I Medici, i Lorena e Piccini…
Giornata memorabile, quella di ieri; non tanto perché lo scrivente ha avuto l’onore/onere di fare un intervento in Consiglio comunale, grazie alla richiesta in tal senso di Marchino Falorni, Presidente del Consiglio comunale, in occasione della annuale Festa della Toscana; quanto per la piccola, ma in sé straordinaria, polemichetta cultural-politico-storica-personale che ne è sortita, grazie ad un memorando intervento dell’ex Sindaco Piccini Pierluigi. Che devo pubblicamente ringraziare, giacché era tanto che non scrivevo così di gusto sulle cose senesote.
Va da sé, certo, che il Consiglio comunale di ieri ha avuto momenti ben più importanti, per la collettività locale (dei quali si può leggere sulla stampa locale, mentre lì di cotanta querelle non c’è notizia); ma anche questa chicca – date retta – ha un suo significato, state tranquilli…
I MEDICI, I LORENA E PICCINI PIERLUIGI
Mi ero ripromesso di stare nei venti minuti esatti, e ne ho impiegati 21 (compresi i rituali saluti, peraltro); preceduto dai bravissimi musicisti della scuola Rinaldo Franci (Aurora Arcudi, Elena Caroni, Margherita Faneschi, con il professor Carmelo Claudio Giallombardo: meritano di essere ricordati, per nome e per cognome), ho dunque iniziato il mio intervento.
Ritengo che un intervento in Consiglio comunale, su di un argomento di più che ampio respiro come quello di Siena dai Medici agli Asburgo-Lorena, debba assolvere a queste tre caratteristiche: la brevitas, per stare appunto nei tempi (alla Comunale sono inflessibile nel pretenderla dagli altri relatori, e mi piace offrirla quando sono in trasferta); il sapersi adeguare alla platea che si ha davanti (cosa che – tra scuola, Tv, biblioteca e conferenze varie, credo di essere titolato per fare), che in questo caso era una platea di livello prettamente medio (a parte ovviamente lo storiografo dell’ultima ora Piccini: tre gradini sopra a tutti gli altri), composta da persone di livello variegato, credo/spero interessate agli argomenti proposti; per terza cosa, si opera una scelta: che contiene in se stessa vari ingredienti, compreso ciò che il Manzoni descriveva come “interessante”, capace cioè di catturare l’attenzione dell’uditorio (qualche curiosità, un paio di citazioni, abbinate ad una provocazione non rituale in una cerimonia come questa, et alia).
Discorso applaudito (come sempre in questi casi, magari anche perché era finito…); poi primo intervento del piddino Masi – pacato, istituzionale come si addice ad un siffatto evento, solo con una citazione sbagliata: i “nani sulle spalle dei giganti” è di Bernardo di Chartres, non di Spinoza, ma glielo perdoniamo volentieri -, dopodiché la palla passa a Pierluigi Piccini (silenzio in sala, parla lui): il quale, da ieri 29 novembre, oltre che economista esperto di banca e finanza, oltre che uomo d’Arte peritissimo (pronto per il Santa Maria, da dieci anni almeno), teologo adulto che, su Santa Caterina, nessuno è come lui, nonché conoscitore dei segreti inconfessabili (degli altri) a favore di telecamera, ebbene da oggi è anche non solo conoscitore di qualche pillola di Storia municipale – cosa che gli riconosciamo senza problemi, non da ora -, è qualcosa di più: uno storico patentato, capace quindi di vagliare non solo la veridicità di ciò che si dice in un tale incontro, ma anche di saggiarne l’intrinseca qualità ed impostazione storiografica, entrando nel merito. Un professore, che vaglia la tesi universitaria dello studente.
Per cui – secondo il principe degli storici senesi – c’è la storiografia crociana, quella della Storia degli eventi con tutte le inutili date (quella adottata ieri dallo scrivente, a suo dire), e poi c’è la Storia sociale, cioè quella che lui avrebbe voluto ascoltar risuonare nell’aula del Consiglio comunale. Con chicche – sulle quali il povero relatore è stato inerte – tipo la richiesta (cito a memoria, ma il senso è questo, e se Zeus vuole ci sono le registrazioni) sull’incidenza dell’abolizione della pena di morte nel Granducato di Toscana (1786, by Pietro Leopoldo) relativamente all’Indice di sviluppo umano del territorio in questione (peraltro, oggettivo anacronismo, dato che l’ISU a quel tempo era ben lontano dal venire).
