La domenica del villaggio: Speciale biblioteca
Eccoci alla consueta rubrica cultural-domenicale del blog: quest’oggi avrei voluto scrivere ANCHE di biblioteca, mentre invece scriverò (quasi) SOLO di biblioteca, tra cose assai positive (l’incontro con i docenti, svolto in settimana, con relative proposte costruttive; il nuovo programma degli incontri), ed una notizia che purtroppo di positivo non ha molto, anzi proprio niente, comunque la si legga.
Buona lettura a tutti, dunque!
RASHOMON ALLA COMUNALE
Come e quanto mi piace di più l’occuparmi di cosette di ampio respiro culturale, che di questo genere di storie: ma – come i nostri antenati saggi ci insegnano – ubi commoda, ibi et incommoda, quindi, da Presidente, è giusto affrontare anche una situazione complessa e certo non facile come quella che ieri La Nazione ha giustamente tirato fuori, con Laura Valdesi: il rinvio a Giudizio di un dipendente della Comunale (in quanto tale, dipendente del Comune), con l’ipotesi di reato di molestie, ai danni di un ragazzo ventenne che sarebbe stato per l’appunto molestato in un locale della biblioteca, a fine dicembre 2018.
Come nel capolavoro di Akira Kurosawa “Rashomon” (la cui visione colgo l’occasione per suggerire ancora una volta), qui abbiamo due versioni che divergono, dal giorno alla notte; non ci sono testimoni del (presunto) fattaccio, né telecamere (che ci sono, ovviamente, ma non nel luogo specifico del misfatto), ed i due interessati come detto danno due versioni del tutto divergenti. Il 26 novembre ci sarà la prima udienza, che cercheremo di seguire.
Da parte dell’istituzione che si rappresenta, emerge una sola, univoca richiesta: quella della chiarezza, senza alcuna titubanza. Chi ha fatto le indagini giustamente si è mosso in modo felpato, verosimilmente pensando che così sarebbe stato meglio per tutti; per questo motivo, né il Presidente, né i membri del Cda hanno saputo alcunché della spinosissima situazione, fino a ieri mattina; un ringraziamento, personale, va alla Nazione che ieri mattina – facendo andare di traverso la colazione, ma sono gli incommoda di cui sopra – ha lodevolmente dato notizia della cosa (dopo l’udienza che ha disposto il rinvio a Giudizio per il dipendente), svolgendo in pieno il suo dovere di informare.
Nell’istituzione biblioteca Comunale – sia ben chiarissimo a tutti – non c’è alcuno spazio per nessuna omertà, ma solo per l’apertura e per la chiarezza. Anche di fronte a passaggi complessi e delicati come questo in oggetto. Senza ma, e senza se.
IL PROGRAMMA DELLA SETTIMANA
E veniamo, finalmente, ai commoda: questa settimana abbiamo ben tre incontri, in Comunale, per prendere il via al meglio. Si parte martedì con il ricordo di un valente artista senese, Giulio Corsini, che tante cose ha lasciato di sé in città (fontanina della Pantera, per esempio), ma anche in luoghi assai lontani da Siena (ne parleranno la professoressa Cristina Ciulli e Francesca Fumi Cambi Gado); poi, giovedì 19 settembre, spazio alla figura di Masaniello, carismatico leader della rivolta popolare napoletana del luglio 1647: per farlo uscire dal mito – negativo o positivo -, e per inquadrarlo a livello storico, grazie al ben dosato lavoro del modernista Aurelio Musi (“Masaniello”, Rubbettino). Senza disdegnare una attualizzazione inevitabile: chi è – se c’è – il Masaniello odierno?
Infine, gran finale: venerdì 20 settembre, presentazione del densissimo volume “Declino. Una storia italiana”, del professor Andrea Capussela (Luiss university press): se volete capire le dinamiche che hanno portato l’Italia ad essere quel che è oggi, non potete-dovete mancare, in niun modo. Dedicato soprattutto a chi pontifica sempre, facendo il sociologo o l’economista della domenica, senza degnarsi di conoscere.
Tutto quanto sopra descritto – con buona capacità di sintesi, converrete – in Sala storica, orario 17,30-19,00, as usual: con il Presidente che dialoga con i vari autori.
