La domenica del villaggio: Bocca, Abbadia, sport (e 3 Ps)
Eccoci al consueto appuntamento domenicale con la rubrica culturale (rima baciata, ma involontaria) del blog; si parte con un ricordo di Giorgio Bocca, maestro di giornalismo, a 100 anni dalla nascita (martedì ne discettano lo scrivente e Danielito Magrini, in Fortezza, alle ore 18); poi, una riflessione sullo sport al tempo del Covid; infine, per la rubrica extra moenia, oggi si va in montagna (830 metri): Abbadia San Salvatore. TRe Ps, importanti, a chiudere il tutto.
GIORGIO BOCCA, GIORNALISTA
Giorgio Bocca è stato un grande giornalista ed anche scrittore, diciamocelo subito e con chiarezza: per qualità, artigianale nel senso più alto, della scrittura; per la lucidità delle analisi (a parte le dovute eccezioni, tipo con le Brigate rosse), per l’abilità di raccontare, in modo certo non agiografico, le variegate realtà italiane (notevolissimo il suo reportage “Arrivò la Goering e murarono le porte”, su Siena: correva l’anno 1962); sarà dunque un onore, martedì 22, insieme a Danielito Magrini, ricordarlo in Fortezza per i cento anni dalla nascita, a Cuneo nel 1920 (bastione San Domenico, ore 18; ma, in caso di maltempo, saremo nello spazio antistante all’ingresso di Siena jazz, sempre ovviamente in loco).
Lo scrivente, Bocca l’ha letto davvero tanto, ed apprezzato quasi sempre: la rubrica “L’antitaliano” era un must, su L’Espresso. Il giornalista piemontese, però, ha anche i suoi lati oscuri, come in larga parte è inevitabile che sia per chi ha scritto fino ai 90 anni (è morto il giorno di Natale del 2011, a quota 91), trovandosi ad avere 20 anni all’ingresso dell’Italia fascista nella Seconda guerra mondiale.
Semmai, è incredibile – sia consentito scriverlo, a quasi 10 anni dalla scomparsa – che Bocca sia diventato, negli ultimi anni della sua vita, un giornalista beatificato dai “gendarmi della memoria” resistenziali; come ha ricordato di recente, fra gli altri, lo stesso Stella sul Corriere della sera, Bocca nel 1942 (a 22 anni, ben maggiorenne), scriveva di “complotto ebraico” ai danni dell’esercito italiano in cui militava, per spiegarne gli insuccessi; fino a pochi mesi prima di diventare partigiano, poi, continuò a scrivere scempiaggini di cotal gravità; dopodichè, nei decenni a venire, si è dimostrato omofobo (rivendicandolo), ai limiti dell’antimeridionalista (non solo per la permalosità di alcuni meridionali: leggetevi “L’Inferno Profondo Sud, male oscuro”, Mondadori 1992, e ve ne renderete conto); ha flirtato con la Lega secessionistica degli albori, dopo averlo fatto con Craxi, prima di demolirne, con pieno merito, la “Milano da bere”; siccome però è sempre stato antiberlusconiano (come Montanelli, non certo quando il Silvio nazionale era imprenditore, e Bocca sfornava programmi Mediaset a ripetizione), e soprattutto ha stroncato con vigore il Pansa revisionista, allora è entrato ipso facto nel Pantheon dei “gendarmi della memoria”. Così è, se vi pare: e vi deve parere…
LO SPORT AL TEMPO DEL COVID
Come ha impattato il maledetto coronavirus sullo sport? Per quello che ci riguarda, male assai: a livello di professionismo, perchè ha cristallizzato i rapporti di forza già esistenti, le gerarchie pregresse, rendendo i forti sempre più forti, i deboli sempre più deboli. Sarà un caso che il calcio abbia potuto riprendere (a scuole rigorosamente chiuse, anzi sbarrate), mentre tutti gli altri sport di squadra non l’hanno fatto (comprese le Olimpiadi nipponiche)? Sarà un caso, che in questo fine settimana ci sia stata financo la mini riapertura degli stadi?
