La domenica del villaggio: Robinson, “Il giocattolo”, esami ( e Conte)
Eccoci giunti all’appuntamento con la consueta rubrica cultural-domenicale del blog; Robinson Crusoe, un bel film anni Settante e una (amarissima) riflessione sulla scuola italica (tanto per cambiare) nel menu, più un paio di Ps tutti da leggere. Buona ripresa a tutti (specialmente a chi ne ha davvero bisogno)!
ROBINSON, ARCHETIPO DA SEGUIRE
Siamo ormai alla fine del lockdown, e quale potrebbe essere una lettura adatta per ripartire? La prima che ci è venuta in mente, è il “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe, uscito in prima edizione nel 1719; importante come esempio di uno dei primi romanzi di avventure della Letteratura europea, nonché come manifesto di un certo Illuminismo (Rousseau), mitigato dalla fortissima fede religiosa, di ascendenza marcatamente puritana.
La vicenda di Robinson – da tutti conosciuta (almeno così si spera) è commentabile come un classico romanzo di formazione, un bildungsroman in cui il protagonista parte in un modo (egoista, cinico, financo schiavista: fa naufragio, veleggiando verso la Guinea, andando a fare schiavi per la sua piantagione di canna da zucchero in Brasile), e poi si trasforma, ovviamente in meglio, durante la trentina di anni passati nell’isola pressoché deserta.
La sua esperienza estrema, è quella di un distanziamento sociale lunghissimo (senza mascherina, però), che gli fa tirare fuori il meglio di se stesso: come capacità di adattamento, come interazione con l’altro (l’unico altro); il protagonista del più famoso libro di Defoe potrebbe dunque essere considerato l’archetipo di colui che esce arricchito da un’esperienza estrema, del tutto asociale, più ricco che pria. Nell’isola in cui trascorre così tanti anni, non c’erano “famosi” (o presunti tali), e neanche virologi a dettare norme: forse per questo, ce l’ha fatta, non solo a sopravvivere, ma anche a diventare migliore? Una cosa è certa: mentre lui era in iperquarantena da naufragio, la sua ricchezza (nella piantagione) aumentava a dismisura. Come dire: buon per lui…
“IL GIOCATTOLO”: UN FILM PER CAPIRE IL 1979, E ANCHE L’OGGI…
Correva l’anno 1979, allorquando un grande regista – sempre vivente – come Giuliano Montaldo offriva al pubblico italiano un film – da lui stesso anche sceneggiato – che rappresentava al meglio lo Zeitgeist, lo spirito del tempo: la paura, il terrore di uscire da casa, e di essere vittima di rapine o sequestri (Montaldo volutamente lascia solo sullo sfondo tutta la drammatica temperie del terrorismo, rosso e nero, imperante in quegli anni); il protagonista è interpretato da un maiuscolo Nino Manfredi, in una delle sue più intense interpretazioni, sempre in bilico fra humor amaro e psicopatologia; fra gli altri attori del cast, un cinico Arnoldo Foa (che voce, che voce), ed una giovanissima Pamela Villoresi, nel ruolo (quello sì, stereotipato non poco) della figlia del ricchissimo finanziere cui dà il suo volto Foa.
“Il giocattolo” del titolo del film (riproposto ieri da Rai Storia in prima serata) è una pistola, quella attraverso la quale Nino Manfredi capisce di potere uscire dalla sua mediocrità quotidiana (frustrazioni professionali, che si abbinano a frustrazioni familiari, culminanti con la grave malattia della moglie), divenendo una sorta di italico (lui, romano trapiantato a Milano) giustiziere della notte: senza avere la faccia da duro di Charles Bronson o di un Clint Eastwood-ispettore Callaghan, però con una sua ineffabile credibilità. L’epilogo sarà ovviamente drammatico, non aspettatevi happy ending consolatorio, ma con un autentico coup de theatre (da non svelare, ovviamente).
