Eretico di SienaNotre Dame, le Iene, 3 Ps e...buona Pasqua! - Eretico di Siena

Notre Dame, le Iene, 3 Ps e…buona Pasqua!

- 19/04/19

Pezzo pre-pasquale, con due argomenti su tutti: la tragedia dell’incendio di Notre Dame (con tanto di chicca senese, di cui si parla, e con dovizia di particolari, anche sabato su Siena tv),e poi un paio di passi di un libro (un romanzo, un thriller) che anticipa clamorosamente la narrazione che le Iene hanno fatto su Sienina (ed anche su questo, appuntamento al Sabato del villaggio, sabato sera alle 21).

NOTRE DAME: BENEDETTA DA UN SENESE

Ciò che è accaduto lo scorso 15 aprile – poco ci vuole ad immaginarlo – resterà a lungo negli occhi e nei cuori di tutti noi; la vigorosa risposta dei donatori per la ricostruzione, poi, fa capire che – per le chiese ed i monumenti – gli eventi traumatici possono essere sì devastanti, ma almeno generano risposte reattive ed assai generose (con gli sgravi fiscali, ancora meglio). La cosa peggiore è piuttosto l’abbandono, l’incuria del giorno dopo giorno: eutanasia che uccide in silenzio, e non fa mobilitare alcuno.

Notre Dame, dunque: ex tempio pagano (in onore della Gallia, romanizzata con il ferro e con il fuoco da Cesare, Vercingetorige sconfitto, nel 52 a,C.), poi chiesa, infine cattedrale, dal 1163; e chi fu, a benedire l’angolare pietra dell’enorme edificio?

Papa Alessandro III, alias il senesissimo Rolando Bandinelli (che nel 1179 avrebbe benedetto anche la prima pietra della senese cattedrale, tra l’altro, per poi morire un paio di anni dopo); il Pontefice che fermò il Barbarossa, per capirsi. Quello della sala a lui dedicata nel Museo civico (affreschi di Spinello aretino, 1407-1408), quella che si trova dopo la sala del Risorgimento, e subito prima di entrare nella parte più visitata del Museo stesso.

Lasciando stare le autentiche porcate che Macron sta facendo in Libia (appoggio ad Haftar), che sono politichetta (purtroppo con potenziali risvolti più che drammatici, anche per noi), speriamo che anche questa tragedia ci faccia capire che il legame fra la Francia e l’Italia (ed anche Siena), è un legame davvero speciale. Nutrito dalle vicende storiche, e dal Bello.

 

UN ROMANZO, UNA TRASMISSIONE GIORNALISTICA

Più famoso come sceneggiatore che come scrittore, dal 2014 il messinese Mario Falcone aveva confezionato un thriller classico, di genere: con i suoi colpi di scena, con tutti gli ingredienti del thriller di provincia (orgette, droga e massoneria comprese, si capisce); l’editore che glielo vuole pubblicare (Ianieri), gli dice papale papale che glielo pubblica, purché questa storia venga ambientata a Sienina, già allora – come si ricorderà – al centro dell’attenzione mediatica per l’affaire Mps. La città deve entrare nel titolo (“Nero di Siena”, infatti). Ecco che questa storia – che Falcone aveva immaginato altrove – diventa senese: così va l’editoria, che – anche giustamente – cerca di confezionare prodotti che vendano il più possibile. Il tutto esce poi a fine 2018, per la cronaca: ma – lo ripetiamo – se crediamo all’autore (che non ha alcun interesse a mentire), il tutto risale al 2014.

Niente di nuovo sotto il sole, a parte la sottolineatura che Sienina ormai tira più di Corleone: ce lo siamo in parte meritato, o no?

Le sorprese sono ben altre: leggendo il libro – presentato due giorni fa alla Comunale dallo scrivente – si evince che ci sono almeno un paio di sequenze che anticipano in modo quasi imbarazzante la narrazione delle Iene. Intendiamoci: quasi certamente gli autori del noto programma di Italia 1 neanche sanno che questo libro esista, essendo edito da una piccola casa editrice (oltre al fatto che non sembrano dei gran lettori di libri, ma questo è un discorso che ci porterebbe lontano); i fatti, però, restano: a titolo di pura e semplice curiosità, si capisce. Diciamo di sorpresa pasquale, vai; ecco dunque paio di sequenze, per capirci.

