La domenica del villaggio: San Girolamo, Rossanda, Limone
Eccoci giunti alla consueta rubrica culturale della domenica, con i tre abituali argomenti principali; si parte con un certo San Girolamo, padre della Chiesa: c’è la ricorrenza, e non solo quella; poi, anche se in ritardo, una ricordo di Rossana Rossanda, scomparsa una dozzina di giorni or sono;per la rubrica escursionistica nel Senese, oggi ci si concede (purtroppo, visto il motivo) una trasferta un pochino più lontana del solito: Limone Piemonte.
SAN GIROLAMO: CICERONIANO O CRISTIANO?
Correva l’anno 420,per la precisione era il 30 settembre (non si dica che ci ricordiamo solo degli anniversari novecenteschi), a Betlemme, nei pressi della grotta della Natività: muore Girolamo, colui che ci ha lasciato la versione latina delle sacre Scritture cristiane; raffigurato in centinaia di opere figurative magistrali – da Leonardo al Ghirlandaio, per arrivare ai più grandi fra i nordici -, la sua figura continua ad esercitare un suo peculiare fascino, anche oggi. Non come un influencer o un cuoco o un calciatore, sia ben chiaro; ma il suo cenacolo c’è, non solo fra gli uomini di Chiesa (i quali oggi, in gran parte, a malapena masticano il Latino…).
Padre della Chiesa (misogino all’ennesima potenza: se lo sapessero i nuovi iconoclasti del politicamente corretto, ne brucerebbero subito i meravigliosi ritratti, quindi non diffondiamo troppo voce), asceta, soprattutto – per quello che ci interessa qui – uomo di straordinaria cultura, sebbene declinata con partigianeria non comune; a cotal proposito, per onorarlo come si deve, siamo andati a rileggerci la famosa epistula 22: quella del suo sogno (chissà Freud se lo abbia mai interpretato: qualcuno vada su Google all’uopo), arrivato davanti a Dio (un Dio che giudica, eccome se giudica), in cui il Sommo giudice lo colpevolizza. “Tu sei ciceroniano, non cristiano!”.
Il perdurante, per secoli (Dante stesso ne fu angosciato), dilemma: qual è il punto in cui la volontà, l’ardore di conoscenza diventa, al cospetto del Creatore, pura superbia? Jacopone da Todi si era dato la risposta: dare alle fiamme le università, bloccare sul nascere il rischio di gareggiare con Dio, unico, autentico onnisciente.
In Girolamo, è il senso di colpa, a prevalere, pur senza arrivare alla condanna della conoscenza, della saggezza tout court: nella lettera 70, si arriverà al compromesso di potere leggere materiale profano, ma non compromesso con il Paganesimo. Vanitas vanitatum et omnia vanitas…
ROSSANA ROSSANDA, COMUNISTA
La vita di Rossana Rossanda è stata davvero lunga (quasi 97 anni), ed intensa; lucida fino alla fine, nonostante la paralisi parziale, Simonetta Fiori (in un equilibrato ed intenso ricordo, su Repubblica del 21 settembre), ci dice che, pochi giorni prima di morire, la Rossanda abbia avuto la soddisfazione di bagnarsi i piedi nel mare di Sperlonga, con sua grande soddisfazione: forse è vero, che da vecchissimi si brama di tornare a qualcosa di simile a quel liquido amniotico dal quale siamo tutti partiti…
Prima di diventare “eretica”, in seno alla Chiesa-rossa (1968, con lo spartiacque della condanna dell’invasione sovietica di Praga; poi, nel giugno del 1969, la nascita de Il Manifesto), va detto e precisato che era stata di una ortodossia filosovietica puramente zdanovista: fra i vari esempi, da responsabile culturale del Pci nei Cinquanta (voluta dal Palmiro nazionale), fu critica financo con Feltrinelli che aveva pubblicato “Il dottor Zivago”, perchè Mosca così voleva; ed anche dopo quel fatidico 1968, da essere innamorati di Mosca, si passò ad esserlo di Pechino, vedendo in Mao il Grande timoniere che senz’altro fu, ma soprattutto sulla pelle dei suoi stessi cittadini-sudditi. Dalla padella alla brace, insomma.
