La domenica del villaggio: Piccoli, 24 maggio, movida (e Bagoga)
Eccoci al consueto appuntamento cultural-domenicale del blog, che – magno cum gaudio – continua ad essere molto seguito, pur in questi tempi perigliosi di parziale eclisse della Ragione; oggi si parte con il XXIV maggio, a 105 dall’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra; poi, un ricordo del grande attore, di origine italiana, Michel Piccoli, scomparso una settimana or sono; infine, per la rubrichetta scolastica, una riflessione sulla Movida, che riempie le pagine della odierna stampa: forse è il momento di chiarire un paio di cosette.
L’odierna puntata è dedicata alla memoria di un grande giornalista (e storico, che si era occupato anche dell’insurrezione amiatina del luglio 1948), Walter Tobagi, penna del Corriere della sera; massacrato da criminali terroristi rossi (lui, che aveva iniziato a scrivere sull’Avanti!) la mattina del 28 maggio di 40 anni or sono; scriveva che il terrorismo ormai aveva perso, e con l’ironia degli intelligenti – come Carlo Casalegno – prendeva per i fondelli questi “rivoluzionari” assetati solo di sangue; aveva 33 anni, e il grande rammarico è che il tanto che ci ha lasciato, è davvero quasi niente rispetto a quello che avrebbe potuto lasciarci.
XXIV MAGGIO: IL PRIMO GRANDE INGANNO ITALIANO SI CONCRETIZZA
Una volta tanto, l’Italia non solo rispettò ciò che aveva deciso e pattuito, ma arrivò ad anticipare: il Patto di Londra (stipulato il 26 aprile del 1915) stabiliva l’ingresso dell’Italia in guerra, a fianco dell’Intesa (Russia, Francia ed ovviamente Inghilterra) entro e non oltre un mese da quella data, quindi il tandem Salandra-Vittorio Emanuele III anticipò di 48 ore. Peccato che – cosa che non ci stancheremo mai di ribadire, in questo Paese di persone dalla labilissima memoria – il succitato Patto fosse tenuto all’oscuro non solo del popolino, ma anche dello stesso Parlamento, e giù per li rami; vale a dire che l’Italia decise di mandare in guerra i suoi figli, in una guerra autentica (più di 600mila morti, più una caterva di mutilati ed invalidi: questa è stata una guerra, il Covid-19 è stato – sperando sia quasi finito – ben altro).
L’Italia è un Paese (allora, una Monarchia) basato sulla menzogna, o comunque sull’omissione, della guicciardiniana realtà effettuale?
Tutto il maggio del 1915 aveva visto, fino al nostro 24, le piazze italiane infiammarsi, nello scontro fra neutralisti ed interventisti: ma tutto, come appena detto, era stato già deciso, in secretissime stanze (e controfirmato da un Ministro, il barone Sidney Sonnino, che era stato fino al giorno prima un fautore del rispetto dell’alleanza con i nuovi nemici: ma – italico vizio – si salì sul carro del potenziale vincitore, dopo la resistenza francese sulla Marna, ed il conseguente fallimento del tedesco Piano Schlieffen: almeno, a differenza che nel 1940, questa volta antiveggendo bene). Ah, per aggiungerne una: Fiume sarebbe dovuta andare alla Croazia, a scanso di equivoci. Carta (londinese) canta.
Ultima notazione: ne “La politica estera italiana dall’Unità ad oggi” (Laterza, 1999), un agile volumetto che raccomando a tutti (pur non sapendp se sia ancora disponibile), Liliana Saiu scrive una cosa poco conosciuta, parlando di “associazione (italiana, Ndr) all’impegno anglo-franco-russo di lasciare a uno Stato musulmano indipendente l’Arabia e i luoghi santi musulmani” (pagina 76). Idea intelligente e lungimirante: ma la Storia, poi, andrà come sappiamo, con gli USA che subentreranno dopo la Second world war all’egemonia anglo-francese nel Medio Oriente, con il patto inossidabile fra i Saud e Roosevelt. E chi c’era sulla piazza geopolitica, nel 1945, che gli potesse dire qualcosa?
