Palio: ovvero dell’inutilità della censura (e 4 Ps)
Fatti i dovuti complimenti all’Ondina, al fantino vittorioso – davvero bravo – ed al Capitano Toscano che cita Seneca (sperando l’abbia anche letto), questo Palio avrà inevitabilmente i suoi strascichi, perché cosette a latere della vittoria dell’Onda, beh ne sono accadute davvero tante. Come gran finale del pirotecnico 16 agosto, il fuoco notturno sulla sommità della Torre, dal significato simbolico enorme (Siena, città di incendi: a questo giro pare però che non c’entri lo Spirito Santo).
Noi poniamo all’attenzione – oggi più che mai – un tema scivoloso, ma che non si può più fare finta di ignorare: l’assurdità del COME vengano gestite le immagini paliesche. Con un unico risultato: quello di fare peggio, invece che meglio…
Buona lettura a tutti, dunque!
IMMAGINI PALIESCHE, SIAMO IN NORD COREA?
Le immagini del Palio “appartengono” al Comune di Siena, il quale – tramite il Consorzio – le cede di fatto alla società “Moviement Hd” di Riccardo Domenichini. Nessuno – lo diciamo subito – vuole mettere in dubbio la professionalità, ed anche il valore tecnico, del modus operandi della suddetta società, nonché del Domenichini stesso: non è certo questo il punto del focus.
Semmai, ci intriga questo, che ci sia un luogo fisico – nei meandri del Comune, sotto ai Rinnovati in particolare – in cui c’è chi decide cosa mostrare dell’evento Palio all’universo mondo, e cosa invece no: questo il popolino lo può vedere, quest’altro assolutamente no. Quest’altro ancora sì, ma in campo lungo o lunghissimo. Questa, in sostanza, è la situazione – di stampo cinese o nord coreano – della gestione degli eventi dei 4 giorni palieschi.
Quali sono stati i due momenti più “cattura-attenzione” dei 4 giorni appena terminati? La caduta da cavallo, piuttosto rovinosa, del carabiniere, la sera del 15; ieri, a parte ovviamente le fasi della carriera in sé, la nerbata “a gioco fermo” del Mari al Tittia.
Ovviamente, in televisione coloro che stanno nel loculo sotto ai Rinnovati NON hanno fatto vedere alcunché, né del primo, né del secondo evento: così si fa, in Corea del Nord. Con il risultato, tra l’altro, che i video dei due eventi in questione – giusto o sbagliato che sia – sono diventati ovviamente virali: già dalla sera della cena della Prova generale, quello concernente la caduta da cavallo del militare (proposto per primo – se non erriamo – da Siena news); già da ieri sera, quello della nerbata “a gioco fermo” del Mari al fantino dell’Istrice (nonché ad una vigilessa, per dirla tutta).
In buona sostanza, quindi, a parte chi è in culla e chi ha più di 85 anni (ma non tutti), la grande maggioranza della popolazione della civitas (e – volendo – anche della Val d’Era o del Grand Canyon) ha potuto vedere lo stesso il tutto. Oltre a questo, creando questo stato di cose un senso di curiosità, spesso morbosa, che passando attraverso il filtro delle immagini ufficiali non ci sarebbe, o sarebbe comunque depotenziato assai.
Susanna Guarino, esperta di Palio e conduttrice per Siena tv dello speciale andato in onda oggi, ha detto chiaramente che lei non è d’accordo nel mostrare in tv l’immagine artigianale della nerbata; sia benvenuto il pluralismo, nella benemerita Siena tv, per Zeus: noi non siamo assolutamente d’accordo.
Oltre che per il motivo già espresso (che sarebbe più che bastevole), per altri due: in primo luogo, perché altre tv mostreranno il tutto (Rai regionale l’ha già fatto, nel servizio di Jacopo Cecconi in onda alle 14 di oggi); in più, sia consentito dire che in questo caso non c’è un cavallo infortunato di mezzo (con caravanserraglio di animalisti al seguito): no, qui c’è solo il comportamento – che si qualifica da solo – di un fantino contro un altro, appunto a gioco fermo. Non c’è lo spauracchio degli animalisti, a giustificare la consueta censura; c’è l’incazzatura di un fantino, i suoi occhi pieni di rabbia, da sfogare su un altro. Verosimilmente, bypassando i desiderata della Contrada stessa di cui si veste il giubbetto.
