Tris settembrino: Luana, scuolina,Silvione (e 3 Ps)
Si torna a scrivere – con tre argomenti e tre Ps -, cercando di smaltire un po’ di arretrati, in questo inizio del mese…
E LA SCUOLA VA
Una cosa è certa: mai come questa estate, in particolare nel periodo agosto-settembre, la scuola era stata così clamorosamente al centro dell’attenzione mediatica e politica; al punto che noi – che ne scriviamo con costanza e regolarità da anni ed anni -, siamo sempre più tentati di non occuparcene più, sic…
Il compromesso trovato, almeno per ora, è questo: si scriverà soprattutto della questione mediatica della scuola, più che del resto, su cui – come scritto sopra – trovate informazioni, tipo torrente in piena, sui media nazionali e locali (per tacere delle varie chat di colleghi, in cui la questione scuola si mescola a psicodrammi di varia umanità, per tacere ancora di più di quelle genitoriali, ove è facile immaginare che si scateni di tutto ed anche di più).
Ciò che non può non colpire, è che ancora una volta si sta perdendo un’occasione storica: la pandemia avrebbe potuto, all’insegna dell’ex malissimo bonum, portare ad una palingenesi scolastica, nel senso di una scuola che tornasse ad avere un valore educativo agganciato anche, in minima parte almeno, alla dantesca canoscenza. Se leggete le paccate di pagine dedicate alla scuola, invece, se ne parla solo in relazione all’emergenza Covid: cogente quanto si vuole, ci mancherebbe, però…; in più, si personalizza sul Ministro Azzolina (totally unfit), che ormai è come sparare sulla Croce rossa in fuga, come a lasciare intendere che – fatta fuori lei al probabile rimpasto post Regionali -, il problema della scuolina sarà risolto. Cosa che non accadrà, tranquilli.
Si cerca di insegnare ai ragazzi che non è giusto essere appiattiti solo e soltanto sul presente: e poi, siamo i primi – quando raccontiamo di cose scolastiche – ad esserlo…
LUANA GARZIA, AVVOCATO
“Il tuo difetto è stato quello di crederti la migliore, il pregio quello di esserlo davvero”: in questo necrologio, fatto affiggere da due amici dell’avvocato Luana Garzia, ho trovato quella che ritengo la sintesi migliore della persona che è venuta a mancare, in modo prematuro, nei giorni scorsi.
Per l’Ordine, era di certo uno dei punti di riferimento; per la Sinistra senese, una delle menti più lucide e preparate, riferimento di quell’ultima generazione di donne (e di uomini) che abbinavano alla passione politica la competenza professionale e la conoscenza delle cose; ai tempi della Fgci (ormai, per tutti, solo la Federazione italiana gioco calcio), quantomeno le giovani leve studiavano ancora: non come alle Frattocchie, ma insomma…
Non aveva certo un carattere facile, Luana, e per questo fra noi non erano mancate discussioni: donna viscerale, poco incline al grigio ma propensa a vedere solo il bianco o il nero; ma – come detto sopra – donna ed avvocato decisa, risoluta, nonchè assai preparata su ciò che era la sua professione: non a caso, c’era una toga, ad avvolgere la sua bara.
Fra le tante cose che potrei ricordare, ne scelgo una lieta: per me (quando si mangia e si beve, siamo sempre lieti), e soprattutto per lei. Ero fra i tanti che la festeggiarono, per i suoi 50 anni, in un ristorante a San Rocco a pilli; quasi tutti la conoscevano da più tempo e più a fondo di me, che ero lusingatissimo ma anche un pochino imbarazzato, essendo chiamato in qualità di guest star della serata. Luana fu davvero una brillante ospite, in mezzo a tanti che le volevano bene, e da tanti anni se non decenni: esattamente come continueranno a volergliene adesso, che la sua toga – che era il correlativo oggettivo della sua anima – riposa in pace…
SILVIONE POSITIVO
Ormai prossimo agli 84, il Silvio nazionale – come ha ammesso lui stesso – non si è voluto fare mancare un altro problemino di salute: la positività al Covid; sul rapporto fra leadership e corpo – in Italia creata dal Duce -, si rimanda allo stimolante libro di Marco Belpoliti (“Il corpo del capo”, Guanda). In queste ore, poi, è uscita la notizia che, oltre ad un paio di figli, anche la Fascina – nuova partner del Silvio nazionale – è risultata positiva (Briatore, fatti due conti, avendo incontrato Berlusconi il 12 agosto, pare non entrarci niente).
Abbiamo citato Berlusconi e Briatore, perchè in questi giorni è tornata fuori una delle grandi banalità che si accompagnano al Covid-19: che colpisce tutti, a prescindere dallo status sociale;a parte il colera e pochi altri casi, è quasi sempre così, in quanto un virus è selettivo – se lo è -, ma non certo classista.
