Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Ambrogio Spinola (e 3 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Ambrogio Spinola (e 3 Ps)

Eccoci all’appuntamento cultural-domenicale del blog, quest’oggi dedicata ad una figura – caduta nell’oblìo nazionale – che merita invece di essere ricordata, quantomeno conosciuta: per le sue straordinarie doti militari, ed anche per il suo mecenatismo. Pensate quanto sia anacronistico: lo Spinola era uno di quegli uomini, per i quali la parola “onore” aveva un valore sacrale (nell’accezione seicentesca, certo, ma pur sempre di onore si parla). Pensate un pò…

 

UNA BIOGRAFIA TANTO ATTESA (MA DEL 1947!)

Habemus librum, verrebbe da esclamare! Non è proprio nuovo il testo – trattasi di una riedizione, dopo la prima uscita del 1947! -, ma si fa con ciò che c’è: “Ambrogio Spinola. Il vincitore dell’assedio di Breda”, Italia storica, pagg. 156, euro 19, è una biografia dello Spinola, scritta dall’intellettuale spagnola Carmen Munoz Roca-Tallada, che l’aveva scritta per l’appunto nell’ormai lontanissimo 1947; ma in questa edizione abbiamo un approfondimento di due storici militari, Vittorio Mariani e Varo Varanini, nonché una prefazione di Gabriele Campagnano. Giusto ieri, con grande piacere, abbiamo potuto leggere la recensione dell’opera, vergata da Matteo Sacchi (Il Giornale, pagina 25).

Nato a Genova nel 1569 – esattamente due secoli prima di quel Napoleone al quale molti lo paragonano, a livello militare -, e morto nel suo feudo di Castelnuovo Scrivia il 25 settembre 1630, nella sua vita servì, da militare in carriera, la corona spagnola; fu soprannominato “Diavolo volante”, in quanto la sua caratteristica precipua fu l’abilità nel rompere, a suo favore, assedi che si trascinavano anche da anni. Era un militare, che si sapeva servire della Scienza (oggi sarebbe un esperto di cyber-war?): geometria, matematica applicata le quali si uniscono all’arte della guerra in quanto tale, a sua volta comprendente il cavalcare e l’usare con grande perizia la spada.

Insomma, questo rampollo di una delle principali casate genovesi – contrapposta storicamente a quella dei Doria, ben più nota lontano dalla città della lanterna -, non doveva neanche intraprendere la carriera militare, giacché il militare sembrava dovere piuttosto essere il fratello minore Federico, comunque anch’egli fedele servitore del Re di Spagna (Filippo IV, illo tempore); non andò però così, ed un Regno da decenni più che declinante, ebbe modo di annoverare, fra le sue fila, un condottiero “italiano”, degno di passare alla Storia. E dalla porta principale…

PALAZZO SPINOLA: UN GIOIELLO DA VEDERE

Visto che ci siamo, ne approfittiamo per raccomandare ai lettori la visita della Galleria nazionale di Palazzo Spinola, nel cuore del sempre affascinante centro storico genovese: occhio all’anacronismo, giacché il palazzo – cinquecentesco in origine -, nasce come appartenente ai Grimaldi-Pallavicino, e solo nella prima metà del Settecento passerà ad un ramo degli Spinola, quando esponenti della casata – cosa inimmaginabile ai tempi di Ambrogio – iniziano ad unirsi in matrimonio con i Doria, more asburgico. Il nostro conducator Ambrogio, quando il palazzo passa alla sua casata, è quindi nel Paradiso (o Inferno?) dei condottieri da più di un secolo, a scanso di equivoci. Nel 1958, con un gesto davvero illuminato e nobile (nel senso dantesco del “Convivio”, per capirsi), Franco e Paolo Spinola lo donano allo Stato (a differenza di tante altre famiglie illustri, le quali pensano solo a mettere a reddito ciò che hanno ereditato, vedasi i Leopardi a Recanati).

Lo scrivente visitò questo palazzo qualche annetto or sono, e si ricorda di avere fatto un tuffo in un interno di palazzo nobiliare con cose davvero notevoli; interni cupi – questo va detto -, appena rischiarati dalla Galleria degli specchi (settecentesca); in ogni caso, con autentiche perle pittoriche, acquistate dai Grimaldi, Pallavicino, Doria e Spinola dal Cinquecento in avanti. C’è robetta – si fa per dire, eh – di Van Dyck – il quale fu a lungo a Genova -, c’è un ritratto equestre di un Doria magistralmente raffigurato da Rubens, c’è, diremmo soprattutto, un piccolo, ma indimenticabile, capolavoro della italica pittura: l’Ecce homo di Antonello da Messina; un Cristo dallo sguardo intensissimo ed assai originale, per molti aspetti indefinibile, il quale sembra dirci: “ma che ci faccio, qui?”.

