Eretico di SienaNatalcovid: riflessioni sul Male, e 3 Ps - Eretico di Siena

Natalcovid: riflessioni sul Male, e 3 Ps

Nell’augurare buone feste (si fa per dire) a tutti, cristiani come la grande maggioranza o pagani se del caso (ho apprezzato assai gli auguri di alcuni lettori all’insegna del Sol invictus, per Zeus!), il regalino del blog consiste, per questo Natalcovid 2020, in qualche riflessione sparsa, provando a volare alto come per l’appunto la celebrazione del Sol invictus di certo merita; tanti auguri a tutti, dunque!

DALLA LISBONA DEL 1755 AL NOSTRO NATALCOVID

Lisbona, 1 novembre 1755: nel giorno d’Ognissanti, si materializza un terremoto a dir poco devastante, con epicentro nell’Atlantico; insieme al terremoto (circa 6 minuti di scosse, dicono i cronisti del tempo!), arriva un altrettanto devastante tsunami, con un’onda in particolare alta una quindicina di metri. Dopodichè, nelle ore a seguire, la città è sconvolta da incendi a catena, cagionati dalle candele che ancora fungevano da illuminazione.

La Capitale del Portogallo aveva allora circa 250mila abitanti, l’evento causò un minimo di 60mila morti, secondo alcuni arrivando fino a 90mila: bene che sia andata, un quarto della popolazione di Lisbona morì (nell’ipotesi peggiore, più di un terzo!). In Marocco, nel dantesco “Morocco”, i morti furono almeno 10mila: di certo calcolati per difetto, viene da pensare.

“Il mare prima si ritirò, lasciando il molo e la riva a secco, con tutte le barche e le navi che vi erano ormeggiate, quindi tornò rombando, sollevandosi di quindici metri oltre il suo solito livello…”, scrive il geologo d’antan scozzese C. Lyell.

La tragedia lusitana sconvolse nel profondo il fior fiore dell’intellettualità europea, come forse nessun altro accadimento naturale del periodo; ne scrissero, oltre ai locali, figure come Rousseau, il giovane Kant, Voltaire e non pochi altri, innescando un dibattito filosofico-scientifico fecondo per tutti (secondo alcuni, i primi fondamenti della Geologia furono gettati in seguito al dramma in questione, anche basandosi sul kantiano “Storia e descrizione naturale dei fenomeni  più considerevoli del terremoto che ha scosso gran parte della terra”, del 1756).

Tra l’altro, il terremoto lusitano si poteva leggere, anche dal punto di vista prettamente religioso, in modo ambivalente: una parte non irrisoria del clero – cosa che non ci meraviglia affatto – non seppe rinunciare alla ennesima riproposizione dell’idea del castigo biblico, del flagello di Dio per i peccati degli uomini (l’abbiamo vista in azione anche per il “maladetto Covid”, ricorderete); al contempo, però, ci fu anche chi – rara avis, a metà del XVIII secolo – fece notare che il tutto poteva essere ribaltato: anche visto che erano crollate tutte le chiese della città, assiepate di gente a seguire la celebrazione di Ognissanti, perchè non pensare che ci potesse essere un legame causa-effetto con la straripante violenza dei colonizzatori lusitani (gli ultimi a lasciare le loro colonie, nel XX secolo: altra storia, comunque emblematica), in particolare dei gesuiti, nei confronti delle popolazioni autoctone americane?

Voltaire, dunque; il quale scrisse riflessioni a dir poco stimolanti, sulla tragedia lusitana (per chi volesse, raccomando “Il terremoto di Lisbona” di Voltaire, con una lettera di J.J.Rousseau, a cura di Livio Crescenzi: un delizioso e densissimo libretto – in senso non certo di diminutivo -, uscito nel 2017 per Mattioli 1885). Per Adorno (1966), “il terremoto di Lisbona guarì Voltaire dalla Teodicea di Leibniz”. Il quale Leibniz – qualcuno, attivando l’ippocampo al massimo grado, tornerà agli studi liceali – era aduso sostenere che “tutto è bene, nel migliore dei mondi (possibili)”, insomma che il Male, allorquando si manifesta anche in maniera così devastante, è un effetto necessario di Natura; in fin dei conti – per Leibniz come per Pope – le eredità dei morti aumenteranno le fortune dei vivi e l’ascensore sociale ne trarrà giovamento, i muratori guadagneranno fior di soldi con la ricostruzione delle case (i palazzinari anche di più), financo gli animali avranno per tanto tempo di che sfamarsi, con i cadaveri rimasti fra le macerie.