Per capire perché possa servire a capire, mutatis mutandis, l’oggi, si riporta la frase del portiere del condominio, rivolta a Manfredi che torna a casa, dopo essere stato colpito di striscio ad una gamba durante una rapina in un supermercato: “Sa, io non vedo l’ora che arrivi sera ed il buio, così mi chiudo in casa, e sto finalmente tranquillo!”. Era l’anno in cui Lucio Dalla cantava degli italiani che “mettono sacchi di sabbia alla finestra”; correva l’anno 1979, per l’appunto…
L’ANGOLO DEL PROF: IL MOTIVO DELLA NON RIAPERTURA
Mi sono anche stancato, ormai, di criticare il Ministro della Pubblica istruzione (il primo della Repubblica, meno acculturato del suo sosia televisivo): è come sparare sulla Croce rossa, ed in tempi di Covid-19, proprio non si può e non si deve fare.
Diciamo invece qualcosa sul perché non si riapre: è giusto che i lettori (che sono spesso genitori di alunni, ovviamente) sappiano; orbene, vi raccontano e vi racconteranno (in questo mese che vedrà la riapertura in tutta Europa, a parte in Italia, ove riprenderà solo il campionato di calcio) tante cose, ma il motivo fondante è questo, tanto fragoroso quanto inconfessabile: NON si riapre, semplicemente perché nessuno lo vuole; a partire dalla maggioranza dei colleghi: i docenti italioti – di età media alta, 53 anni – sono i più codardi d’Europa, e lo dimostra ciò che già si lascia trapelare, cioè che ci saranno difficoltà, e forti, nel reperimento dei professori per le Commissioni – che sono interne – della Maturità.
Perché a fare la spesina gomito a gomito, figuriamoci se non si va, ci mancherebbe; ma a fare un esame con il discente a 2 metri, eh, quello è pericolosissimo, come si fa a rischiare? Non siamo mica come le altre categorie che stanno al pubblico, eh…
Ps 1 Ezio Bosso, 48 anni, ci ha lasciato; dal 2011, una malattia neurodegenerativa lo stava consumando (ma non si muore solo di Covid-19? Ah, già: no); da settembre scorso, aveva detto pubblicamente di non potere più suonare, che sarebbe come dire allo scrivente di non scrivere (lui ovviamente nella musica meglio di me nello scrivere, sia chiaro). Molto bello il “coccodrillo” su di lui (Domenicale del Sole 24 ore odierno) di Quirino Principe, decano dei critici musicali della penisola. Chi scrive, a livello di direttori è fermo a Maazel e a Von Karajan, quindi non si può esprimere nel dettaglio del suo repertorio. Certo è, che Bosso è stato un impasto fra un grande musicista, ed un grande uomo: ciò che spesso è un ossimoro, in lui si è invece inverato.
Ps 2 Anche se domenica, concedetemi giusto un Ps per un po’ di venenum (politico) in cauda: è populismo, il fare notare che dettare nero su bianco le regole il pomeriggio prima della riapertura, crea qualche leggerissimo problema ai riaprenti? Si può considerare esagerato definire arrogante un Premier che – a fronte di una critica di un giornalista al dominus della Protezione civile – gli risponde che “se pensa di essere meglio, perché non ci va lei”? Ed infine: visto che in una notte Conte si è convertito all’aperturismo spinto, parlando poi di “rischio calcolato”, va bene se dico che sto pensando davvero, a questo giro, di lockdownarmi in casa?
esiste la sindrome di Robinson Crusoe ?
Telegrafico, Raffa potevi citare anche Vittorio Mezzogiorno, spesso accanto a Manfredi come coprotagonista.
Visto che poche settimane fa’ vi son state rivolte carcerarie.
Rivedetevi ” basta che non si sappia in giro ”
Film a episodi , Magni,Loy,Comencini , registi
“Il superiore” episodio diretto da Magni, Manfredi( guardia carceraria in ostaggio) e Mezzogiorno(capo dei rivoltosi) , grandiosi, piu’ Lino Banfi che interpreta il direttore del carcere in rivolta.
Curiosita’, Banfi fu’ scelto da Magni,per il ruolo di direttore del carcere , dopo la sua interpretazione dello stesso ruolo , in ” detenuto in attesa di giudizio” di Nanni Loy , col grande Sordi come protagonista.
