Il vento che gira: Minucci, Mussari, Rossi
C’è un certo vento che gira, e crediamo che il compito di un blogger debba essere quello di dirlo/scriverlo/sottolinearlo con forza: è un venticellino revisionistico – nel senso davvero peggiore che ci possa essere -, creato scientemente ad arte, nel quale – ognuno nella sua nicchia o nella sua ridotta che dir si voglia -, si stanno incuneando, con la notoria abilità che gli riconosciamo, dei noti, notissimi benefattori della civitas senese degli ultimi anni.
Buona lettura: non a tutti, però…
MINUCCI, MUSSARI,ROSSI
Un revisionismo tira l’altro, dunque, come le migliori ciliegine d’ordinanza: ecco quindi che l’ottimo Minucci Ferdinando si concede, dopo anni di silenzio totale sul versante pubblico, un autentico tour de force di interventi ed interviste, tutte tendenti – come inevitabile che sia – a stabilire la SUA verità sull’Affaire Mens sana basket (senza perdere la brutta abitudine di prendersela con chi lo critica: a questo giro, la solidarietà, piena, va al valido Claudio Coli, che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare negli ultimi due anni); in buona sostanza – secondo l’ottimo Ferdinando il Minucci -la colpa è stata tutta del Mps targato Viola (certo, con Mussari Giuseppe queste cose non sarebbero mai successe: come dargli torto?), che ha iniziato a chiudere i rubinetti della banca ancora sanese, prima assai generosamente aperti, così determinando il crack della pluriscudettata squadra mensanina.
In estrema, e brutale, sintesi: questi stessi concetti, queste stesse cose, Minucci Ferdinando (la cui posizione processuale si è alleggerita, non certo sbiancata) fino a qualche settimana fa non le avrebbe mai dette, almeno in pubblico. Oggi, invece, Minucci le dice, le ridice e financo le sbandiera coram populo: c’è qualcuno che si sia chiesto il perché, ed il perché proprio adesso?
Che dire poi – in attesa delle future interviste revisionistiche, verosimilmente già in cantiere – degli avvocati di Mussari Giuseppe, i quali pare che a Milano (ove è in corso il Processone su Antonveneta, per capirsi) abbiano una determinazione, un piglio che – fino a poche settimane fa – verosimilmente non avrebbero avuto.
“Merito” solo dell’assoluzione nel Processo di Appello per l’Ostacolo alla vigilanza, arrivata in quel di Firenze? Certo che no: “merito” del clima mutato, almeno in larga parte.
E che il clima sia mutato, infine, lo si comprende ogni altro ragionevole dubbio proprio seguendo le mosse di chi ha lanciato la grande offensiva revisionistica di autunno (2017), di cui tutti i benefattori stanno per l’appunto beneficiando, con l’interessata complicità pro-audience di alcune testate giornalistiche nazionali; ed ecco che – al netto delle polemiche prettamente legate alle inchieste sul suicidio di David Rossi, di cui ovviamente si riparlerà, e a breve – si arriva a offrire all’opinione pubblica un’immagine pubblica (partendo dal dato privato) di David Rossi che si commenta da sola.
Un esempio, fra i davvero tanti: Carolina Orlandi che dice – in uno degli svariati interventi pubblici recenti – che il marito della madre inorridiva letteralmente, allorquando entrava in un esercizio commerciale, ed il gestore del suddetto esercizio NON gli rilasciava lo scontrino fiscale, come invece sarebbe stato dovuto. Dimostrando, il Rossi, un’acribia verso il rischio dell’evasione/elusione fiscale, mentre l’acribia verso altre cosette, concernenti la sua benissimo remunerata professione, era un pochino più carente; per capirsi, Rossi si scandalizzava per il mancato scontrino di pochi spiccioli (si fa immaginare), mentre evidentemente i miliardi che giravano intorno ad Antonveneta creavano meno raccapriccio e sconcerto personale. Molto meno…
Ps Pare ci sia un avvicinamento forte (secondo il Corriere di Siena, la cosa sarebbe già fatta) tra Eugenio Neri ed i gruppi che si riconoscono nella candidatura di Sportelli: il che dovrebbe fare convergere il gruppo di Neri-Giordano verso quel lido civico; sabato scorso, poi, si sono dati appuntamento alcuni reduci di esperienze civiche pregresse: in questo caso – e lo diciamo in modo asettico – si andrebbe verso una ulteriore frammentazione, sia dell’opposizione che del fronte prettamente civico.
