Eretico di SienaGenova, 20 anni fa (ed un Ps "contiano") - Eretico di Siena

Genova, 20 anni fa (ed un Ps “contiano”)

Esattamente 20 anni or sono, si consumavano i fatti del G 8 genovese: l’incontro fra gli otto Grandi della terra – i cui contenuti, che sarebbero stati l’elemento più importante della tre giorni, sono stati del tutto oscurati da ciò che è accaduto per strada e nelle piazze -, riuniti dall’anfitrione Silvio Berlusconi, appena tornato con grande consenso popolare al potere dopo l’esperienza fallimentare del suo primo Governo.

Successe un po’ di tutto, come qualcuno ricorderà: per i lettori giovani, e per chi quell’evento se lo ricorda (a maggior ragione se presente), potrebbe essere stimolante ripercorrere qualche passaggio di quel caldissimo, in tanti sensi, fine settimana…

 

GENOVA, 20 ANNI DOPO: GLI IDEALI HANNO VINTO?

La distanza storica, anche se non siamo ancora arrivati ai canonici e crociani 50 anni, c’è ormai quasi tutta: 20 primavere ci dividono dai fatti del G 8 genovese. Di fatto, per i demografi, una generazione. Ci sono tre elementi, almeno, da rimarcare, su Genova 2001: la voglia di partecipazione; le violenze (da una parte e dall’altra, ovviamente); il ruolo dei media.

Voglia di partecipazione: nato, as usual, sull’onda di ciò che era accaduto negli USA (Seattle, 1999), il movimento che auspicava una globalizzazione dal volto umano ( per alcuni, la globalizzazione era da abbattere tout court, essendo vista come “fase suprema del capitalismo”) era nato con ideali tanto nobili quanto velleitari, poi si è perso, ed è sempre un peccato quando la gente smette di andare in piazza per delle idee – a prescindere dal merito -, magari per afflosciarsi in modo catatonico sui divani; a parte il fenomeno-Greta, dopo Genova e ciò che ci fu nei tre, quattro anni seguenti, non c’è più stato un movimento di massa capace di mobilitare la piazza, se non per meri particolarismi (magari sacrosanti, pur sempre però particolarismi).

Genova 2001, dunque, è stato l’autentico canto del cigno della partecipazione popolare legata ad ideali (che per uno siano giusti o meno – lo ribadiamo a voce alta -, è altro discorso), e non ci pare proprio che, da questo punto di vista, sia cosa da festeggiare: prima, si scendeva in piazza per la Nazionale ed anche per le idee, oggi solo perché incazzati per i lockdown (best has yet to come) e per la Nazionale, autentico trait d union della italica historia.

Vittorio Agnoletto, ideologo della contestazione (almeno, lui, una persona per bene, mentre su altri ci sarebbe da riflettere, ex post), sostiene che quegli ideali, nonostante tutto, abbiano vinto: ci pare francamente ottimista. La globalizzazione non solo ha trionfato – Covid o non Covid -, ma in questi 20 anni ha da una parte confermato che il modello iper capitalistico non è minimamente in discussione (con la forbice fra i più ricchi ed i più poveri che semmai si è allargata ulteriormente), ed in più c’è da registrare l’emersione del Dragone cinese, che proprio in quei mesi entrava nel WTO. In tutta franchezza, ci vuole un bel coraggio per affermare che quegli ideali “genovesi” abbiano trionfato (e Agnoletto se lo ricordano in pochi, a dirla proprio tutta)…

LE VIOLENZE, DI PIAZZA E DI SCUOLA

Se di tutto il dibattito, di tutte le idee (velleitarie o meno), financo dei singoli personaggi che sarebbero stati i protagonisti del G 8 (chi era il Cancelliere tedesco, allora? Chi se lo ricorda senza barare, merita lo chapeau di rito), è invece stato consegnato alla Historia un bricolage fatto di violenza e financo di un morto, il povero Carlo Giuliani, qualche ragione ci dovrà pur essere.