Alla luce delle rivolte recenti e dei porcai di bonafede.
Tutti e due film da rivedere.
Eh sì, nel film è proprio in seguito all’omicidio del poliziotto Vittorio Mezzogiorno, che Nino Manfredi diventa una sorta di giustiziere della notte: un bravo attore, morto troppo giovane.
Ci ha lasciato anche Michel Piccoli, ne scriviamo domenica prossima…
L’eretico
Off record
Altro orgoglio Senese, Domenico Mastrangelo
Dipartimento scienze mediche universita di Siena
https://youtu.be/7Fw-tEfL5Ck
Mastrangelo NON la tocca piano sul cov2 e sui vaccini.
Dato che sul cov2 e sui vaccini s allarga tanto la boccuccia il noto filantropo disinteressato bil gates, datosi che il suddetto bil di medicina non ne sa un beneamato cazzaccio.
Che minchia ci fa’ come massimo finanziatore dell oms? Filantropia?
Il fatto che gates sia passato da google e microsoft, all industria vaccinale, che sia presidente della GAVI ( global alleance for vaccine immunization) che sia il massimo finanziatore dell oms, e che l oms
brighi per arrivare alla vaccinazione mondiale di massa, sono coincidenze?
Il fatto che burioni sia il suo referente in italia, che sia proprietario
di 30 brevetti sui vaccini, che Conte lo abbia scelto come coordinatore
antipandemia, e che Conte abbia due settimane fa’ garantito via telefono a bil gates che l italia sara’ felice d esser la prima a sperimentare i suoi
vaccini anti cov2, oltre a stanziare 120 milioni per la ricerca sul vaccino
anti cov2,
sono cose che puzzano solo a me?
http://www.governo.it/it/articolo/colloquio-telefonico-del-presidente-conte-con-bill-gates/1455
Ecco l’atteso ritorno di manunta51, coincidenze? Non credo
Franceschiello di poco cervello
Sempre cerca le buon occasioni
Di mostrare lui come sia quello
Il suo modo d usare i neuroni
Di parole lui n usa pochine
Come i doddi ed i pecoronii
Di neuroni n ha poche decine
Le parol sue son proporzionate
All idee sempre viete e meschine
Che sinapsi ormai calcificate
Dalla cacofonia cerebrale
Sugli stessi percorsi cablate
Gli fan sempre ripetere uguale
Mai di nuovo o diverso uno spasmo
Che per lui rappresenta gran male
Glielo rimo in terzine col chiasmo
Aggiungo un consiglio cinematografico, al lapidario estensore di calcificati cacofonici epigrammi, franceschiello.
Migliori nemici 2019 col grande Sam Rockwell
Tratto pari pari da una storia vera.
Decalcificarsi si puote , volendo,
Carissimo, niuna strana censura per motivi personali (te lo immagini?), semplicemente – essendoci già un precedente, o forse anche due – lo scrivere in quel modo della Caterina che sai, mi costringe poi a rispondere a lettori dal loro punto di vista indignati, e alimentare una nuova querelle. Spero di avere di meglio da fare, con questo solicino…
L’eretico
http://www.governo.it/it/articolo/colloquio-telefonico-del-presidente-conte-con-bill-gates/14557
Scuola:come si fa ad autorizzare dal 15 giugno i centri estivi dopo aver negato ai ragazzi 4 mesi di scuola? Siamo il peggio del peggio,la ministra è vergognosa e la maggioranza degli insegnanti,come giustamente sottolinea l’eretico,vergognosamente bighellona!
Turismo:ci saranno tantissimi morti economici,una strage!