“Cercò (il sogg. è Fiona, moglie del magistrato senese Lionetti, Ndr) la pomata nell’armadietto dei medicinali ma non la trovò. Poi l’occhio le cadde sul borsone della palestra del marito. Si abbassò, fece scorrere la zip, affondò le mani ma non trovando quello che cercava, a quel punto aprì del tutto il borsone e rimase di sasso quando, tolte le scarpe da jogging e un paio di t-shirts, si ritrovò fra le mani una minigonna di pelle nera, seguita da un paio di calze a rete, un toppino, una parrucca, un piccolo beauty con l’occorrente per truccarsi e delle scarpe con tacco dodici una delle quali con il tacco spezzato di netto…”.

Risentito ed anche rivisto, mi pare, no? Forse mancano giusto le manette, ma per il resto gli ingredienti ci sono davvero tutti (“Il nero di Siena”, pagg. 176-177).

Procedamus, magno cum gaudio.

“Ora l’agente Ravasi (un poliziotto, aiutante del protagonista del romanzo, il vicequestore Lorenzo Brandi, Ndr) ti mostrerà delle foto di persone che hanno partecipato alle feste della villa di Basciano: dimmi se ne riconosci qualcuna e se ti ricordi i loro nomi”

Tommaso accese il computer, aprì il file con le foto e le mostrò a Matteo che cominciò a snocciolare nomi e soprannomi. Lorenzo prendeva nota e appariva soddisfatto. Poi sullo schermo apparve Raul Leonetti (il magistrato senese che indaga su un duplice, efferato omicidio avvenuto in Via del Porrione all’inizio del romanzo, Ndr) insieme a Sam, il suo boyfriend.

“E questo lo riconosci?” chiese Lorenzo indicandogli il magistrato che in quell’occasione indossava indumenti femminili.

“Oh, sì, si fa chiamare Brenda”.

“E quel ragazzo che è con lui?”

“Samuele, ma tutti lo chiamano Sam”.

In estrema sintesi: il buon Mario Falcone – persona tra l’altro squisita – ha candidamente ammesso, in pubblico, di essersi inventato tutto, e di avere voluto colorare un po’ il contesto, la situazione: normalissimo e del tutto giustificato, avendo scritto e pubblicato un thriller, cioè un romanzo che – piaccia o meno – vuole solo creare suspence e tenere il più possibile avvinto il lettore. Non ha nessuna, nessunissima pretesa di fare giornalismo di inchiesta, lui; ha solo la forma mentis del romanziere-sceneggiatore, lui: né più, né meno. Senza la sfacciataggine di ammantarsi di altro…

Ps 1 La piccola Greta Thunberg in viaggio in Italia: i suoi aspetti da giovane estremista climatica (no al viaggio aereo a priori, veganesimo et alia) ci lasciano più che tiepidi, come già scritto; ma il positivo (il messaggio, nonché la capacità di attrarre l’attenzione degli “sdraiati” e non solo di loro), ci pare superi, e di gran lunga, il negativo (quanto sopra, per esempio).

In ogni caso, chiamarla “Gretina” e “Rompiballe” (copyright di Libero, che su altri personaggi – forse maggiormente responsabili di certe storture, globali e locali – non ha mai mosso un dito), in tutta franchezza, fa un po’ cascare le braccia…

Ps 2 Il tripolarismo italiota alle prese con i soliti casi mediatico-giudiziari: dalla Raggi (non indagata) a Roma, al sottosegretario leghista Armando Siri (indagato per corruzione, così per dire), per concludere in bellezza con il Pd umbro, in piena bufera sulla Sanità regionale. Ancora una volta, esce confermato che la contermina Sanità toscanota è invece immune da pecche e vizi, linda come e più di sempre: autentica oasi felice, oseremmo dire. Noi, dunque, non ci avevamo capito niente: quanta fatica e tempo sprecati, a denunciare decine di casi, sic. Hasta la victoria siempre, compagno Enrico (Rossi)!

