Verso il 10 giugno (IV): Maggi e Piccini (e Conte-Padre Pio)
Eccoci all’ormai consueto – nonché penultimo – appuntamento settimanale con la presentazione dei candidati al ballottaggio cui ci si troverà di fronte il 10 giugno (l’11, rectius: si vota fino alle 23 del 10, per chi non lo sapesse); oggi ci occupiamo dell’unica candidatura femminile della rosa dei 9, cioè della professoressa Nadia Maggi, neofita assoluta per la politica; dipoi, scriviamo di un candidato che invece proprio un neofita non è: Pierluigi Piccini, deciso a tornare a dirigere quella macchina comunale che ha retto per tutti gli anni Novanta, e che lo ha visto leader dell’opposizione civica al tempo del Cenni bis.
Buona lettura a (quasi) tutti, dunque!
NADIA MAGGI
Fra tutti i candidati, diremmo la meno conosciuta – anche se l’essere stata docente naturaliter fa conoscere tanta gente -, senz’altro quella con meno esperienza, non solo a livello prettamente politologico, ma anche associativo in quanto tale: siamo contenti, per mezzo della nostra intervista, di averla fatta conoscere un po’ di più.
PUNTI DI FORZA
Il punto di forza, secondo lo Zeitgeist di questi anni, è proprio l’essere sideralmente lontana dalla politica, ed il fatto di venire dalla società civile: unica donna candidata (sarà per la prossima tornata elettorale, una maggiore presenza femminile?), nonché unica che venga dal mondo della scuola (potendosi dunque permettere di parlare di oclocrazia: Wikipedia urge?).
Sul programma, che dire? Un milieu di ambientalismo ed animalismo (ai canili si affiancherebbero gattili, nonché maneggi pubblici), spiritualità cristiana con venature new age, con tanto di spruzzata all’insegna del ritorno al passato remoto declinato all’oggi (“Siena Capitale medioevale del terzo millennio”), con ciliegina finale sul “Galateo della gentilezza e della cortesia”.
PUNTI DI DEBOLEZZA
L’assoluta mancanza di esperienza, abbinata ad una certa genericità programmatica (insieme al fatto che certi progetti come quello dell’acquaponica sono di respiro più provinciale, che meramente comunale), non c’è dubbio alcuno che non invoglierà masse di elettori ed elettrici, per quanto proprio al mare magnum degli astenuti la lista si rivolga in prima battuta: ma questo la professoressa Maggi l’ha messo ampiamente nel conto; ed in ogni caso – da ex votante Pd e Valentini -, lei stessa ha detto con chiarezza che, in ottemperanza alle regole dell’alternanza, al ballottaggio i suoi voti (pochi o tanti) li orienterà in chiave anti-Valentini: ed in un’elezione che si gioca su numeri risicatissimi – salvo sorprese clamorose – anche un gruzzoletto è importante. “Siena alla fonte” (il nome della lista della Maggi), dunque, in qualche modo la sua voce la farà sentire…
PERLUIGI PICCINI
Da una absolute beginner della politica, al più navigato di tutti: Pierluigi Piccini, uno che era Sindaco della città quando molti di coloro che andranno a votare il 10 giugno non erano neanche nati; primo, fra tutti i candidati, a partire con la sua densa ed intensa campagna elettorale, Piccini si presenta come il candidato di provata (provatissima) esperienza – sia di maggioranza che di minoranza -, e con un programma che, dal titolo, occhieggia vagamente suggestioni trumpiste (“Make America great again”): “Siena di nuovo grande” (sottinteso, grazie a lui).
PUNTI DI FORZA
Oltre alla succitata esperienza ed alla concretezza, al pragmatismo di amministratore – molto legato all’antropologia senese (Palio in primo luogo), ma anche aperto ad esperienze mutuate da Capitali europee ed anche extra -, Piccini nel suo programma lancia alcune idee indubbiamente di buon appeal (la card per i mezzi pubblici, e non solo, gratuiti), per la quale card ritiene di avere trovato piena copertura economica (i turisti – “viaggiatori”, nel programma – pagherebbero come ad Istanbul per una loro card, i cui proventi andrebbero a finanziare quella per i residenti: basterebbe che il 3,5% di coloro che arrivano la comprassero, secondo i suoi calcoli).