Di certo, invece, si può e si deve sottolineare – come storici della Medicina e della Economia competenti stanno facendo – come questa maledetta pandemia stia allargando sempre di più la forbice della diseguaglianza sociale; come sottolinea il bocconiano Guido Alfani (La lettura di questa settimana, pagina 16), infatti, il Covid “favorendo l’aumento della disoccupazione (comprese le non assunzioni, Ndr), aggraverà le disuguaglianze, alimentando una tendenza in corso da vari anni”. Non è sempre andata così, argomenta il professore: nella Peste nera del 1347-1352, per esempio, la fluttuazione compensatrice fece alzare in modo vertiginoso i salari, e ridistribuire di conseguenza la proprietà (prima, il 10% più ricco possedeva il 65% circa della terra; dopo la pestilenza, la percentuale detenuta da quello stesso 10% si assottiglia a sotto il 50!). Anche le due Guerre mondiali innescarono un circolo virtuoso, la Seconda addirittura virtuosissimo, essendo il trentennio 1945-1975 quello in cui più le differenze sociali si sono ridotte, come Piketty e Deaton hanno dimostrato con dovizia di particolari.
Insomma, a questo giro il coronavirus invece innescherà – a maggior ragione finita la cassa integrazione ed i sussidi -una crisi che l’Italia non conobbe neanche dopo il 1929 o il 2008. Ma a salvarci – guarito e più pimpante che mai -, arriverà di certo il Silvione nazionale…
Ps 1 Sul blog Wiatutti, l’amico Simoncino Bernini ieri porta avanti una tesi assai complottistica, di matrice massonica, sul giallo dell’estate, quello di Caronia (tesi che non ci convince affatto, ma ben venga il pluralismo): spero la leggano gli avvocati della famiglia, per preparare qualcosa cui aggrapparsi per il palinsesto autunnale. Lo show è solo iniziato.
Ps 2 Sempre della serie: “Orban è un mezzo dittatore” (cosa che reputiamo del tutto condivisibile), le anime belle della Sinistra cosa hanno da dire su un Premier che infila nottetempo una norma – nel Decreto che prolunga lo stato di emergenza – per prolungare la permanenza di uomini fidati al vertice dei Servizi segreti? Non è autentica emergenza democratica, questa?
Ps 3 Della morte di Philippe Daverio scriveremo domenica, alla ripresa della rubrica culturale, a Zeus piacendo; a proposito di cosette culturali, segnate queste due date: lunedì 7 (ore 18, Fortezza), lo scrivente e l’augusto padre presentano il libro di Blaise de Monluc (senza T!) sull’assedio di Siena, tradotto dal Francese dall’ottimo professor Mario Filippone (una parte dei celebri Commentari, per capirsi); il 10 settembre, dalla Storia moderna si passa a quella contemporanea (sempre in Fortezza alle 18); il professor Paolo Soave (Università di Bologna, ma senese) presenta con lo scrivente “Una vittoria mutilata? L’Italia e la Conferenza di Pace di Parigi” (Rubbettino), per ridimensionare per tabulas lo slogan – invero di grande successo, un secolo or sono – della cosiddetta “vittoria mutilata” dopo la Grande Guerra.
Ps 3: dico senza piaggeria, ma con sincerità, che gli incontri culturali in Fortezza al Bastione di San Domenico sono una delle poche cose positive di questa estate. Anche stavolta non mancherò al convivio letterario.
Caro professore
Riguardo alla VITTORIA MUTILATA…..
Se quella guerra non viene letta correttamente. Non si arriva a niente.
Fu una guerra contro i due imperi cristiani di Austria Ungheria e Russia e L’impero ottomano, mussulmano. Io la definisco una guerra di Religione e di valori. Fu voluta da certa finanza Franco Britannica. Il risultato milioni di morti. E un mondo moderno privo di valori…..
Concordo con “Vedo nero e basta”: qualcuno saprebbe dire che cosa ha offerto Siena di culturale a parte questi incontri dell’Eretico? La mostra sudafricana del Sms è notevole, ma Siena non ha neanche avuto il privilegio di essere la prima tappa italiana, e per il resto è notte fonda.
Sono d’accordo con il giudizio sull’operato del Premier. Tra l’altro, trovo vergognoso anche il discorso delle scarcerazioni eccellenti durante il Covid.Se fosse successo con altri al Governo, la Sinistra avrebbe portato la gente in piazza.
La scuola va, dove non si sa. Non capisco i nostri politici, ci verranno dati dei soldi dall’UE per l’emergenza Covid ed allora spendiamoli per aumentare ed incentivare il corpo insegnante invece di stare a perdere tempo a pensare banchi con o senza rotelle; basta che sia rispettata la distanza. Ancora non hanno capito che i soldi spesi sulla scuola (anche sulla sanità) sono un ottimo investimento per il futuro. Se vengono istruiti bene i giovani di oggi questi saranno i buoni cittadini del domani. Sarò retorico, ma la classe insegnante dovrebbe essere meno bistratta e meno ostaggio di genitori iperprotettivi. Se i soldi ci saranno, spendiamoli bene. Ovviamente anche la sanità, tanto trascurata per un presunto risparmio, ne dovrà essere beneficiaria. Il servizio educativo e sanitario in fondo sono delle missioni, non tutti ne hanno la stoffa, quindi i nostri poltronieri politici facciano un esame di coscienza; le elezioni sono vicine, occhio.