Ps 3 Con mio colpevole ritardo, due parole sulla scomparsa di Massimo Bordin, giornalista e grande animatore politico con la sua rassegna stampa su Radio radicale (che peraltro non seguivo da tempo, purtroppo, per mancanza di tempo); quasi sempre distante da lui sui temi della Giustizia (ma almeno, lui non aveva certo ladroni da difendere), assai più vicino alle mie corde su tematiche legate ai diritti civili, fu il primo – se ben ricordo – che mi fece intervistare per il mio libro-inchiesta sulle false apparizioni di Medjugorje (correva l’anno 2007): fosse anche solo per questo, lo ringrazio. Chi scrive di certe cose – è bene si sappia in giro -, ha pochissimi Santi, in Paradiso: lui, Massimo Bordin, era senz’altro uno di questi…

15 Commenti su Notre Dame, le Iene, 3 Ps e…buona Pasqua!

  1. Roberto scrive:

    Commentino un po’ in ritardo su Assemblea MPS: gli ex rivoluzionari 5stellini e leghini, detentori di fatto della maggioranza assoluta, fanno votare il proprio rappresentante contro l’azione di responsabilità verso gli amministratori, mentre quando erano all’opposizione criticavano il governo per aver fatto la sressa identica cosa e promettevano anche la cacciata dell’attuale management, asservito a loro dire ad una grossa banca estera oltre che agli interessi del precedente governo. Misteri del potere.Fossi io un sostenitore leghista a 5stelle chiederei a gran voce spiegazioni di questa inversione ad U. Ma il silenzio è d’obbligo. Anche tutta la grancassa dei media nazionali, silenzio assoluto.

  2. Daria gentili scrive:

    Il tuo commento al ps 2, mi ricorda una trasmissione di alcuni anni fa, che gira sempre su you tube, in cui Vittorio Sgarbi fa da spalla ad un cittadino senese, vittima, a suo dire, di una disavventura giudiziaria . Il senso della trasmissione, sintetizzando, era questo, dato dalla recita di Sgarbi “…..a Siena tutti onesti, nessun delinquente, l’unico delinquente è questo povero disgraziato qua (indicando ammiccando il nostro concittadino)..”
    Quando ho letto nei giorni scordi dello scandalo della sanità umbra, ho avuto, con rammarico, la stessa sensazione pensando a te ed alle tue meritorie inchieste sulla sanità toscana, “….in toscana tutti onesti….”
    Auguri a tutti i lettori del blog

  3. Il Giaguaro scrive:

    A proposito di grandi senesi artefici della Storia.
    Nei giorni scorsi ero a Trieste in gita con mia moglie ed ovviamente non potevo non visitare anche il Colle di S.Giusto.
    Mentre cercavo di entrare nella storica chiesa facendomi largo,faticosamente,tra una mandria scatenata di ragazzini e ragazzine di una scuola media per nulla interessati al contesto e tanto meno alle relative spiegazioni di una volenterosa “badante” (si può parlare di Professoressa in simili condizioni?)lo sguardo ha intercetta una lapide posta in alto sulla sinistra del portone d’ingresso con inciso lo stemma inconfondibile del grande Papà senese Pio II.lo sporco e le lettere consunte dal tempo,i ricordi ormai lontani del latino e ,sopratutto,gli spintoni della mandria pestifera hanno fatto si che non riuscissi a comprendere quando e perché fosse stata posata la lapide commemorativa.
    Potresti gentilmente colmare questa mia curiosità?
    Grazie e Buone Feste,religiose e laiche.

    • Eretico scrive:

      Caro Giaguaro,
      il buon Enea Silvio, nella sua rapidissima carriera, fu Vescovo di Trieste dal 1447 al 1450 (nel 1458 diverrà Papa), in quel di Trieste, e la lapide a ciò senz’altro si riferisce.

      Ottima anche la tua definizione di “badante”, per fare capire a tutti il ruolo assegnato al docente nella scuola odierna (e pensa ad alcuni genitori della “mandria pestifera”, che hanno anche il coraggio di protestare se per sbaglio alzi leggermente la voce con uno dei fanciulli: potresti turbarne la armonica e serena crescita, per Zeus).