Voltaire invece contrasta questa visione, per lui il tout est bien non ha ragione di essere, non ha diritto di asilo, a fronte di cotanta tragedia: non c’è nessuna giustificazione possibile, bisogna rassegnarci; “l’unica scusa che ha Dio – scrive Stendhal, in questo aforisma citato tante e volte – è quella di non esistere”, verrebbe da chiosare. Voltaire approda in fin dei conti alla rassegnata visione leopardiana: solo la solidarietà infraumana può permetterci non certo di sconfiggere, di vincere, il Male; almeno, però, di affrontarlo al meglio, questo sì. Una lezione – davvero senza alcuna retorica natalizia – da tenere sempre presente.

 

Ps 1 Mauro Bellugi ha perduto le gambe, per amputazione: l’ex giocatore dell’Inter e non solo, fra l’altro originario di Buonconvento (terra di difensori, eh), è dovuto arrivare a questa drastica soluzione, a cagione del combinato disposto di Covid ed anemia mediterranea; il volto, burbero e simpatico, di colui che è poi diventato apprezzato commentatore sportivo sarà quindi assimilabile a quello di Alex Zanardi (Gramellini, nella sua rubrica sul Corriere della sera del 24, scrive di “Alex Bellugi”, con azzeccata crasi). Forza Bellugi, dunque: ricordando che l’ex giocatore della Nazionale, suo malgrado, riempiva i tanti muri “adornati” di scritte di contestazione politica, negli anni Settanta (poi rimpiazzato da Collovati, negli Ottanta). A fronte di qualche arrestato in quella drammatica temperie, si trovava infatti vergato il consueto “Tizio libero”; con l’aggiunta, prima o poi, del buontempone di turno, il quale a sua volta aggiungeva un irresistibile “Bellugi stopper”…

Ps 2 Finalmente, per un minimo di par condicio, il Covid-19 è arrivato anche in Antartide: 26 membri dell’esercito cileno e 10 addetti alla manutenzione di una stazione di ricerca sono positivi. Quel che è giusto, è giusto.

Ps 3 Finiamo con un argomento di cogente attualità, quest’anno più che mai: il cenone del 24 ed il pranzone del 25; alzi la mano chi ha rispettato in tutto e per tutto, dall’inizio dell’orgia alla fine, il decalogo per un pastone virologicamente corretto. Dopo i primi convenevoli, l’antipasto ed il brindisi d’apertura, nessuno ha sfiorato la bottiglia di vino toccata prima da qualcun altro? Nessuno ha alzato il tono di voce, pur sapendo che il rischio-droplet aumenta in modo esponenziale, così facendo? D’altra parte, in queste feste l’italiano medio è esentato da qualsiasi senso di colpa nei confronti dell’orgia ipercalorica natalizia (manna dal cielo per problemi cardiovascolari, diabete e robetta varia, tutte cose ormai scomparse dal dibattito pubblico): basta non prendere il Covid, poi tutto il resto passa allegramente in carrozza…

34 Commenti su Natalcovid: riflessioni sul Male, e 3 Ps

  1. alberto bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    però anche il Dio Mitra meriterebbe un po’ di attenzione

  2. Ics scrive:

    Se il genere umano avesse affrontato la vita come noi italiani il Covid ci saremmo estinti migliaia di anni fa.

    Morire per Danzica? La risposta corretta: che te frega pensa alla salute.

    Come Italia primeggiamo per tasso mortalità e decrescita economica: squadra che vince un si cambia.

    Se per continuare con il lockdown si bloccassero i pagamenti di pensioni e stipendi statali quanti giorni durerebbe ancora?