Mentre invece – non suoni blasfemo il dirlo – una visita alla Galleria nazionale di Palazzo Spinola non sapremmo dire se sia presaga di immortalità, ma, di certo, rientra in una di quelle cose che rendono la vita più degna di essere vissuta…

 

AMBROGIO SPINOLA NEI PROMESSI SPOSI

La domanda da farsi è questa: perché un italiano, anche di cultura mediana, oggi non sa chi sia colui che è stato uno dei più grandi condottieri italiani di tutti i tempi (un “Napoleone barocco”, come titola Il Giornale di ieri, sopra citato)? L’ignoranza galoppante, corroborata dai masterchef e dalle De Filippi, ha il suo, preponderante, ruolo, non c’è dubbio alcuno: ma questo lo sappiamo sin troppo bene, ed abbraccia ogni settore dello scibile (gli italioti, sono più ignoranti a livello scientifico, o dal punto di vista umanistico? Che bella domanda, e che bella gara…).

C’è anche qualcosina di più, però: in questo caso, Alessandro Manzoni – con il suo capolavoro di cui finalmente torniamo a discettare – ci ha messo del suo; vediamo breviter il perchè, di grazia. Nel Capitolo XXVIII dei Promessi sposi, entra in scena lo Spinola, nuovo Governatore spagnuolo, al posto dell’uscente don Gonzalo, più volte citato nel romanzo: apparizione fugace, in questo frangente, quella dello Spinola.

Nel Capitolo XXXI, invece, il personaggio è messo bene a fuoco, certamente però non in una luce favorevole: lo Spinola, è colui che ordina pubblici festeggiamenti in onore della nascita del primogenito del Re Filippo IV di Spagna, per le vie di una Milano corrosa dalla peste (18 novembre 1629): con ben poca attenzione per il distanziamento (peraltro, anche il tanto decantato Cardinal Borromeo aveva preteso che si svolgesse una affollatissima processione, durante la pestilenza, processione con onestà intellettuale registrata dall’agiografo – nel caso del Borromeo – Manzoni).

Ma la cosa che più colpisce, è che lo Spinola sia visto e presentato all’opera in quello che è forse l’unico – di certo, il più fragoroso – assedio fallito, quello contro la fortezza di Casale Monferrato, allora in mano ai francesi, in quella costola della Guerra dei 30 anni narrata nei Promessi sposi. Che l’autentica damnatio memoriae cui è stato ingiustamente condannato lo Spinola, dipenda anche da questi passaggi che ce ne squaderna il Gran lombardo nel suo immortale capolavoro?

 

Ps 1 Lunedì 24 gennaio, si parte con la sarabanda elettorale per il Presidente della Repubblica: non avendo trovato sponsor politici la candidatura di Gianna Nannini, impazza dunque il toto-cognomi (più uno di cui basta ed avanza il nome: Silvio); tenete presente questo: non c’è mai stato un Gruppo misto così ampio (110 cristiani!), nè leadership di Partiti così deboli (il seguace di Padre Pio in primissimo luogo, ma non solo lui). Questo combinato disposto è un mix esplosivo: può succedere praticamente di tutto.

Ps 2 In settimana, dalle colonne de Il Fatto, stimolante pezzo di Massimo Fini, uno dei pochi giornalisti che valga sempre la pena leggere, anche quando si sia totalmente in disaccordo (vedasi le posizioni sull’Afghanistan: coerenti, e da anni, ma inaccettabili). Sull’imminente elezione, Fini in pratica – da antiberlusconiano della primissima ora – sostiene a sorpresa di essere tentato dal vedere Berlusconi al Quirinale: per fare vedere al mondo intiero lo stato delle cose in Italia…

Ps 3 La querelle intorno alla partecipazione del no vax dichiarato Djokovic all’Australian open (non è la fondazione renziana, eh) si è finalmente conchiusa, nelle scorse ore: non se ne farà di niente; i primi ad essere “arrabbiati” con lui, comunque, dovrebbero essere proprio i no vax: quelli comuni, pagano per le scelte che hanno fatto e faranno, il tennista serbo si è invece comportato da privilegiato, dal primo all’ultimo momento. In ogni caso, la decima vittoria nella terra dei canguri e dei koala è solo rimandata, di qualche annetto: giacché ha detto Luc Montaigner che tutti i vaccinati moriranno, ed il futuro è dei non vaccinati, a strage finita il serbo tornerà, e decimo trionfo sarà…