La SCOMPARSA DI MICHEL PICCOLI
La scomparsa di Michel Piccoli ha compiuto una sorta di miracolo: per una volta, mi ha fatto (quasi) essere d’accordo con Camillo Langone, editorialista de Il Foglio; per Langone, una delle scene cult del cinema francese del Novecento è quella, godardiana, de “Il disprezzo” (“Le mépris”, 1963, dal romanzo moraviano), in cui un 38enne Piccoli, scrittore in cerca di soldi per fare felice la moglie (che è Brigitte Bardot, al culmine della sua beltade), accetta di partecipare ad un progetto in cui crede poco, ma che fa guadagnare assai (una trasposizione dell’Odissea, per inciso, affidata a Fritz Lang).
La sequenza cult è quella in cui i due (Piccoli e la Bardot) scendono i gradini (mozzafiato) della villa (mozzafiato) che era stata di Curzio Malaparte, a Capri; la donna consegna al marito l’accappatoio, e – in campo lungo – si intuisce che si butta in mare, costeggiando i faraglioni. La sua nudità però non si vede, si intuisce (già questo fece scandalizzare molti, in Italia, costringendo Godard a disconoscere una versione che fu mutilata ampiamente). “Quella che tecnicamente si chiama un’ellisse”, avrebbe chiosato il professor Lino Miccichè, mai abbastanza compianto, in una delle sue appassionate lezioni sul cinema godardiano.
Piccoli è morto vecchio (era del 1925), ultimo sopravvissuto della ferreriana “Grande abbuffata”, con Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni (correva l’anno 1973); ha lavorato con tantissimi, straordinari, registi: da Godard, a Ferreri, per l’appunto; ma anche Costa-Gavras, Bunuel, Bellocchio, senza disdegnare qualche salterello nell’allora B-movie, anche italiano (Sergio Corbucci e Mario Bava: due autori che oggi primeggerebbero), fino al Nanni Moretti di “Habemus Papam”, quasi ultimo film.
Vita lunghissima, tantissimi film (quantità e qualità), riconoscimenti svariati: ad osservarla da fuori e da lontano, ha avuto davvero tutto. Ci piace pensare che, anche da vicino, non gli sia andato così male, e che gli Dei da vivo lo abbiano invidiato, continuando magari a punzecchiarlo, ora che è nell’Olimpo dei grandi…
L’ANGOLO DEL PROF: LA MOVIDA
Scuola di grande attualità, anche per la politica (sin da domani); ma noi parliamo di giovani (studenti o freschi ex) e movida. Per intanto, visto che i questa rubrichetta facciamo i docenti: la parola viene introdotta nella transizione post franchista, e nasce a Madrid, non a Barcellona come molti credono; esprime la volontà di ritorno alla libertà, alla creatività, dopo la dittatura e la guerra. Tutto sommato – visto che non si è fatto che dire che si era in guerra – allora ci potrebbe anche stare, un po’ di movimento (soprattutto se le autorità fanno aprire i locali che la generano).
Ciò detto, sia ben chiaro che a noi le modalità della movida stanno simpatiche come Jovanotti e Mengacci messi insieme, e crediamo che l’autentico dibattito – sganciato dall’emergenza – sarebbe piuttosto quello di capire come mai un giovane normotipo di oggi si senta realizzato solo con uno spritz in mano: è un problema, dunque, pregresso, e che avrà un sicuro avvenire, purtroppo. Magari terminasse con la Fase-2.
