La domenica del villaggio: Cusano, Corbyn, Limbo (e 3 Ps)
Eccoci al consueto appuntamento domenical-culturale (in attesa di sprofondare negli speciali sulle Amministrative 2017), con l’altrettanto consueto menù dotato di tre portate principali, più Ps (occhio all’indigestione…); si parte con la straordinaria figura del filosofo (e non solo) quattrocentesco Niccolò Cusano; poi si prosegue con un commento sulle elezioni inglesi di giovedì scorso (sulla rimonta di Jeremy Corbyn, in particolare), per finire con un anniversario poco conosciuto: quello dell’eliminazione teologica del Limbo (Ratzinger voluit, 10 anni or sono).
Buona lettura a tutti, dunque!
CUSANO, L’AMICO DI PIO II
A livello liceale, la figura di Niccolò Cusano è come compressa all’interno della categoria del Neoplatonismo quattrocentesco, fra un Marsilio Ficino ed un Pietro Balbi; ma il Cusano fu anche altro (anche assertore della concreta possibilità di vita extra-terrena!): per esempio, ebbe una notevole carriera ecclesiastica, inseguita non senza furba incoerenza (come quando da conciliarista convinto – convinto cioè della superiorità dottrinale della maggioranza dei Vescovi sul Papa -, si tramutò in papista perinde ac cadaver). Ciò che in questa sede più cattura la nostra attenzione, è soprattutto il legame forte, stretto, fra il Cusano (nato nel 1401, dal comandante di battello, sulla Mosella, Johan Krebs: Niccolò e Cusano sono nomi derivanti dall’italianizzazione del personaggio) ed Enea Silvio Piccolomini.
Il self made man di estrazione borghese, infatti, fu legatissimo al futuro Pio II; una differenza fra i due, era nei rapporti con l’Islam, soprattutto con quello sunnita, protagonista della presa di Costantinopoli (1453). Il Cusano aveva una visione irenica del Corano, ed era fermamente contrario alle Crociate e a tutte le Guerre di religione; nonostante ciò, per lealtà accettò di seguire il Papa senese nella Crociata che avrebbe dovuto spazzare via gli Ottomani dalla “seconda Roma”.
L’esercito papista era pronto, ad Ancona, in quell’intenso 1464; mentre era in viaggio, però, Cusano passò a miglior vita, a Todi. Poco dopo, già ad Ancona, sarebbe morto anche Pio II. La Crociata per riprendersi la cristianissima Costantinopoli, evidentemente, non s’aveva proprio da fare…
Suggerimento per chi volesse saperne di più: “Opere filosofiche, teologiche e matematiche” di Niccolò Cusano, con testo latino a fronte, il tutto curato da Enrico Peroli (Bompiani); un tomo da più di 3000 pagine, e 75 euro di spesa: da consumare a piccole dosi, certo, ma con grande appagamento intellettuale.
LA RIMONTA DI CORBYN
Sincerità, genuinità, autenticità del personaggio, a fortiori di fronte all’algida dirimpettaia May, tra l’altro pessima calcolatrice (voleva un plebiscito, sic); capacità dunque di aggregare e motivare il grande popolo degli astensionisti (soprattutto fra i giovani: ha votato il 66,4% degli under 35, contro il 43% del 2015!), ponendosi come punto di riferimento del popolo anti-austerity (più che filo-Brexit): questa, in sintesi, la ricetta della straordinaria rimonta del leader del Labour party Jeremy Corbyn. Il quale – solo per dare qualche numero, che parla davvero da sé – ha fatto guadagnare il 9,6% al suo Partito, rispetto a soli due anni or sono (meglio di quanto fece Blair nel 1997, che però andò a Downing Street); era dalla clamorosa vittoria (contro Churchill, si badi bene!) di Clement Attlee del 1945, che un dominus del Labour non otteneva un aumento così clamoroso di consensi ad una tornata elettorale, nella più antica democrazia dell’orbe.
Sembra uscito da un film di Ken Loach, Corbyn, e sa parlare alla gente, anche a chi il suo Partito non lo aveva mai votato prima, come la maggior parte dei cosiddetti millennials: è un Sanders inglese, in buona sostanza.