17 Commenti su La domenica del villaggio: Ambrogio Spinola (e 3 Ps)

  1. Il resiliente scrive:

    La storia è identità ed infatti la biografia è di una spagnola.
    Il mainstream italian culturale si spende attualmente solo in chiave ambientalista, pacifista o europeista.
    Al limite si potrebbe recuperare lo Spinola per gli amanti del vincolo esterno.

    Ritengo la scelta già fatta, tutto il resto teatrino per rendere potabile a tutti il nome di “compromesso” (es. sempre meglio Draghi di Berlusconi).
    È iniziata la corsa alle elezioni, ieri nella Roma ztl ha votato il 12% circa.
    “Vi lascio un paese unito” nell’astenersi

    • Paolo Panzieri scrive:

      In verità sono già entrati tutti in modalità “caimano”.
      Perfino il covid pare passato in secondo piano … hanno veramente una fifa blu che pure stavolta sia l’ex cavaliere a smacchiare il giaguaro che fu di Bersani e a smontare la macchina da guerra gioiosa di Occhetto.
      Il TG2 è andato fino a Nusco a ripescare il vecchio Ciriaco, di cui nessuno onestamente sentiva proprio la mancanza, per farglici mettere una buona parola al curaro …
      In realtà credo che Silvio si stia divertendo un mondo.
      Poi tirerà fuori il coniglio dal cilindro e potrebbe essere davvero Draghi.
      Tutto sta a vedere se il gioco di prestigio stavolta gli riesce davvero …

  2. Michele scrive:

    Dirò una cazzata, e non ho grosse speranze perché è da anni fuori dalla politica attiva, ma a me un profilo che non dispiacerebbe al Quirinale sarebbe Gianfranco Fini, che potrebbe pure mettere d’accordo destra e sinistra dato che gli ultimi anni prima di rompere con Berlusconi ha fatto (e bene, garantendo tutti) il Presidente della Camera.

    • Paolo Panzieri scrive:

      Ormai l’hai detta …
      La sua stagione di fascista ricondizionato (i.e. rieducato), però, come quella degli altri transfughi (Alfano, Follini, Verdini …) è è già da tempo (l’utile idiota – inteso come categoria marxista e non come offesa — è un efemeride) definitivamente terminata.
      Se ci aggiungi la casa di Montecarlo ed i Tulianos (boy & girl), probabilmente è più facile che Giuliano Ferrara passi dalla cruna dell’ago, in groppa ad un cammello (corazzato).
      Ma coi grillini asserragliati nella scatoletta di tonno, ormai ci può stare tutto ed il contrario di tutto, per carità.
      Magari hai ragione te …

  3. Vedo nero e basta scrive:

    Berlusconi presidente? Impossibile. A parte la fama istrionesca che si è fatta in questi anni, dal bunga bunga passando dalle olgettine e tante figure cafone a livello europeo. Due delle tante: il Kapò a Schulzl e la foto di gruppo che fece arrabbiare Elisabetta II d’Inghiterra, tutti in posa e lui a chiamare qualcuno più vicino. Ultimo ostacolo invalicabile è che a metà febbraio dovrà affrontare un processo, ve lo immaginate un Presidente neoeletto con problemi giudiziari? Sinceramente io propenderei per le due donne, la Cartabia e la Casellati, ma penso che alla fine verrà fuori il nome di Giuliano Amato, “il professor Sottile”. Personaggio mefistofelico, classico politico che riesce a rimanere sempre a galla, ma di notevole cultura e stimato a livello europeo. Non mi sta moralmente simpatico perché si comportò un po’ come Giuda con il suo ex amico Craxi e come ci rapinò con la tassa sugli interessi sui conti correnti. Come detto, ha tanti difetti ma sarebbe sempre meglio che candidare il “Professore Mortadella” Prodi, che pensando a come amministrò l’entrata dell’Italia nella UE con un cambio lira/euro suicida, di danni nella sua carriera ne ha fatti parecchi (la Sclavo, l’Alitalia, ecc). Ovviamente opinione personale.

    • Vedo nero e basta scrive:

      Amato ha poi il neo di essere trai principali responsabili della trasformazione del Monte in Spa, ma la lista sarebbe molto lunga a cominciare da Draghi.