Insomma, per farla breve: siamo alle solite, il refrain è il medesimo; si fanno – con Gabriele Maccianti – le strisce sulla Grande Guerra in Tv? Piacciono a quasi tutti, fuorché al principe degli storiografi (che poi, però, confonde un soldato asburgico con uno tedesco, ma sono inezie…); si fa un discorso sulla Siena fra XVI e XVIII secolo in venti minuti esatti, però non ci si mette l’ISU post Pietro Leopoldo: ma non si fa prima a dire che uno ti sta sugli zibidei, che almeno si fa più chiarezza?
Ps 1 Altra chicca del 29 novembre 2018: la figura di Paolo VI è stata sviscerata, alla Comunale, ma SENZA l’autore del libro che si sarebbe voluto presentare, monsignor Alfredo Pizzuto (“Paolo VI pellegrino di fede e di pace in Terra Santa”, Cantagalli editore); l’autore (che, se vuole replicare, avrà tutto lo spazio che merita, ovviamente) è furente perché nella prima stampa degli incontri novembrini (poi ovviamente rimediata), era saltato l’incontro con lui, e poi – pensate un pochino – è stato sbagliato il titolo ecclesiastico dei relatori. Ergo, nessuna presenza: quando si dice un atteggiamento di apertura conciliare, eh…
Ps 2 Avvertenza per alcuni lettori (in attesa di avere informazioni da quel Massimo Pucci che voleva fare chiudere il blog, e dal quale attendiamo, frementi come sempre, lumi ulteriori); come vedete, da ottobre su queste colonne noi (a differenza di altri) il profilo istituzionale che ci è riservato lo teniamo (si attacca qualcuno, solo e solamente se da lui si è attaccati): sarebbe sin troppo facile, oggi, infierire sui debiti comunali di cui Valentini Bruno mai aveva detto alcunché, ma non lo facciamo; sarebbe facile esaltare il fatto che l’Opera del Duomo ha dovuto riassorbire i suoi 8 dipendenti, dopo una battaglia legale che, al fianco degli stessi, ha visto Luigi De Mossi: ma non lo facciamo. Magari, sarebbe bene che i leoncini da tastiera se lo ricordassero e ne prendessero atto, prima di scrivere le corbellerie che sono adusi scrivere.
unmilionetrecentomilaeuri !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Qui, però, amici c’è qualcosa che non va.
Le notizie – quelle vere come questa – sulla stampa praticamente non ci vanno (as usual avrebbe detto Raffaele), questo blog è diventato istituzionale – culturale (nel bene e nel male per carità …), il Santo fa le fotine (anche in senso lato ed estensivo, certo ..) e Bastardo senza Gloria (aka stanzino digitale) pare estinto non si capisce proprio perché (pur con la pregevole Dott.ssa Zari in copertina certo!).
Quindi, chi lo informa adesso il cittadino senese?
Si stava meglio quando si stava peggio?
Si deve leggere soltanto di stupidaggini?
Moriremo tutti omini degli orti e donnine della coppe?
No di certo.
Benvenuto caro avvocato, io quel che ha scritto oggi lo vado scrivendo da mesi.
L’endorsement dei blogger senesi è stato sicuramente decisivo per spostare gli equilibri e favorire finalmente l’alternanza, ma a mio parere doveva essere confinato proprio a questo obiettivo; una volta raggiunto mi sarebbe piaciuta una manifestazione di non contiguità con l’amministrazione, finalizzata a quel “potere di controllo” che fino a qualche mese fa i blogger avevano esercitato sulla politica senese.
Oggi non è più così e quanto scrive non è che lo specchio della situazione dell’informazione senese. Le notizie latitano sia sui mezzi di informazione classici che su quelli on line, così sappiamo tutto sugli incontri del sindaco (quante belle foto, sorrisi e strette di mano), sui viaggi e sulle inaugurazioni, ma abbiamo enormi difficoltà a leggere qualcosa che riguardi i buchi di bilancio del passato (anche se sul passato i blogger continuano ad essere meno istituzionali, sia con le parole che con le immagini dei santi) e le avventurose delibere di assunzione del presente. Fino a ieri pensavo che la razza dei giornalisti con la schiena piegata a sinistra fosse egemone tra le lastre, oggi invece ho capito che i nostri giornalisti hanno la schiena snodabile, pronta a piegarsi a sinistra o a destra a seconda delle necessità.
