Caso Rossi: la clamorosa bufala della mail…
Oggi si doveva scrivere di Adelaide Antici, madre di Giacomo Leopardi, per il libro leopardiano; ed invece tocca tornare sul Caso Rossi: l’occasione, però, è tanto ghiotta, quanto assolutamente necessaria. Chi vorrà leggere, capirà presto il perché, dell’una e dell’altra cosa…
LA CLAMOROSA BUFALA DELLA MAIL
Ieri, 13 gennaio 2022, è stata una giornata (un’altra) molto intensa sul fronte del Caso Rossi: i terrapiattisti omicidiari, intorno all’ora di pranzo, hanno avuto un benefico sussulto, allorquando il sito de L’Espresso, di solito autorevole, ha pubblicato la notizia (peraltro nota sin dall’intervento dell’avvocato Miceli a Porta a porta, come verificabile dalle mie domande del pezzo pregresso) della mail che sarebbe stata prodotta post mortem.
Sembrava davvero la prova provata del falso suicidio, ma purtroppo per i succitati terrapiattisti trattasi solo di una bufala clamorosa. Per intanto, a livello giornalistico, consiglio i tanti cronisti che si stanno prodigando sul Caso, di informarsi bene, in futuro: l’agguato è sempre dietro l’angolo; qui, certo, c’è un documento della Polizia postale, ma c’è anche dell’altro, che supera di gran lunga tutto il resto.
Il più scaltro di tutti – va riconosciuto – è stato Davide Vecchi, il quale infatti sul “suo” Corriere di Siena ha fatto dare voce a Massimo Giletti – ormai lanciatissimo sul Caso -, minimizzando la presunta bomba mediatica: proprio perché lui, la storia di quella mail, la conosce molto bene, avendone scritto nel suo libro, in vari articoli sul Fatto illo tempore, e – purtroppo per lui, ma l’esito poi gli è stato del tutto favorevole, e va riconosciuto – essendo stato portato a Processo per il contesto della mail in questione (!).
LA MAIL? PORTATA IN TRIBUNALE. E DISCUSSA SOTTO GIURAMENTO…
Proprio grazie a quel Processo (con l’ipotesi di reato di Violazione della privacy nei confronti dell’allora Ad di MPS Fabrizio Viola), non solo sappiamo che quella mail è stata effettivamente mandata il 4 marzo 2013 (due giorni prima del suicidio) e non certo il 6, ma sappiamo molto altro, come a brevissimo vedremo.
Ergo, con il massimo rispetto per la Polizia di Stato, crediamo che la cosa si chiarirà presto: e già ora – come solo alcuni hanno scritto, per non sciupare la gioia, irrefrenabile e post prandiale, dei terrapiattisti omicidiari – è la stessa analisi della Polizia postale a dirci che il momento della spedizione (delivery time) è il 4 marzo, ore 9,13; quanto a noi, a malapena sappiamo mandare una mail, quindi figuriamoci se ci mettiamo ad elucubrare oltre sui tecnicismi, i quali crediamo appunto che verranno chiariti da chi di dovere. In ogni caso, chiunque capisce che non è una parola di assoluta e definitiva chiarezza, quella che esce dagli atti in questione: non a caso, La Nazione odierna titola “Ecco i dubbi della polizia postale – Due versioni dello stesso messaggio”.
Ma soprattutto, è quanto segue che taglia la testa al toro (terrapiattista, si capisce): “La mail del 4 marzo con oggetto “Help” l’ho letta intorno alle 12 (del 4 marzo, ovviamente, Ndr), ed era già stata letta. L’ho stampata e sono andata di corsa dal mio responsabile Fanti…”.
Questo ha affermato, sotto giuramento, Lorenza Pieraccini, allora segretaria di Fabrizio Viola, in un passaggio del Processo di cui sopra: cose dette in Tribunale, davanti ad un Giudice, al cospetto dei verbalizzanti, non tendendo i panni come in una nota intervista televisiva.
