L’eretico marsicano (I): l’orso che comanda (ed un Ps non marsicano)
Volevo scrivere un solo pezzo di viaggio sulla settimana abruzzese (marsicana, per la precisione), ma in modo in parte casuale mi sono trovato nel mezzo di una curiosa situazione: il paesino montano in cui mi trovo, San Sebastiano dei Marsi (minuscolo centro, un centinaio di abitanti), vive una situazione da psicodramma, che un po’ fa sorridere ed un po’ inquietare. Lo psicodramma di un orso, anzi due, forse tre, i quali ormai vivono in prossimità delle case del luogo, posto a più di 1100 metri sul livello del mare. Una presenza che indubbiamente si presta a tante considerazioni, alcune delle quali mi piace condividere con i lettori del blog.
DUE AVVISTAMENTI IN MENO DI 12 ORE
Lunedì, nella piccola hall del piccolo albergo posto all’inizio del paese; mentre stavo leggendo, verso le 22, sento la proprietaria dell’hotel chiamare il marito (gestione familiare, non si deve essere Sherlock Holmes per arguirlo): davanti alla struttura ricettiva, c’è l’orsa con i suoi tre orsacchiotti. Sulla strada, nottetempo, senza neanche rispettare il codice. Una anziana signora – napoletana, dalla parlata – sporgendosi dal balcone, sbraita contro di lei, già denominata Amarena (il giorno dopo – mentendo in maniera spudorata – sosterrà di avere avuto un atteggiamento friendly verso la bestia, “è una mamma anche lei, eh”, sic).
La mattina seguente, di primissimo mattina, vado verso la parte alta di San Sebastiano a fare la corsetta quotidiana, e noto un assembramento (qui il Covid non è neanche arrivato di striscio, semmai lo porteremo noi villeggianti) di persone con teleobiettivi o smartphone per l’uopo: c’è un orso – a questo giro, verosimilmente un maschiaccio – che si alza, diventando per alcuni attimi bipede, e con le zampe anteriori scuote un albero di susine. Poco dopo, innervosito dalle presenze, si butta sopra una rete (non elettrica, si arguisce), la sfonda e si dilegua.
A pochi metri dall’albero, c’è una fonte di acqua, di quelle che definire fresche sarebbe riduttivo; mentre tutti si godono lo spettacolo della bestia ancora presente, io ne approfitto per riempire la mia bottiglietta. Ecco che arriva – rivolta a me e ad un altro paio di persone che mi erano vicine – il severo monito di una signora, autentica pasdaran dell’osservazione dell’orso (dal bird watching, al bear watching): “Allontanatevi dalla fonte (con vasca annessa, Ndr), che se l’orso ha sete viene lì, altrimenti ha paura”. L’ora assai mattiniera e il clima vacanziero, nonchè la presenza del bestione a pochi metri, mi esimono dal gridarle in faccia che gli essere umani dovrebbero ancora avere il diritto di bere prima delle bestie (non umane); si palesa quello che è un autentico problema sociale, qui, per alcuni: l’orsolatria.
UNA QUESTIONE DI ORDINE PUBBLICO
Questa è l’aspetto serio della questione; sembrerebbe strano a me per primo, ma vi assicuro che è così: San Sebastiano dei Marsi, questo minuscolo centro che si anima giusto un pochino per agosto, è una realtà in stato di semi-assedio.
Carabinieri e forestali sono in continuo passaggio (pur non avendo neanche sede in loco, tanto è piccolo), e stazionano per ore nei vari punti di avvistamento; se arriva la bestia, loro monitorano e, al massimo, sparano pallottole di gomma, per fare allontanare la stessa. Il Sindaco ha emesso un’ordinanza restrittiva, con multe a chi riprende e diffonde, ma poi la proprietaria del mio albergo mi mostra un video che pare proprio essere girato da lui stesso: oggetto, ovviamente, l’orsa con gli orsacchiotti!
La Marsica è rimasta pressochè indenne, rispetto al Covid-19, e tutte le persone con cui si parla ammettono candidamente che la quarantena li ha toccati poco o niente; ci volevano gli orsi, per fare arrivare i carabinieri. Mah…
VOLUBILI, QUESTE ORSE…
Un esemplare pesa dai 100 ai 150 chili, ed è alto fra i 150 ed i 180 cm. (certo, si passa da Brunetta a Fassino, o giù di lì); ottimo olfatto, buonissimo udito, mediocre vista (per questo, decine di cartelli inondano le strade del Parco nazionale degli Abruzzi, Molise e Lazio, esortando a non superare mai i 70 orari): così viene descritta, la bestia protagonista dell’estate marsicana.
