La domenica del villaggio: Cattaneo, Don Vittorio, Geografia (e 2 Ps)
Appuntamento cultural-domenicale del blog, ordunque; all’ordine del giorno, as usual, tre argomenti principali: si parte con la figura di Carlo Cattaneo, uno dei pensatori del Risorgimento tanto citati, quanto ormai misconosciuti (nei 150 anni dalla morte); poi, la figura di don Vittorio Bonci, rivisitata, giusto lunedì scorso, in uno stimolante incontro alla Comunale; per concludere, nella consueta rubrica scolastica, spazio ad una laudatio della Geografia: anche vecchia maniera, ovviamente…
Domenica essendo, buona lettura a tutti, quindi!
CARLO CATTANEO: UN GIGANTE, CHE NESSUNO RICORDA
Ci sarà davvero arduo, scrivendo di Carlo Cattaneo, non cadere almeno un pochino nell’agiografia: che – come i lettori accorti ben sanno – non ci piace punto, ma, al cospetto di certe figure, ci riesce difficile espungere del tutto.
Esponente della migliore tradizione borghese lombarda (quella stessa borghesia che, poi, non ha fatto altro che tradire – salvo qualche nobile eccezione alla Ambrosoli – una gloriosa idea di Patria), di formazione illuminista e positivista (ma un positivismo proficuo, tutt’altro che dogmatico e fideistico), Carlo Cattaneo fu uno dei protagonisti delle 5 giornate milanesi del 1848, ma fu anche e soprattutto un autentico intellettuale, di vasta cultura e di notevole altezza di pensiero. Nei manuali, si trova scritto che era un federalista, con la parola “federalismo” appiccicata lì, spesso senza neanche spiegarla; il suo federalismo, molto più concreto di quello mazziniano, era a metà strada fra il modello svizzero (quanto alla democrazia diretta) e quello, presidenzialista, statunitense. Luca Michelini – in un densissimo intervento sul domenicale del Sole 24 ore di domenica scorsa – ricorda un’opera pochissimo conosciuta, scritta dal Cattaneo 35enne ancora prima di fondare Il Politecnico, palestra degli intellettuali lombardi di metà Ottocento: “Le interdizioni israelitiche” (1836); il giovane Cattaneo, quasi due secoli or sono, aveva già capito pressoché tutto dell’antisemitismo che avrebbe portato all’aberrazione della Shoah.
“Il talento ebraico per il commercio del denaro e delle merci è effetto di una determinata divisione del lavoro – scrive Michelini, sintetizzando Cattaneo – nata con l’introduzione della legislazione che ha impedito che gli ebrei potessero diventare proprietari terrieri”; e Cattaneo, su questo, a chiudere: “chi tollera le cause, approva gli effetti”.
Carlo Cattaneo è morto 150 anni or sono, nell’esilio svizzero di Castagnola (Lugano), volontariamente senza alcun tipo di conforto religioso; ha più da dirci lui, su certi passaggi dell’italica storia e mentalità, di tanti che pontificano a favore di telecamere un giorno sì e l’altro pure.
DONVI, L’UOMO CHE SUSSURRAVA AI LIBRI
A quanti dicono che dedicare un pomeriggio, nella gloriosa biblioteca degli Intronati, alla figura di un semplice prete, nato in campagna (Pontignano) e poi inurbatosi, si può rispondere con grande nettezza: ebbene sì, a nostro immodesto parere don Vittorio Bonci meritava – eccome se la meritava – una serata ad personam.
Per il semplice motivo che il Donvi è stato tante cose, in una sola, lunga (1912-1999), vita: uomo di Fede, sincera e vissuta nella massima apertura evangelica; uomo di sport, con il basket, ma anche il tennis, il calcio, il nuoto: tutto tutt’altro che scontato, negli anni Cinquanta (la direzione del Costone è del 1954); uomo di Contrada, nonché primo prete-Capitano (biennio 1983-84, nella Selva: la simbiosi Costone-Selva si rafforza proprio sotto di lui al massimo grado, non a caso), e le sue esortazioni, al termine delle cene della Prova generale sul sagrato del Battistero, erano paragonabili – così ci piace pensare – a quelle del poeta spartano Tirteo, che caricava i soldati in modo parenetico prima della pugna, un po’ come il Donvi sapeva mirabilmente fare con i selvaioli, la notte prima di quella allegoria di battaglia che è (dovrebbe essere) il Palio; last but not least, visto il luogo in cui è stato ricordato, in particolare da Alessandra Antonini: don Vittorio Bonci era uomo di libri – circa 11mila, solo quelli lasciati alla sua Contrada -, libri di qualità ed argomenti i più vari, come chiunque conoscesse il Donvi può agevolmente immaginare.