Finito il peana, va detto che – nonostante la appunto straordinaria rimonta -, Corbyn a Downing Street non va: dunque, lui rappresenta la Sinistra che piace, e macina anche consensi, ma che, alla fine dei conti, non vincerà mai? Con un po’ più di aperturismo verso i settori che lo vedono come il fumo negli occhi, con un minimo restyling della sua piattaforma programmatica, chissà: wait and see; certo, il trovare il punto di equilibrio tra un’identità da non annacquare troppo, ed una maggiore apertura: questa è la perigliosa scommessa del leader del Labour. Di fronte al quale, per ora, non ci resta che scappellarci…
2007: LA FINE DEL LIMBO
Immaginiamo che ben pochi – anche fra i credenti – lo ricordino o lo sappiano, ma quest’anno ricorre il decennale di un’importante presa di posizione della Chiesa cattolica: l’abolizione di fatto, ed in punta di Teologia, del cosiddetto Limbo, il limbus Inferni (“margine dell’Inferno”, espressione usata dai teologi sin dal XII secolo, ma mai proclamato formalmente come dogma da alcun Papa). Sostiene Ratzinger, dal 2007, che “l’ipotesi Limbo” vada dunque fatta cadere.
La domanda che sorge subitanea è questa: perché già Giovanni Paolo II, e poi Benedetto XVI, hanno trovato opportuno tornare con un documento ufficiale, su una vicenda apparentemente desueta, certo incapace di appassionare un popolo ormai in larghissima parte secolarizzato, incapace di rapportarsi correttamente – dal punto di vista interno della Chiesa stessa – financo all’Inferno, figuriamoci al Purgatorio?
In ogni caso, la questione non sarebbe del tutto conclusa: il Limbo non esiste – Ratzinger dixit – , in riferimento ai bambini (ed ai feti) morti prima del battesimo; ma i tanti, ed autorevolissimi, danteschi “spiriti magni” precristiani, dove sono? E gli indios virtuosi massacrati prima della ipotetica conversione post 1492?
Domande destinate a rimanere, certo, inevase; di sicuro almeno in questo pontificato, il cui protagonista assoluto, Francesco, alle questioni teologiche non è certo interessato in modo particolare…
Ps 1 Il 9 giugno 1937 – giusto 80 anni or sono – vennero massacrati i fratelli Carlo e Nello Rosselli – che in quel momento erano in Francia a Bagnoles de l’Orne -, dai cagoulards francesi. Martiri autentici del migliore antifascismo – di altissimo livello etico e culturale, non settario -, essendo socialisti liberali e libertari, non hanno una chiesa che ne difenda la memoria. Noi, nel nostro manzoniano cantuccio, facciamo il possibile.
Ps 2 Con piacere, segnaliamo che la nostra proposta di eliminare ogni Via, Piazza o Viale intitolati al Generale Luigi Cadorna ha avuto vari, e pertinenti, commenti, domenica scorsa; magari sarebbe bene che si muovesse anche qualcuno a livello amministrativo, no?
Ps 3 Martedì prossimo, nell’ultimo appuntamento televisivo del martedì (ma saremo ben presenti anche nei giorni palieschi), recensiremo “La battaglia di Montaperti” di Duccio Balestracci (Laterza): come prevedibile, saggio stimolante assai, e per vari motivi.
Sarei curioso di sapere come si decide un cambiamento dottrinale così importante: appare lo Spirito Santo che illumina il Papa e gli rivela la verità? E come mai per un millennio lo stesso Spirito Santo ha lasciato che la chiesa proseguisse nell’errore? E tutti i credenti che, in buona fede, pregavano per le anime del Purgatorio? Tutti interrogativi destinati a rimanere inevasi. Però la curiosità resta…
Eretico ,ma dove si svolse ,codesto concilio?
Via o. Che ti vergogni anche te a citare il luogo?
Bessarione ,non vissarionovic ,ma quello originale
Dove fu ospitato dopo il trasferimento di sede del concilio?
No perché a leggerti pare che abbia fatto tutto il piccolomini, state bonini che anche lì ,non ci metteste
Mano
A già ma il tu Cusano nel1439 era impegnato ad assediare
Foligno col vitelleschi e il farnese ,agli ordini del papa.
