Il Palio, il Vescovo e la crisi (e 6 Ps)
Un Palio davvero particolare, questo di mezz’agosto 2019: di solito, il tutto si dipana, in questi giorni, nel silenzio della politica, che è al mare o ai monti o ai laghi; a questo giro, invece, le cose non stanno proprio così, anzi. Ed anche il fatto che, a creare il drappellone, sia stato invitato un autore che illo tempore sarebbe stato messo all’indice dalla Chiesa, questo è stimolante assai. Così come l’intervista di oggi del nuovo Vescovo Paolo Lojudice a Repubblica Firenze (cui accenniamo, sotto, e della quale riparleremo fra non molto).
Noi, come sempre, di questo e di altro scriviamo giusto un pochino, tanto per dire la nostra. Per terminare, infine, con qualche Ps, certo non di attualità paliesca.
ASPETTANDO IL 20 AGOSTO…
La crisi innescata con sicumera da Matteo Salvini lo scorso 8 agosto – come non era difficile immaginare – si sta arenando ogni giorno di più, e se un pezzo grosso leghista come il Ministro Centinaio (molto vicino a Giorgetti), non esclude affatto un possibile ritorno allo staus quo ante, questo qualcosa vorrà pur dire, no? Anche perché, a dirla tutta, come non si poteva pensare che la prima forza parlamentare (five stars) e la seconda (Pd), stando così i voti del marzo 2018, si potessero mettere insieme, dopo il matrimonio fatto naufragare – nell’aprile 2018 – dalla improvvida decisione di quello stesso Renzi (cui Salvini dovrebbe donare una statua equestre, per ringraziarlo), il quale oggi ha riaperto agli arcinemici pentastellati? Aspettiamo il 20 agosto, dunque, e vediamo se il Premier Conte sarà sfiduciato o meno: wait and see.
MANARA? VESCOVO SILENTE, VESCOVO CONSENZIENTE
Che piaccia o meno – cosa che attiene in definitiva al giudizio estetico del singolo, ovviamente -, una cosa pare essere sfuggita a quasi tutti i commentatori del drappellone di Milo Manara, presentato sabato scorso: cioè che, in una collettività in cui tutti si arrogano il diritto di dire la loro su un’opera d’arte (magari avendo visto mezzo museo in vita loro), si nota l’intelligente silenzio sull’argomento del nuovo Arcivescovo Paolo Lojudice, il quale non è salito sul pulpito per condannare la eventuale non adesione dell’opera rispetto ai canoni della sacralità iconica (come aveva fatto, esattamente un anno or sono, il suo predecessore Buoncristiani). Il nuovo successore apostolico ha capito che quel tipo di battaglia non è al passo con i tempi, e che soprattutto ci sono cose ben più importanti ed urgenti cui dedicarsi. Figuriamoci se vogliamo dire-scrivere, noi pagani, cosa dovrebbe fare la Chiesa cattolica, però si può impunemente affermare che avere una scala gerarchica di importanza da affrontare fa onore al successore di Buoncristiani? Ben altre sono le questioni dirimenti, che la Chiesa – senese e non – si trova a dovere affrontare (e si torna all’intervista di cui sopra, che Repubblica Firenze di oggi titola: “Siena sarà la capitale dell’accoglienza”); a noi, as usual, fa piacere quando ci si concentra sulle cose concrete ed importanti, invece che punteggiare anacronistici sepolcri imbiancati, come faceva Qualcuno prima.