Hai perfettamente ragione: più che bighelloni – qualcuno anche quello, figuriamoci! -, sono dei CODARDI: pavidi, conformisti, supini rispetto al potere costituito (dal Preside in giù). Vai, mi sono sfogato, buona serata…
L’eretico
La soluzione ipotetica potrebbe essere assegnazione di compiti estivi (tanti), lettura (obbligatoria) di un testo scelto dall’insegnante e relativo riassunto scritto da portare al ritorno a scuola. Ovviamente per chi deve recuperare qualche materia compiti aggiuntivi. Dopo ferragosto prove di recupero per chi lo deve fare. Chi passa e chi boccia. A metà settembre inizio regolare dell’anno scolastico. Sarebbe dura per i giovani studenti, ma le vacanze l’hanno fatte anticipate con questi mesi di emergenza virus, quindi studiare, recuperare. L’unico vero lavoro sarebbe per gli insegnanti, che dovranno sobbarcarsi dei compiti aggiuntivi, ma se venisse data un’indennità monetaria suppletiva lo farebbero volentieri. Tutto questo per chi non deve fare gli esami di maturità o simili; per loro ci sono i mesi di giugno/luglio. Utopia? Forse. Per me i soldi spesi per la scuola, e per la sanità, sono basilari per un futuro del paese. Già io istituirei un esame preventivo di cultura generale anche per i nostri politici che spesso cadono in errori ridicoli al livello del peggiore asino di una scuola elementare. Oppure ogni cavolata che dicono una bella multa da versare in un fondo per l’istruzione.
Il lavoro dell’insegnante si fa non solo e non tanto per lavorare, ma si fa per passione, quella che, a mio avviso, manca a gran parte dei colleghi dell’ Eretico.
Questo, oltre al fatto che ancora non vi è traccia di una riforma seria, uno dei mali della scuola italiana…..
Per gli scolari presenti e passati, un consiglio .
https://youtu.be/S6AprP8q3TI
Le interviste impossibili, Giorgio manganelli intervista deamicis( Carmelo
Bene)
manunta spregevole piu’ del franti aggiunge allo smisurato Bene, le sue miserrime terzine.
Nb. Con Bene alle pulie tutto si deve perdonare , incluso ab., Bene le mondo’ e netto’ financo dall olezzante ab.
nell italiuccia postrisorgimentale
Il grande spremitor di vani pianti
Narro’ di scuol rimedio d ogni male
Sul cuor col cuor si sdilinguiron tanti
Tra maestrine e tra bravi garroni
Con lo spregevole spietato franti
Muratorini e altri bravi cittoni
Crescevan diventando cittadini
Ovverosia soldati e pecoroni
Vedette eroiche e sardi tamburini
E di custoza i mitici quadrati
Soldati bersaglieri niente alpini
ancora non l,avevan inventati
Presa a modello germania guglielmina
Con i suoi burger assai civilizzati
La gente che d europa e’ piu’ meschina
Forni’ lo stampo che tutti i paesi
Seguirono portando alla rovina
Ragazzi che di poi furono presi
Per carne da cannone e da trincea
Dove stecchiti rimasero distesi
Chi di deamicis il liquam bevea
Liquame di bottini marcescenti
Commosso poi dimolto lui piangea
Meglio esse riformati o renitenti
Che stare dietro a certi modelli
Per ritrovassi in guerra defunti
Fancul deamicis e viva Bertelli
Meglio stoppani che perder una gamba
oppur crepar per gli ideal fasulli
Bruciate cuore e viva i grande Vamba
Genitori e maestri abbiate core( pe’ davvero) nel cesso deamicis e fategni
leggere gianburrasca ai ragazzi
Dedicato al Raffa Giacobbe Casmar….e a melisenda reina saggia e preside/ssa ,a lei paziente e saggia( ovvero secondo erasmo pazza due volte)
Dedico anche un Ottava
O melisenda vittoria fu’ di pirro
Ave’ insegnato e le menti forgiare
Tu d anima e coscienza fosti birro
meglio fu’ pe manunta forcheggiare
E l anima lasciare come cirro
liberamente nel cielo vagare
L anima e’ d aria lo scrisse platone
Se te la fai ingabbiare sei…coglione?
manunta
autodidatta e iposcolarizzato
Da se si scelse modo e risultato
Caro Manunta, ovviamente con il massimo rispetto per te e per Carmelo Bene, sai che per me Edmondo – socialista serio, magari ci fossero uomini di Sinistra, e di cultura, come lui, oggidì – per me è assolutamente da rivalutare: dunque pubblico, ma dissociandomi in toto, eh…
L’eretico
Cheddi’ ,il badilante della prosa, il guitto suscitator d ingenue lagrime.(
Citazioni di Bene)
Pei boncitti e’ sempre tanta robona.
