Amazon, bloggers, Scanzi-Boldrini
Tre argomenti forti, in questo appuntamento infrasettimanale: due nazionali (uno dei quali, a dirla tutta, è un problema globale), uno purtroppo senesissimo, pur anch’esso con ramificazioni internazionali. In attesa che venga trovato il leone (o leonessa) di Radi: animale dantesco, che molto si attaglia a ciò che l’Alighieri pensava dei Senesi, tra l’altro…
I NUOVI SFRUTTATI: IL CASO AMAZON
Non solo il “maladetto virus” ha creato un inedito ribaltamento fra garantiti a stipendio inaffondabile (anche noi docenti, da ceto intellettuale impoverito quale eravamo fino ad un anno fa, siamo ormai dei quasi ricchi), e autonomi ex abrupto caduti nella cantica dei dannati senza garanzie e salario, che già sarebbe tanta cosa; la pandemia ha purtroppo rafforzato lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo che era già ben presente a livello di logistica, con la notoria impennata di commercio digitale: il caso Amazon lo dimostra, fuori di ogni dubbio.
Lo sciopero di lunedì 22 marzo (pare riuscito molto bene, per quanto i dati forniti dai piani alti “amazonisti” parlino ufficialmente di percentuali di scioperanti molto più basse di quelle annunciate dai sindacati) pone proprio questa tematica: può un lavoratore essere schiavo – fuor di metafora, sia chiaro – di un algoritmo, il quale ti impone di tenere un ritmo di almeno 200 pacchi da consegnare al dì, lungo percorsi imposti da Amazon, e soprattutto essendo di continuo sorvegliato? E il tutto, a fronte di tasse notoriamente ridicole pagate da questo colosso, per guarnire il contesto al meglio.
Bisogna tornare al buon vecchio Marx: al Marx economista, non a quello strumentalizzato dall’uso politico; il pensatore di Treviri aveva abbondantemente analizzato l’emersione del cosiddetto “esercito di riserva”, funzionale al tentativo – quasi sempre coronato di successo – della borghesia di tenere bassi i salari dei propri dipendenti. Non crediamo sia troppo difficile immaginare che Amazon, a fronte di dipendenti riottosi, usi la stessa, vile, scappatoia, il medesimo ricatto ottocentesco dei padroni delle ferriere: se non ti vanno bene le nostre condizioni, la porta è quella, non c’è che da accomodarsi. Metteteci la sindrome da delocalizzazione che paralizza amministratori e politici, abbinata al fatto che più la società è impoverita, più si ricorre al commercio on line a prescindere dalle quarantene, e la frittata è fatta.
Figuratevi se, passati ormai i secondi anta, si vuole fare la Rivoluzione; certo è che ci piacerebbe assai che queste tematiche fossero un po’ meno periferiche, nel dibattito mediatico e politico (dopo lunedì, ne avete sentito parlare, nei talk show principali?): non c’è solo il virus, con relativo Minculpop vaccinale, fra i temi da trattare. Pare che lavorare da schiavi, oltre a togliere la humana dignitas, non faccia neanche granché bene alla salute…
LA “CANIZZA” DEI BLOGGERS
La città – e non potrebbe né dovrebbe essere altrimenti – è ancora scossa dall’inchiesta “Hidden partner”, con la quale la Procura di Siena ha messo gli occhi su un, a suo dire, gravissimo modus operandi di alcuni potenti senesi, sul cui capo pendono accuse assai gravi. In settimana scorsa, abbiamo assistito alla sfuriata via social del dottor Fiorino Iantorno – il cui pensiero ancora non si capisce se rappresenti solo il suo personale, o anche quello dell’Università di cui è dipendente (lo scopriremo solo con il tempo, evidentemente) – , durissimo nello stigmatizzare il fatto che lo scrivente non avesse preso arma – pardon, penna – e calamaio, per vergare parole veementi sulla questione (chi fosse interessato, legga pure il pezzo di giovedì scorso); dipoi, per San Giuseppe, ha rinfocolato la polemica il blog La Martinella (area Pd), che ha pubblicato un incipit che vale la pena riproporre per intiero: “I toni della critica (sul caso “Hidden partner”, Ndr) sono stati quanto mai moderati e civili (giacchè quelli dei bloggers erano notoriamente incivili, scrivendo noi fra un rutto e l’altro, Ndr)”: insomma, il Pd come sempre è responsabile, è moderato, è equilibrato, è per l’appunto “civile”; fin qui, transeat, ci mancherebbe altro. Il prosieguo, invece, è francamente pesantuccio, giacché i bloggers vengono accusati di avere solo sbraitato, di avere emesso “CANIZZE”: cosa che – come ricordato dal Santo sui social – implica dire che i blogger, se non erano proprio cani in carne ed ossa, quantomeno si comportavano come i cani (basta consultare un semplice vocabolario, che si trova di certo nelle case di ogni redattore del succitato blog, visto che nel Pd sono tutti professori o giù di lì, non ruttaioli come i bloggers).
