Venghino, siori, venghino al Palieuro
Si entra nelle fasi più vive del Palio agostano, e si può forse non scriverne, viene come sempre da domandarsi? Per la rubrica culturale, si dovrà quindi attendere la prossima domenica: ce ne scusiamo davvero con i sempre più numerosi, ed appassionati, lettori della stessa.
Buona lettura a tutti, dunque!
ECCOCI AL PALIEURO!
Con qualche preoccupazione in meno sul fronte terroristico (toccando il toccabile), in ogni caso con misure eccezionali per l’ordine pubblico, come i tiratori scelti o l’ulteriore anticipo della chiusura dell’ingresso “ondaiolo”; con nessuna, nessunissima remora di sorta – come ampiamente previsto – per le questioni giudiziarie legate alla vicenda professionale di fantini di grido (di Bruschelli Luigi in particolare: a luglio, 3 monte affidate a persone oggi sotto Processo, in quel momento solo avvisate di garanzia); con, infine, la consapevolezza che, appena archiviato l’evento, la città entrerà in un ginepraio che definire complesso (e stucchevole) sarebbe poco: la campagna elettorale per il Palio della primavera 2018, quello cioè del prossimo Sindaco (che gestirà anche la prossima Festa, visto che in argomento siamo).
Così, la civitas si appresta a celebrare i 4 giorni ormai già iniziati. Purtroppo, con una considerazione aggiuntiva: neanche la crisi della città (che per Valentini Bruno è del tutto superata, come ha detto nel discorsetto da campagna elettorale vergato per la presentazione del drappellone) ha fatto in modo che i prezzi del pianeta-Palio si calmierassero; nel momento in cui un Palio costato fra i 500 ed i 600mila euroni viene considerato economico (senza nessuna allusione alla bella vittoria della Giraffa), anzi quasi a prezzo di saldo, beh si capisce come qualcosa non quadri.
Palio, dunque, come specchio di una città che vuole continuare a sentirsi ricca (essendolo effettivamente, a livello di ricchezze private, per molti: ma il trend quanto può durare?), e che vuole sbattere i suoi soldi in faccia a tutti; nel momento in cui un dirigente di Contrada – di cui non ci interessa fare il nome – dice ad un inviato di Rai tre (cosa accaduta a luglio) che molti contradaioli pagano, senza alcun problema, 20mila euro per vincere il Palio, quale potrebbe essere il messaggio dato in pasto all’opinione pubblica?
Questo, in estrema sintesi, il problema endogeno, legato al Palio: insieme a quello – anch’esso tutt’altro che estinto – della contaminazione fra politica e Contrade (con quel deputato dei 5 stelle che – attaccando in modo scioccamente frontale il Palio, novello Brambilla 2017 – sembra volere fare guadagnare consenso a Valentini Bruno, come correttamente messo in evidenza dai martinellati ieri).
In più, per non farci mancare alcunché, ci siamo divertiti ad andare a scuriosare fra certe offerte su Internet (problema esogeno), imbattendoci in cosette fantastiche: che sicuramente saranno delizie autentiche per l’Assessora ai brindisini (la cui Festa titolare si è appena celebrata per San Lorenzo: la notte delle stelle cadenti e dei brindisini affluenti), ma che speriamo appassionino i futuri amministratori della città, almeno loro.
Non perché questo tipo di turismo mangia-bevi-rutta e fuggi possa fermarsi, perché ciò non è più possibile; ma quantomeno per cercare di arginarlo, per canalizzarlo verso la decenza (grande questione, quella del DECORO: parola ormai pressoché sconosciuta…).
Per esempio, a noi fanno impazzire pacchetti come quello in cui sedicenti “accompagnatori esperti” (non meglio specificati) scarrozzano i paganti a giro per la città, paganti arrivati in “bus o minivan con aria condizionata” da Florence; dopodiché, tutti in “balcone o palco”, alla modica cifra di 450 euroni.
Oppure, per tasche meno gonfie, suggeriamo un last minute che si presenta davvero in modo succulento: “vivrete in primis i 4 giorni (però l’offerta è per due notti, a 165 euro a letto in bed and breakfast, Ndr), avrete modo di assistere alla benedizione del cavallo e del fantino (non si specifica la Contrada, Ndr)”. Mica male, eh? La chicca delle chicche è però la seguente: “al termine, come un vero contradaiolo (?), verrete accompagnati presso un’osteria dove degusterete una tipica colazione contradaiola”, anch’essa non meglio precisata, né come menù, né come osteria.
In ogni caso: venghino, siori, venghino al Palieuro…
Ps 1 Oh, vista solo in tv, la presentazione del drappellone della Tantra (rimasta a metà del guado, ma se la diversità non piace, si sa come fare, basta dirlo prima): dov’era Dorina la ricciolina?