Venne fuori la consueta buriana anche allora, perché in quel momento serviva creare scandalo, dicendo che la mail l’aveva vista qualcuno oltre al destinatario (si era nella fase in cui la famiglia chiedeva il maxi-risarcimento a MPS sulla scorta della Legge 231, e quindi – nessuno mettendo in dubbio in alcun modo il suicidio, sia ben chiaro – la moglie puntava sulle responsabilità della banca, che non avrebbe fatto niente a fronte di una esplicita minaccia suicidaria del marito). La mail fu dunque spedita, letta, ed anche stampata, quel 4 marzo: fine della storia (vediamo se qualche quotidiano nazionale rettificherà, en passant).
Peraltro – visto che ormai si è fatto tardi, e Leopardi è saltato -, cogliamo l’occasione per la trascrizione integrale dell’ultima delle tre lettere suicidarie del povero Rossi (riconosciute come autografe dallo stesso perito di parte voluto dalla famiglia, professor Sofia), lettera che fa capire come non ci sia mail che tenga, per chiarire il movente del suicidio (questa è roba che, nei programmi di Giletti, non entra), e demolire la tesi familiare del “David che non avrebbe mai fatto una cosa così”, ripetuta come un mantra:
“Amore mio, ti chiedo scusa ma non posso più sopportare questa angoscia. In questi giorni ho fatto una cazzata immotivata (secondo molti, ed anche lo scrivente, proprio la mail a Viola, Ndr), davvero troppo grossa. E non ce la faccio più credimi, è meglio così”.
Nell’intervista di oggi al Corriere di Siena, Massimo Giletti si chiede come mai la città di Siena non chieda con più forza la verità sul Caso Rossi: forse la conoscenza di una lettera come questa, lo potrebbe aiutare, in tal senso…
Ps Tutto ciò che sta accadendo in vista delle elezioni quirinalizie, sta confermando quanto scritto in questo blog il 23 dicembre scorso (il “Ricciarellogate”, per capirsi): calendarizzata, per esempio, la questione Open per la settimana prossima, da parte dei berlusconiani; come scrive giustamente Giacomo Salvini sull’odierno Fatto, diciamo che è una moral suasion berlusconiana verso i voti della folta pattuglia renziana. Ne riparleremo, ora lasciateci godere lo spettacolo del 24 gennaio (del 27, ancora meglio: ci sarà la quarta votazione): con i pop corn, naturalmente…
Eretico, rara avis, quanto a documentazione sul caso. Secondo me non c’ è corsa.
Sul PS (del caso Rossi satis est): non credo che Berlusconi sia così idiota (in verità non lo è mai stato per niente) da andare al macello come Prodi (che pure avrebbe dovuto avere qualche premonizione tipo la famosa seduta spiritica del caso Moro …) ed in realtà stia soltanto cercando di tirare la volata a qualcun’altro, cioè stia facendo soltanto il kingmaker.
Mi auguro solamente non sia il famoso Dott. Sottile, buono per tutte le stagioni e per tutti i potenti, meno per i cittadini.
Colui che è stato capace di raccattare nottetempo gli spiccioli dai conti correnti degli italiani (che poi glieli hanno pure tirati altri per ringraziarlo) e di giorno capace di fornire ai suoi sponsor del momento (…) gli strumenti per svaligiare gli istituti di credito di diritto pubblico costingendoli a trasformarsi in S.p.a.
L’altra volta ci ha salvato la carica dei 101 … stavolta magari speriamo, che so, negli Aristogatti … sennò tocca quasi ad emigrare.
La Groenlandia (la Siberia è troppo piena di troiai ex CCCP), considerati i mutamenti climatici in atto, parrebbe un buon posto … magari torna davvero verde come quando la scoprirono i Vikinghi.
Astenersi iscritti al circolo tennis di Orbetello.
Sarà pure come dice lei, ma Berlusconi che fa il gregario e tira la volata a qualcuno non ce lo vedo proprio. Lui ci prova perché ci crede. E l’azzardo ponderato ha sempre fatto parte del suo personaggio. A volte va bene, altre va male.
Vediamo, sono molto curioso. E’ uno che, piaccia o no, in vita sua ci ha provato soltanto quando c’era margine e si è fermato sempre al momento opportuno per non perdere quello che ha costruito (il famoso conflitto di interessi a driito e a rovescio).