Ecco il legame, diretto, con la scuolina: solo chi non le frequenta e non sa cosa succeda all’interno, poteva pensare di armonizzare riapertura dei locali movidiani e quel minimo di autodisciplina da distanziamento (che i decisori politici sono i primi a NON rispettare, vedasi indegna gazzarra in Senato dei giorni scorsi); i giovani di oggi non riescono neanche ad uscire in modo disciplinato da una classe, in fila, per andare in un altro ambiente (e se un docente si fa sentire, il giorno dopo al 92% è richiamato, su pressioni genitoriali): e siamo in ambito scolastico. Ve lo immaginate, in ambito non scolastico, e dopo un paio di mesi di quarantena? Come si faceva a pensare che non sarebbe successo ciò che abbiamo sotto gli occhi?
Comunque, tenete a mente questo, cari lettori: prima, si è criminalizzato il runner o il ciclista; adesso, è la fase dei movidisti, giovani o tardoni che siano; forse ci sarà spazio giusto per un’altra categoria, dopodiché si rischia di passare ad altro. Roba da anni Settanta: estote parati!
Ps 1 Campionato che riapre; giovedì si deciderà, ciò che è già assodato: a giugno riprenderà il calcio, a dimostrazione che i circenses in Italia contano più del panem (visto che a molti i soldi non arrivano), e non parliamo della Cultura (vedasi la prima citata scuola). A corredo della squallida buffonata italiota (che non è uguale a quella degli altri, che riaprono il calcio dopo avere riaperto per esempio la scuola, e fatto arrivare i soldi a chi di dovere), alcune chicche, tra le quali le due più gustose sono queste: le due squadre non entreranno insieme (però poi i giocatori staranno a mezzo centimetro l’uno dall’altro, eh), in più, l’arbitro avrà diritto – in teoria – al metro e mezzo di distanza, non garantibile però ai giocatori: che senso ha, di grazia, tutto ciò?
Ps 2 Siccome tutti i salmi finiscono in gloria, ecco un po’ di sana pubblicità a Francesco Fagnani, facendo gli auguri di pronta guarigione (il peggio è passato, e non c’entra il coronavirus) a Bagoga; l’altra sera, prima uscita al ristorante in Fase-2, per lo scrivente: en plein air, con – per dirne una – bottiglietta di olio monouso, e nomi da lasciare all’inizio all’esercente. Ma quando in un luogo si sta bene, e si mangia come si deve, tutto si affronta al meglio. C’è anche un piatto nuovo, nel menu, che lo scrivente – nella sua nuova versione vegetariana – ha subito fatto suo (dopo avere fatto fuori una braciolina di suino insufflata di lardo di Colonnata, eh): costine di maiale, cotte a bassa temperatura, con purea di verdura di stagione e miele caramellato (dopo, un tiramisù da leccarsi i baffi). Roba che si scioglie in bocca, chapeau. Comunque, da Bagoga o da chi vi pare e piace di più: almeno noi che abbiamo lo stipendino garantito (cioè che siamo i nuovi ricchi), consumiamo, consumiamo, consumiamo…
Scandalose tesi complottistiche, si osa infangare, la nostra industria bellica, onore e vanto d italia, si tira nel mezzo l augusta figura presidenziale.
Si ipotizza che dietro alla vicenda silvia romano, felicemente conclusa ,grazie alle evidenti capacita’ negoziatorie della nostra diplomazia, che ha nel eccellente ministro di maio , uno dei ministri degli esteri piu’ preparati al mondo, vi siano stati accordi sotto banco tra qatar e italia, con gli interessi delle industrie degli armamenti,
a far da leva nella risoluzione del caso
Vergogna!!
Uno tsunami di fango senza precedenti.
Ora basta!! Basta con questi deliri a base di contratti miliardari di forniture di armi, uranio ecc. ecc. .