Lo abbiamo fatto parlare anche del Piano regolatore per la Luce (Piano regolatore che dal programma non emerge con chiarezza, a dirla tutta), e lo spunto pare stimolante, in una città che di recente si è distinta da questo punto di vista soprattutto per luci accese nelle ore diurne e spente in quelle notturne (in centro, anche stamattina…).
Infine, un punto di forza – ed al contempo di potenziale debolezza, per i motivi che vedremo – è il fatto che, per ovvi motivi, Pierluigi Piccini è, insieme al Valentini, di gran lunga il candidato più conosciuto fra i nove (cosa che ha di certo influenzato l’ultimo sondaggio reso noto, che lo vedeva al ballottaggio con, appunto, il Sindaco uscente).
PUNTI DI DEBOLEZZA
Si riparte dal Via, dai vantaggi che derivano dall’esperienza pregressa e dall’essere assai conosciuto: tutto può rappresentare Piccini, eccetto che il nuovo; in più, checché ne dica l’ex Sindaco, un quid di debolezza può essere rappresentato anche dall’affaire-Iene: sia per le risultanze dell’inchiesta genovese (se sarà rinviato a Giudizio, certo per una ipotesi di reato legato alla sfera delle opinioni), sia perché francamente le giravolte sul Caso-Rossi (prima era convinto del suicidio, e l’ha scritto; adesso dell’omicidio) non sono, a nostro modesto parere, da additare ad esempio edificante. Così come certe prese di posizione a suo favore (per esempio quelle di Ferdinando Minucci, volutamente non ricordato nell’intervista per non volere personalizzare in tal senso), di certo non crediamo gioveranno più di tanto alla causa picciniana.
Ed anche il fatto che, nella nostra intervista a Siena Tv, Piccini arrivi a dire che nella chiacchierata con le Iene (che lui sostiene essere stata carpita in modo disonesto, da qui la diffida verso il programma di Italia 1) ciò che lui ha detto a Monteleone, lo ha detto nell’interesse dei Magistrati senesi (!?), fa davvero pensare.
Così come – tacendo del post intervista, quando, a microfoni spenti, qualche scintilla c’è stata -, ci lascia piuttosto tiepidi il fatto che Piccini continui a considerare gli altri, ingabbiandoli in modo sistemico in una rigida divisione, in una altezzosa linea di demarcazione fra AMICI e NEMICI: l’intelligenza dell’uomo, dunque, offuscata dalla notevole spigolosità – chiamiamola così – del carattere…
Ps 1 Due paroline sul professor Giuseppe Conte, neo-Premier: augurandogli buonissimo lavoro (per il Bene comune), ci permettiamo di fare risaltare giusto un paio di cose; a parte la questione Curriculum vitae (che come minimo mette in evidenza una concezione del Cv alla Totò, e questo – in un Paese serio – basterebbe ed avanzerebbe per uscire di scena), c’è la cosa, davvero ben più grave, della vicinanza personale alla famiglia che voleva fare curare la figlia con il famigerato metodo Stamina. L’avrà fatto gratis, l’avrà fatto in buona fede, il professor Conte: per noi, però, basta ed avanza. Abbinato al fatto che in questo siamo deterministi (criticate pure, non ci tange più di tanto): chi è cresciuto a San Giovanni Rotondo ed è devoto di Padre Pio (sicuramente credendo alla cialtronata delle stimmate del cappuccino), parte subito indietro, molto indietro, ai blocchi di partenza della credibilità pubblica. Felici di essere smentiti, si capisce…
Ps 2 Oggi, anniversario della strage di Capaci: la strage che, a livello di coscienza popolare, sembrava potere cambiare qualcosa, specie se pensiamo a ciò che sarebbe successo due mesi dopo a Paolo Borsellino. Non è andata così, dopo la consueta, italiotica fiammata iniziale: peccato, davvero. Giovanni Falcone non è morto invano, certo: sarebbe eccessivo, l’affermarlo; ma il suo martirio non ha cambiato la forma mentis del siciliano – e dell’italiano – medio: giusto prenderne amaramente atto.