Non sto a ripetere quanto scritto una settimana fa (su tutto, il fatto che sfidiamo chiunque a trovare uno solo fra i bloggers ad avere mai scritto in modo qualsivoglia favorevole di una qualunque delle figure risultate indagate, mentre molti di quelli che oggi vergano frasette rancorose sui social, loro sì che hanno lasciato tracce a favore degli affossatori di Mps, eccome), ma vado sui fatti, i quali, in quanto tali, non si possono commentare, essendo documentazione allo stadio puro.
Avendo avuto il tempo di fare qualche ricerchina (la settimana scorsa, il combinato disposto Iantorno-Alighieri me lo aveva impedito, sic), sono andato a trovare che – blog canta, per Zeus – il 23 gennaio 2018 (ergo, subito prima di deporre i guantoni da blogger di inchiesta, per il ruolo istituzionale e non solo per quello) era stato lo scrivente a mettere nero su bianco dell’esistenza della società Sielna, nonché del tandem Bidilo-Catalin; il tutto, lo avevo dunque scritto, ed anche detto nella mia rubrica di allora a Siena Tv (“Il martedì dell’Eretico”).
Dopodiché, ci fu la campagna elettorale (in cui ci si schierò, solo al ballottaggio, per il candidato De Mossi), e, per l’appunto, la fine della mia attività, stante l’amicizia personale con il neo-Sindaco. Mai nascosta o rinnegata, anzi. E – sia chiaro – amicizia con Luigi De Mossi, non con nessuno altro fra i coinvolti nella succitata inchiesta.
I toni pacatissimi, “quasi filosofici”, del Pd senese sulla amarissima vicenda, in conclusione, NON derivano da altro, che dal fatto che uno degli indagati (Guasconi) era presentissimo nel gotha istituzionale al tempo del tandem Mussari-Rossi, ed ancora di più è motivato dal coinvolgimento personale di Vincenzo Del Regno, strettissimo collaboratore dell’ex Sindaco Valentini (il quale Del Regno, a Siena, fu attaccato, e più volte, solo e soltanto da Carlo Regina, a proposito di bloggers: quella sì, che era “canizza”, eh).
Vista la gravità, a 360°, dell’attuale contesto, insomma, guardiamo almeno di non prenderci in giro…a proposito, sempre a proposito di contesto: dal 2018, c’è qualcuno del gruppetto dei cani- bloggers che abbia avuto innalzamenti di carriera di ogni genere, o che abbia raccattato un singolo euro di denaro pubblico dalla casse comunali? Bella, questa domandina, soprattutto se rivolta ai sepolcri imbiancati (quelli che, tanto, non si degnano mai di rispondere), i quali da anni, ogni volta che possono, tirano fuori malriposte energie, per dimostrare che, alla fin fine, siamo tutti uguali.
Che siamo tutti uguali, in effetti è piuttosto veritiero: l’unica differenza è che la “canizza” faceva (e fa) i rutti, raccattava querele e forze dell’ordine in casa, ad interrogare e sequestrare materiale, dopodichè non ci ha guadagnato niente; molti altri, invece, senza alcuna canizza (e senza rutti, ci mancherebbe), qualche gradino lo salgono sempre…
LOMBARDIA, SCANZI, BOLDRINI: LE TOPPE PEGGIO DEL BUCO
La settimana in via di conclusione, ha almeno fatto emergere varie cosette che erano ampiamente nell’aria, ma che ora si possono tranquillamente scolpire nel marmo: il Caso-Lombardia, in primo luogo; lo “scanzata” del vaccino last minute; l’arroganza padronale della Boldrini.
