Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Van Gogh, Guareschi, scuola (e 4 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Van Gogh, Guareschi, scuola (e 4 Ps)

Eccoci al consueto appuntamento domenical-culturale del blog, con i consueti tre argomenti forti, guarniti da Ps d’ordinanza: si parte con la recensione dell’ultimo film di Julian Schnabel, incentrato sulla figura di Vincent Van Gogh; poi un piccolo approfondimento sulla figura di Giovannino Guareschi, a 50 anni dalla morte e, soprattutto, a tre giorni dall’evento che gli dedichiamo alla Comunale (mercoledì 16, ore 17,30 in punto); per la rubrica della scuolina, oggi mero copia-incolla di una lettera di una docente siciliana, il cui sfogo andrebbe scolpito sul travertino, all’ingresso di ogni sala-docenti.

Fra i Ps, un ricordo – più che dovuto – a Fabrizio De Andrè, nonché il lancio dell’altro appuntamento della settimana alla Comunale, e quello della puntata di domani de “Il lunedì del villaggio” (Siena tv, ore 21).

Domenica essendo, buona lettura a tutti, dunque!

GIOVANNI GUARESCHI, HOMBRE VERTICAL

Non interessa, in questo pezzo dedicato a Giovannino Guareschi, discettare sulle sue qualità letterarie (peraltro dignitose, esempio tipico di quella medietà artigianale che si è oggi quasi persa), sebbene vada subito detto che è forse l’autore italiano più tradotto nel mondo, numeri alla mano; qui ed ora interessa soprattutto rimarcare un fatto, indubitabile: Guareschi fu un autentico intellettuale libero e coraggioso, un hombre vertical come se ne trovano pochissimi nel panorama novecentesco italiota (solo novecentesco, a pensarci bene?).

Dopo essersi fatto più di un campo di concentramento nazista (lui, autentico uomo di destra), tornato a casa che pesava 40 kg, contribuì a fare vincere la Dc nel fatal 18 aprile 1948; dopodiché, due anni dopo, si beccò una condanna a 8 mesi per Vilipendio al Capo dello Stato (per una vignetta, e NON sua, ma lui era il direttore del “Candido”), avendo messo in caricatura il clamoroso conflitto di interessi del Presidente Einaudi, che produceva ottimo Nebbiolo e sopra all’etichetta stampava – all’insegna del “lei non sa chi sono io” – l’augusto titolo di Senatore della Repubblica; poi arrivò la storiaccia della pubblicazione delle due missive – che lui pubblicò – in cui De Gasperi avrebbe caldeggiato i bombardamenti alleati sopra Roma per fiaccare il morale della popolazione (non era per questo che bombardavano, i vari Bomber Harris, per Zeus?). Al Processo intentatogli dopo la denuncia di De Gasperi, non furono effettuate perizie sui documenti (che, pochi anni fa, uno storico autorevole come Mimmo Franzinelli ha giudicato false), e Guareschi fu condannato a 12 mesi, da cumulare con i pregressi 8; si fece, nel carcere di Parma, 409 giorni di galera, tutti di un fiato, senza mai chiedere la Grazia.

Aveva contribuito a far vincere la Dc nel 1948 (suo lo slogan, efficacissimo, sul fatto che, nel segreto dell’urna, Stalin non avrebbe visto il voto, Dio invece sì), De Gasperi lo ringraziò così. Forse, pur colpito da una fake new, si sarebbe potuta trovare una via di uscita altra. Guareschi, per farla breve, è stato dunque l’unico giornalista italiano andato in carcere per diffamazione.

Molte cose ci sono lontane da lui (molte delle idee politiche, la sua profonda fede cattolica), ma di fronte ad un hombre vertical di tale tempra, si può fare una sola cosa: lo si ringrazia per l’esempio.

UN VAN GOGH CRITICABILE, MA INDIMENTICABILE

Quando un pittore, divenuto regista, fa un film su un altro pittore (certo più grande, sia consentito), il rischio c’è: scivolare nell’agiografia, lodare l’altro per erigere un implicito monumento a se stesso. Rischio invece scongiurato, per Julian Schnabel (come era accaduto anche per “Basquiat”, almeno in questo senso): l’agiografia non risulta pervenuta, e la progressione della malattia mentale di Van Gogh c’è tutta (resa con l’uso della soggettiva parzialmente fuori fuoco, per esempio).

Si può dire che certi passaggi biografici siano opinabilissimi (la dinamica della morte, in primo luogo); si può aggiungere che 10-15 minuti in meno non avrebbero tolto alcunché né alla diegesi, né tantomeno al necessario indulgere con la macchina da presa nei fantastici campi provenzali; si può infine dire che il Van Gogh 35enne che arriva ad Arles strida con l’età dello straordinario William Dafoe (classe 1955!), ma l’opera di Schnabel c’è tutta. Eccome se c’è.

