Te la do io l’Ungheria (e Suleimani)
Torniamo a scribacchiare qualcosina sul blog, dopo la pausa di inizio 2020 (buone cose a tutti i lettori, dunque!); e mentre il mondo si prepara al rischio di Guerra mondiale per lo scontro tra titani (purtroppo senza alcuna ironia) USA-Iran, del quale una cosetta scriviamo in un Ps ad hoc, che c’è di meglio che raccontare qualcosa a proposito della permanenza (dall’1 a ieri, per la precisione) in Pannonia, a Budapest (più Pest di Buda) in particolare?
Avvertenza ai lettori: abbiamo preso appunti – tantissimi, as usual, sul nostro taccuino – su cose molto seriose e financo drammatiche (la lezione sull'”Antisemitismo nella Storia” del 27 gennaio, per esempio, sarà ulteriormente arricchita da questa visita), ma quest’oggi gli argomenti scelti saranno più leggeri, per iniziare l’anno nuovo in modo soft…
Buona lettura a tutti, quindi!
PEST: IMPAZZA LA BARBIERE-MANIA!
Posizionato a Pest (all’interno di quel che resta del quartiere ebraico), ed avendo la buona abitudine di girare per le città il più possibile a piedi (qualche buona abitudine me la devo pur attribuire, no?), sin dal secondo giorno di urbana passeggiata (a tappe forzate) ho notato una cosa davvero curiosa: l’altissimo, esorbitante numero di barbieri per uomo presenti in zona; alcuni aperti anche la domenica (il lunedì non se ne parla nemmeno: non è contemplata chiusura; e si lavora fino alle 20 se non le 21), molti con scenografia d’ordinanza (il top, quello tutto incentrato sul Padrino, con tanto di sigaro e di pistola – si spera finta – in vetrina), all’insegna di una gamma spropositata di offerte: per la barba, eh, oltre che per i capelli. Compresa la tintura della stessa, per chi non volesse vedersi imbiancato neanche in faccia. Quasi tutti i gestori-barbieri, a quanto sembra, sono giovani, tra l’altro: e nonostante l’apparente surplus dell’offerta, le attività adocchiate sono quasi tutte piene.
A parte la diceria (fake new, si immagina, ma con un suo fascino) secondo la quale gli uomini dell’Est Europa avrebbero meno calvizie di noi mediterranei, resta un fatto: possibile che il maschio magiaro, con un passato così bellicoso e pugnace, sia diventato così sfacciatamente narcisista? Possibile che sia più attratto da un barber-shop che da altro? Evidentemente sì: potere – ancora una volta, immenso ed irrefrenabile – della consumer society.
UN QUARTIERE DOUBLE FACE
Sabato pomeriggio, una meta fuori dai percorsi tradizionali: il Cimitero monumentale di Kerepesy; fondato nel 1847, è la risposta di Pest all’ Highgate
di Londra e al Père Lachaise parigino; ci sono i monumenti di molti caduti dell’insurrezione del 1956 (di cui scriveremo a suo tempo), e la tomba del traditore – di Nagy – Janos Kàdàr, nonché di Lajos Kossuth, figura dirimente del 1848 ungherese. All’ingresso, sulla destra, un’enorme “historical funeral coach”, vale a dire una carrozza funebre tutta istoriata, inaugurata negli anni Trenta, che fa sembrare un funerale dei Casamonica un qualcosa di sobrio ed essenziale.
Ciò detto in sintesi, non è per presentare il pur meritorio Cimitero Kerepesi, che sto scrivendo: bensì, per dire una cosetta sul percorso fatto per arrivarci; arrivati ad un Mc Donalds che rappresenta una sorta di confine, di limes tra la parte iperturistica ed un quartiere che di turistico niente ha, mi metto a camminare nella zona non turistica, con un cielo coperto e a tratti qualche spruzzata di nebbia: tutto sa ancora di mitteleuropa (alla lontana), e più da vicino di socialismo reale. Un quartiere che non sa scrostarsi di dosso questa aria, e – certo non a caso – l’unico in cui veda tre o quattro persone di colore che non siano turisti. Tutto pare grigio, intristito, anche il piccolo parco pubblico.
Ci torno la mattina dopo, ed il cielo è del tutto sgombro da nuvole, la luce irraggia il paesaggio urbano: i tram che il giorno prima, quasi al buio, avevo giudicato obsoleti, al 50% sono invece nuovi; i palazzi, per la maggior parte, sono decorosissimi, qualcuno ha la facciata rifatta da poco; il parchetto, che avevo solo intravisto, è delizioso, con un paio di panchine-scacchiere (gli scacchi, una atavica passione magiara).