Caso Lombardia: un tipico ribaltamento clamoroso, da modello sanitario per la Nazione tutta, ad esempio nefasto; il buon Fontana (sempre più somigliante a San Bernardino: guardate l’iconografia e pensateci su), peraltro di fatto commissariato, ha continuato a cercare di affidarsi ai grandi nomi, da Bertolaso alla Moratti, invece di capire (probabilmente l’ha capito benissimo, ma non si può più intervenire) che il problema è strutturale. In ogni caso, da marzo 2020 ad oggi, il Caso Lombardia insegna non solo che perseverare nell’errore si può (vedasi il caso della società Aria), ma che le toppe (leggasi per l’appunto la Moratti) spesso sono peggio del buco. Una volta su dieci, uno può anche ammettere di avere sbagliato personalmente qualcosa (Merkel docet), no?
Quanto alla dottoressa Laura Boldrini, l’attacco mossole da due ex collaboratrici (una assistente parlamentare, ma anche addetta al parrucchiere; un’altra domestica, non liquidata con la “giusta mercede”) è davvero grave, in relazione al suo modo di porsi, da pasionaria dei diritti muliebri (ed è stato vergato da Selvaggia Lucarelli, sul Fatto, per tagliare la testa alla torera: pensate se la giornalata l’avesse fatta un giornalista con la prostata…); a proposito del Fatto, una delle sue penne di punta è finito nel tritacarne mediatico per un vaccino – come dire – border line, fatto da “riservista” (siamo in Israele?) nonché care giver (secondo Dagospia, “caregiver di se stesso”). Pur in un contesto drammatico in Toscana per i vaccini degli over 70 ed 80 (Scanzi è un allegro 46enne), più che infierire sul vaccino in sè, crediamo sia più fruttifero riflettere – sia per la Boldrini che per Scanzi – soprattutto su un altro aspetto.
Le icone progressiste (Scanzi si autorappresenta, da sempre, come un anticipatore dell’abbraccio fra Pd e five stars, visto che si dichiara un berlingueriano convinto che ha trovato sponda nel 5 stelle, quando il Movimento era intransigente sulla questione morale), in buona sostanza, hanno difetti e limiti come tutti noi umani, e questo lo sapevamo già, nonché da molti anni; la relativa novità consiste nel fatto che – quando nel tritacarne ci entrano loro – per difendersi tirano fuori argomenti indifendibili, che peggiorano la loro situazione: la Boldrini che è una donna sola, ergo abbisogna di una schiavetta per le prenotazioni in lavanderia e dal parrucchiere (Repubblica di ieri, ipsa dixit); lo Scanzi, che tira fuori contorsioni varie, ed ha l’arroganza di dire che gli Italiani lo dovrebbero ringraziare, come testimonial di AstraZeneca.
Che dire? Le toppe, in definitiva, ben peggio del buco; ma state tranquilli: essendo notoriamente le icone progressiste più icone delle altre, a brevissimo torneranno a pontificare ex cathedra. Come se non fosse accaduto niente, anzi con l’arietta di chi ha superato una ingiustissima tempesta mediatica portata avanti in malafede. Nessuno crede più al dogma dell’infallibilità pontificia, ma quello dell’infallibilità del Vangelo boldrinian-scanziano è pur sempre un ottimo succedaneo…
Orca miseria Eretico, oggi hai effettuato un rovesciamento della frittata da manuale, oserei dire da icona progressista.
#masterchef
Io qualche rutto lo fo, ammetto. Al-Mutanabbi
Sul caos vaccini mi permetto di segnalare il contributo, come sempre centrato e inevitabilmente ironico, del nostro Emilio Giannelli.
Paradossale, infatti, che l’avvocato, oggi in pensione, ma vignettista imperituro, Giannelli senior non abbia ancora ricevuto il vaccino, mentre l’amico avvocato Fernando Giannelli junior fosse stato già da tempo vaccinato.
Ragionamento perfetto, intervento autorevole, esempio iconico.
Tuttavia, pur senza voler in alcun modo difendere la politica vaccinale regionale, nella fattispecie questo paradosso ha una spiegazione logica ed un nome: il caso Astrazeneca.
Questo vaccino, infatti, un po’ bistrattato, pare immotivatamente, sia in sede Europea ed ancor di più Italiana, oltre alla sospensione temporanea, ha subito tutta una serie di limitazioni al suo utilizzo ed è reputato, forse perché costa assai meno, un prodotto di serie B, una specie di pericoloso surrogato degli altri.
