Generazioni di fenomeni (e 4 Ps)?
Per quanto concerne il pezzo odierno, l’elemento nazionale e quello municipalistico di fatto coincidono: sono i giovani, ad essere al centro dell’attenzione mediatica e politica; per la questione del Covid e delle discoteche (stendiamo un velo pietoso sulla questione scolastica), in tutta la penisola; per il discorso ordine pubblico in città (zona Piazza del mercato e Salicotto in particolare, ma è chiaro che il problema è complessivo). Ciò che leggerete, è una riflessione su tutto ciò: con ripresa di cose già dette e scritte, guarnite però da qualche elemento di novità agganciato all’attualità, certo cogente.
GENERAZIONE DI FENOMENI?
“Voglio lottare contro i vecchi, cioè contro i miei coetanei che si sono mangiati tutto, che hanno inquinato il Pianeta, che non pagano le tasse, che sono profondamente corrotti. Basta, alleiamoci con i pischelli…sono così radicalmente diversi da noi che solo loro potranno cambiare le cose. Un po’ come i ragazzi che fecero la maturità nel 1940 e che poi ricostruirono il Paese, con coraggio e qualità. Io ormai credo solo nei giovani. Più invecchio e più ci credo”.
Così parlò non Zarathustra, bensì Alessandro Gassmann (il quale, a differenza del padre Vittorio, ha fatto tornare la seconda “n” nel cognome), il noto attore 55enne che spesso sui social dice la sua (in questo caso, l’intervista è di Paola Jacobbi, da Il Venerdì di Repubblica del 7 agosto, pagina 100).
Premesso che ciò che si argomenterà è sic et simpliciter una generalizzazione (ma d’altra parte, a favore dei giovani, lo è certo, in tutto e per tutto, anche quella di Gassmann), perchè va da sè che ci sono giovani straordinariamente seri, impegnati nel sociale e nel tandem studio-lavoro, ci permettiamo di dissentire con la massima plasticità da ciò che l’attore romano ha detto a Repubblica qualche giorno or sono. Questo perchè – e gli eventi dell’ agosto 2020 lo stanno dimostrando – la generazione degli attuali ventenni (gente che ha diritto di voto, tra l’altro) è, a nostro parere, la più desolata e desolante, diciamo quantomeno dal 1945 ad oggi (è lo stesso Gassmann a tornare a quegli anni, tra l’altro); le tre agenzie educative e formative che, in un modo o nell’altro, formavano i giovani fino a circa un ventennio-trentennio or sono (Chiesa, scuola, famiglia) sono oggi messe una peggio dell’altra (senza essere state sostituite da alcunché). La Politica, invece, purtroppo la metto direttamente fuori classifica: fino a poco tempo or sono, gli studi testavano un voto giovanile pro 5 stelle, cosa che oggi ci pare difficile replicare, con la metamorfosi attuata, fino a questi giorni, dal Vaffa all’andreottismo ciociaro duro e puro (nel senso che “meglio tirare a campare, che tirare le cuoia”).
La Chiesa, soprattutto a livello giovanile, è stata soppiantata dall’autentico Dio vincente, il consumismo, come Pasolini aveva profetizzato nei primi Settanta: le preghiere si fanno con i like, e – temiamo – per quelli; sulla scuola, stendiamo un velo pietosissimo, anche del tutto sganciato dalla ancora più pietosa attualità (l’indifendibile Azzolina è solo l’epifenomeno, la scuola formativa sul serio essendo già morta ben prima del Covid, e non per colpa della Ministra siculo-biellese); la famiglia è l’aspetto più drammatico, forse, anche perchè ai fallimenti di Chiesa e scuola la stessa potrebbe rimediare, ed in tanti casi, a Zeus piacendo, lo fa, magari con eccellenti risultati: in tantissimi altri, però, abdica in modo penoso. Esempio cogente e di attualità: è tutto un parlare di questi giovanotti che sono andati a farsi le vacanze, in una estate come questa (!), in Spagna o in Croazia; ebbene, i soldi per il viaggio (con pernottamenti, cibo, alcol, droghe varie), chi glieli ha dati, di grazia? A parte qualche miracolato da assistenzialismo demitiano, da chi li hanno avuti i dindini?
Genitori amici o amiconi (quando non esplicitamente complici); docenti ridotti a fare gli assistenti sociali, obbligati a capire i perchè del disagio dei ragazzi: ma senza stressarli, poveretti (non si possono nemmeno più mettere fuori, al pubblico ludibrio, i voti dei bocciati: la privacy è sacra, se non fosse che in Italia vale solo per i somari e per le capre). Ma dove volete che si arrivi, di questo passo? La tanto vituperata (da Gassmann) generazione dei cinquantenni, con tutti i suoi difetti, qualche merito ce l’avrà anche, ma soprattutto c’è questo da sottolineare: anche noi, da ragazzi, facevamo fior di cazzate (quorum ego), ma, più o meno, ne pagavamo le conseguenze, e comunque c’era da confrontarsi con l’uno-due scuola-famiglia (per qualcuno, anche Chiesa). Oggi, non più.
Considerate il livello culturale di due terzi almeno di questo Governo: rischia di peggiorare, il tutto, al prossimo giro; se, in un secolo esatto, siamo passati da Benedetto Croce alla Azzolina, alla Pubblica istruzione, al prossimo giro – magari dopo il rimpastino post elettorale a fine settembre – perchè non mettere direttamente una influencer? Visto che la Ferragni fa andare i giovani agli Uffizi, magari se dice loro di leggere tre libri al mese, quelli li leggono anche (se ci sono parecchie illustrazioni ed è scritto grande grande, meglio ancora).