Ebbene sì, dunque: don Vittorio Bonci era anche un bibliofilo, e poeta egli stesso. Donvi, l’uomo che benediceva i cavalli, e sussurava ai libri…
L’ANGOLO DEL PROF: W LA GEOGRAFIA, ANCHE NOZIONISTICA!
Siamo arrivati alla fine delle lezioni (resta l’incombenza degli esami, che – vista la percentuali dei promossi – andrebbero eliminati tout court, come già scritto altre volte), e noi ci concediamo una breve laudatio della Geografia: la più negletta, e la più interdisciplinare, fra le discipline proposte da ciò che resta della italiotica scuola.
“Ragazzi, non dimenticate la geografia”, è il promettentissimo titolo della pagina scolastica di “Scienze” (supplemento del giovedì di Repubblica, 6 giugno); peccato per l’incipit del pezzo di Tina Simoniello: “Dimenticate l’elenco degli affluenti del Po, la lunga serie delle province italiane e i nomi di laghi, fiumi e cime con relative misure. Insomma, scordatevi la geografia come la ricordate: perché è un’altra cosa”.
Siamo alle solite, lo scoramento ci assale e ci intristisce assai: è chiaro che la Geografia NON deve limitarsi a chiedere SOLO gli affluenti del Po e la serie delle Province italiche, ma non si vede davvero ove sia lo scandalo a cercare di insegnare ANCHE gli affluenti del Po o dove si trovino le Province, vista la plateale ignoranza dei giovani (e di tanti genitori, sic) sull’argomento.
Chiaro, chiarissimo che la Geografia è soprattutto Geografia umana (Demografia, oggi più importante che mai, per esempio; ed anche, oltre all’Economia, Storia delle religioni, all’insegna del Paese che vai, religione che trovi), ma non si vede davvero perché la Geografia descrittiva (ed anche nozionistica, per Zeus: anche quella nozionistica!) debba essere buttata nella spazzatura.
Al primo (anche al secondo) beota che osi dire-scrivere: “Eh, ma oggi c’è Google map!”, non si risponde neanche, giusto per non cadere nella trivialità…
Ps 1 Domani, lunedì 10 giugno alle ore 18, nei locali del Liceo Classico Piccolomini, Antonio D’Amore, introdotto dall’avvocato (nonché fedele lettore del blog) Paolo Panzieri, presenta il suo libro “Il viaggio dei viaggi che viaggiano”. Appuntamento frizzante.
Ps 2 A proposito del 10 giugno: quello del 1940 – come piuttosto risaputo (da tutti?) – fu per l’Italia fascistissima “l’ora delle scelte irrevocabili”; se non ci sfugge qualcosa, è l’unico gran passo mussoliniano (insieme alla promulgazione della legislazione antiebraica, forse) su cui converga la critica di pressoché tutti, nostalgici del ventennio compresi. Con la nostra aggiunta che – per dirla tutta, all’insegna della virtual history – se il Duce avesse fatto come Franco e Salazar, verosimilmente sarebbe morto anch’egli nel suo lettone, magari longevo assai: e nel 1940, Mussolini aveva 57 anni, bene ricordarlo agli smemorati…
L’almanacco del giorno dopo
in diretta dalla val di merse ore 14 50 primo sgancio d acqua dall elicottero ,sempre lo stesso posto dell incendio di mercoledi, ripartito
domenica e che sembrava domato ieri sera, appena si e’ alzato il vento e’ ripartito la terza volta, ieri domenica due canadair e tre elicotteri
oggi l avviso e’ stato fulmineo siamo sul chi vive,
occhio avviso serio,
se chiappo gente a snazzicare col fuoco da queste parti gli sego
la testa col pennato gli spezzeto e gli butto ai cignali.