Prima con un limite a 55 anni (solo in Italia), poi a 65 ed infine ad 80 anni.
Quindi, preme puntualizzare che non è che Nando ha preso il vaccino ad Emilio, come Scanzi non lo ha certo tolto ai suoi genitori …
Astrazeneca, infatti, viaggia su di un binario diverso e non può essere somministrato neanche adesso agli ultraottantenni.
Resta, evidentemente, discutibile (nel senso che può essere certamente criticata) la scelta di vaccinare prima una categoria in luogo di un’altra (gli avvocati in primis), ma tant’è.
Nando, come del resto chi scrive che è un po’ più “grande”, ha usufruito di una diversa opportunità, rispetto ad Emilio.
Ho letto che il nostro Sindaco ha scelto di non approfittare di questa occasione per non passare avanti a nessuno. Un gesto senz’altro generoso.
Reputo, però, che in una società con un po’ di senso pratico e meno ipocrita i Sindaci, proprio per la funzione ricoperta, sarebbero dovuti essere vaccinati trai primi, subito dopo il personale sanitario.
Il problema posto da Emilio Giannelli, comunque, dovrebbe essere letto non certo nei confronti di coloro il quali, come il figlio, sono stati vaccinati con Az, ma piuttosto riguardo a quelli che hanno ricevuto i vaccini Pfizer o Moderna senza averne diritto o comunque al posto di Emilio Giannelli.
E visto che nostra regione è ultima/penultima in classifica della categoria, a qualcuno i vaccini “buoni” (Pfizer e Moderna) sono stati inoculati in luogo degli ultraottantenni.
Ecco questo bisognerebbe sapere: a chi?
Su questo Giani dovrebbe veramente rispondere.
Complimenti per il pezzo, davvero. E un baì (rutto) di solidarietà. Certi attacchi da certi pulpiti non meriterebbero neanche un commento…
Su Amazon non ho comprato mai nulla. Mi pare di scavarmi la fossa da solo. Un conto è riconoscere il ruolo dell’ecommerce, e che i presenti e futuri modelli di business ne debbano tenere conto, ma che un monopolista che gode di politiche fiscali e di antitrust compiacenti, grazie alle quali ha accumulato un patrimonio superiore al Pil di molti stati, si permetta anche di essere all’avanguardia sullo sfruttamento dei lavoratori… è semplicemente indecente. Neanche Marx avrebbe immaginato tanta ricchezza e potere in mano ad una sola persona, ora benché le condizioni assolute siano migliori (almeno in occidente) le disuguaglianze stanno minacciando il concetto stesso di democrazia: se sappiamo che una patrimoniale del 50% sui primi 650 (seicentocinquanta!) patrimoni americani basterebbe per abolire la povertà negli USA lasciando comunque ai miliardari il loro primato di ricchezza, che senso ha parlare di qualunque altro concetto di politica fiscale o di rappresentanza democratica?
Sul caso Amazon verrebbe da dire, è il liberismo bellezza. Senza troppo scomodare Marx potremmo trovare giusti riferimenti in economisti ortodossi del ventesimo secolo: marginalisti o neoliberisti. Ovviamente teoria idealizzata e farlocca secondo la quale i padroni del vapore assumerebbero tanti più lavoratori tanto più il loro salario tenderà a diminuire. Il tutto condito con assoluta e totale libertà di movimento globale dei fattori produttivi. Vedremo come andrà a finire.
Ovviamente i meandri della storia insegnano che il macellaio neoliberista, per dar minor risalto agli schizzi di sangue dei lavoratori, predilige quasi sempre indossare un grembiule tendente al colore rosso.
L’e-commerce o il delivery sono business a marginalità ridotta (gran parte degli utili Amazon deriva dai servizi cloud) e la compressione salariale sembra inevitabile. La domanda è: l’indignazione del consumatore potrebbe trasformarsi concretamente in disponibilità a pagare un prezzo maggiore per garantire migliori condizioni lavorative? Gli esempi Scanzi e Boldrini di questi giorni potrebbero facilitare la ricerca di una risposta.
La verità è che nel medio periodo, quando il costo dell’automazione sarà simile a quello salariale, gran parte di questi lavoratori non sarà più necessaria.
