Bagatelle (neanche tanto) natalizie…
Come si fa a non scrivere qualcosina sul Natale (cioè sulla ripresa cristiana della celebrazione pagana del Sol invictus), come peraltro tutti gli anni, di grazia? Buttiamo giù dunque un paio di bagatelle natalizie, le quali bagatelle assorbiranno anche la rubrica cultural-domenicale di domani…
IL SENSO DEL NATALE (ANNO II, ERA COVID)
Come è doveroso che sia, ci si interroga sul senso del Natale nel XXI secolo, nonché in piena pandemia; a volere volare alti, si può citare Gianfranco Ravasi, che ci ricorda l’importanza dell’essere ebreo di Gesù (nonostante secoli e secoli di antigiudaismo cattolico, si badi bene). Sul Domenicale del Sole 24 ore (prima pagina, 19 dicembre), fra le altre cose, il Cardinale sottolinea il passaggio evangelico della circoncisione del bambinello, all’ottavo giorno: “Quando furono compiuti gli otto giorni per circonciderlo, fu chiamato con il suo nome Gesù” (Luca 2,21).
La curiosità è che Gesù, al pari di ogni bambino ebreo, fu dunque circonciso; in altre culture e soprattutto nell’Islam, questo rituale è – come ben risaputo – alla base dell’ingresso di un infante all’interno della collettività religiosa: nel Cristianesimo, invece, nessuna circoncisione.
Una cosa su cui riflettere, insieme a tantissime altre suggerite dal pezzo di Ravasi (che dire del sacerdote Simeone che profetizza a Maria – dopo aver detto di avere visto nel suo bambino la salvezza del mondo – che una “spada le trafiggerà l’anima”, immagine che, a livello iconografico, sarà alla base di tutte le immagini di Mater dolorosa, dal XVI in avanti?).
Sì, perché magari cerchiamo di ricordarcelo tutti – cattolici, atei (o pagani) che siamo -, e bene: il Natale non sarebbe il secondo tempo del Black friday, con l’aggiunta di “Via con il vento” nel prime time televisivo…
IL PRANZO DI NATALE: CHE ORGIA SIA, BASTA ESSERE BOOSTERIZZATI
L’anno scorso tutti ricorderanno che la situazione era diversa, per il 25 dicembre: pressoché nessuno era vaccinato, si era in semi lockdown, e via discorrendo; in compenso, oggi abbiamo un boom di positivi come non c’era mai stato prima, neanche nella primavera del 2020, ma la situazione ospedaliera pare sotto controllo (grazie ai succitati vaccini, più che certo; così come non è una bestemmia dire che, da loro, ci si aspettava di più, allineandosi al noto Minculpopo vaccinale).
Abbiamo tutti pranzato con le cautele del caso, e ci sarebbe mancato anche altro; la giornata certo non fredda ha aiutato a cambiare l’aria con una certa regolarità, cosa sempre da ricordare come essenziale; come l’anno scorso, dopo un primo quarto d’ora di rigorosa osservanza delle norme, alzi la mano chi non abbia, almeno in minima parte, sdirazzato rispetto al vademecum del cittadino perfetto. Tra l’altro, sempre comparando il tutto con l’anno scorso, mi pare di potere dire che a questo giro ci sia meno attenzione – giusto o sbagliato che sia – verso il discorso tattile: se uno sfiora la bottiglia prima toccata da un altro, non viene abbattuto seduta stante, come sarebbe successo l’anno scorso.
Per farsi una godibile lettura sui pasti natalizi in tempo di Covid (anno II), raccomando ai lettori il gustoso pezzo di Francesco Piccolo – il quale, in questi passaggi minimalisti, dà il meglio di sé -, su Repubblica di ieri (“Cenone da paura con lo zio untore”, pag. 11).
Insomma, vi ricordate quando – prima dell’Era Covid – c’erano schiere di medici (nutrizionisti, diabetologi, cardiologi et alii) che raccomandavano in tutti i modi cautela e prudenza, a tavola, pur dicendo che comunque “non si ingrassa dal 24 dicembre all’Epifania, ma dall’Epifania a Natale”? Che tempi, che erano.