Chi ipotizza certe sceneggiature da bmovie merita il tso, si provveda!!
https://www.africa-express.info/2020/05/24/dossier-silvia-italiani-brava-gente-gli-affari-doro-della-nostra-industria-bellica-in-qatar/
https://www.africa-express.info/2020/05/23/silvia-pagato-dal-qatar-il-riscatto-che-servira-per-costruire-grattacieli-in-occidente/
Ucci ucci, sento odor di fiorentinacci
Caro ex Manunta hai perfettamente ragione.
Caro Eretico, davvero molto bello il breve ricordo di un superlativo attore come Piccoli. Io vorrei aggiungere la sequenza in cui lui – nella Grande abbuffata – viene imboccato a forza da Ugo Tognazzi: sta per scoppiare di cibo, ma deve trangugiare ancora. Una straordinaria metafora, nel 1973, dell’allora presente, e di tutto ciò che sarebbe venuto dopo.
“come mai un giovane normotipo di oggi si senta realizzato solo con uno spritz in mano”. Be’, il perché si potrebbe chiedere ai cinquantenni normotipi con le maniche di camicia tirate su, che se ne stanno a bere fuori dai bar, o dalle società di contrada, specie sotto palio. No?
Caro Filippo,
hai perfettamente ragione, e senza alcuna ironia sottesa; solo che,nel passaggio in questione, si parla dei giovanissimi, non a caso siamo all’interno della rubrica scolastica. Ergo, a scuolina restando, hai scritto una cosa giusta, ma andando un pochino fuori tema!
A Manunta, spero ironico: in ogni caso, il passaggio sul “footing espiatorio” è notevole, chapeau.
L’eretico
Lei erra esimio, l inquisitore salamone , fe’ contumace justitia
dell eresiarca manunta.
Cosi ‘ com io lo tacitai.
La istoria avvi i suoi corsi e ricorsi.
Basta col manente cataro.
Viva S Caterina,
Caro pres. espio in prosa come ella fa’ in corsa.
Espiamus
E si prosegue ancora con la mala scuola e i pessimi maestri.
Vergognosa incitazione alla ipercolesterolimia, da parte di chi dovrebbe
essere esempio di mensana in corpore sano.
Lardo, costine e braciole di maiale, bravo bell esempio, in un momento
come questo , con la sanita’ gravata dai ricoveri cov2, ci si lancia in maniera irresponsabile in istigazioni ciacconesche .
L accenno nel precedente articolo , a costolecci e cene irrorate da vino, nelle contrade, non gli e’ bastato,ha concesso il bis, poi irresponsabilmente,
si vanta anche dei suoi footing espiatori, bravo, con la falcata malferma per le libagioni , sui saliscendi lastricati, con le arterie occluse dai grassi , mette a rischio anche le coronarie e le articolazioni.
Nei commenti poi , ecco arrivar un altro a calare il regio di briscola, evocando le grandi abbuffate.
Vada caro Presidente, pei campi a raccogliere radicchi , cicorioni e cime d ortica, si faccia stendere la pasta e mangi dei sani tortelli con l ortica
e una bella misticanza selvatica, sia d esempio come dovrebbe.
Invece di scimmiottare, salvini con le sue sagre della salamella e le sue adunate alcolico padane.
Ormai il blog e’ devastato dal populbecerismo gozzovigliereccio autodistruttivo.
In sapienza e per sapienza, par che si preferisca ormai l Artusi al Durante.
Siamo messi male, che S. Caterina ci protegga.
Mala tempora currunt sed peiora parantur
PS2: quando ci ricapiti saluta da parte mia il su’ babbo,Pierino, il mitico ed unico Bagoga, fantino di Piazza non eccelso, ma più che ottimo allenatore e preparatore di cavalli da palio.
Come quando ci ricapiti?
Ma lei gni vol male al pres. , questo ci si fionda a ganasce aperte ,
e mangerebbe un verro colle setole e l ugnoli, via Cacaccia, ci tocchera’
andacci insieme, pe’ tenello d occhio, sia gentile Cacaccia , s invita anche ab , e i mezzo cieco.
