La domenica del villaggio: Gerusalemme, Marx, Rubini (nonché Ps vari)
Eccoci all’appuntamento cultural-domenicale del blog, con i seguenti argomenti da proporre: la questione Gerusalemme, tornata al centro dello scacchiere geopolitico mondiale (ne era mai uscita?) in settimana; la recensione di un film (del 2015), di Sergio Rubini: “Dobbiamo parlare”, con una riflessione generale sulla commedia in Italia oggi; per la rubrica scolastica, una riflessione su come insegnare Marx agli absolute beginners: cosa non facile, in effetti. Per chiudere, qualche stimolante Ps, sempre culturale.
Buona lettura a tutti, dunque!
IL NODO GORDIANO DI GERUSALEMME
Ha ricordato Wlodek Goldkorn, in settimana su Repubblica, che il leggendario Moshe Dajan, arrivato nel cuore della Gerusalemme antica dopo lo straordinaria vittoria politico-militare della Guerra dei sei giorni (1967), abbia espresso non pochi dubbi, sul concreto vantaggio – per lo Stato di Israele che lui serviva – di arroccarsi su quel km quadro, sacro a tutte e tre le grandi religioni monoteiste. Era una classe dirigente israeliana diversa, rispetto all’oggi: laica, in primo luogo; intelligentemente lungimirante, in secondo.
Dajan capiva, sapeva bene che i guai sarebbero stati maggiori dei benefici, anche all’interno della società israeliana stessa, sempre esposta – lo vediamo, tristemente, oggi – al rischio di una deriva che metta da parte il sacro fuoco nazionalista (ma laico!) dei Ben Gurion e dei Moshe Dajan.
Oggi, nello scacchiere mediorientale, assistiamo a questa, davvero inedita, terna di alleati, che non possono non infiammare la succitata polveriera mediorientale: Stati Uniti (con Trump, che usa il Medio oriente come diversivo per cercare di allontanare il Russia-gate che lo lambisce sempre più da vicino), Arabia saudita (con i fedelissimi Emirati arabi uniti al seguito; culla dell’Islam sunnita, custode dei due principali luoghi santi dell’Islam), Israele (con Netanyauh ostaggio dei partiti dell’estrema destra religiosa, ed anch’egli impelagato in torbide storie di corruzione familiare). Il nemico comune è l’Iran, culla dell’Islam sciita: per combatterlo, si creano alleanze fino a ieri incredibili solo a pensarsi, come quella, per l’appunto, fra Israele e Arabia saudita.
Con un minimo di lungimiranza – che un Dajan aveva, e che oggi così tanto difetta alle leadership dei tre Paesi di cui sopra -, esiste una sola, singola ragione per potere dormire sonni tranquilli?
UNA COMMEDIA IMPECCABILE, MA SENZA GRAFFIARE
Vista alla televisione (Rai tre, venerdì nel prime time), la commedia scritta, diretta ed interpretata da Sergio Rubini “Dobbiamo parlare” è un’azzeccatissima piéce teatrale messa in pellicola, con dialoghi a tratti esilaranti, incentrati sulle rispettive crisi matrimoniali, e i quattro attori ai loro massimi gradi (citazione particolare per Fabrizio Bentivoglio, ormai in pienissima maturità attoriale, qui irresistibile cardiochirurgo fedifrago romano); in più, premetto che, allo scrivente, Sergio Rubini sta particolarmente simpatico, anche se lo si preferisce quando sciorina la sua parlata pugliese.
Ciò detto, un problema resta, e vale per questa e per quasi tutte le altre commedie italiane coeve (stiamo parlando di film di qualità, lasciando alla damnatio memoriae che meritano i tristi cinepanettoni, che speriamo nessun critico, fra qualche anno, vorrà recuperare): appena si esce dal racconto delle problematiche di coppia, appena ci si allontana dai sentimenti e dalle frustrazioni intimistiche, le tipizzazioni diventano prevedibili, ripetitive, davvero scontate.