Oggi, se uno è boosterizzato e magari anche tamponato, oltre ad essere il bonus civis per antonomasia, può farsi fuori anche 76mila calorie a pasto, con libagioni tipo Carlo V quando arrivò a Palazzo Te; carni rosse, carni bianche, cacciagione, salse ed intingoli vari.
Mi sia consentito di ricordare che un certo Giacomo Leopardi – il quale, certo, i suoi problemini di salute li aveva – era a Napoli in piena epidemia di “cholera”, nel giugno del 1837; si fece fuori un chilo e mezzo di confetti cannellini di Sulmona in poche ore, ghiotto come era, andò in coma diabetico e morì: con ogni probabilità di questo, non di colera come per decenni è stato detto.
La salute, nel suo complesso, conta ormai il giusto: interessa solo il non diventare positivi; dopo l’Era del Covid, entreremo senza soluzione di continuità nell’Era della gotta. I famosi, vichiani, corsi e ricorsi storici; ovvero, marxianamente, la Storia che si ripete, in farsa…
Caro Eretico, grazie per questo gustoso pezzo natalizio. Non sapevo dell’indigestione leopardiana, sapevo solo che era ghiottissimo di dolci: umane debolezze, dai. Chissà se al tempo del “cholera” a Napoli c’erano i virologi superstar…
Bellissimo pezzo! È proprio vero ciò che dici.
Anche il mio pranzo di Natale è stato caratterizzato dal rispetto delle raccomandazioni Covid – componenti tutti vaccinati 2 volte e qualcuno tre, mascherina prima e dopo le libagioni, quasi annullati gli abbracci e baci, areazione dell’ambiente ( il tempo ha aiutato) ecc. – ma di fronte ad un arrosto di altri tempi ( mi astengo dal dettagliare la composizione per non urtare la sensibilità di vegetariani e vegani) cucinato secondo il tempo di cottura richiesto ad ogni tipo di carne, fino all’apoteosi finale nella teglia comune…….un fegatellino in più è decollato.
Che Leopardi fosse un ghiottone è cosa abbastanza risaputa e poi a Napoli era omaggiato con tante altre dolci delicatezze e carezze sulla sua schiena con protuberanze, quanti ambi terni e simili furono invocati da chi lo circondava. Ah i confetti fatali. Sul Natale: finalmente anche quest’anno ce lo siamo levato di torno, non per la festa religiosa in sé stessa, ma per tutti gli auguri da gente che non ti guardano tutto l’anno ed invece in questo periodo con una faccia semi ebete ti augurano tante belle cose; quanto sono buoni in questo periodo, sinceri per niente. Domani saranno giorni più normali in attesa della fine dell’anno che io festeggerò andando a dormire alle 22 per svegliarmi la mattina dopo senza festeggiare niente. Ricordando il leopardiano brano del “Dialogo di un venditore di almanacchi ed un passeggero”.
Caro Vedo nero,
“che Leopardi fosse un ghiottone è cosa abbastanza risaputa”: hai ragione da vendere, io ho aggiunto il particolare dei confetti cannellini di Sulmona (Patria di Ovidio, eh!),donati da Paolina Ranieri; cosa che, come potenziale causa di morte, non è altrettanto nota, non fosse altro che in quanto recente. Non vorrai mica insinuare che io scriva cose risapute e scontate, eh: crimen lesae maiestatis.
Comunque, vista anche la tua scelta per il 31 dicembre (in linea con il pessimismo ormai dilagante sul presente e sul futuro), ti consiglio un film per l’occasione: “Deserto rosso” di Antonioni. Così fai serata piena (si fa per scherzare, figuriamoci)…
Come si diceva in un famoso film: “Dai, potrebbe andare peggio: potrebbe piovere…”.