E che dire dei brigatisti rossi che avrebbero fatto parte dell'”album di famiglia” del Pci? Giusta l’analisi sul loro linguaggio (“Chiunque sia stato comunista negli anni Cinquanta riconosce di colpo il nuovo linguaggio delle Br. Sembra di sfogliare l’album di famiglia: ci sono tutti gli ingredienti che ci vennero propinati nei corsi su Stalin e Zdanov di felice memoria”); ma a parte che molti brigatisti – a partire da Curcio – venivano da esperienze ben diverse dal Pci, la stessa Rossanda si è sempre limitata ad una visione autarchica delle Br, non priva di elementi di giustificazionismo, come si evince dal suo opinabilissimo libro-intervista a Mario Moretti (“Brigate rosse. Una storia italiana”, scritto con Carla Mosca). Un’altra cantonata, per dirla tutta, la sua lettura del fenomeno brigatista.
Resta, al netto delle clamorose, succitate, cantonate, il suo amore per una politica vista come sinonimo di passione e di cultura, di cultura e di passione; e di dolore: il dolore di chi aveva visto i mobili di casa pignorati, con il crack della sua famiglia altoborghese nella Pola del post 1929, motivo che la fece trasferire, bambina, nella sua Milano. E poi, il viaggio – a nostro modo di vedere, nobile – in Svizzera, ad accompagnare Lucio Magri, che chiedeva di potere morire (senza doversi sfracellare al suolo o sparare alla tempia) da persona libera e lucida. Accompagnato da una donna che, certo, non si tirava indietro…
PAESE CHE VAI: LIMONE PIEMONTE
Oggi questa rubrica sdirazza un po’, andando decisamente fuori dal Senese, ma la tragedia che in queste ore sta riguardando Limone Piemonte mi obbliga a questa eccezione: in questo luogo, c’era una casa di famiglia, ed è proprio lì – insieme all’amata Amiata – che ho conosciuto la montagna.
Diciamolo subito: siamo a mille metri, e l’etimologia non c’entra alcunchè con il frutto così ricco di vitamina C; forse celta, forse addirittura greca, la parola corretta da cercare, per l’etimo; di certo, questa località nella seconda metà dell’Ottocento – grazie alla ferrovia che collega Cuneo e Ventimiglia – è diventata un centro turistico di prim’ordine, fra Piemonte e Liguria. Una località modulata sulla sobrietà sabauda e su quella ligure, dunque senza tanti fronzoli o eccessi.
Non ci vado, purtroppo, da tempo, e il dolore per ciò che vedo si abbina all’amarezza per il ritorno in loco, davvero da troppo differito; l’unica cosa che posso dire o scrivere, dunque fare, è un invito ai lettori – quando sarà il momento – ad andarci, meglio se arrivandoci dalla straordinariamente panoramica ferrovia, fra le gole del Col di Tenda, così sanguinosamente conteso fra Francia ed Italia. Come sempre, poi, è però la Natura, a vincere: con la sua aspra bellezza, e con la sua furia distruttrice.
Ps 1 Domenica scorsa, puntata speciale sulla Breccia di Porta Pia; quanto sia necessario tenere impresso quantomeno il “libera Chiesa, in libero Stato”, ce lo ha ricordato l’incredibile – per un cattolico, crediamo di potere dire oscena – passerella del Primo Ministro Conte ad Assisi, stamattina. Con la Democrazia cristiana, tutto ciò non sarebbe accaduto, date retta.
Ps 2 Domani, gran finale degli appuntamenti in Fortezza (alle 17,30, al bastione San Domenico, oppure nel gazebo accanto a Siena jazz, se piove): presentazione del libro di Folco Giusti – apprezzato zoologo, con passione per gli studi umanistici – “L’isola dell’ultimo ritorno – Amore e guerra alla fine del mondo antico”, con guest star il professor Alessandro Fo. Un romanzo storico ambientato nel V secolo dC, nelle fase crepuscolare di una Roma ormai cristiana ma non del tutto dimentica del suo pristino e fondante paganesimo, ambientato nell’isola di Capraia, prendendo spunto dal “De reditu” di Rutilio Namaziano.
Rossana Rossanda è un esempio di come vadano le cose in Italia: se uno è stato fascista (e poi non è diventato comunista dopo il 1945), ha lo stigma per tutta la vita, se uno ha inneggiato a Stalin e a Mao è un venerabile intellettuale.
Esiste una sottile differenza tra gli aspetti che poni…se riesci a coglierla hai compito il 99% del cammino!
Non è facile, lo ammetto….occorre una buona dose di libertà dai pregiudizi , una approfondita conoscenza storica, e un pizzico di socio-antropologia.