Ps 2 A proposito di tv, con oggi (ore 17 circa, Siena tv, poi in replica nottetempo), riprendono le strisce “Non di solo Palio” (una sarà sull’argomento trattato in questo post): una oggi, una domani, un’altra per il 15. Chi vuole, veda: non si parlerà di cavalli, e neanche di fantini. Tranquilli…
Finché c’è la rendita c’è la speranza
Oltre ai complimenti all’Eretico, che come al solito sa trattare anche dell’argomento Palio come i fogli e le trasmissioni che ci vengono propinati non osano fare, voglio fare i complimenti all’anonimo che mi ha preceduto: “Finché c’è rendita c’è speranza” è uno slogan che sintetizza in modo straordinario l’attuale momento della città. Non so chi sia il dirigentone che ha detto con nonchalance dei 20mila euro, ma spero si vergogni…
Ormai si è presa una china dalla quale sarà difficilissimo se non impossibile risalire (ma poi lo vogliamo veramente? o fanno più gola i quattrini dei turisti per avere i quali si è disposti a sacrificare tutto? a quando i biglietti per assistere alla benedizione del cavallo?)
Palio sempre più tagliato e cucito per i turisti, e non mi venite più a dire “ma il Palio lo facciamo per noi, chi unn’è di Siena stianti”…..
Ah segnalo sul blog di Beppe Grillo un intervento questa volta A FAVORE del Palio, penso per mettere una pezza agli scivoloni del suddetto deputato in vista delle elezioni 2018. Leggetevi i commenti sotto, molto istruttivi su cosa pensa la gente a giro per l’italia del palio e di noi senesi…. Ma continuiamo a fare il Palio per loro e per la Tv eh, avanti così.
A me, più che le “colazioni contradaiole” in osteria, mi inorridiscono di più i pacchetti comprendenti la cena della prova generale, con pacchettino di gadgets annesso, incluso il fazzoletto di contrada…
Tante cose che dici sono completamente condivisibili.
Ora non è il momento di parlare di Contrade e Palio, o peggio ancora di strumentalizzare come ha fatto qualcuno, ma dopo il Palio sono disponibile a riprendere questo discorso che ritengo ormai necessario ed indifferibile, almeno per chi tiene al futuro di questo “mondo”.
Ci sono troppe cose che non vanno più bene. Dirle à forse “pericoloso” perché la cruda verità è spesso impopolare, ma credo che ormai “sotto il tappeto” non c’entra più niente e tra poco rischia di venire fuori tutta la polvere accumulata. E’ il momento di avere il coraggio e il buon senso di non fare più finta che tutto va bene e che a Siena si fa come ci pare, affrontare il problema, confrontarsi serenamente e cercare soluzioni, anche complicate o “dolorose”.
Tra le altre cose con gli amici di Pietraserena avevamo già affrontato tanti anni fa alcuni aspetti di questo problema, anche con documenti pubblici reperibili nel sito. Si potrebbe ripartire anche da qui.
Passo per le strade della città, e vedo ragazzotti e ragazzotte che in una mano tengono lo smartphone e nell’altra l’aperitivo non analcolico (il problema delle sagre non è il cazzottone, è l’alcolismo minorile). Vedo gente adulta che di tutto ciò se ne strafrega (no sono figli anche loro?), perché ha da farsi bello con gli amiconi di contrada e magari, tutti insieme bavosamente, fare un complimento ad una bella ragazza-signora di passaggio (gente che senza essere intruppata magari inizierebbe a balbettare davanti ad una donna). Trionfa il conformismo dilagante: è Palio,bisogna fare questo, bisogna andare là, bisogna esserci in tutti i modi. Tutto il resto non conta, le menti si appisolano. Scusate lo sfogo, che viene da uno che in contrada c’è andato anche troppo, ma io la vedo così.
Ringrazio per questo autentico spazio di libertà.
Il Palio mi sembra sempre più la “Fiera delle vanità”. Vo sempre meno in Contrada non mi ci riconosco più con troppi contradaioli di adesso. Che tristezza.
Mah! Sarà anche come dici te…ma parecchia gente che afferma ” io in Contrada un ci vo’ xche’ un mi ci riconosco più “, hanno SEMPLICEMENTE preferito altre cose. Però invece di dirlo preferiscono scaricare sulle Contrade: le Contrade sono cambiate e cambieranno SEMPRE queste è manifestazione di intelligenza e desiderio di sopravvivenza.
Oh Eretico, ancora una volta il tuo post paliesco eccita i commenti degli sfigati di turno: il Palieuro va avanti e va avanti alla stragrande!!! Il Bruschelli, alla faccia tua, ha subito trovato la sua monta, accolto a braccia apertissime dai brucaioli. Il milionario americano di Orgia, intervistato ieri notte da Frank Mason, ha piazzato un paio dei suoi equini (allenati dal Bruschelli) in Piazza. Pare che l’Istrice, ma non solo, abbia in saccoccia altroché la cifra da te scritta pur di fare ripurgare di brutto la Lupa. I Campari e gli spritz fioccano, a citte e citti, i quattrini ai fantini anche, don Brunetto concede un paio di interviste al giorno, e stasera tutti a cena in Contrada. Siena trionfa immorale, come sempre…e chi gode Siena e ne dice male, dovrebbe fare la fine del maiale!