La vecchiaia, però, e soprattutto gli adulatori (dicono i bene informati adulatrici e considerato l’avviamento del personaggio ci sta tutta) giocano brutti scherzi ai potenti.
Ma proprio a tutti i potenti ed i … potentini ….
Non a caso sulla biga del generale / impaeratore, cui venivano tributati gli onori del trionfo, c’era uno schiavo che gli ripeteva continuamente in un orecchio: ricordati che sei mortale.
… “non credo che Berlusconi sia così idiota … ed in realtà stia soltanto cercando di tirare la volata a qualcun’altro, cioè stia facendo soltanto il kingmaker” …
oddio vuoi vedere che sta tirando la volata all’onnipresente Gianni zio dell’omonimo nipote? cosi è anche meglio … nel senso avere come presidente della Repubblica il suo maggiordomo gli permetterebbe di manovrare e maneggiare anche meglio trasformando la Repubblica in una “Cosa Loro”
… mi vengono i brividi solo a pensarci
E come potrebbe fare Enrichetto nostro a non votare il Conte Zio, se la candidatura fosse davvero sul tavolo?
Il termine esatto sarebbe, quindi, ancora e sempre “Cosa Loro”.
Ma non crederei tu debba fare le valige …
Anche le Isole Svalbard, comunque, non dovrebbero essere poi male in primavera.
… “https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/30124295/gianni-letta-qui-palazzo-conferma-smascherato-silvio-berlusconi.html”
eccoci qua, non è più un sospetto ma quasi una certezza e secondo me, come dicevo, è anche peggio
Io sto spedendo questo articolo magistrale a tutti i miei contatti: sarà una goccia nel mare, me ne rendo conto, ma è l’unica cosa che posso fare. Invito tutti gli altri lettori a fare lo stesso, questo scempio di raccontare le cose senza mai un contraddittorio deve finire. Ognuno faccia il suo, e grazie all’Eretico!
TG1 ore 20.15 : la mail di David Rossi è stata scritta il giorno dopo la sua morte … ma noi abbiamo l eretico e i suoi amici che scrivono che la notizia è un Fake
Cara Araba fenice,
se è per quello, i Tg nazionali, nelle ore successive al suicidio di Rossi, aprivano dicendo che il manager si era ammazzato per le cattiverie che si scrivevano sui blog, in particolare su uno (indovina quale). Caro terrapiattista, che evidentemente pensi che la mail sia stata letta prima della sua spedizione.
Resto in attesa, trepidante, della tua versione alternativa sui fatti del 6 marzo, visto come sei attivo: ti prego – davvero, ti prego – di non scomparire…
L’eretico, in attesa dell’Araba fenice…
Stasera al TG1 delle 20 si è parlato della mail bufala sul caso Rossi come fosse vera. Che colossale brutta figura! Spero che facciano al più presto la smentita.
L espresso di questa settimana è ieri sera quarto grado… va be ma noi abbiamo l eretico ah ah ah
Il riformista di oggi, Tutti aprono con la stessa notizia…. Isteria collettiva
Eccola, l’Araba preferita: nessuna “isteria collettiva”, tranquillo (“Araba” è un maschione, per quello uso il maschile); molta furbizia senz’altro sì, da una parte, unita a sciatteria giornalistica dall’altra.
Non a caso oggi è uscita una Ansa in cui tutto si riporta a ciò che è stato detto ieri in questo blog (ci dispiace, caro Araba), con un’aggiunta davvero stimolante: l’anomalia rilevata dalla Polizia postale – così si risponde anche ad altri, come Max – è stata rilevata, dalla stessa Pp, riferita al periodo nel quale il materiale è stato a disposizione dei familiari. Curioso, eh? Vuoi vedere che ora questa mail per un po’ verrà espunta dalla narrazione familiare (Ranieri Rossi ha già iniziato a farlo)? Poi magari fra qualche mese si riprende, eh… Chissà se sul fatto che è stato precisato dalla Polizia postale stasera ci riaprono il Tg 1, eh: ah, boh…
Caro Araba, tra l’altro io sto ancora aspettando la tua versione dei fatti del 6 marzo 2013, dai: quanti erano gli assassini? I complici laggiù nel vicolo? Da dove sono passati? Da dove sono usciti? Suvvia, facci sapere qualcosina, quanto prima…
L’eretico
Chissà se Giletti per fare il ‘ragazzo immagine’ delle feline ‘1472’ ha preso soldi da Rossi/Mussari
Scusate, ‘felpine’
Credo che l’Eretico faccia molto bene ad apostrofare come “terrapiattista” uno come questo ARABA FENICE che, dopo avere letto il pezzo, non sa dire altro se non quello che ha sentito al Tg1. Testimonianze in tribunali, nomi e cognomi? Non vale niente.
