Calenda? No, grazie…
In questo venerdì di inizio settembre, si vuole raccontare una storia: quella di un “piccolo rifiuto”, che fa capire – ai lettori, lo scrivente ormai è avvezzo a ben di peggio – come giri la politica, in questo caso sull’asse Roma-Siena.
LA PROPOSTA CALENDIANA (DECENTE)
Per primissima cosa, a livello proprio metodologico, vorrei sottolineare un elemento: quando qualcuno ti chiede di candidarti per qualcosa – al di là delle possibilità di vittoria o meno -, bisogna sempre ringraziare, ed in modo non solo formale, chi lo fa. A prescindere, come avrebbe detto qualcuno.
A fortiori, se la proposta viene da un movimento che si guarda con simpatia; avendo detto e scritto per anni che il proprio riferimento politico sarebbe quello azionista, nell’accezione storica del termine politologico (vedasi figure come quella di Ernesto Rossi, tanto per dirne una, e che una), e dovendosi confrontare con un panorama politico desolatamente privo di figure anche solo paragonabili con gli azionisti, un cane sciolto che fa? Si guarda intorno e cerca di trovare chi sia meno lontano da quell’irripetibile milieu cultural-politico: una figura come quella di Carlo Calenda – sia consentito – non ha proprio il background dell’azionista medio, né culturale né a livello esperienziale; però, almeno a livello di idee, qualcosina di liberal-democratico eppur traspare…
Quindi quando, a cavallo di Ferragosto, mi è arrivata la proposta – la decente proposta, sia consentito – di candidarmi per le Suppletive che ci saranno fra un mese esatto nel movimento calendiano, per un attimo ci ho davvero pensato, inutile nasconderlo.
IL MOTIVO DEL “PICCOLO RIFIUTO”
Sono almeno tre le ragioni del “piccolo rifiuto” (piccolo, giacché quello di Celestino V fu, in effetti, cosa un pochino più grossa…).
In primo luogo, quella istituzionale, la quale per lo scrivente – a differenza che per qualcun altro, peraltro lui ben pagato a differenza mia – basterebbe ed avanzerebbe: se uno vuole essere il Presidente di una istituzione comunal-culturale, deve cercare di esserlo rappresentando tutti, non certo accentuando la tendenza pregressa all’incarnare il ruolo del corifeo settario di una parte sola. Ogni riferimento al futuro Rettore dell’Università per stranieri è del tutto casuale, come si evince.
In secondo luogo, per motivi prettamente logistici: non ce l’ho certo con chi mi ha cercato (l’ho per l’appunto appena ringraziato), ma un mese e mezzo per preparare e gestire una campagna elettorale – tra l’altro, parecchio in salita, per così dire – è davvero troppo poco; avendo il vizio di cercare di pianificare certe cose al meglio, il tempo è un elemento troppo cogente, per accettarne una sostanziale reductio.
Infine, per l’ovvio motivo che la mia accettazione sarebbe stata vista inevitabilmente come un qualcosa di legato all’uscita di “Cronaca di un suicidio (annunciato)” sul Caso David Rossi, con tanto di audizione in Commissione parlamentare di inchiesta in cui gli acuti statisti alla Migliorino o Rizzetto avrebbero certo evidenziato il (molto potenziale, peraltro, visto ciò che c’è in giro) conflitto di interessi.
Per questi tre motivi – nonché per altri minori, sui quali non vale neanche la pena dilungarsi -, dunque, si è deciso di sottrarsi al big event del 3 ottobre: con un po’ di rammarico, ma credendo di avere fatta la scelta più corretta e legittima.
UNA CANDIDATURA TROMBATA SUL NASCERE…
Dopo avere incassato il niet dello scrivente, il movimento calendiano ha comunque continuato a cercare un suo candidato per il 3 ottobre (una candidatura che – per chi non l’avesse capito – avrebbe dato enorme fastidio al Pd, sottraendogli voti riformisti). E a quanto risulta – pur non potendo fare un nome che, davvero, non conosco -, una persona era stata trovata, anche di un certo (potenziale) appeal elettorale.