Pei boncittati insegnanti idem, deamicisse , sublime modello e vetta che maestosa si staglia,
dall appennini all ande
Spandendo le su’ ghiande
A cinte e altre bestiole
Serrate nelle scuole
E il patriota grande
Ancora ben lui spande
Retorica mieloso
Velen pericoloso
Rileggiti l bertelli
Te che certi modelli
Di bravi socialisti
Ipocriti assai tristi
Li valuti titani
Giannino lo stoppani
Del bravo cognatino
Orbato d un occhino
Svelo’ l ipocrisia
Io mi metto’n quella scia
Bada Caro Rafiullah
Della scuola bon mullah
rimato ho pe chiarezza
Co’l metro che la lezza
Gente di tue contrade
Usa lei per le strade
Cadenza a otto sette
Pe chi ha l idee ristrette
E animo soffocato
Per avere mal studiato
Cantala sulla nota nenie delle vostre filastrocche di contrada, metrica e accenti perfetti.
Idem l attinenza alla realta’, quella realta’ che i fiorentinaccio Bertelli descriveva con spietato umorismo , nell’ ” l onorevole qualunqui” barion editrice, nel giornalino di gian burrasca, o nei suoi articoli sul fanfulla.
Quella realta’ che mai il retorico deamicis racconto'( nome omen del suo protagonista enrico bottini, cosi capisci/capite perche’ nelle rime ho citato liquami e bottini)
Solo a siena si crede che nei bottini ci sia l acqua pura.
A firenze nei bottini si sa’ che c’e’ merda e liquame retorico.
Organizza una seratina in sapienza, io da una parte, con robe mie, del Bertelli , e d altri rimatori fiorentini , e romani.
E chi e quanti vuoi te, di lastraioli, che si veda la differenza, di stile approccio abilita’ e realismo.
Vedrai che diserteranno per manifesta’ viltade, ma in caso ti potrei fare anche un one man show.
E questo sui rimatori popolareschi da fine 800 ad oggi.
Poi se vuoi si pole anda’ piu’ in giu’ fino al burchiello ,
Ma sarebbe un tristo paragone .
Lancio ( per l ennesima) sfida e proposta.
E aresti da portare bilancia metro e goniometro poiche’ potresti constatare, peso d argomenti ,larghezza e ampiezza di vedute, delle due tradizioni.
Senno’ puoi sempre presentare i sonetti del Burtoni &co. stampati dal bettola.
Fai te ambrone.
AMBRONE di natura o senesota per contagio sociale?
Scegli te, il destin t offri’ due strade, a me una sola, fiorentinaccio sempre.
Saluti schiettissimi
Bella Italia, già la movida è ripartita, mascherina si, mascherina no, liberi tutti, anche il virus, siamo sull’orlo di un precipizio, da cui siamo usciti da poco, e rischiamo di ritornarci con il rischio di non uscirne più. La ripartenza è molto ingolfata. Intanto i nostri “cari” soci europei ci stanno preparando delle fumose trappole camuffate da aiuti con condizioni capestro. Il cielo è sempre meno blu e più nero. Andrà tutto bene, ma che dico a p….ne.
Stiamo dell’altro chiusi,tanto ci s’è guadagnato parecchio! Via…dal 4 maggio contagi a picco nonostante le cassandre prevedessero (o sperassero? Ricordiamoci che la mucchina statale tra pensionati e dipendenti statali con annessi figli e nipoti nullafacenti campa un 60% di italiani (taluni meritevolissimi beninteso)) Chiudere gli aeroporti è stata la genialata finale per seppellire il turismo fino al 2021,con tutti i soldi buttati nel secchio dal governo potevano dare un contributo per mantenere i voli,no? Troppo difficile. Consiglio all’Eretico il fondo di Mario Cardinali sul Vernacoliere,spiega meglio di tanti soloni la situazione attuale.