Guardate che il Caso Rossi è molto simile alla polemica sui vaccini: non voglio dire che gli omicidiaristi siano tutti No vax, ma di sicuro in molti casi coincidono. Di sicuro la mentalità di base è la stessa: se un medico dice una cosa, è un prezzolato, se lo dice uno con la terza media, ma controcorrente, è un coraggioso. Qui è uguale: i PM potranno avere sbagliato qualche passaggio, ma forse qualcosa in più dei detective del fine settimana ci capiscono. Invece no, le inchieste si devono fare in televisione e sui social. Agli intelligentoni: questo modo di pensare fa comodo ai politici (specie ai disonesti) o no? Io penserei proprio di sì.
Certo che porta vantaggi ai politici, ma anche a molti giornalisti/giornalai che per avere più ascolti, o vendere più copie, si attaccano a qualunque notizia senza alcuna reale prova.
da la stampa del 14 gennaio GENOVA.
Articolo di Gianluca PAOLOCCI
L’ultimo giallo sulla morte di David Rossi, manager della comunicazione del Montepaschi di Siena, precipitato da una finestra della banca la sera del 6 marzo 2013, riguarda le due mail in cui manifestava il proposito di suicidarsi. Secondo una perizia della polizia postale di Genova rilanciata da Carmelo Miceli, avvocato della vedova Antonella Tognazzi, le mail risulterebbero create il 7 marzo, ovvero quando Rossi era già morto. Dunque sono state scritte da un’altra persona e artatamente retrodatate, come sospetta l’avvocato, per sviare le inchieste? Se davvero così fosse, le mail finora considerate prove a sostegno del suicidio nelle tre indagini penale sempre archiviate, si trasformerebbero in una prova granitica di depistaggi per coprire un omicidio. Ma è davvero così? Due testimonianze concordanti sembrano smontare il giallo e potrebbero alimentarne un altro: chi ha creato ad arte false mail post datate, e perché? La Procura di Genova, che aveva delegato la perizia, intende rivalutarla. La commissione parlamentare d’inchiesta ha intenzione di approfondire la questione ampliando la superperizia affidata ai reparti speciali dei carabinieri con un quesito numero 51.
L’oggetto delle mail è uguale: «Help». Il testo leggermente diverso: «Stasera mi suicido» e «Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi!!!!». Il destinatario l’allora amministratore delegato della banca, Fabrizio Viola. Finora si è sempre ritenuto che le mail fossero state scritte e inviate da Rossi a Viola il 4 marzo. Viola era in vacanza a Dubai, Rossi in ufficio a Siena. Erano giorni di tensione: la banca in crisi, le fughe di notizie, le inchieste giudiziarie. Quel giorno Rossi e Viola si scambiano molte mail e si parlano per telefono più volte. Nelle ricostruzioni delle interlocuzioni, la mail con l’annuncio di suicidio appare un «fuori sacco»: a differenza delle altre non contiene la conversazione precedente (come accade azionando il tasto “rispondi”), non è mandata dall’iPad di Rossi, non ottiene risposta da Viola. Il quale, sentito dai pm come testimone negli anni successivi, dirà di non ricordarla, sebbene fosse la mail più drammatica di tutte.