La Storia – l’abbiamo detto e scritto tante volte – l’hanno fatta soprattutto i giovani (anche oggi, ad altre latitudini: vedasi Hong Kong e Bielorussia, per esempio), con quel “coraggio”, frammisto magari ad incoscienza, cui anche Gassmann fa, per l’attualità italiana, inopinatissimo riferimento: oggi infatti, in Italia, non è più così.
Se vogliamo consolarci, alcuni giovani, nei Settanta ed all’inizio degli Ottanta, nel Belpaese ci davano sotto con la P 38, oggi invece no: quindi, per noi di mezza età, molto meglio così, da questo punto di vista. Però diamo un pochino i numeri, a livello comparativo: i terroristi attivi e pericolosi – neri e rossi messi insieme – al massimo sono arrivati ad essere qualche centinaio, anche nell’annus horribilis 1978. Quanti sono cioè i giovani dello sballo di un singolo quartiere romano, o napoletano o milanese odierno: quelli del Dio mojito, per capirsi, e chi si è visto, si è visto…
Ps 1 Caso Salicotto: la situazione purtroppo sta subendo una autentica escalation, inutile girarci tanto intorno; l’avvocato Pagni ha scomodato la comparazione – ovviamente da evitare – fra Siena e Scampia. A livello istituzionale, non si può che raccomandare la calma (ed il gesso); certo che, quando si sentono certe cose, poi è difficile avere un self control da accademico oxfordiano.
Ps 2 Incendio a Suvignano, nella tenuta illo tempore confiscata ad un noto mafioso: potrebbe essere doloso, certo inquietante; il Procuratore Capo, dottor Vitello, per ora non associa il tutto alla pista mafiosa. Chi deve, vigili. Certo è che questo 2020, in generale, è un’annata di straordinarie opportunità, per ogni tipo di mafia.
Ps 3 Si fa per dire, eh: il Giappone ha più del doppio di abitanti dell’Italia, ed ha avuto poco più di mille morti, pur con popolazione notoriamente vecchia (speranza di vita più alta del mondo); lock down su base volontaria, puntando sulla disciplina dei cittadini, da parte del Premier nazionalista Shinzo Abe (peraltro fallimentare a livello economico). Però quelli più bravi siamo sempre noi, sia chiaro…
Ps 4 A proposito di Chiesa, domani 20 agosto – alle ore 18, bastione San Domenico in Fortezza – appuntamento con la presentazione del denso libro dello storico della Chiesa Achille Mirizio “Cambiare per essere fedeli Un’ermeneutica per la storia della Chiesa da Nicea alla post-cristianità” (Primamedia); a parlarne, il professor Giovanni Minnucci, l’autore ed ovviamente lo scrivente (magno cum gaudio).
Sono preoccupato per il prossimo inizio della scuola. Se un cittino starnutira in classe (o comunque presenterà sintomi) bisognerà far fare due tamponi (negativi) per ogni componente della famiglia di ogni compagno di classe?
Caro/a Gp,
se sei preoccupato/a tu, figuriamoci io; ciò detto, la risposta esatta non te la saprà dare alcuno, ma sembra di sì (anche se lo starnuto-raffreddore non pare rientrare direttamente fra i sintomi, ma è dall’inizio di marzo che in qualche direttiva c’è, ed in altre invece no).
Una cosa so per certo: con questi criteri (specie per i docenti: alcuni hanno 9 classi!), se applicati in modo rigido e sistematico, la scuola apre il 14 settembre e chiude il 16; ma sarà come con i ristoranti: dovevano esserci 4 metri di distanziamento, poi 1, nei fatti spesso neanche quello.
A Roberto, che ringrazio per il contributo: non è solo questione di mascherina (sulla quale sono arrivati messaggi di ogni tipo, fra virologi e Protezione civile e Oms); il politico che rifiuta ostentatamente le regole di protezione (anche minima), non mi garba proprio per niente. Al pari di chi alimenta paure, facendo aumentare il già esorbitante numerosi di italiani ansiosi, per cercare di arrivare al 2023 da Premier…
L’eretico
…..e infatti ecco spuntare il buon Ricciardi che paventa l’eventualità del rinvio delle elezioni e della riapertura della scuola. Lo dico da profana, ma, a mio avviso il lockdawn – che non elimina l’epidemia, ma la sua circolazione – ha un senso solo in relazione ed in funzione di un eventuale intasamento delle strutture sanitarie ( quindi giustificato a marzo), ma adesso che le terapie intensive sono vuote, che si è trovata ( così sembra) una terapia, che i contagiati sono per lo più asintomatici e non malati, chiudere nuovamente non avrebbe senso, anzi, forse, avrebbe senso far circolare l’epidemia per cercare di raggiungere prima possibile l’immunita di massa. Altrimenti è solo un rinviare in attesa del vaccino. Ma se questo arriva tra anni…….?
https://www.ilsole24ore.com/art/contagi-classe-tampone-quarantena-chiusura-si-decidera-caso-caso-AD5fZak
Fondamentalmente si procederà alla come viene…. Pura improvvisazione e, mi si permetta, scaricatura del barile al livello decisionale più basso possibile. Sia mai che i nostri scienziatoni si prendano una responsabilità…. Tanto per avere le chiappe coperte siamo tra i pochissimi paesi al mondo ad utilizzare ancora il doppio tampone per dichiarare guarito(e rilasciare dai domiciliari) un povero cristo che manco tossisce…
Di questo passo avremo Federico Moccia come Ministro dell’Istruzione. Salicotto? La fine della favoletta di Siena isola felice. Ma i vigili urbani, però, dove sono la sera? Nemmeno a fare le multe in zona Piazza della Posta. Sempre presenti, però, il mercoledì mattina al Mercato.