Ecco allora lo scrittore di successo (declinante), Sergio Rubini, che è di sinistra di governo (toh), si coltiva il fumo in terrazza, e vive – in affitto, però – in un mega attico con terrazza (citazione scoliana?) in pieno centro a Roma; il cardiochirurgo, invece, è di centrodestra, ed indovinate dove vive? Ai Parioli, e c’ha anche la barca e la villa in Sardegna, pensate un po’. E le donne? La giovane ghost writer che sta con lo scrittore (Isabella Ragonese), viene sfruttata implicitamente dal maturo scrittore-convivente (ma in modo ipocrita, per l’appunto); la moglie destrorsa del cardiochirurgo – una frizzante Maria Pia Calzone -, a sua volta dermatologa, pensa invece quasi solo ai soldi, per se stessa e per la figlia di primo letto. Che originalità, eh?
Film ottimi da vedere per fare risate intelligenti, per apprezzare la qualità attoriale e di certi passaggi di sceneggiatura; ma possibile che, per la profondità della autentica denuncia, siamo rimasti fermi a Monicelli, Risi e Luciano Salce (ci voglio mettere anche lui, per Zeus!)?
Nanni Moretti esclamava, con il suo risaputo sdegno moralistico, che ci meritavamo Alberto Sordi: magari, tornasse il cinismo messo in scena dall’Albertone nazionale, magari. Per darci commedie, che non ci facessero solo divertire con le altrui crisi matrimoniali, ma che sapessero guardare anche un pochino oltre, rispetto alla serratura della casa degli altri…
L’ANGOLO DEL PROF: MARX IN CLASSE…
Come fare digerire il pensiero di Karl Marx ai nativi digitali? Bella domandina, eh…seguita da questa, ancora più cogente: è davvero necessario insegnare i rudimenti basici del pensiero del filosofo-economista-giornalista-animatore politico Karl Marx? Alla seconda domanda, risposta categorica: certo che sì; e non solo perché senza qualche pillola di marxismo, non si può studiare la Rivoluzione dell’ottobre del 1917. Poi perché lo “sfruttamento dell’uomo sull’uomo” non è certo finito, e sapere che c’è qualcuno che, nell’Ottocento, ha scritto qualcosina sull’argomento, male certo non fa. Anzi.
Cosa insegnare, dunque, di Marx (e di Engels), ai nativi digitali? Se non si può entrare fino in fondo nei meandri del plusvalore (almeno da accennare, comunque), qualcosa si può/deve comunque spiegare, anche partendo dalla I Internazionale (così ci si zeppa dentro anche l’anarchismo bakuniano, per contrasto: due piccioni con una fava).
E poi, la Religione “oppio dei popoli”: esiste alcunché di più attuale, forse?
Ps 1 Impressionante partecipazione popolare, ed anche di nomenclatura, ai funerali del cantante (ed anche attore) Johnny Hallyday: i Campi Elisi traboccavano di gente, ed era dal 1885 (funerali di Victor Hugo!), che non c’erano funerali di tale foggia. Dall’esterno, da fuori Francia, non è possibile comprendere il perché di tutto ciò; di certo, l'”Elvis Presley francese” è riuscito, nei decenni di carriera, a toccare corde sensibilissime del francese medio, e a solleticare quello spirito da France eternelle che, evidentemente, ancora cova, pur nella globalizzazione deidentitaria.
Ps 2 Martedì, il professor Antonio Batelli ci sintetizza il Capitolo VII del libro del Cantagalli sulla Guerra di Siena (Siena tv, ore 20); è il Capitolo in cui emergono due drammi nel dramma: quello dei reduci, martoriati ed invalidati, dalla sciagurata battaglia campale di Scannagallo (2 agosto 1554); ed è il Capitolo, poi, in cui l’autore descrive il punto forse più triste della Guerra di Siena: l’espulsione dalla città – ora sotto assedio stretto – delle cosiddette “bocche inutili”. Una tragedia umanitaria, tutta da raccontare.
Ps 3 C’è chi ha chiesto il perché della mia definizione della Festa dell’Immacolata come Festa anti-italiana; spiego subito, al volo: entrambi i dogmi proclamati dal Papa-Re Pio IX (quello appunto sull’Immacolata, nel 1854, e quello – ancora più smaccatamente – sull’infallibilità pontificia, poche settimane prima di Porta Pia) avevano ANCHE un significato politico-temporale ben preciso: quello, cioè, di rafforzare il potere di Pio IX stesso, compattando intorno a lui la comunità cattolica internazionale, contro quei birbanti sabaudi che gli volevano in tutti i modi togliere il “temporale”.