I giochi sembravano fatti: un’alternativa al Pd, sul suo stesso campo, era venuta fuori; pare però che, proprio da Calenda stesso, sia arrivato un altro niet, dopo quello dello scrivente: la candidatura senese non s’ha da fare. Punto e basta; il tutto, corroborato da un tweet calendiano, con evidente endorsement a favore di Letta. Spiace notare che pare proprio che Calenda abbia anteposto Roma (in cui i sondaggi lo danno al 20%, magari in previsione di possibile ballottaggio), a Siena; per non dire la sua persona, al Movimento da lui stesso creato. Realpolitik, certo: però raccontiamola tutta, la storia.
Ergo, il rammarico per la mia non candidatura svanisce subito: meglio rifiutare personalmente, che essere trombato nel pre-gara da Calenda (a favore di Letta, tra l’altro); ma la domanda – quella delle consuete cento pistole -, è ovviamente questa: se poi a Siena ne sostiene toto corde il Segretario, perché Calenda è uscito dal Pd, dicendone fuoco e fiamme ogni giorno?
Intanto complimenti, però penso che la tua candidatura avrebbe drenato più voti al cdx che al ‘non PD’ favorendo il pisano
In una Italia in cui c’è la corsa alle poltrone, o anche solo al microfono che ai candidati tocca di diritto per par condicio, questa è una lezione di stile. Anche se poi il figlio della Comencini avrebbe comunque vanificato tutto…
Boia Raffa come sei antico, gnamo attrezzati, o che credi che ora le campagne elettorali si facciano con gli incontri emi dibattiti con gli elettori?
Ma te sei rimasto all altro secolo, gnamo, gni devi da sotto co’ instagram, twitter e facebook, attacchi a smitragliare di social e ti basta anche una settimanina altro che mese e mezzo.
Calenda azionista? Si vai di societa’ quotate in borsa, ma dove l hai pescata questa? Te l ha raccontata lui?
Lussu si rigira ner sacello a senti’ certe robe.
Comunque la carta del ” cercare di rappresentare tutti” e’ bona meglio dell asso di briscola, asserbatela pe’ quando verranno a cercare un civico candidatone pe’ sienina , ooohh cittoni favine lesse, aete nteso? Raffa vole tempo, sicche’ non riducetevi all urtimo momento , se volete bachicche cominciate a pensacci da ora a pregallo.
Lancio ufficiarmente la candidatura ni’ giorno storicamente a voi piu’ propizio,
Raffa come i’ Bigozzi vi sarvera’ attaccando da’ i carroccio.
Berebe’ berebe’.
Riprendendo un motto che ho letto su Dagospia, SENA CALENDA EST
Meraviglioso, Casmar: “Sena calenda est!”.
Ciò detto, riferito ad Albertone (Cacaccia): riformula il tuo commento, perché l’uomo è permaloso assai, e tende parecchio al vittimismo, quindi già “bischero” è border line, figuriamoci scrivere che Lombroso aveva ragione, dopo averlo guardato.
Quanto, infine, a Manunta, il discorso di “rappresentare tutti” è riferito al ruolo di Presidente, questo ti è sfuggito, eh; come ti è sfuggito che io stesso ho precisato che fra Calenda e Ernesto Rossi (o Lussu), non è neanche possibile una comparazione: devi leggere con più attenzione, come si dice a scuolina (senza incazzarsi subito per il rimprovero); mentre hai ragione sul discorso dei social, di cui – come sai – sono del tutto digiuno (il blog è cosa un po’ altra)…
L’eretico
Noi del PD facciamo le Agorà democratiche… e allarghiamo il diametro del fronte progressista. Noi del PD siamo in perfetta simbiosi con il nostro segretario… ci sentiamo tutti molto sereni accanto a lui.
