Arte contemporanea, e Cucchi-Rossi (nonché Mps)…
Varie cosette di varia natura, in questa settimana ormai tramontante; per ragioni di tempo (davvero poco) a disposizione, ci focalizziamo in particolare sul dibattito che è scaturito, a margine di un incontro alla Comunale, sulla fruizione dell’Arte contemporanea in città. Senza però mancare di dire la nostra sul Caso-Rossi, con gli inverecondi tentativi di istituire un parallelo tra il caso in questione e l’uccisione (da quanto ammesso da un teste oculare in un’aula di Tribunale, fra l’altro) del povero geometra romano. E mezza cosa almeno, come non dirla anche sull’Assemblea Mps, di grazia?
Buona lettura a (quasi) tutti, dunque: eccetto, as usual, ai soliti, immancabili, gran furboni…
ARTE CONTEMPORANEA: IL MODELLO BARCELLONA
Martedì scorso, stimolante incontro alla Comunale, per presentare un piccolo libro, che racchiude però tanti anni di docenza universitaria, quella del professor Massimo Bignardi (allievo del professor Crispolti, da poco scomparso, di cui è stato dato un sincero ricordo); a parte il libro, è stata un’occasione per ragionare ad alto livello sul ruolo e sulla fruizione dell’Arte contemporanea in una città che fonda sull’Arte del basso Medioevo il motivo principale del suo appeal turistico-identitario.
Fra gli altri, era presente il Presidente della Commissione Cultura del Consiglio comunale, Massimo Castellani, e poi ha fatto una fugace apparizione Pierluigi Piccini: arrivato dopo l’inizio (e dopo che lo si era citato), ed andato via ben prima della fine dell’incontro (così fanno le persone davvero impegnate, solo i poveretti normotipici restano dall’inizio alla fine, no?).
Ormai prossimo alla pensione, il professor Bignardi ha ripercorso il suo percorso universitario senese, ospite di una città che lui stesso ha detto, con accenti di genuina sincerità, di amare toto corde; pungolato dallo stesso Castellani (e da Marcello Aitiani, nonché dal sempre presente Simone Poli), sul futuro dell’Arte contemporanea in città, Bignardi ha proposto il modello-Barcellona 1992. “Monumentalizzare le periferie”, quindi, dando spazio ai giovani talenti (purché ci siano, purché ci siano Ndr) presenti all’interno della collettività locale.
La città – questo lo diciamo noi – è maturata, dai tempi in cui la Goccia (cioè la pera) di Tony Cragg doveva essere videosorvegliata, per evitare brutte sorprese (al tempo in cui era stata esposta in Piazza Sant’Agostino, Piccini regnante), prima di essere dirottata agli orti del Tolomei, ove si trova tutt’ora. Questa della fruizione dell’Arte contemporanea – insieme, certo, a non poche altre – è la sfida che il Sindaco De Mossi si trova davanti per il futuro della città: sfida tanto complessa e difficile, quanto affascinante.
IL PARALLELO CHE NON ESISTE: CUCCHI-ROSSI
Fortunatamente, la stampa nazionale che conta (pregna di difetti, servilismi e di conflitti di interesse, ma almeno capace di conservare un minimo di autorevolezza) non ci è cascata, almeno per ora: la figura della coraggiosa Ilaria, la sorella di Cucchi, nessuno la paragona a qualcuno della famiglia Rossi-Orlandi-Tognazzi. Ma figuriamoci se a Sienina, e su Fb, non ci pensa qualcuno, no?
Allora, giusto per mettere i puntini su alcune “i”: al netto di tante, tantissime altre cosette (di cui scriveremo a suo tempo), cosa dimostra la tragica morte del povero Cucchi? Che nella società di oggi – in cui le immagini hanno una capacità di invasività mai avuta prima – alla fine la Verità viene a galla, fino a sconfiggere l’omertà dimostrata, da parte di chi ora sappiamo, nei confronti del Caso-Cucchi. Forse accadrà anche per Emanuela Orlandi, chissà (più difficile, anche per la distanza cronologica dagli avvenimenti).
