Una cena, una pallottola, una valigetta…
Clima brutto, a Sienina: pesante, livido di mal riposte rabbie; martedì abbiamo detto che ci saremmo dedicati ad un mesetto di pausa, prima della nostra puntata speciale sul Caso-Rossi: ma dopo le minacce al Pm Aldo Natalini, tacere non si può, né si deve.
Il pezzo di oggi si divide dunque in tre parti: un resoconto sintetico, doveroso, sulla cena di ieri per celebrare il decennale di Antonveneta (almeno si parla anche d’altro: fino ad un certo punto, però…); poi la notizia del giorno (di ieri), cioè la lettera minatoria rivolta contro il Pm senese Aldo Natalini; infine – visto che Ranieri Rossi ha risposto, su Fb – la questione della misteriosa valigetta di David Rossi.
Buona lettura a (quasi) tutti, dunque!
LA CENA DI ANTONVENETA
Continuano a chiedermi, in molti: “Allora, come è andata la cena dell’Antonveneta?”. A mio modo di vedere, esattamente come poteva/ doveva: luci ed ombre, ombre e luci. Così è la vita, no?
Le ombre: ai “dieci piccoli testimoni” (più i giornalisti), avrei voluto che si fossero uniti per esempio Carlone ed il Santo, ma li capisco (non c’è neanche bisogno di scriverlo, loro bene sanno); questa mancanza, non fa che dimostrare come, all’interno del gruppo di chi ha sempre combattuto il Groviglio armonioso, ci siano antipatie, divisioni, rancori: tutto sta a vedere il motivo per il quale si sono create, questo sia chiaro. I bloggers sono sempre stati per la libertà di informazione, in questi dieci anni: proprio per questo, certe idiosincrasie caratteriali con altri si sono create. Ci ritorneremo, non guastiamoci più la vita (e martedì sera, un resoconto andrà ovviamente al “Martedì dell’eretico”, Siena tv ore 20: anche per vedere chi c’era, no? Se ora dico due parole in più, e mi scordo di citare qualcuno dei “dieci piccoli testimoni”, chissà che succede…).
In buona sostanza – venendo alle luci -, di fronte ad una giornalista de La 7 (“L’aria che tira”) e di una che sta curando un reportage per Michele Santoro (penso stimolante assai), dunque di fronte a qualche milioncino di futuri telespettatori (lo speriamo per le due giornaliste), si è almeno testimoniato che uno sparutissimo gruppetto di idioti (nel senso etimologico greco del termine), dieci anni or sono, la loro contrarietà all’affaire Antonveneta la espressero.
Aggiungeteci l’ottima cucina di Bagoga (niente di nuovo sotto il sole), innaffiata da un Rosso di Montalcino niente male, e tutto il resto è noia…
NATALINI SOTTO SCORTA
Su questo argomento, c’è moltissimo e allo stesso tempo ben poco da dire: meglio dire poco, a caldo; l’unico elemento, il solo ingrediente che differenziava Siena dalle città in mano alla malavita, era un Magistrato della propria Procura sotto scorta. La solidarietà conta poco, ma il Pm Aldo Natalini – che ho avuto il “piacere” di conoscere per più di un Processo a mio carico – sappia che da questo blog non gli mancherà.
A Sienina, quindi, non ci siamo voluti fare mancare alcunché, anche a questo giro: spero che chi ha contribuito a creare questo clima infame, si renda conto di dove siamo arrivati, e magari si faccia un’analisi di coscienza. Oppure – come già ha fatto qualche leone da tastiera, su questo blog – diciamo che questa pallottola è una “ciambella di salvataggio” per la Procura under-attack e sotto pressione: mi raccomando, continuiamo così. Se ne sente davvero il bisogno, tra l’altro…
RANIERI ROSSI: 9 PUNTI, PER NON DIRE NIENTE
Su Facebook, è arrivata ieri la risposta del fratello di David Rossi, Ranieri, a proposito della valigetta venuta fuori domenica su Repubblica nazionale da Sergio Rizzo (in un articolo, in cui l’unica cosa CERTA è proprio che quella valigetta aveva colpito la memoria di Ranieri, quel 7 novembre 2012: altrimenti perché ne avrebbe parlato all’avvocato Luca Goracci?); 9 punti 9, per non dire assolutamente alcunché di chiaro, netto e puntuale: la tesi di fondo è che David Rossi aveva una valigetta, e che è normalissimo che ce l’avesse (sacrosanto), e che ce l’ha anche Ranieri stesso (pensate un po’: ce l’ho anche io).