    • Eretico scrive:

      Caro Vedo nero,
      la butto là (a breve qualcosina si pubblica, sull’argomento quirinalizio): se la scelta è fra Amato e Berlusconi, io prediligo il secondo, nel senso in cui lo preferisce Massimo Fini.
      Su Amato – a Siena anche eletto, nel 1992: qualcuno dei lettori del blog, magari, l’avrà anche votato – consiglio di leggere la odierna pagina di Travaglio sul Fatto (purché non ci sia Conte di mezzo, sono pezzi sempre iper documentati, i suoi).

      L’eretico

      • Vedo nero e basta scrive:

        Il mio è un commento che rispecchia il mio pessimismo sul futuro politico italiano.L’elezione di Amato era un’ipotesi conseguente non una speranza. Non vedo un cambiamento futuro semmai un regresso; anche il grillini, che forse avrebbero potuto rinnovare qualcosa, hanno deluso.Il quadro politico italiano è da sempre statico e non vedo nessun cambiamento sostanziale. Amato che definisco mefistofelico ed opportunista rispecchierebbe la qualità attuale dei nostri politici. Il fatto che sia capace nella sua materia di docente è che nel passato all’Università ho dovuto studiare diverse sue pubblicazioni di diritto privato e pubblico e di economia e le materie le conosce molto bene e la sa altrettanto spiegare; è il suo comportamento morale che è pieno di ombre, un clone di Andreotti. L’ho preferito all’ipotesi Berlusconi perché questo è stato troppo spesso oggetto di processi e pessime figure e poi a febbraio dovrà affrontare un processo. L’altra ipotesi Prodi è da scartare per tutti i guai che ci ha causato con l’adesione all’UE ed altro. Si parla di Casini, un altro politico sempre a galla, forse la Casellati di cui dubito molto nell’elezione, la solita proposta ipocrita a favore delle donne. Speriamo bene, ma il panorama politico è molto brutto.

    • Paolo Panzieri scrive:

      No, la Cartabia, no per favore.
      Bonafede almeno era un DJ prestato alla Giustizia che tentava (perlopiù sbagliando) di compicciare qualcosa.
      La Cartabia è un segnaposto.
      Guardate Nicola Porro quando le fa il verso …
      Ieri ha dichiarato che in 5 anni (?) conta di ridurre del 40% (??) i tempi della Giustizia civile, puntando sui soliti strumenti conciliativi stragiudiziali (mediaconciliazione e negoziazione assistita) già falliti made in Alfano etc.
      Se fossi romano saprei scegliere tra le due tipiche espressioni ideomatiche: ‘sti cazzi o me cojoni.
      Da Senese ignorante le riporto sincretisticamente entrambi.
      Absit iniuria verbum.

      • Vedo nero e basta scrive:

        Appunto, alla fine forse metteranno proprio la Cartabia, un segnaposto. Persona ininfluente politicamente, gradita all’Ue, tanto Draghi a capo del Governo ci farà da diga. I nostri politici continueranno a litigare tra di loro col solito scaricabarile reciproco. Niente di nuovo sotto il sole. La speranza del cambiamento che faceva intravvedere il Movimento 5 stelle è ormai sparita come lo sarà questo partito alle prossime elezioni politiche.

  4. Marianna scrive:

    Caro Eretico

    scusa se ti distolgo dai, peraltro interessanti, argomenti culturali ai quali ormai ti dedichi in esclusiva, per chiederti un parere sul “novello” Comitato Scientifico del nostro Santa Maria della Scala. In fondo è un argomento culturale anche questo anche se molto (troppo ?) vicino a noi.
    Grazie

    • Eretico scrive:

      Cara Marianna,
      devo ancora guardare con attenzione i nominativi: domani di certo qualcosa, nel mio pezzo, a cotal proposito ci sarà…

      L’eretico

      • Daria gentili scrive:

        Il PD senese e affini si lamentano della preparazione e vogliono i curriculum dei prescelti….ahahahahahah, scusa ma mi viene da ridere! Fanno bene a lamentarsi, loro, vecchi maestri, esperti di lottizzazione dei posti e di scelte non meritocratiche

  5. MARIO ASCHERI scrive:

    bello Spinola! bravo, da ligure ‘radicale’ ti carico in FB dove c’è articolo BARNI-CHIURCO che credo che possa interessare molti tuoi lettori!
    Buonanotte!

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