Magari il prof. Ascari potrebbe dedicare in futuro una serata in fortezza per questo approfondimento, così da toglire nuvole ideologiche su questo argomento da sempre dibattuto
Concordo. Aggiungo anche accennando a quel politico che è stato comunista “puro e fedele alla linea”, che ha inneggiato alla repressione sanguinosa nel 1956 in Ungheria, da parte dell’URSS e stati alleati, solo perché voleva un governo più democratico, è diventato talmente stimato da ricoprire i più importanti incarichi istituzionali fino alla nomina a Presidente della Repubblica dal 2006 al 2015; infine senatore a vita e convinto difensore dei diritti e privilegi dei senatori e deputati, alla faccia delle persone comuni.
Ed ecco la stro@#a*a del giorno. La realta’ e’ che se uno era stato fascista, dopo il 1945 e’ rimasto fascista ed e’ tornato a fare quello che faceva prima della guerra: magistrati, poliziotti e prefetti sono rimasti al loro posto, gli impiegati pubblici anche, un criminale di guerra come Graziani invece di essere processato e’ stato eletto in senato, i militari dell’RSI in larghissima parte reintegrati nell’esercito, il capo dell’OVRA, Guido Leto incaricato di riorganizzare i servizi segreti della Repubblica ecc..Si dice che la storia la scrivono i vincitori, purtroppo in Italia l’hanno scritta gli sconfitti, come il tuo commenti dimostra.
Ecco la prova del poco cervello e della poca memoria del sor Burroni e questo a esser generosi,poiche’ in caso contrario si tratterebbe di doppia
morale/ipocrisia.
Uno dei migliori storici italiani del 900 ,Gioacchino Volpe amico di Giovanni Gentile e come lui allievo di Crivellucci,fu’ cassato dall insegnamento nel dopoguerra,dato che come quasi TUTTI gli intellettuali dell epoca aveva sottoscritto il manifesto degli intellettuali fascisti,oltre ad essere stato tra i parlamentari votanti a favore del I governo fascista , quello del famoso “listone.
Volpe fu’ tra le altre cose responsabile della sezione storia medievale dell enciclopedia italiana.
Volpe non fece pubblica ammenda, come quasi TUTTI i suoi colleghi, voltagabbana, camaleonti,opportunisti.
Per doppia eresia inoltre Volpe era anche monarchico,quindi fu’ buttato fuori dalle universita’.
Burroni a leggere il tuo scrivere,rozzo ,approssimativo e rifasciato d ipocrisia e inesattezze, vien da chiedersi quanti dindini tupa’ abbia buttato per farti studiare.
Di Volpe , dato che il Raffa ha articolesseggiato su’ Geronimo,( tra l altro noto cacciatore d eretici e d eresie)
Consiglio la lettura di ” Movimenti religiosi e sette ereticali nella societa italiana ,secoli XI XIV ”
Vallecchi, poi Sansoni firenze. Libro fondamentale per ogni serio studioso del medioevo, che ebbe ben 5 riedizioni ,gia’ nel 1977 ( io ho quella, ma in seguito potrebbero essere aumentate)
Oppure per voi sanesi( gnoranti come i ciuchi bianchi dell asinara sulla storia del vostro territorio e della toscana)
“Toscana medievale, Massa marittima,Volterra,sarzana” Sansoni firenze
“Volterra: storia di Vescovi signori, di istituti comunali, di rapporti tra Stato e Chiesa nelle città italiane nei secoli 11.-15″, Firenze, La Voce, 1923.
Raffa ,tuo padre da storico di caratura qual e'( non a caso trattasi di NON SENESE) di certo li ha tutti in libreria.
Dubito invece che gli esegeti dei trombettieri del pecoro e di altre vane storiucole senesote, del tipo ” il conte chigi prode guidatore d ambulanze che come il gatto rimpiangeva casa a sienina”.
Li abbiano anche solo sentiti nominare.
Sicche’ caro Raffa , abbozzala di lisciare il pelo a certi pseudostorici e comincia a batterli col sovatto ,che n hanno di bisogno per schiodarsi dalla loro orbitucola senesocentrica.
Certe “Sbalestrate” ucronie presuntamente umoristiche sul congresso di empoli, inscenate anni fa’ davanti la nota piramide vicino pianella, da parte d un noto “chiappa rondoni” ( sostituire la vocale U di balestrucci)
sono sintomatiche dell idea sanese di storia.
Che pare essere rimasta tal quale dai tempi del prolisso,pleonastico e pomposo pompatore di sienina Ugurgeri.
Burchiccio ascolarizzato, tal quale Burchiello.
Ps.
Burroni studia, sei messo peggio del tuo omonimo attoriante, un sarete mica
parenti?