Tortelli di verdura, tris, zucca, ortica, borragine, se bagoga un li fa’
si prenotan prima, ciccia solo ni sugo.
Paghero’ io, cheddi aete de braccini a siena che nemmeno i focomelici.
Luigi Zanda parlamentare del PD ha chiesto l’equiparazione degli stipendi dei parlamentari italiani a quelli degli eurodeputati. Se venisse attuato sarebbero decine di € mensili in più dei già ricchi stipendi attuali e poi ci sono i vai privilegi e vitalizi. Nel frattempo sono stati dati i bonus agli infermieri e sanitari in genere per la grande somma media di 28 € mensili. Qualcosa non torna. La proposta sulla pseudo sanatoria per i permessi di soggiorno degli extracomunitari allo scopo braccia per la raccolta ortaggi e simili, impone una riflessione su quanti milioni di redditi di cittadinanza si stanno spendendo (in netta maggioranza al sud) per quegli italiani che potrebbe andarlo a fare al loro posto, quanti soldi si spendono per quei “navigator” (sempre l’inglese per confondere le idee) che dovevano collocare tutta questa gente e non l’hanno fatto. Infine tutti i controlli che dovranno, dovrebbero, essere fatti affinché i raccoglitori italiani e stranieri non siano sfruttati, i secondi saranno i più esposti al ricatto dei caporali. Ultima ciliegina i nostri politici si sono anticipati la rata di finanziamento ai partiti da dicembre a settembre, un’altra cosa non funziona; poi era stato fatto un referendum abrogativo a tale proposito? Comincio a pensare che dovremmo chiedere scusa agli odiati tedeschi e soci, siamo un popolo che in fondo merita le risatine dei nostri soci europei.
IperEre, la notizia bomba di oggi è rappresentata dalle dimissioni dal Monte di Andrea Rovellini, benvisto da Morelli perchè lo accompagnava quattro volte all’anno ad incontrare gli investitori, ma soprattutto braccio destro di #BrizioViola alla Popolare di Milano prima ed al Monte dei Paschi poi.
Al suo posto potrebbe arrivare da SATOR l’espertone di numeri primi, egli stesso un ‘numero uno’, Matteuccio Arpe. Purtroppo per noi senesi è solo fantafinanza.
Bagoga? Ottimo cuoco, meno come fantino. Tutto bene tranne quella tavoletta in ceramica che nomina un Palio vinto dalla Selva il 16 agosto 1967 dove ruffianamente si vede arrivare dietro alla vincitrice la Torre seconda. Ruffianamente? Perché il ristorante Bagoga si trova nella Contrada dell’Oca ed il fatto di fare arrivare seconda la Torre che in quel Palio non correva nemmeno. In quel Palio era primo il Bruco con Ciancone ed Arianna, ma all’ultimo San Martino la cavalla (stanca?) andò a dritto e quindi passò verso la vittoria la Selva che era dietro. Vidi di persona passare Bazza, fantino della Selva, passare al Chiasso Largo mentre si recava al Duomo trai selvaioli festanti. Non scorderò la sua faccia da miracolato, non si aspettava di vincere perché Arianna era parecchio più avanti. La maledizione che tormenterà il povero Bruco fino al 1996 era già in corso. Non sarà solo in questa sfortuna perché gli farà compagnia la Torre, ma stavolta quest’ultima non correva quindi seconda non arrivò di certo. La Selva invece continuava la sua era buc..a, fortunata ed ancora in corso. Senza offesa Eretico, ma questi sono fatti; vi toccano spesso i migliori cavalli, avete avuto anche Urbino, (il migliore in assoluto con 3 vittorie su quattro, l’unica sconfitta fu quando vinse il Papero con Rimini), poi ci credo che vincete spesso, certo.
Ecco un grande italiano, che aspetta Chicco Rossi a seguire tale alto esempio?
https://youtu.be/z37BTZS7R50
Bonaccini segna la strada, cosi come la civile emiliaromagna sempre ha fatto.