MEL GIBSON, E NON SOLO
Dunque al ristorante Divo (salutiamo l’amico Izio Viciani, gongolante) si è presentato Mel Gibson: in versione barba lunga, ora considerata molto trendy; classe 1956, di lui – in rapporto a Siena – i più attenti ricorderanno che, nel 1996, era sul punto di girare un film sul Palio, ma poi decise di non andare oltre per vari problemi, il primo dei quali – a quel che si ricorda – i troppi paletti messi dall’amministrazione per tutelare l’immagine del Palio stesso. Alessandro Falassi era stato chiamato a fare da tutor a Gibson, illo tempore. Beh, che dire? Forse Gibson è qui per mero turismo (la città merita, suvvia), oppure magari no; in ogni caso, il fatto di imporre qualche esperto ,nel caso in cui si volesse girare un film di cassetta sul Palio – pur lasciando la piena libertà espressiva, ci mancherebbe -, andrebbe riproposto. Sarebbe infatti strano che non venisse “aiutato” un regista a penetrare certi passaggi dell’unicum antropologico paliesco, dal momento che si continuano ad offrire alla platea televisiva immagini filtrate e selezionate da una regia unica. Come in Cina ed in Nord Corea, per fare due esempi affini da questo punto di vista…
UN APPELLO, ABBASTANZA SOLENNE
Cosa bella, il vedere tanti giovani (adolescenti, e poco più o poco meno) che si godono vie, vicoli e piazze che iniziano a conoscere, con i loro pertugi, i loro meandri, talvolta inquietanti (argomento su cui, un giorno, ci piacerebbe tornare in modo approfondito: quale è il luogo più inquietante del centro storico?); è un’esperienza formativa, la loro. Ci mettono energia, passione, voglia (se non fosse termine davvero inflazionato, si potrebbe aggiungere “libidine”).
Eccoci quindi all’appello, da docente e da Presidente: cari genitori, cercate di fare capire loro che c’è qualche cosa e qualcuno, dietro a quei vicoli, quelle vie, quelle piazze, quei palazzi, quelle chiese. Fatevi (sì, voi genitori) qualche selfie in meno, state qualche mezz’ora in meno sui social, e cercate di indirizzarli – attraverso l’esempio personale, magari – a quei luoghi che grondano di sapere municipalistico, e non solo tale. Chiese, musei, piazze, lapidi, ovviamente la biblioteca; facciamo in modo che i nostri ragazzi conoscano meno nomi di cavalli e fantini, e qualche passaggio storico e personaggio davvero fondamentale, per capire la terra su cui si cammina. Si parte dal passato – remoto e prossimo -, e si fa un investimento sul futuro. Dateci sotto: nell’interesse di tutti, credetemi.
Ciò detto, buon Palio a tutti!
Ps 1 La scomparsa per un tumore, a soli 40 anni, di Nadia Toffa ha comprensibilmente amareggiato tutti (forse imbarazzando gli haters che arrivavano a negare la sua malattia, o forse no); non perché sia morta, ma perché l’avevamo già detto e scritto prima, mi pare anche più di una volta: era una giornalista che stimavamo – a differenza di altri collaboratori del programma -, soprattutto perché – insieme a reportage di qualità, tipo quello su Taranto – le piaceva andare a stanare (ed a sputtanare), fra gli altri, i ciarlatani criminali che speculano sul dolore e sulla disperazione dei malati e delle loro famiglie (a differenza, per l’appunto, di altri della redazione: vedasi Stamina). Fosse anche solo per questo, andrebbe ringraziata.
Ps 2 Grande lezione di civiltà, ieri, a Genova: una manifestazione immensa, iper partecipata, civile e pregna di dignità; come al solito, in Italia ci vogliono le tragedie, per fare dare il meglio alle collettività. Ma la austera sobrietà (con tocchi sabaudi) del popolo genovese, non la si scopre ieri. Abbiamo letto che la nuova struttura pensata da Renzo Piano sarà magnifica. Consoliamoci così, che almeno dal quarto mondo si avanza al terzo…
Ps 3 Una cosa assai stimolante – scritta sul domenicale di questa settimana del Sole 24 ore dal cardinale e biblista Gianfranco Ravasi – a proposito della Madonna: Vangelo di Luca alla mano, l’incontro fra lei, incinta di Gesù, ed Elisabetta, incinta del Battista, è l’episodio in cui la Madonna parla più a lungo, in tutti i Vangeli (102 parole). E oggi, che sia Ferragosto lo dicono i malati della consumer society.
Ps 4 Si prepara una nuova Tienanmen, in quel di Hong Kong? Le immagini delle truppe cinesi ai confini – non smentite da Pechino – fanno a dir poco paura; una cosa sia chiara, e va riconosciuta per onestà intellettuale: se puta caso non dovesse accadere il peggio, ci sarebbe da dire bravo a Donald Trump, con la sua moral suasion verso la Cina e Xi. Purtroppo, però, c’è ben poco da essere ottimisti.