    Come dice Mattarella “siate generosi”: verrebbe spontaneo rispondere “tutti finocchi con il culo degli altri”

    • Eretico scrive:

      Caro Ics,
      la tua proposta di bloccare pensioni e pagamenti statali la prendo come una provocazione, ma ciò detto (e contro il mio interesse personale, sic) credo che qualcosa (dopo avere fatto una patrimoniale seria, non tale da colpire il ceto appena appena medio) si dovrebbe pensare di fare: prima che la forbice fra garantiti e no, porti i secondi a brandire i forconi, contro i primi.
      Ricordando sempre che, purtroppo, l’Italia NON è terra di Rivoluzioni, ma di insurrezioni sì…

      L’eretico (non si dirà natalizio)

      • Ics scrive:

        Certo: da un punto di vista prettamente economico inoltre aggraverebbe la già fragile situazione del settore privato (come una patrimoniale eh) ma avrebbe il grosso pregio di placare la furia lockdownista che pervade il paese.
        Un paese che baratta senza batter ciglio la salute degli anziani con il diritto al futuro dei giovani è una gerontocrazia destinata a spegnersi senza speranza

        • Daria gentili scrive:

          Problema molto serio, che ne coinvolge altri! Si cura da una parte e ci si ammala dall’altra.
          È dell’altro giorno la notizia che un milione di ragazzi, a causa del lockdwn, che li tiene anche fuori dalla scuola, è a rischio alcolismo……..se poi andiamo ad analizzare, dico io, le patologie incidenti sulla salute mentale delle persone, e ci fermiamo qua, che cosa ne viene fuori?
          In compenso chi doveva lavorare per temperare – non voglio dire eliminare – questi nefasti effetti della pandemia è sempre a sedere sulla seggiolinia.

          • Roberto scrive:

            A dire il vero in quell’articolo che riporta il parere di una associazione che si interessa di alcolismo non c’è scritto che un milione di ragazzi è a rischio alcolismo a causa del lockdown.
            Poi direi che ognuno è libero di bere o meno, o vogliamo che lo stato entri nelle case a controllare se uno si fa un bicchierino di troppo?

      • quello di gracciano scrive:

        Intanto dal 1 gennaio se sei in rosso anche di un centesimo la banca non paga eventuali bollette o rata (ma i suoi interessi passivi li prende),lo vedi che orzo…. Proprio il momento adatto per partire con un simile provvedimento. Evitare risposte tipo :”ce lo chiede l’Europa”,grazie.

        • Roberto scrive:

          Per l’ennesima volta il sistema della nostra informazione genera notizie farlocche. In questo caso c’è una nuova norma che varia i criteri con cui le banche devono considerare i crediti nei loro bilanci, in particolare rende più stringenti questi criteri. La norma non cambia la sostanza delle cose, ma potrà inevitabilmente avere riflessi negativi sugli indici di patrimonializzazione delle banche, che in effetti sono le più preoccupate. Non cambia nulla per quanto riguarda la segnalazione alla centrale dei rischi della clientela insolvente. Non esisterà nessun automatismo.

    • Uno di passaggio scrive:

      Solo un ottusangolo può
      non capire come le pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici, un secondo dopo il loro accredito nei cc, si trasformino in reddito sonante per il settore privato.
      Un abbraccio.

      • Parliamone.. scrive:

        In linea generale. Nel caso specifico, considerando l’aumento dei depositi bancari negli ultimi mesi, non sembra così sonante.
        Facendo i conti della serva: l’Italia produce-va ricchezza per circa 2000 miliardi euro di pil, quest’anno molto probabilmente saranno circa 1.800. Di questi lo stato spende circa 300 miliardi in pensione e circa 150 in stipendi dipendenti pubblici.
        Dei 200 miliardi in meno di pil lo stato (ad esser buoni..) ne avrà coperti a vario titolo circa 80. La parte restante è povertà da distribuire.
        In una situazione del genere un prelievo forzoso parziale sul monte pensioni/stipendi (es. 30/40 miliardi su 450 totali) da “girare” a chi sta davvero boccheggiando per arrivare a fine mese non sarebbe certo catalogabile come consumo di serie B.

        • Roberto scrive:

          Togliere soldi a chi lavora? Ma siamo ammattiti? Significherebbe impoverire tutti. Meglio una patrimoniale sui patrimoni superiori ai due milioni di euro.