L’eretico
“Deserto Rosso” con la Grande Monica Vitti? Certo come sonnifero è l’ideale. Concludo la frase del piovere con “non avere nemmeno l’ombrello”. Prendiamola sul ridere amaro.
….”l’importanza dell’essere ebreo di Gesù”….
nato in Palestina…considerarlo ebreo..? se per ebreo intendiamo la nazione, con tanto di condivisione della religione ebraica, come lo è, mi sembra sia stato più uno che ha rovesciato l’ordine religioso di quella terra, più che condividerlo…un ebreo scomunicato se volessimo, per mia opinione, meglio inquadrarlo
Non vi racconto il mio Natale al tempo del COVID perché la cosa avrebbe dell’assurdo e vi rattristerei soltanto.
Mi astraggo dai problemi personali e vado sul generale, di interesse – credo – comune.
Il problema di adesso ha un nome, si chiama: TAMPONE.
Per quello rapido in realtà basta andare a prenderlo in farmacia (quella della stazione è ben fornita e sempre aperta) e seguire le istruzioni, un po’ come quello di gravidanza, ed il gioco è fatto.
Dieci, undici Euro e passa la paura.
La sua affidabilità, però, dicono sia dubbia …
Per quello vero, quello molecolare, invece occorre la richiesta del medico, mettersi in coda, eppoi, una volta avuta la fortuna di averlo fatto, attendere … ben oltre le 48 ore che dicono.
Da notare che a processare un tampone basterebbero probabilmente neanche tre ore!
Ma i nostri tamponi adesso – mi hanno detto – li mandano a Grosseto e si sa che la viabilità non è mai stata il nostro forte …
Per tacer del resto.
Quindi, come diceva il vostro amato Dante, siamo praticamente tutti tra color che son sospesi. Parecchio sospesi.
Quello che però è inqualificabile è che in due anni di pandemia non si sia stati in grado di strutturare in alcun modo questo servizio.
Anzi l’impressione è (a pensar male si sa si fa peccato ma …) che questa procedura sia quasi stata sabotata apposta (altrimenti sinceramente il disastro non si spiegherebbe) per costringere gli odiati No Vax a vaccinarsi.
Se a questo aggiungiamo che ormmai da mesi è risaputo che pure i vaccinati si ammalano (seppur almeno con intensità minore) e soprattutto a loro volta contagiano, questa scelta consapevole (o comunque questa grave colpevole disorganizzazione) appare – perdonatemi – in ogni caso scellerata e forse pure criminale.
Preciso di aver fatto già diligentemente tre dosi e di essere in possesso dell’inutile super mega ultra green pass.
Chiudo dicendo che se la speranza è l’ultima a morire, lo Speranza almeno penultimo dovrebbe essere.
Astenersi terrapiattisti.
Mi sono già fatto la terza dose, non ho mai avuto effetti collaterali, tutto in regola, però questa storia dei tamponi mi sta rendendo scettico su tutte queste precauzioni. Prima sembrava che col vaccino fosse tutto a posto, ora se dobbiamo andare ad un evento pubblico è obbligatorio cinema, teatri e simili, il tampone, se hai la sfortuna di essere stato in un luogo frequentato da un positivo devi fare la quarantena vaccinato o no; insomma ci stanno prendendo per i fondelli? Che questi grandi virologi navigano a vista e non sanno nemmeno loro qual’è la direzione giusta? Sbaglierò, ma se non mettono obbligatorio il vaccino, con pesanti sanzioni ai reticenti, non ne usciremo e forse non basterà perché, come detto, anche i virologi mi sembrano tanti apprendisti stregoni. Poi ci sarebbe da curare al più presto il grande serbatoio di virus del Terzo Mondo, ma chi potrebbe, i paesi ricchi, hanno da pensare di andare a trovare la vita e l’acqua sulla Luna o su Marte. Se non cambia qualcosa, non c’è salvezza per noi umani, essere imperfetti.