      Appuntamento stasera su Siena Tv alle ore 21, dunque (più repliche d’ordinanza, nonché puntata su YouTube); ed è anche uscito il densissimo programma di maggio della Comunale, eh: tanto per non farsi mancare alcunché.

      Associandomi a Daria Gentili, tanti auguri a tutti: laicissimi e financo paganeggianti, si capisce…

      L’eretico

  4. manunta scrive:

    Bravo Raffa , un legame non solo storico ma igneo e ligneo unisce le due chiese, entrambi coperte a legno, una di ligneo c aveva anche un cupolino stiacciato ,entrambi affocate , vedrai, i legno brucia ,sasso e mattoni …..no.
    La mela in rame in cima fatta da un padellaio, tanta robona, nel 1870
    si deve esse cotta discretamente.
    Imparate a fa’ le chiese col sasso e coi mattoni, chiedete
    lumi al sommo venerabile grande maestro muratore orientale vostro illustrissimo concittadino, magari vi rimette in opera anche il lavoro lasciato a mezzo.
    L’ evento merita solo d esse preso pel culo, un cantiere di restauro di durata pluriennale senza i rilevatori di fumo?
    Un cantiere dove le linee elettriche rimangono sotto tensione a fine orario lavori?
    In genere si toglie tensione ,e si lasciano accesi solo i rilevatori di fumo.
    In genere , ma son domande speciose ovviamente ,meglio belare ,parlare di destino ingrato, di mala sorte e minchiate varie.
    Tanto siamo gia’ a quasi un miliardo di donazioni .

  5. anonimo scrive:

    Caro Professore
    Come vedi. E ti ho gia detto nelle citta brumose del nord e ridotte ad un degrdo non indifferente, le cose succedono peggio che dalle nostre parti. Ma lasciamo parlare il grande architetto svizzero ” Le chiese grandi epiccole era erette ad onore di un Dio. Non per farci passare mandrie incontrollate di muli, che l’ornor di Dio non sanno dove si trova. Gli architetti non studiavano nelle universita’. Eppurare facevano delle cose inspiegabili. Andando dall’interno verso l’esterno i muri erano fatti di
    spessori sempre piu’ robusti. E gli interni alleggeriti da volte. E le volte verso l’esterno
    conferivano la robustezza alla scatola. Più si andava alto e più le pietre erano calibrate di peso. Infine il tetto leggero in legno. I muratori ci mettevano tutto il sapere e l’amore, era l’amore in Dio. Che oggi manca .”
    Mentr parliamo e camminiamo, seguendo un viottolo di campagna. Io gli rispondo
    ” Architetto a noi la vita mondana ci disturba, fatta di chiacchere inutili, e siamo qui,
    in questa meraviglia di pittura che ci circonda. Ma lasciamoli andare avedere quello che non vedono. New York, Las Vegas, Londra, ed alre noiosita’. Noi siamo arrivati e stiamo bene così”.
    Capisco professore che il messaggio è difficile. Ma noi celo possiamo permettere…..

  6. Un fan dell'Eretico scrive:

    Nell’augurare buone feste pasquali a tutti i lettori, rinnovo i complimenti all’Eretico per questo pezzo e per la chicca su Alessandro III a Notre dame. E ho visto un programma di maggio alla Comunale davvero nutritissimo. Io non so come faccia il creatore di questo blog a trovare il tempo, ma ce lo gustiamo.

  7. Anonimo scrive:

    Caro professore
    Stani mattina non ci siamo mossi. L’oste ha messo in girdino il televisore
    56 pollici e abbamo guerdato la messapapale. La signora norvrgrse ha commentato così” La bellezza dei colori di quella piazza e infinita. Anzi
    Una tempesta, ed una meraviglia come oramai non ne esistono al mondo.
    L’ornine fra i palazzi e la gente è naturale, e tutti quei fiori…..bellissimo, e poi il televisore e come un quadro appeso al paesaggio circostante, che è unopera d’arte….”
    Con noi è presente un contadino del posto e ci ha detto che non andava a votare per protesta contro gli inetti della politica ed ha detto una cosa che ci è parsa sensata” Se devono essere eletti mille politici, e va a votare il 50 per cento. I posti attribuiti devono essere la metà. Mi dicono che non sono democratico, io non conto nulla ma i politici sono dei dittatori”
    Parole di contadino, forse non conterà nulla ma gli ortaggi che ha portato sono eccezionali.
    E con questo auguriamo buona pasqua a tutto il blog. E stasera facciamo due passi a piedi