Certi calunniatori sovranpopulisti, hanno avuto l ardire di attaccare il sistema emiliano, con deliri su’ bibbiano.
Ecco che Bonaccini pone la pietra tombale su’ certi propagatori di calunnie
e……di virus.
Siamo con lui e per lui , basta con l inane Conte, si vole Bonaccini, omo di polso, spero che sia lui il prossimo pdc
Gravissima inaudita dimenticanza del gestore, che suona offensiva alle/a
cose/a a noi tutti piu’ care/a.
Si tacque su’ questo blog, che ormai si divide tra, specialisti in coprologia canina e becerume sovranpopulista, sulla , sacra a noi tutti ,
ricorrenza del 16/5/1721, VERGOGNA!!
Quel fausto di’ avemmo le 16 regole, che da allora onoriamo e veneriamo piu’ delle 10 mosaiche e le 17 contrade.
Poniamo rimedio a tal sciattamente sacrilega dimenticanza.
Che almeno non passi sotto silenzio il 30/5/1731, quel di’ funesto, la nostra protettrice e governatrice , beata e beatrix ,violante von bayern
Ci lascio’ orfani.
Ella era santa e martire, mulieribus sifiliticum florentinum ferdinandum, atque cognata sifiliticorum joannis gastonii, martire quindi della non trombanza,
Il pejore sacrifizio che donna puote patire.
A lei vada la nostra eterna gratitudine,
propongo:
Che venga riesumata la sua salma dalla chiesa di s teresa, nota bene, ella rifuto’ di farsi tumulare in quelle cappelle medicee ,delle quali ella mai godette, e che non avean quindi diritto ad ospitare ,la sua salma illibata.
Che s estragga dai suoi resti una qualche particula( proporrei la passera, in quanto dovrebbe essere ancor in buon stato di conservazione, mai essendo
stata usata) e che si accoppi tal santa reliquia, in sul cuscino peregrinatorio ad altra reliquia a noi cara.
Caro presidente, hai toppato, scusa se da osservante e cognoscitore delle sanesi sante cose ,mi son permesso di fartelo notare.
Viva la Santa Caterina,viva la beatrix Violante
Ps.
Leoncini, armeno te e i balestracci ve ne potevate ricorda’,
o che devo pensa’ sempre io a gnicosa?
Vabbe’ mi tocchera’….sdoppiammi
Parentesi storico didattica, visto che semo a ragiona’ di scuolina.
Manzoni, sempre meglio lui di quer canchero di deamcisse taaanto caro
al nostro stimato presidente.
Il risciacquatore di panni, a chi alludeva storicamente nel/nei capitoli ove citava l innominato e la sua conversione da parte del card. Borromeo, poi santo ?
Roba facile,molto piu’ facile del quesito posto a suo tempo dal pres. sullo scaffale dei libri all indice, nella biblioteca del bon Monaldo.
Quella era piu’ impegnativa, lo dimostra il fatto che la risposta giusta venne da un illetterato arnaiolo.
Vi do’ un aiuto, cosciente del fatto che anche con tre o quattro lauree chiappate sul tufino, senza darvi aiuti annaspate nell ignoranza vaccina.
Trattasi di personaggio storico, legato a sienina.