E qui siamo pienamente d’accordo, le favolette ipercelebrative sulla nostra città le ho sempre trovate un mix tra il ridicolo e il grottesco da parecchio tempo ormai..
Spezzo comunque una lancia per i vigili perché con questo ipocrita buonismo imperante, spesso hanno le mani legate. L’unica cosa che potrebbero fare è essere presenti e possibilmente prendere i nomi ai maggiorenni, per i minorenni agire sui genitori che spesso purtroppo sono peggio dei figli. La generazione sessantottina e il suo falso mito di libertà, a scapito del prossimo vicino, ormai ha generato figli e nipoti ignoranti, privi di regole civili.
Sul Giappone. La differenza tra noi e loro è che se il governo invita a portare la mascherina perchè limia il contagio,la portano tutti, anche senza obblighi sanzionati. Dal sito openonline :
“Ci sono più motivazioni che hanno fatto sedimentare, nel costume nipponico, l’utilizzo della mascherina. Tra queste, il rispetto per gli altri, credenze popolari e la fiducia nella scienza. «Quando qualcuno si ammala, per un senso di rispetto verso gli altri, usa la mascherina per evitare di contagiarli», ha spiegato alla Bbc Mitsutoshi Horii, professore di Sociologia dell’Università di Shumei, in Giappone.È diventata una pratica così diffusa da essere considerata dalla collettività come «un rituale per autoproteggersi dai rischi esterni». L’utilizzo della mascherina nella società nipponica, secondo molti analisti, ha aiutato a mantenere basso il tasso di contagio e il numero di vittime nel Paese, nonostante la vicinanza geografica alla Cina: al 18 luglio, sono 24.719 i casi totali di Covid individuati in Giappone e 985 le vittime. Anche considerato i Paesi con le economie più sviluppate, i membri del G7, il Giappone risulta essere lo Stato sul quale Covid-19 ha avuto il minor impatto.”
Da noi invece se il governo chiede di portare la mascherina viene considerata una limitazione della libertà e abbiamo casi di politici di primo piano che per cavalcare questa malposta volontà di ribellione, non esitano a dare ostentatamente cattivi esempi.
caro Roberto
La società giapponese è una società vecchia e ferma basta pensare che il debito pubblico e due tre volte quello italiano. Secondo fonti ufficiali. Che non sono nemmeno tanto certe. Comunque è detenuto dalla sua banca centrale e per ora non smotta. Ma farei molta attenzione. E le mascherine forse le hanno sempre portate. Ma non risulta che vivono più a lungo degli altri. Professore lE regole igieniche sono necessarie. Ma non bisogna esagerare. Perché si può rimanere intossicati
Ma lei forse non sta in Italia, perdonami le sfuggono alcune questioncine, al cui cospetto la mascherina é una carezza. No vedi… dopo 2 mesi di reclusione domiciliare serratissima, altrettanti più extra (non monetario) di lockdown, e una lunghissima spirale, vissuta sotto una cappa di informazione terroristica e depressogena oltreché confusa, credo di poter affermare, senza smentite, che il popolo italiano è stato il più tartassato in tutta Europa, e la favoletta veicolata dall’ordine del discorso che ci vede come irresponsabili la trovo inaccettabile, specie se mossa da un governo simile. Dorma tranquillo, la stragrande maggioranza del popolino (eh qui il diminutivo è d’obbligo) porta la mascherina anche dentro l’automobile, ma lei forse viene dalla liberissima Svizzera, sebbene molto vicina
Caro A.C
Non ti illudere che dalle altre parti sia meglio. Ho conosciuto ragazzi laureati in ingegneria che qui non avrebbero fatto il tecnico perché si vergognava o e in altri paesi il sottocameriere. E ragazze a fare tutt’altro che per quello che avevano studiato. La vita lontano da casa e dai luoghi dove siamo nati e’ molto difficile. Solo pochi hanno successo e ci vuole molta fortuna. Sono avventure che si possono pagare care. Io sono un fortunato perché ho sposato una signorina del luogo e ricca. E l’ho incontrata al ritorno in Italia. E non mi vergogno a dirlo che e stata lei che ha scelto. Anzi ora sta valutando di ricomprare la casa dei nonni a mia figlia.
Caro A C qui si potrebbero fare tante cose basterebbe che il popolo lo desiderasse. Per esempio la scuola basterebbe fare la teoria in video conferenza e la parte di socializzazione in appositi edifici. Ma tanti genitori dicono che hanno da lavorare e dove si mettono i pargoli?..
Forse i pargoli in questa società sono un peso al pari dei vecchi?..
Questo problema da queste parti e’ recente. Nei paesi civili di cui parli e’ da molto prima. Ma le classi agiate non hanno questo problema perché hanno scuole private dove ogni problema e’ risolto. Ma il ceto medio sta precipitando ovunque.