  8. Eretico scrive:

    Una Pasqua di sangue, sui cristiani cingalesi: cui ovviamente va la nostra massima solidarietà (che non conta niente, ma almeno è genuina).
    Casca drammaticamente a fagiolo, tra l’altro, la presentazione di un libro (chiaramente programmata PRIMA della tragedia di cui sopra), che sarà effettuata il prossimo 14 maggio alla Comunale, come sempre alle 17,30: “La tomba di Dio – La morte dei Cristiani d’Oriente e l’abbandono dell’Occidente” (Cantagalli editore), scritto da Giulio Meotti.

    Siamo, purtroppo, sull’attualità che più cogente non potrebbe essere…

    Buona Pasquetta a tutti: come ha detto il buon Gabriello Lorenzini, “è parecchio meglio la Pasquetta della Pasqua!”.

    L’eretico

  9. Simone Poli scrive:

    Caro Raffaele
    due parole due su radio radicale.

    Preziosa per chi ama il confronto e vuole capire.
    Spesso unica come fonte diretta.
    Informazione necessaria condita di spezie e lampi di propaganda sopportabile (microfono aperto su tutti i punti di vista).

    Sulla giustizia mi sento di ringraziarla ancora di più.
    Ha ricordato sempre che nel penale quello che conta è il fatto specifico non la moralità.
    Lo stato di diritto non è l’etica.
    Per l’etica basta la politica (così uno conosce anche lo spirito del tempo…).

    Nel processo deve contare solo il fatto specifico. Va accertato unicamente quello. La responsabilità consiste soltanto nel legame omissivo o commissivo.

    In tempi di processo mediatico, di spettacolarizzazione indecente nonché di subornazione ambientale dei testimoni (che spesso lambisce anche i protagonisti del processo), radio radicale ha sempre tenuto il timone della civiltà.

    Un conto è saper fare le cose, un conto è reggere la pressione delle opposte fazioni e continuare a fare il proprio dovere, anche intellettuale.

    • Eretico scrive:

      Caro Simone, ti rispondo molto volentieri per la tua doverosa testimonianza su Radio radicale, ed anche perché fino al 2 maggio (apertura dello scoppiettante maggio alla Comunale), forse, non ci vedremo;
      nel merito, come si fa a non sottoscrivere? I miei dubbi – di uno che, peraltro, negli ultimi anni l’ha ascoltata davvero pochissimo, per mera mancanza di tempo, dispiacendosene non poco – erano su un eccesso di garantismo, che in Italia – come benissimo sai – è sempre e soltanto a vantaggio dei soliti noti, che in galera non ci vanno mai. Credo si possa/debba dire che i radicali – per altri aspetti mai abbastanza ringraziati – qualche volta si siano comportati (tra l’altro, senza avere, loro, mai rubato) da compagni di strada un po’ troppo contigui a quei gran furbastri che hanno ammorbato e stanno ammorbando la nostra carissima Italietta.
      Ps Grazie per il libro: ho già trovato una formidabile chicchina che metto da una parte, pronta all’uso (forse anche prossimo). Avremo fatto incuriosire qualcuno (almeno lo speriamo), ma ne riparliamo alla Comunale: ad majora, dunque!