Ps 5 Oggi 15 agosto, nel 1769, nasceva – non lontanissimo da noi – un certo Napoleone Bonaparte, esempio di self made man nella Francia post-rivoluzionaria; incoerente con i principi della Rivoluzione (pur sbandierati ai quattro venti), predatore sfacciato di opere d’arte, legittimatore di saccheggi e di violenze: per noi, però, la sua – inquadrata nel contesto – fu manzonianamente “vera gloria”. Eccome, se lo fu, eccome…
Ps 6 Giusto oggi, il 15 agosto del 1969, iniziava la celebre tre giorni di Woodstock (Rai 5 lodevolmente propone tre speciali originali di fila, alle 23,20); centinaia di migliaia di persone, sostanze psicotrope ad abundantiam, controlli quasi nulli: non ci fu neanche un morto. Oggi, per mezzo rave, con un centesimo di persone di meno, si rischia molto di più. Quesito di mezzo agosto: secondo voi, perché?
Un appello abbastanza inutile
ci vole l album colle figurine
pe’ fa’ della cultura in modo futile
a siena n han venduti no a decine
bensi’ a migliaia sul palio e sui fantini
genti tardive e tra le piu meschine
anziani adulti e non solo cittini
scambiavano pe’ ave’ la collezione
completa e la patente di cretini
storia e cultura imparin la lezione
ecco i sistema , ti manca i boninsegna?
lo scambi coi grande barbicone!!!
e la cultura che l sanese sdegna
potrebbe uscire fori dalla teca
i raffa c hai cittini ancora insegna
potrebb organizzare in biblioteca
scambi e serate a gioca’ a soffino
ma invece lui co libri i tempo spreca
e de sanesi c ha nteso pochino
(vedrai questioni di dna ,non ha le vostre tare genetiche, e non si vole
rassegnare alla …realta’)
Devo dare piena ragione a Manunta: l’appello dell’Eretico è alto e nobile, ma senza nessuna possibilità concreta di successo. In questi giorni, ho visto mamme scapicollarsi come ossesse per arrivare in tempo in palco per le prove, con i cittini al seguito. Sfidando il caldo e i problemi di parcheggio (a parte che per il Palio c’è libertà di parcheggiare a cazzo, no?). Avranno mai fatto lo stesso per portare i loro pargoli ad un museo o in biblioteca? Siena purtroppo si merita le figurine del Palio, perché la massa più di quelle non va proprio.
i firme sui palio( meglio pe voi se gibsonne un ci mette mano)
sicche’ pe’ concorda’ co rodomonte
se i firm sui palio vu volete fare
mel gibson non va ben, le genti tonte
che popolan sienin per le narrare
ci sarebbe voluto dino risi
ed anche lui areb auto da penare
arebbe ben dipinto un certo bisi
e poi tutto l armonico groviglio
ed i comportamenti vani e lisi
dell asino sanese e del suo raglio
asini pecore e bestie vaccine
che l palio hanno lor come battaglio
genti di’ mondo tra le piu’ meschine
cervelli bolliti lessi e ripassati
nella padella di quel conchiglione
che d esse bestie sempre si son vantati
Manunta hai ragione, purtroppo. Anche la tua Fiorenza ha i suoi problemi, ma almeno vi incavolate, protestate. Siena invece continua a baloccarsi sul grande passato intanto il presente ed il conseguente futuro corrono. Un’altra delusione: la strombazzata apertura di un nuovo tratto della SS 429 è un grande fiasco (flop per i cafoni itanglesi), la strada corre veloce per un po’ per finire in un ponte strettissimo con semaforo per poi ritornare nel vecchio tragitto abitato e senza evitare il pezzo di Petrazzi (n. 5 autovelox in meno di un chilometro). Insomma per questa strada importante per collegare Siena al mondo è cambiato molto poco. Ovviamente il raddoppio Empoli Granaiolo é un’eterna promessa. Sarò fissato, ma quando vedo la gran parte dei trenini che collegano Siena alle altre città in confronto con i moderni locomotori che arrivano da altrove mi sento un po’ umiliato. L’Autopalio è sempre la solita via crucis. Sorvoliamo poi, per pietà, sulla Siena-Grosseto.Siena divenne importante grazie alla Francigena medioevale, ora ci si attacca al suo ricordo e non si guarda più avanti. Qualche protesta per l’Autopalio e Siena-Grosseto c’è stata, ma per la SS 249 poco o niente. Un tempo c’era Babbo Monte che tappava tanti buchi (anche troppi), ora c’è rimasto principalmente il turismo e quello vuole collegamenti comodi oltre ad una adeguata accoglienza adeguata dei turisti. La bellezza della Città non ce la toglie nessuno, ma deve essere sfruttata. Ci sarebbe poi il Palio che c’è due volte all’anno con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti. L’emergenza e l’isolamento sempre. Ah oggi c’è il Palio, allegria, carpe diem, domani è un altro giorno e si vedrà.
