La domenica del villaggio: Alzheimer, Sant’Agostino e Ceronetti
Eccoci finalmente a non parlare/scrivere di Palio e politica; nell’oasi domenical-culturale del blog, questi i tre argomenti principali, con i vari annessi e connessi: la scomparsa di una figura di grande intellettuale, Guido Ceronetti, che tra l’altro ha vissuto gli ultimi anni della sua esistenza a Cetona; poi, il morbo di Alzheimer, visto che settembre è il mese ad esso dedicato. Per terminare, un modo – curioso, spero stimolante – di salutare il ritorno sui banchi di scuola: un ricordo personale, ma non dello scrivente, di un tale Agostino da Ippona. Così per ridere, eh…
Buona lettura davvero a tutti, dunque!
GUIDO CERONETTI, INTELLETTUALE RINASCIMENTALE
Figura poliedrica e versatile come davvero poche altre nell’attuale panorama intellettuale nazionale, quella di Guido Ceronetti: quasi una figura di umanista rinascimentale, essendo stato poeta, scrittore, saggista, drammaturgo, elzevirista, traduttore (dal Latino, in primo luogo, di Marziale, Orazio e Giovenale in particolare; ma anche dall’Ebraico antico: 5 libri della Bibbia!), nonché creatore di burattini, in quanto demiurgo del famoso – nei Settanta – Teatro dei Sensibili; infine, scopritore di talenti europei, ottimi per sprovincializzare il panorama dell’Italietta culturale: Cioran il caso più noto, di certo. La poesia, la considerava un’attività per pochi (“i molti non sono per la poesia, altro che nulla; ai molti vanno le canzoni, la propaganda, la democrazia”): come dargli torto, magari chiosando che non è sempre stato così? La tensione mistica ha sempre fatto parte di lui; sul Messia, ebbe a scrivere: “Non l’aspetto, non mi pare di averlo mai aspettato. Resta però nell’armadio delle speranze cieche, le sole che valgano, e mai ne butterò via la chiave”. Per poi concludere con un aforisma dei suoi, folgorante come i migliori: “Si è nel messianico finché si è nell’umano”.
Chi lo conosceva, lo descrive come un antimondano, quasi un eremita, un anacoreta: e certo la scelta dell’appartata Cetona, per trascorrervi gli ultimi anni della sua lunga vita (era nato nel 1927), appare del tutto coerente con il pensiero espresso nei suoi scritti più noti.
Guido Ceronetti, infine, è la concreta dimostrazione che in Italia – se non si sale sui carri vincenti – con le Lettere si campa a stento: il litterae non dant panem, in lui, si è inverato, eccome; la Legge Bacchelli, nel 2009, lo ha fatto vivere l’ultima decade della sua lunga vita in modo decoroso: e raramente crediamo sia stata meglio utilizzata, questa Legge.
LA TRAGEDIA DELL’ALZHEIMER
Il 21 settembre è la Giornata mondiale dedicata a questa terribile malattia, all’interno di un mese (settembre, per l’appunto), che è il mese ad essa consacrato dall’Oms; dopo più di un secolo dalla prima diagnosi (1906) di Alois Alzheimer, drammaticamente NON esiste ancora alcun medicinale in grado di guarirla. E trovare una cura farmacologica non sarà facile, stante il fatto che gli investimenti nella ricerca sul degrado cognitivo sono 6,4 volte inferiori a quelli sui tumori (fonte: Alzheimer research UK); qualcosa si fa, per esempio c’è una App ad hoc che può essere un ottimo strumento per rendere più dignitosa la vita dei malati, quantomeno di quelli iniziali (la maggioranza dei quali ha sì più di 65 anni, ma la demenza – di cui l’Alzhemeir è la forma più diffusa, assestandosi intorno al 60% – NON è una conseguenza diretta e specifica dell’invecchiamento, questo sia ben chiaro).