L’ANGOLO DEL PROF: COMUNALE, ISTRUZIONI PER L’USO (E BUON ANNO A TUTTI!)
didattica.bci@biblioteca.comune.siena.it; questa è l’indirizzo mail cui tutti i docenti interessati a suggerire idee e proposte al Presidente per l’anno scolastico ineunte possono scrivere, come stabilito nell’incontro svolto in settimana in Sala storica. All’insegna dell’interazione fra humanities e le materie scientifiche, in primo luogo; per quanto riguarda il trekking scolastico, si partirà in Primavera, ma bisogna organizzarsi sin da ora, con la dovuta calma. Inoltre – ricordata dal professor Mirizio – c’è la questione dell’Educazione civica (nonostante la battuta d’arresto avvenuta in settimana), della quale la biblioteca potrebbe farsi carico in qualche modo, nel secondo quadrimestre. Nonché la “folle” (nel senso erasmiano) proposta presidenziale di un giorno settimanale in cui un docente (non solo di Italiano, e magari non solo un docente, perché no?) potrebbe interpretare a suo modo uno dei 38 Capitoli dei “Promessi sposi”. Noi lo spazio lo diamo, insomma, compatibilmente con la programmazione complessiva: ai docenti sta il riempirlo, per Zeus. Riguardate dunque la mail, e scrivete idee e proposte, mettendovi in gioco: che c’è di meglio che fare una bella lezione in Sala storica? C’è tempo fino al 10 ottobre compreso, per la mail. Dateci sotto, se ovviamente volete!
Suggerimento-riflessione di inizio anno scolastico, infine, dall’intervista odierna del professor Umberto Galimberti (Corriere della sera, pagina 22); per risolvere il dramma culturale della attuale gioventù, che fare?
“Un rito iniziatico che interrompa l’adolescenza perenne: a 18 anni servizio civile per 12 mesi, ma a 1000 km da casa. Bisogna separare i figli da padri e madri. E CACCIARE DALLE SCUOLE I GENITORI, interessati più alla promozione che alla formazione. Tullio De Mauro calcolò che un ginnasiale conosceva 1600 vocaboli. Oggi sono 600”.
Dedicato a tutti i corifei – siano maledetti, anzi stramaledetti – del donmilanismo fuori tempo massimo.
Ps Oggi, fra le varie cose, avrei voluto scrivere di D’Annunzio e dei suoi legionari a Fiume (12 settembre 1919), argomento peraltro che verrà trattato a novembre alla Comunale; per intanto, fatemi almeno segnalare una cosa che – comunque la si pensi – non può essere digerita: le autorità croate hanno impunemente detto che Fiume (cioè Rijeka) è sempre stata croata. Cosa vergognosamente mendace. Attacco croato, e ignobile silenzio del Ministero degli Esteri italiano (forse Di Maio pensava che di Fiume si dovesse occupare il Ministero dell’Ambiente?).
Sono problemi – me ne rendo conto – che non interessano il civis comune, ma la dignità nazionale – che dovrebbe essere un valore per tutti, compreso il governo appena in carica – dovrebbe essere sempre al centro del dibattito. Una pena infinita, questi silenzi su passaggi così decisivi per la Storia del nostro Paese.
In merito al Corso mi, vorrei segnalare nel museo della contrada della Pantera una splendida Tarsia che accoglie all’entrata e , con lo stemma perpetrato da otto punte , invita lo sguardo in tutte le direzioni.
Ps.esilarante la pertinenza di Fiume al ministero dell’ambiente!
Buon lavoro, “monsieur le President”!
Caro Giacobbe,
grazie del complimento, ma mi chiedo: la tarsia come la possiamo fare entrare fra le proposte della Comunale?
Ti aspetto comunque per l’evento su Giulio Corsini, domani alle 17,30.
L’eretico
Rijeka – Fiume
Avevo una vicina di casa nata austrungarica a Fiume prima della guerra mondiale, assolutamente italiana di lingua e di cultura, che non si sarebbe meravigliata affatto di questo.
Mi raccontava non solo di come l’Italia avesse dimenticati i dalmati, ma da profughi, quando furono costretti a lasciare le loro case dai titini, li avesse addirittura ignorati, come fossero soltanto un fastidio.
Quindi, condivido assolutamente quanto scrivi.