Caro A.B. – perdonami – tu (insieme ad altri per carità) predichi un’altra cosa da mesi (dalla fine di giugno per la precisione), dai.
Vorresti che i bloggers facessero le pulci – come se non ci fosse nessuno addetto a questo continuo lavorio – all’amministrazione, che hanno appoggiato in modo così determinante. Impossibile.
Quello che invece dico io è che dovrebbero continuare a fare informazione esattamente come prima perché giornali e media sono tutti sempre schierati nel solito modo: le notizie importanti (o rilevantissime come questa) nemmeno passano …
Il loro lavoro, quindi, non è terminato colle scorse elezioni.
L’esatto contrario mi pare.
pardon: volevo scrivere EURO e non euri.
Raf,
la delibera della Corte dei Conti, mio post al tuo precedente articolo, è disponibile sul sito del Comune di Siena, in quanto dal 2013 vige l’obbligo di pubblicazione.
Prima ognuno faceva un pò come gli veniva meglio. Ai tempi della giunta Cenni,
quando cominciarono ad emergere i disavanzi sostanziali di bilancio,talvolta i rilievi della Corte dei Conti rimanevano incagliati nei cassetti del Comune, le trovarono quelli delle Liste civiche, se non ricordo male, per opera del tuo Augusto pater.
Passando dalla storia all’attualità, ora si trovano in:http://www.comune.siena.it/index.php/Il-Comune/Amministrazione-Trasparente/Controlli-e-rilievi-sull-amministrazione/Corte-dei-Conti
E’la prima partendo dall’alto.
In sostanza, la Corte accerta che :“Dalla verifica della Sezione, il disavanzo sostanziale di amministrazione al 1 gennaio 2015 passa da -5.845.562,35 euro a -14.092.761,88 euro e il maggior disavanzo da -1.764.955,18 euro a -10.012.154,72 euro”.
E Delibera che “pur non ritenendo rimossa l’irregolarità riscontrata” prende comunque atto dei provvedimenti adottati dall’Ente (il Comune) finalizzati al ripianamento completo del maggiore disavanzo di 10 milioni accertato al 1 gennaio 2015. In soldoni ci sono da accantonare Rate annuali da 333mila euro, nei fatti, salvo che non cada la manna dal cielo, risorse da sottrarre dal bilancio, fino al 2044.
La Corte rinvia ai successivi controlli la valutazione dell’efficacia delle misure assunte.
Grazie di cuore (e di fegato!) a Pino Mencaroni, per la sua preziosa e puntuale segnalazione, credo gradita assai – oltre che dallo scrivente – dai lettori.
Quanto poi all’amico che chiede di Massimo Pucci (ormai convitato di pietra del blog, sic), che dire? Noi siamo qua, il blog NON è chiuso (nonostante il di lui augurio in cotal senso), e sappiamo aspettare: tra l’altro, visto che il tempo è galantuomo, così facendo in questi 11 anni (1 dicembre 2007, esce “La Casta di Siena”), non potete neanche immaginare quante soddisfazioni ci siamo tolti…
Pur da pagani (e sempre più convinti), buon Santo patrono a tutti, l’eretico
Ah ah ah….hai fotografato Piccini, meglio di Oliviero Toscani e non lo dico per sentito dire, ma per aver sperimentato sul campo il carattere dell’ uomo. Mi riferisco alle elezioni comunali del 2011, quando da candidata in una lista civica ho condiviso diverse riunioni politiche con Piccini.
Come disse non mi ricordo chi, ma la frase la ricordo perché mi è rimasta sempre impressa, “ …la fiducia in se stessi è una grande virtù, fino a quando non sconfina in presunzione”.
Siccome mi aspettavo qualcosa del genere, io l’intervento dell’Eretico l’ho visto in streaming ieri mattina: molto acuto e brillante, e con una provocazione piccante sulla “generosità” della Regione di creare una Festa per celebrare un atto di un esponente di una casata contro la quale non troppo tempo dopo la nascente, e poi nata, Italia ha fatto 4 guerre. In Francia appunto non sarebbe successo.