Nel mondo, ci sono almeno 50 milioni di malati di Alzheimer (e verosimilmente il numero è approssimato per difetto): una cifra quasi uguale a quella di tutta quanta la popolazione della nostra amata Italia, però senza cure farmacologiche adatte allo scopo (esiste un’altra malattia, con così tanti casi riscontrati, che non abbia cure?); resta il discorso preventivo: ma non illudendosi troppo, ché tanto moto e tanta ginnastica mentale aiutano e non poco, ma non garantiscono la certezza di essere del tutto immuni dal rischio. Essendo – come ci insegna il nume tutelare della rubrica – la Natura all’uomo indifferente…
L’ANGOLO DEL PROF: SANT’AGOSTINO E LA SCUOLA
“Fui affidato alla scuola per impararvi le lettere, di cui, meschinello, ignoravo i vantaggi; eppure erano BUSSE, se ero pigro a studiarle…così, fanciullo, incominciai a pregarti, soccorso e rifugio mio. Scioglievo per invocarti i nodi della mia lingua, ti pregavo (riferito al Dio cristiano, Ndr), piccoletto ma con non piccolo affetto, che tu mi evitassi le busse del maestro; e se non mi esaudivi…gli adulti e persino i miei genitori, i quali volevano che non mi toccasse alcun male, ridevano dei colpi che ricevevo e che costituivano allora per me una sofferenza ingente e grave” (dalle Confessiones; traduzione, di notevole fascino evocativo, di C. Carena); roba scritta fra il 397 ed il 401 d. C., questa, quando il poco più che quarantenne Agostino era divenuto Vescovo, ed era in preda al senso di colpa per il suo passato di grande peccatore.
In onore/onere del nuovo anno scolastico (che per lo scrivente sarà davvero particolare, perché entro il succitato anno 2018-2019, uscirà il suo romanzo-denuncia sulla odierna scuola), queste parole del futuro Sant’Agostino le ho riscoperte molto volentieri.
Parole, ovviamente, a dir poco anacronistiche, quelle di Agostino che ricorda il se stesso fanciullo: e meno male, per Zeus; ma la provocazione è quella di ogni inizio anno scolastico: non siamo forse passati da un eccesso all’altro, nel rapporto fra il magister ed il puer?
Ps Il 18 settembre cadono gli 80 anni dal tristissimo discorso mussoliniano di Trieste, con il quale per la prima volta il Duce prendeva di petto, more hitleriano, la “questione ebraica”, al contempo dando dei deficienti a coloro i quali lo accusavano di scimmiottare il Fuhrer sull’argomento (testo integrale dell’indifendibile discorso, e vari commenti stimolanti sullo stesso, sulla Stampa di ieri, pagg. 26-27. Da incorniciare il titolo del pezzo di Alberto Sinigaglia: “Il giorno che gli ebrei scoprirono di essere nemici degli italiani”).
Nel Senese (Staggia, in particolare), per non farci mancare alcunché, per l’ennesima volta ieri si è svolta un’invereconda kermesse religioso-culturale, intitolata proprio a quel “Viva Maria” che, nel 1799, partito dall’Aretino, una volta tracimato a Siena fece bruciare e squartare qualche ebreo, nel Campo di Siena. Tutti stanno zitti, nessuno protesta, dunque evidentemente va benone così: che altro dire?
L’angolo del prof: concordo in pieno, non solo siamo passati ad un eccesso opposto nel rapporto tra magister e puer, ma anche nel rapporto magister e genitori, che nella quasi totalità nelle ( chiamiamole così) diatribe scolastiche si schierano al giorno d’oggi sempre dalla parte dei pargoletti.
Pessimo esempio educativo.