Ribadisco: perché allora Ranieri ne aveva, illo tempore, parlato con Goracci, se è tutto così normale e tranquillo? E soprattutto, perché Goracci – per dare un po’ di credibilità ad una storia con molti lati inverosimili (aggressione, sparo non sentito da alcuno) – tirò fuori, davanti ad uno dei massimi giornalisti italiani, proprio la storia della valigetta?
Cari signori, a questo giro non si scappa proprio: o ha mentito Sergio Rizzo; o ha mentito – a Rizzo, quantomeno – l’avvocato Luca Goracci; oppure Ranieri Rossi NON dice tutto quello che sa, o che comunque immagina, su quella borsa.
Nei nove punti, infatti, non c’è nessuna traccia di questa risposta: l’unica che interesserebbe davvero l’opinione pubblica. “Verità per David”: non solo ciò che fa piacere, però…
Ps Nel frattempo, si torna a parlare della ex segretaria di Mussari e Viola, scovata dalle Iene; alle istanze per ascoltarla da parte delle difese Vecchi e Tognazzi, si aggiunga il fatto che pare che la Pieraccini sia già stata sentita, negli ultimi giorni, in Procura.
Vai ora la ciambella , chi sarebbe stato ad ipotizzarla?
dicci dicci , che io me la,son persa.
Poero te , under attack per cosa ,perche’ qualcuno ha fatto notare che la pieraccini ,non e’ mai stata sentita in procura, nonostante che davanti alle telecamere , e su carta canta ,sia stato detto e scritto , diversamente?
va ia va ia poro citto . senti ma ieri eri in sala o sotto loggia a mangiare?
visto il commento di sospettoso,da oscar all ingenuita’ , la volpe furba
al laccio ci gira intorno, mangia l esca e ci caca sopra.
Come cacciatore vali poco.
Come volpe anche meno
Piena e totale solidarietà al Pm Natalini. I pentastellati di Siena hanno dato solidarietà al magistrato, tanto per sapere? Vediamo se qualche forza civica o nazionale ha il coraggio di fare una manifestazione a favore della attività della Procura che, con tutti gli errori possibili, è stata l’unica a fermare per davvero il groviglio armonioso. E vediamo il Rossi che risponde, se risponde.
Metodi vecchi. Hanno spostato l attenzione. Non troveranno chi ha inviato la busta perchè non lo cercheranno. Che senso ha questa minaccia ? Addirittura la scorta ? Anche il povero Cucchi se non avesse avuto una sorella tenace non avrebbe avuto la giustizia e il risarcimento che meritava e sarebbe stato “Archiviato” . La verita viene sempre a galla.
Certo, la missiva minatoria è un’abile mossa diversiva della Procura, come no? E ovviamente il caso-Rossi è assimilabile al caso-Cucchi (ma non era a Regeni e Alpi?), come no?
Brutto clima, mi dispiace dirlo (e non penso di prendere abbagli) anche su questo blog.
Si, perché mi sembra proprio di percepire spaccature o come minimo posizioni divise e divisive anche sui toni.
Ma insomma: questa “situazione”della Procura under attack non può essere opinata senza che chi lo fa divenga oggetto di ironie?
Siamo in Italia e Siena, purtroppo, ne sta diventano uno specchio non certo tra i migliori.
Decenni di mistificazioni su stragi, depistaggi ad opera di Istituzioni e Poteri non hanno insegnato che è più che lecito dubitare delle apparenze, di ciò che viene conclamato?
Ha perfettamente ragione Dubbioso a citare il caso Cucchi come esempio di verità acclarata dalla determinazione solo di chi realmente interessato a conseguirla!!!
Quando andarono assolti i carabinieri successivamente ritenuti colpevoli, la sorella di Cucchi -con la sua tenacia accusatoria – stava mettendo la Magistratura sotto attacco?
E non ha diritto la Famiglia di David Rossi a insistere per capire cosa sia davvero accaduto?
La Procura e la Magistratura senese non hanno bisogno di difensori: perché non limitarsi a registrare quanto di incompiuto, di inspiegabile si ritrovi nelle indagini condotte su quella dolorosa vicenda?
L’aver letto (lo dico in poche e povere parole) che le indagini non hanno approfondito certi percorsi perché l’iter istruttorio si è orientato nell’immediato verso la tesi suicidiaria può essere considerato “soddisfacente”quando tanti fili sono ancora appesi nel vago? Nessuno deve mettere sotto accusa la Procura senese per questo ma neppure la si deve definire sotto attacco se emergono situazioni (magari anche improbabili o fantasiose) che inducono familiari e parte dell’opinione pubblica a fare pressioni per continuare a indagare.