Grazie dello spazio che solo questo blog mi può concedere.
Dunque, la cosa si fa stimolante assai: ieri mattina, nella trasmissione mattutina di Danielito Magrini su Siena tv, si dà notizia (di cui scrive anche Sunto oggidì) dell’incontro fra Capitani e Sindaco-imputato. Il buon Voltolini, asserragliato all’ingresso del Comune con Laura Valdesi, cerca di saperne di più, ma nessuno parla; se non – chi l’avrebbe detto? – il Sindaco-imputato: che chiarisce subito che NON c’era niente di particolare da discutere, e che i veterinari NON erano presenti. Peccato che alcuni minuti prima, i veterinari fossero usciti dal suddetto ingresso, inquadrati dalle telecamere di Siena tv (saranno stati in Comune per caso): e vai…
Se magari domattina alle 12 qualche giornalista ne chiede conto al Sindaco, fa cosa buona e giusta.
L’eretico
ciao raffaele, bello e pungente l’articolo
tranne il fatto che sei solo.
sul 90 intervistato dal direttore in ” queste serate di trasmissione dedicate al palio ” uno di questi due operatori è stato invitato per promozione della sua attività turistica
siamo ben distanti dal voler prendere un’altra strada e proteggere la nostra città ….ma la città ha due facce…ATTENTI
SIENA COME GOTHAM CITY
…e don Acampa in corteo alla processione dei ceri con il fazzoletto della Selva….
In periodo paliesco ogni nefandezza sembra essere possibile,a Siena.
Spero che avremo modo di parlare del motu proprio del Sindaco e della Giunta sul piano operativo sull’edilizia del ns comune.
Perfino il Vicesindaco biciclettaio ha disconosciuto il modus operandi del Sindaco Semper Ridens.
Buon Ferragosto a tutti
Caro Giaguaro,
hai del tutto ragione sul fatto che – fra le altre cose – il Palio negli ultimi anni venga utilizzato spudoratamente dalla politica non solo per alimentare e mantenere consenso, ma anche per fare passare, durante i 4 giorni (peraltro ormai dilatati), qualunque porcheria politico-amministrativa.
E questa è una delle (tante) cose che sfuggono ad un giornalista come il buon Andrea Pamparana, che ha vergato sul Corrsiena di oggi un editoriale aprioristicamente ipercelebrativo sulla Festa (del quale riparleremo di certo, a tempo dovuto): per chi viene da fuori, certe cose e certi meccanismi non si vedono, certo. Un bravo giornalista professionista come Pamparana, però, certe dinamiche le dovrebbe almeno intuire…
Buon Palio (che è una festa) a tutti, l’eretico
Spero, con questo sonetto, di non innescare una guerra di post, pro o contro lo scrivere in versi, ma d’altra parte ognuno ha i vizi che si merita e io ho quello di commentare l’attualità in questo modo. Ringrazio l’Eretico e mi scuso fin da ora.
C’è da sta’ tranquilli
Di bòno c’è che in quanto a sicurezza
dalla Lizza, fin su, ai Quattro Cantoni
si pòl sta’, no tranquilli… tranquilloni!
Di quanta gente vedi in giro, mezza
è dei corpi speciali, gente avvezza
a evita’ che succedan confusioni,
e per questo ti frucano i calzoni
e la borsa con zelo e accuratezza.
E in Piazza, te ‘un pensa’ d’entracci e via.
Ti fanno i raggi: a me m’hanno scovato
un bottone, una penna e una golia.
Qualcosa poi li passa, o te, è scontato,
ma so’ caccole, tipo… che ne so…
un paio di turisti in Clio Renó.
Ottimo finale, molto acuto, complimenti!
grazie Eretico per l’attenzione,non vorrei essere frainteso,anche io amo il Palio ma gli interessi che ad esso sottendono mi disturbano un pochino.
Forse è sempre stato così ( in illo tempore l’Aristocrazia forniva i mezzi-cavalli ,vino e soldi-ed il popolo i cazzotti ) ma in tempo di Democrazia e di acculturamento diffuso(anche dalla Stampa) il popolo dovrebbe essere
più vigile,se fosse meno bue .
Ma forse a Siena si chiede troppo : MPS,Robur,MensSana,Università,Enoteca e giù giù per li rami docent.
Usque tandem….?
Buon Palio!
Se Dio vuole anche questo Palio è passato. Ora ricominciamo a parlare di cose più serie. Almeno speriamo.