        • Uno di passaggio scrive:

          Parliamone, la situazione è “grave ma non è seria” e non mi riferisco alla congiuntura macroeconomia. Sfatiamo alcune credenze popolari collegate tra di loro e tutte riconducibili al comune piallamento socio culturale di base:
          Lo stato non è come una famiglia, il moltiplicatore monetario esiste, la spesa pubblica improduttiva non esiste, il finanziamento monetario del deficit di bilancio esiste. Lo stato non è come una famiglia o anche come un’impresa perché tagliando stipendi pensioni ed investimenti diminuiscono da subito entrate fiscali e poiché i settori pubblico e privato sono intimamente collegati, diminuiscono redditi privati e di conseguenza investimenti del settore privato in maniera non lineare. Infatti il moltiplicatore monetario esiste e per questo ogni euro tagliato del settore pubblico equivalgono ad un calo di 2,5 euro di PIL. Dunque un taglio di 40 mld di stipendi e pensioni del pubblico in fase recessiva equivalgono a perdita secca di PIL di circa 100mld subito e all’attivamento della spirale deflattiva conseguente al taglio dei relativi investimenti privati. Cosa può fare lo stato affrontando congiuntura recessiva come l’attuale? Attivare politiche monetarie non convenzionali finanziando dunque con moneta l’incremento del deficit necessario a risollevare l’economia . Non esistono altre strade logiche e razionali.

          • Roberto scrive:

            Esattamente quanto stanno facendo UE e BCE. Il problema è saper spendere tutto sto denaro.

          • Parliamone scrive:

            La crescita esponenziale dei depositi segnala che in questa fase il moltiplicatore non sta funzionando. Spostare 40 miliardi dai risparmi di un ipotetico gruppo A ai consumi di un ipotetico gruppo B non avrebbe effetti deflattivi e risponderebbe ad un principio di equità in una situazione eccezionale.

            Concordo pienamente su politiche non convenzionali ma non mi sembra aria. Le emissioni di nuovi titoli vengono fatte con il contagocce e tutta questa pioggia di miliardi del RF sembra non arrivi
            https://www.google.com/amp/s/m.huffingtonpost.it/amp/entry/recovery-fund-i-conti-sui-sussidi-danno-saldo-negativo-per-litalia_it_5fd33fa7c5b68ce171871d2e/

            Roberto non sarà sicuramente il suo caso ma in Italia c’è un esercito di persone lasciato a casa a grattarsi la fava (o la passera) a stipendio pieno. Tutta gente che lavorasse nel privato sarebbe in cassa integrazione a zero ore

            Buon anno a tutti

  3. Paolo Panzieri scrive:

    Grande giocatore Mauro Bellugi, grande uomo, dei nostri, da Buonconvento.
    Una generazione di calciatori veri, mica fenomeni come adesso, cui ti affezionavi per forza, in campo e sulle figurine Panini, ma a lui voglio anche un po’ più di bene a titolo personale, lo confesso.
    Forse qualcuno trai meno giovani ricorderà verso la metà degli anni ’70 le scritte che comparvero in molte città italiane che proclamavano: “PANZIERI LIBERO”
    Quella su Ponte Milvio a Roma ha resistito almeno fino alla fine degli anni ’80…
    Si trattava di un brigatista rosso, militante di Potere Operaio, accusato e condannato per concorso nell’omicidio dello studente del FUAN Miki Mantakas.
    Anche a Siena apparve sulla fortezza, proprio dinanzi al “Pallone”, una bella scritta, probabilmente fatta a pennello mattoncino per mattoncino, con scritto il “PANZIERI LIBERO” di ordinanza.
    Vi potete immaginare come la cosa fu recepita dai miei piccoli compagni di classe dell’epoca …
    Tra Panzieri libero e Panzieri occupato, non si campava più.
    Per fortuna nella notte una manina fatata aggiunse sotto: “E BELLUGI STOPPER”.
    La città intera si fece una gran risata.
    L’ironia che sconfigge la propaganda eversiva …
    Poi la scritta fu cancellata ed un Panzieri (io) fu veramente libero!