A livello di sport amatoriale e di base, poi, il lockdown ha verosimilmente lusingato quella ampia fascia di italiani (pare maggioranza assoluta) i quali, per schiodarsi dalla poltrona o dal divano, hanno bisogno di un incendio casalingo; tutta una politica di pedagogia sportiva portata avanti, pur fra mille ritardi e compromessi, negli ultimi decenni, rischia – speriamo di sbagliarci – di essere almeno in parte vanificata.
Se a scuola il monte orario è risibile – come scritto decine di volte -, oggi si rischia, a livello di esercizio fisico dei ragazzi a scuola, l’azzeramento tout court (nessuno sostiene qui che il lockdown non si dovesse fare: sono le modalità dello stesso, che ci sono sempre sembrate in molte normative irragionevoli e troppo penalizzanti per l’attività fisica, senza tenere conto che la salute non è solo il Covid).
L’amico e professore Saverio Battente – che era a discettare insieme allo scrivente giovedì pomeriggio in Fortezza, su questo argomento – ci ha controbattuto dicendo che, negli anni Sessanta e in parte nei Settanta, tutta questa esigenza da parte della popolazione di uscire per fare fitness en plein air, durante la quarantena governativa, non ci sarebbe neanche stata; con ragione, peraltro.
Speriamo dunque che la Covidfobia non ci faccia tornare ai Sessanta ed ai Cinquanta, come pratica sportiva: quando, liberatici finalmente dal Fascismo, che aveva quantomeno promosso i primi rudimenti di sport di massa (in radicale discontinuità con l’età giolittiana), si decise, in modo assai inopinato, di buttare il bambino e l’acqua sporca.
ABBADIA SAN SALVATORE, E LA PASSIONE RAFFREDDATA
Come tantissimi altri, anche lo scrivente ha passato un fine settimana badengo, questa estate: tutti gli esercenti concordano sul fatto che sia stata un’estate al di sopra delle più rosee previsioni, dal punto di vista turistico.
Il punto forte della cittadina è, di gran lunga, la misconosciuta abbazia di San Salvatore, luogo demiurgico della comunità badenga, nonchè il più cospicuo insediamento monastico della Toscana medievale; con qualche aggiunta posteriore, è un romanico purissimo, con il presbiterio rialzato, e con – sotto allo stesso – una stupefacente, mozzafiato, cripta longobarda, recuperata negli anni Sessanta del Novecento; all’esterno, una lapide ci ricorda che siamo nel cuore della Francigena, ed un cippo seicentesco (maltenuto, duole dirlo), nel cuore della piazza, ci informa che Pio II trascorse in loco più di due mesi, nel 1462: il legname per i palazzi piccolominei, proprio dalla macchia faggeta, arrivava.
Il resto del centro, segue il percorso topografico di molti centri del Senese: si passa dal Risorgimento (Via Roma e Piazza XX settembre, per Zeus!), al fascistissimo monumento ai caduti della Grande guerra (inaugurato dal Duce nel 1924, in mezzo alla folla plaudente), fino al restyling di chiara marca comunista (anche lo spazio del monumento, oggi si chiama Piazza Gramsci, poi c’è Piazza fratelli Cervi a via dicendo).
Il centro storico – lo scriviamo davvero volentieri – è stato ben riqualificato negli anni scorsi (anche dalla Fondazione Mps), ed oggi è uno dei meglio tenuti del Senese, ci azzardiamo a dire.
Abbadia San Salvatore (per mancanza di spazio, lo scenario dell’Amiata lo lasciamo da parte, almeno per ora) è una cittadina nel complesso ben tenuta ed accogliente (solo le ex scuole elementari rappresentano un autentico cazzotto nell’occhio), ma dalle passioni ormai raffreddate: quale è il visitatore che oggi potrebbe pensare che proprio qui, nel luglio del 1948, sembrò partire una scintilla di guerra civile?