maah aro’ anche ragione (forse) comunque un t allargare co firenze,
vedo nero dammi retta nun credere che a firenze le genti abbin tanto piu’ cervello e giudizio c’ a siena.
I fatto e’ che firenze e’ ita e siena invece(forse) dopo lo scrollone e lo shock arebbe auto l occasione ( persa?) pe sortire fori dalle guazze.
Ma par che sia stata una sfiammata di paglia ,una vampa di risentimento
e nulla piu’, c era da ribarta’ gnicosa ,e nvece aete cambiato giusto
la targhetta sui campanello di casa.
Occasione persa .
Ora senti, sto’ zazzeruto da leguleio scaltro si barcamenera’ ,vi liscera’
pel verso , tante moine pose smascellature ,balconcini davanzali palierie,discorsi e poi??
.io serpente vien quasi voglia di rimpiangere i piacione romano esiliato a parigi ,e coi vizio de’ troppi caffe’.
giu’ via tocca dirlo, un aete materiale umano a disposizione.
Questo l.e’ tutto fumo .. e porvere.
Porvere di tufino eehh ,nun pensa’ male.
L occasione era grossa, ma chi arebbe auto capacita’ non ha auto core.
Siete seduti sull oro fave lesse che un sete artro, l oro di’ vostro
territorio e di quel che v hanno lasciato i vostri avi.
I chicco bono di’ babbino e’ finito ,sveglia dementi avete da rinventavvi.
Una nota finale la presa dei fondelli della fermata dell’Alta Velocità a Chiusi, che è soltanto frutto della congrega di Chianciano Terme per favorire chi ci va a purificarsi il fegato, dopo avere viziato e straviziato tutta l’estate. A Farneta la dovevano fare in modo che si sarebbe servito molto meglio sia Siena che Perugia. Eh, ma come si dice: “Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare”.
Non voglio fare una difesa d’ufficio del Palio: le cose che non vanno ci sono, inutile negarlo (magari non montare il Bruschelli sarebbe stato un bel segnale, senza nessuna critica specifica alla Pantera, credetemi). Però c’è anche molto che funziona bene, nonostante tutto. Quanto ai nostri giovani, che molti siano a rischio grave di autentico “fanatismo paliesco” è un dato di fatto, ma non mi pare che il vuoto totale che riempie la testa e i cuori dei loro coetanei fuori Siena sia necessariamente così meglio.
Quindi, caro Rodomonte e Manunta, anche in questo caso le cose non sono tutte bianche o nere: sono bianconere…
Piò che bianconere, sono alquanto grigie.
meglio mi sento .
le prediche i raffa pe un pezzeto
le smettera’ di fare l e’ sicura
la chiappa bella su questo ci scommetto
pe un pezzo se la scorda la cultura
fiaschi e poi sbornie da rinoceronte
e languira’ l attivita’ futura
degl intronati e del su presidente
E o selva, Selvina va……
Complimenti x il c….avallo!!!!!!