I leader dei manifestanti furono, ad essere davvero generosi, imbarazzanti: parlavano a nome di un popolo, che non sapevano neanche alla lontana gestire (anticipazione dell'”uno vale uno”, di grazia?), e se ne sono viste le conseguenze: volevano fare i reduci dalla Genova 1960, forse, ma non sapevano gestire neanche i residenti di un condominio; quanto alle Forze dell’ordine, l’episodio della Diaz, e non solo quello, rientra fra le pagine nere della mala gestio dell’ordine pubblico italiano, inutile girarci tanto intorno. Nel caso della Diaz – come accertato dalla magistratura genovese, che ha fatto il suo dovere anche contro chi ha tradito lo Stato -, ci fu, nei fatti, l’aggravante della preorganizzazione dell’evento, per non parlare delle coperture posteriori.

L’eterna, penosa ed insuperabile, faziosità italica, il dividersi fra guelfi e ghibellini per omnia secula secolorum, andò ancora una volta in onda (ma senza il commento di Indro Montanelli, che di lì a poche ore sarebbe spirato): da una parte – come appena detto – Polizia e Carabinieri, che sentivano di avere il vento in poppa politicamente (il ruolo di Gianfranco Fini in cabina di regia, quello davvero non è mai stato chiarito, ed invece meriterebbe); dall’altra, il volere rendere martire un ragazzo, il quale sentì che c’era casino per le strade e decise di andare a tirare roba pesante contro una camionetta di carabinieri.

Il povero Carlo Giuliani, 23 anni, non doveva certo morire; ma prima ancora, non avrebbe senz’altro dovuto fare ciò che stava facendo, nel momento in cui lo faceva. Se fosse andato in spiaggia, con il costume indosso come aveva, sarebbe stato meglio per tutti, purtroppo: i due ventenni – Giuliani e Placanica, il carabiniere che sparò – sono state due vittime; uno è morto, certo, l’altro no (ci è andato vicino anni dopo, peraltro, ma in un incidente stradale): ricordiamoci però che, pur in questo “atomo opaco del male”, esisterebbe sempre la legittima difesa…

 

I MEDIA (SOPRATTUTTO I SOCIAL)

I media, infine: il G 8 genovese fu un evento – come sarebbe stato per le Twin towers di lì a breve – ancora eminentemente televisivo, in quella fase di transizione fra un Internet già ben lanciato e i social ancora di là dal venire. Come già scritto, sarà un caso ma dal 2005 in avanti non esistono in Italia enormi manifestazioni di massa (di adulti) per tematiche generali.

Si può dunque ragionevolmente affermare che i social hanno un ruolo straordinario nella capacità di mobilitazione all’interno delle dittature (lo si vede anche oggi a Cuba, per esempio, per non parlare delle “primavere arabe” di 10 anni or sono), mentre in contesti democratici, pur con tutte le invereconde magagne, come quelli nostri, invece, servono a dare sfogo a chi magari prima andava in piazza o per strada a manifestare, ed oggi invece canalizza la sua rabies, più o meno lucida, sui social, e poi si butta sul divano o sull’ombrellone (o su entrambi, altrimenti che homo digitalis sarebbe, uno?).

E la cosa davvero curiosa, è che quelli che inalberavano 20 anni fa ideali di libertà e di “un mondo diverso”, oggi sono gli stessi che hanno plaudito a lock down durissimi, nonché gestiti con i piedi; ebbene sì, c’era chi, nel 2001, sosteneva che la “zona rossa” genovese fosse incostituzionale, ledendo i diritti dei cittadini al transito ed alla libera circolazione (avete letto bene, non stropicciate gli occhi): in molti casi, sono i medesimi che hanno applaudito la caccia al runner…

 

Ps Mi corre l’obbligo di ringraziare Camilla Conti per il suo gran bel pezzo su La Verità odierna (pagina 8), in merito al mio “Cronaca di un suicidio (annunciato)”; il ringraziamento non è di pura diplomazia mediatica, perché nel suo articolo la Conti ha saputo davvero cogliere spunti interessanti, a partire dall’incipit all’insegna del sempre da riscoprire Guido Piovene: sul Caso Rossi, sul Monte dei Paschi, su un certo modo di fare giornalismo, ed anche su Siena in generale.