Professore
Il pensiero di marx sarebbe morto e sepolto prima di nascere. Se non fosse stato per il riccone Inglese Engel, che lo rese funzionale all’impero. Infatti chi finaziò la rivoluzione di ottobre?
Quindi i nativi digitali lo sanno e sono molto più avanti. Professore evita cose noiose.
lo sfruttatore di lavoro minorile engels e non engel criticava ipocritamente il,padre socio e proprietario della erman/engels filande ma lavorava a londra nella filiale della ditta del babbino suo ,finanzio’ marx dopo che il grande
propugnatore della lotta di classe ,ebbe finito i dindini della sua sposa la baronessa von westphalen.
e mentre le masse operaie prendevan coscienza, marx intanto prendeva moglie nobile.
quell altro gia’ s’e’detto cosa faceva.
Sicche che ai compagni sia piaciuto e piaccia tuttora farsi pigliare per il culo ,non deve meravigliare.
uomini siate e non pecore matte, affinche’ il g…eo non rida di voi.
si sgolava il povero Durante, ma pecore ,rosse,nere,bianche sempre pecore
sono.
Sicche caro Raffa ai tu’ citti vedi di spiegargli meglio le commedie,quella di Durante ,divina,e quella di marx, tragicomica.
Flaiano rispondeva a chi gli chiedeva perche’ non fosse comunista:
scusate ma’non me lo sono mai potuto permettere.
Predicarlo (il comunismo)e’ un lusso,crederci e’ da…….pinchelloni?
Sovranita’ quella di spiegarla ai citti digitali ,nulla? tabu?
Che dici raffa si rischia d essere battezzati come fasci?
Il Globalismo internazionalista, comunista o liberista ,quello invece ,e’ politicaly correct?
ps. di sovranita’ italiana parlava anche Durante,un sara’ mica stato protofascista ?
S’ ha a sentire la boldrina i che ne pensa?
o s’ha a chiederlo al nullologo, gazzettiere in rime spompe di pettegolezzi?
Caro anonimo,
Engels (non Engel) era tedesco: mi sa che qualche ripetizione di storia non ti farebbe male.
Il pensiero di Marx viene giustamente studiato ancor oggi, anche se la contrapposizione fra classe operaia e capitale ormai non regge più, almeno dalle nostre parti.
Caro Francesco
Scusami la s mancante, ma il telefonino è il telefonino.
Figurati se l’Inghilterra imperiale avrebbe accettato persone con certe bizzarre teorie, se non fossero state consone al mantenimento dell’impero. Prova ne è che dove sono state applicate hanno portato morte e fame. Il giudizio della storia è inplacabile nei loro confronti. Che poi Engels sia Tedesco con laboratori Inglesi credo che ai contadini Cristiani russi massacrati interessi poco.
l’ e’ vero raffa ora siamo fermi
roba da gente innocua e compiaciuta
passati sono ormai tempi di Germi
lezion l’ e’ persa e pare ormai perduta
la scuola di quei grandi c hai citato
solo Virzi’ sembra che ancor discuta
con la dolce ferocia del passato
e monicelli risi petri e scola
gli autori d’ oggi hanno dimenticato
la conclusione mi par una sola
l ovvio ed innocuo oramai fa’ scuola
e poco pe’ davvero or ci consola
io che son nato nell anni sessanta
vedendo dove i cinema ormai vola
d andarci voglia non ce’ n ho piu tanta
che troppo bene s era noi avvezzati
ora a vederli la fava mi si schianta
certi leziosi attori assai azzimati
senza talento daimon e ne’ passione
che di scuole attorial so’ i risultati
dove i’ maestro spesso gran coglione
chiappa quattrini e solo fa’ i pavone
pe’ la cultura terzine .
e poi in ottava vorrebban fa’ tenzone
e vanno perinsino a far trasferte
certi maestri di recitazione
che corte c hanno loro le coperte
n ho letto uno che dei libri ha scritto
di rime traballanti e molt’ incerte
addosso gli so’ entrto io a diritto
lui innocuamente su’ facebook rimava
e l ho ottavato bene fitto fitto
che lui cittin di canapo narrava
mentre sienin ni’ baratro cascava
o chi sara? via pensateci dice sia uno tanto bravo, semmai
Grande Eretico, il Capitolo VII (grazie a te fatto approdare in tv) è davvero drammatico, e potrebbe essere anche attualizzabile all’oggi: chi potrebbero essere, nel 2017/18, le “bocche inutili”? Se ci fosse un assedio stringente come diventò quello di Siena dopo l’estate del 1554, chi potremmo obbligare ad andarsene dalla città? Mi pare un quesito mica male, no?