La polizia postale di Genova, incaricata dalla Procura, nel 2020 scandaglia con un software di analisi un file che raccoglie la memoria del computer di Rossi. E rileva che della mail con il proposito suicidiario «sono presenti due versioni», con medesimo oggetto e testo leggermente diverso. Entrambe riportano come «data di creazione» il 7 marzo, a 15 secondi di distanza, ma come «data di consegna» il 4 marzo, a 14 secondi di distanza. Una è archiviata nella cartella «recupera posta eliminata», l’altra in quella «posta inviata».
Com’è possibile che le mail risultino create in una data successiva a quella di consegna, nonché alla morte di Rossi? La polizia postale rileva «l’anomalia alla quale non è stato possibile trovare elementi di risconto in questo hard disk a favore di un’eventuale ipotesi che ne spieghi la natura». Motivo per cui l’avvocato Miceli considera il giallo uno degli elementi per cui chiedere una riapertura delle indagini con l’ipotesi di omicidio.
Giallo alimentato da ulteriori circostanze
La prima, segnalata dalla stessa polizia postale, secondo cui «l’anomalia» non è spiegabile «a maggior ragione considerando che il file che contiene le mail risulta creato il 29 luglio 2014». Ovvero in una data in cui la prima inchiesta della Procura di Siena era già chiusa e il computer di Rossi era stato riconsegnato alla famiglia.
La seconda: l’originale della mail ricevuta da Viola riporta come orario le 10,13, mentre nel file esaminato dalla polizia postale risulta inviata un’ora prima.
La terza: una diversa perizia sulla copia forense del computer, e non su un file creato successivamente, era stata effettuata subito dopo la morte dalla polizia postale di Siena e non aveva rilevato anomalie né mail post mortem.
Infine, a confermare che la mail fu effettivamente inviata il 4 marzo ci sono due testimonianze raccolte negli atti giudiziari, fornite da Valentino Fanti e Lorenza Pieraccini, due membri della segreteria dell’amministratore delegato del Montepaschi. Entrambi avevano accesso, come altri, alla casella postale dell’ad Viola. E ricordano di aver letto, il 4 marzo, la mail di Rossi che annunciava il suicidio. Di averla stampata, di averne discusso e infine di averla distrutta.
«Io quella mail la stampai e andai da Fanti», dichiara la Pieraccini. «Venne nel mio ufficio e mi mostrò la stampa dell’email con oggetto help», dichiara Fanti. La Pieraccini ricorda anche di aver sollecitato un intervento del collega («Chiama David»), che però Fanti ritenne inutile perché «Rossi a un certo punto scrive a Viola “forse sto esagerando” e mi ricordo anche la frase con cui chiude lo scambio delle email: “Scusa la rottura”. Questo mi tranquillizzò».
Resta il giallo. Come per altre controverse questioni attorno alla morte di Rossi, toccherà alla superperizia dei carabinieri fare chiarezza.
Beh, da un lato delle deposizioni, dall’altro una evidenza dalla polizia postale: chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale metterebbe in dubbio la veridicità delle deposizioni.
Per ora è suicidio. Non ho opinioni in merito, ma so anche che sono tanti i casi nella storia di apparenti suicidi e falsi incidenti. Soprattutto se legati a storie di potere, soldi, intrighi e massonerie varie. Sono curioso di vedere come andrà a finire questo. Sinceramente spero che si accerti definitivamente il suicidio, che è più tranquillizzante per tutti.
Oh Raf,
non ci sarà mica la gara a chi la spara più grossa? La famosa mail a Viola è del 4 marzo 2013 , fatto confermato anche da i due dipendenti del Monte che la lessero proprio quel giorno , questo, se non erro, era peraltro noto da diversi annetti.
Se la gara dovesse infiammarsi, c’è da attendersi un gran finale: il Mossad, che non guasta mai, una spruzzatina di Cia, ci sta sempre bene, e una goccia, solo una, di KGB..dei russi non ci fidiamo
era del 4, confermato da due dipendenti del Monte…. ah, beh, allora siccome nn erano coinvolti e nn rischiavano nulla la loro deposizione è sicuramente cristallina e inoppugnabile. Ma cosa dice la Polizia postale…. Sinceramente, fate PAURA!