Insomma, per farla breve: ciò che noi vediamo e giudichiamo ein plein air, dipende molto dalle condizioni climatiche in cui ci troviamo in quel momento (nonché dalle condizioni psicologiche in cui siamo). Sin dall’Ottocento (ed anche prima), fior di intellettuali hanno affrontato l’argomento. Eppure, penso sempre che si faccia troppa poca attenzione, al problema del rapporto fra oggettività e soggettività, e alla loro interazione. I dubbi semiologici, però, in questa mattina al parco durano poco: il vento siberiano li spazza via con una certa qual celerità…
LE BICCHERNE A BUDAPEST: IL MUSEO DELLE BELLE ARTI
Venerdì mattina ho avuto il privilegio di andare a visitare il Museo delle Belle arti, a Pest (Buda e Pest si unirono nel 1873), giusto di fronte all’enorme, magniloquente Piazza degli Eroi; all’interno di un palazzo che rappresenta la quintessenza del Classicismo di Pest di tardo Ottocento, ci sono cose davvero notevoli, nonché curiosissime (fra tutte, l’intero portale occidentale, in stile Romanico, della cattedrale di Friburgo, di inizio XIII secolo); visitata la sezione permanente dedicata all’arte magiara dopo la riconquista cattolica della regione ad opera dei cattolici (settembre 1686, dopo il grande assedio di Buda), potete immaginare lo stupore nel vedere il ritratto funerario di un Vescovo di Vàc, ad opera di M. Tarnoczy, in cui, tatuato sul dorso della mano sinistra, si vede molto bene un trigramma bernardiniano.
Ma è solo un antipasto, sia chiaro: perché i piatti forti sono quelli dell’Arte senese – abbinata a quella fiorentina, presente in numero ancora più copioso -, con la scultura di Francesco di Giorgio Martini a completare una Madonna con il bambino iniziata da Donatello; e soprattutto, con la pittura; via con l’enumerazione, per Zeus: Bernardino Fungai (una Vergine con il Bambino di fine Quattrocento); un “San Bartolomeo apostolo” particolarmente pulp di Matteo di Giovanni (morto a Siena nel 1495); un “Banchetto di Erode” di Sano di Pietro (1447); poi un “San Matteo” di Giovanni di Paolo, nonché un Sassetta che immortala da par suo San Tommaso d’Aquino in preghiera (figura molto presente nella memoria figurativa magiara), e dipoi ancora Ambrogio Lorenzetti (“Madonna con il bambino”, 1340); per proseguire con Segna di Bonaventura, Duccio di Buoninsegna (“Incoronazione della Vergine”, 1310), nonché Ugolino di Nerio e Naddo Ceccarelli. In altra sala, ecco arrivare il Sodoma, con tre frammenti di predella con scene della Passione (circa 1510).
Ed ecco che, in fondo al piano, si accede alla Sala 18, autentico gran finale del sublime pasto: la Sala 18 è quella all’interno della quale fanno bella mostra di sé ben 5 Biccherne (la prima datata 1263, l’ultima 1414), ottocentesco dono – e che dono! – al museo di Arnold Ipology. Figura del quale qualcosa diremo, in un non lontano futuro. Per intanto, ci stropicciamo gli occhi: quando ci vuole, ci vuole…
Ps 1 Giustamente (purtroppo) il New York Times del week end, scrivendo a proposito dell’uccisione targata Trump del Generale Qassem Soleimani (capo militar-politico dell’ala più intransigente del potere sciita iraniano), ha sottolineato come questo sia in assoluto il più grosso azzardo stars and stripes dal marzo 2003, quando il “Bush meno intelligente” (Sergio Romano dixit) attaccò scelleratamente l’Iraq; ci permettiamo sommessamente di aggiungere che anche una Guerra della quale spesso ci siamo occupati anche in questo blog, quella mondiale del 1914-1918, iniziò con l’uccisione di un pezzo grosso (in quel caso, l’erede al trono asburgico) di chi poi scatenò l’Inferno. Quando si ammazza qualcuno di importante che rappresenta una Nazione molto importante, c’è sempre da temere un’escalation. Il fatto che ad uccidere, invece che uno studente che rappresentava un’organizzazione indipendentistica (come a Sarajevo, quel 28 giugno 1914), sia stata la prima potenza mondiale a livello militare, non è cosa che possa fare dormire sonni tranquilli; a dirla tutta, semmai aumenta l’insonnia…
Ps 2 Programma della settimana in Comunale: domani, martedì, alle 17,30 il Presidente e Senio Sensi introducono il volume di Alessandro Leoncini (“Divide et impera – Nuove ipotesi sulle origini delle Contrade di Siena dei loro stemmi”, Betti), che ha già fatto discutere in città; venerdì, invece, a 20 anni e spiccioli dalla morte, un doverosissimo tributo a Fabrizio De André, con parole – del Presidente e di Stefania Mazzieri -, e soprattutto musica dei bravi Princesa quintet (questi i brani in scaletta, da parte del gruppo senese: “La città vecchia”, “La guerra di Piero”, “La ballata dell’amore cieco”, “Creuza de ma”, “Ho visto Nina volare”).