Tutto questo rileva quanto sia diventata ormai una questione di sopravvivenza investire seriamente nella formazione (quella vera… materie stem per intenderci).
Off topic (ma non troppo, considerando le polemiche recenti su fiorini e dintorni):
chi è che aveva scritto che l’università non è come la usl e che chi ci insegna può esprimersi liberamente, senza chiedere autorizzazioni e senza temere altro che non sia la magistratura? Gozzini tre mesi senza condizionale, Castrucci destituito salvo pensione. Prima li selezionano, poi li chiamano e alla fine li bastonano.
Libero pensiero, salvo figure di merda!
Confermo che non c’è bisogno di autorizzazioni per il personale universitario che partecipi a trasmissioni o rilasci interviste, al contrario dei dipendenti del SSN. Esiste un codice etico che impone di non tenere comportamenti lesivi della reputazione dell’Ateneo e sulla base di questo Gozzini è stato (giustamente? non saprei…) condannato. Vorrei far notare che questa condanna amministrativa preclude altre azioni legali nei confronti del docente.
Argomento Iantorno: mi sembra autoevidente che costui, sulla propria pagina facebook, parli per se stesso e non a nome dell’Ateneo. Ascheri forse parla a nome della scuola dove insegna quando scrive sul blog?
Caro anonimo,
arrivi in netto ritardo: argomento già affrontato.
Il dottor Iantorno NON è un semplice dipendente dell’Università, ha avuto ruoli importanti per non dire apicali (Santa Chiara), per esempio. Lui sostiene di avere scritto solo a titolo personale, e ne prendiamo atto: lo stesso potrebbe per l’appunto applicarsi al professor Gozzini, no? Comunque, il tempo sarà galantuomo, come in molte altre occasioni…
L’eretico
Seguo questo blog credo da sempre, quindi non posso che confermare ciò che ha scritto l’Eretico, anche senza andare a controllare la data. Conosco solo di vista l’Eretico, meglio un altro paio di blogger: tutta gente che ha fatto quello che ha fatto senza coperture, e da lavoratori autonomi. Che dopo tante traversie personali, e senza mai diventare trombettieri del Sindaco di cui sono amici sinceri, possano essersi dedicati anche ad altro, è il minimo che si possa riconoscere a dei privati cittadini. Quello che preoccupa è che non ci sia giornalismo di inchiesta in questa collettività, né on line (dopo la stagione dei blogger), né sulla carta stampata. Questo è il problema di fondo che dovrebbe preoccupare i sinceri democratici, compresi quelli della Martinella.
Comunque mi ha appena chiamato la Cartabia, sembra che la prossima settimana verrà proposta una modifica del codice penale con l’istituzione di in nuovo reato: vilipendio del blogger senese (articolo 290). Attenzione agli aggettivi, mi raccomando,studiate bene anche le etimologie e tutte le accezioni dei termini utilizzati, per non rischiare. La pena consiste nello sputtanamento social da parte del gruppo, ormai in tutt’altre faccende affaccendato, ma che non appena parte un accenno di critica diventa come l’ANP in difesa della guerra partigiana.
Caro Holden,
io la vedrei semplicemente così: visto che siamo in tutt’altre faccende affaccendati (tipo lavorare, ed anche altro ancora), se nessuno ci rompe le palline, noi stiamo buoni buoni, per i motivi espressi non so più quante volte; nel caso però tu ci venga a cercare e ad attaccare, accusandoci di essere come cani et alia, permetterai che rispondiamo?
L’eretico
Dai Eretico, indipendentemente dall’etimo scrivere canizze mi pare proprio un’altra cosa dal paragonarvi a dei cani o a dei partecipanti ad una gara di rutti. Mi sembra un termine usato per contrapporre la cagnara (il rumore) al silenzio, niente di più, se poi basta quello per evocare reazioni stizzite non proprio composte…
Del resto se ne approfitti per spiegare con dovizia di particolari la compostezza del piddì mentre non ne fornisci nessuna per spiegare quali possano essere le ragioni che hanno fatto finire il sindaco aggrovigliato tra i vecchi aggrovigliati si finisce sempre al solito punto di partenza, come in un perenne gioco dell’oca (senza riferimenti diretti al mondo animale per carità). Allora meglio incassare qualche frecciatina senza dovere per forza rispondere. Una grata amicizia potrà pur valere il beccarsi qualche scappellotto senza reagire.