Sono onnivori, ma in prevalenza si cibano di frutta; da ora a novembre devono immagazzinare più cibo che possono, prima del (meritato?), comunque lungo assai, letargo invernale. Sono stagionali, in buona sostanza: lavorano d’estate, si riposano d’inverno.
Nel Parco, ne hanno censite una cinquantina, con andamento demografico stazionario; a cotal proposito, va puntualizzata una cosa: le orse sono animali un po’ libertine, rispetto alla monogamia che Santa madre Chiesa ci ha sempre insegnato. Con una certa nonchalance, infatti, si scrive che esse, nelle loro cucciolate, accudiscono cuccioli che di solito hanno padri diversi, anche più di due. Birbantelle ed allegrotte, queste orse…
Ps Della morte di Sergio Zavoli scriveremo, certo; così come di ciò che sta emergendo sulle scelte del Premier Conte a proposito della gestione del lockdown: ciò che mi è arrivato, pur autorevole, spero sia una bufala di piena estate. Perchè se non è una bufala, ci sarebbe davvero da prendere l’orso, e da portarlo dalle parti di Palazzo Chigi…
se hai un briciolo di tempo spiegami, cortesemente, perché un umano dovrebbe avere diritto di precedenza nel bere nei confronti di un’orsa con tre orsacchiotti al seguito.
Le bufale di piena estate non esistono !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Carissimo Alberto,
perchè io – uniformandomi all’insegnamento gerarchico della Chiesa – ritengo che l’essere umano sia superiore all’animale (non umano), pur con tutto l’amore per le bestioline e le bestiolone; nel caso di specie, quello era l’orso alfa, non l’orsa con gli orsacchiotti. E poi c’ero prima io, per Zeus: a me pare un paradosso che noi dobbiamo scansarci in favore dell’orso…
L’eretico
Potevi protestare con l’orso e fare valere i tuoi diritti.
Caro Roberto,
il mio sogno (uno dei), sin da ragazzo, è stato quello di affrontarne uno, coltello alla mano, come nei fumetti di Zagor, di cui ero golosissimo; non avendo il pugnale, e avendo anche altro da fare, ho optato per la bevuta di acqua di quota…
L’eretico
Bel racconto, riflettere su come è cambiato u rapporto uomo-natura è fondamentale in questa epoca di realtà virtuali e di ipocrisia dilagante. Intanto, nel bel mezzo di questa anomala estate italiana post-covid (fase 1) un Giudice di pace di Frosinone ha dichiarato in sentenza l’illegittimità dei DPCM di Conte Giuseppe…
A beh, allora…c’è ancora un giudice (di pace) a Frosinone.
Vero, il giudice di pace , nella sentenza di annullamento di una multa da 533 € fatta a padre e figlia , che erano usciti di casa per andare a prendere acqua ad una fontanella pubblica a scbeda,tra le motivazioni, ha scritto:
Certamente quando il divieto di spostamento è assoluto, come nella specie, in cui si prevede che il cittadino non può recarsi in nessun luogo al di fuori della propria abitazione è indiscutibile che si versi in chiara e illegittima limitazione della libertà personale, perché, nell’ordinamento giuridico italiano, l’ordine di rimanere nella propria abitazione non può essere imposto dal legislatore, ma solo dall’Autorità giudiziaria con atto motivato. Del resto, tali illegittime misure di sanità pubblica sono state recepite dal DPCM sul modello di quelle adottate in Stati non democratici, come la Cina, che hanno un ordinamento costituzionale autoritario giuridicamente incompatibile con il nostro ordinamento costituzionale, fondate”
Ma il prefetto di frosinone ha fatto ricorso alla sentenza di annullamento dichiarando:
la Prefettura si impegnerà affinché Frosinone non sia una zona franca del diritto e dai principi costituzionali”.
Nel caso, principi costituzionali cinesi, parrebbe.
Frosinone come ben sapra’ il marsicaneggiante eretico ,ha parte della sua provincia proprio nella marsica, terra nella quale Silone ambiento’ fontamara.
Conte , l avvocato d italia , novello don circostanza,l amico del popolo,
guida una trasumante mandria ,mai stanca di subire legnate al garrese,verso
i nuovi pascoli del sistema cinese
Stavolta nel romanzo, fontanella amara, ( pubblica e a scheda).