Quando è stato il momento, abbiamo difeso la vittima Andrea Mari, ed ovviamente lo rifaremmo domani; il suo comportamento di ieri, però, non è difendibile. E sempre per restare in tema mediatico, forse anche un episodio come quello di ieri dovrebbe indurre chi di dovere a rendere meno personaggi questi fantini, a far fare loro meno siglette con musichette annesse e “clippe” varie, ma questo è un altro discorso.
In conclusione; nel mondo civile, dunque (in parte) anche nell’Italietta nostra, si è visto (anche con i mezzi preistorici del passato) di tutto, di più: corpi maciullati, sventrati da stragi mafiose e terroristiche (2 agosto 1980, Bologna, per esempio, e purtroppo tanti altri); ma una caduta da cavallo di un carabiniere o una nerbata di un fantino ad un altro, quelle sono cose tabù. Almeno così pensano, nei meandri degli immobili comunali: nord coreani…
Ps 1 Nei giorni palieschi, ci ha lasciato a 72 anni il simpaticissimo Paolo Cagnoli, esuberante commentatore televisivo delle gesta della Robur per molti anni; è morto dopo avere giocato a calcio, cioè alla sua grande passione: come un attore, più o meno grande, sul palcoscenico. Ovviamente qualche annetto dopo, certo: non è forse la migliore delle morti possibili?
Ps 2 Ci ha lasciato anche Vittorio Meoni, figura ormai quasi antonomasica di partigiano; in attesa di tornare su di lui, ed anche magari sui nostri incontri – rari, ma credo piuttosto stimolanti per entrambi -, lo accompagniamo con un laicissimo, ed affettuoso, saluto.
Ps 3 Tornando al Palio: è stato il primo, con Siena ormai ufficialmente fuori da banca Mps; al contempo, abbiamo notato una banca tornata discretamente presente (non come ai tempi d’oro del tandem Rossi-Mussari, sia chiaro) a livello pubblicitario, sui media locali. Casualità, o che altro?
Ps 4 Caso Regeni: lasciamo stare la questione del ritorno dell’ambasciatore italiota (cioè dell’Eni) in Egitto, giacché è la realpolitik, che vale più della decenza nazionale, e lo sappiamo; ma tra le rivelazioni del New York Times e la parola di Renzi e di Gentiloni, voi – così, ad occhio – a chi credete? Per chi fosse stato obnubilato dal Palio: il quotidiano USA scrive che Renzi, da premier, sapeva perfettamente – dalla Cia – che c’era Al Sisi in persona, dietro l’omicidio di Giulio Regeni. Ma il figlio di Tiziano ha fatto finta di niente…
Addio al compagno Vittorio, anche da chi come me compagno non è mai stato.
Nell’era di Internet non può esistere censura.
E quindi anche la selezione delle immagini del Palio di Siena da mostrare al mondo è ormai fatalmente anti-storica.
Trovo stimolante, anche se volutamente esagerato, il paragone colla Corea del Nord, laddove si arriva persino a disconnettere dalla rete il popolo bue.
Non potendolo fare – fortunatamente – qui da noi, l’unico accorgimento da adottare, semmai, sarebbe invece di perseguire un’assoluta “glasnost”.
Meglio, infatti, far sentire ad esempio quello che si dicono mossiere e fantini o anche far vedere le immagini crude della nerbata in questione, piuttosto che far circolare rappresentazioni più o meno distorte dell’accaduto.
Insomma, nell’epoca delle fake news l’unica salvezza può essere soltanto documentare i fatti, diffondere la verità.
La cosa più semplice – alla fine – coi mezzi tecnologici odierni.
Chissà se prima o poi qualcuno lo capisce.
Su certe cose sui fantini posso anche essere d’accordo con l’articolo (fantini superstar? No grazie), però non vorrei si volesse tornare ai tempi in cui coloro che montavano erano considerati dei subumani. Mi permetto una domanda, siccome la cosa mi è stata riferita da fonte attendibile: forse era meglio quando i fantini si picchiavano liberamente, eh caro Eretico? Scusa, ma la domanda si pone…
Caro Caramellato del Buti,
premesso che questo sarà il primo e l’ultimo commento dedicato al gestore di questo blog, perché l’argomento ovviamente esula dalle vicende personali dello scrivente, ti rispondo volentieri (mentre seguo la tragedia di Barcellona, ove ovviamente si vedono riprese artigianali di ogni tipo, altro che nerbate in Corea del nord…).