Se ti tocchi il salamone con la manunta diventi cieco
Riguardo Bagoga Fagnani. Ottimo cuoco, ristoratore, meno come fantino. Un po’ ruffiano in senso paliesco. Giù all’ingresso del suo ristorante nella Galluzza, Oca Centro, c’è una mattonella molto birichina che ricorda la vittoria della sua cavalla Selvaggia nel Palio del 16 agosto 1967 vinto dalla Selva. In quel Palio tutto si decise al terzo San Martino quando il Gentili ed Arianna nel Bruco, nettamente primi, andarono a dritto lasciando via libera al Bazza con la cavalla Selvaggia per la vittoria della Selva. Mi ricordo quando al Chiasso Largo passò il corteo festoso dei selvaioli con Bazza in mezzo con una faccia incredula da miracolato, forse non si aspettava più di vincere, invece anche quella volta la sfortuna del Bruco continuava il suo corso che non sarebbe ancora finita per molti anni. La mattonella celebra il tutto, peccato che al secondo posto, da purgato, ci sia l’arrivo della Torre che in quel Palio era assente. Pensare male è peccato, caro Bagoga. Comunque complimenti per la sua ottima cucina.
Ed auguri per una pronta guarigione.
24 maggio 1915. E’ da festeggiare solamente per ricordare quanti poveri italiani vennero sacrificati in una guerra che si poteva evitare, perché, se non mi sbaglio, l’Austria propose ad un certo punto di cedere Trento e Trieste all’Italia in cambio della sua neutralità. Se la cosa fosse andata avanti quante sofferenze in meno avremmo patito invece “Avanti Savoia! e copritemi le spalle!”. Nella memoria collettiva dei nostri giovani resta molto poco di quel dramma nazionale. Ai giovani senesi la vittoria della Tartuca nello “straordinario” del 2018. Pessimista, disilluso? Forse. Un’altra notizia che mi rende ancora più pessimista. Viene proposto il cambiamento della valutazione nella scuola elementare nel prossimo anno scolastico: via i voti e si ritorna ai giudizi. Facciamo come il gambero. Continuiamo a farci del male.
Scusi orbato, ella si lancia in un triplice giro giro di commenti storiografici palieschi, eppure tace sulla pora beatrix violante che tal giuochino regalovvi e regolamentovvi?
Ingrata genia, vana e ingrata.
Nel suo,caso , vana ingrata e astemia genia
Lei e’ un protosenesota qual nianche Tozzi ,ebbe a metter nei suoi bestiari.
Egregio Salomone (ex Manunta?)cosa c’entra Violante di Baviera nel mio commento? Io volevo solo rimarcare la quasi indifferenza nei media del dramma della Prima Guerra Mondiale; mi sembra che siano state fatte tante parole, ma fatti pochi. A parte il Palio, si poteva anche fare una cerimonia con tutte le scolaresche ed anche universitarie mettendo una corona, una targa, commemorativa al Parco della Rimembranza, sotto la Fortezza. Si chiama così perché alla fine della Prima Guerra Mondiale vennero piantati tanti alberi quanti senesi vi morirono. Penso che si contino sulle due dita quelli che sanno ancora il nome del parco -tenuto anche male- ed il motivo.
Caro orbato, vista la sua tendenza alle commemorazioni e vista la sua passione paliescostoriografica, l osservazione che le ho fatto, poco c’ entrava con la I GM .
Il succo , che pare le sia sfuggito ,era:
Come e’ che ha ignorato le ricorrenze,
1) Dell istituzione delle 16 regole paliesche 16/5/1721
2)Della morte di colei che governovvi e diedevi tali regole 30/5/1731
Apprezzamento
Apprezzo, in questa orale tenzone,
le parole di tanto personaggio
che si firma soltanto Salamone
e in questo tiepido mese di Maggio
con arcane, talvolta, parolone
della sapenza sua ci porge un saggio.
Ci vorrebbe però una spiegazione,
a volte, per capire il suo linguaggio,
a me, che so’ piuttosto ignorantotto,
certe parole mi sembrano oscure
dette da lui che è molto dotto,
che di greco e latino ne sa pure,
e dice che pulzella ancora gli era,
quando morì, Violante di Baviera.