Quindi caro Eretico avevi ed hai ragione da vendere! La chiusura totale generalizzata non è stata misura emergenziale suffragata da
Parere tecnico scientifico bensì scelta squisitamente politica ed autonoma(DPCM) del presidente del consiglio dei Ministri, non corroborata dal men che minimo passaggio parlamentare fatto salvo per il decreto iniziale 6 del 2020. A questo punto ci chiediamo, perché? E qui entrano in ballo le ipotesi più variegate. Io che sono un pericoloso sovranista, antieuropeista e in aggiunta neo borbonico, penso che in quel frangente(ma anche in molti altri) il nostro visconte dimezzato abbia obbedito a logiche di potere extra moenia rappresentato da genti che non hanno molto a cuore il benessere degli italiani, ovviamente sempre per motivi di carettere economico del tipo mors tua vita mea. Buona vita e buone ferie a tutti.
Ps cinque verbali , ovvero cinque riunioni/giorni ,su’ tre mesi circa di riunioni
Sunto della prima puntata del pocoserial ” i desecreti del cts”
https://www.corriere.it/cronache/20_agosto_06/coronavirus-verbali-cts-7-marzo-esperti-chiesero-chiusure-differenziate-ma-arrivo-lockdown-0ebb6150-d7e3-11ea-ad6c-bda3a14094de.shtml
Niente ordine cronologico,sara’ una tecnica narrativa a ellisse temporale, analessi, flashback e flashforward, impegnativa per il lettore, ma adatta ai romanzi gialli .
La zona rossa di bergamo ovviamente sara’ l ultima puntata, il gran finale.
Starring giuseppi conte , in arte ” l amico del popolo ”
Cosi’ lo presentava giggeto di maio.
https://www.agi.it/breakingnews/governo_di_maio_entro_fine_settimana_premier_amico_del_popolo-3919963/news/2018-05-19/
Nella storia e nella narrativa , due sono gli amici del popolo famosi.
Marat nella storia, l avvocato don circostanza nella narrativa.
Conte pare si ispiri ad entrambi , ad uno nei fini all altro nella prassi.
Ergo…..so’ cazzi.
O Raffaele, anche te non vorrai mica rischiare di far morire di crepacuore un povero orso marsicano, animale solo recentemente recuperato tra noi, dopo la sua quasi totale scomparsa!
In fondo, per il momento, è sempre più a rischio estinzione l’ orso marsicano che………il professore di lettere!
Ah ah ah ah
In questa strana estate e prossime elezioni regionali mi fa un po’ specie vedere un manifesto elettorale dove c’è un assessore (molto probabile ex) che guarda al futuro, ma non si è accorto nel passato dei gettoni di presenza indebitamente incassati poiché rimasto a casa per l’emergenza covid. Mandiamoli a casa, aria nuova per favore.
A proposito di orsi
Ho per le bestie una certa passione,
per quanto ami di più l’ umanita
anche se tanti un so’ brave persone
e in quanto all’orsi, in giro a passeggià
un l’ho veduti mai e ho l’impressione
che non mi fermerei lì a guardà
e lesto cambierei di direzione,
tanto meno starei a fotografà.
So’ contrario a la caccia, ché gli uccelli
sono creati per volà coll’ale,
ma uno spiedino, o te, di firinguelli,
mangiarlo un era peccato mortale,
giusto che d’ammazzarli abbian proibito,
ma d’averli mangiati un so’ pentito.
….dicevano ‘a casa la fatina, il belloccio è il nostrano’.
I primi due sono andati a casa da soli (non per merito vostro) mentre il terzo è diventato l’unico riferimento che hanno i due angeli custodi nel palazzo del potere …..
https://youtu.be/bXBCdPQ4jTY
P.N.D.
Strano che la Fondazione che sostenne l’acquisto di Antonveneta e partecipò felice all’aumento di capitale, dando origine al proprio tracollo finanziario, oggi chieda i danni. Le sarebbe stato sufficiente opporsi all’epoca, e l’affare sarebbe salta.
Con l’avallo del Sindaco. Il sindaco invece secondo me dovrebbe chiedere i danni alla Fondazione, se ci fosse una logica.
All’epoca dell’acquisto di Antonveneta, come del resto oggi, le fondazioni bancarie non si potevano indebitare.
Saarebbe bastato che la FMPS avesse rispettato le regole.
Purtroppo i soldi ce li aveva (purtroppo perché li ha bruciati)
Una parte dei soldi “ce li aveva”, una parte no.
Do you remember F.R.E.S.H. ?