Tutto è raffreddato, anche la miniera, che dai Settanta ha chiuso, ed oggi è un interessante museo: dava lavoro ben retribuito, e sfiancava al contempo il fisico. Ma, allora, non esisteva la questione del rapporto fra salute e attività lavorativa: le donne, le vedove dei minatori – lo possiamo testimoniare di persona – vivevano tristi e rassegnate, senza rancore particolare ed alcun tipo di rivendicazione verso quelli che Ernesto Rossi chiamava “i padroni del vapore”…
Ps 1 In settimana, il Bruco ha ricordato Federigo Tozzi, brucaiolo, nei suoi giardini; il tandem Luigi Oliveto-Alessandro Benvenuti ha saputo regalare sprazzi di grande interesse. Ne è uscito un’immagine nella sostanza veritiera della biografia dello scrittore senese, giusto con qualche omissione sul Tozzi politico sul quale torneremo (anche con una conferenza che il prossimo 27 ottobre faremo, e che ora è ancora troppo presto per lanciare).
Ps 2 Ovviamente ne parleremo, in settimana: per intanto, un genuino e sincero plauso – da veterano che ha appeso il lapis al chiodo, se non per votare – ai Presidenti di seggio, ai segretari ed agli scrutatori che non si sono imboscati, per questa tornata elettorale. Bravi: questo è senso civico, fuori di retorica e dentro la concretezza della prassi.
Ps 3 Oggi è il 150esimo anniversario della Breccia di Porta Pia, e nel prossimo fine settimana (questo è blindato per l’evento elettorale) ci saranno due eventi davvero molto importanti (e lo scrivente è assai onorato di partecipare ad entrambi come relatore): sabato alle 18, alle Logge del Papa (a proposito di Pio II), con il professor Gerardo Nicolosi dell’Università di Siena e l’Assessore alla Cultura e Sindaco Luigi De Mossi; il secondo, nel Montone, domenica, con – sempre oltre allo scrivente – un discendente del Generale Raffaele Cadorna, l’ottimo Gabriele Maccianti e financo i bersaglieri: si esplorerà la figura di Nicola Scatoli, il senese trombettiere di quel fondamentale XX settembre 1870. Due appuntamenti da non mancare, date retta.
Il discendente di Cadorna avrà avuto un degno antenato per la Breccia di Porta Pia, ma un altro molto meno degno vale a dire il Comandante dell’Esercito Italiano nella Prima Guerra Mondiale fino alla disfatta di Caporetto. Quest’ultimo gestì i suoi sottoposti in maniera rigida e poco umana, applicò alla lettera il Codice Sabaudo con punizioni esagerate; considerava i soldati solo come carne da cannone. Solo con Armando Diaz il morale dei nostri soldati migliorò decisamente grazie alla minore severità ed una loro considerazione più umana. Un libro: “Un anno sull’altopiano” di Emilio Lussi (da cui il film “Uomini contro” di Rosi) descrive senza retorica la situazione disperata e il disumano trattamento dei nostri soldati al fronte.
Giorgio Bocca possedeva un armadio 4 stagioni ove conservava ben 8 gabbane, due per stagione; al termine di ogni stagione le voltava entrambe facendo in modo di voltarne tutte e 8 ogni anno.
Mi sarei aspettato un ricordo di Rossana Rossanda, l’unica vera Ibarruri italiana, la quale girava con una camicetta, anche d’inverno, perché non possedeva gabbane.
Volevo fare un intervento sul vocabolo “barberesco” ma siccome sarà un po’ lunghino se ne parla la prossima volta.
Addà
Caro Alberto,
sulla Rossanda si scriverà: il pezzo è già abbastanza lungo, direi, no?
Della conferenza su Tozzi penso tu sappia più di qualcosa, eh…
L’eretico
I sondaggi del dopo voto, fanno capire che in Toscana ancora le idee sono poco chiare. Che tristezza. Continuiamo a farci del male.