L’incontro ravvicinato – chiamiamolo così – fra me ed un fantino che giusto 20 anni or sono vestiva il giubbetto della Selvina, non è cosa di cui menare vanto; ma vorrei sottolineare che una cosa è un contradaiolo simplex (Colonnino dixit) che fa qualcosa, un’altra un fantino (superpagato) che aggredisce un suo collega. Stupisce, e non poco, che non se ne colga la macroscopica differenza…
L’eretico
IL tema VERO non è solo il duello rusticano tra i due BIGGHE ma soprattutto il coinvolgimento di un pubblico ufficiale.
Caro Foloso, certo che quella è un’aggravante, e non da poco; il Sindaco Valentini Bruno ha scritto parole chiare, sull’argomento: temo che – come in molte altre occasioni – non abbia le spalle sufficientemente larghe per essere coerente con ciò che dice/scrive.
In compenso, oggi (Nazione e Corriere di Siena), il Tittia detta la linea: lui non si è accorto di niente, e comunque per lui è tutto chiuso. Pensate un po’. E vai…mi raccomando, l’anno prossimo facciamogli fare un altro balletto per l'”Happy Palio”, mi raccomando…continuiamo così, morettianamente, a farci del male (nel senso di farci prendere davvero per il culo, quando ci vuole ci vuole)…
A Michael: concordo sulle inopportune magliette di quegli ondaioli, non c’è dubbio (anche perché, appunto, mi sfugge l’ironia); sulla questione palchi, molto ha scritto il Santo, che invitiamo dunque a tornare sull’argomento.
L’eretico
caro Eretico, penso che il Mari non abbia onorato il giubbetto della Torre, e che sia giusto che ne paghi le conseguenze. ciò detto però il filmato dall’alto mostra che la vigilessa prenda una gomitata involontaria in faccia dal Tittia mentre prova ad aprire la porta, mentre i colpi del Mari non mi sembrano tali da richiedere un referto medico, ma questa è solo una sensazione. Oltretutto la vigilessa, a differenza dei colleghi e dei poliziotti presenti, intralcia il passaggio di uscita. Ovviamente non ce l’ho con la povera malcapitata e non conosco il referto medico, ma mi pare che di questi tempi di cause e denunce troppo facili ci si faccia refertare per troppo poco.
Qualcuno pagherà una donazione al Corpo dei Vigili Urbani e tutti contenti come il NECESSARIO Presidente della Pubblicità Assistenza insegna.
Caro Foloso,
penso anche io che andrà a finire a tarallucci e donazione oblativa (l’unica cosa: allora se un fantino nerba qualcuno a gioco fermo, un contradaiolo simplex fino a dove può arrivare? A me sembra il mondo al contrario, ma tanto è…).
Ciò detto, chi legge avrà visto garantito il pluralismo più assoluto: c’è chi giustifica le magliette ondaiole, condannate anche dal Priore Castagnini; c’è chi attacca l’Onda per il (bruttissimo) episodio dei due turisti americani, di cui riparleremo; c’è chi giustifica financo il Mari sul Tittia.
Mi raccomando, però, di non fare diventare questo spazio un’arena post-paliesca: altrimenti si sa come va a finire, cioè con la CENSURA…che non ci garba per niente, come i lettori più attenti ben sanno…
L’eretico
Questo commento si riferisce ad un fatto ben preciso accaduto nell’Agosto 2015.Non so chi ti ha raccontato cosa,se lo hai letto tramite i giornali (Anzi,un giornale dove scrive una nota contradaiola,spesso distorgendo i fatti con assoluta leggerezza).Non ci fu nessun tipo di aggressione o assalto stile g8.Nessuna task force.Solo un paio di berci,uno sportello sbattuto ed un vetro incrinato,finito di rompere volutamente in maniera tempestiva accusatoria da uno dei guardiafantini che erano all’interno.Poi il solito certificato prodottto ad hoc dal sindaco del pronto soccorso.Un po poco per un esposto,cui un decano come il suddetto dottorino dovrebbe sapere.Nessuna prova,nessun,filmato.