  4. Silvia Tozzi scrive:

    In questo ultimo scorcio del 2020 preso da ben altri affanni, è spuntata una notizia per me abbastanza clamorosa, ma subito sparita come una meteora. Il Fatto dell’11 dicembre ci ha informati, con un articolo di Alberto Nerazzini e Andrea Ceresini, sulla registrazione di una testimonianza del novantanovenne generale Maletti (latitante in Sudafrica dal 1980 in seguito a condanna per depistaggi sulla strage di Piazza Fontana), in cui per 5 minuti viene praticamente smontata l’archiviazione come “suicidio” della caduta di Pinelli da una finestra della questura di Milano nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969. L’audio è stato raccolto durante la produzione di un’inchiesta su Piazza Fontana per Audible. Conferme su un “incidente” durante gli interrogatori sarebbero state date allora a Maletti da altri personaggi dei servizi, proprio negli ambienti in cui si costruì la tesi ufficiale del suicidio. Tiziana Maiolo ha salutato la notizia sul Riformista parlando di una testimonianza che almeno somiglia un poco alla verità dei fatti. E meno male, dopo 51 anni!

  5. Enea scrive:

    A proposito di canone natalizio:
    Nel massimo rispetto della normativa, a distanziamento abbondante, ogni commensali ha avuto a disposizione un vettovaglamento personale a perdere, uno sporzionamento del vitto, e una boccia personale di vino. Il brindisi facendo tintinnare il ” cristallo di boemia” usa e getta sul piatto di ceramica da differenziata gialla.
    Scambio di regali( sanificati con alcool puro) e abbracci di dorso ( ossia sdrusciamento di terga, natiche e schiena…piacevole oltre la previsione).
    A mezzanotte messa di Natale su giù tube, in differita, poi saluti, rigovernatura rapida e appuntamento al 26 per corsetta mattutina( non prima delle 11) in fortezza.
    Per San Silvestro vediamo come adattarci in allegra armonia!

  6. Vedo nero e basta scrive:

    Pensiero della sera: passato anche questo Natale, anche quest’anno ce lo siamo levato di torno (non voglio essere scurrile). Ora ripensiamo alle cose serie che sono tante. Come riapriranno le scuole? Quanti scolari potranno ritornarci? Come andranno le vaccinazioni? I trasporti pubblici adeguati all’emergenza? Saranno spesi bene i fondi dall’Unione Europea? Che fine farà il Monte. Dalla pentola in padella? Ancora statale o inghiottita dall’Unicredit? La finiranno di litigare i nostri simpatici e competenti ministri e pensare veramente al Paese anziché alla poltrona? Ah già c’è sempre la fine anno col discorsino buonista del “cartonato”. E la lotteria idiota della Befana. Dal 7 inizierà il redde rationem se non lo faremo noi ci penseranno i nostri cari soci europei. Altro che virus saranno caz…voli amari. Concludo con una previsione (spero sbagliata) vale a dire che per le zone gialle in tutte le Regioni dovremo aspettare ben oltre il 7 gennaio e ad una data ancora lontana.

  7. Babbo Natale scrive:

    Vedo che ci sono interventi ben argomentati e interessanti, ma nessuno parla dell’evento principale ricordato con merito dall’Eretico: il terremoto di Lisbona del 1755. Concordo in pieno sul fatto che oggi, a fronte di una pandemia che ovviamente è già da libri di Storia, non esiste più un pensiero filosofico capace di lasciare il segno. Che abbia visto io, Cacciari è sin troppo presente in video (pur dicendo cose quasi sempre condivisibili), Agamben ha scritto cose assennatissime ma un po’ eccessive (a mio parere): il pensiero debole, insomma, alla prova dei fatti non regge il confronto con un argomento che è tutt’altro che debole.
    Grazie dell’ospitalità, e complimenti a questo blog: in cui si trovano argomenti e spunti di altissimo livello. Noi che lo leggiamo tutte le settimane non ce ne rendiamo forse conto, ma questo è uno dei pochi blog in cui ci sia un dibattito di questo livello: non a Siena (all’Eretico piacerebbe vincere troppo facile), intendo a livello italiano!