30 Maggio 2020
Pulzella non si pole’ di’in effetti
Alauro euroteo di sien poeta
Ovvero Bernardino dei Perfetti
Dalla maniera assai pomposa e vieta
Oltre che essere suo bon protetto
Magari chi lo sa’, forse alla cheta
Potrebbe avere, questo io l ammetto
La vedova ogni tanto lui trombato
Di tra’ un ottava e qualche sonetto
Dato che a roma fu’ poi laureato
Benche’lui al Metastasio fosse inviso
Che di lui disse e questo e’ riportato:
“Poco piu’ che mediocre all improvviso
e di gran lunga meno al tavolino”
Chissa’ che l billo lui non abbia intriso
Nel calamaio che l duca fiorentino
Marito della pora vedovella
Parrebbe c abbia usato assai pochino
Ragione di sua fama …che sia quella?
Vai Beppe, storia litteratura e gossippe,
Alauro euroteo, Quinto sennato , boia che rimatoroni c aete a sienina.
Bada Beppe ,tuttora siete a quei livelli, inani, leziosi, spuntati, e senza
brio.
Tralasciamo il Logli, ma voi, un Alessandro Bencista’, un Renzo Raddi o un Franco Manescalchi, tanto pe’ stare a quelli recenti,nun li potrete mai ave’.
Sete menci ,loffi, spuntati come qui’ brindellone del “maestro di laboratorio” con voi farei una bracciata.
Sete un mazzo di carciofi.
Accoppiata Jovanotti-Mengacci al top
Raffaele dacci un segno di vita !!!!!!
Caro Alberto,
eccolo qua, il tuo blogger preferito (domani se gli riesce anche con pezzo nuovo)!
Il quale blogger ha avuto seri problemi tecnici, con ripercussioni anche sull’odiosa Dad (didattica a distanza), sic; abbinati ad un pochino di mare, per Zeus, in un luogo ove molti Vip nostrali si fiondano appena possono (lo scrivente ci va, giusto perché ha chi lo ospita, sia chiaro).
A presto, e – sebbene in ritardo – buon 2 giugno (di cui peraltro scriveremo) a tutti, anche ai monarchici!
Riflessione sul 2 di giugno: di cose sbagliate in questa Italia sono state fatte tante, ma quella di avere mandato in esilio il “re tappo” e tutta la sua famiglia sia stata una cosa indovinata. L’errore è stato in questi ultimi anni dando il permesso al ritorno del suo pronipote e famiglia. Abbiamo tradito la memoria storica. A parte Vittorio Emanuele II, che poi c’è una forte probabilità che fosse un figlio adottato, i Savoia sono stati sempre dei cattivi personaggi.
Riflessione sul 2/6/1992
Dopo 46 anni da quel 1946
Quel di’ nacque la seconda repubblica, fu’ come si sa’,un parto fatto
In acqua , la levatrice era Britannica, l equipe di medici che segui’
il travaglio era il meglio che albione e itaglia potessero metter assieme.
Orbato, come al solito ricordi vane boiate del passato,ma disconosci
il presente.
Porannoi sei cecato come un tarpone
E invece la prima fu solo opera nostra? Non c’entravano sempre gli stessi, ma nella versione precedente? Ricordi Salamone quelle foto, i documentari, con lo spilungone storpio e massone, il baffone sanguinario ed il nobile con gli havana?
Per quelli è scattata la prescrizione? Incazzati un po’ pure con loro dai…
Oggi ci ha lasciato Roberto Gervaso. Opinione personale, ma lo ho sempre considerato un grande scrittore e giornalista. Indimenticabili i volumi della Storia d’Italia dal Medioevo al Settecento scritti con l’altra pietra miliare del giornalismo Indro Montanelli. Non scordiamo poi la biografia di Cagliostro, Casanova e tanti altri. Non meriterebbe un tuo commento nel prossimo blog?
Caro Vedo nero e basta,
domenica, nella rubrica culturale, di certo qualcosa si scriverà; tra oggi e domani, invece, si scriverà di tutt’altro, sempre nell’ottica di cercare di non farsi mancare alcunché…
L’eretico