Ps 3 A proposito di Sicilia, continua il trionfale tour, all over Italy, di Carolina Orlandi: il 25, sarà financo ad Agrigento, a presentare il suo perdibile libro sulla figura di David Rossi. Ad introdurla, il giornalista Gioacchino Schicchi (immaginiamo che la incalzerà in modo implacabile), ed addirittura il Sindaco della città sicula, Lillo Firetto.
Dai che a luglio si fa la prima paliata a suon di minibot!!
La diffida (presumibilmente una semplice raccomandata) alle Iene in luogo di una querela o di una citazione per danni, mi pare significativa in ordine alla famosa intervista carpita.
Quale possa essere, poi, il vantaggio dei magistrati senesi allo sputtanamento collettivo sinceramente va oltre la mia immaginazione.
Mi permetto, infine, di riportare la definizione dell’Enciclopedia Treccani sui reati d’opinione: “espressione comunemente usata per indicare una categoria di reati che comprende gran parte dei delitti contro la personalità dello Stato, con particolare riferimento ai reati di propaganda e apologia sovversiva, nonché di vilipendio della repubblica e delle istituzioni costituzionali”.
Naturalmente questo è soltanto un contributo alla discussione.
Una domanda:
Ma se il bilancio comunale è pubblico ed accessibile per quale motivo candidati a sindaco e a consiglieri comunali si “sbilanciano” a fare promesse senza definirne le coperture economiche?
Interessante, per me che cerco di usare la testa, è sapere non tanto cosa vorrebbero fare, ma come intendono realizzarlo, con quali risorse, è quali sinergie.
Solo piccini( a modo suo) e Valentini restituiscono un feedback di concretezza, x gli altri solo slogan e propaganda.
Concordo con l’avvocato Panzieri: la diffida alle Iene? Un buffetto legale, niente di più. Ma è soprattutto ciò che Piccini ha detto sull’intervista “carpita” (cioè di averlo fatto per aiutare la Procura senese) che rappresenta un qualcosa di difficilmente commentabile, oltre ad essere uno scoop per la trasmissione dell’Eretico.
OFF TOPIC (ma parecchio grossa):
Forse l’ho solo sognato, ma mi pare di aver letto sul corriere di siena che l’assessore saccardi ha di fatto annunciato i vincitori di 3 concorsi ancora da espletare dichiarando che nuovi professionisti arriveranno da Firenze. Ormai nel nostro perenne autunno cadono anche le foglie di fico.
Ad una prima lettura sembra così. Però rileggendo si capisce che la Saccardi si riferisce ai due nuovi arrivi, freschi vincitori di concorso: il Direttore di Cardiochirurgia e un Ingegnere, entrambi da Firenze.
Questa volta ho letto bene, c’è scritto che presto ne arriveranno altri e sappiamo bene che in ballo ci sono tre concorsi importanti. La sensazione è che ormai anche i direttori generali siano di fatto sotto tutela, limitati nel loro potere di scelta dal dirigismo regionale. Lo si evince chiaramente dalle parole dell’assessore, le valutazioni della commissione e le prerogative di scelta del direttore sono particolari secondari.
Una postilla, nella regione dell’intramoenia applicata in maniera talebana si sta puntualmente verificando una mia previsione di molti anni fa, ormai siamo al “cari fottutissimi amici”, nessun medico di fuori regione è minimamente intenzionato a varcare i confini della Toscan per venire a fare il professore o il primario. Troppi vincoli, lacciuoli e rotture di scatole. Ormai sono affari interni al granducato, nessuno sceglie di sua sponte di sbarcare sull’isola del diavolo.
Caro Prof. a leggere ciò che hai scritto , mi viene spontaneo un timore : altre liste massoniche in arrivo? Dai, magari stavolta viriamo sull’Opus Dei, così giusto per cambiare
Riguardo al ps1: Conte è un personaggio di terza fila, un mediocre scelto abbastanza a caso, e fargli le pulci mi sembra un modo per nascondere il vero, gravissimo problema, cioè che siamo di fronte ad un governo eversivo; l’accordo di governo tra Lega e M5S introduce il gravissimo principio che stabilisce la preminenza di un atto privato (il tanto sbandierato contratto di governo) sull’azione di un governo nazionale. Questa aberrazione è rimarcata dal primo articolo che prevede di istituire una Commissione apposita che abbia il compito di dirimere eventuali conflitti in sede di governo! chi farà parte di questa commissione? E con l’introduzione del vincolo di mandato, anch’esso previsto dal
“contratto” il parlamento cessa di fatto di avere senso.