  8. quello di gracciano scrive:

    Credo che acquisterò il libro consigliato dall’Eretico sul terremoto di Lisbona,fatto pochissimo conosciuto. Grazie

  9. Vedo nero e basta scrive:

    Tempo fa ho visto su RaiStoria (uno dei pochi canali TV ancora dignitosi)un documentario sul terremoto di Lisbona. Si parlava delle notevoli distruzioni del terremoto e successivo tsunami e delle revisioni e delusioni filosofiche (Voltaire, Rousseau, ecc.), in particolare di quella assurda Teodicea di Leibniz. Tra le tante conseguenze negative ci furono anche positive perché da allora cominciarono a studiare più profondamente la geologia e la sismologia. Ottimo commento nel blog dell’Eretico a cui aggiungerei che in Portogallo ci fu una rivoluzione politica grazie al Marchese di Plombal. Fino ad allora la corte del Re Giuseppe era condizionata da bassi e meschini intrighi tra favoriti e nobili inetti, il Marchese di Plombal,Josè Carvalho e Melo, dopo essere stato il protagonista assoluto nella ricostruzione di Lisbona, approfittò del prestigio ottenuto separando definitivamente la vecchia e parassitaria aristocrazia dal sovrano ed intraprese una politica di rinnovamento del Portogallo con riforme nell’istruzione, commercio e politica estera. Ridusse drasticamente anche la cattiva influenza politica dei Gesuiti. Ho detto tutto.

    • Eretico scrive:

      Grazie a “Vedo nero” per il suo contributo aggiuntivo al mio pezzo: la figura da lui ricordata, in effetti, a Lisbona è oggetto di grande ammirazione anche oggi, a quanto mi ricordo.

      E grazie ovviamente a “Babbo Natale”: il quale esagera un pochino nei complimenti, ma ovviamente non lo querelerò per questo!

      Suggerisco a chi ancora lo trovi in edicola il pregevole volumetto di Daverio (su Monet), allegato – gratuito – al Corriere della sera odierno (domani, sempre aggratisse, sarà su Botticelli): ho data una prima occhiata, e – come previsto – ne vale davvero la pena!

      Ci leggiamo o domani o dopodomani, per l’ultimo pezzo del 2020: annus horribilis, ma chi ci dice che il 2021 sarà meglio?

      L’eretico

  10. Vedo nero e basta scrive:

    Oggi col Covid non mi sembra che avremo molti cambiamenti politici in Italia o mi sbaglio?

  11. Vedo nero e basta scrive:

    Ma Burchiccio/Manunta che fine ha fatto? Bisogna interessare “Chi l’ha visto?”. Forse si è troppo abbuffato per Natale, si è abbioccato e deve ancora smaltire tutto?

    • Eretico scrive:

      In effetti, non sei l’unico a chiederselo…ad majora, Manunta!

      Nell’occasione, in clima di candore natalizio (si fa per dire, eh), la redazione ricorda anche a tutti gli altri desaparecidos fra i commentatori più assidui, che se con l’anno nuovo vogliono tornare, il prezzo per ogni commento resta il medesimo, senza nessun aumento…

      L’eretico

      • Burchiccio scrive:

        Non ero in grado di intervenire su’ tanta grandinata culturale, gp. Funghi?
        Bada l ho mangiati ieri plerotus di quelli bigi scappati fuori da una ceppa di loppo tagliata
        Ps. Raffa smetti di scrivere sui tremoti che in croazia son incazzati pesi, gira voce che tu gufeggi,evita la costa dalmata quest estate, s’e’ spanta la voce.
        Abbiate speranza cittini, ne sortiremo fori, ieri hanno portato in giu’ dar bergio una furgonata di vaccini scortati da autocolonna dei caramba,caricati su’ i’ camio di’ kinder pingui’, quello dei quattro sarti in padella della findus s era rotto, ma la potente macchina logistica ,esaltata dall aggiornatissimo piano pandemico italico ,ha risolto tutto tempestivamente.
        Siamo un paesone artro che critiche ai conte pio.
        I furgone di’ kinder pingui’ ovviamente, come immaginabile vista la provenienza der pinguino ,garantisce temperature antartiche , sicche’ anche
        i meno 80 richiesti dallo pfizer non sono un problema.
        A conte gni si nsegna poco cari mia, inutile che sarvini e renzino brighino
        andando in processione a visitare il galeotto verdini, non prevalebunt.