Mi segnalano l’ultima produzione Netflix “Don’t Look up” con DiCaprio e Streep.
geniale
Vaghe reminiscenze da letture giovanili mi fanno sorgere il dubbio (quasi la certezza) che Gesù non fosse circonciso in quanto come diretto discendente di David appartenesse ai Nazarei i quali, pur essendo ebrei, non prevedevano la circoncisione per i loro pargoli.
L’ingresso di Re David a Gerusalemme viene da questi effettuato danzando completamente nudo per evidenziare il regale prepuzio ancora intatto.
I vangeli poi hanno contribuito in maniera consistente a creare il ‘mito’ non solo di questi fatti ma tutto il complesso di invenzioni, miracoli, e così via.
Abramo capotribù sumero e padre di Isacco, patriarca ebreo, concepito con la moglie Sara e di Ysmaele patriarca arabo, concepito con Agar schiava egizia “prestata” gentilmente per lo scopo dalla stessa Sara, all’epoca sterile, in cambio di protezione e ricompense per sè ed i suoi discendenti, stringe, attraverso la circoncisione, un patto di sangue con Dio, da rinnovarsi per ogni figlio maschio sia libero che schiavo. Cristo ebreo e riformatore giudaico, il sangue lo versa “una tantum” sulla croce per l’umanità di ieri, oggi e domani. Tribalità alla base della cultura sumera/semitica/araba, universalità in quella cristiana. Senza polemica, ma solo per rispondere al legittimo quesito ereticale con l’evidenziare normali differenze anagrafiche e concettuali tra questi 3 gruppi già abbondantemente analizzate nel corso dei secoli. Buon Anno 2022.
La pandemia virus e varianti? La chiamerei anche alibi. Alibi per non parlare dei problemi che affliggono l’Italia, disoccupazione, mancanza di riforme, ritardi nel realizzare importanti strutture stradali e ferroviarie, sbarchi interminabili di migranti e via dicendo. Draghi sembra l’unica guida indiscutibile di tanti partiti che non sono finora riusciti a fare una politica seria, ma bravi solo ad accodarsi alle sue decisioni; ora poi c’è da decidere chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica e quindi tutti i giochi di potere, mediazioni, accordi tra le varie parti sono in pieno svolgimento. Poi ci sono quelli del Movimento 5 Stelle che, in gran parte di loro, con le prossime elezioni nazionali non verranno riconfermati e perderanno la poltrona e quindi ora stanno perdendo ogni remora per godere gli ultimi brandelli di privilegi e ricchi stipendi prima di ritornare normali cittadini. M5Stelle, che delusione, quante belle speranze di cambiamento sono state tradite.
Riguardo il covid Omicron o Delta. Parlano dei fragili, giusto, ma l’omino che oggi alla fermata del tram sfumazzava come un caminetto, curvo e triste ed ogni tanto tossiva, non mi ha fatto per niente pena. Va bene il distanziamento, la quarantena, le mascherine FPP2, 1, X, ma del fumo, che è il nemico primario dei polmoni (e non solo), i grandi esperti virologi non hanno fatto finora una parola. Ci stanno forse prendendo in giro esagerando il problema? Cui prodest? Le multinazionali farmaceutiche e le compagnie del tabacco?
Sono trivaccinato, ma pensare che se vado al cinema o teatro, rischio di dovermi fare mettere dei tamponi nel naso e restare forzatamente in casa per quarantena se sano, ma positivo per colpa dei no-vax ed sempiterni maledetti fumatori, non mi piace per niente. Il fumo riduce le difese immunitarie a tutti, eliminazione totale del fumo se vogliamo combattere seriamente l’emergenza pandemia! Il suo divieto assoluto sarebbe un ulteriore aiuto agli effetti del vaccino.
I No Vaz sono come gli indiani Cherokee ormai: chiusi nelle loro riserve, pochi, ottusi, ovviamente malaticci e cagionevoli di salute e sempre più a smaltimento.
Il problema, però, in un paese vaccinato praticamente al 90% (di più non si può ragionevolmente auspicare) non possono essere loro, ma un governo, che, come alla roulette, ha puntato fino all’ultima fiche sul vaccino e basta.