Certo parlare di “dignità nazionale”, però, all’epoca ci avrebbe immediatamente comportato l’attribuzione dell’etichetta di fascisti.
Oggi invece, magari quella alternativa di biechi sovranisti.
C’è, infatti, la sottocultura dell’internazionale ancora saldamente in piedi: un tempo rivolta all’unione sovietica, poi all’unione europea, persino agli odiati USA al tempo di san Obama ….
Esterofilia eterodiretta ad ogni costo e massificazione, globalizzazione selvaggia, ad esclusivo vantaggio delle elite mondiali e delle multinazionali.
Un vero disastro economico e culturale.
Quindi, cosa vuoi che rappresenti oggi Fiume per i nostri governanti?
Solo un pallino insignificante sulla carta geografica, che nessuno peraltro più conosce, né deve conoscere.
L’ignoranza, infatti, è l’anticamera del consenso….
Consumatori acefali in luogo di cittadini consapevoli.
La Nazione, Siena 14 Settenbre 2019 – Molesta studente in biblioteca, rinviato a giudizio per violenza sessuale. L’uomo, dipendente di una biblioteca, sarà processato.
In biblioteca
I sodomiti ci so’ sempre stati,
anche qui a Siena, seppure non tanti,
i più ben noti, non discriminati,
ma ora ‘nvece ce ne so’ un so quanti,
l’omini tra di loro so’ sposati,
le donne hanno le donne per amanti
ed è giusto che siano rispettati.
Ma però che diventino anche entranti,
questo carini, no: non è è normale,
se si dà noia a un’altra persona,
si compie una molestia sessuale
e in tal caso la Legge non perdona,
in tribunale sarai giudicato,
se colpevole vieni condannato.
Beppe:
colpa dell anas che v ha recintato
quella piazzola che i senesoni
hanno da sempre molto frequentato
“masti” senesi drentro que’ macchioni
nella piazzola di poggibonizzi
ce’ n eran molti a buco punzoni
e si potean cavare certi sfizzi
che l intronato arsiccio raccontava
sommo poeta lui di culi e cazzi
sienin che mastia lei si vantava
fu’ l loco ove nacque cazzaria
logico dunque che brami la fava
lo nascondete, pero’ tuttavia
pare che li in via della sapienza
la tradizione rispettata sia
che l imputato invochi clemenza
ha lui diritto alle attenuanti
e sia clemente quindi la sentenza
le tradizioni lo san tutti quanti
sono a sienina sempre prevalenti.
Molto interessante il programma di settembre (e mi è arrivata anche voce che ottobre inizierà con il botto), io cerco di venire venerdì al libro sul declino dell’Italia, che mi pare di grande attualità.
Sulla questione biblioteca, apprezzo molto la misura e l’equilibrio del pezzo, e soprattutto mi ha colpito una cosa: a differenza di altre istituzioni e di altri “potenti”, sia nel passato che nel presente, quando l’istituzione che si rappresenta va a finire sui giornali, chi la rappresenta non solo non li attacca in nessun modo, ma li ringrazia. Complimenti, ancora una volta, all’Eretico, di cui sono sempre più fan!
I prati di Pontida sono cosa un po’ differente..
In relazione ad ù articolo sul corriere di siena mi permetto di far notare che il comitato” Si amo le scuole comunali” non si compone di ” circa 700″ persone, ma bensì di oltre 1000 aderenti!
Delle due una:
O l’articolista del corriere di SIENA non e’ informato bene( perché non si e informato bene!) e dunque non e ‘ professionale,
o e’ in malafede mistificando la realtà con l’intenzione di sminuire un dato numerico per avvalorare l’intenzione ( e non l’ipotesi) dell’amministrazione comunale a guida neroverde di statalizzare le scuole d’infanzia…
Quale sarà la risposta la risposta?
Eppur si erge a pontificatori di comportamenti!
Nonostante i solleciti, il nulla!
Chissà se passata l’euforia della festa della vittoria quel( sedicente) giornalista avrà il coraggio di rispondermi o la decenza di tacere?
Mi perdonerai, oh eretico , se uso la tua agorà … ma comprenderai che è più affollata del suo spazio di disinformazione, e mi auguro che l’invito gli arrivi anche indirettamente, visto che “pare” non esser stimolato in modo epistolare!
Grazie e scusa ancora…prima e ultima volta!