        • Eretico scrive:

          Bentornato, caro Manunta: ora non esagerare, la redazione ti vuole al pezzo, ma all’insegna dell’est modus in rebus.
          Parlo troppo di “tremuoti”? Comunque in Croazia tornerei molto volentieri, e “popolare” sono (ero, direi) solo in quel paesucolo pietroso di furbastri arricchiti, insomma a Medjugorje (che poi è in Erzegovina, ma siamo lì, dai).

          A breve pubblico l’ultimo pezzo del 2020 (prima del Presidente Mattarella), comunque tanti auguri a tutti: non abbiate troppa fiducia nel 2021, mi raccomando…

          L’eretico

  12. alberto bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    Manunta … dacci un segno di vita

  13. Beppe scrive:

    Tanti auguri

    Qualcheduno s’è chiesto, ma Manunta
    che fine ha fatto che non scrive più?
    Prima o dopo, tranquilli, lui rispunta,
    certo è a Recenza, e se da lassù

    in questi giorni nuova non è giunta,
    starà smaltendo l’ottimo menù
    di Natale, finito a bazza unta,
    che certamente a tavola ci fu.

    So’ stato bene anch’io, però l’età,
    e dire che so’ stato un mangiatore,
    non mi permette oramai d’abbondà.

    E chiudo qui, facendo al professore
    e a tutti quelli che scrivono qua,
    tanti auguri, davvero con calore.

    30 Dicembre 2020

  14. Vedo nero e basta scrive:

    Manunta che mangia un fungo velenoso? Lo escludo, è troppo esperto del vivere nella natura, isolato dalla civiltà cittadina. Sta sempre in fase di digestione post natalizia, oppure forse sta sperimentando le nostre reazioni alla sua assenza. Che sotto, sotto è un po’ vanitoso? Gli piace farsi desiderare?

    • Vedo nero e basta scrive:

      Non l’avevo letto prima. E’ tornato Manunta/Burchiccio sempre (moderatamente) velenoso. Sono d’accordo con l’Eretico, non diamo troppe speranze al 2021, troppi problemi in sospeso, non solo covid. A me poi la fine dell’anno mi ha sempre portato alla mente il “Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggero” del Leopardi. Sempre sperare si, ma non aspettiamoci grandi cose, l’importante è festeggiare anche l’anno successivo e quello ancora dopo.

  15. Il Giaguaro scrive:

    Piccola lotteria di capodanno.
    Offro 1 pandoro o(a scelta) 1 panettone + 1 bottiglia di Vinsanto (parecchio bono) a chi per primo riuscirà a decifrarmi il sintetico messaggio inviato urbi et orbi dall’efficientissimo ufficio stampa MPS riguardante i requisiti minimi richiesti dalla solita e moto amichevole Europa.Di seguito le tracce del compito:
    Srep,PREP,TSER,Pillar1,CET1,Pillar 2;P2R,P1R,CBR.
    Lo so, in economia ( come in tante altre cose della vita)l’ignoranza non è ammessa ma purtroppo io sono mooolto ignorante.
    Intanto auguro a tutti i naviganti del blog,in particolare al ns. instancabile moderatore, un Felice Anno Nuovo .
    Ad majora !

  16. Uno di passaggio scrive:

    Parliamone, mi scuso per l’insistenza e qui la chiudo. La crescita dei depositi(tutta comunque da verificare) in una economia di mercato aperta non rappresenta nulla rispetto al moltiplicatore monetario. I depositi infatti vengono gestiti dalle banche commerciali, che svolgono il ruolo di raccolta del risparmio e reimpiego ed è proprio attraverso questo meccanismo che si crea il moltiplicatore, cioè attraverso il reimpiego con prestito e percentuale a riserva presso banca centrale(attualmente penso sia 1%). Questo in fase economica positiva, in fase di recessione economica il meccanismo del reimpiego s’inceppa poiché i crediti vanno in sofferenza causa deflazione, le banche chiudono rubinetto, lo stato interviene aumentando spesa non tagliando A per distribuire a B, sarebbe un non senso che nel breve aggraverebbe la recessione, vedi Monti 2011.

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