Concordo con il discorso su Sant’Agostino. Non ci vogliono certo le “busse”, ma quando l’alunno non studia si deve meritare un brutto voto ed i genitori non lo devono difendere, ma spronarlo a studiare. Ci vuole il ritorno alla meritocrazia. Ritorno su un vecchio parere: la colpa della situazione attuale è stato il “malefico” ’68, nato con buoni propositi, ma abortito presto nell’anarchia generale. Venne istaurato il famigerato sei politico, la lotta alla meritocrazia, la messa in discussione di qualunque autorità. Tutto venne fatto in nome di una indefinita libertà di cosa non si sa nemmeno ora. Per me solo di studiare il meno possibile. Io ci sono stato nel mezzo a tutto questo casino e quanti sessantottini, di sinistra di facciata, con i loro vestitini firmati, figli di papà, manifestavano, contestavano tutto e poi si facevano venire a prendere dall’autista. Molti l’ho ritrovati nel lavoro ed erano diventati peggiori di quelli che contestavano, scansafatiche, ma aziendalisti fino al midollo, comunque sempre radical chic, buonisti in superficie. Il fatto che molti di loro l’abbiamo al Parlamento e Senato ed i danni ancora li stanno facendo. Prendono i loro vitalizi, ma si sentono sempre amici del popolo, gli ipocriti.
In attesa che la prima campanella dia il segnale di inizio, concordo con te (e con Daria Gentili): è un argomento, il ’68, di cui abbiamo già parlato/scritto; visto il 50esimo ancora in corso, state ben tranquilli che ci torneremo, e non poco…
L’eretico
90 minuti di applausi!
meglio non potevi condensare anche il mio pensiero
’68 causa di (quasi) tutti i mali di questa italia moderna
Un fatto che dimostra che le cose stanno peggiorando. Mentre stavo buttando la carta nell’apposito cassonetto, ho visto un volume vecchio e un po’ malconcio, l’ho preso ed era una vecchia edizione, primi del 1900, dei “Promessi Sposi”. Ho già una copia dell’opera, ma questo volumetto aveva diverse annotazioni e spiegazioni del testo manzoniano con lo stile ancora ottocentesco, modo di esprimersi ormai in disuso. Era una finestra del parlare del passato. Non meritava di finire nella spazzatura e quindi l’ho messo nella libreria. Quando muorirò, il più tardi possibile, ho già detto e scritto ai miei che prima di andare in un cassonetto i miei libri dovranno andare in dono alla Biblioteca Comunale, almeno qualcuno li leggerà ed apprezzerà. La cultura non deve morire, non dobbiamo essere spettatori di programmi sciacquacervello stile “Grande Fratello”, “L’Isola dei Famosi” e schifezze varie.
Il libro trovato nel cassonetto è: I Promessi Sposi. Edizione critica. Introduzione e note a cura di Paolo Bellezza. Con 400 illustrazioni. Tip. Editrice L.F. Cogliati Milano 1908. Perché buttarlo via, meglio tenerlo in libreria come reliquia del passato.
Concordo in pieno.
Il 68 e stato rovinato dai radicali chic, è da quella parte di personaggi che hanno esautorato i principi, validi, che lo mossero.
L’importante è non buttare mai via il bambino con l’acqua sporca…né di qui né di là.
E ora arriverà il seziente ingorante a farci una lezione di storia!
Almeno me lo auguro!
No cittone,niente storia ,oggi grammatica, “seziente”
tanta roba ,un lemma da accademia della fabam (lessa cum tonchio)novae institutio da te fondata .
Cos’ era ? saccente?
Vedi piu’ ti leggo piu’ ti compatisco,(hai il magico dono di mostrare quel che sei in una riga e mezzo)
ma soprattutto…….
compatisco tupa’ c’ ha buttato via i dindi pe’ fatti studiare.
Io almeno ,il mio non l ho fatto spendere.
Cazzare tre lettere in una parola di sette tanta roba.
Colpa dei radicali? liberi? quelli che t hanno fatto invecchiare precocemente? di mente intendo ,visto che vi spirito eri carente dalla nascita.
Sei sempre in testa !!!!! vai manca mezzo giro.
https://youtu.be/UYE-kn5GR_0 sempre da ascoltare
https://youtu.be/tBYrfFT53TQ
Giacomino pocciaione questi invece ve li porto a sienina , e svelto .