Che si parla ancora di questo episodio dimostra molte cose.
Che l’Eretico dia voce ad un commento come sopra mi rattrista.Un aggressione a operatori di pubblico intervento,come voleva dimostrare la giornalista e l’ex dirigente medico sarebbe stato un reato gravissimo
Roba da non calcare la mano.
Trai due fantini c’era evidentemente un accordo di non danneggiarsi a vicenda e tirare a vincere ognuno per sé; ricordiamo i vari colloqui alle prove mentre facevano il ‘tondino’. Se poi il Tittia l’ha prese se le tiene perché ha fatto solo danno per sé ed altri. Non ce l’ho invece col fantino dell’Oca, è la nostra rivale e quindi la parata entra nelle regole paliesche. Gli ondaioli si sono confermati i soliti maestri del cattivo gusto, non si smentiscono mai, ci sono molti altri modi per sfottere con più eleganza, la Torre del Mangia è patrimonio di tutta Siena. Comunque chiudo, chi perde non cogliona.
A me di questo palio ha fatto particolarmente pena la “simpatica” maglietta indossata stamattina dagli ondaioli per il giro della vittoria: davanti la scritta “chiedimi se sono felice”, dietro la foto della Torre (del Mangia!) in fiamme… Non ci trovo ironia o sberleffo, per me è solo una scelta di pessimo gusto, soprattutto pensando a cosa sarebbe potuto succedere se le fiamme si fossero propagate ad altre strutture in legno della torre. Vergognoso che neppure i dirigenti abbiano preso provvedimenti, né abbiano stigmatizzato l’episodio.
Volevo inoltre chiedere all’Eretico e ai lettori cosa ne pensano della proposta del consigliere David Chiti (citato di recente anche in un post) riguardo alla “nazionalizzazione” dei palchi, ovvero toglierli alla gestione dei palcaioli per farli gestire tutti dal Comune, che girerebbe così gli introiti al finanziamento del palio stesso. Non conosco i termini della concessione dei palchi (quanto paga un palcaiolo? Un forfait annuo o solo il suolo pubblico? Ha una concessione pluriennale?), ma vorrei capirne di più. Qualcuno mi può fornire dettagli in proposito? Secondo voi riusciremmo finalmente a calmierare i prezzi?
Secondo me la maglietta è geniale perchè trae spunto da un episodio di cronaca, risoltosi positivamente (cosa fondamentale), per sfottere simbolicamente l’avversario. Ovviamente immagino che nessun ondaiolo voglia vedere la torre del mangia in fiamme!
Salve, vorrei ricordare che nei giorni palieschi ci ha lascaito anche un’altra persona. Don Giuseppe Cegnini parroco dell’Alberino e correttore della Nobil contrada del Bruco. Dico questa cosa perchè, vado a memoria e potrei sbagliarmi, circa cinque o sei anni fa da questo blog partì un’attenta analisi dell’operato di Don Giuseppe. Nel bene e nel male sarebbe giusto ricordarlo, almeno credo…
Fatto divertente, al funerale era presente anche una cara conoscenza dell'”Eretico”: Giuseppe Mussari. Personalmete avrei voluto abbracciarlo, mi faceva tenerezza vederlo in chiesa trafilato, solo, e in un evidente stato di agitazione (almeno questo è ciò che mi è parso). Mi è venuta lecita la domanda: ” ma che cos’è il potere?”
Qualche anno fa tutti avrebbero fatto a gara per stargli accanto, ora invece tutti facevano finta di non conoscerlo. Un funzionario del Monte che gli era davanti dopo aver ricevuto il sacramento dell’Eucarestia ha pensato bene di cambiare ubicazione; della serie non si sa mai…
È da queste piccole cose che si vede e si capisce la natura umana che tende a stare sempre dalla parte dei vincitori e non dei perdenti.
Questo blog credo che esista in virtù del fatto che ci siano anche persone che hanno un comportamento, una morale e un’etica opposta a quella di chi lo gestisce. Ma se nel mondo non ci fossero i “kakós” i “Kalos” non avrebbero necissità di esistere.