Caro Professore
Mi da sollievo durante i viaggi tu possa evidenziare quello che i nostri antenati hanno fatto. E ti posso dire che dentro le biblioteche estere si possono trovare tanti libri di autori sconosciuti che sfuggirono al rogo della controriforma. Nei post passati spesso ho accennato qualche cosa. Certo chi va a zonzo in paradisoi esotici. Sicuramente non ha certe soddisfazioni. D’altra parte se qualcuno non ci guida rimane tutto nascosto. Palesi rimangono i luoghi di divertimento o il grattacielo più alto. Ne vale la pena di viaggiare per vivere i luoghi comuni? Grazie Profesore per questa informazione. Appena avrò una settima libera andrò a vedere. Ora devo rietrare a Basel anche se lascio malvolentieri la mia patria. La situazione internazionale è scura e temo che il fallimento di qualche Banca sia una sciocchezza in confronto. Fortunatamente la mia dolce metà mi conforta.
Le 5 biccherne sono naturalmente nel classico catalogo dell’84 (temo mai ristampato) una espressamente indicata come derivante dal donatore che hai citato; di esse però il recupero al pubblico doveva essere recente perché si dice espressamente che se ne era perduta notizia dopo l’asta che fece seguito nel 1867 alla morte di Joseph Anton Rambaux, un attivissimo cultore d’arte cui la città natale Treviri dedica da anni un premio d’arte. Aveva passato vari anni in Italia e poté probabilmente avere le biccherne da privati che se ne erano impossessati durante i tumultuosi anni di fine Settecento-primo Ottocento. Ricordiamoci che era considerata arte ‘primitiva’ allora…Rambaux era però amante dell’arte medievale e a Siena fece disegni accuratissimi del Buongovenro (ora al Museo di Duesseldorf) che la Chiara Frugoni ha ora utilizzato per attestare il suo stato negli anni intorno al 1840.
Auguri di Buon Anno a tutti! Scusami l’assenza domani ma sono stato alla presentazione freschissima nella sala delle Lupe: più che una ri-presentazione del libro non era forse utile un dibattito a più voci sul tema?
Ps 3 Oggi (martedì 7) a Di Martedì su La 7 alcune riprese girate a Siena sull’attesa uscita del Tesoro da MPS.
Molto interessante questi frammenti ungheresi, e venuta bene la serata in Comunale ieri (ero fra i tanti presenti). Mi permetto di sottolineare che sono contento che il tandem Socci-Fusaro, con piece teatrale su Bibbiano (teatro di denuncia?), resti confinata al Santa Maria, senza approdare in biblioteca Comunale.
Sarebbe stato meglio se non avesse ricevuto i finanziamenti destinati ad altro!
Poi poteva essere recitata anche alla comunale!
Socci- Fusaro….nell’ambo!
Chissà quanti rutti se fosse avvenuto a parti inverse!
Piece teatrale con tanto di musicisti,pare, quindi non roba da biblioteca, a parte la reciproca
presentazione di libri del duo in questione,
https://www.sienanews.it/toscana/siena/fusaro-siena-bibbiano/
Continuo a sostenere che la piece su Bibbiano sia cosa indecente: ovviamente non l’ho vista, ma la strumentalizzazione politica – per un caso già in parte ridimensionato dalla stessa magistratura – mi pare evidente. Bene che non sia in Comunale, punto e basta.
Quanto all’Eretico, mi ricordo bene che nel suo libro su Medjugorje Socci veniva sbeffeggiato dalla prima all’ultima pagina dal nostro blogger preferito: sarebbe una bella sfida fra i due!