Dunque rassegnati a nord e’ diventato molto peggio che a sud, per la maggior parte della popolazione.
Tanto dovuto da un emigrante finito bene.
Articolo da incorniciare, che centra esattamente, com’e nella realtà, il bersaglio sui genitori riguardo ai problemi di diseducazione di gran parte dei pargoli di oggi.Problemi di diseducazione che poi generano nefaste conseguenze in tutti gli ambiti in cui i pargoli si trovano a vivere……scuola, sport, rapporti con gli amici, vita comune.
Ps 1 l’ accostamento con Scampia è forte, eccessivo, ma vedendo – non so se tu lo abbia verificato – le immagini che girano sui social…….viene molto da riflettere. Altra cosa a cui penso, sentendo alcuni commenti sui fatti accaduti: non è che anche a Siena dobbiamo cominciare a fare i conti con il problema delle periferie?
Ps 2 forse le infiltrazioni malavitose/mafiose sono più vicine di quanto si pensi
Ps 3 qualche giapponese è stato ritrovato nelle isole del Pacifico con il fucilea a distanza di 30 anni dalla fine della guerra. Gran parte degli italiani è andata a letto fascista e si è risvegliata la mattina dopo anti……….
Caro Professore
L evoluzione post rinascimento, è giunta al compimento. Pertanto il sistema occidentale è alla fine. Non pensate che gli USA abbiano la forza militare di proteggere alcunche. Per ora il credito che il mondo a verso ha verso il dollaro tiene fermo tutti, perchè tutti hanno paura di perdere gli investimenti. Ma o prima o poi qualcuno cederà e sara una valanga…….La chiesa la scuola e la famiglia sono state delegittimate forse di proposito o forse segno dei tempi.
Internet mezzo utile peccato che mezze notizie non sono attendibili e si presta a sovesciare gli stati. Mettiamo un velo pietoso sulla stampa ufficiale.
Mio padre diceva quando la situazione era incerta ” Bimbo si sta alla sorte”…
Una presentazione veramente interessante e arricchente.
Gli appuntamenti di fortezza sono una delle ,poche, ottime iniziative di questa estate particolare e speriamo unica .
Complimenti per la leggerezza con cui si riesce a seguire argomenti seri.
Caro Giacobbe,
davvero grazie dei complimenti, che so sinceri: in effetti, più o meno tutti gli incontri (non pochi, ormai), sono venuti bene; ti aspetto dunque giovedì prossimo, per gustarti i 40 anni de “Il nome della rosa”, con Gabriella Piccinni ed Andrea Sguerri. Si può venire – come ben sai – anche in pantaloncini e tenuta da jogging: mens sana in corpore sano; e le ascelle pezzate di sudore, tanto, non creano problemi, essendo en plein air…
L’eretico
Mi associo ai complimenti all’Eretico, le sue iniziative culturali sono attualmente una delle poche cose positive in questa povera Siena.
Grazie a quei grandi cervelli che se ne fregano delle mascherine, stanno aumentando i contagi e ritornerà l’emergenza virus. Palii nel 2021 e Straordinario? La vedo sempre più difficile. Scuole aperte il 14 settembre? Chiuse il giorno dopo per la gioia (sig) dei genitori e nonni. E questi sono gli effetti più leggeri, che è tutto dire, in confronto alla tragica crisi economica che avrà l’economia italiana; se già ora siamo messi male, sarà ancora peggio. Potremmo salvarci in calcio d’angolo se immediatamente venissero fatte rispettare tutte le necessarie precauzioni, mascherine, distanza, ecc. C’è però il rischio che poi qualche grandemente, che ha dato il cervello all’ammasso, potrebbe contestare tutto sbandierando la difesa della libertà individuale e della riservatezza. Comunque vada sarà un brutto autunno.
Sempre piu’ nero, ora nero e basta
Tutt ora tace o vedovo clitunno
Tace la piazza allezzita e guasta
Comunque vada sara’ un brutt autunno
Ci scrive l orbo senza l balocchino
Lui che del vano l’ e’ ‘l miglior alunno
Poro cecato povero cittino
Senza cavalli senza masgalano
Aspetta e spera che venga l vaccino
E mascherato nel caldo africano
Vede cervelli andati all ammasso
Col capo sodo come l verrucano
Ed un cervello che pare di sasso
Che veda nero quest e’ sicuro
Visto che s’e’ intanato com’ un tasso
Lui vede sempre e soltanto scuro
Che usa’ ‘l cervello un poco gli riesca
E’ come se tirando fave al muro
Uno s aspetti che qualcosa cresca
Siamo tutti. E’ sempre lui anche se si nasconde con un altro nome. Manunta grande mente. Delle poesiole m’è oscuro il significato. Forse ce l’ha con il mio pessimismo. Ma è meglio essere realisti che negare l’emergenza virus. Finché non ci sarà il vaccino si devono prendere le dovute precauzioni. Le battutine sui Palii non disputati non le considerò più; mi sono venute a noia.
Fosse per me, oltre all’obbligo delle mascherine metterei l’abolizione totale del fumo sia fuori che all’aperto. Sarà un brutto autunno insensibile Manunta; pensa a quante piccole aziende, negozi e attività commerciali in genere non riapriranno più a causa dell’emergenza virus, mentre i nostri governanti cincischiamo nel prendere i dovuti provvedimenti, ma pensano solo ai voti da accaparrare nelle prossime elezioni regionali. Promesse di aiuti, proroghe di tasse e simili, ma finora solo parole e niente fatti. Tu stai a pensare alle mascherine ed al Palio negazionista e campalinista Manunta.