Dimmi di si e mi sganghero dal ridere.
Ma infatti quella che e’ stata l’ECCEZIONE avrebbe dovuto essere la REGOLA. Non ho piu’con me i miei libri ma andando a memoria gli epurati furono circa 700-800; in Germania furono 3.000.000 (3 milioni) tra cui personaggi del calibro di Heiddegger e Schmidt.
Se poi ci mettessimo a discutere dei criteri con cui furono fatte certe epurazioni… parliamo dell’Accademia dei Lincei per esempio, in cui Benedetto Croce (nume tutelare dei liberali italiani, si badi bene!) dette il peggio di se’, cacciando personaggi degnissimi per sostituirli con amici e seguaci…
Ripeto, la continuita’ tra fascismo e repubblica ci fu e fu quasi totale e solo qualche nostalgico o qualche ignorante la puo’ negare.
Perdona se ti faccio notare la chiusa del tuo I commento, in risposta al
contradaiolo del pecoro.
Si dice che la storia la scrivono i vincitori, purtroppo in Italia l’hanno scritta gli sconfitti, come il tuo commento dimostra.
Datosi che nel caso di Volpe si parla proprio di uno storico, e datosi che a quello storico( sconfitto), che non fece autodafe’ e atto di pentimento, fu’ impedito di continuare a insegnare la storia,stavo facendoti notare l evidente contraddizione di cio’ che hai affermato.
Su’ Croce …..lasciamo perdere , chi sventola e scrive il famoso ” non possiamo non dirci cristiani” (una doppia negazione per affermare , che fu’ in seguito uno stigma del concionare comunista) ovviamente puo’ solo essere uno specialista del pentimento e dell autoassoluzione.
Tu, Manunta/Burchiccio all’omonimo Burroni, non attoriante, ma bravo attore ed ottimo poeta, non leghi neanche le scarpe, vano ed astioso vergatore di endecasillabi ed acide rime.
Geronimo?
Leggere materiale profano ma non compromesso col paganesimo ?
E’ da scompisciarsi, pensando che al I concilio di nicea ,era un profluvio di sincretismo mitraico isiaco apollinico dionisiaco eleusino ecc. ecc.
Cosa tradusse Geronimo?
I vangeli canonici usciti da nicea? Aiumamma mi ci scappa da ridere.
Sentite il caro Geronimo cosa scriveva sulle monache.
Oh vergogna, oh infamia! Cosa orrida, ma vera!
Donde viene alla Chiesa questa peste delle agapete?
Donde queste mogli senza marito?
E donde in fine questa nuova specie di puttaneggio?»
(dalla Lettera a Eustochio, Sofronio Eusebio Girolamo)
Tesi poi ripresa con ben altri toni ( e talento) dal divin Pietro(aretino)
nelle sue “sei giornate”
Insomma, aridatece Geronimo quello vero( l unico e autentico goyahkla).
Raffa mi preoccupi sarai anche eretico ma……, stai messo peggio di una certa ex preside che laureata con tesi sull ipponate , non sapeva che fu’ lui( morto un anno prima) autore di 17 opere contro pelagio , ad ottenere la definitiva condanna della sua dottrina a efeso nel 431 per eresia,
dopo che nel 415 al sinodo di gerusalemme proprio il tuo caro geronimo, non era riuscito a ottenerla.
Geronimo e Agostino due grandi cazzari, di diritto nella top ten tra le centinaia della nota associazione con sede in roma.
Ps 30/9/1938 fine della conferenza di Monaco
30/9/1943 fine delle 4 giornate di Napoli
30/9/1791 prima rappresentazione a vienna del flauto magico di Mozart
Tanto per dire eeehhh.
Manunta, parliamo di cose serie, sei andato a vedere se escono i funghi o per ora è presto?
Che dici, troppa pioggia?
Paviggiole, bubbole,mazze di tamburo ( lepiota procera) per ora,
non troppa pioggia, ma temperature basse dopo la prima acqua una settimana fa’ e poi vento forte a ritardare,scirocco che ha tirato a stesa per due tre giorni a fila, erano gli scarti della tempesta alex che ha tribbiato
tra val vesuble val roya limone val tanaro e biellese.
Appena appena stanno accapandosi fori le prime rossole, ancora presto, almeno qui, le zone piu piovose son state tra pinetina e pentolina.
Di piu’ ……gnamo senno’ troppo facile.
Buone notizie riacqua a mostro sabato e domenica, bene bene ci sara’ meno gente a pesticciare il fine settimana ,che poi se pesticcian troppo sulla partenza sciupano gnicosa.