Avevo letto carissimo Rafiullah , appunto ,un ottimo trampolino per rivendicare,( dall alto d una presidenziale promotione culturale volta al volgo sicut all inclito ,qual mai pria fu’ vista in siena) anche in altra e ben piu’ gravosa mansione un ruolo super partes,volto solo al bene della da troppi vituperata sienina,della quale ultimamente hai difeso immago et onore appo d averne justamente ( illo tempore) ,denunciato magagne et storture,
ao piu’ superpartes di cosi’ nemmeno a inventallo.
L accostamento al Bernini comunque “non era” riferito al cambiacasacchismo
del quale il bon bachicche spesso fu’ accusato, giammai penserei cio’ che un tuo jovine ex allievo ebbe ad imputarti.
Veggo comunque che ,a parte certe correzioni ( peraltro improprie) non smentisci una tua eventuale disponibilita’ all estremo sacrifizio in nome del bene comune….e comunale.
Chi tace e non smentisce
Quarcosa conc(u/e)pisce.
Che ir Bigozzi sia teco et ti ptrotegga
Comunque ti ci vorrano i social, rassegnati con le cene da bagoga un poi pensa’ di fa’ campagna,anche perche’… dopo i sangioveto a 14° pria o poi ti ci scapperebbe detto quarcosa…..di vero.
Ps. I’ cacaccia se ha passato gli 80 ,puo’ scrivere i che vole, non e’ soggetto a pene detentive, poi volendo puo’ dichiara’ che da dopo i vaccino sragiona e gni varrebbe come conditio di non imputabilita’ , ma bigna senti’ i Panzieri se come strategia difensiva la ritiene praticabile.
…..si vede che non hai l’ Audemars Piguet del caso!
A parte tutto, io ritengo che nella corsa di Roma Calenda non abbia speranze di andare al ballottaggio ed in vista di questo e di qualche poltrona, abbia già fatto un “partito” con Gualtieri……da qui la sponda al PD
Come quasi sempre accade io penso l’esatto contrario. Se Calenda non nutrisse speranze di vittoria a Roma, presenterebbe tranquillamente dei candidati in ogni collegio o comune per erodere consenso al PD e poter trattare dopo. Purtroppo lui ha bisogno di non belligeranza adesso. Per questo ha messo nel piatto qualche desistenza (con la ciliegina di quella più grossa, che potrebbe aiutare a non far saltare il segretario del piddì).
Bellissimo retroscena Raffaele che ci restituisce davvero il senso genuino di tutto il sottobosco che si muove nella palude politica attuale.
Hai fatto benissmo a declinare perché, come dicevano i nostri contadini: se non c’è guadagno la rimessa è sicura.
E – a parte il bene che ti voglio ed il voto che ti darei – trattandosi di un unico posto in lizza, con onore, ma avresti perso certamente, pure se il comunista col rolex n°1 (mi pare di averlo letto su Dagospia) alla fine ti avesse veramente lasciato correre.
Certo che se il pisano vincesse davvero a mani basse come negli exit poll, dopo aver comprato anche i colonnini (nella specie i Calendini oltre ai Grillini …) col il disastro passato e futuro di MPS e quindi della città ancora fumante, la prossima volta all’elettore senese gli potranno pure sputare in faccia.
Tanto a te toccherà fare il Sindaco prima o poi.
a parte il fatto che la tua simpatia per Calenda è risultata evidente quel pomeriggio a La Lunga Gioventù parlando del libro e del film “Cuore”, un breve chiarimento sulla tua richiesta di riformulare il mio commento come se avessi offeso un qualcuno molto permaloso e tendente al vittimismo.
Ti chiarisco che io non mai avuto intenzione di offendere chicchessia con tanto di nome e cognome; io ho sempre fatto riferimento ad un fantomatico (seppur ben identificabile) “bischero” che bazzica nei pressi della stazione di Siena.
Se poi pensi che abbia offeso (senza averne la consapevolezza) un qualche tuo amico me ne scuso senza meno.