Correggo fumo proibito sia in casa che fuori.
Non nego affatto l esistente morbo
Nego semmai che sia senza rimedi
tu non intendi col cervello torbo
Che quel vaccino in cui speri e chiedi
Al mal potrebb’ esser peggio rimedio
Ma a te che sembri ragionar co’ piedi
Pare che ti garbi lo stato d assedio
Ch han decretato quei governanti
Ed a ripetertelo non mi tedio
Dei qual ti lagni dei provvedimenti
Che non han preso tempestivamente
Il palio, doddolo, tu lo rammenti
Ne scrivi tu continuativamente
Se un te n accorgi sei dissociato
Ed all ammasso ai messo la mente
Sicche’ ci vol pieta’ per il tuo stato
Di citto vano che sempre rammenti
Che l palio non e’ stato organizzato
E di tal cosa sempre ti lamenti
Il fumo pare che l hai nel cervello
E par che a dissiparlo molto stenti
Prova a abolire o a far sortire quello
Bravuomo, anzi bravo e sensibil uomo, passo all prosa onde esserle chiaro.
E’ lei che ad ogni intervento e commento si lagna dei mancati palii di quest anno, non se ne era accorto?
Io mi limito a segnalarglielo in rima e….necessariamente , vista la sua ottusita’ , in prosa.
Le segnalo inoltre che gli stessi governanti dei quali lei si lamenta , ma dei quali condivide i decreti restrittivi tuttora in atto , nonostante la situazione non sia piu’ quella di questa primavera,sono i responsabili.
1) Di aver,quest inverno, poco tempestivamente preso atto della pandemia
2) Di aver decretato in ritardo e ad cazzum lock down su’ scala nazionale, senza tener conto che la pandemia stava colpendo in particolare certe regioni e che sarebbe stato logico , imporre tempestivamente il lock down restrittivo prima in quelle regioni.
3) Di aver tramite , la commissione di graaandi esperti , sconsigliato di fare le autopsie , fatto che ha impedito di capire tempestivamente , che il motivo dei decessi erano da attribuire a tromboembolia polmonare, sbagliando cosi’ le appropriate terapie da adottare, terapie che una volta individuate, hanno avuto successo.
4)Nonostante esistano e si siano trovate terapie valide per contrastare il cov2, i nostri governanti continuano a insistere che l unica soluzione per poter tornare alla normalita’ nella vita sociale, sia la vaccinazione di massa.
5) Lei, povero plagiato, considera chi fa’ notare certe storture ( ovvero io), come un negazionista.
6) Usando a sproposito questo termine, mutuato da chi negava o nega la shoah, lei si inserisce a pieno titolo tra’ le cavie dell esperimento social/manipolatorio in atto, che hanno reagito come previsto dagli sperimentatori.
7) Il suo scrivere vano e confuso ,dove fa’ ampio uso dei neolinguismi impiantatigli televisiva/mente, echeggia e ripete solo gli slogan che le hanno travasato nella sua vuota scatola cranica, attraverso una smodata fruizione della tv.
Legga qualcosa invece ti farsi ipnotizzare dalla tv, le consiglio due libri di Bernays “cristallizing the public opinion” e ” propaganda”
Leggendoli potrebbe capire ….quello che ha subito.
Tante care cose.
Caro già Manunta condivido tutto in pieno e aggiungerei una riflessione per quanto concerne gli esami autoptici non fatti. Forse i morti classificati da covid19 saranno 1% di quelli dichiarati che avevano altre patologie gravi e dunque autopsia sarebbe stata tempo perso, mentre avevano bisogno di numero elevato di decessi per sdoganare chiusura totale e mesi di arresti domiciliari dei cittadini terrorizzati dai media.
Quindi per Fradiavolo il Covid è un giardiniere che pota rami secchi, fondamentalmente benefico per rinvigorire la razza umana. Poi la frase “ avevano bisogno di numero elevato di decessi per sdoganare chiusura totale e mesi di arresti domiciliari dei cittadini terrorizzati dai media.” e da Premio Nobel per le nevrosi da complotto. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse prima da piangere. La saluto sperando che goda di ottima salute, che non sia un ramo secco.
Grazie della traduzione maestro (di che poi non si sa). Comunque finiamola qui. Intanto ci sono voci che un certo Monti sarà a capo della commissione per la gestione dei fondi europei anti Covid19. Un topo nel formaggio. E noi ci bacchettiamo tra di noi. I capponi di Renzo Tramaglino.
Mi basta aver letto:Il mondo nuovo-Ritorno al mondo nuovo – Aldous Huxley. Viviamo in una società simile, ma di come stanno andando le cose tutto potrebbe evolvere anche peggio.
mercoledì, san casciano bagni.
Evento la terrazza: ospite ferzan ozptek.
Bella iniziativa, scorcio incantevole, ospite brillante.
300 persone; tutte disciplinatamente distanziate e con mascherina ed invito a non fumare, benché all’aperto quasi totalmente accolto( dietro esortazione gentilissima di un’unica poliziotta municipale).
Fine della presentazione del libro, logistica, poi proiezione in altra piazza dell’intimità film del regista. Distanziamenti e mascherine.