Se non tira ulteriore vento e seguita con temperature tiepide le premesse son buone, basta non ave’ furia.
“Basta non aver furia” certo era quello che speravo sentirti dire, purtroppissimo
credo che da le mie parti, tra Farma e Merse, terreni sottili con relativi miceli
Superficiali, prevedo buttata scarsa di edulis e reticolatus, pioggie torrentizie troppo frequenti, spero di sbagliarmi, del resto madre natura sempre pronta a smentire le umane previsioni.
In bocca al fungo.
La cosa va’ a rilento, dopo la buttatina di puppole, ancora tutto fermo, le russule che anticipano i boleti son piccine e poco convinte,e di giallerelli ancora zero, ci vorrebbe entratura di scirocco cielo coperto aria ferma e ribollio, invece oggi domenica,e’ entrata acqua e correnti da ponente freschine.
Niente dolco, che senza quello non si smuove nulla.
Nb. anche le puppole si so’ affacciate , non nello scoperto ma sotto gli alberi, e di taglia piattino da dessert, roba che di solito son grosse come
le ruote d’ auto.
Il terreno ha lievitato poco, a pestacci sopra non rimbomba,segno che le ife non l hanno colonizzato bene, che ti dico , tanto lo sai meglio di me.
Se continuano le correnti atlantiche da o. n.o. , senza scirocco di risalita…. poca vela.
Mettono neve a 1200 mt sulle alpi e correnti atlantiche a insistere, tra lun e giov. prevedono sole , ma le correnti di scirocco restan solo sul versante adriatico e da ven. acqua e freddo sempre da n.o con chiusura di tramontana, peggio di cosi’……., che t ho’ a di’.
Ecco, bravo Burchiccio/Manunta, vai a cercare i funghi almeno fai una cosa buona.
Se si puo’ parlare di “radical chic” italiani la Rossanda ed i suoi amici del “Manifesto” sono il primo esempio che mi viene in mente. Gente che si immagina rivoluzioni di popolo nei salotti-bene di Roma (celebre la sua frequentazione di quello di Marta Marzotto, amante proprio del citato Lucio Magri…) mentre criticava da ‘sinistra’ un PCI che il popolo cercava, bene o male, di aiutarlo veramente.
E pensandoci bene forse e’ questo il motivo per cui erano portati in palmo di mano dai media e dai ‘moderati’, perche’ erano tutto sommato innocui, delle macchiette che rincorrevano utopie impossibili e lottavano contro i mulini a vento; erano avversari comodi, gente che in tanti anni non ha mai veramente capito niente e hanno sbagliato veramente tutto. ‘Utili idioti’ al servizio inconsapevole del ‘capitale’.
Ottime parole. Concordo al 100%.
A Burchiccio da Recenza
Le mie povere rime, disprezzate
leggo da te e temo abbia ragione
io non posso competer, sommo vate,
con te, che sento vivi in quelle zone
presso Recenza,luogo a tutti ignoto,
che io conosco bene, per cagione
che il mi’babbo era d’Orgia e son devoto
al suo ricordo e a quando, da piccino,
mi ci portava, posto assai remoto,
come il vecchio castello lì vicino
che allora, guasi novant’anni fa,
con la famiglia, c’era il contadino.
E da Orgia ci andava ad insegnà
il mi’ cugino Alfredo, in una scuola,
a classe unica per fa’ imparà
quel che bastava, ma una cosa sola
era importante, scrive’ e fa’ di conto.
Seguendo vocazione campagnola
come mi dici nel tuo bel racconto,
in terzine dantesche zoppicanti
coltivi vite e olivo, tornaconto
certo ci trovi ed immagino quanti
porcini e cucchi trovi nei dintorni.
Ed io Burchiccio, t’auguro che tanti
ce ne possa passare de’ tuoi giorni.