Alla fine c’è qualcuno che cede, che dunque parla, incrinando il “muro di gomma” eretto a difesa di una verità preconfezionata dall’alto. Nel Caso-Rossi, invece, parlano sempre gli stessi (e rigorosamente senza alcun contraddittorio, sia ben chiaro), tra l’altro contraddicendosi ogni tre per due; il presunto complotto – che vedrebbe decine di persone attive, e non solo fra le forze dell’ordine e della Magistratura – in questo caso senesota non conosce crepe: nessuno che ceda, nessuno che crolli, soprattutto nessuno che fiati. Ed in questo caravanserraglio messo su dalla famiglia, il capolavoro mediatico cui si è giunti è questo: se nessuno parla, è solo per omertà, per schifosa vigliaccheria della collettività tutta; non perché, molto banalmente, sul suicidio più annunciato degli ultimi anni non c’è proprio niente da scoprire. Bravissima ad eccepire su ogni virgola malmessa dell’inchiesta, dopo anni ed anni di indagini la controparte – a parte gli speciali televisivi a favore di audience – a cosa sarebbe concretamente arrivata? Ah già, ormai tanto è tardi (ma per Cucchi non era lo stesso, essendo lui morto nell’ottobre del 2009?)…
La realtà, purtroppo, è ben diversa: l’immagine del corpo devastato del ragazzo romano ha contribuito a portare a galla la tragica verità, dieci anni dopo; le immagini del corpo senza vita di David Rossi, invece, servono solo a tenere viva la fiammella del complottismo e del vittimismo (nonché a fare salire l’audience, per l’appunto). Non porteranno a niente, dal punto di vista della verità sugli ultimi istanti della vita di Rossi: ed i primi a saperlo, sono la maggior parte di coloro che agitano lo spettro del complotto. Il sonno della Ragione, genera i complotti.
Ps 1 L’amico Simone Bernini, sul suo blog Wiatutti, ha dedicato un post sulla mia attività di Presidente, a circa sei mesi dalla nomina; lo ringrazio di cuore, e in effetti mi ha fatto pensare ad una cosa: che ciò che ha scritto, mi pare si avvicini pericolosamente al vero… meglio (o peggio) di Simoncino, un altro – di cui risparmierò il nome – mi ha confidenzialmente paragonato, per mail, ad Antonio da Venafro: e qui, davvero, troppa grazia!
Ps 2 Suor Ginetta ci lascia per Livorno; che dire, se non grazie? Una delle figure della Chiesa cattolica senese che cercava di applicare l’Evangelo in terra di Siena: ogni ulteriore commento, anche comparativo, sarebbe ultroneo.
Ps 3 A proposito di Arte contemporanea, non male la mostra “Touch”, a Palazzo Patrizi (fino al 21 aprile); opere pittoriche di Daniele Zacchini, con testi – all’interno dell’opera stessa – di Simona Merlo. Arte che si tocca, che si legge, che si fa apprezzare, all’interno di uno spazio espositivo piccolo, ma ben atto.
Ps 4 Assemblea Mps di ieri, 11 aprile: i resoconti li trovate sui media tradizionali e on line, e non c’è assolutamente nessuno scoop da proporre (sono passati i bei tempi); una considerazione, però, sia consentita, a livello prettamente mediatico: siamo passati dal pensiero unico, a priori filo-management Mps (orchestrato dietro e davanti le quinte da David Rossi, sia sotto Mussari, che sotto Profumo-Viola, prima del drammatico SUICIDIO), all’attuale pensiero unico anti-dirigenza Mps, con spazio – del tutto sovradimensionato – a chi si presenta in Assemblea, e viene poi bocciato dal 99% degli aventi diritto (il “popolo” vale solo se è a favore, sia chiaro). Curioso, no?
Caro Raffaele
stasera per la prima volta non ho potuto fare la domanda rompi ghiaccio.
Non c’era tempo per i relatori figuriamoci per le curiosità.
Tuttavia l’immagine può fare miracoli.
In buona sostanza, sia il pezzo che la presentazione del libro, si sono interrogati su questo.
Quando emerge l’immagine autonomamente.
O se emerga solo chi promuove la costruzione dell’immagine stessa.
Oggi il miracolo è che l’immagine diventi iconica…
Iconica come la persona.
E se non ci sono paragoni possibili, significa che esiste una differenza, se ho ben capito quel tuo parallelo segnalato come volutamente incongruo.
Giustamente in sala storica hai ricordato il dilemma relativo alla rappresentazione del divino nei monoteismi.
In un approccio multidisciplinare potremmo ricondurre tutto all’uso pubblico e privato che si può fare dell’immagine.
Ha una buona immagine.
Cerca l’immagine di se stesso.
Si fa paura da solo.
Come hai spiegato bene stasera, la chiesa, con decisione conciliare, ha scelto e poi praticato l’immagine come un veicolo edificante.
Talmente edificante e forte da dover fare “ miracoli esterni “.
E miracoli esterni sono senz’altro le opere d’arte (questo è indubitabile).
Il miracolo interiore generato dalle icone (innanzitutto come sedimentazione della preghiera nell’inneffabile, vedi Evdokìmov – Teologia della bellezza) è però un’altra cosa.
Diciamo che Ilaria Cucchi è una figura iconica interiore.
Io la percepisco così.
L’esempio coincide con l’immagine : da sempre, da subito.