Te se voi potrai ave’ ingresso a prezzo ridotto o aggratisse, viste
le condizioni avrai diritto a riduzione invalidi(di cervello)
di spirito
Un Palio straordinario richiesto (meglio, fatto richiedere) a maggio da una qualunque associazione e intitolato al 50esimo del Sessantotto avrebbe, di sicuro, messo d’accordo tutti. E salvato il posto in Comune a parecchi…
Buongiorno, nel tuo pezzo relativo all’Alzheimer, parli di una App che potrebbe essere di grande aiuto. Potresti darmi qualche notizia in piu?
Caro Fabio (e vale per tutti gli altri interessati, ovviamente), se vai su http://www.aimanapoli.it/mainportal trovi tutto il materiale che ti serve.
Raccomanderei davvero a tutti di fare il possibile perché il 21 settembre ci fosse, anche a Sienina, almeno un minimo di sensibilizzazione per questo dramma personale, familiare, sociale.
L’eretico
Educato manunta,
Vedo che prosegui con le offese, che non mi toccano,sia chiaro.
Per ora solo chiacchiere e basta!
La tua supponente sapienza e saccenza è stata messa a disposizione anche di altre amministrazioni o è un agio che possiamo avere solo noi di Siena?
Quanti consigli hai dato ad altri? Quanti ne hanno accettati?
No perdere tempo a rispondermi, non mi interessa. E non mi interessa più confrontarmi con gente come te.
Ti auguro di essere ascoltato nello stesso modo in cui ti relazioni con chi, meno intelligente, preparato ecc si relaziona con te.
Auguri.
Ps. Bella la scelta del pittore del palio! Dice molto su chi comanda a Siena è su chi siano le marionette.
Sicuramente l’arcivescovo questo lo benedice!
Usi tegami d alluminio per cucinare?
mi par di si.
Lunedi mattina la locandina de La Nazione presentava un titolone di importanza mondiale: “Il mossiere da la sua disponibilità per il palio straordinaro”
Mi ci scappa da ridere per il modo in cui a Siena continuiamo a dare importanza a personaggini…mossiere, fantini,e veterinarini..
Il palio è nostro e noi facciamo diventare importanti questi personaggini..
Giorgio senese vero .
Ok. Basta conflitti.
Lasciamoli lavorare.
Se avessi dei suggerimenti li sottoporrà al si davo o agli assessori.
Poi, tra un Po, analizzeremo nel bene e nel male quello che sarà stato fatto.
Buon lavoro a tutti.
Non si fa altro che parlare di palio straordinario, intanto giunta è consiglio non hanno prodotto niente, proposto niente, co cretizzato niente.
Ed in piazza del campo, tra i rifiuti ( che la vecchia amministrazione ha fatto depositare e la nuova che non ha fatto togliere) ho visto rovistare famiglie di topi!
Altri roditori li ho visti in via delle Sperandeo e via San quirico( prossime a due contrade) sbucare dalle fogne a gruppetti di due o tre elementi.
Dopo tentativi a vuoto al telefono( non rispondeva nessuno) mi sono recato di persona all’ufficio tecnico di questo comune x esporre la segnalazione.
Mi hanno risposto che i privati dovrebbero mettere delle esche!
Ho detto loro che pagavo le tasse anche per questo servizio …mi hanno risposto che in questo momento le risorse, economiche e funzionali sono destinate allo straordinario.
Quanti altri servizi sono disattesi x questo motivo?
Un off topic
È mai possibile che dei lupi si avventino su un gregge di pecore decimandolo ma solo sgozzandole e senza divorarle?
È un dubbio che mi sono posto dopo le immagini dello scempio del podere di monteroni d’arbia!
Secondo voi( manunta in particolare) i lupi, o gli ibridi, possono avere tale comportamento?
Scusate la mia ignoranza, ma la superficiale documentazione non mi ha dato soddisfazione