Non è poi così difficile comportarsi bene.
A San casciano illustri ospiti ogni anno….a Siena “solo” gli appuntamenti in biblioteca comunale e fortezza( a carico esclusivo di una sola persona)
Ah già “con la cultura non si mangia”… meglio affarismi!
Grazie eretico per le gustose pietanze fuori menu!
Prof.Scriverai qualcosa su Mazzinghi?
Caro Gigi,
la rubrica cultural-domenicale, come avrai visto, in agosto va un po’ in meritate ferie (ma i soldi arrivano lo stesso, eh…), però abbi fiducia, chissà…personaggio notevole, comunque, e – con tutta le retorica del caso – esponente di un mondo che non c’è più, e che noi laudatores temporis acti insistiamo a rimpiangere.
In settimana, a Zeus piacendo, pezzo sul caso di Caronia: che ha da insegnarci qualcosa anche per la nostra Sienina…
Martedì, appuntamento in Fontebranda per ricordare Antonio Cardini e la sua “Storia di Siena”; giovedì tutti in Fortezza, invece: celebreremo degnamente i 40 anni de “Il nome della rosa” (forse ci sarà anche un incendio finale, per entrare nella Storia).
Buona – laicissima, financo paganeggiante – domenica a tutti, dall’eretico
In realtà un incendio in curia a Siena c’è già stato…
Caro A.B.,
stai un po’ invecchiando: la mia era infatti una chiara allusione, che evidentemente non hai colto (o forse tu l’hai colta, e sto diventando io un manzoniano “vecchio malvissuto”, sic…); comunque, bando alle ciance: l’evento su “Il nome della rosa” nasce bene, perchè anche se sono passati 40 anni, ed il libro è ambientato nel 1327, cose da dire anche sull’oggi ce ne sono, ed in abbondanza.
Anticipo una domanda-problema che porrò al centro del mio intervento iniziale: un libro come questo, nell’Italia odierna, diventerebbe un caso letterario come fu 40 anni or sono? Io rispondo solo giovedì, se qualcuno vuole dire subito la sua, come sempre siamo persone aperte…
L’eretico
Effettivamente gli anni passano, almeno ho esplicitato il riferimento…
Sulla domanda (che tanto per problemi di lavoro le mie possibilità di partecipare a presentazioni o ricorrenze è pari a zero): le vie dei best-seller sono infinite, ma ci sono due motivazioni che a mio parere rendono il caso di Eco irripetibile. Per prima cosa quella è stata una stagione in cui la neoavangiardia italiana, con elementi di un livello inimmaginabile oggi (a leggere in sequenza i nomi dei componenti del gruppo ‘63 mi viene da piangere), ha saputo anche contaminarsi e nutrirsi di cultura popolare producendo romanzi gialli (come in questo caso) o programmi televisivi come quelli ideati da Angelo Guglielmi. In aggiunta, Eco ha praticamente (re)inventato un nuovo genere, perché dopo il nome della rosa il giallo storico non è più stato lo stesso, e gli epigoni che sono seguiti, hanno saccheggiato a mani basse da lui schemi ed intrecci narrativi. Penso a Ken Follett per dirne uno tra tanti.
In più ci metto una domanda: io lessi da adolescente Il nome della rosa divorandolo in 3-4 giorni (e notti). Con la vita di oggi, fatta di armi di distrazione di massa, inebetiti da device e applicazioni varie, quanti giovani lo leggerebbero? E adulti come me? Purtroppo ho idea che la lettura, quella vera, nel 2020 sia sostanzialmente un affare per pochi pensionati.
Caro A.B.,
sarà una delle tematiche centrali del mio intervento di domani pomeriggio; se per caso trovi il modo ed il tempo (tanto fino alle 18,15 non si prencipia), ti aspetto in Fortezza…
L’eretico
La ninna dell amico del popolo
( dormite e un rompete i cabbasisi a svegliavvi ci pensa LUI , quando sara’ il momento)
Ninna nanna ninna o
Il decreto ora lo fo’
Non vi sembri cosa strana
Dura qualche settimana
Anzi meglio un anno intero
Fo’ contento vedo nero
Se gni stiocco un ber vaccino
Tornera’ n piazza l tufino
I bon citti sian contenti
Segregati i renitenti
Io la mandria rendo sana
mandria dodda lezza e vana
Trasumanza alla cinese
Salvera’ vite e paese
Nell attesa stia bendata
Prima che sia vaccinata
Benedetta mascherina
Bendetta sia la cina
Son fedele a padre pio
E il vaccino lo fo’ anch io
Viva i nostro duce e conte
Viva le vaccine tonte
Irresponsabili senza maschera, untori, assassini e propagatori di morbi , siete voi da eliminare !!
Caro Manunta, sotto falso nome, a me del tufino interessa fino ad un certo punto, l’importante è uscire dall’emergenza virus e fare ripartire l’economia. Intanto vediamo se a settembre si cambia un po’ d’aria nelle stanze della politica. Le votazioni regionali avranno un effetto anche sul governo nazionale che finora non ha dimostrato una grande capacità, tranne quella di salvaguardare la poltrona, il resto tanta fuffa.
Vedo bigio, senti me, ma con la saccardi in do’ voi anda’?
Qui bigna movisi dal basso, inutile aspettarsi che la neo pupilla del fidanzato della figliola di Verdini , possa cambiare qualcosa.