Il Governo e il Parlamento saranno quindi ridotti da oggi a puri “ripetitori” di decisioni prese in sedi diverse e totalmente al di fuori dei meccanismi costituzionali, arrivando quindi alla privatizzazione della politica; un processo iniziato con Berlusconi e sistematizzato da Casaleggio e Grillo; il tutto con l’avallo condiscendente del popolo, quello stesso popolo che un anno e mezzo fa si mobilitavano in difesa della “costituzione più bella del mondo”…
Mi sorprende tutto questo scandalo per il “signor nessuno” Conte. Abbiamo avuto presidenti del consiglio che è stato accertato, da sentenze passate in giudicato, aver avuto rapporti con la mafia. Abbiamo avuto Berlusconi. Abbiamo avuto IIIRenzi. Ministri con false lauree. Ministri senza neppure una laurea. E ci scandalizziamo di Conte!!! Prima addirittura di averlo visto all’ opera.
Ci scandalizziamo, addirittura, anche del cd “ contratto”, che altro non è, a mio avviso, che un semplice programma di governo, che, può piacere o no, ma programma resta, a prescindere dal nome.
La sostanza, secondo me, è che il salvimaio rompe un po’ le solite cordelline dell’ establishment “ istituzionale” ed ecco allora tutti gli attacchi concentrici a cui assistiamo in questi giorni.
Io voglio prima vedere e poi giudicare.
sottoscrivo in toto
Una domanda per Daria: lei si ricorda i nomi dei segretari del partito nazionale fascista oppure ha più in mente il nome del fu cavaliere Benito Mussolini, maestro elementare?
Ho stampate nella mente gli accorati appelli per salvare la democrazia dall’autoritarismo renziano e dopo un anno e mezzo assisto al picconamento della democrazia parlamentare in nome di una democrazia che di diretto non ha neanche l’ombra. Vi fate prendere per le terga e ne siete anche contenti. Vedremo chi ci propineranno dopo Conte, io propongo una lotteria, chi vince diventa presidente del consiglio.
Un conto è chi dichara una laurea e non ce l’ha…un altro conto è chi dichiara di non avere la laurea…oggigiorno un diplomato degli anni 80 ne sa il doppio di un laureato in scienze politiche degli ultimi 20 anni
Sinceramente stavolta non ho capito caro A.B.
Carneade Conte è proprio il figlio della democrazia indiretta, ovvero parlamentare.
Il frutto avvelenato di una legge elettorale fatta apposta per non far governare nessuno (e il nessuno peraltro è facilmente identificabile …).
Personalmente sarei per la democrazia diretta, presidenziale: chi vince vince e chi non vince – finalmente – alle prode, a fare – se gli riesce – opposizione, senza algoritmi su chi ha vinto o perso rispetto alle regionali del 78 rispetto alle europee del 95.
Beh, la democrazia parlamentare di solito prevede che il presidente del consiglio venga nominato tra i parlamentari eletti. Ma oggi è così, Conte deve essere l’unico presidente del consiglio o Savona l’unico ministro dell’economia. Nessuna alternativa oltre al voto. Almeno potevano dircelo prima del voto. Cose assurde, sia nel merito che nel metodo. Per il resto sono anche d’accordo caro avvocato, la repubblica presidenziale potrebbe essere una via d’uscita, però dovremmo intaccare la costituzione più bella e meno rispettata del mondo.
Oh, Billy Cristal ha vinto il Mangia d’Oro, quasi quasi conoscevo di più Giuseppe Conte. Mi pare di assistere al festival degli sconosciuti di Ariccia.
Un commento all’intervista ereticale al Piccini: “canalizzare la violenza”?!?! ma dove siamo? ma di che stiamo parlando? ma che genitori hanno avuto quelli che hanno bisogno di canalizzare la violenza?! Qui siamo alla follìa. io..boh, non so più che dire, né che pensare. E’ questa la mia città, una città di trogloditi? No dai.