Su Piccini stendiamo solo un velo davvero pietoso.
Scusate, avevo dimenticato: ma quel Massimo Pucci che fine ha fatto? Dai Massimo, mostrati..
Sull abolizione della pena di morte in toscana,
Altrove in itaglia negli stessi annni:
1848 regno delle due sicilie a seguito dei moti rivoluzionari 42 condanne a morte, tutte commutate e non eseguite.
Piemonte ,tra il 1840/44 ,39 condanne a morte eseguite, dopo la concessione dello statuto, tra il 1851/55 113 condanne a morte eseguite.
Tre modi diversi di concepire la pena capitale.
Tre specchi della natura intrinseca dei rispettivi governi.
er quarto a roma che voo dico a fa’
li’ mastro titta stava ancora a taja’
Quanto al “carismatico ” piacione romano, si capisce bene dove voglia parare, nei giorni scorsi aveva criticato brunino tacciandolo di inadeguatezza a rappresentare l opposisione allo zazzeruto, in quanto il poro vale, durante una delle sedute in consiglio aveva postato 14 commenti su’ facebook.
Poi ovviamente prosegue la sua personale campagna verso le(secondo lui)inadeguate retrive e obsolete modalita’ delle attivita’ culturali del Raffa, specchio queste, degli attuali tristi e bui tempi .
Ha le spalle coperte da molto del sinistro accademicume senesota, e se ne fa’ trombonesco alfiere.
La sparata contro il presunto crocianismo del Raffa,e a favore di una esegesi di tipo social/marxiano degli eventi storici, fa’ parte dell’ attuale copione dell ex esiliato d oro parigino .
Egli impavido lotta su’ due fronti, in nome di civilta’ e cultura, si batte contro il populismo dello zazzeruto e al contempo ricorda alle civili genti della sinistra ,che solo lui, e non brunino, puo’ arginare la triste deriva senese verso l oscurantismo panciaiolo .
Eroico spassionato e carismatico esempio di coraggio e virtude a lui vada la gratitudine delle genti senesi .
berebe’ berebe’ berebe’ nanna’.
il palio lo vince la brenna na’?
Sul Ps 2
“sarebbe facile esaltare il fatto che l’Opera del Duomo ha dovuto riassorbire i suoi 8 dipendenti, dopo una battaglia legale che, al fianco degli stessi, ha visto Luigi De Mossi…..”
Mi dispiace contraddire l’Eretico (che forse sul punto è fortemente condizionato dalla sola campana che vuole sentire, quella dello strano binomio De Mossi/Cgil!!!), ma Opera non ha dovuto in alcun modo “riassorbire” gli 8 lavoratori, essendosi nei fatti solamente trattato di un concordato rientro anticipato da un distacco per il quale era già prevista una sua (anche se più in là) naturale scadenza.
Ma forse all’avvocato/sindaco piace prendersi anche meriti che non gli competono, sapendo anche di poter ancora contare su un blog, anche se rimasto il solo (e chissà perché…..).
Caro anonimo,
a parte le tue precisazioni (che giornalisticamente valgono il giusto), mi sai dire, negli anni, chi sia stato il legale degli otto lavoratori in questione (se con la Cgil, meglio ancora: le battaglie giuste non dovrebbero avere steccati)?
Allora diciamo che il “concordato rientro anticipato” sarà stato facilitato, toh…
A livello giornalistico, la chicca del giorno è comunque l’intervista del Corrsiena ad Antonella Tognazzi: dal titolo, sembra che l’inchiesta sia lì lì per riaprirsi; basta leggere, però, per capire che non è assolutamente così: scusate un attimo, chi è diventato, da pochi giorni, il Direttore dei Corrieri? Mumble, mumble…
Buona – laicissima, financo paganeggiante – domenica a tutti, l’eretico
A livello informativo ,la notizia del novello conduttor di corriere
tosco/umbre usci’sull blog in un commento di noto molestatore fiorentino ,giorni orsono.
Lo stesso molestatore che, scusandosi anticipatamente,amichevolmente si permette ora di farti notare che “forse” la reiterata permalosita’ verso cio’ che un componente di una certa famiglia dichiaro’ di te,non ti fa’ onore …..a livello umano e in umanistica prospettiva.
Oltre a manifestare un possibile condizionamento di tipo antropologico /ambientale riguardo alla nota,e perniciosa permalosita’ senesota.