 

 

40 Commenti su Genova, 20 anni fa (ed un Ps “contiano”)

  1. Camilla conti scrive:

    Grazie Raffaele!!

  2. Il resiliente scrive:

    E pensare che a porre fine alla globalizzazione saranno invece proprio quelli che l’hanno creata ed erano il nemico numero 1 del movimento.
    Fallito l’obiettivo di cooptare la Cina è il momento della mezza porzione… Prossimi anni andrà di moda il semiglobalizzato (ovvero quasi tutti dentro tranne gli amici di Beppe e Baffino)

  3. alberto bruttini detto "Il Cacaccia" scrive:

    … che un pisano all’uscio

  4. UN ORGIASTICO,ANCHE PERVERTITO scrive:

    Ottimo pezzo, trovo significativo agganciarmi proprio sulla red zone: quelli che facevano i “piagnoni” perché era chiuso un pezzo di Genova per motivi di sicurezza (direi giustificata, visti i black block e non solo in azione),quelli che si stracciavano le vesti per le restrizioni della libertà individuale, sono quelli che hanno preteso prima il lockdown quasi alla cinese, e ora vogliono la siringata obbligatoria. Il pendolo che oscilla…

    • Roberto scrive:

      ….invece quelli che fanno i “piagnoni” oggi, che temono la dittatura della punturina o della maacherina di stato, ieri erano contenti delle manganellate di stato per tutti.

  5. Cecco scrive:

    È vero, fu il canto del cigno di una certa sinistra, Agnoletto ha perso mentre invece hanno vinto l’ipercapitalismo e la globalizzazione. Le idee diverse da quelle ufficiali sono state sedate a suon di botte con buona pace anche di chi oggi ciancia di difendere i particolarissimi mentre allora si schierava senza se e senza ma dalla parte delle forze dell’ordine. Mi viene in mente la storiella di quello che per fare un dispetto alla moglie…

  6. Cecco scrive:

    No particolarissimi ma particolarismi

  7. UN ORGIASTICO,ANCHE PERVERTITO scrive:

    Ma di Casarini, il Che Guevara che parla come un gondoliere, non ci ricordiamo più? Sembra che 20 anni dopo si occupi ancora del sociale, di immigrati soprattutto. Come sempre, per il bene dell’umanità, in totale disinteresse dei suoi interessi personali. Il G 8 almeno ci ha consegnato un idealista.

  8. Gp scrive:

    Scusa ma un orgiastico dovrebbe essere già pervertito per definizione… anche se non sempre è vero il contrario.
    Detto ciò hai centrato il problema, la sinistra in 20 anni ha stravolto completamente la propria natura. I suoi simboli attuali, da Greta a Fedez ecc… in linea di massima hanno la stessa visione globalista del mondo di un Soros o un gate, ai quali prima avrebbero tirato uova marce. Forse la vera sinistra in senso sociale oggi sarebbe il ‘populismo’, ma forse sono riusciti a sradicare anche quello.

    • Elio scrive:

      Capisco che parlare degli altri aiuta ad oscurare le criticità interne…ma davvero ,GP, ritieni che una destra moderna e liberale non possa esser meglio rappresentate che dal trio salvini meloni Berlusconi? Hai uno spirito critico intellettualmente onesto o vedi solo di la dal fiume?
      Non hai timore che un governo con borghi ministro possa esser dannoso x la nazione…?

      • Daria gentili scrive:

        Non più di quanto lo possa essere Speranza, che, per altro, abbiamo già ampiamente sperimentato. Ed in ogni caso si potrebbe sperare di non aver a discutere di legge Zan, Ius soli etc etc……

        • Anonimo veneziano scrive:

          Non le è piaciuto speranza?
          E quale sarebbe stato per lei il modello di riferimento nel dicastero della salute durante una pandemia?
          Ha qualche nome da proporci( lungi da me nel difendere speranza, che è lontano dalle mie idee politiche!)
          Qui non si tratta di essere di dx o di sx, ma di essere intelligenti ( letteralmente)o dimostrare di non esserlo!

          • Daria gentili scrive:

            Secondo me lei avrebbe potuto essere un buon ministro della salute al posto di……..Speranza.