Volevo anche aggiungere una piccola chiosa sul candidato Maggi (e 1 ps). Unica nel suo genere – e per ciò commendevole – a mettere come punto di programma la ricerca di sé stessi e della propria spiritualità. Hai ragione, è un po’ new age, ma direi che non guasta. In un mondo che è diventato così squallidamente e spietatamente materiale, in cui la mercificazione a asfaltato ogni altro valore, credo sia necessario recuperare la dimensione umana. Valuta pregiata di cui, ahinoi, non disponiamo più.
p.s.: metterei fra i punti di programma anche l’eliminazione dello striscione al vicolo di Monte Pio. Non è più tollerabile vedere le orde di turisti (anche famiglie con bambini!) che si fermano a fare i selfie macabri e che indicano la fatale finestra, facendo commenti di inenarrabile miseria. Fra un po’ metteranno il vicolo sulle guide Lonely Planet come luogo di culto da visitare a Siena. Non c’è dignità. Toglietelo please.
i canili e i gattili……eccerto…i problemi principali della città
Guarda, sono parecchio meglio cani e gatti degli esseri umani. Personalmente sarei a favore dell’estinzione della specie umana, facendo pochissime eccezioni.
Meno male c’è qualcun altro che la pensa come me… pensavo di essere di fuori, ma quando il Piccini ha detto “canalizzare la violenza” mi sono venuti i brividi…
mah!!!
Metodo. Stamina, associazione dei genitori di Sofia ecc. :ricordo che all’inizio del secolo. scorso anche i “raggi x” erano un “metodo famigerato “….e non dimentichiamo che le cellule staminali non possono essere brevettate ed interessano poco l’industria del farmaco…
Commento che fa venire i brividi, e che fa capire tante cose dell’Italia anti-illuminista ed anti-scientifica di oggi: riprendiamoci le sanguisughe, dai…
L’eretico
inolre e’ raccomandabile la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale al momento del parto…si sa gia’ che possono curare alcune malattie, in futuro se ne sapra’ di piu’ (se la ricerca non sara’ oscurata da interessi economici)
@A.B. scusi dove è scritto che il presidente del consiglio dei ministri deve far parte del parlamento?
Da nessuna parte, ma quanti ne ricorda di presidenti del consiglio tecnici (poi di cosa non si sa) nella prima repubblica, quella dove vigeva una legge elettorale proporzionale?
Azeglio Ciampi 1993/1994
.con tutta la buona volonta’ non si capisce cosa c’entrano le stem cells con le sanguisughe
Cara “Mah…boh”, ti rispondo dal Financial district di Lower Manhattan: direttamente, niente; ma dare fiducia (qualunque tipo di fiducia) a Stamina, è proprio come darla alle sanguisughe (mai condannate in Tribunale, peraltro).
L’eretico
Caro Raffaele
vorrei sottoporti la domanda finale.
Sento affermare dai sovranisti, cioè da coloro che non vogliono sublimarsi nell’Europa, che l’Italia viene prima.
Tuttavia non riscontro quel patriottismo costituzionale che uno potrebbe immaginarsi.
Se “combattessero” per portare la nostra Costituzione in Europa (io mi inchinerei).
Invece vogliono negare entrambe (e quindi siamo distanti).
L’imposizione non progressiva (e pertando non solidale) nega di fatto e alla radice tutta la prima parte della Costituzione.
Nega in concreto la possibilità di finanziare lo sviluppo sociale e i relativi servizi.
Perfino l’impresa ha questa funzione e senza redistribuzione -come in una grande famiglia- si rende invalido proprio il principio contenuto nell’art. 3 comma 2.
Sappiamo che la riforma dell’articolo 81 ha dato una cornice più stringente all’equilibrio finanziario, ma se quella è una camicia di forza a posteriori il taglio delle tasse è una rinuncia a priori.
Si è detto : si taglia per evitare l’evasione.
Scusate ma l’imposizione è sull’utile e chi si lamenta delle aliquote si scorda sempre che sono applicate sul reddito (cioè su qualcosa che ci deve essere).
Se fossi più ricco pagherei molto volentieri per il benessere comune.
Storicamente la forza di qualsiasi formazione sociale è stata conoscere i propri limiti per superarli. Conoscerli senza subirli.
Un esempio di limite subito ?
Gli appalti di vicinato (tanto invocati a prescindere dalle norme).