In un paese serio, un giudice richiama i due che hanno detto di averla letta il 4 e li processa per falsa deposizione.
Caro Max, forse non ti è chiaro qualche passaggio: la mail che ti fa tanto infervorare, non solo è del 4 marzo, ma è la Polizia postale di Genova che – in un altro passaggio, curiosamente NON citato dall’avvocato della Tognazzi – scrive che “Tutti i dispositivi consegnati da Carolina Orlandi e dal suo legale Miceli sono stati alterati nel loro contenuto dopo la riconsegna alla famiglia di David Rossi, per cui la loro analisi risente di questa circostanza e ne risulta in alcuni casi viziata”. Firmato dall’Ispettore capo tecnico della Polizia di Stato Claudio Di Tursi. Ecco spiegata l’anomalia (dalla Polizia postale: ora la dovrebbe spiegare la famiglia, la quale invece glissa alla grande.
Caro Max, è di altri che dovresti avere PAURA, dai retta…
A proposito di terrapiattisti, l’ottimo “Araba” oggi pare in riposo domenicale: diciamo che domani finalmente ci rivelerà come è andata veramente quel 6 marzo, dai…noi stiamo aspettando con il cuore in gola…
L’eretico
Egregio, ignoravo il passaggio che ha riportato, io rispondevo al commento precedente, nel senso che tra Polizia postale e due ex dipendenti del Monte credo ai rilievi della Polizia
Caro Max, qui siamo in una botte di ferro: si deve credere sia alla Polizia Postale, sia ai due testimoni (non in tv, in un’aula di Tribunale); magari bisognerebbe credere meno ad altri, ma tanto avremo modo di riparlarne, stai ben tranquillo: se non a gennaio,di certo a febbraio, le cose inizieranno a cambiare…
L’eretico (sempre in attesa dell’Araba)
… egregio e stimato Eretico, mi tocca darmi ragione da solo … l’ho scritto ormai diverse volte, su questo caso e secondo la mia ininfluente opinione, comunque la si pensi, c’è una nebbia fitta fitta dura a diradarsi e tutte queste rivelazioni ed esternazioni (fra cui quelle ricordiamocelo, di esponenti delle istituzioni cittadine e non) non fanno altro che pomparne/produrne altra, tutto qua!
Sono d’accordo. Tutto poi finirà con l’insabbiamento ed archiviazione finale della vicenda senza avere avuto una chiara verità. Rimarrà solo il dolore per la famiglia.
Una domanda. Che interesse avrebbe la Polizia Postale ad affermare in prima battuta che il delivery time della mail ‘help’ fu il 4 /3, mentre oggi afferma che il delivery time fu invece il 7/3. Mi sorpende che un organo pubblico possa affermare il falso in contraddizione peraltro con una sua stessa precedente affermazione. Volevo capire il ruolo della Polizia Postale in tutto questo teatrino. Grazie a chiunque possa rispondere a questa specifica domanda.
mi scusi, quando mai la Polizia postale si sarebbe espressa sulla data 4 marzo? Non l’ho letto da nessuna parte…
Le ricostruzioni dell’omicidio Rossi diventano sempre più incredibili.
Al momento pare che ci sia stata un’azione congiunta di una banda di balcanici che lo ha costretto a scrivere 3 lettere suicidarie, cestinate però perché non venute troppo bene e di qualche maggiorente del monte che invece lo ha portato al 4 piano, proprio nella finestra sopra a quella dello studio del povero defunto. Maggiorenti che però non c’entravano nulla con la gestione della banca precedente al crollo, quindi forse lo facevano per difendere l’onore di presidenti, amministratori delegati o direttori generali come categoria. Ovviamente parte della banda balcanica era dislocata al terzo e parte al quarto, che un amministratore defenestratore è un po’ difficile da immaginare. Insomma, in rocca Salimbeni per l’omicidio perfetto c’era un battaglione di killer e qualche amministratore. La Chicca finale dell’omicidio perfetto è una mail di richiestq d’aiuto inviata il giorno dopo essere morto.