Non prometto invano e se qualche giudice ravvisasse estremi di denuncia
vada in culo lui,la su mamma l anm il csm e tutta la su’ merdosa razzaccia.
Ravvisasse eeh ovvero condizionale.
il problema con gli incendi nelle pinete ,e’ che le radici
continuano a bruciare sottoterra , e anche dopo spento l incendio ,si dovrebbe vigilare sul posto per agire tempestivamente , almeno per tre quattro giorni, ma i volontari vab e/o racchetta sono appunto volontari lavorano ,e non posson passare le giornate a fare la guardia al bosco
, prima ilcfs vigilava e coordinava ,ma ora grazie alle leggi delle merde pdine il cfs e’ stato esautorato, prima era lui a coordinare gli interventi ,ora tutto e’ in mano
alla protezione civile ,ovvero ai volontari, uno stato governato da dementi di ogni colore politico,ha inserito
i volontari nel min interni ,senza pero’ dotarli di fondi stanziamenti , e mezzi ,i mezzi provemgono tutti da donazioni private ,e i volontari devono poi allestirli in configurazione antincendio a loro carico e spese ,vergogna!!!
Italia paese di merde ,politicanti idioti schiavi delle spending review , che rischiano di mandare a puttane
uno dei piu’ bei patrimoni boschivi d europa ,per dare
retta a cani come la culona alemanna ex stasi merkel , junker l alcolista, draghi, e altri da fucilare nella schiena.
Stasera non perdetevi Report su Rai 3 dalle 21,20′
Scusa Maurizio ma tu non eri un esponente della lega nord?
Mi sfugge qualche cosa?
Caro Fradiavolo (ottimo nickname, peraltro),
con Maurizio Montigiani, negli ultimi ed anche penultimi tempi, ho avuto spesso momenti di attrito, ma, per onestà intellettuale, va riconosciuto che il suo allontanamento dalla Lega è datato almeno un paio di anni or sono (penso approssimando per difetto).
Nota dolente, adesso; dispiaciuto per l’arrivederci (che io solo come tale considero) dell’avvocato Panzieri al blog: wait and see, suvvia!
L’eretico
15 .20 sembra spento ma con vento in aumento non si puo’ abbassare la guardia, vo in piscina zona panoramica , in caso m attacco al tablet..
Voi pori citti grulli di citta’ seguitate pure a commemorare i vostri
pretucoli, noi a firenze s ha e s aveva stima di gente come
S giovanni gualberto , fondatore dei vallombrosani, e fustigatore
del clero secolare, banda di pastori marci per pecore matte.
Ognun secondo sua natura.
Una domanda all’Eretico; esistono registrazioni video o audio delle conferenze alla comunale? Dal momento che molte di esse sembrano di grande interesse sarebbe cosa buona e giusta renderle fruibili ad un pubblico più vasto, magari caricandole su piattaforme come Youtube e simili.
Caro Marco, abbiamo già pensato alla cosa, e da tempo: se del caso (cioè se Zeus vorrà), se ne riparla per la stagione autunnal-invernale.
Ho pubblicato il buon Manunta (due interventi), perché ha dato informazioni utili e soprattutto interessanti, vista la stagione e l’inizio degli incendi (come risaputo, a Siena è attivo anche lo Spirito Santo, in tal senso); ovviamente l’epiteto a Junker, e l’augurio a lui ed agli altri, fanno parte dello stile comico-popolaresco, eh…
L’eretico
ci mancherebbe altro, ovviamente fucilazione col fucile a tappi di bottiglie
sgonfiate dal bon junker.
Carissimo Raffaele,
anche io per motivi non contingenti, ma assolutamente diversi da altri, ho deciso di non inserire più i miei commenti su questo pur sempre eccellente tuo blog.
Mancanza di tempo, di entusiasmo, non so … comunque mancanza.
Questo è sempre un posto bellissimo dove possono scrivere tutto e di tutti con l’unico limite inevitabile ed invalicabile del codice penale, che il padrone di casa giustamente si riserva.