Beppe
Terzine meglio dei sonetti sforni
La mia zoppia di stampo fiorentino
Di quel c avvenne disegno’ i contorni
Zoppo lo sai che l era i’medeghino
E per bastone aveva la mannaia
L adopero’ pare nemmen pochino
Persino li al castello di capraia
Invece io adopro piu’ i’ roncone
Pe’ ripuli’ la macchia e la rogaia
Che tu sia Orgino bene mi dispone
Pe’ te qui l uscio sara’ sempre aperto
Alla prossima cena e libagione
Chiappa su’ i Raffa che senno ‘ di certo
Se si perdesse nun sarebbe bello
Di per i bosco e i sentiero erto
A i romitorio mi tocco’ scortallo
Cheddi’ avvezzo come l’e’ al tufino
Se si perdesse poi pe ritroallo
C’e’ da ngrullicci e nemmen pochino
A seguire pe’ Beppe
Ecco spiegato davvero benino
Che endecasillabare ti riesca
Tu sei di stampo e sangue contadino
Chi da radice e marza sana cresca
Nun ha bisogno di laboratori
Ne del ” maestro” che ‘l talento innesca
Pomposi inetti e famosi attori
Senza cadenza ne portamento
De’ contadini son sempre peggiori
Come burchiello te lo rammento
De’ legnaioli e contadini i figli
Hanno mostrato natural talento
Come l compianto Altamante Logli
Che di tra boschi di val bisenzio
Senza studia’ senza mbrattare fogli
Nessuno lo ridusse mai ‘n silenzio
Da’ val bisenzio scese sul vingone
Di “civilta” non bevve mai l assenzio
E dell ottava fu’ l meglio campione
Alla memoria sua fo’ osservazione
Che fu’ avvezzato da Nello Quaranti
Che pecoraio era di professione
Dai campi e boschi ne venivan tanti
A cui natura dava lei lezione
Da questa tradizione son distanti
Certi pavoni c ora tengon banco
E d’ infamarli io giammai mi stanco
E voi costi’ aete i peggio soggetto di tale tristo campionario.
I’ pelo l ha belle perso,i vizio di fa’ i fenomeno da parcoscenico no,
se gnentro addosso gni cavo anche quello.
Ooohh l’e’ un compagno, cheddi’ ero n pensiero, maneggioni e traffichini
vengon tutti da quer pollaio di capponi, capponi rallevati che fan la rota come i pavoni….. i nome? Fa’ rima con capponi
Ps. Non Gino eehh , quello era amico di Foscolo , Leopardi ,Vessieux, del Niccolini del Centofanti e del Lambruschini, quello insomma come ben s intende non era roba vostra.
Da voi i capponi son maestri d altri capponi, come loro castrati di talento
da madre natura e per questo ora assai in voga tra le civili genti correttamente educate .
Meno male che i toni dovevano essere moderati. Se ti morde una vipera, muore lei.
Rossana Rossanda… che dire… il nome era tutto un programma
Rossana Rossanda era il suo nome vero oppure un nome d’ arte?
Caro Salvo, che mi risulti, era il suo nome autentico: famiglia originaria di Pola, padre notaio caduto in disgrazia economica (non ho approfondito il perchè) dopo il Wall street crash: per questo, lei ragazzina si trovò gli ufficiali giudiziari in casa, e dovettero trasferirsi a Milano.
L’eretico
Ma certi tuoi ospiti sanno solo scrivere o anche leggere? Bastava fare una ricerca sul web…
Giacomo Rossi, hai un problema con me? Era per me la battutina?
Se Girolamo ti appassiona, consiglio la visione del film “Sao Jeronimo” (1999)del brasiliano J.Bressane (1999)
Se geronimo goihakla t appassiona consiglio
Il fimone di walter hill del 1993
Cast esagerato :
Robert duval, Wes studi Gene hackman Mat damon Jason Patrick
Citati in ordine di mia personale preferenza.
Filmonissimo cheddi vedrai , walter hill , quello dei cavalieri dalle lunghe ombre……
Per i due peccato originalisti invece, confermo, specialmente per il linearizzatore del tempo,
geronimo e agostino son da sputargli nel muso a tutti e due.
Due megatroiai d omini , loro e la su’ ditta madre.
Due brutti ceffi.
Di San Girolamo so poco lo riconosco, ma ho letto nell'”Italia dei tempi bui” di Montanelli-Gervaso che oltre ad essere particolarmente misogino verso le donne, nemico acerrimo degli ebrei (non era e non sarà l’unico trai Santi cristiani) sconsigliava, con decisione, il lavarsi spesso, perché il troppo igiene era grave peccato di vanità e fonte di pensieri lussuriosi. Perché pensieri lussuriosi? Perché gli antichi romani si lavavano spesso anche in vasche promiscue, quindi questo modo per un buon cristiano avrebbe portato a pensieri libidinosi. Grande mente il sor Girolamo, i batteri della peste e simili gli erano grati per le conseguenti pestilenze, dal Medioevo fino a metà del 1600, a causa del poco igiene diffuso in tutte le classi sociali.
Grazie dell’invito
Ti ringrazio, Burchiccio, dell’invito,
ma un lo posso onorare a la mi’ età,
mi resta tuttavia molto gradito.