Purtroppo ha fatto più danni Platone della grandine…
p.s. Nella mia misera ignoranza vorrei suggerire al caro Eretio una lettura interessante, magari l’avrà già fatta. I Fanatici dell’Apocalisse di Norman Cohn. Il ibro è datato ma vale la pena leggerlo, offre degli spunti di riflessione molto profondi.
Spero di non aver offeso nessuno. Se così non fosse chiedo umilmente scusa.
Chiamatemi pure anacronistica, ma secondo me la soluzione sarebbe quella di togliere di mezzo la tv nazionale (oltre a permettere l’ingresso in piazza ai soli protettori), visto che si riempiono tanto le sudice bocchine col rispetto della tradizione e col riportare il palio ai senesi, facendo esattamente l’opposto! Il turista si potrà godere l’atmosfera senza disturbare la NOSTRA vita, com’è successo durante una benedizione del cavallo…
Sono d’accordo al 100%.
http://www.sunto.biz/2017/personale/08/17/dati_auditel.htm
Confesso di essere un “guardone”, nel senso che alcune volte mi sono mosso appositamente per seguire le partitelle di Paolo Cagnoli con i suoi amici e più che un calcio giocato era uno strepitoso calcio dibattito sul campo per dibattere su una questione di gioco, regole, di tattica, di umanità.
E poi Vittorio Meoni, un altro grande personaggio, incrociato varie volte, compresa una per poche ore nella stessa cameretta alle Scotte, dove rimase giusto il tempo per firmare la liberatoria e andare via.
“Ciao Vittorio, un t’hanno fatto paura i tedeschi, ora ti metterai a dar retta a dottori e infermieri?”
Non so se di questi tempi l’informazione sia più giusta chiamarla comunicazione o marketing, ma di fatto di sangue gratuito dell’ennesima disgrazia, con inviati a registrare il dolore dei parenti, vicini ecc. ecc. è un inzuppare il pane molto più morboso e ossessivo che spiegare con asciutto rigore, l’accaduto…. la notizia.
Piu’ che d’accordo con la valutazione della gestione da oltrecortina dell’informazione, o da minculpop che poi non cambia molto. E’ totalmente ridicolo pensare di oscurare certe immagini, certe notizie, o di relegarle nei “si dice”. Credo sia necessario rendersi conto che non ci si puo’ (piu’?) permettere di tenere comportamenti dei quali non si possa andare serenamente fieri in faccia a tutti, sic et simpliciter.
Vorrei permettermi di buttare li’, se posso, un semino di discussione su un aspetto che mi pare meriti di essere preso in considerazione: la gestione della mossa, il ruolo del mossiere, quello della cosiddetta “rincorsa” (figura quest’ultima sulla quale il Regolamento per il Palio significativamente tace, a parte una fugace definizione della decima finestrella della fiasca come quella corrispondente alla contrada “di rincorsa” nella dettagliata descrizione dell’apparato usato per stabilire l’ordine d’ingresso ai canapi). A me pare che nella stratificazione di norma e di consuetudini piu’ o meno fissate da ordinanze, si sia giunti a un punto in cui l’insindacabilita’ assoluta di giudizio del mossiere sulla validita’ della mossa (sancita da articolo di regolamento) e l’uso di far dare la mossa alla decima contrada sono diventati poco compatibili. Se deve valere il secondo comma dell’articolo 65 non capisco perche’ non debba valere il primo comma dello stesso articolo e soprattutto il precedente articolo 64 primo comma. O si torna sonninianamente allo statuto (che non prevede che la decima contrada decida la mossa forzandola al galoppo), o si toglie la valutazione di validita’ della mossa al mossiere monocratico dandola, per esempio, alla terna dei giudici della vincita (che sono tre, sono interni alla tradizione paliesca e sono destinati a rimanere a Siena). Niente vieta di fare entrambe le cose. Ma almeno una. Personalmente credo che un ritorno a un rispetto rigoroso delle regole scritte potrebbe soltanto fare del bene alla Festa. E alla Citta’.
Giù legnate ai vecchi amerikani.. adesso boncitti rimettetevi a pecora che c’è da completare la tosatura..