Ho avuto la fortuna di contribuire a realizzare il primo esperimento in Italia di gara telematica pubblica.
Amministrazione Piccini (2001).
La rete era il qui e ora (inedito) del mondo : Siena si apriva all’innovazione competitiva.
Quell’esperienza oggi la si ritrova nella piattaforma Start della Regione Toscana.
Il seme è morto (nel chilometro zero), la pianta è cresciuta (nel modello funzionale).
Tanto che è arrivata Unicredit e ha comprato tutto (meravigliosa disattenzione).
E’ arrivata Unicredit e ha comprato ciò che non tutelava il territorio allargando i confini.
Invece di andare a vincere su tutti i campi invochiamo il protezionismo.
Il nostro bel paese non riesce a coniugare rappresentanza e governabilità.
Non riesce proprio ad armonizzarli.
Eppure – rispondendo per me – la soluzione è molto semplice : chi governa secondo Costituzione ha il mio appoggio entusiasta.
Quindi tutti.
Governare bene è guardare al futuro.
Le premesse logiche sono lì : allocare le risorse secondo il programma costituzionale (altrimenti lo si cambia, dichiarando esplicitamente l’intenzione).
Saper selezionare gli obiettivi è il compito della politica (quando esercita il suo primato).
Invece ecco la litigiosità che è inversamente proporzionale ai contenuti.
Tanto che ora esistono anche le liti assurde. Ora si litiga senza litigare.
Senza un motivo.
Senza un perché.
L’esperienza dei 5 stelle a Siena è molto eloquente su questo punto (avete capito qualcosa ?).
Eppure siamo un paese meraviglioso.
Perchè non possiamo collaborare ?
Ti voglio fare questa domanda, tormentata quanto una bicicletta che sta ferma.
Cosa significa essere nemici quando hai la stessa Costituzione ?
(Buon viaggio)
Egregio signor Poli,
vorrei farle notare che dall’ultimo DEF, documento economico finanziario, presentato dal governo dimissionario alla commissione permanente di bilancio il 10 Aprile scorso, emerge un quadretto economico sociale del tutto antitetico rispetto alle prerogative, che giustamente Lei sottolineava, puntualizzate nella costituzione repubblicana.
Disoccupazione al 10.8% rispetto ad una media UE19 del 8,7% e UE28 del 7,3%.
Previsione del reddito pro capite nel 2021: Euro 27.700 equivalente a quello del 2003.
Si ha capito bene il reddito pro capite italiano nel 2013 è crollato ai livelli degli anni novanta e secondo le previsioni governative, non tornerà ai valori pre crisi(2008) neanche nel 2021.
In questo contesto economico sociale (reddito occupazione), la difesa della costituzione e in particolare la difesa di quei principi fondamentali(Art 1 e Art 4… l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro…), la difesa dei principi economici di cui al titolo III e ancora di quella parte sulla tutela e la promozione del risparmio nazionale(vedi legge bail-in), sembrano di fatto del tutto disattesi, disattesi non per le azioni di coloro che Lei definisce sovranisti bensì da coloro che in nome di non si sa quale principio sovranazionale esterno di fatto rinunciano al governo delle politiche economiche affidandole nelle mani invisibili del mercato e di qualche tecnico eurocrate nominato da centri di potere a capitale misto con sede in stati esteri e ragione sociale chiaramente in contrasto con i nostri principi costituzionali.
Sappia che questa è una guerra, schierarsi dalla parte sbagliata(l’esercito degli ascari nelle colonie era sempre piuttosto rifornito) comporta molti rischi soprattutto per chi non ne ricava una paga giornaliera.
Non tutto è come sembra,
mi stia bene.
Grazie per la gentile attenzione ma non mi sento un ascaro.
Trovo inoltre singolare che a difendere gli interessi nazionali ora ci sia una forza che fino a qualche anno fa minacciava la secessione.
Forza che egemonicamente ha influenzato la peggiore riforma costituzionale mai approvata : quella del centrosinistra.
Ora abbiamo 20 buchi neri e una superfetazione legislativa che non serve a nessuno, se non a chi la scrive.
Scrivo dunque esisto, un po’ come noi… (anche se io stavo uscendo dal tunnel).