    • Roberto scrive:

      In effetti in 20 anni sono cambiate tante cose: gli stessi che plaudivano alle manganellate sui pacifici antiglobalisti, che volevano soltanto manifestare contro gli 8 potenti globalizzatori della terra, oggi sarebbero dalla parte dei manifestanti di allora.

      • Gp scrive:

        Io penso liberamente e di volta in volta voto chi mi pare, pensa che una volta m’ha fregato anche Renzi. Voi presumo che abbiate sempre votato e che voterete PD tutta la vita, qualunque cosa faccia e posso intuire la ragione. Sono 11 anni che il Vs partito governa quasi ininterrottamente (non da solo) con risultati evidenti e con una preoccupante inversione ideologica. La destra ha governato poco e male, il PD ha governato tanto, male ed ha tradito i suoi valori (infatti ha quasi dimezzato i consensi rispetto ai massimi). Voi siete di sinistra e avete appoggiato le politiche capitaliste che ci stanno distruggendo, io sono indipendente e chiedo solo più politiche di ‘sinistra’.
        Mi raccomando, dopo Padoan, votate Letta senza neanche chiedergli che vuole fare con mps, tanto, come ha detto nel suo primo giorno di campagna elettorale senese, è favorevole al ddl zan, che è la cosa più importante.
        Avete debiti di riconoscenza per continuare a votarli e a difendere l’indifendibile con miseri tentativi di ‘benaltrismo’?

  9. Il Giaguaro scrive:

    Si Eretico,il ruolo di Gianfraco Fini(all’epoca ministro degli esteri mi pare)nelle ore immediatamente precedenti i fattaci di Genova andrebbe approfondito.
    Ma andrebbe approfondito ,perlomeno ricordato, il messaggio (invito) molto esplicito di Cossiga alla forze di polizia a legnare bene bene e senza riguardo per le conseguenze i dimostranti turbolenti nelle manifestazioni pubbliche.Non ricordo se il “consiglio” fu dato prima o dopo i fatti di Genova ma comunque l’incitamento testimonia come una certa mentalità cilena alloggiasse anche nelle più alte sfere del potere.
    E fu un miracolo se alla fine di quelle violente giornate ci scappò soltanto un morto.

  10. Una pirandelliana scrive:

    Ieri sera ero presente alla interessantissima conferenza tenuta da Lei e da Francesco Ricci su Pirandello: avete regalato, in una cornice unica come le Logge del Papa, un tardo pomeriggio di cultura letteraria, di riflessioni tutt’altro che banali sui rapporti madre-figlio e sulla Morte, questo grande rimosso della cultura occidentale (per il professor Ricci, il fenomeno di rimozione nasce con l’Illuminismo, ma credo di potere dire che negli ultimi decenni abbia assunto forme non immaginabili al tempo di Voltaire).
    Grazie davvero ad entrambi, continuate con altri eventi: se Siena non è solo un mangificio per turisti, specie ora che i senesi sono al mare, è merito di iniziative come questa.

  11. Vedo nero e basta scrive:

    Riguardo al “povero” (sig) Giuliani vorrei dire che di povero ci vedo molto poco. Invece di andare al mare, ha visto l’occasione di fare qualcosa di diverso, un’idea molto confusa di globalizzazione e un estintore in mano da gettare attraverso un vetro posteriore di una camionetta della polizia, dall’altra parte un ragazzo che si è trovato nel marasma generale e si è visto bersaglio di qualcosa molto pesante e doloroso. Il risultato il poliziotto ha perso la testa e il manifestante occasionale la vita. Due vittime della confusione generale. Nessun eroe e nessun carnefice. Legittima difesa? Direi di si e gli avvoltoi pre buonisti quanto ci hanno speculato sopra? Troppo. Discordo diverso quello della Caserma Diaz dove gente, in gran parte innocente, ha subito una violenza inaudita da rappresentanti dell’ordine che è stato giusto punire. Purtroppo i veri responsabili, i black block, sono rimasti in gran parte impuniti ed i danni alle vetrine hanno aggiunto ingiustizia all’ingiustizia. Cosa è cambiato da allora? Poco, il problema del riscaldamento globale è sempre più presente come quello del mercato globale con il gradino sempre più alto tra Paesi ricchi e quelli poveri. ora c’è anche la pandemia a peggiorare le cose. Greta? L’unica voce che urla il problema, ma appena ha parlato male di Bezos sulle sue passeggiate spaziali e ricerche di acqua su Marte, mentre sulla Terra milioni di persone muoiono di sete e fame, la visibilità della ragazza sui media e social è notevolmente diminuita. Strano, ma vero. L’ipocrisia domina da sempre il mondo e non ne vedo la fine.