Purtroppo a Siena non si conosce il limite delle cose. Addirittura usare violenza perchè qualcuno non capisce le vostre rievocazioni storiche mi sembra davvero al limite della barbaria. Sicuramente come italiani non ci facciamo una bella figura.
noi siamo senesi, mica italiani… 😀 a parte le battute, il palio non ha niente di uguale o anche lontanamente simile nell’orbe terracqueo, rifugge dalla globalizzazione e anche dalla ragione… possiamo essere pericolosi, stateci lontani!!! 😀
o’ fede nelle bischerate ,speranza d’ esse i’ che un siete,e carita” che tra poco vi tocchera’ falla ,senti nini riparto da dove hai pricipiato e finisco in do’ hai smesso
senesi e non italiani o toscani
il palio dite che non ha l’uguale
boni soltanto a tonfare l anziani
ma con i marzocco vi ci fate male
sull’ orbe terracqueo qualcun vi disse
che razza piu vana di voi mai ci visse
di certo pe’ vecchi pericolo siete
coi giovani ,tonfi dimorti prendete
in pania non erano certo lontano
ma li vi cacaste tutti nella mano
va ia coso ,vantarsi di tonfare l anziani nemmeno per ischerzo si fa’ ,
un baco di sego avrebbe piu dignita’ di te.
stessa dignita’ vista in pania ,vai ,chiamate le guardie coi giovani ,e tonfate l anziani per poi vantarvene ,l hai detto al principio e hai fatto
bene ,senesi ,e con questo uno ha detto tutto.
toscani no di certo ,accidenta al medeghino e a quando non fini il lavoro
Caro Manunta,
come vedi, questo commento, piuttosto pesante (piuttosto?), te l’ho pubblicato; dopodiché ho censurato uno molto pesante contro di te, nonché un tuo secondo che rinsillava il primo.
Non mi piace che questo blog diventi un agone per la plurisecolare tenzone fra Siena e Fiorenza; va certo detto – te ne do atto – che l’estate 2017 qualche argomento di dibattito l’ha dato, su questo argomento, per Zeus…
L’eretico
Molti lettori di questo spazio non riescono a capire il perché si dia visibilità al “personaggio”Manunta.
Un provocatore,già in un recente passato denunciato dal Fantini,se non erro.
Una “persona”che aizza ed istiga alla violenza(N.B.altre “belle cose”,tutte passibili di denuncia peraltro…).
Il tutto,ovviamente,condito da offese ripetute,cattive e spesso antistoriche varie a Siena ed ai Senesi tutti.
Offese A DISTANZA e da dietro uno schermo di computer o di telefonino,ovviamente.
Beh,io sinceramente spero continui…per questa gente ci sono 2 soluzioni:
1-Non è “urbana”,ed essendo un Signore sorvolo.
2-Quella del Fantini(ed i presupposti,basta informarsi presso un legale,ci sono TUTTI).
Seguito,mi raccomando!
Evidentemente fa audience….e le giratine alla Postale servono a smaltire le libagioni!
“bene ,senesi ,e con questo uno ha detto tutto.”
e io ti auguro di esalare l’ultimo…rutto
viviamo in un mondo in cui un centinaio di ragazzotti assiste più o meno divertito (o annoiato) al massacro di un proprio coetaneo, senza batter ciglio, disponendosi in comodo cerchio per poter meglio riprenderne con lo smartphone… la morte. Come in una novella antica Roma, lo “spettacolo” dei gladiatori si ripete, e poi via tutti a ballare sopra il sangue del defunto (letteralmente). Questa è la nuova generazione che fra qualche anno dovrà gestire anche il Palio, tra le tante cose….. e qui si preoccupano di non far vedere un fantino che batte una musata……
Lo vedete l’informazione locale in che condizioni è sul Palio? Mari-Tittia? Non si deve vedere niente, e facciamolo uscire dai titoli il prima possibile. Cazzotti agli americani? Bisogna dirlo, c’è anche una denuncia: però senza dire, all’inizio, neanche il nome della Contrada coinvolta. Bruschelli ennesimo Palio a dir tanto mediocre? Colpa del mossiere…
Un grazie ancora una volta all’Eretico, baluardo dell’informazione libera (e rispetto a quelli che vorrebbero chiudere Fb, siamo su un altro pianeta).