Veni’ a Recenza? Ma per carità,
cammino male, per niente spedito,
e un ho più la patente per guidà.
Ricordo Romitorio, il mio avito
loco, che ci tornavo a festeggià
ogni anno a Settembre e si pranzava
dopo la Santa Messa, sul sagrato.
Un lo vedo da tanto, ci abitava
il mi’ povero nonno, e guasi stento
a pensa’ a tutto ‘l tempo ch’è passato
e ch’era nato a mezzo ottocento.
P.S. Ora dovresti ave’ la compiacenza
di salutà per me Orgia e Recenza.
Non ti curare di Manunta/Burchicchio, anzi compatiscilo pensando a lui, grandemente, circondato da senesi ignoranti e cafoni, condannato a sacrificare la sua grande intelligenza in mezzo a gente che se ne strafrega dei suoi discorsi eruditi. Un gigante in mezzo a tanti nani, un genio incompreso. Lui non puo’ lasciarci nella nostra ignoranza, la sua missione è ricordarci la nostra condizione. Un grande. Per lui una prece.
Bada bada
I gufo guercio seguita a bubare.
E come i gufo par che gli ringolli
Quello che nghebbia senza masticare
Cosi’ son fatti i permalosi e strulli
Rigettan quel che un’ hanno digerito
E mentre sgottano gonfiano i colli
Inutile segnargli con il dito
Dove sia l vano e dove l ignoranza
Lo strullo pare non aver capito
Delle questioni il verso e la sostanza
E sempre e solo buba impermalito
Di quello par non sappia fare senza
Il poro citto vano e sciabordito
Nini ma te, te le vai a cerca’ col lumicino
Che poi tanto anche col lume… vedi nero e basta.
Guarda caro vedo nero e basta, tanto pe’ chiarezza, che dubito tu abbia afferrato le metafore in rima.
Ma te chi e cosa sei?
Te nini sei uno che ha campato di e col monte, sei uno che tuttora chiappa la pensioncina del monte, sei uno di quelli che quando la barca galleggiava
ci stavi dentro senza tanto chiedere ne preoccuparti ,quale fosse la rotta e chi stesse al timone.
Ora cosa fai? Bubi, bubi senza considerare che tutto quello che e’ successo
A siena e al monte, si deve a quelli come te, che sanno solo far la claque e applaudire quando le cose van bene , per poi passare a bubare dando la colpa ai capri espiatori quando le cose sono andate a puttane.
Bada un po’ come sei messo, luoghi comuni a iosa, te poro citto al mondo ci sei tanto per fare numero, proposte zero,idee tue proprie zero sotto zero.
Ogni tanto fai l applausino al Raffa per le sue iniziative culturali, specialmente se ,come gli tocca di fare a causa dei tanti come te,sono iniziative dove col pretesto di un evento storico o culturale, poi per ottenere l attenzione di quelli come te( ovvero dei rinfaviti, senosoti ,recidivi e inguaribili)
deve sempre e comunque virar di timone e metter la prua della serata su’ qualche carneade senese che magari con quegli eventi c entra solo a pigiarcelo.
Ovvero tanto per essere chiari, dentro il tuo borguccio porveroso, siete talmente complessati che dovete avere e ricevere vane e vuote conferme del vostro valore(scarso) a ogni pie’ sospinto.
Il mondo e’ cosa aliena estranea e potenzialmente perigliosa pel senesota docg come te, gli eventi del mondo pel senesota acquistan valore solo se
qualcuno del paesuccio ne e’ stato coinvolto , magari anche solo come comparsa .
Questo metto in luce e questo a te rimane sul gozzo.
Sei greve ,peso e lugubre, monocorde,pleonastico e palloso oltre ogni dire.
Cacofonico noioso e ripetitivo tal quale un gufo che buba.
Ma nota bene,,io mica ce l ho con te sai, io te e quelli come te, li descrivo, con molto meno talento del Tozzi , ma con modalita’ non aflittive e piagnucolose, datosi che il clima delle lastre non mi contagia, visto che non le pesticcio, e datosi che non sono della scuola Ugurgeri/Sergardi quinto settano,
Ma della scuola Villani/burchiello/g.b.Gelli/Vamba/Logli
Tutto qui.
Te invece di che scuola sei? Bastiancino/ Gobbo saragiolo/ Dorino /Bachicche?
Perche tanto nini, te al primo posto nel capino un c hai altro che quello.
Manunta/Burchiccio occhio a non morderti il labbro se no muori avvelenato da te stesso! Come faremmo senza i tuoi sermoni.