Un bel modo davvero di filosofeggiare.
Sicché a Firenze ,non venne ,aveva da fare per quell troiaio
Del papa Eugenio IV.
Caro professore
Oggi ho preso magione nel chianti. Sabato sera habbiamo avuto la solita partita a scacchi a Lugano. Ed ha parlato lo Scozzese delle elezioni Britanniche e italiane. Vista la sciocchezza della Brexit, e le perdite finanziare che avrebbe subita la piazza di Londra, bognava prolungare all’infinito l’uscita. Quindi ridimensionare, il partito che ha voluto la Brexit. Risultato ottenuto. In italia i pentastellati non hanno fatto nulla sull’immigrazione, cosa sentita in tutto il continente, e non hanno raggiunto il reddito di cittadinanza. Quindi saranno puniti con l’astensione. La lega risulterà l’unico partito accettabile.
Nonimo,ma codesto ,che mi pare uno novo ni’ tu’ carnet
Di conoscenze internazionali ,o che e’ scozzese di nascita,o di rito antico scozzese universalmente accettato?
Specifica ,che ,si potrebbe anche pensare che tu conosca gentuccia.
Caro manunta
È scozzese e professore immunologo, l’unica cosa che si vede è un bel.distintivo con scritto trentadue
Ciao Eretico,
permettimi di dissentire dalla tua proposta di cancellare i nomi delle strade e delle piazze intitolate a Luigi Cadorna. Te ne spiego brevemente le motivazioni:
1. A distanza di un secolo, i nomi delle vie e delle piazze fanno parte della storia, così come i superstiti simboli del regime fascista (o dei monumenti dedicati a Marx o Lenin nei land orientali della Germania, tanto per dire).
2. Per me questi interventi di damnatio memoriae sono giustificati quando fatti a caldo, nel ribollire delle passioni.
3. La figura di Cadorna è certo discutibile, soprattutto sul lato umano (l’ultima storiografia, almeno in parte ha però rivisto la valutazione di LC come comandante militare – argomento troppo vasto per parlarne qui), ma intervenire proprio oggi, quando si sta iniziando a valutare la Grande Guerra come evento storico e non più con un approccio ideologico (qualunque esso sia), mi pare un errore.
I fratelli Rosselli, mah. Se potessero vedere che capolavoro di incapacità e caos è diventata l’Italia, non sarebbero molto contenti e appagati del loro sacrificio. E non solo loro, ma molti altri martiri che sono morti per un’Italia migliore. Le passate elezioni comunali hanno evidenziato il fiato corto di quegli onesti dilettanti del M5S. I soliti partiti sono tornati sul trono e presto i soliti accordi trasversali, nulla di nuovo sotto il sole. Paese senza speranza. Via tutte le targhe a nome Generale Luigi Cadorna, sono d’accordo. Io comunque farei di più, già che ci siamo, togliendo le varie targhe dedicate a Togliatti, Stalin e simili. Un commento fuori tema: un plauso all’emittente senese che ci fa vedere il consiglio comunale senza censura. E’ molto istruttivo vedere il comportamento indecente ed arrogante di certi consiglieri, in gran parte della maggioranza, così che alle prossime elezioni comunali avrò le idee molto più chiare su chi affidare il mio voto. E’ divertente la faccia del nostro sindaco che sembra un pesce fuor d’acqua, che sembra chiedersi il motivo di essere in quel luogo e quando andare via per presenziare qualche cerimonia podistica-enogastronomica dove sfoggiare il suo sorriso a 32 denti, magari con un bicchiere di vino in mano.
Pensavo lì per lì che ti riferissi al capolavoro realizzato nel piazzale della stazione a loro intitolato … sottopasso incluso.
Prima di dare un nome ad una strada bisognerebbe pensarci bene ed intitolarla a qualcuno che meriti davvero la memoria perché poi è molto difficile cambiarlo.
Pensa che a Bologna c’è ancora Via Stalingrado, città che non esiste più nel mondo reale da diversi anni.
Un apparente paradosso …
Ottima osservazione. Anche la stazione di Siena, per come è ridotta, non è certo un bell’omaggio alla memoria dei fratelli Rosselli.