Parere personale: il Vescovo non ha detto nulla sul cencio perché è per lui argomento poco stimolante. Per chi vuole salvare il mondo un deve essere il massimo benedire fantini. Assai stimolante è invece l’argomento “capitale dell’accoglienza” con una doverosa premessa: se una tavola è da 10 stringendosi si può stare in 12 se ne arrivano 20 è certo che si stia scomodi e alla lunga si litighi
Critiche dei maggiorenti di Siena, Palio e Contrade al servizio accessorio del TG2 Rai sul Palio di Agosto. Non pensavo si arrivasse a tanto quanto a CENSURE DA REGIME in tempi di democrazia.
Insomma secondo questi altissimi esponenti di SENA CAPUT MUNDI una qualunque redazione o TV non è affatto libera o padrona neppure di fare un servizio collaterale a quello sul Palio del giorno, ricordando peraltro 2 dati di fatto inconfutabili:
1) che “ogni tanto” ci muore un cavallo, tempo fa anche “ogni poco”;
2) che che esistono polemiche e proteste degli animalisti contro il Palio.
Peraltro mostrando ancora una volta le gia’ ultranote immagini dell’ultima zampa rotta di un cavallo durante una carriera di pochi anni fa.
MA CHI PENSANO DI ESSERE QUESTI??
La deprecabile vocazione, funzione e finalita’ CENSORIO-PROPAGANDISTICA da Regime del “Consorzio Tutela del Palio” ho cominciato a capirla molti anni fa ma davvero ora tutto è divenuto inequivoco e assai esplicito e questa situazione urta oltremodo il mio naturale e innato senso di libertà e libera informazione e la mia conseguente GENETICA avversione a regimi e censure di sorta, scolastiche e politiche, tanto che sento l’impellente bisogno di abbattere, notoriamente……..anche a costo del licenziamento!
Ricordo quella mia critica PROFONDA, etico-religiosa e non certo politica, che da anni fo alle RADICI e al NOCCIOLO di quella odiosa “cultura” senese (senesota, direbbe l’Eretico) di cui ritengo da sempre essere la prima vittima per averla apertamente, pubblicamente e impenitentemente denunciata e sfidata, “cultura” che ho sempre indicato essere alla base della CADUTA DEL SISTEMA-SIENA DI QUESTI ANNI, “cultura” profondamente e anticamente senese, “cultura” sulla quale mai CITTÀ, CONTRADE o SINDACI si sono interrogati,…..:
Mi riferisco all’ODIOSA “CULTURA” DI UNO SMISURATO NARCISISMO ed EGOCENTRISMO, SENA CAPUT MUNDI, E TUTTO IL RESTO DEL MONDO SI DEVE ADEGUARE, costasse pure la negazione dei basilari diritti di informazione, di cronaca e di critica.
E guai a “chi gode Siena e poi ne dice male,….deve fare la fine del maiale”.
Ma questi Signori non l’hanno ancora capito che gia’ da diversi anni “il resto del mondo” RIDE di Siena e offrono altri motivi per farlo ancora??
Maestro,l’aspettano ancora in quel di S.Agostino,si ricordi!
Quando vuole rifà una COMPARSATA,lo faccia sapere!!!
Bacionissimi!
Certo che lo ricordo benissimo, le vostre violenze e il pestaggio fascista dei tartuchini, difesi poi dalle menzogne dei compagni contradaioli in fase di indagini preliminari.
Ricordo benissimo, Piero il Totto, ma perché ti nascondi sotto lo pseudonimo, come fanno i vigliacchi??
Perchè ho tanto paura che lei mi picchi,Maestro!
oppure,peggio,che tenda a levarmi i quattrini(as usual,direbbe l’Eretico)…chi la chiappa la chiappa.
P.s come andò a finire la sua denuncia?
Archiviazione?
Non luogo a procedere?
Ce lo ricordi,dai…noi POVERE vittime del sistema abbiamo tutti memoria lunga ma in questo caso mi prevale l’Alzhaimer e non ricordo come finì la vicenda.
Mi illumini,la prego Magister!
La prossima volta,sor Adriano,si fermi in S.Marco.
Noi siamo meno facisti ma ci gira parecchio più i cabbasisi.
Venghi,venghi!!!!
Venghi da noi a fare il suo show,al prossimo giro.