Anche se la giornata si prospetta come iper impegnata (compreso l’evento su Giorgio Bocca alle 18 in Fortezza, anche in caso di pioggia), la redazione conta di scrivere qualcosa sulla tornata elettorale in serata, al massimo domattina. Tenete i vostri commenti per il pezzo politologico, dunque: se potete, ovviamente…
L’eretico
Io ci speravo nel cambiamento invece hanno vinto i soliti, quelli dello status quo. In tante valli toscane quanti piaceri da ricambiare ai rappresentanti del falso partito di sinistra. Bene hanno fatto i nuovi comunisti a dissociarsi dal PD ed alleati, rappresentanti di una sinistra farlocca ed ipocrita. Non condivido le loro idee, ma riconosco la loro coerenza.
La vittoria del SI, la vittoria di Pirro del M5S. In teoria dovrebbero essere indette le nuove elezioni politiche per realizzare la vera riduzione dei rappresentanti del Senato e Parlamento invece si parla della fine naturale dell’attuale legislatura. La vittoria del SI è insomma il suo canto del cigno, ha perso molti voti e non ha vinto nessun suo candidato. Il M5S non è un partito, ma un movimento di opinione, immagino ora una sua scissione tra gli ex scontenti della sinistra e gli ex scontenti della destra poiché ritorneranno tutti ai partiti che votavano prima della nascita del movimento.
Ed ora ci sarà la riproposta buonista dello ius soli. E ce la faranno a farlo approvare. Intanto continuano gli sbarchi a Lampedusa e nelle coste del Sud Italia. Lo sbarco nel Paese del Bengodi.
Un sacco di ragazzi nati in Italia, con pediatra, scuole e attività sportive da noi, molti dei quali parlano un italiano più corretto di buona parte dei nostri connazionali docg e con famiglie che pagano tasse e contributi (le pensioni!!). Combattere contro lo ius soli significa essere lontani anni luce dalla realtà che viviamo, un quadro deprimente di denatalità, senza nessun provvedimento che supporti la procreazione e con i potenziali genitori sempre più vecchi, sempre più egoisti e in attesa di certezze che nessuno potrà mai dare (e che per millenni nessuno ha mai avuto).
Se a 18 anni hanno la fedina pulita possono chiedere la cittadinanza… mi pare l’ultimo problema del paese. Non ti irrita il fatto che Conte (già firmatario dei decreti sicurezza) e Zingaretti la buttino sull’immigrazione il giorno dopo la vittoria (?) alle regionali, mentre in campagna elettorale hanno fatto di tutto per trattenere o nascondere l’argomento? Penso che un immigrato regolare onesto preferirebbe un lavoro ben retribuito alla cittadinanza, ma di lavoro e salari non parla nessuno. Il PD ha bisogno di voti ‘stranieri’ per le sue politiche globaliste.
Sì, mi irrita decisamente, detesto l’opportunismo politico, che del resto è ampiamente utilizzato anche da chi titilla gli umori intolleranti e xenofobi di quelli che agli stranieri non vogliono dare nè la cittadinanza nè tantomeno un lavoro onesto ben retribuito. Rimane il fattto che mi vergogno quando vedo i compagni di classe dei miei figli e penso ad una disparità di status per me incomprensibile e che mi riporta ad anni bui della nostra storia.
Tra tasse ridotte, detrazioni, medicine e scuola gratis e via dicendo il bilancio tra quello che danno e quello che prendono, pagato tutto con le nostre tasse, il bilancio dare/avere è nettamente negativo per noi.
Forse ha ragione, ma pensi a quello che saremo tra 20-30 anni se continueremo a non fare figli
E pare financo che una flottiglia sia stata avvistata a bocca d ombrone,
risalir la corrente , gira voce che siano gia’ verso mont antico, se dovessi avvistarli dai poggi intorno capraia , te ne daro’ anticipata notizia, i monticianini convertitisi recentemente al destro italico verbo si stanno organizzando per fermarli presso macereto, ma pare che il piano sia di farli sbarcare nottetempo alla confluenza
tra serpenna e merse, ovviamente con la complicita’ dell amministrazione
locale di sinistra( sovicille).
Io seguo gli sviluppi e darottene cronaca tempestiva.
Se cade il baluardo delle risaie, occhio,avranno via libera fino al polveroso poggiolo, attaccheranno in zona porta s marco, lo so’ da fonte sicura.
