Eretico di SienaVerso il 10 giugno, speciale candidati: Campanini, Fineschi Sergardi, Vittori (e 3 Ps) - Eretico di Siena

Verso il 10 giugno, speciale candidati: Campanini, Fineschi Sergardi, Vittori (e 3 Ps)

Di partenza verso gli States (NYC in particolare: ne scriveremo, ovviamente), ci congediamo per la settimana con una puntata speciale della rubrica “Verso il 10 giugno” (manca quella, finale, su De Mossi-Valentini – in onda martedì sera alle 20 -, che arriverà a suo tempo), dedicata a tre candidati al Consiglio comunale che – per un motivo o per l’altro – si sono fatti certo notare, in questa campagna elettorale.

Non è un invito a votarli (invito che in pochi seguirebbero, peraltro), anche per il motivo che sono in tre liste differenti (va bene il voto disgiunto: qui si annullerebbe la scheda!): ma un invito a seguirli, perché di sicuro – come bisogna dire oggi – loro, la faccia ce l’hanno messa.

Buona lettura a (quasi) tutti, dunque!

SIMONE CAMPANINI

Simoncino Campanini: classe 1970, dragaiolo verace, ai bei tempi che furono portiere spavaldo, tifoso sgarrupato della Robur e dell’Atalanta (bigamo, dunque), ex dipendente dell’Enoteca, finita come molte altre eccellenze (o presunte tali) di Sienina, cioè in un buco nero; nonostante qualche problemino (in particolare, un tumore al polmone, di cui non fa certo mistero, anche pubblicamente), si presenta nell’agone politico senese, in particolare nella lista capeggiata da David Chiti (lista – come detto nel pezzo a Chiti dedicato – da alcuni piddini considerata di mero disturbo scaramelliano alla corsa valentiniana, ma dotata comunque di una sua vivacità di fondo).

Almeno un merito, la discesa in campo di Simoncino ce l’ha: suo è il video davvero cult di queste non “radiose giornate di maggio” di campagna elettorale 2018; David Chiti, microfono in mano, che lo porge al suo candidato (rectius: lui che se lo prende, con sgrammaticatura televisiva che gli perdoniamo), il quale ci dice la sua su San Prospero, poi sull’Enoteca e su altro ancora.

Con la voce vissuta che subito si riconosce, un po’ alla Tom Waits di Camporegio, ecco che Simoncino ci offre il Campanini-pensiero; si potrà dire tutto ciò che si vuole, ci mancherebbe, ma una cosa è assolutamente certa (lo diciamo per l’amicizia, ma anche con qualche conoscenza mediatica): pensando a tutti gli interventi delle decine e decine di candidati al Consiglio comunale in questo mese di campagna elettorale, il vento dylaniano si porterà via tutto. Non resterà alcunché. Fuorché, per l’appunto, quell’intervento del Tom Waits di Camporegio, già cult…

IL COMPAGNO MICHELE VITTORI

Classe 1970, operatore socio-sanitario ed educatore scolastico, Michele Vittori è uno dei candidati di punta della lista di Potere al popolo, lista che è schierata con il candidato a Sindaco Alessandro Vigni: sinistra-sinistra, per capirsi. Michele Vittori da qualche anno è uno degli animatori di tutto ciò che odori, per l’appunto, di buona, vecchia sinistra, e questo non ci dispiace, anzi: figure relativamente nuove – nel panorama della gauche senese – sono le benvenute, giacché un grande ricambio generazionale non c’è stato (ed il buon Ernesto Campanini – che sarebbe stato un candidato capace di attirare voti anche fuori dal recinto sinistrorso – ha anteposto l’attività professionale alla candidatura, birbantello); in più Michele Vittori – talvolta in modo equilibristico – cerca di tenere insieme pulsioni anche in parte antitetiche (Contrada – lui, ocaiolo -, ed accoglienza globalista, cosa non facile, in effetti). Di questo, gli va dato atto.

Un piccolo, grande appunto, però, a Michele lo facciamo, dalle colonne di questo blog: detto tutto questo (più in positivo che in negativo, dunque), ci sentiamo di suggerirgli di smussare certe posizioni rigoriste del suo antifascismo. Non si è – a nostro parere, ovviamente – più antifascisti di tutti, se si cerca di impedire all’estrema destra di portare sui media le sue opinioni: è stato sbagliato sempre, oggi più che mai. Per combattere certe idee, bisogna confrontarcisi, senza paura di sporcare la propria “purezza”. La gggente non ha sempre ragione, e mai in quanto tale: però se ci sono simpatie verso l’estrema destra sovranista, cerchiamo di capire perché, senza paraocchi. E senza mai cadere nel pasoliniano fascismo dell’antifascismo, soprattutto…

GUIDO FINESCHI SERGARDI

Gran finale del tris, Guido Fineschi Sergardi: classe 1971, ” lavora nel settore turistico”, scrive di se stesso nel suo secondo libro, dal titolo un po’ criptico se non si conosce il Latinorum (“Nihil impossibile volenti in nomine Domini”, uscito per Effigi nell’ottobre 2017). Sì, perché Guido Fineschi Sergardi – candidato nella lista di Sena civitas, una delle 5 legate a Massimo Sportelli -, è uno cui piace scrivere, e certo non gli fa difetto la chiarezza delle idee (lontane anni luce da quelle dello scrivente, ma proprio qui sta il bello, no?).