thttps://www.google.it/search?safe=active&q=Biagio+di+Monluc&stick=H4sIAAAAAAAAAONgecTozC3w8sc9YSmrSWtOXmM04eIKzsgvd80rySypFFLjYoOyZLh4pTj1c_UNDItLjHI0GKS4uRBcHgB-mYHZSAAAAA&sa=X&ved=0ahUKEwjgto3fjYPYAhVQqKQKHTJ3C8sQ6RMIQDAG
https://it.wikipedia.org/wiki/Biagio_di_Monluc?wprov=sfla1
pe’ l ennesima senza t ,via o che ve la cercate sempre, te il nome l hai preso dallo stradario di sienina, che e’capace di cazzare anche sulla propria storia.
biagio di monluc, o biaggio di monluc, blaise lesseran o lasseran massencome 1502/77
i commentari e gli 89 ragionamenti nelle versioni italiane riportano monluc
solo per il nome in francese blaise de montluc vale la grafia ibrida da ignoranti usata impropriamente a sienina .
e dieci,seguita.
ps se faceste obbligo di andarsene agli ignoranti ribaditi , restan du’ gatti, raffa e i bisi ,che le sa’ tutte. Sicche’, poi guerra civile?
datosi che sete scarsi in storia ,a vedere come padellate i nomi……
la storia vera della fame a sienina /narrata da manunta colla terzina
siena da molte parti er’assediata
sol una via restaa per le vivande
lungo la strada che per la vallata
di merse la’ tra’ boschi da ghiande
passava sotto i castello di capraia
i medeghino ch’era d ingegno grande
cane che morde e che poco abbaia
calo’ di giu seguendo lui serpenna
venne lui lesto a piano di rosaia
prese pe’ orgia li vicino brenna
a manca lui giro’ pria del paese
omo che svelto move e non tentenna
sotto capraia dette via alle contese
la rupe l era erta e di calcare
munite e solide l eran le difese
i marignano prese lui a bombardare
ma rocca l era bene costruita
e colubrine seppe contrastare
lui disse a giomba: io vi salvo vita
se scale al muro tu non mi costringi
e resa prima mi sia garantita
ma se a pugna sanguante tu mi spingi
nessuno poi ne’ donna ne’ cittino
in tuo castello vivere ara’ lungi
parola e credici del medeghino
fedele l era a siena il poro giomba
sfido’ il mercenario fiorentino
la cosa lo porto’ lui nella tomba
pare che marignano claudicante
co’ un ascia aiutava la sua gamba
e con quell ascia lui di genti tante
personalmente lesto le scapava
le genti del castello tutte quante
furon uccise, che i duca comandava
e non scampo’ ne citto donna o fante
siena cosi’ senza grano restava
e dopo pochi mesi s arrendeva
alex puppa te lo scortese e il nullo!ogo imparate come si rima sulla storia, che voi vaccine senesote ignorate presi da pettegolezzi e billi pe’
e nel capino d altra materia vuoto. e poi dimmi che questa non l hai capita. villani /compagni/sercambi/varchi/capponi/ manunta in terzine
e voi? l ugurgeri? poerini la natura, pe’ voi fu’ matrigna , talento
non fecevi pocciare.
matrigna a sienin fu la natura
pocciar talento voi non lo poteste
mammelle secche ebbe l ‘e sicura
a siena sol l ignoranza riceveste
giudizio poco e cervice dura
pettegolezzo solo vi riveste
avida gente che sol quattrini conta
talento a siena e’ diventato onta
alex vediamo se intendi manunta
tu che di tal vaccine sei esemplare
tu che agli affar del monte fai la spunta
dici che non capisci il mio rimare?
intelligenza ne dimostri punta
visto che chiaro io so’ dipanare
ma a te interessa piu’ l’ pettegolezzo
d’ un ignorante asino sempre lezzo
nullologo ricorre dunque al mezzo
principe del senese argomentare
e solo quello gli sorti’ dal gozzo
visto che d altro non sa’ ragionare
calo’ lesto la secchia dentro il pozzo
del vano senesota ciaccolare
il mezzo usato descrive chi lo usa
nullologo, che questa sia mia chiusa