Merlino Merli:PRESENTE!
Raf,
sulla questione delle magliette dell’Onda mi sembra che l’ottimo Augusto Mattioli sul Cittadino abbia riportato tutti con i piedi in terra.
“Hanno sicuramente sbagliato quei contradaioli dell’Onda che con le loro magliette con la foto della Torre che brucia, hanno scatenato una durissima polemica nel mondo del palio. Ma il dibattito, definiamolo così, in certi casi è stato un vero e proprio linciaggio… Con dei toni che non si sono sentiti neanche in occasioni più serie, che pure a Siena ci sono state e ci sono ancora”
I simpatici, si fa per dire, contradaioli dell’Onda un linciaggio l’hanno fatto realmente e cioè quello di due inermi anziani turisti americani, chissà cosa diranno del Palio quando torneranno a casa. Il Castagnini continua a scusarsi, ma ormai il danno è fatto. Se ci fosse una giustizia divina, ora almeno 40 anni senza vincere si meriterebbero i Maccabei!
Non sapevo dell’episodio dei due turisti. Direi molto grave…
Rispondo a Lorenzo Nesi:
Qui sotto trovi il link in cui il NECESSARIO Presidente della Pubblica Assistenza afferma che ” …Durante gli incidenti a S. Martino ci sono stati, per quanto riguarda il personale e i mezzi della Pubblica Assistenza, danni a cose, causati da persone individuate; i costi delle riparazioni conseguenti ai danni medesimi sono stati rimborsati con donazioni dalla Torre.”
http://www.lanazione.it/siena/cronaca/cucini-versione-fatti-1.1527751
A memoria non ricordo una così moderata visione delle cose per i fatti che coinvolsero i contradaioli del Leocorno e operatori sanitari sempre nella zona di San Martino…..1 contradaiolo, 1 voto
La censura televisiva ha sempre meno senso in questo periodo storico, sono d’accordo, ma la diretta del 15 sera l’ho seguita anche io e dopo la carica dei Carabinieri sono stati proposti i classici rallenty per far apprezzare lo scatto dal Casato fino all’uscita da San Martino, poi, dopo aver valutato la situazione, il regista Domenichini ha chiesto agli operatori di seguire i soccorsi e il carabiniere sulla barella. In questo specifico caso, quando è avvenuta la censura?
Il regista chiede agli operatori delle telecamere un certo tipo di ripresa in base al proprio gusto e detta il ritmo della diretta, alternando più o meno velocemente le immagini che provengono dalla piazza: il regista ha il compito di raccontare l’evento, ma deve farlo scegliendo in fretta le parole da usare. Il Domenichini non ha forse raccontato l’incidente? Magari non ce lo ha illustrato nei minimi dettagli, non ha voluto indugiare sulla tragedia, ma il racconto c’è stato e il regista ci ha fatto capire che il Carabiniere è stato soccorso e non era più così in pericolo.
Ho seguito anche la trasmissione del 16 sera e sono sicuro che il gesto del Mari non sarebbe mai potuto andare né in diretta, né in replay per un motivo semplicissimo: in quel momento tutti gli operatori erano impegnati a seguire il soggetto principale dell’azione, cioè l’Onda; gli occhi del regista sono le telecamere in piazza e in quel frangente le telecamere avevano il solo compito di seguire la testa della corsa, non avrebbero potuto scostarsi da lì.
Infine, il Domenichini, la Moviement HD, gli operatori, i tecnici, la Telerecord e non so chi altri, sono tutti alle dipendenze del CTPS, il quale paga e quindi detta la propria linea editoriale.
Non penserete che a Siena il regista della trasmissione Palio sia completamente libero di fare quello che vuole? Può decidere l’estetica e come raccontare, ma accanto a lui c’è un responsabile del Consorzio che sceglie cosa mostrare e cosa tralasciare. In caso di imprevisto, il responsabile del CTPS può chiedere al regista di ignorare completamente il fatto o al limite descriverlo brevemente.
Sulla censura è giusto parlare, ma a questa discussione deve partecipare il Consorzio per la Tutela del Palio Siena, spiegando come interviene sul racconto del regista e perché fa determinate scelte.