Il bello è che Zanettin continua ad imperversare nelle interviste di tutti i telegiornali. Spero davvero che abbia qualche coniglio nel cilindro, altrimenti vuol dire che ai nostri parlamentari proprio non importa nulla di fare figure di guano di fronte ai propri elettori .
Caro Holden,
quanto alla mail, direi essere cosa notevole che il tutto è stato alterato mentre era a disposizione della “sagrada familia”, il che mi pare piuttosto inquietante. Chi di dovere, ora sì che dovrebbe dare delle sonore spiegazioni.
E per chi abbia contezza degli eventi del 6 marzo 2013, con buffonate posteriori annesse, consiglio di leggere il Corriere della sera odierno: c’è una chicca che non conoscevo neanche io – e sulla quale si tornerà magnissimo cum gaudio -, la quale chicca fa crollare il castello di fantasie creato ad arte. Vediamo quale è il lettore che se ne accorge per primo, dai…
Nel frattempo, segnalo che l’Araba continua la sua latitanza: non è cosa significativa anche questa, per Zeus?
L’eretico
Sul Corriere (apparentemente odierno) online, si puo’ leggere:
A spegnere l’incendio, nei giorni scorsi, e a mettere un punto sulla questione è stato lo stesso fratello di David Rossi, Ranieri: «Dire che quella mail è stata creata il 7 marzo e sostenere che il 4 marzo non esisteva mi sembra eccessivo. Quella mail è stata letta il 4 marzo. Viola dice di non averla vista ma l’hanno letta comunque la sua segretaria e il capo segreteria».
Non sarebbe forse questa la chiccha a cui alludi, Caro Eretico?
Errata corrige: “chicca” (scusatemi).
Il settaggio sbagliato dell’orario della telecamera?
……ma il povero Rossi chiamava o no Toni la moglie…..?
Cara Daria, hai fatto bingooo!
Dopo avere detto e ridetto ai 4 venti (se ce ne fossero stati 34, l’avrebbe detto a 36) che mai e poi mai lui la chiamava “Toni”, ecco che dalla rubrica spunta fuori – udite udite – il nome Toni (Antonella, Tognazzi). E parliamoci chiaro: la cosa più assurda è un’altra, cioè il pensare che un suicida, pochi minuti prima di uccidersi, non possa scrivere una lettera, chiamando la moglie con uno scarto rispetto al consueto. Ma siamo nel Caso Rossi, o no?
A Lorenzo: il fatto che il fratello abbia ammesso l’inverosimiglianza della data della mail suicidaria del 7 marzo, secondo alcuni gli fa onore; per lo scrivente, non molto, anzi tutt’altro: è solo un penoso tentativo, a fronte del castello che inizia a franare, di distinguersi dalla tattica della cognata e dell’avvocato Miceli. Dica Ranieri – anzi, confermi la sua testimonianza del 2013 – come aveva davvero visto il fratello, a poche ore dal suicidio, per esempio: poi se ne riparla. Facile, e parecchio comodo, cavarsela con “basta sensazionalismi”, dopo quello che ha detto pubblicamente, lui per primo…comunque, bene così: che inizino a pizzicarsi l’uno con l’altro, in famiglia, è il segnale principale che gli equilibri stanno davvero cambiando: ne vedremo delle belle, date retta…
L’eretico
Ma non rompessero ancora le 8888 con la mail. Se è andata come ritengo, il sonsorzio ha ancora i log delle mail da cui emerge con assoluta certezza timestamp di invio transito e ricezione delle mail che per legge ogni provider deve conservare per alcuni anni e che come risulta dall’Ordinanza di Archiviazione il dott. Bernardini del Consorzio deve aver già consegnato e acquisiti agli atti del fascicolo. Non fosse altro perché la questione è stata oggetto di indagine e non penso che abbiano distrutto questa parte di file di log.
@Eretico, secondo me è necessario avere un elenco dei procedimenti innescati dalle querele fatte dai soggetti che si ritngono danneggiati in questa vicenda, (PM, De Gortes, Piccini, la famiglia, etc.) in modo da poter capire chi ha querelato chi e seguire la vicenda anche sotto questo aspetto. Magari un altro articolo a parte. A scanso di equivoci. Grazie.