Il sasso dalla scarpa uno se lo toglie una volta, se il fastidio prosegue trattasi di chiodo(fisso?) nella suola.
Ciabattino, ribaditura , problema risolto, ….spero.
Tra critica e/o permalosita’, dovendo scegliere tra’ le non ineluttabili(ma’ correggibili cum liberum arbitrium)conseguenze del demetrico/eleusino periodo di nascita …..
una puo’ esser utile, l altra non credo.
Saluti . Y
Caro Manunta,
che c’entra la permalosità, in questo caso? Ho semplicemente scritto che quella del Corrsiena di oggi è una non-notizia, spacciata nei titoli per chissà cosa (riapertura delle indagini). Noi, sui fatti in questione, altro che sassolini, abbiamo macigni: ce ne stiamo (quasi) zitti e buoni, attendendo che la Procura genovese termini il suo lavoro. Dopodiché, penso che qualcosa diremo, quello sì…
All’amico amiatino: guarda che qui, con il tuo off topic, mi fornisci un involontario assist; ci entro solo perché da te stimolato: il successo (almeno quantitativo) di questo Mercato nel Campo, dimostra che anche senza la straordinaria Pallai si può fare venire a Sienina frotte di gente. La mia critica, semmai, era sul fatto di spacciare per rievocazione storica (medievale), una cosa che certo non lo è: considerazione che ovviamente si conferma in tutto e per tutto. Comunque, caro amico dell’amata Amiata, domani leggi il pezzo domenical-culturale: si parla di Laura Morante, che è originaria di Santa Fiora, come certo saprai.
L’ereticvo
Carissimo
Aaah ecco, ho inteso male, la solita malizia fiorentina,
sicche’ il mumble mumble dopo aver messo in relazione la boncompagni con l ospitata offertale dal novello direttore ,
(ed ex scrittore di opuscoli sienafocalizzati su’ di un caso con evidenti implicazioni e scenari ben piu’ larghi)
era dovuto alla masticazione di ottimo castagnaccio amiatino ,e non una velata ( oddio ,gnuda avrei detto) allusione .
Bene ,in tal caso mi scuso per l infondata ipotesi, e bon appetito ,per non dire bona rimuginatura.
E aggiungo un augurio di buon allenamento alla rimozione di macigni coi piroclasti trachitici amiatini abbondantemente presenti in situ ,sei in ritiro preparatorio? t alleni?
Y
abbiate pazienza ma è un periodo che sono di una distrazione mostruosa: non sono unmilioneetrecentomila euro bensì solo 1.230.000 euro S.E.&.O
Ossequi
MANUNTA: ti sei dimenticato di aggiungere, accennando a mastro Titta, che il Vaticano ha abolito la pena di morte il 12 febbraio del 2001
Grazie, caro Pino Mencaroni! Io in realtà ho solo dato risonanza in ogni possibile sede (non scrivevo soltanto sui muri allora) a dati consolidati grazie allo studio attento di Vittorio Stelo. Da quando entrò in Consiglio comunale nel 2006 documentò dati alla mano che i bilanci del Comune erano farlocchi e periodicamente la Corte dei Conti, pur con i limitati poteri che ha, cercava di costringere a correggere le carenze più gravi…anno dopo anno i difetti si confermavano e in Consiglio io militavo all’ovvio rilievo degli strani Sindaci, di solito (con una eccezione se ben ricordo) si allineavano ai dati della Ragioneria.
Per la pena di morte i miei lontani ricordi mi dicono che in Toscana da tempo di fatto non si applicava. Pietro Leopoldo diceva esplicitamente che il popolo toscano era di solito dolce, gradevole, in una parola ‘civile’! Il che non toglie il valore esemplare in Europa della recezione a livello legislativo degli auspici dell’umanesimo illuministico. Si pensi che rilievo un provvedimento del genere poteva avere in particolare nei confronti della Chiesa, con la cui politica non solo temporale ma anche ecclesiastica egli era fortemente critico. La festa della Toscana dovrebbe avere uno spettro più ampio! Ma c’è una visione complessiva della sua politica culturale, favorevole o critica che sia? Chi me la segnala lo ringrazio anticipatamente!
Caro eretico,
grazie per l’attenzione e la chiosa (non speravo tanto!).