Sulle gesta dei tuoi mandanti sono state scritte milioni di pagine
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/07/16/fondazione-mps-il-conto-del-disastro-bruciato-un-miliardiAffari_e_Finanza18.html
E questo solo per la fondazione. Per fare un danno analogo l’attuale amministrazione dovrebbe abbattere il palazzo comunale e la torre del mangia. Qualche blogger contro ce l’avrebbero.
Non difendo l’eretico o il sindaco, che mi ha deluso su diverse scelte, ma il pluralismo d’informazione e opinione che senza i blogger sarebbe completamente venuto meno in certi anni. Ricordi l’allontanamento del caposervizio della Nazione che aveva criticato Mussari? O dei dirigenti Mps in disaccordo su Antonveneta? In bocca al lupo a tutti per la ‘restaurazione’.
Caro Holden, il bello di tutto questo è che si sta dietro una tastiera. Si continua a rompere i coglioni a persone che fanno fatica ad arrivare in fondo al mese, pensa che bischeri con tutto quello che abbiamo fatto! Il bello è che questi discorsi non li fanno quando ti incontrano, anzi abbassano lo sguardo, lo sanno che si rischia lo scapaccione e ti assicuro che oggi più che mai abbiamo poco da perdere. Cari saluti
Si rischia lo scapaccione?
Attento a non fare il piffero di montagna….
Penso sempre sia migliore una civica e socratica discussione e confronto …quando si arriva a pensare di usare le mani vuol dire che gli argomenti intellettuali( onesti o meno) sono finiti…se ci sono eventualmente stai!
Con questa affermazione hai qualificato te stesso, il tuo passato e forse il tuo futuro.
Si può comprendere ( poco)il silenzio ereticale sulle vicende senesi di attualità, ma la reticenza degli altri fautori del ( giusto) cambiamento li connota!
E tra l’altro non ci sarebbe niente di male a riconoscere che sono state sbagliate le persone( sia quelle elette, quelle nominate, che quelle che hanno stazionato e indirizzato faccendariamente( …e mi garba, ogni tanto lo ribordo, non ci posso fare niente! Senza fare cognomi…) e rimboccarsi le maniche per un miglioramento della classe dirigente che siena merita( siena,i senesi non so)
Caro Santo, a me quel “ben diversi dalle canizze dell’indimenticata stagione dei blogger, tanto per fare un esempio”, non mi pare proprio un attacco frontale, casomai un buffetto o una sottolineatura. Quando altre persone vergano accuse gravi e per me ingiuste (tipo Iantorno, per intenderci), non esito a manifestare solidarietà, ma trasformare un “canizze” in un “si comportano come cani” o “ruttaioli”, mi pare trascenda da quanto scritto, per questo ho scherzato sul reato di leso bloggherismo.
Al momento mi pare evidente che la stagione dei blogger uniti per De Mossi sia ampiamente finita. State giustamente procedendo in ordine sparso, ognuno con le sue idee e i suoi modi, proprio perché il tempo passa e passano le stagioni politiche. Sicuramente l’Eretico mantiene un aplomb istituzionale (tranne che con il piddì) e continua un’attività di alto profilo culturale che rappresenta una delle poche note liete di questa gestione amministrativa. Lei manifesta liberamente (come sempre per carità) per quanto con altre modalità rispetto al blog il suo pensiero mentre Al-Mutanabbi ha scritto un post molto lucido e per me ampiamente condivisibile che traccia un nuovo percorso (https://wiatutti.blogspot.com/2021/03/siena-trionfa-immorale.html?spref=tw).
Insomma, mi pare che le acque siano tutt’altro che stagnanti e alcune cose che avevo scritto qualche mese fa oggi sicuramente non le riscriverei.
Per il resto mi dispiace, il momento è realmente duro. Speriamo che passi e che si possa riprendere a discutere e polemizzare a cuore più leggero (senza scapaccioni, ci mancherebbe), avendo sempre presente che alla fin fine tutti lo facciamo per amore della nostra città e delle nostre idee.
Ricambio i saluti.
Ecco la differenza di stile….
Comunque Mons. Della Casa consiglia di chiedere “pardon” dopo ogni “burp”
Premesso che per me Iantorino era ed è tutt’ora un Carneade, mi spiace leggere che l’università deve intervenire (e purtroppo di fatto è intervenuta). Non mi pare abbia parlato per conto dell’Università, o che abbia fatto affermazioni in danno di essa. Ha semplicemente ingiuriato e lanciato parole offensive verso un politico. Se ci sono gli estremi l’unica ad intervenire può essere solo la magistratura. Altrimenti siamo in dittatura.