E l’immersione integrale di Van Gogh nella Natura – pagana nel suo dannunziano panismo, cristianissima nel suo essere a suo modo francescana – , resta un momento altissimo, e non l’unico, di un film certo criticabile, ma di sicuro non obliterabile.

L’ANGOLO DEL PROF: UNO SFOGO, DA INCORNICIARE

“Credo nella scuola, ma la battaglia è ardua”, si intitola una lettera-sfogo ( firmata, ma resa anonima dal giornale: forse meglio così, rappresenta davvero “la docente ignota”) indirizzata a Repubblica, e pubblicata venerdì (pagina 32). Non abbiamo alcunché da aggiungere, se non una viva raccomandazione: leggere con la massima attenzione, meditare poi con onestà intellettuale. Dedicata ai quei cialtroni di “donmilanisti fuori tempo massimo” che sono riusciti a distruggere la scuola italiana, e non solo a loro.

“Sono un’insegnante di lettere di un istituto tecnico siciliano, una docente che crede nel ruolo formativo della scuola e della cultura. Ogni giorno ho a che fare con una dirigenza che bacchetta i docenti perché i ragazzi devono essere sempre “aiutati”, vale a dire il sei politico. Di fronte ad alcune inevitabili insufficienze, sul banco degli imputati ci sono gli insegnanti che non hanno messo in atto le “strategie” adeguate, e gli scrutini si trasformano in vere battaglie per non mettere sotto i piedi la nostra dignità. Nonostante ciò continuo nella mia battaglia e cerco di instillare l’amore per la poesia, ma mi sento come Don Chisciotte”.

Chapeau, cara ignota collega.

Ps 1 Fabrizio  De Andrè, a vent’anni dalla morte; fra i vari libri usciti, ne segnaliamo uno, che ha il pregio di avere foto bellissime ed assai evocative al suo interno: “Genova è mia moglie – La città di Fabrizio De André” (Rizzoli, 2017), con prefazione di Dori Ghezzi e, per l’appunto, tante, tante foto; gli autori-fotografi sono Patrizia Traverso e Stefano Tettamanti. Con un’ultima considerazione (non inedita, lo sappiamo): se i giovani illo tempore ascoltavano De André (con altri di eccellente valore), e oggi ascoltano questi trapper o come si chiamano, forse la cosa dovrebbe fare riflettere, non vi sembra?

Ps 2 Fernando Aiuti (classe 1935), grande immunologo clinico, ci ha lasciato in settimana;  segnalando il bel ricordo lasciatoci sul Domenicale del Sole di oggi  da Gilberto Corbellini, di Aiuti, dal punto di vista mediatico, tutti ricordano il celebre bacio del dicembre 1991, bacio dato alla giovane sieropositiva (quando i casi nel mondo erano 10 milioni, e la terapia antiretrovirale – che oggi copre circa il 60% dei malati, consentendo loro una buona qualità di vita – era ancora ben lontana dal venire): quando un’immagine sa davvero colpire nel segno, contro ogni idiota stigma antiscientifico.

Ps 3 Andreotti Giulio avrebbe cento anni, oggi (noi pensavamo che li avrebbe superati, peraltro); Paolo Guzzanti sul Giornale di ieri (pagina 10), pur con il suo stile come sempre brillante e stimolante, ripropone la non credibile tesi secondo la quale dietro Mani pulite ci fossero gli States (“Gli americani – si dice l’Fbi insieme a grandi procuratori fra cui Rudolph Giuliani oggi legale di Trump – ORDIRONO L’OPERAZIONE CLEAN HANDS”). E le Torri gemelle, ovviamente, le hanno buttate giù gli stessi, giusto qualche chilo in più e qualche capello in meno, no?

Ps 4 Lunedì sera, ore 21 su Siena Tv, nuova puntata de “Il lunedì del villaggio”; fra gli argomenti – oltre ovviamente a Guareschi (ricordiamo il big event di mercoledì 16 gennaio alla Comunale, con il “Pomeriggio Guareschi”, ore 17,30) – anche la presentazione del libro “Codice Galilei”, scritto a più mani da alunni ed ex del Liceo scientifico Galilei (alla Comunale sarà presentato venerdì 18, sempre alle 17,30), esperimento davvero curioso. Delizia assoluta della puntata, as usual, l’opinion leader Gabriello Lorenzini che discetta su don Camillo e Peppone, ma anche, ed ancora, sui giovani spagnoli: con un J’accuse che lascia il segno…

 

11 Commenti su La domenica del villaggio: Van Gogh, Guareschi, scuola (e 4 Ps)

  1. manunta scrive:

    A proposito dei dirigenti delle scuole superiori

    http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ricordate-strage-concerto-sfera-ebbasta-corinaldo-quella-serata-192660.htm

    Ove si apprende che i dirigenti di 4 istituti avrebbero ritenuto essere, il concerto
    dell accannato/decerebrato/delirante inneggiatore del succhiamelo troia sferaebbasta ,
    un evento al quale invitare i loro studenti a partecipare.
    Mi espongo se fosse vero, gente da prendere a vettonate di calcavello ( crategus monogyna/oxicantha) ,non il minushabensis sfera, ma’ i dirigenti in questione.

    https://www.repubblica.it/cronaca/2018/12/08/news/panico_e_fuggi_fuggi_in_discoteca_6_ragazzi_morti-213703551/

    Questo e’ del giorno dopo e si parla di evento pubblicizzato da 5 scuole superiori.
    Ergo a sto’ punto pubblicizzato da chi? studenti o anche da qualche dirigente ?