Esilarante, si disprezza una piece così dal titolo, senza vederla, si recensisce un libro senza averlo letto, un brano musicale senza averlo ascoltato, e via e via. Questa è la vera superiorità del radical culturale: non conoscere per poter deliberare.
Allo stesso modo dei giornali e giornalisti di destra nei confronti del film di zalone: prima osannato, poi criticato!
Superiorità radical anche in quel caso o vale solo per i sinistroidi?
Beh, la piece non l’abbiamo vista, ma Fusaro l’abbiamo visto e sentito anche troppo. Se lei trovasse in cartellone un film con Bombolo e Cannavale penserebbe di andare a vedere un capolavoro della drammaturgia italiana?
Potrei farle altri mille esempi, anche se alla fin fine la sua contestazione è impropria, dato che la polemica non è incentrata sulla qualità dell’opera quanto sul modo di procedere della giunta per opportunità (se l’avesse proposta Benvenuti nel programma dei Rinnovati chi avrebbe potuto fiatare?) e correttezza formale e sostanziale della delibera (a dire di Piccini che qualcosa ne capisce).
Caro A.B.,
a parte il discorso sulle idee del tandem Socci-Fusaro (sulle quali scriveremo, ma che, certo, già conosciamo), vorrei che tu ti spiegassi sul discorso della correttezza formale della delibera: ritieni che ci sia qualcosa di non regolare, di grazia?
L’eretico
Caro Eretico, non ho assolutamente la competenza amministrativa per commentare la delibera; è stato Piccini a farlo, in maniera abbastanza convincente, ed a lui ti rimando, se non lo avessi letto (anche se ti confesso che non capisco cosa cavolo c’entri la fotografia)
Lo sponsor fantasma – Pierluigi Piccini Blog https://shar.es/a3AYWM
Fra’
Lo sa pe’ scienza ‘nfusa ch’e’ ‘ndecente
scienza che par si chiami preconcetto
scienza di chi pochino usa la mente
di chi cervello ha messo ‘n un cassetto
ormai a giro se ne vedon tanti
giudican prima di vede’ l oggetto
come par fare quello d ognissanti
son comici grotteschi ‘nvolontari
come t’ha detto, sempre esilaranti
maestri e giudici pe’ altri somari
Comunque ad Arezzo non sono stati da meno, lo “spettacolo” si è tenuto ieri ed è stato patrocinato dall’assessorato alle pari opportunità e politiche giovanili. Pari opportunità?!?
http://www.sienafree.it/siena/142-siena/113972-siena-le-donne-del-pd-intervengono-sullo-spettacolo-bibbiano-il-gender-e-tra-noi
dal qual si legge ch’ ora sta siena
sotto d un despota e dittatore
che di razzismo e omofobia la piena
le dame piddiine so’ a bollore
lottano strenue pe’ la tolleranza
della qual pare loro siano…senza
La Terza Guerra Mondiale? Non ci sarà mai. Se accedesse anche i grandi capoccioni che stanno facendo il bello e cattivo tempo dovrebbero subirne le conseguenze con la ricaduta delle polveri radioattive. Ci sarà al massimo una guerra stile Vietman, moriranno le solite persone normali, ci saranno le solite ipocrite velleitarie proteste dell’Europa che ormai non conta nulla. Si allineerà con i dominatori USA sperando che gli americani alle prossime elezioni presidenziali spodestino quel pazzo di Trump; tutto alla loro bontà o intelligenza, l’Europa non potrà mai incidere. Il caso Libia dimostra quanto è unita l’Unione Europea, non dimentichiamo lo scherzo che ci hanno fatto la Francia e l’Inghilterra con la caduta di Gheddafi, anche qui non saremo noi a decidere; poi con gli attuali politici che abbiamo; ci fosse stato uno come il defunto Craxi forse in qualcosa avremmo potuto mettere bocca. Fuori argomento: buone notizie per i giovani, una nuova figura di lavoratore: il movimentista (qualunquista) già iniziato col Movimento 5 Stelle, con buoni propositi poi naufragati, ora rinato con le Sardine partito però con poche idee, ma confuse. Il percorso del nuovo movimento porta sempre allo stesso obiettivo: la poltrona. Conquistato il posticino al Parlamento/Senato il gioco è fatto si acquisiscono i privilegi prima odiati ed ora amati e tenuti stretti. La mossa preferita è quella delle dimissioni ed entrata nel gruppo misto, si aspetta la fine della legislatura si prende tanti soldini alla barba di chi l’ha votati ed arrivederci e grazie. In un precedente blog avevo previsto lo scioglimento a breve del M5Stelle e sembra che ci abbia indovinato; prima contro tutti i vecchi partiti, poi matrimonio con la Lega e dopo il voltagabbana col PD. Entro quest’anno, dopo le elezioni regionali, non ne resterà nulla di questa Armata Brancaleone. Peccato perché, come detto, gli obiettivi erano giusti, ma parafrasando una frase storica: “Un(una) Regno (poltrona) val bene una messa (qualunque alleanza)”.