Il primo turno delle Amministrative, dunque, sarà davvero un Palio: nel senso che i cavalli potrebbero essere davvero una decina: e vai…
la giustizia italiana, ammesso che esista, fa veramente ridere: da una parte converrebbe delinquere, tanto poi in qualche modo si riesce sempre a farla franca. per cui, verrebbe quasi da dire, bravo Gerundio!
sul PS, nella lista dello Sportelli mi pare di aver capito che c’e’ anche il Tucci: siamo quindi rovinati….
Scusa Raffaele, liberissimo di stigmatizzare ulteriori frammentazioni dell’opposizione da parte di reduci sfigati come il sottoscritto irridendo all’unico tentativo di democrazia partecipativa ad oggi messo in campo. Mi aspetterei però anche un commento e non una semplice presa d’atto sulla convergenza di Neri-Giordano con i vari Tafani, Marzucchi, Piccini (Alessandro), etc.
No, tanto per saperlo.
Caro Enrico,
mi dispiace che tu dica che avrei irriso (dove?) alla riunione di sabato mattina, perché così non è assolutamente; registro che essa rappresenta una ulteriore frammentazione del quadro dell’opposizione, il che è peraltro di plastica e palmare evidenza. Così come ho fatto un commento asettico ed avalutativo sulla convergenza Neri-Sportelli, senza minimamente entrare nel merito.
Per tutto il resto, ci sarà – purtroppo, forse – modo e tempo, tempo e modo…
L’eretico
Eravamo davvero preoccupati che nell’agone elettorale mancasse una figura come Tucci, adesso protagonista, come afferma lui,”dell’unico tentativo di democrazia partecipativa ad oggi messo in campo”.
Concordo in pieno con l’Eretico, tutte le strade sono buone per frammentare una possibile opposizione e far rivincere il Pd.
Vedo che Tucci si scandalizza di un possibile avvicinamento fra Neri-Giordano ed i vari Marzucchi, Tafani, Piccini Alesandro. Peccato che, ad esempio, quest’ultimo fosse nella coalizione di Neri anche l’ultima volta e che Tucci trattò fino allo sfinimento con Neri, tranne poi consigliare tutti di andare al mare e consegnare nuovamente il Comune al Pd e al neo entrato in politica-sindacato-Monte dei Paschi (e quindi inconsapevole di tutto quello che era accaduto) Valentini. Forse se avesse ottenuto quello che chiedeva allora la vicinanza di Piccini e compagnia (e, anche se non influente, in quel gruppo c’era qualcuno molto peggio) non gli avrebbero dato alcuna noia! Ma visto che lui è l’unico puro, benvenuto nella tenzone elettorale. Il Pd incassa e ringrazia tutti quelli che, consapevoli o meno, gli tirano la volata.
Bentornata la resilienza minucciana!!! In attesa di domande ben più interessanti rispetto a quelle rivoltegli dai giornali e dai siti internet, quelle cioè che dovrà fargli il giudice, e rimanendo al solo aspetto “sportivo”, mi chiedo cosa il buon Minucci abbia fatto da quando Mps gli chiuse i rubinetti (2012) al febbraio del 2014, momento della messa in liquidazione della Mens Sana Basket: una struttura marketing di assoluto spessore come quella che dirigeva, uno straccio di sponsor per salvare una squadra che vinceva scudetti e coppe e che aveva l’appeal che lui stesso manifestava urbi et orbi avrebbe dovuto trovarlo ad occhi chiusi. Per inciso, anche senza trasferire baracca e burattini a Firenze.