Il 6 marzo scorso, il buon Guido ha presentato questo suo ambizioso pamphlet, facendolo introdurre dall’allora caporedattore della Nazione, Francesco Meucci, dal Generale Marco Bertolini, da Monsignor Floriano Vassaluzzo e dallo scrivente: compagnia eterogenea assai, non c’è che dire…

La cosa più strabiliante, però, è che – a presenziare alla serata, a Palazzo Patrizi – c’erano l’Assessore alla Cultura Vannozzi, il Prefetto, il Questore, oltre ovviamente a Carabinieri e militari di ogni ordine e grado. Presentati libri di ogni genere e tipo (miei e non miei): mai davanti ad un cotal parterre, ad onor del vero.

Cosa si propone, in questo suo libro e nel precedente, Fineschi Sergardi? Beh, il De Maistre di Pian dei Mantellini (come l’ha nominato un nostro lettore)  – in un’opera per l’appunto sfacciatamente ambiziosa – avrebbe la pretesa di una restaurazione di questa nostra ipersecolarizzata società, mediante un ritorno ad una società in cui la Chiesa fosse perno di tutto. La sua sacra triade è infatti composta da Forze armate-nobiltà- Cristianesimo. Progetto del tutto anacronistico, ma suggestivo dal punto di vista dello stimolo intellettuale. Da illuminista convinto, sono stato dunque lieto di presentare l’opera di Guido Fineschi Sergardi, perché mi piace da morire il confronto, e mi fanno paura coloro che lo rifuggono a priori.

Quanto alle elezioni comunali, staremo a vedere; un po’ di visibilità – anche pochi giorni fa sulla Nazione – l’ha intanto ottenuta la sua proposta di una ippovia (sì, una ippovia) da Porta San Marco al mare, peraltro non si sa quanto realizzabile.

Di certo, anche con Guido una cosa si può senz’altro dire: tutto gli si può imputare, eccetto che di non essersi impegnato allo spasimo, in questa tornata elettorale, iniziata proprio quel 6 marzo. Come si sarebbe detto all’interno di una chiesa pre-conciliare (di quelle che – pare di capire – a Fineschi Sergardi non dispiacciono): ad majora…

Ps 1 Consueto spazio sul Caso-Rossi; rileggendo un commento – che pareva ben informato su certi passaggi – di tale Antonio, in calce ad uno dei pezzi ereticali sull’Affaire, rivolgiamo di nuovo un appello a questo anonimo lettore: noi siamo disponibili a raccogliere la sua versione/documentazione. L’indirizzo mail della redazione (raffaeleascheri@hotmail.it), è a sua completa disposizione…

Ps 2 Da un po’ di tempo non ce ne occupiamo, ma la situazione personale del maestro Adriano Fontani non è certo risolta, anzi: dopo essere stato licenziato il 31 ottobre 2016 (se fosse stato un nullafacente o un mezzo pedofilo, sarebbe ancora verosimilmente al suo posto), dunque essendo senza stipendio, la Magistratura continua a non agire. Ed intanto, mese dopo mese, lo stipendio manca: ripeto, il maestro Adriano Fontani – che ha tra l’altro portato avanti battaglie sacrosante nel Senese: basterebbe quella sulla stampa asservita e collusa, insieme allo scrivente e ad altri “quattro gatti”, come scrisse Stefano Bisi – è stato licenziato; per COSA, esattamente?

Ps 3 Come scritto all’inizio, l’eretico è in partenza per gli States (motivi strettamente familiari); il blog verrà ovviamente aggiornato, vista anche la temperie pre-elettorale. Però con la dovuta calma, eh: sul Malpensa-John Fitzgerald Kennedy, per esempio, si scriverà, ma tutt’altro che di/sul blog. Il libro che mi farà fare la fine del povero maestro Fontani (sulla scuola), è quasi in dirittura di arrivo…

1 Commento su "Verso il 10 giugno, speciale candidati: Campanini, Fineschi Sergardi, Vittori (e 3 Ps)"

  1. Ps2 e il maestro Fontani scrive:

    Conosco la vicenda che affligge il maestro Fontani il cui licenziamento da scuola costituisce solo l’ultimo atto di una lunga serie di prevaricazioni ed ingiustizie. Una volta, almeno fino a quando il Bullo di Rignano non ha deciso di scassinare l’articolo 18, queste decisioni venivano prese a tambur battente e non sempre a favore del lavoratore ma almeno in considerazione che quest’ultimo è sempre e comunque la parte più debole della controversia . Ora sulla vicenda la Magistratura nicchia: certamente, codice alla mano, saprà spiegare ogni cosa ma è proprio questa la differenza tra giustizia e legge. Comunque un consiglio al Fontani lo vorrei dare: ma perché non cambia avvocato?

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