Sul ungheria e sui legami storici artistici e culturali con la Toscana
Ma ragioniamo d ungheria invece
e de’ legami ch’ ebbe con Toscana
di quello che Mattia Corvino fece
che fu’ ‘nferior solo alla vaticana
per quella biblioteca rinomato
chiamata perlappunto corviniana
a Lucca si formo’ da filomato
di studi ‘n toscana lui ne fece tanti
a casa riporto’ i che avea studiato
e li co’ i Chierico e co’ l’Attavanti
noti miniaturisti fiorentini
di libri par che ne riscrisse alquanti
ora ne son rimasti assai pochini
nel millecinquecentoventisei
e turchi fecero grossi bottini
a Mohacs solimano ed i suoi bey
scaparon re Luigi e molt’ungari
e Transilvania Ungaria tu perdei
di meglio fece i fiorentin Scolari
quando re sigismondo li regnava
del qual fu’ capitano senza pari
lui su’ i Danubio come sulla drava
i turchi pe’diciotto volte a fila
dopo battuti tutti li scapava
ne fece fori qualche decimila
e a volte nello stil di tamerlano
co’ capi mozzi ci facea la pila
Lo conoscevan come Pippo Spano
Filippo Buondelmonti fiorentino
che venne via dai borgo di Tizzano
e ‘n ungaria porto’ anco Masolino•
chi e’ toscofiorentin du’volte vale
chi sol senese è solo è cittino
e giace Pippo Ispan a’ alba reale
co’ re e regine di quell ungaria
che senza genti tosche bene o male
non saria diventa’ quel che saria
•Masolino da Panicale
PS. Tosche eehh, no senesi, che so’ un altra roba,
al volo come sempre , cultura e storia in rima
Burroni vaia vaia vaia brindellone radical , sciapo e senza sugo vai vai a imbratta’
libri co’ sonetti sghembi sull etilometri.
La tu dimension l’e’ quella.
Citti e citton locali ed importati
ultimamente si son manifestati
son colti giudiziosi m’ hanno i vizio
Di parti’ n tromba pe’ partito preso
Ossia gni garba tanto i pregiudizio
a occhio alle cose fanno i peso
maestri ni’ tanto mi da tanto
vedon fulminei i decoro leso
a leggili da i ridere mi stianto
acrobati di logica e pensiero
della qual cosa menano anche vanto
io lo conosco bene i sor fusaro!
scrivon i dottore e Ognissanti
e del beato socci non so’ ignaro!
piccini l’e’ diventato un de’ lor santi
maestro di sostanza e correttezza
da lui s’ ha a ‘ndare a scuola tutti quanti
la pare questa l unica certezza
semmai
Aiutino in rima sui contenuto di’ novo prodotto librario di’ beato socci, profeta e mistico sanese orgoglio di vostra terra.
Aggiungo anche che se fusaro ci mette mano ,bene siamo a posto e davvero ce’ i verso di non intede…na sega.
Faro’ un sunto stringato cercando d esse chiaro, no come fusaro,tanto pe’
capissi
Pare che i socci l abbia belle visto
che sotto ovvie mentite spoglie
ni’ vaticano ci sia l anticristo
par che di Cristo la santa moglie
sotto San Pietro l abbia covato
prole Argentina dopo lunghe doglie
i socci che dimorto c ha studiato
da profezie l ha tratto la certezza
Che i gaucho Satana l abbia mandato
sicche’ ci siamo l’ ora l’e’ lezza
tra un po’ s arriva allo scontro finale
fedeli siate e niente tristezza
Satana s alleo’ coi capitale
fusaro che di Marx l’e’ grand esperto
alla teoria dette i tocco finale
or di pandora i vaso e’ stato aperto
arriva i caos di genere e di fede
socci e fusaro l hanno scoperto
come finisca ognun se lo chiede
comunque par che dell apocalisse
solo i cattivi saran le prede
e’ uno spettacolone senza bisse
Dice
Dritta sicura: non andate a vedere il film di Zalone è una vera boiata. Il trailer è fuorviante perché è la solita storiella buonista con una trama confusa ed incongruente e nemmeno tanto divertente. Risparmiate i soldi del biglietto, il film non li merita. Zalone ha fatto molto di meglio nel passato; stavolta si è messo a parlare di politica con i soliti argomenti triti e ritriti dei sinistrorsi. Ma quando arrivano le elezioni regionali che daranno una bella batosta a questi incompetenti, falsi, ipocriti di sinistrorsi? Via, via, stavolta si deve cambiare.