Merce rarissima al tempo del Mussari come adesso.
Magari qualche integralista, di quelli che hanno fatto capolino ultimamente, non la pensa esattamente così e forse sarà pure contento di questa mia decisione. Ma pazienza.
Tu tieni comunque duro e …. God speed!
Paolo
Caro Manunta
Ai piromani credo un metta conto
tagliagli il capo e fallo a pezzettini,
si perde tempo, invece ci vòl poco,
il castigo è davanti di già pronto,
a chiappalli di peso, piccinini,
e buttalli a arrostire dentro ‘l fòco.
Sull’ incendio concordo totalmente con Manunta. La dismissione della forestale è un atto suicida e odiosamente idiota.
La geografia: sbaglierò io, ma a me sembra materia di grande importanza, quella fisica a maggior ragione. Non solo per sapere che l’Ombrone misura 161 km, ma per sapere cosa si coltiva e dove, quanto piove e perché, quali venti tirano e quando. Anche a livello mondiale, come si faceva prima. Aiuta a capire come vivono le persone, quali sono le loro abitudini e priorità in un posto piuttosto che in un altro. La Geografia può spiegare tanto. Tanto più adesso, secondo me.
Caro Semplici8,
ovviamente concordo in toto con te, dall’alfa all’omega, compreso il fatto che sapere quanto sia lungo l’Ombrone (e per l’appunto conoscere anche la Geografia locale, non solo la Storia) non è puro esercizio mnemonico (che già comunque non sarebbe poco, e farebbe parecchio bene alla salute).
Sai qual è la cosa più amara, rectius triste? Che molti docenti NON chiedono le date storiche, NON chiedono la Geografia fisico-descrittiva, per un semplicissimo – ma inconfessabile – motivo: perché non conoscono date e Geografia fisica loro stessi, sic…
L’eretico
E seguitano ,oggi pomeriggio fiamme ripartite stesso luogo ,sopra cerreto
merse , 4 incendi in dieci giorni ,mercoledi, domenica, lunedi, e oggi.
Domato con l intervento di due elicotteri ,domenica ci vollero due canadair
e tre elicotteri ,30 ettari di pineta andata.
Scrive siena news che per l incendio di domenica sono stati rinvenuti 5
inneschi,
Il primo incendio, quello di mercoledi della scorsa settimana, domato con tre elicotteri era partito vicino al cantiere di taglio e cippatura , ma a questo punto sembra improbabile che si sia trattato di un incidente .
Il bastardo va’ agguantato, vedremo di mettere le fototrappole ,di solito
usate per altri motivi,in caso cazzi sua , nb. per usarle ci vorrebbe l autorizzazione del pm, importa sega si fara’ alla vecchia maniera.
La zona vulnerabile interessa i crinali tra orgia, s lorenzo a merse ,tocchi, iesa, i pini non dovrebbero esserci ,non fanno parte della vegetazione autocnona ,sono stati messi negli anni 50/60/70 per fornire legname da galleria per la miniera di boccheggiano.
Molti proprietari si fecero convincere che fosse un affarone , poi la miniera chiuse, e,una volta chiusa ha regalato alla val di merse 2 episodi di avvelenamento
di uno dei piu’ bei fiumi della toscana, e lo strascico del pericolo incendi dovuto alle pinete sui crinali.
Certo il bosco non prende fuoco da solo, ma le pinete sono bombe innescate
alla’ merce’ del primo figlio di troia spicopatico che accende la miccia.
Ci vorrebbe vigilanza, e fototrappole ,lavoro da CFS .
CFS Di una volta , quello di ora e’ ridotto a fare altro.
Renzi la carogna valdarnese ,fu’ lui il genio a inglobare il CFS nei caramba.
Pd cloaca umana ,fogna mefitica piena di stronzoli galleggianti.
Salvini cazzaro col botto , cosa cazzo aspetta a ripristinare il CFS?
Dalla val di merse e’ tutto.
Ps.
se lo agguanto io garantisco stesso trattamento fatto dagli scalvaiesi
alla bandetta di rumeni che svaligiavano le case a scalvaia.