Per onestà e correttezza allora diciamo che anche le tue notizie giornalisticamente valgono il giusto), toh…
Certamente fuori argomento ( o come direbbe il neo Ortodosso : off topic). Ma nessuno, proprio nessuno, ha nulla da ridire sull’accampamento sul Campo? Quest’anno tutto a posto? Che dire , quest’anno ci pensa laConfcommercio , invece dalla Confesercenti e tutto va bene?
Pura provocazione per dimostrare che popolo di pecore siete. Rileggetevi i commenti degli anni scorsi!!
Pecore? In senso lato, certamente. Col Nicchio che impera meglio chiarire subito!!
,
Sull ottimo leopoldo, ridurne l opera di governo all abolizione della pena di morte e della tortura…….
Non beccaria ma probabilmente il giurista trentino antonio martini, suo educatore gli ispiro’ l opera riformatrice dello stato toscano improntata ad un idea di governo di tipo contrattuale e non basata sul diritto divino a regnare.
Separo’ le funzioni di polizia da quelle giudicanti,rese obbligatorio il conseguimento della laurea per i giudici, riformo’ fiscalita’ e imposte abolendone l appalto ai privati, unifico’ il sistema delle tasse fondiarie riuscendo a ripianare il debito pubblico, separo’ il bilancio dello stato da quello della corona,aboli’ le arti e creo’ al loro posto una camera di commercio,cerco’ di promuovere una riforma del clero toscano per dargli piu’ autonomia e sganciarlo dalla sudditanza romana, aboli’ molti ordini religiosi incamero’ beni, conventi e proprieta’ della chiesa e trasformo’ le confraternite religiose in organizzazioni laiche di carita’.
Cerco’( senza riuscirci) di far acquisire ai piccoli proprietari terrieri le proprieta’ fondiarie statali privatizzate.
Ristrutturo’ i governi provinciali istituendo una camera delle comunita’.
Mi fermo ,scusate la lunghezza , ma’ il resto sarebbe ancor e molto piu’ lungo.
Carismastici pavoni nanescamente piccini, criticano chi viene invitato a
discorrere in pubblico , ma’ evidentemente , nemmen col forcipe, riescono a partorire fondamento alle loro smanie maieutico/storiografiche.
lupo roman penso’, vado n’ trasferta
me bbutto sula cassia e a norde sargo
chissa’ c’a siena nun me ce diverta
li potrei fa’ vede’ quoo che vargo
siena ale ggenti vane e’ sempre aperta
e certo li me posso fare largo
o’ fecion sindaco e li’ carco’ le scene
e dopo er lupo se confesso’ co’ e jene
cosi a narrerebbi n’ certo bbelli
siena da roma se fa’ da’ i modelli
direbbe invece i’ sommo burchiello
chi n casa d altri porta i su’ compari
(casa di genti con poco cervello)
compari che fan sparire gran denari
e che poi tornano ai lor paesello
rimane n casa e fa’ scuola ai somari
che lo ritengon grand intellettuale
somari che non distinguon ben dal male
sodi gnoranti vani e pinchelloni
aman esser trattati da coglioni
e sempre stando al titolo dato
tocca notare c’ al noto pavone
la palla qualchedun gl’ ha ben alzato
e lui dopo ha schiacciato tal pallone
toscana che leopoldo ha riformato
ora nella presente situazione
necessita sistemici progetti
c abbian per la toscana boni effetti
veri verissimi giusti concetti
che pero’ vengon da chi ha amministrato
senza imparar lezion dal lorenzetti
questo al pavone andrebbe ricordato
chi n casa porto’ lui l’ incompetenti
c hanno di poi la casa rovinato
risibil cosa che poi dia patenti
su’ come la storia debba esser maestra
al far il bono nei tempi presenti
chi soldi e futur getto’ dalla finestra
pane spreco’ e ora cultur sminestra?
pora sienina ne’ sinistra o destra
potran curare tua vana natura
gente piccina sempre t’ ammaestra
cervice poca e sempre molto dura
piu’ dura del calcar di montagnola
gente che vede sempre n tinta oscura
par che dal tempo della guerra spagnola
che li’ di n’poi cadeste n’depressione
che solo l palio vi cura e consola
e ogni mbroglione vi tiene lezione
ben vi conosce il roman pavone