Vai Manunta offrigli anche da mangiare, ma occhio a non dargli i salumi perché rischi di grosso, molto di grosso.
Guarda vedo torbo, che il salame grosso se non ti svegli t arrivera’…ndovina dove?
Ps. svegliarsi vorrebbe dire evitare di credere che la pora sciagurata figliola d un cartomante di provincia sindaco d un paesetto come cascina, potesse esser la scelta giusta e appropriata per guidare una eventuale amministrazione di cdx in toscana.
Se l hai votata sei messo male.
Sui migranti poi magari mi spieghi cosa c entra l amministrazione regionale con lampedusa e le eventuali politiche nazionali di contrasto all immigrazione clandestina.
Dice che i monticianini vogliano buttà giù per bene il ponte vecchio di macereto, ché tanto fra qualche piena ci pensa da solo, e resistere lì agli invasori. Non sanno che il loro vero piano è prendere passo passo per l’Ornate di Vallerano e risalire così fino a Casciano per riunirsi con i loro guastatori lì dislocati da tempo mimetizzati da pacifici richiedenti asilo. A quel punto, prendere di sorpresa gli sguarniti Grotti prima e Poggio ai Frati poi sarà un gioco da ragazzi. Alla fine, cadrà anche Monastero. E Siena sarà spacciata
Sono due operazioni compatibili, comunque secondo me l offensiva sul crinale di casciano servira’ solo come diversivo, e’ sulla merse come gia’ fu’ sul piave che si decideranno le sorti dell immane scontro.
L indicazione della valle dell ornate come luogo di penetrazione ingenera confusione nei difensori, di ornate ce ne sono due ,uno e’ sull altro versante della valle, verso tocchi, occhio a non far confusione.
Non starai mica depistando i difensori?
Mah, senti, secondo me si depistano da soli. I senesi a malapena sanno qual è la Serpenna, figuriamoci che di Ornate ce ne sono due (si scherza eh). Zone bellissime, comunque. Una volta un paradiso per chi amava la pesca difficile.
E con oggi,incrociando le dita,arriviamo a 90 giorni dall’ultimo decesso con Covid in provincia di Siena,tra l’altro era una signora di 96 anni. Tutte le altre malattie non esistono c’è solo il Covid19 ma di quello,qui almeno,non muore più nessuno da tempo.
Justitia divina
La sciagurata scelta del fidanzatino di lady verdini
Ricorrere alla magia non serviva a niente: la boria dei maghi e tutte le
loro arti subivano una cocente smentita
Sapienza 17, 7-11.14
Benche’ col core di gesu’ legato al collo
Scelse la figlia d un noto cartomante
In tale scelta un macellaio guidollo?
Ne risulto’ sconfitta assai sonante
Non suborno’ il popolo toscano
E le sue aspirazion furon infrante
Il fatto non ci deve sembrar strano
La figlia d un mago cascinese
Esperto in letture della mano
Che di guidar toscana avea pretese
Dalla divin justitia fu’ fermata
Salvini che tal decisione prese
Rifletta ben su’ chi gliel ha ispirata
Se fosse stato un certo macellaio
Padre della sua nuova fidanzata
A dargli retta ha fatto un bel troiaio
E se l ha fatto e’ davvero un pollo
Che s e’ infilato in un bel pollaio
Dove tra poco gli tireranno ‘l collo
Salvini con la topa s’ e’ confuso
Tra l adoprare ‘l billo ed il cervello
Dei quali par c abbia invertito l uso
Aspetto il blog dedicato alle disgraziate elezioni per continuare ed approfondire l’argomento. Spero che il buon senso prevalga e non sia il solito mercato becero provocato dal solito individuo di turno. Siamo ancora in democrazia (almeno finora) e quindi ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, ma anche accettarlo o controbatterlo sempre nel civile rispetto reciproco.
Ma alle catastrofiche iniziative politiche del bamba ex centrosociale leoncavallo, ex curvaiolo milanista,ex corifeo antinapoletano,prese da quando si e’ fidanzato con la figliola del macellaio di campi bisenzio qualcuno c ha fatto caso?