Appesi a un albero ,e domanda :
si fa noi? o volete che si chiami i caramba? ,
risposta :i caramba no !!!!!
dopodiche’ terapia a base di vettonate di carcavello, dopo le prime……
i rumeni:
Chiamate i caramba !!!!!!! chiamate i caramba!!!!!
W il fai da te’,
giudici fate voglia di caa’.
Salvini fai onco ai bachi.
Ovviamente, as usual, Manunta usa il linguaggio comico-realistico della migliore tradizione toscana, eh: noi siamo per Renzi (w lui, e famiglia annessa), e per Salvini (w anche lui).
Il problema posto, però (quello degli incendi), è davvero più che serio: visto che l’estate è scoppiata di fatto ma non da calendario, bisognerebbe fare in qualche modo.
Buona – laicissima, financo paganeggiante – domenica a tutti, l’eretico
Buongoverno,di citta’ e territorio , conoscere tutti e due ,storia umana
e storia naturale .
Chi non li conosce e’ una bestia vaccina ,un pecorone idiota ,un mentecatto ,una fava lessa
che magari bela se gli chiudono i localini dove sborniarsi, e tace di fronte allo scempio del patrimonio artistico cittadino, ovvero Pianacoteca
chiusa da natale, e del patrimonio naturale del territorio.
Per la sora Nadia
Sei solo una pisserotta , io non so’ un boncitto
scemo educatino di quelli che garbano alle manfruite sciabordite come te.
Vengo da Firenze ,dall isolotto e non dalla citta’ dei boncitti.
Se vuoi capire la differenza ,guarda il 24 la finale d un gioco da omini , e poi paragonala alle vostre corsucce di cavallacci coi microchip
contraffatti dal al capone del palio, bellino quello, un maneggione ruffiano gattamorta che ha fatto scuola e storia.
Speriamo rimanga stiacciato sotto un rammontio al casato.
L odio io l ho per l ignoranza e l ignoranti , per i vigliacchi i ruffiani
e le donnette sciabordite ciane e boccalone che trasudano stupidita’ come te.
Crolla definitivamente il (falso) mito della superiorità morale (a prescindere, a scatola chiusa) dell’ordine depositario del potere giudiziario
Commneto ai tre argomenti: su Cattaneo, mi spiace, ma non ne conosco molto, so che era una persona intelligente ed onesta. Patriota, ma nemico dei Savoia ed in questo ci vedeva bene. Mi sembra che sia stato trai primi a parlare anche di un’Europa Unita, però sul modello svizzero e statunitense, ricordo una sua frase “”Avremo pace vera, quando avremo gli Stati Uniti d’Europa”. Di Don Bonci che dire? L’ho conosciuto personalmente quando veniva ad insegnare religione alla scuola media Jacopo della Quercia, ci raccontava quello che faceva al Costone mischiando la religione e sport in un armonico amalgama. Era proprio una brava persona. Una volta andai, con la mia figlia allora di 4 anni, alla Chiesa di San Pellegrino alla Sapienza per fargli i complimenti per aver pubblicato la rivista “Siena Amica”; ci accolse molto cordialmente ci fece da cicerone descrivendo la Chiesa e la sua storia ed infine regalò un libretto di favole a mia figlia che lo prese tutta contenta, ancora lo custodisco nella mia biblioteca e lei ricorda con affetto questo episodio. La geografia da trascurare è anche una contraddizione in quest’epoca di globalizzazione, la conoscenza degli altri popoli non puo’ che aiutare la comprensione reciproca invece facciamo come il gambero. Ricordo alle elementari le olimpiadi delle targhe automobilistiche italiane, chi le indovinava di più vinceva una caramella. E poi conoscere la geografia favoriva anche la fantasia e la voglia di conoscere il mondo. Tuttora ovunque vado in Italia non mi perdo mai perché mi ricordo ancora tante nozioni geografiche imparate a scuola. A me il navigatore satellitare fa un baffo. La geografia mi ha insegnato anche un senso di spazialità che mi porta istintivamente a saper conoscere con poca fatica i maggiori punti di riferimento anche in luoghi ancora da conoscere, basta consultare brevemente la mappa ed io ho pochi problemi ad orientarmi.