Questi son la stessa zuppa diversamente condita.
O s incomincia a fa’ cucina casereccia popolare dal basso,
O s’ ha ner culo fino al manico.
Pardonne moi le france’.
Amen
Caro Manunta
Se sei tu un salutone. Con questa malattia sono rimasto fermo. Ma ora sono tornato che bellezza la mia patria. Mia moglie ha deciso di ricomprare la casa dei nonni a mia figlia. Chiaramente lo fa per me. Se va in porto poi RIMANGO di più. E poi sono invidioso del professore. Quanto desidererei essere presidente di simile biblioteca.
Bravo nonimo, m auguro che tu vada presto in pensione , cosi’ si rimettera’ mano alla francigena, percorso a rete e varianti , tanto te sei anche appretato , sicche’ siam coperti anche da quella parte.
Tanto ascolta me, coi locali qui non c’e’ verso di fa’ na sega, a parte palio e contrade del resto poco gli interessa, te c hai i contatti con gli stranieri, e l unica e’ coinvolgere associazioni culturali
straniere, poi magari qualche sindaco maneggione, o qualche assessore sciacallo , si faranno avanti per metterci il cappello sopra, tanto meglio
gli si daranno anche tutti i meriti coi quali potersi VANAMENTE pavoneggiare.
Saluti
Caro Burchicchio
Per la pensione ci vuole tempo. Ma alla mia dolce metà non manca la determinazione per ricomprare la casa. Mi racconto’ che dopo il nostro incontro. Ritorno’ a Firenze a ricompensare il sarto che aveva cucito l’abito. Per il servizio che gli aveva fatto. Egli ebbe l’ardire di dare la sua interpretazione del nostro incontro. “signorina vedo che e’ andata bene. Ne ha trovato uno ricco e bello. Io ne ho vestite tante ma belle così mai.” Ella rispose ” Si…ne ho trovato che mi piace. Ma ricco no. In famiglia ricchi ce ne vuole uno solo. E quella sono io” e gli dette 500.000 lire.
Quindi la cosa si concluderà per il meglio. Allora potrò passare anche da Siena. Ma persone di sensibilità e di cultura ce ne sono . Basta guardare il professore e chi frequenta questo Blog.
Sandro da Pontedera è stato un grande pugile, un “fighter” come lo definirono negli usa, ma il più grave KO lo subì nell’inverno del ’64 quando in un incidente automobilistico morì la sua giovane moglie sposata da pochissimi giorni.
Forse, nonostante le successive vittorie, mai si riprese dal quell’orrendo trauma.
RIP
Sandro, venne fuori dalla pugilistica cascinese del maestro Alfiero Conti,
Passato professionista col manager Sconcerti, ci penso’ il grande Giuseppe Nepi maestro del boxing club firenze a finire di sgrezzarlo , con lui fece il salto di qualita’, rullo compressore fiato da paura faceva male con tutte e due le mani, gli ci volevano le prime 4 5 riprese per carburare.
Diceva lui che da ragazzo, per uscire dalla miseria avrebbe voluto fare il ciclista, scelse il pugilato perche’ un paio di guanti da allenamento costavano molto meno di una bicicletta.
Come giustamente dice il cacaccia, la sconfitta nel 1965 per ko contro benvenuti ( schivata muovendosi a destra e montante destro a passare sotto il gancio sinistro di mazzinghi andato a vuoto) dipese anche dal fatto che si era appena rimesso dopo il grave incidente stradale dove mori sua moglie.
Saluti al Bruttini
Benvenuto tra i “vecchi”, Raffaele. I giovani d’oggi sono sempre stati poco considerati dalle generazioni che li hanno partoriti.
Per rispondere al simpatico A.B., Maestro nella mistificazione e nell’informarsi sulla salute altrui(deformazione professionale?), bisogna sempre contare fino a tre. Caro, di rami secchi da tagliare ne hai parlato tu, io non ti conosco ma se insisti potrei mandarti la mia cartella clinica via mail. Se vali professionalmente quanto mistifichi online
Potrei anche pagare molto. Sei specializzato in malattie respiratorie?
Sarei più interessato ad una spiegazione alla frase virgolettata. Chi aveva bisogno di un numero elevato di decessi (l’ultimo che io ricordi era il Duce, qualche migliaio, che voleva portare al tavolo delle trattative)? Chi aveva questo desiderio insopprimibile di metterci in lock-down? Perché volevano proprio rinchiuderci in casa? Esiste una connection mondiale di lockdownisti?
Se la mia è mistificazione la sua frase cos’è, insinuazione, diffamazione, allucinazione? Faccia un po’ lei.
Dai un occhiata , niente allucinazioni ,ecco chi ha ( in senso meramente letterale guadagnato dal lockdown)
https://it.insideover.com/economia/i-vincitori-della-crisi-chi-ha-guadagnato-durante-la-pandemia.html
Dal quale copio e incollo
Guardando alle imprese che hanno guadagnato più capitalizzazione nel corso dei primi mesi del 2020, fino al 17 giugno, il Financial Times, elencando i cento “vincitori” della crisi, ha messo al primo posto Amazon, che ha aggiunto al suo capitale 401,1 miliardi di dollari. Il conglomerato di Jeff Bezos agisce a cavallo su più filiere, dal cloud computing al suo settore tradizionale di riferimento, la logistica, in cui è iniziata ad apparire un attore sempre più fondamentale negli Usa e non solo.