Monunentalizzare le periferie a Siena? Barcellona ha più di un milione e mezzo di abitanti ed è una città portuale, con le classiche modalità di espansione urbanistica legate ad un confine invalicabile. Siena ha cinquantamila abitanti, gli stessi del quattordicesimo secolo. Le periferie semplicemente non esistono, sono quattro palazzine lungo due strade, prive di centri di aggregazione non essendoci massa critica da aggregare. Unica piccola eccezione è la piazza di San Miniato, che non siamo neanche stati in grado di terminare. Sostanzialmente Siena è già una cittadina museo ed io penserei ad altri modelli, inserendo magari il contemporaneo, come nel caso degli orti dei tolomei, lungo i tormentati percorsi intorno alle mura, che dovrebbero prima o poi nascere nonostante le polemiche politiche che li tormentano. Sarebbe bellissimo, mura e fonti medioevali, la campagna toscana che si insinua nel tessuto urbano, lungo il percorso opere d’arte e magari un paio di sedi idonee per un museo di arte contemporanea e per mostre e allestimenti temporanei. Altro che Barcellona.
OFF TOPIC – Il “baciapiedi” del Papa
https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13451331/papa-francesco-bacia-piedi-leader-sud-sudan-polemica-vaticano.html
Un gesto di incredibile umiltà per i fratelli cristiani.
Una dimostrazione di assoluta debolezza per i cugini islamici.
Una sconsiderata attività antigienica, non in linea con il precedente diniego di bacio dell’anello piscatorio, che peraltro poteva essere evitata seguendo semplicemente la liturgia.
Infatti, se avesse organizzato il tutto giovedì sera avrebbe fatto un servizio più completo e non avrebbe corso alcun rischio igienico.
Meno male c’è sempre il Papa emerito di scorta ….
Ecco , abbiate giudizio buttatele in periferia non fate come i genio nardella in piazza signoria, clay di fischer ,ovvero secondo l artista
argilla , ma pare che ai fiorentini abbia evocato un cumulo di cacate
rammontate in pila .
https://www.google.it/search?q=fischer+piazza+signoria&oq=fischer+pzza&aqs=chrome.1.69i57j0l3.6856j0j4&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8#imgrc=NMym1gCOjdkeTM:
A lungo la critica popolare s’esercito’ sulla possibile naturale provenienza ispirativa di tale massa defecatoria.
Io ebbi a propendere pe’ li stronzoli di cignale .
Ovviamente al netto della valutazione sull opportunita’ della collocazione tra’ loggia de’ lanzi, ammannati , e palazzo vecchio,
su’ quella fu’ unisonante la valutazione popolare espressa in modo qui non riportabile , la blasfemia un l hanno ancora derubricata.
Sullo Zazzera/petrucci e il machiavellico ambrone, che come l originale sannita aete dovuto pescallo da fuori ( per ovvie e sempre le stesse ragioni) ooh armeno aete scelto un avvocato, a firenze la lega ha tirato fori un candidato a sindaco che pintava le carrozzine a lourdesse ,amico del Carrai, e che nel 2014 organizzava le cene per promuovere la candidatura nardella.
Par c attualmente v’ abbiate piu’ cervello dell arnaioli ( poco ma’ qb.)
Sicche’ tempi strani,a sto’ punto un mi stupirei di vede’ le querce fa’ i limoni.
E qui tocca ampliare i tema, il rinfavimento globale a suon di smartphone
social et alia, pare c abbia cozzato contro lo scoglio di’ tufino senese, al quale i locali son da sempre tenacemente e tradizionalmente abbarbicati.
Essendo lo scoglio fatto non di trachite, alberese o pietra serena, ma’ del piu’ erodibile tufino , temo c anche quello abbia a lentamente a sfaldassi.
Per ora regge, e l’ onda dell’ impestatura globalrincoglionente ,solo lambisce il poggiolo ventoso.
Sicche’ un vi lagnate guardatevi n’ torno, e un vi lagnate.
Memoria storica toscana, oggi 13/4 13/4/1944 75 anni fa’ Vallucciole
vicino capo d arno , tra’ croce a mori e Stia.
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/04/18/sessant-anni-dopo-orrore-giancarlo.html
108 morti paese cancellato, oggi que’ geni della Rufina si gemellano co’
nipoti dei responsabili , porannoi .
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2200648403338085&id=206465249423087
PS4
Sempre più approssimativo: se leggi i media edulcorati è ovvio che i tuoi post stiano sempre dalla parte opposta alla verità.
E faccio un esempio: il nonstro SuperAvvocato è intervenuto da delegato e si è detto favorevole all’azione di responsabilità, scindendo quella verso i pregressi vertici da quella verso i vigenti, se ciò imbarazzava il delegato del MEF… che però non ha colto ed ha fatto orecchie da Mancini, capo basso e sempre peggio, almeno lui leggeva cosa gli dicevano di fare.