  12. Vedo nero e basta scrive:

    Tra lo scoramento e la delusione a Sienina perché non si farà lo Straordinario, di cui proprio me ne puo’ importare di meno, godiamoci almeno le serate culturali che sono state fatte e sono in programma in vari luoghi della Città. Anche grazie all’Eretico che meriterebbe qualcosa in più dai nostri amministratori, tipo l’Assessorato alla Cultura. E non è ruffianeria ne piaggeria, ma parere sincero. La rivalutazione della Fortezza, ed altri luoghi, è un dato positivo sicuramente da ampliare ulteriormente.

  13. Vedo nero e basta scrive:

    Il Palio? Per recuperare, faremo come nel 1960 e 1961 che vennero disputati due Straordinari. L’importante è superare la pandemia e sconfiggere il virus. Cercare anche di raccattare dal Recovery Fund qualche finanziamento per diminuire l’isolamento viario e ferroviario di Siena.

  14. Anonimo veneziano scrive:

    Caro vedo nero…
    Lei dimostra di essere il classico qualinquista da tastiera, e il suo vedere nero dipende molto dal fatto che ha gli occhi foderati…
    Non era un poliziotto chi ha sparato, il manifestante pesrseguiva i suoi ideali molto più coraggiosamente di chi come noi , sta dietro ad un PC, poi i fatti sono andati come sono andati.
    Gli autori dei pestaggi ci cileni alla diaz non sono stati puniti…chissà se ci fossero stati suoi cari cosa avrebbe scritto…
    Greta persegue principi che dovrebbero stare a a cuore di tutti , tranne a chi la,definisce( anche in questo blog) gretina…
    Sullo straordinario, infine, dimostra di essere un bel gazzilloro…ma non è una colpa( come sopra) bensì uno stato di fatto!,!

    • Vedo nero e basta scrive:

      Non so, ma mi sembra che qualcuno abbia dato un po’ troppo di gomito col vino. Quello che sparò, Placanica, era un carabiniere ausiliario. e quello che voleva tirare l’estintore era Giuliani. Il resto è solo fuffa inutile.

      • Simone scrive:

        mha, dalla ricostruzioni delle indagini l’estinzione era uno scudo ,inutile, al collo di pistola….il suo,pressapochismo la connota in tutto ciò che scrive…ma non si rammarichi, e in ottima e numerosa compagnia!

  15. Anonimo veneziano scrive:

    Gp, eri nella cabina elettorale con me?
    Nel gioco della categorizzazione se mi poni a sinistra , ti collochi inevitabilmente in cima …alla classifica degli iperlessici….!

    • Gp scrive:

      Ritengo che avendo scritto ‘presumo’ il tuo commento… si commenti da solo

      • Anonimo veneziano scrive:

        Si commenta il fatto che lei non conosce il significato della,parola presumere!
        Ma, non importa, avevamo capito le sue difficoltà! E non solo in lettoscrittura.

        • Gp scrive:

          Avevamo chi? Ma sei Elio? Quello che ha scritto che l”opposizione cittadina’ (al tempo Piccini e Manganelli) era responsabile dell’acquisizione di Antonveneta?
          Chi non risponde sul merito e offende l’interlocutore si qualifica da solo. Peccato, a parte l’istrionico Manunta su questo blog non c’era questa brutta abitudine.

        • Gp scrive:

          Quando si pretende di dare lezioni è il caso di usare correttamente il congiuntivo

  16. Elio scrive:

    gentile daria,
    Dalla sua risposta/proposta in merito al modello di riferimento del ministro della salute si evince in quale delle due parti si colloca!
    E dunque chiudo qui, come diceva qualcuno, altrimenti chi legge potrebbe rischiare di accumunarci.