Quindi esprimerò una replica in modo sommario.
Potevamo passare da un’ economia mono prodotto (trasporto su gomma) spesso in preda all’inflazione e a tassi d’interesse esorbitanti con periodiche svalutazioni (dove a perderci sono stati sempre gli stessi : lavoratori dipendenti e possessori esclusivi di valuta nazionale) a un economia stabile, finalmente strutturata su investimenti di lunga durata con tassi d’interesse compatibili a saggi di profitto umani e dignitosi.
Scenario virtuoso che non ha bisogno del proibizionismo per foraggiare la maggiore impresa d’Italia.
Una guerra , come dice lei, la stiamo combattendo contro la mafia, la camorra e l’ ndrangheta.
E sono fratelli italiani.
Ricordo molto bene chi era al governo quando l’euro che valeva due per qualcuno si è trasformato in uno mentre per le case è accaduto esattamente il contrario.
Noi siamo gli unici responsabili del nostro debito pubblico (origine e causa della nostra dipendenza e debolezza) e francamente trovo incredibile un ruolo di salvatore della patria per chi subdolamente fino a qualche giorno fa (prima della pace fiscale) quasi fiancheggiava l’evasione giustificandola.
Sul centrosinistra potrei dire delle cose ancora più tremende (ma parlerei ancora una volta del centrodestra).
E la cosa non mi fa ridere.
Gentile signor Poli,
mi permetto di contraddirla ancora, non me ne voglia nulla di personale, se posso usare della facile retorica direi che sui temi economici una trentina di anni di bombardamento ideologico neoliberista hanno distorto la percezione ed impedito un’autonomia di pensiero. La congiuntura economica è molto più complicata di come la descrive Lei e anche di come potrei descriverla io, tuttavia trovo interessante il suo passaggio su svalutazione ed inflazione, cioè “di quando eravamo con la liretta”, inflazione che impoverirebbe i salariati, i pensionati, gli omini e donnine della coppe per capirsi e i possessori di valuta nazionale.
Tralasciando il tecnico e rimanendo sul linguaggio degli omini della coppe vorrei farle notare un dato inconfutabile e cioè che, quando si stava peggio, cioè quando a causa della liretta si svalutava e l’inflazione era alta, il sistema industriale italiano basato sui distretti delle PMI raggiungeva la piena occupazione(la disoccupazione era al 4%) il reddito procapite cresceva molto più della media europea, il risparmio nazionale cresceva( i titoli del debito pubblico erano posseduti al 95% dai risparmiatori italiani), le aziende investivano e producevano eccellenza in moltissimi campi( altro che mono prodotto) altrimenti non si spiegherebbe il fatto che Francesi e Tedeschi approfittando della nostra crisi secolare(colonia) acquistino aziende italiane a piene mani al ritmo di una ventina all’anno.
Vede semplificando: inflazione significa aumento dei prezzi dunque dei salari piena occupazione ed investimenti, deflazione il suo contrario diminuzione dei prezzi, diminuzione dei salari, disoccupazione e precarizzazione, riduzione degli investimenti(Risparmio=Investimenti).
Vede, se io fossi un debitore ed un percettore di salario fisso una congiuntura economica con tasso d’inflazione relativamente alto e costante implicitamente comporterebbe un aumento graduale del mio salario e una riduzione costante del rapporto reale del debito contratto; se fossi un imprenditore l’aumento dei prezzi significherebbe il segnale del mercato(legge della domanda e dell’offerta) favorevole all’investimento per la produzione; fossi un rentier cioè un percettore di rendita finanziaria(il suo possessore di valuta nazionale), non sarei tanto contento poichè il mio credito si svaluterebbe con il tempo a causa della inflazione. Certo poi bisognerebbe anche analizzare la intraprendenza del rentier nel movimentare il capitale all’estero, se la mia valuta nazionale si svaluta si svaluta anche il mio credito per questo io sposto i capitali in valuta meno svalutabile( esempio marchi)ma per questo servirebbe un’altro capitolo dove si dovrebbe parlare della regolazione dei movimenti dei capitali e leggi(denaro/offerta) che regolano i prezzi delle valute. Come per le merci così per le monete esiste un mercato dove si stabilisce il rapporto di concambio tra le valute in basse alla legge di denaro e offerta.