    Su Van Gogh ……. gnamo Raffa , ” brama di vivere” 1957 Kirk Douglas , e Anthony
    Quin regia Minnelli Quin (Gauguin )oscar miglior non protagonista, Douglas era candidato ma’ quell anno l oscar lo vinse Yul Brinner ,per “io e il re” con la spettacolosa Deborah Kerr .
    nb sia Quin che Douglas , a parte la caratura ( Dafoe? gnamo via) impressionante somiglianza con gli originali.

    Colonnino? scusi l impertinenza, ma’ visto il sopranome, o che, qualche citto spagnolo briaco gl’ ha per caso pisciato addosso?
    Bastava scansarsi , via , un la faccia lunga.

  2. Giacomo rossi scrive:

    Ottima scelta quella dell’opinion leader!
    Rappresenta alla perfezione le schiere in auge!
    Magari lo possiamo proporre come assessore alla cultura!

    • Anonimo scrive:

      … Ah! Che bei tempi, quelli del groviglio armonioso, che personcine a modo solcavano le senesoti lastre!!!!

      • Giacomo rossi scrive:

        Nooooo, vadae retrò groviglio armonioso! Che oltre a rovinare Siena, mps, università, ospedale, cimiteri, palio contrade ha contribuito ad ingrassare aziende, associazioni, è personaggi di varia natura e colore politico!
        Molto meglio figuri come il lorenzini( Collodi si rivoltera’)di cui è nota la levatura culturale, sociale( movimento) ed ideologica( nazista più volte dichiarato!)o assessori assenti dell’insediamento ma con esperienza e titoli del tutto assenti, o magari faccendieri di comprovata competenza negli affari( propri) che nessuno vorrebbe in casa ma che si aggirano fedeli tra ,è stanza di palazzo… .
        Ripeto, il popolo( ed io più di tutti) e’ stolto, ma alla fine sa riconoscere soprattutto l’incapace!
        D’ solo ù a questione di tempo….

  3. A.B. scrive:

    Alto e basso:
    caro Eretico, ma lo show di panariello, pieraccioni e conti lo organizzate agli Intronati?
    Minchia che Sindaco, anche impresario!

    • manunta scrive:

      ab, spiegati meglio i tre in questione ,a euro 32/75
      hanno tenuto banco al teatro verdi di Firenze per quasi
      un mese .
      Non mi dire che ora vengon giu’ a Siena , noooooo!!!
      Se si, dove e quando, rozzi? rinnovati?
      Che fanno la serata del bollito?

      • A.B. scrive:

        Manunta, è un articolo del corriere di Siena di ieri (sigh), partito da una storia su instagram (doppio sigh) del nostro caro demagodemossi. Giornale, giornalista e sindaco, in altri tempi (qualche mese, non di più), sarebbero giustamente stati seppelliti da tonnellate di letame. Nella Siena di inizio 2019 invece l’inebetimento dilaga. E tutti zitti.

  4. Fan di Colonnino scrive:

    Ero presente ieri in biblioteca comunale: davvero una ottima serata, impreziosita da un intervento di un Colonnino in grande forma. Ottimi i relatori (soprattutto il Bandini, un pochino soporifero il vignettista Krancic), molto interessante il filmato biografico su Guareschi scritto da lui stesso. Complimenti sinceri al Presidente!

  5. Anonimo scrive:

    Armanacco di domani 19/1

    anni passati secentocinquanta
    un contadino lo chiamereste ora
    al qual dell uscio chiudereste l anta

    vicino casole ci nacque allora
    un certo matteino da mensano
    chi un lo conosce Siena disonora

    del popolo lo fecion capitano
    chi un sa’ i che fece a croce del travaglio
    ortre a gnorante mostra d esse vano

    piccin semmai fece carlo lo sbaglio
    pensando che salimbeni e tolomei
    con l ungaro facessero lo spaglio

    pesando i senesi un popol di pigmei
    e che potesse regalare a urbano
    Siena e senesi come dei trofei

    la cosa gli sfuggi molto di mano
    che matteino e un certo barbicone
    lo fecer anda’ davver poco lontano

    torno n boemia dopo la lezione
    quattrin par che trovo’ verso d avelli
    e du’ anni dopo fu’ rivoluzione

    ma ora citti un sete piu quelli
    avete altri soggetti pe’ modelli

  6. gazziloro scrive:

    Andreotti stesso disse, se ricordo bene, che il piattino di mani pulite gli era stato preparato dagli americani…

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