Evidentemente nessuno sponsor sano di mente avrebbe ritenuto ragionevole ed economicamente conveniente investire fiumi di denaro sproporzionati rispetto al ritorno pubblicitario garantito dal basket, seppur a livello di élite, come mi pare dimostrino i fallimenti precedenti a quello della mensana che hanno fatto scomparire o ridimensionare altri squadroni del passato. E mi pare evidente che i grandi risultati sportivi della mensana siano arrivati grazie ai fiumi di denaro buttati da MPS. Col plauso e gradimento di tutta la città, ovviamente fino a quando i rubinetti rimasero aperti.
Beh, quanto al doppiopesismo di chi lavora per istituzioni importanti, niente di nuovo sotto il sole: conosco gente che lavora in BCE, che inorridisce di fronte all’evasione fiscale dei piccoli contribuenti, che non commenta quello che BCE fa e ha fatto e ha pure l’ardire di dichiararsi di sinistra!
Sulla chiosa del ps…”i cavalli potrebbero essere davvero una decina…” verrebbe da domandarsi se fare il sindaco a Siena sia ancora un “boccon da ghiotti”. Parrebbe invero di si.
Certo, i galantuomini senesi tutti ligi agli scontrini fiscali, certo: però la due diligence su Antonveneta no, non esageriamo.. sono cose diverse..doppiopesismo curioso.. qualcuno te l’ha già scritto, caro Eretico: la famiglia di Rossi ti sta aiutando parecchio..
Al di là delle verità che emergeranno dalle carte dei processi che vedono coinvolti alcuni personaggi e che, è bene ricordarlo, possono essere diverse dalle verità “reali”, resta il fatto, a mio avviso, che questa è una città che non ha fatto i conti con la propria storia ed il proprio passato.
Ecco da dove viene il revisionismo.
Del resto qualcuno, a mo di battuta, diceva che tra qualche anno al posto del busto di Sallustio in Piazza Salimbeni sarebbe stato messo quello del Mussari.
O stai a vedere………..
è meravigliosa Sienina nostra. Un’ottima persona che sta andando a processo si permette tutte queste interviste (occhio che adesso arrivano anche le TV), scegliendosi le domande gradite e gli intervistatori, e si permette di lanciare avvertimenti stile mafioso a giornalisti e tifosi…. ma che importa tanto domenica c’è il duathlon, c’è il Roburrone primo, a Siena importa ancora a qualcuno di don Ferdinando (a parte i soliti due o tre mensanini nelle liste di proscrizione?) direi di no. Anzi immagino che quando i suddetti personaggi torneranno a passeggiare per il Corso avremo numerosi omaggi e inchini, as usual.
Stavolta, a parte l’inciso sportivo, concordo con pungente hacker.
Ma tra tutti noi, proposte?
Sarò mezzo cieco o più, ma ancora tanto fumo e basta.
Tanti propositi…basta fame nel mondo, debellare malattie, ridurre povertà, meno tasse, più servizi, traffico scorrevole, parcheggi x tutti…
Una domanda. Come!
Grazie
Caro Eretico un dubbio mi assale da tempo.
Sul caso Davide Rossi su cui tanto si discute, gli unici che sono assolutamente convinti del suicidio a Siena sono De Gortes J, Bellandi ed Ascheri J alias Eretico come ripetutamente espresso ai media che li hanno intervistati.
Non ho capito bene cosa possa accomunare questi tre.
Per caso ebbro di successo (e di birra) stai passando dalla parte della casta?
Caro Giulio (?),
a parte che non penso proprio che solo tre persone in città siano convinti del SUICIDIO di Rossi (oltre alla Magistratura inquirente e giudicante, peraltro), non capisco proprio cosa tu voglia dire, con la tua domanda: se uno è convinto di una cosa – e lo è per tabulas, non per altro – dovrebbe forse cambiare idea a causa degli altri che la pensano come lui? Dimmi, dimmi: sono curioso della tua risposta…
Su una cosa concordo, purtroppo: sul fatto che la maggioranza dei senesi sia convinta dell’omicidio; il caravanserraglio ha convinto tanti, ed il Caso-Rossi sarà studiato dai posteri come esempio straordinario di manipolazione mediatica (unilaterale) a favore di una tesi assai suggestiva, ma che – purtroppo o fortunatamente – non sta né in cielo, né in terra.