Ricapitolando brevemente: l’inflazione avvantaggia tutti tranne il rentier,
la deflazione svantaggia tutti anche il rentier, perchè anche il rentier ha un cuore e se non è scemo un angolo di mondo dove vivere in pace.
Tanto le dovevo,
Stia bene.
Scusate se mi intrometto, ma ho una domanda per fradiavolo: dando per buona la sua analisi sull’idilliaca situazione economica italiana degli anni settanta, secondo lei, uscendo dall’euro potremmo ritornare a quei tempi, nell’era dell’economia globale e dopo più di 40 anni? Ricorda il congresso di vienna?
La ringrazio nuovamente per l’attenzione e in omaggio alla cura con cui esprime le sue convinzioni cercherò (brevemente) di illustrare le ragioni economiche e politiche che ci differenziano.
Prima considerazione.
Il mono prodotto era un’espressione figurata per significare la FIAT e tutta (tutta) la sua influenza passata e presente.
Realtà talmente influente da decidere di lasciare la “patria” senza ostinate e visibili opposizioni.
Una storia ben riassunta dalla formidabile definizione : perdite pubbliche , profitti privati.
Seconda considerazione.
La sicurezza e la stabilità creano fiducia (un bene prezioso per l’economia).
Se ci fosse una moneta unica mondiale e finisse il mercato delle valute avremmo soltanto il mercato dei beni e dei servizi.
Ognuno quindi , in un sistema semplificato e privo di speculazioni monetarie, avrebbe soltanto la forza del suo prodotto.
Potrebbe agire in un regime competitivo oppure scegliere di cooperare per mitigare la concorrenza.
La moneta unica ci renderebbe uguali nella diversità.
Cioè farebbe emergere soltanto il merito e le capacità.
Può apparire illusorio (come scenario) ma se vogliamo lasciare definitivamente agli antenati le guerre per il potere della moneta, la strada è questa.
L’euro pertanto, almeno simbolicamente, è la fine della guerra in Europa.
E’ bene sapere dunque che chi vuole tornare alla sovranità delle nazioni monetarie si propone di accettare anche il ritorno di questa infausta ipotesi, un’altra inutile carneficina.
Terza considerazione.
Si dice : ma la guerra è commerciale e finanziaria.
Intanto non si uccide, direttamente.
Inoltre l’unica arma -so di essere un ottimista velleitario utopista- è e sarà il lavoro (anche quello automatizzato).
La vera rendita quindi sarà rappresentata dall’autorevolezza delle istituzioni.
Lei mi dirà : nella vita si può anche sognare, non costa nulla.
Io mi sforzo soltanto di non agevolare gli incubi.
A proposito di sogni (economici).
Quando ci sarà la definitiva esplosione dell’e-bike turistico , noi siamo l’Italia.
Siamo una rete imbattibile per attrattività.
Mettici anche il benessere e la salute a tutte le età (in bici si invecchia meglio).
Abbiamo sinergie già esistenti, possibilmente da preservare, beni naturali, le montagne, il mare, la collina, il patrimonio artistico e architettonico, la buona cucina, un carattere musicale e il senso dell’ospitalità.
I ricchi gireranno in incognita con la sola carta.
E avranno soprattutto tempo, tanto tempo.
Basta non avere paura.
La saluto.
la medicina non e’ una scienza , ma si deve .appoggiare a supporti e procedure scientifiche,,d’altra parte la ricerca scientifica e’ molto dipendente dall’economia (money) ,. il golden standard della medicina “scientifica” e’ “il trial randomizzato in doppio cieco” che e’ costoso e per verificare il potenziale terapeutico delle cellule staminali non viene fatto , perche’ tali cellule non sono brevettabili e non ci sarebbe ritorno economico soprattutto se ci sono di mezzo le cosiddette malattie “orfane” ossia rare).per cui molte terapie con un certo potenziale (non verificato pero’ con trials ufficiali )restano in una terra di nessuno e ne approfittano guaritori “alternativi”. Poi personalmente penso che i genitori di bambini con malattie incurabili non vadano messi in croce , e talvolta ne sanno piu’ dei cosiddetti scienziati, vedi la storia .raccontata nel bel film “L’olio di Lorenzo”