Icone del progressiste il duo da te nominato? Sminuisci troppo i progressisti, o innalzi in maniera iperbolica il valore dei due. O, terza ipotesi, sei un raffinato umorista.
Siena zona rossa insieme alla Toscana mi pare ingiusto, visto che qualche settimana fa eravamo rossi solo noi. Lo so, dipende dalla norma in vigore, ma sarebbe meglio utilizzare i dati provinciali. Ormai vedo un brutto clima di rassegnazione.
I dati provinciali sono pessimi, da inizio febbraio ormai.
La Boldrini rappresenta a pieno i valori delle donne del PD!
A proposito di Amazon… 75000 corrieri in Usa obbligati ad accettare una videocamera con a.i. sul furgone. Da consumatore boicotto questa azienda.
https://www.google.it/amp/s/www.punto-informatico.it/amazon-consenso-biometrico-licenziamento/%3famp
Caro Gp,
ottimo contributo aggiuntivo, il tuo, quindi grazie a nome dei lettori; a proposito, lo sciopero di Amazon c’è stato lunedì scorso: io ho avuto la consueta settimana piuttosto impegnativa, qualche lettore mi saprebbe dire quale Partito si è schierato fattivamente con i “nuovi schiavi”, di grazia?
A Roberto, poi: mi pare di potere dire che, se non icone, sia la Boldrini che Scanzi siano due opinion makers importanti del “campo progressista”, come si dice oggi per legittimare l’abbraccio con i five stars; credo sia arduo davvero, il negarlo. Quanto all’altro tuo intervento, credo che tu abbia fatto confusione fra Iantorno ed il professor Gozzini (punito con tre mesi senza stipendio), oppure mi sbaglio io?
Buona domenica – laicissima, financo paganeggiante – a tutti (non ci sono palme che tengano), l’eretico
Vero, mi riferivo a Gozzini,Sorry. Mia ignoranza, ma per me un altro Carneade.
Nessuno?
Del resto se si analizzano le più importanti riforme del mercato del lavoro in Europa troviamo:
Riforma Hartz in Germania, cancelliere Schroeder SPD
Loi travail in Francia governo Macron
Jobs act governo RenziPD ma vedere già legge Biagi e teoria prof. Ichino
Se poi nel segreto dell’urna la gente messa a scelta tra due destre preferisce l’originale, che problema c’è, basta non andare a votare oppure, quando proprio non se ne può fare a meno, basta mettere al riparo le scelte politiche determinanti dal processo elettorale.
Boldrini – Scansi: l’etica si brandisce (come un corpo contundente) contro gli avversari, si interpreta per gli amici e diventa un optional se riguarda noi stessi.
Caro Gabriele, complimenti per la concinnitas: poche parole, per dire tutto il dicibile!
Tra l’altro, mi permetto di segnalare a te e ai lettori tutti, la posizione di Travaglio su Scanzi: lo si scarica sulle cose orma indifendibili (l’essere care giver, o il fatto di pretendere di essere ringraziato, sic), ma ovviamente si cerca di minimizzare l’impatto del tutto; con un’aggiunta: per Travaglio, Scanzi è un ipocondriaco. Ergo, in qualche modo, ha più diritto di un normotipico di essere vaccinato…
L’eretico
Vero!
Poi c’è che l’etica la calpesta coram populo!
Salvini-berlusconi-fontana- formigoni….
Mussari-cenni-minucci…
Ma questi sono ganzi…
Ancora non ho avuto modo di approfondire questa complicata vicenda del vaccino somministrato al giornalista aretino, ma da alcune fonti pare che il fatto di essere caregiver non sia così campato in aria. Vedremo come si evolverà l’indagine in corso.
Effettivamente che io sappia stanno vaccinando badanti “giovani” di pazienti fragili prima di persone anziane che ancora attendono. È un percorso labirintico, se finisci in un vicolo cieco addio, se imbrocchi il percorso giusto in un attimo sei fuori…
Sperando che l’attacco degli hacker sul blog sia risolto, sarebbe interessante leggere opinioni e commenti sulle nomine in fondazione….