      L’eretico

  10. anonimo scrive:

    Caro professore
    Ieri abbiamo fatto due passi per la via Francigena. Ci siamo fatti portate nei pressi di Sangimignano dall’ oste e abbiamo intrapreso il percorso. Dire che il paesaggio è un quadro d’autore è poco , lo sminuiamo. Il cammino non sempre è ben tenuto, bisogerebbe integrarlo dove manca con dell breccia permiabile e compressa e ne tratti acclivi curare le fosse per non far dislavare il terreno. Poi occorrerebbe ogni due chilometri una fontanella di acqua potabile con un piccolo spazio di sosta con qualche seduta per riposare. In modo da renderla fruibile anche per anziani o disabili. Si Attraverso anche piccoli e graziosi borghi dovre si potrebbero attrezzare
    delle piccole sale per esposizione di piccole collezioni, per far passare qualche ora per i viandanti giunti prima del riposo notturno. E poi qualche ricovero in caso di pioggia improvvisa.( Alle 17, 30 è cominciato a piovere ed è intervenuto l’oste e ci ha prelevato dove la via Francigena incontra la via maestra Volterrana.). Insomma andrebbe un momentino attrezzata ed a carico dei comuni che attraversa. Rispettare il percorso di Sigerico non significa spendere molto ma bene. Comunque professore prendi le scarpe prova. I miei ospiti erano soddisfatti.
    Riguardo Radio radicale io non ero a conoscenza dell’esistenza dato che l’informazione si basa sui fatti. La radio e televisione pubblica, quella che pagano tutti. Deve avere un solo canale e descrivere solo i fatti. Le opinioni devono essere lasciate al finanziamento privato. E la scusa che i poveri non hanni i mezzi è una menzogna perche su internet si trova tutto. Quindi se hanno i mezzi possono sopravvivere se non li hanno non ne sentamo la mancanza. Ma niente finanziamenti pubblici.

  11. Silvia Tozzi scrive:

    Dal 1975 Radio Radicale è cresciuta come un servizio pubblico considerato da molti necessario, non solo per la trasmissione su convenzione statale dei lavori parlamentari (camere e commissioni), ma per aver offerto con molto lavoro anche gratuito una preziosa documentazione “a viva voce”: da congressi di partiti, convegni, interviste, processi in diretta, informazioni da contatti in paesi esteri (per es sullo stato dei diritti civili nei paesi asiatici, le vicende politiche in Turchia, nei Balcani,in Medio Oriente, in Africa), la situazione delle carceri in Italia. Un enorme lavoro da cui è nato il grande e prezioso archivio che registra una grande varietà di voci, a disposizione per far conoscere la storia politica e culturale degli ultimi decenni in Italia. Senza un briciolo di pubblicità a cui attingere…in un mondo dei media che non può certo accollarsi un impegno non profittevole come questo -motivato dall’essere un servizio per tutti.
    Ma la prima condizione perché su Radio Radicale non si abbatta la scure che sta minacciando anche altre voci (come Avvenimenti e il Manifesto) è che sia più conosciuta, ed esista davvero un bisogno più diffuso di conoscere e discutere, senza accontentarsi di semplificazioni e slogan urlati.

  12. VEDO (meno) NERO scrive:

    Una considerazione fuori argomento. Dopo la sedicenne Greta populista, europeista, buonista, ambientalista abbiamo l’antiGreta; la quindicenne Isabella Nilsson sovranista, nemica dei migranti ed i gender, tutto il contrario di “Gretina”. Concludo, d’accordo o meno sugli argomenti trattati, chiedendomi: ma se le due ragazzine andassero a scuola come tutte le adolescenti di questo mondo, invece di farsi manipolare da poteri molto più forti di loro? Non sarebbe meglio?

    • manunta scrive:

      M associo al nerovendente , con tutto il rispeto ,a 15/16 anni ma di cosa
      cazzo vuoi pontificare? studiate citte/citti e magari vi riuscira’
      di sviluppare il vostro pensiero invece di farvi mettere in bocca slogan
      e di diventare pupazzi mediatici abilmente sfruttati.
      Genitori vergognosi, ecco il vero problema, lo stesso accennato dallo sfiduciato Raffa nel commento sui docenti diventati ipertolleranti badantucoli di mandrie di giovani viziati da genitori ebeti,menefreghisti,
      rinunciatari e ignoranti come la merda.
      Genitori pronti solo e sempre ad assecondare ,se non a fomentare i loro pargoli,
      l unica paura e preoccupazione che hanno?….,che il figlio non sia, non diventi,o non sia considerato un perdente.

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