  17. Elsa bianchini scrive:

    Gentile sig.ra gentili,
    Alla richiesta legittima e seria di quale ministro della salute mondiale avesse gestito la pandemia meglio di speranza, lei da una risposta provocatoria, tipico di coloro che sanno,solo,criticare, che si avvalgono,di notizie estemporanee( spesso fake) e che poi la buttano in caciara .
    È vero che il blog è quasi come un bar, ma l’onestà intellettuale e l’indole riflessiva la si coglie ovunque.
    Attendiamo una risposta più seria, per un confronto civile e costruttivo…il tempo di documentarsi lo dovrebbe aver avuto!

    • Gp scrive:

      L’operato dei governi si valuta in base ai risultati. Regno Unito, Italia, Belgio, Spagna hanno avuto tantissime vittime ed altissimi cali del Pil.
      Secondo me da noi è andata malissimo anche per la scuola.
      Da studiare secondo me casi virtuosi come Irlanda, Corea del Sud e anche della controversa Svezia.

      • Paolo Panzieri scrive:

        Gentile Signora Bianchini,
        una domanda provocatoria ci sta che generi una risposta provocatoria … e non mi pare ci sia troppo da scandalizzarsi.
        Provo a darle io, se me lo consnte, una risposta: qualcuno che sappia di cosa si sta parlando, magari un medico, forse perfino Sileri, per vedere se oltre a chiacchierare bene razzoli pure nel medesimo modo.
        Perché vede che non solo non è vero che uno vale uno, ma neppure che i soliti laureati in scienze politiche o filosofia siano competenti su ogni branca dello scibile umano … e la sanità di questi tempi non può proprio essere considerato un dicastero come gli altri.
        Quello che, mi perdoni, mi riesce difficile concepire è che qualcuno (ma anche qualche due o tre) possa ancora in qualche modo difendere un ministro disastroso come Speranza, ancora (seppur di fatto commissariato) al suo posto, nonostante tutto – dicono – grazie soltanto al suo potentissimo sponsor coi baffetti da sparviero.
        Tuttavia, poiché rispetto la sua opinione, come quella di tutti gli altri del resto, mi limito a scrivere la mia senza alcun inutile spirito polemico.
        Facciamo di questo blog un posto migliore, come merita del resto il livello del nostro augusto ospite.

        • Holden Caulfield scrive:

          Paolo, però non puoi ignorare che c’è una metà abbondante del cielo (sostanzialmente quella tua) che sbraita contro la dittatura dei sanitari, contro lo strapotere dei medici, contro la propaganda terroristica dei tecnocrati (spesso tra l’altro con buone ragioni). Un Sirchia o un Veronesi oggi sarebbero crocifissi in sala web. Speranza riflette il livello medio di quello che passa il convento politico nostrano, e sottolineo medio, perché è passato molto di peggio in consiglio dei ministri, per non parlare di un parlamento dove il cavallo di Caligola svetterebbe per arguzia e competenza. A me piace pensare che la buona politica si possa affrancare dalle pure competenze tecniche, che sia fatta da capacità superiori, come saper scegliere collaboratori validi, saper ascoltare, essere in grado di confrontarsi, decidere la più opportuna tra le ipotesi in campo, anche cambiando idea quando necessario, infine saper comunicare con i cittadini (pora sienina!). La politica dovrebbe venire prima di tutto il resto…nell’isola che non c’à.

          • Paolo Panzieri scrive:

            Carro Holden, posto che dividersi ideologicamente sempre e comunque, ma specialmente in materia sanitaria, a me pare – scusami – una minchiata colossale e per questo non credo che esista o possa esistere alcuna “metà del cielo”, non riesco proprio a capire il senso ultimo del tuo intervento.
            Probabilmente l’unica interpretazione possibile forse sarebbe che anche il famoso cavallo di Caligola (è una chiara iperbole eh!) avrebbe fatto meglio di Speranza … Figuriamoci Sirchia o Veronesi …
            Quanto ai cittadini, poi, se si spiegano loro per bene le cose (senza fare casino sui vaccini da boicottare), senza nascondergli le cose (il popolo bue non esiste più e qualcuno dovrebbe aggiornarsi), costoro seguono, comprendono e apprezzano. Guarda il caso del Veneto ed il gradimento di Zaia oltre il 75% …
            Di certo se si pretende (unici al mondo …) di vaccinare i dodicenni o di introdurre con misure draconiane (fortunatamente sproporzionate alla realtà attuale) un lasciapassare come in tempo di guerra o nelle dittature comuniste dell’Est (non a caso la Merkel non ne vuol sentir parlare), la gente inevitabilmente si ribella, come a tutte alle imposizioni arroganti.

            Ad ogni buon conto, per sgombrare del tutto il campo, personalmente ho fatto le mie due dosi di AZ senza danno alcuno ed ho acquisito diligentemente il mio green pass da bravo cittadino.
            Non ho mai coltivato alcuna fede politica, e di conseguenza non ho mai sviluppato il famoso terzo buco del naso.
            Non sono né Guelfo nè Ghibellino, perché mi ripugna oltremodo la faziosità bieca, e cerco di ragionare sempre e comunque col mio cervello.
            A volte sbaglio, per carità, ma almeno se sbaglio sbaglio col mio …

  18. Gp scrive:

    Aggiungo che ci sono processi in corso per i morti in Lombardia della prima ondata (quando si tamponavano i calciatori prima degli infermieri). Penso che Conte, Speranza (e Fontana) non dovrebbero dormire proprio tranquilli.

  19. Lorenzo Mistretta scrive:

    Gentile Sig.ra Bianchini,

    immagino che, se qualcuno, con la pretesa di porle una domanda (« legittima e seria » che sia o non sia), concludesse la sua prosa scrivendole : « Qui non si tratta di essere di destra o di sinistra, ma di essere intelligenti (letteralmente) o dimostrare di non esserlo ! », e cioè, le desse della « stupida » o dell’« asina » (il che è chiaramente il senso di tale battuta), lei si offenderebbe ed avrebbe un buon motivo per sentirsi offesa. No ?

    E’ proprio cio’ che tocco’ alla Sig.ra Gentile, che, rispondendo alla seguente domanda posta da Elio a GP : « Non hai timore che un governo con Borghi ministro possa esser dannoso per la nazione…? », scrisse : « Non più di quanto lo possa essere Speranza, che, per altro, abbiamo già ampiamente sperimentato… », commento che non reca alcuna offesa, né nei confronti di Elio, né nei quelli di GP, e nemmeno nei quelli dell’anonimo che, nondimeno, rispondendole e chiedendole « quale sarebbe stato per lei il modello di riferimento nel dicastero della salute durante una pandemia », la offese, permettendosi di prodigarle una « lezioncina sull’intelligenza »… come se ella ne mancasse per il solo fatto di aver espresso un’opinione negativa sul ministro della salute.

    Donde la risposta ironica (ma non offensiva) della Gentili : « Secondo me lei [dato che è tanto intelligente] avrebbe potuto essere un buon ministro della salute al posto di… Speranza. »

    Quindi, mi pare molto strano che una persona come lei, gentile Sig.ra Bianchini, si’ sensibile all’« onestà intellettuale », all’« indole riflessiva » e ai « confronti civili e costruttivi », abbia, in buona fede, potuto preferire indirizzare i suoi rimproveri (durissimi) alla persona « offesa » piuttosto che al suo « offensore ».

    Cortesemente.

  20. Giacobbe scrive:

    lo confesso..sono di sinistra…e forse anche un po’ “chic”!
    Mi diletto ogni mattina a leggere vari quotidiani: corrierone, rep, stampa, libero, verità, giornale, fatto, tempo, messaggero, domani, manifesto e la notizia…talvolta vado anche oltre.
    Alcuni informano, altri sobillano, certi divertono, un paio sono grotteschi.
    Tuttavia tra questi riconosco una firma autorevole e professionale: gli articoli di camilla conti, che seguo con attenzione e ne apprezzo lo stile , la forma e i contenuti.
    I miei complimenti e buon lavoro!

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