In Italia sembra non faccia nessun effetto leggere le ammissioni di Banca d’Italia su certe carenze istruttorie nelle vicende dei crack bancari (e io non sono certo un renziano per la miseria)!! Ma questa è assuefazione, rincoglionimento, addormentamento … e a Siena siamo ormai da tempo su questa strada visti i silenzi prevalenti anche sulla tragedia Mps (eccezione fatta per i commensali del “ decennale” cui va sincera simpatia per un’iniziativa intelligente nell’approccio all’evento scatenante della caduta della Banca e della Città)…
E allora? Vogliamo addormentarci, rincoglionirci (più di quanto già lo si sia) anche sul caso Rossi senza che ciò scateni accuse di portare attacchi alla Magistratura senese?
Capisco che per storia e tradizioni (purtroppo) noi senesi si sia considerati (dovrei adoperare bel altro verbo, vero Manunta?) dei faziosi, capaci di essere sempre l’un contro l’altro armati… ma in un sussulto di intelligenza (sforziamoci a trovarla) cerchiamo di attrezzarci per una visione equanime di quanto ci accade – o meglio – ci frana intorno… ma forse è tardi!! Il mio plauso -per quello che conta- va a chiunque non si accontenti dell’irragionevole dubbio
Purtroppo il clima degli ultimi anni di questa città non mi è piaciuto, più volte nel mio piccolo e con umiltà lo ho scritto come “ospite” dell’Eretico. La mia sensazione spiacevole è che ultimamente il clima sia cambiato anche su questo blog e mi fa piacere che anche altri la pensino come me.
Detto questo, apprezzo dalla prima all’ultima riga quanto scritto da Senesediritorno soprattutto nelle esortazioni finali, sperando di trovare quel sussulto di intelligenza e di abbandonare un po’ di ipocrisia…
@Senesediritorno, sta diventando un vizio: condivido ogni singola parola. Con una puntualizzazione: Siena non sta diventando lo specchio dell’ Italia, ne è -da anni – il paradigma.
Caro senesediritorno, condivido ogni parola di quanto hai detto e non perchè hai appoggiato la mia tesi ma perche hai dato una lezione di civiltà . Il loro atteggiamento “partigiano” verso la procura è solo di convenienza. Il loro vero obiettivo è sempre stato la distruzione del povero Rossi. Il perchè non lo so e non lo voglio sapere ma quello che mi inquieta è l odio e il rancore che si portano dietro. In tutti i commenti non troverari mai , da parte dei soliti noti, un riscontro favorevole su quanto scoperto da periti e avvocati nonche tutto quello di anomalo riportato nel libro di Davide Vecchi . Lo capo stesso della Procura, ha confermato che nell inchiesta qualcosa non va. Basta vedere che adesso tutta la concentrazione è orientata sulla “Valigetta” indizio uscito da una surreale ricostruzione di un individuo di non chiara identità , dove il famoso “sparo nel buio” è roba la fantascienza mentre la ” Valigetta” diventa l oggetto che finalmente potrebbe ACCUSARE il loro nemico storico. Che dire…
Caro Senesediritorno (e, di rimando, rispondo anche agli altri che a te si sono collegati),
ti ringrazio davvero per il lungo, articolato e soprattutto pacato intervento, che ho pubblicato volentieri.
Non c’è nessun dubbio che si possa (o si debba) criticare la Procura della Repubblica (in questo caso, anche la Magistratura giudicante, e per due volte): ci mancherebbe anche altro, saremmo in uno Stato totalitario! Ed è altrettanto evidente che la famiglia possa/debba fare di tutto per cercare di acclarare la verità giudiziaria dell’evento luttuoso che ha interessato il proprio congiunto: nessuno glielo disconosce, ci ri-mancherebbe altro.
Ciò che su questo blog si è cercato plurime volte di segnalare (e si continuerà) sono essenzialmente due aspetti, collaterali ma non troppo, del focus politico-mediatico delle ultime settimane: in primo luogo, il fatto – ormai purtroppo acclarato – della riabilitazione della figura pubblica di David Rossi (si poteva fare un’opera di inchiesta sull’inchiesta, senza implicitamente riabilitare una figura che ha responsabilità enormi nel tracollo-Mps, e dispiace che ci sia chi non lo capisce); in secondo luogo, registro che insieme a tantissime persone – come te – che in buonissima fede cercano di avere più informazioni, di avvicinarsi alla sperabile verità completa -, si è venuto a creare un autentico caravanserraglio politico-mediatico che a me non piace punto. E che – per quanto possibile – cerco di contrastare, perché lo ritengo più stimolato ad altro, rispetto alla ricerca della Verità, quale essa sia: e concludo con la vicenda della valigetta, che mi sembra un caso lampante, in questo senso.