Caro vedo nero,
Comincio a pensare che lei sia un po’ bipolare!
Certe volte esprime considerazioni liberiste e democratiche , arrivando persino a criticare ( letteralmente) le azioni oggettivamente discutibili( al contrario di certi pasdaran equiparabili ai comunisti d’antan)
Altre volte, come questa, si erge a censore e dispensatore di giudizi,intimando di fare o non fare come se la sua verità fosse inopinabile.
Peccato!
Ne viene meno la sua affidabilità intellettuale e dialogica !
Mai più questa sinistra al Governo.
Sono d’accordo al 100% sulla recensione a tolo tolo, anche se la proprietà transitiva della lezione ai sinistrorsi alle regionali mi pare altrettanto una boiata. Caro vedo nero, siamo arrivati al 2020 e continuiamo amabilmente a baccagliare tra noi, ringrazi Dio e cominci a vedere appena meno nero, che c’è molta gente a cui è andata peggio, sul ciglio delle strade (prima gli italiani!!!), nel canale di Sicilia o nelle corsie degli ospedali. Maremma maiala!!
Risposta a tutti i miei contradditori. Aspettiamo le elezioni regionali, mandiamo a casa gli ipocriti buonisti sinistrorsi.
Manca poco al giorno della memoria.
Sarà interessante vedere come l’amministrazione, tenuta per le palle( piccole) dalla super destra, celebrerà l’evento!
Si vede bene che anche nella maggioranza ci sono nasi turati: alcuni per non sentire il puzzo di acconsentire certe decisioni, altre per eludere il puzzo proprio!
Caro Giacomo,
per quello che posso dire, la Comunale farà, nella persona dello scrivente, una lezione sull’antisemitismo nella Storia, il 27 gennaio (ore 17,30, nella Sala storica).
Per quanto concerne tutto il resto, avrei molte, molte cose da dire e scrivere, ma a questo punto aspetto di presenziare quantomeno alla presentazione dei libri del tandem Socci-Fusaro, prima di farlo…
L’eretico
Gentile eretico
La tua correttezza e moralità non è in discussione!
La mia era una curiosità relativa all’azione amministrativa del comune!!
Dopo i sonettino alla boccaccio,i tema merita le terzine
L affare e’ grosso e la città in periglio
Allarme allarme la città e’n periglio
gridan le dame Rosa vestite
orbe da un occhio metton cipiglio
vedono in zazzera un dittatore
despota truce e autoritario
che ai sor fusaro novello attore
gli ha dato palco e calendario
pe’ omofobia e apologia razzista
vergin sfondate con rosa sudario
orbe da un occhio con poca vista
con la memoria vacillante e corta
ma sempre pronte a scende in pista
Poco cervello hanno anche stavorta
Non mi ritrovo assolutamente nelle idee integralistico-cattoliche di Socci, mentre qualche spunto di Fusaro lo condivido.
Ciò detto, dopo tutto il can can sollevato contro il citato tandem Socci-Fusaro dai compagnucci della particchietta del Pd senese, dal Piccini, dai martinellati, ecc ecc. ….e, da ultimo, dalle sardine senesi, da potere al popolo senese, dopo le levate di scudi sollevate da tutta questa bella compagnia del pensiero unico, anche lo spettacolo del tandem trova la mia condivisione.
ma uno spettacolo musicale sui fatti del Forteto non lo ha fatto nessuno? solo io ci vedo qualche somiglianza con bibbiano?
Si facesse anche un bel musical sulle violenze nei seminari? Anche lì potremmo poi chiamare Socci per illuminarci.
Caro A.B.,
vedi quanto mi impegni (ora moratoria): questa te la pubblico, e volentieri; la precedente, concernente Hitler et alii, direi che è meglio lasciarla perdere (l’accostamento di qualcuno con indagati, può dare luogo a nuovi indagati: lo scrivente c’è già cascato, a suo tempo).
Buona – laicissima, financo paganeggiante – domenica a tutti, e ci si legge – a Zeus piacendo – in serata…
L’eretico