Peccato, ho provato 10 volte a mandare una risposta “appicciamanunta”, riguardo al link del Dottor Mastrangelo, ma dal sito risulta inviato eppure non mi è mai apparsa la dicitura “in attesa di approvazione”. Tutte le volte scompare. Censura preventiva (scherzo) o il blog ha qualche problema?
Caro A. B., se ti riferisci al nostro blog, nessun problema, anzi ottima salute!
Di Adù, e non solo, due cosette le scriviamo in serata…
L’eretico
E’ un gombloddo , non gli credere ,ab t hanno censurato, oramai la ragionevo
Lezza tua, vien censurata spietatamente, io lo sai ,fingo pe’ falli sortire allo scperto ,
saro’ i primo a mettimi in fila pe’ fammi vaccinare co’ i tattoo.
Cheddi’ vedrai semmai.
La vitamina C e’ un veleno mortale, i link l ho messo , pe’ cercare di fare
autodistruggere le orde beluine sovranpopuliste.
W burioni w l oms w bil gates w conte w 349 volte la gelmini e l obbligo vaccinale cominciamo co’ l over 65 e coi citti delle scuole, vinceremo.
https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=85229
https://www.orizzontescuola.it/mozione-gelmini-campagna-vaccini-antinfluenzali-anche-per-ragazzi-da-6-14-anni/
Ab se la mozione gelmini n 349 verra’ resa decreto legge, sarai vaccinato come tutti l operatori sanitari e gli over 65.
Io dovro’ aspettare non avro’ questa fortuna, la cosa mi spiace assai.
Ma obbediro’ da cittadino ossequioso delle leggi qual fui, sono e saro’.
Ormai siamo un saldo fronte , la gelmini funge da scolta per una prossima
alleanza di tutti noi omini di ragionevole buona volonta’, anche Silvione
sara’ dei nostri , alleluja e siamo tantissimi, vinceremo.
Conte e padre pio, giggetto e san gennaro, bergoglio e s ignazio ,silvio e Licio gelli , zingaretti e montalbano c’assisteranno .
Si vince semo troppo piu’ forti
Trumpe e sarvini coi cuore di maria ( carey) l aranno ner baogigio.
Ps. se t arai reazioni avverse ai vaccino, zitto un di’ nulla che poi i gombloddisti ci vanno a nozze.
Ieri ci ha lasciato un altro pezzo di storia senese: Adù Muzzi. Io non sono tartuchino e nemmeno della rivale, ma Adù mi è sempre stato simpatico con quel vocione e il suo parlare vernacolare. Quando parlava era un piacere ascoltarlo perché esprimeva l’amore per il Palio ed i cavalli di cui, come detto, era grande intenditore. Padrone di tanti grandi cavalli come Panezio e Topolone e mezzi ciuchi come Pitagora. L’ultima sua gioia è stata quella dello Straordinario di due anni fa. Sarà rimpianto da tanti senesi, anche dai suoi amici rivali chiocciolini. E’ una Siena che se ne va.
Riflessione per dire che proprio tutto va male a Siena con la nuova amministrazione comunale. In attesa che vengano riasfaltate le strade, resi disponibili alle auto gli spazi degli ex distributori alla Colonna di san marco e via dicendo. Una cosa ha funzionato finora e dopo l’emergenza virus lo farà di sicuro ancora; vale a dire la gestione della Biblioteca Comunale piena di iniziative interessanti con presentazioni di libri di varii autori che meritano di essere conosciuti; insomma un convivio di alta valenza culturale. Ci voleva qualcosa che stimolasse un po’ le menti. Spero che dopo l’emergenza tale tendenza continui. PS: Eretico i miei apprezzamenti sono sinceri, ma ora non ti montare la testa. Cerca semmai di invitare quel brigante di Manunta, che poi si fa un pacato, ovviamente, stimolante contraddittorio Siena-Firenze.