Io – per chi non lo avesse capito – ritengo assai improbabili lo sparo (non sentito da nessuno!), e le aggressioni quattro contro uno, ma ritengo molto credibile la storia della valigetta: i primi, possono benissimo essere frutto di un mitomane o di chi altro; la seconda, è frutto della testimonianza del fratello Ranieri, che, infatti, il punto NON lo smentisce affatto, semmai lo ridimensiona.
L’impressione, insomma, è che si voglia la Verità su tutto ciò che porta acqua al proprio mulino, tacendo però del resto: questa non è un’impressione soggettiva, è ciò che dimostra la (non) risposta di Ranieri Rossi ad una domanda precisa e puntuale…
L’eretico
Caro eretico, penso ti riferissi anche a me. Quello che emerge , da quanto hai scritto , è la tua compulsività nel reiterare il livore verso questo Ragazzo. Penso tu sia in buonafede perchè inconsapevolmente, non hai fatto altro che confermare che qualcosa tra te e Rossi non andava bene da un punto di vista personale. Non mi risultano Atti giudiziari che abbiamo mai coinvolto Rossi in circostanze poco trasparenti. Per quanto ne so, la sua unica colpa era quella di dare del “Tu” a Mussari. Tutti, anche Piccini ultimamente, ne hanno parlato in toni positivi, identificandolo come persona dotata e brillante. Hai appena confermato che per te è uno degli artefici del disastro MPS, ti ricordo che era il capo della Comunicazione, non dei Fidi o della Contabilità. Ripeto, per l ‘ennesima volta non hai commentato la stranezza della sua caduta o tante altre “discordanze” venute fuori da Periti ma illazioni che potrebbero far comodo alla tua ossesione. Vorrei ricordardi che purtroppo Rossi non può neanche difendersi e questo non va bene, non voglio fare moralismo ma è una questione di correttezza che spesso hai giustamente richiamato. Comunque, hai scritto e continui a scrivere molto sull ‘argomento e se hai un pò di tempo, sarei curioso se argomentassi con fatti ufficiali riscontrabili e non chiacchiere di contrada , i fatti che avrebbero coivolto questo ragazzo nella disfatta di MPS.
Dubbioso, il tuo commento è comprensibile e legittimo. Tuttavia sorgono molti dubbi sull’operato di questo Rossi che poco prima di morire, nel modo che sappiamo, ha lasciato un biglietto (anzi più di uno rinvenuti nel cestino) con su scritto “ho fatto una cavolata troppo grossa”. Quindi qualcosa ha fatto, qualche casino grosso lo deve aver combinato, o no? E’ vero, non era indagato. Aveva solo subito una normale perquisizione – in cui peraltro non hanno trovato nulla- come persona informata sui fatti. E comunque, anch’io attendo dall’Eretico argomenti circostanziati, che certo non mancheranno, sulle responsabilità gravi del capo della comunicazione.
La cena su La 7:
https://twitter.com/M_Montigiani/status/929000788583763968
A me non risulta che i pentastellati di Siena abbiano dato mezza parola di solidarietà al Pm Natalini (d’altra parte gli crollerebbe il cardine della campagna elettorale altrimenti). Ma mi pare che a livello politico siano in discreta compagnia. Comunque mi spiace dirlo ma è proprio così: David Rossi nella Siena di oggi è un martire. Ho detto tutto. Ho visto in televisione nel programma dell’Eretico lo striscione Verità per David: siamo sicuri che fra le varie scritte presenti non ci siano reati penalmente perseguibili?
Secondo me c’è il rischio che la “verità PER David” diventi “la verità SU David”.
Concordo con l’eretico!
In questa situazione la comprensione va solo per la famiglia. Gli altri, media, politici e co, se vogliono approfondire la verità, la devono approfondire a 360 gradi, indagando anche il versante dell’aspetto pubblico che Rossi ha rivestito per anni e che fa parte della storia di Siena. La storia non si cancella.
Dubbioso xhe sei di quelli del pacchetto completo?
Rossi era il vendi immagine del monte pddisastrato, del monte di banca 121, di debustis d alema , e dei pugliesoni paracadutati a sienina , del monte che sponsorizzava il circolo del tennis dell argentario ,co amatopadrino di mussari ,era il sig. tuttovabene, ai tempi della demolizione del monte pd guidata.
sicche chiedere la riapertura del caso, e chiedere conto di come non furono raccolti elementi moolto importanti,non implica per questo santificare Rossi, casomai il contrario.
senese diritorno ,forte chiaro lucido e pacato,a te l aria di fori,t’ha fatto bene,sortite dalle claustrofobiche lastre,che migliorate.