le varie chicche del tuo intervento (d’altra parte, ormai è chiaro: il parlare di più in Commissione, è inversamente proporzionale alla conoscenza della grammatica, dell’Abc di ciò di cui si vorrebbe discettare), la number one è quella della formidabile coincidenza concernente l’area del personale. Guarda un pochino, proprio lì, si doveva andare a parare…proprio lì…

    Io mi chiedo, infine: questa ignobile pantomima, almeno dopo la ostensione della super perizia (quanti soldi pubblici buttati via: e pensare che basterebbe addebitarne ad altri i costi, e tutti si zitterebbero in un amen), finirà, o si deve andare avanti ad libitum?

    L’eretico

  3. Pino Mencaroni scrive:

    Mio caro,

    purtroppo Il Buono non andava bene, Clint Eastwood sempre preciso e mai prolisso. Stonava anche il Brutto, Eli Wallach eccessivamente claudicante. Mi sembrava più aderente il riferimento al mitico Lee, limitatamente a postura e sguardo penetrante. Per quanto riguarda la performance complessiva direi ben ancorata nel tradizionale solco dell’avanspettacolo.

    Non se si andrà a libitum. Speriamo che nessun abbia visto asini in volo, altrimenti toccherà far decollare le Frecce Tricolori..con quanto costa oggi il kerosene.

  4. alberto bruttini detto "Il Cacaccia" scrive:

    a quando PPP100 ?

    • Eretico scrive:

      Carissimo,
      sabato alle 17,30 all’auditorium di San Miniato: lo scrivente ne discetta con Vincenzo Coli e Francesco Ricci.

      Ad majora, l’eretico

  5. Perché ti accanisci contro Carolina che cerca a suo modo di capire quello che non le torna… lei no, ma tu lo sai come funzionavano le sponsorizzazioni, lo scrivevi e ricordi le cifre:
    http://ereticodisiena.blogspot.com/2012/06/tipi-senesoti-david-rossi-il-genio.html
    …poi, proprio in quei giorni, azzerate! T’immagini proprio in quel frangente che rovesciamento di fronte?!

    • Eretico scrive:

      Caro Maurizio,
      veramente mi pare che sia lei ad accanirsi contro il buon senso, per non aggiungere altro per carità di Patria…

      Comunque, noto con piacere che reciti la parte dell’ ultimo (fra gli ultimi, via) vietcong, visto che ormai anche molti fans della premiata ditta stanno abbandonando la barca: il che, da una parte, ti fa onore…

      L’eretico

  6. MARIO ASCHERI scrive:

    Grande Pino, che piacere ritrovarti! Vieni a San Giuseppe, naturalmente.
    Raf di cosa parlate, sabato? La mattina Tuliani sul Campo in AS. Su guerra Franco Cardini non è solo bastiancontrario è di un esibizionismo pericoloso…ha perso ogni equilibrio in questo modo. Errori occidentali? Scoperta dell’America. Come difendere nazismo,tiranneggia l’Europa perché hanno sbagliato a Versailles. Il rapporto di causalità non può essere così dilatata.
    Ricorderei a Franco che è medievale (e non solo ahimè) tipicamente la Responsabilità dei padri che ricade sui figli e la Responsabilità collettiva: come a Stazzema ecc.

    • Eretico scrive:

      Sabato, a San Miniato alle 17,30, parliamo di Pasolini sotto varie sfaccettature, come è doveroso che sia: Vincenzino Coli, per esempio, ne discetta dal punto di vista dell’attività cinematografica; io, da par mio, affronterò il tema del rapporto fra Pasolini ed il Progresso (ovviamente, con parallelismo anche con Leopardi), e poi ho anche scovato – sul Corriere della sera odierno – una autentica chicca sui rapporti fra PPP e Quasimodo…

      L’eretico

  7. Pino Mencaroni scrive:

    Carissimo Mario,
    certamente ci gusteremo delle buone frittelle

  8. Eretico scrive:

    Oggi ghiotta audizione, della quale scriverò ovviamente domani sera-notte; faccio sommessamente notare che Fabrizio Viola ha raccontato di una cosa che David Rossi gli avrebbe detto nel novembre 2012, vale a dire che il padre era morto di crepacuore a causa del martellamento bloggeristico sul figlio. Mah…

    L’eretico

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