Troppo facile … troppo stupido.
Oggi sappiamo per certo ed incontrovertibile, ma in realtà si sapeva già da mesi, che il vaccino non inibisce il contagio, ma serve soltanto (si fa per dire …) a mitigare i sintomi della malattia.
Quindi, questa corsa irresponsabile verso il burrone, additando, come sempre per altro di regola, qualcun’altro (il fascista, l’immigrato, l’evasore, l’inquinatore …) come unico responsabile di disastri riferibili invece soltanto a scelte politiche ideologiche ed errate, non può avere giustificazione alcuna.
Tra l’altro in questo momento è totalmente saltato ancora una volta il contact tracing ed il positivo, per fortuna sempre più asintomatico, è abbandonato praticamente a se stesso ed al suo senso civico.
A cominciare dalla spazzatura che Sei Toscana (quella delle tesserine del cavolo, dei mini cassonetti slot machine sempre rotti e dei bilanci sfondati) si guarda bene dal ritirare come previsto, trasformando così le case dei cittadini positivi in antri di colpevoli accumulatori.
Figuriamoci se qualcuno avesse bisogno dei monoclonali o del plasma, se non fosse stato praticamente eliminato, per salvarsi la pelle …
Insomma dopo due anni, come a Monopoli ripassiamo nuovamente e semplicemente dal via.
Senza tamponi immediati attendibili e cure domiciliari.
Naturalmete questo è il quadro che emerge delle mie personali esperienze dirette e sono certo che le statistiche (…) invece rappresentano la solita realtà perfetta ed immacolata cui sono preposte.
Per fortuna omicron (la lettera greca Xi l’hanno saltata per non contrariare l’autocrate cinese) si sta pian piano assimilando – dicono – ad un brutto raffreddore.
La speranza, si dice, è sempre l’ultima a morire … speriamo bene.
Lo Speranza, però, sarebbe il penultimo.
Ovviamente si fa per scherzare …
Potessi emigrerei in Florida, e questo lo scrivo seriamente.
Astenersi no super maega, ultra, strato, platinum green paz.
incolpevoli accumulatori. Errata corrige.
Che la SEI non ritira la spazzatura dei positivi mi sembra una bufala. Come fa a distinguerla dall’altra? Ci sono degli informatori, delle talpe che fanno la spia? E poi a me i no-vax piacciono sempre meno; il fatto che la netta maggioranza dei ricoverati gravi sia di loro dice tutto. Vaccinarsi bisogna! Poi per il Governo il discorso è un altro, sono una massa di scolaretti poco capaci, bimbi di coccio, che devono solo fare il compitino che gli detta il maestro Draghi e zitti. Accontentiamoci di quello che è stato fatto contro la pandemia. Se non ci fosse stato Draghi starebbero ancora a litigare tra loro e non concludere nulla.
Non lo è purproppo. E’ saltato tutto. Ve ne siete accorti?
Caro Paolo,
davvero la Sei Toscana NON ritira la spazzatura dei positivi? Sarebbe una cosa di una gravità assoluta, oltre che cosa sommamente demenziale…spero tu ci abbia voluto regalare una boutade di fine anno.
A proposito, buon 2022!
L’eretico
Mi scordavo, buon 2022 a tutti.
Rileggi l ultimo vaneggiamento che hai scritto e prendi coscienza di quanto sei fuori di cervello, in caso tu lo fossi gia’ prima di farti le tre pere ,ok niente di cui tu ti debba preoccupare.
Altrimenti ….. forse faresti bene a riconsiderare la tua affermazione del 29/12 h 11.04
“Mi sono già fatto la terza dose, non ho mai avuto effetti collaterali,”
A dormire presto, ma che volete festeggiare questo anno ferale e deludente? Meglio farsi una bella dormita rigenerante. Tanto anche il prossimo anno cambierà poco a cominciare dall’ennesimo rinvio del Palio ed altre importanti manifestazioni.