Sappi che sto pensando di comprare un piccolo camper (per due) visto che fra non molto la mia mogliettina potrebbe andare in pensione e chissà che un “bischero” senza fa’ nomi, un potrebbe contribui’.
Il mio nome, cognome e soprannome li conosce, se gli pungesse vaghezza……
Per quanto si sia potuto leggere nel corso delle ultime settimane, mi pare che ad aver fatto molto più di recente « per viltade il gran rifiuto », ci sarebbe anche Benedetto XVI…
Off-topic (ma appena appena)
Caro Eretico, a proposito di “anomalie politiche” ti chiedo se è normale che l’assessora all’ambiente di Siena si candidi alle comunali di Scansano, dicharando per giunta:” l’esperienza di assessore mi ha fatto maturare esperienze importanti…”. A parte la sintassi che significa? Che abbiamo un assessore che ha utilizzato l’esperienza senese per farla finalmente fruttare a Scansano? È questo il cursus honorum della Buzzichelli? Per me a questo punto potrebbe tornare a casina senza neanche passare dal via, ma se conosco i miei polli anche a questo giro non succederà niente.
Caro Holden,
in Francia molti Presidenti lo sono diventati dopo essersi fatti le spalle come Sindaci, e Francesco Rutelli si candidò a Premier nel 2001 rivendicando il suo ruolo di ex Sindaco di Roma, solo per fare i primissimi esempi che mi vengono in mente (ed in questo caso, dal “grande” si andrebbe verso una realtà molto più piccola come la ridente Scansano). La questione dunque è soprattutto questa: ha fatto bene l’Assessore Buzzichelli a Siena?
Tornando all’argomento del pezzo; Camilla Conti in un suo tweet, dopo avere letto il mio pezzo, ha fatto a Charlito Calenda questa semplice, ma non banale, domanda: “Perché è uscito dal Pd se a Siena sostiene toto corde Letta?”. In 24 ore, nessuna risposta: si fa per chiacchierare, as usual…
L’eretico
Hai ragione, ma la Buzzichelli è candidata in consiglio comunale nella lista Tenerini e non da Sindaco. Delle due l’una, o pensa di togliere del tempo al suo incarico senese (e considerato come stanno andando le cose tra sporcizia e degrado potrebbe non essere un male) oppure ha in mente di rinunciare ad una poltrona da assessore a Siena per una da consigliere comunale a Scansano (!). Ubi maior…
x Manunta
Avendo frequentato per diversi anni l’Accademia Chigiana conosco bene cos’é il “bischero”.
In Toscana il termine viene usato all’uso di “pisello”.
Frase tipica fiorentina “se volevo parla’ co’ un bischero parlavo col mio”.
A Siena ha un’accezione leggermente più giocosa e goliardica, e neppure troppo offensiva.
Quindi, riepilogando, mai e poi mai ho avuto l’intenzione di offendere un chicchesia ma, come ho già scritto qualche giorno fa, ho solo dato del bischero a un bischero.
Comunque grazie per il suggerimento ma essendo io nato al Ponte di Romana il 1 Gennaio 1945 sono ancora lontano (si fa per dire) dagli 80 a cui fai riferimento e a cui spero, Zeus permettendo, di arrivare in piena forma.
P.S. Mi sono rimasti solo due bottiglioni di Rosso di Montalcino quindi o ci inviti a merenda in quel di Recenza o bisogna aspettare la prossima svinatura che sarà a tarda primavera.
Ossequi
PP.SS. chissà se fra oggi e domani il “bischero” sarà a Sarzana
Trovo che ci siano molti interventi interessanti, in qualche caso ironici (il “bischero-pisello” del Cacaccia). Comunque, sintesi domenicale: l’Eretico ha fatto la figura del signore, Calenda ha raccattato una figuretta che, purtroppo, lo qualifica non diverso da tanti politici che ogni volta che va in tv attacca. Fine del discorso.