Buon 4 SETTEMBRE a tutti! Una data che per noi è diversa da tutte le altre, altro che Capodanno Senese!
Concordo. Siena rischiava parecchio e si salvò. Comunque ora cerchiamo di andare avanti.
In effetti a livello culturale, al netto del prof. Ascheri, la città ha prodotto poco o nulla!
Una meta come Siena merita qualcosa di più, specialmente in assenza di palio, che è si una gran bella festa ma che non deve rappresentare l’inizio e la fine della proposta di appuntamenti.
Dopo aver defenestrato l’assessore ai lavori pubblici( che ben aveva operato….misteri degli intrighi) e rimpastato quello dell’istruzione ( che aveva lasciato grossi dubbi) sarebbe il momento di cacciare l’assessore alla cultura per sostituirlo con uno più valido e competente!
A meno che non si voglia giocare il jolly tra un paio d’anni, al momento della redde rationem!
Sinceramente non penso che il candidato apprezzato e invocato da tutti si possa prestare simili bassezze( ma non si sa mai)… e allora che dalle stanze ombra dell’amministrazione inizi la ricerca di una figura di rilievo al posto di chi ha dimostrato di non essere all’altezza ( anche se da una parte la cultura no interessa…)
Si è parlato tanto di come entrare e di come uscire dalla scuola, poco, forse, di come e di quello che si fa dentro.
Non voglio sottovalutare il problema della riapertura, ma quando senti che uno dei problemi più grandi è quello di chi deve misurare la febbre e poi ……….capiti all IKEA e vedi che due persone misurano la febbre, in un nano secondo, a una moltitudine di persone, ti viene veramente da pensare.
Ps 2. Non penso di essere “un’anima bella della sinistra” (in nessuna delle due asserzioni), ma non condivido la tua lettura della modalità truffaldina usata dall’esecutivo per confermare i vertici dei servizi. Se di emergenza democratica si tratta, lo è per l’esatto opposto di quello che scrivi. Che un esecutivo, frutto di una maggioranza parlamentare, nomini i vertici dei servizi è del tutto naturale, ma in una democrazia bloccata come la nostra non è possibile procedere con scelte lineari, piuttosto che decidere, rischiando di rimanere freddati dal fuoco incrociato dei veti, si preferisce non decidere e tirare avanti. Del resto siamo buoni solo a dire no, capaci di bloccare e mai di procedere. Ed in una democrazia grippata emerge sempre il desiderio dell’uomo o della donna forte, dell’autoritario piuttosto che dell’autorevole.
Intanto ci apprestiamo a far vincere l’ennesimo no.
Off-topic: ma davvero il comune ricorrerà ai privati per sistemare le aiuole delle rotatorie offrendo in cambio spazi pubblicitari (bel decoro davvero)? Per un pratino e due pitosfori in 5-6 rotatorie ci siamo ridotti a questo inseguendo modelli utilizzati in grandi città per altri spazi? Provvedimenti surreali in una cittadina di 50.000 abitanti (basterebbero 5 giardinieri che lavorano davvero). E a chi affidiamo greppi e marciapiedi?
Aridatece baffone…
A me invece sembra una buona idea per migliorare il servizio di cura spazi verdi ( io ad esempio lo estenderei anche ai greppi…….) e per consentire al comune di risparmiare due soldi.
Lecco, Rovereto, Vigevano, Modena e molte altre città hanno fatto lo stesso del comune di Siena…..non sono né grandi città, ne gli spazi concessi per la sponsorizzazione sono diversi da quelli concessi a Siena
Ci sarebbero quelle cosette chiamate tasse che paghiamo tutti i mesi, compresa quella vocina sull’addizionale comunale, tasi, ici, tari, oltre ai contributi scolastici più svariati, abbonamenti, mense, passi carrabili, multe assurde (tipo quella che ho beccato per non aver spostato la macchina come da cartello, il 24 dicembre, mentre mi trovavo a qualche centinaio di chilometri da Siena), parcheggi per andare a lavorare. Direi che il nuovo corso poteva inventarsi qualcosa di meglio, come ripristinare un congruo numero di dipendenti deputati alla manutenzione e al decoro. Con le esternalizzazioni, le delibere per le potature e gli appalti che, al netto di ricorsi, vengono emesse a luglio, con i prati alti un metro e mezzo e le zecche che ti assalgono appena metti piede in un parco, abbiamo già dato. Gli sponsor per 5 mini rotatorie, quando ci sono parchi semiabbandonati mi sembrano veramente una stupidaggine. Per quello bastava Valentini.