Amazon ha annunciato recentemente di poter spendere fino a 4 miliardi di dollari in prevenzione, tamponamenti, screening e analisi al fine di mantenere aperta la sua logistica in caso di seconda ondata della pandemia: una prova di forza invidiabile e con pochi eguali. Oltre a Amazon, tra le prime dieci compagnie per guadagni nella fase pandemica solo una, Tesla, quarta con 108,4 miliardi di dollari, è afferente, di fatto, a un settore industriale tradizionale, quello dell’auto, attraversato però dalla compagnia di Elon Musk in maniera fortemente spregiudicata.
Gli altri big della lista, tutti statunitensi tranne il colosso del tech cinese Tencent (che controlla WeChat ed è cresciuta di oltre 93 miliardi, posizionandosi quinta), hanno a che vedere con il settore delle nuove tecnologie, dell’e-commerce o delle telecomunicazioni. Microsoft (+269,9 miliardi) cresce trainata dalla diffusione dell’applicazione Teams, che ad aprile ha toccato 75 milioni di utenti unici in un giorno, mentre Apple (+219 miliardi di capitalizzazione) non ha avuto grosse perdite nel fatturato nonostante il lockdown. Dopo Tesla e Tencent, seguono Nvidia (produttrice di schede video), Facebook, Alphabet (la holding di Google), PayPal e T-Mobile. Tutte aziende che hanno guadagnato della crescente digitalizzazione dei consumi, delle attività lavorative e delle relazioni umane, capitalizzando la crescita dei flussi di dati, interazioni, transazioni: il coronavirus ha, in questo senso, creato “più globalizzazione” accelerando la transizione all’interconnessione digitale del pianeta.
La farmaceutica si rilancia
Delle prime 50 imprese per capitalizzazione aggiunta sono numerose quelle del settore farmaceutico, investito da enormi aspettative e altrettanto ingenti iniezioni di capitali pubblici e di rischio per la ricerca di cure o vaccini per il coronavirus o per la larga diffusione di loro farmaci antivirali.
Con guadagni di capitalizzazione oscillanti attorno ai 20 miliardi di dollari da gennaio si posizionano tra i vincitori gruppi come Regeneron, americana, e Alibaba Health Information, cinese (+20,1 miliardi per entrambe), seguite dalla sudcoreana Samsung Biologics. Ma ancora più impressionante è stata la crescita di AbbVie (diciannovesima con +37 miliardi), della giapponese Chugai (ventunesima con +33,9 miliardi) e della svizzera Roche (ventiseiesima con 27 miliardi di guadagno). Imprese che hanno avuto farmaci impiegati nella lotta al Covid-19 o hanno visto impennate nei fatturati.
Poche sono le eccezioni a questo trend: spicca il gigante tedesco dell’auto Audi, che ha guadagnato sul capitale 37,8 miliardi di dollari nonostante una fase difficile per il comparto, forte della fiducia conquistata per i risultati del 2019 (in cui è stata la casa migliore del gurppo Volkswagen) e dell’annuncio di distribuzione dei dividendi. Ciò che desta preoccupazione di questa classifica è la sua natura fortemente slegata dall’economia reale: i rally in borsa non segnalano uno stato di buona salute dell’economia reale globale, ma una scommessa positiva da parte degli investitori. Aggiungiamo a ciò il fatto che i mercati sono dopati dalla liquidità delle banche centrali e si può capire come questo decollo di interi settori non garantisce che l’economia reale ne possa beneficiare: senza investimenti, lavoro e produzioni reali, questi guadagni borsistici rischiano di restare cifre contabilizzate in un mondo in cui povertà e disoccupazione crescono giorno dopo giorno.
I dati parlano chiaro, senza bisogno di artefarli, come invece d abitudine ha fatto il ministero sanita’
Vedi quanto dichiarato qui da repubblica
https://www.repubblica.it/cronaca/2020/08/26/news/coronavirus_il_bollettino_di_oggi_26_agosto_-265504998/
Dal quale copio e incollo quanto segue:
L’alto numero di decessi, 11,
registrati nel bollettino Covid odierno della Regione Veneto comprende soggetti, quasi tutti anziani, morti sul territorio (non in ospedale) negli ultimi giorni, e conteggiati solo oggi. Si tratta in gran parte inoltre – viene precisato – di pazienti contagiati dal virus nei mesi scorsi, nel frattempo negativizzatisi, ma che su indicazione del Ministero della Sanità vanno registrati comunque come soggetti con infezione da Covid.
Inutile sottolineare la tua cacofonica e smaccata malafede, da autentico
prosseneta della manipolazione .
Quindi (sempre che la pensiate allo stesso modo tu e Fradiavolo) Amazon, Tencent, Tesla, Regeneron, weChat, Microsoft (poteva mancare il dottor Evil?), Nvidia, Facebook, Alphabet, PayPal , T-Mobile e Audi hanno “favorito” la morte di qualche centinaio di migliaia di persone (al netto dei cadaveri ambulanti che per voi contano meno di zero) per indurre i nostri brillanti politici ad attuare il lock-down al fine di poter incrementare fatturato ed utili.
Mi sembravano accuse gravissime, meritevoli di una risposta nel merito da parte di una persona seria.
Mi è andata male.
Però Eretico permettimi, i genitori amici o amiconi degli attuali ventenni sono gli attuali cinquantenni. Non mi pare una considerazione da poco.