Incoerenza fatta persona: da un lato si eremizizza misantropizzando il suo esistere, elevando la vita bucolica lontano da tutti, allo stesso tempo inonda questo ospitale blog con provocazioni, offese, proclami, e insegnamenti dogmatici frutto di onniscenza….
Bella risorsa sprecata !
Saremmo tutti migliori se scendesse dal,pulpito romito(rio) e discettare in maniera civile e propositiva.
Tant’è…nessuno e perfetto! Nemmeno lui! Peccato!
Specifica fenomenessa, specifica e argomenta ,anche se dubito tu ne sia capace,visto che ti limiti a polemizzare senza entrare nel merito.
Guarda nini che dove sto io ieri c era una brancata di gente, lo sai perche’?
Perche in questi posti io intendo contribuire a riportarci gente che ci viva e ti diro’ che la cosa sembra stia riuscendo.
In questi posti che grazie ai cittadinucoli come te ,eran diventati posti abbandonati , dominio dei cignalai per tre mesi l anno.
In questi posti dove i bischerelli come vedo nero al massimo ci fanno un girellino in bici,
Cara strullina ,te come al solito intendi l esatto opposto di cio’ che e’ la realta’.
Il pulpito ce l avete nelle chiese a sienina,alla pieve di recenza ,non ci son ne pulpiti ne predicatori,casomai c’e’ uno che si e’ rimboccato le maniche per rivalorizzare il territorio,con l esempio e senza far prediche.
Le invettive contro gli inani come te e il paliologo cecato ,non sono prediche, vedi di non confonderti
Aspetta aspetta, bada che a recenza ci arriva anche in macchina
E’ bosco ma di strada non siam senza
Sicche’ c arriveresti con le ruote
Fammi capi’ ,sicche di conseguenza
In quelle valli e poggiaie remote
Ai romitorio tra prugni e meli belli
C ancor le fan rosse come le gote
Dov’ or son fitti sorbi e ciavardelli
C era i tu avi a fa’ i contadini?
A disputar la terra a farnie e ornielli
E a raccattar castagne e bei porcini?
C ho delle foto dell anni cinquanta
Che mostrano le colture e i lor confini
La terra coltivata l era tanta
Tutta spianata a terrazzamenti
Ora lo sai la macchia ci s’e’ spanta
E ghiande son ora le sementi
Che cerro leccio e la farnia butta
Pero’ di certo tu te lo rammenti
Che ai romitorio ci facean la frutta
L era speciale e molto ricercata
E la popolazione d Orgia, tutta
Con quella frutta ci s’e’ governata
E pensare che mercoledì ero nella zona di Orgia. Con la bici ho fatto la salita e ridiscesa e poi ho girato per Capraia, ho fatto tutto il piano, percorso facile e piacevole, meno il fondo stradale, sono arrivato poco oltre al bivio per la Fattoria Cerreto a Merse e mi sono fermato vicino alla Merse, mi sono rigenerato con l’aria pura che vi si respirava, tutto tranquillo e bucolico. Ero contento anche perché poco prima mi ero inoltrato nel bosco ed avevo trovato delle vescie ed un ovulo commestibile. Mentre pensavo a questa fortunata combinazione ho visto passare in fondo ad un campo un proiettile nero; era un cinghiale che correva verso la collina sovrastante. Allora mi sono ricordato, per analogia, che nelle vicinanze, su in collina, stava il “Misantropo di Recenza”. A scanso di equivoci di un eventuale ritorno dell’animale, ho preso e me ne sono ritornato indietro. Però che bella combinazione persona/animale. Ci devi sopportare, noi ignoranti, genio (sig).
Ci pensa Giuseppi a salvare il Paese! Con Giuseppi siamo in una botte di ferro!
Con salvino meloni e tajani saremmo in un’altra botte….di mojito!
Sono da preferire gli aperitivi scikke del fratello di Montalbagno sui Navigli…
Concordo sull’errore ( una volta sola, allinizio) di zingarata, ma il capitano( ormai caporale, quello della s….) da allora ne ha reiterati di continuo, tipico di chi non capisce o specula e approfitta su chi non capisce
Approfitta e specula su chi non capisce… dice Stefano quello che capisce
O Luca , ma che sei un pappagallo?
Portobello! Portobello!
Ok, riprovo:
Ma ci sono i pappagalli in questo blog?
Portobello! Portobello!
Pensavo che pappagallo potesse essere interpretata come un offesa e dunque , preventivamente e cortesemente, censurata.