L’eretico
Successo ? Mi è sfuggito qualcosa ?
Ancora complimento all’Eretico (glieli farò di persona), che ancora una volta, come negli anni in cui era l’unico a denunciare le storture del Groviglio armonioso, è praticamente l’unico a livello mediatico (insieme a Carlo Regina, se non sbaglio) a denunciare il Grande bluff del Caso-Rossi. Io un po’ di carte le ho lette, ma sicuramente mi sarà sfuggito qualcosa: in ogni caso, i massacratori che l’avrebbero defenestrato, previa bussata preventiva, hanno fatto tutto in perfetto silenzio? Il sangue della vittima, durante la colluttazione, sarà sgorgato: dove sarebbe finito? E che assassini-filologi: fanno scrivere al quasi morto tre letterine diverse. Cosa mai vista in nessun omicidio-suicidio, ma qui siamo a Sienina.
La chiusura dei rubinetti è stata una delle poche cose buone della gestione violacea
Ho letto i candidati di Sena Civitas credevo fosse un elenco di iscritti al Rotary
Caro Eretico, sul caso Rossi mi pare che da parte tua ci sia un certo astio personale verso la famiglia, legittimato dalle assurde accuse mosse “ai blogger” a suo tempo accusati di aver istigato il Rossi al suicidio (perchè inizialmente era suicidio per quasi tutti); d’altro canto la famiglia persegue altrettanto legittimamente altri obiettivi, forse non solo morali, e può addurre argomentazioni convincenti grazie alle incredibili ed inequivocabili lacune delle indagini. Al netto della diatriba omicidio/suicidio che getta fumo negli occhi all’opinione pubblica (personalmente avendo letto le sentenze propendo per il suicidio), le domande importanti ed inquietanti dovrebbero scaturire proprio dal modo in cui sono state condotte le indagini: mi sembra evidente che il vaso di Pandora dei segreti del Rossi (e del Mps) che sarebbe stato aperto da indagini opportune ed accurate, sia stato scientemente tenuto ben tappato, probabilmente da persone interne alla banca, con la complice inefficienza dalla magistratura; la cosa che mi inquieta è che a quel livello si bloccano gran parte delle domande su quello che è stato il “sistema Siena” (ma anche a livello nazionale ci sarebbe da discutere…) ed è su questo che mi piacerebbe si spostasse l’attenzione, anche la tua.
Gp, mi sembra chiaro che la montagna abbia partorito il topolino e che sopratutto sia stato tutto orchestrato. Parte tutto dall’arrivo di Viola e a Profumo , il primo alacremente impegnato a costruire un processo da dare all’opinione pubblica e il secondo a a fare da garante al popolo della sx ( Renzi lo ha premiato con la carica di AD in Finmeccanica). Alla fine sono riusciti a fare un processo sul nulla ( ostacolo alla vigilanza) dove abbiamo scoperto, dopo il giusto lasso di tempo , che era stato inventato di sana pianta ( tutti sapevano tutto da Bankit a Consob). Come hai ben compreso il suicidio/omicidio Rossi gli stava rompendo le uova nel paniere e quindi la veloce archiviazione è stata più che altro un modo per non scavare e portare alla luce quello che volevano assolutamente nascondere. Del resto la ragazza ha ragione quando dice che un PM non può partire con una convinzione assoluta ( suicidio) , specie poi nel pieno di una situazione così esplosiva ( parole testuali dell allora capo della procura) e procedere ad un archiviazione lampo ( con distruzione repentina di tutte le eventuali prove). Quali siano state le cause di questo “depistaggio” non le conosco, alla luce dei fatti sappiamo tutti che in MPS , come in tutte le altre banche italiane su sono venduti i soldi, MPS fallisce per i loan e a chi sono stati dati conta poco e non la ritengo neanche una causa che possa aver scatenato questo mal articolato insabbiamento di responsabilità. Di certo a Siena c è chi conosce le vere cause e penso che rimarranno ben mantenute nei segreti di una città machiavellica e massonica.