Eh, bravo Gab, sai che ti dico? Riabilitiamo anche Stalin (Putin lo sta facendo da anni con discreto successo), visto che ci siamo! Quale sarebbe la storiografia che gli avrebbe restituito il pristino onore, e soprattutto su quali basi?
Certo che sulla storia ognuno può dire tutto ed il contrario soprattutto quando è ancora mescolata con la politica e noi, volenti o nolenti, siamo quello che resta dopo la seconda guerra mondiale. Dal mio punto di vista (personale dunque opinabile) eliminerei Cadorna e Stalin (il macellaio che mi piace ha la bottega vicino a casa mia) ma Stalingrado la lascerei nel ricordo dell’omonima battaglia che dette via alla riscossa russa contro le armate naziste. Togliatti poi, con la svolta di Salerno, ha trasformato di fatto il PCI (allora secondo partito italiano) da partito insurrezionale a partito parlamentare (quanto in autonomia non lo so, comunque lo ha fatto) ed il suo partito è stato decisivo per scrivere la Costituzione. Tutti gli esponenti politici dell’arco costituzionale dell’immediato dopo guerra hanno diritto più o meno alla loro bella via, se non altro per aver dato vita alla Repubblica italiana.
Off topic:
meglio fare il blogger nell’aggrovigliata Italia che nella Russia del mitico Putin, nuovo faro del mondo occidentale e mito di molti lettori di questo blog.
Caro AB
La questione non è se Putin è simpatico o no. La questione è che la Russia ha tutte le risorse che servono all’europa. E l’Europa fa di tutto per fargli la guerra.
Ma dato che la russia ha le armi vere per difendesi.Non rimane che fargli la guerra con qualche Blogger. Il risultato è che le risorse vengono dirottate verso la Cina. Ecco la ragione della crescente povertà in Europa. E ogni volta ritorno in Toscana vedo il peggioramento della situazione. Caro AB oramai la povertà ha raggiunto vasti strati della popolazione….
Dopo questa disamina da brividi avrà certo qualche chance in più per lavorare sotto l’egida del Cremlino.
Nel frattempo che la Russia dell’avvelenatore e incarceratore di giornalisti e avversari politici invadeva il territorio di un’altra nazione, provocava ripetutamente paesi europei con “sforamenti” negli spazi aerei altrui, negava (e nega) molti diritti civili e via discorrendo la kattiva Europa comminava qualche sanzione commerciale. Uguale uguale alla sua perentoria affermazione sulle volontà guerrafondaie europee, proprio!
Le balle dei fan di Apputeen non conoscono limite, a quanto pare.
PS: Sì, la Russia ha importanti risorse, con le quali ha fatto tanti soldi (finiti in mano ai pochissimi dell’oligarchia, eh, perché sempre Apputeen i poveri e anche la classe media fanno un poco recere), peccato che basti un periodo di volatilità e ribasso del prezzo del petrolio per mettere tanta pressione (aka cacca) alla Madre Russia; Russia che qualcuno dipinge come grande potenza, ma che tolte le armi nucleari non spaventa nessun normodotato – e considerare le testate nucleari in qualsiasi discussione è come minimo poco serio, come chiunque sappia due cose due di teoria dei giochi e di storia della Guerra Fredda dovrebbe ricordare.
Ah, lasciamo perdere le argomentazioni sulle cause della “povertà” (quasi tutti i paesi europei sono tornati o stanno tornando ai livelli pre-crisi…) europea, capisco come la tentazione “Bar dello Sport” sia forte su internet.
Caro Signor. TUcci
Perroneamente la crisi non mi ha toccato anzi,ora sono molto più ricco.
Ma per la maggior parte degli europei non è così.La crisi è pesante ed hanno continuato a nascondere il debito. Non devi aspettare molto,
Basta aspettare la fine dell’estate. E ti renderai conto che la deflazione da debiti più la deflazione tecnologica è implacabile.
Con un peggioramento verticale della situazione economica.
E sapere il paese più a rischio è la Francia. Fai te
L hann fatto i cambiamento dottrinale
In quel di borgo ameno Monticiano
Sorti fori dal seggio elettorale
Sorpresa che sgomento’ il profano
Dopo settanta anni sarà male?
Se i popolo decise di sua mano
Certi soggetti inani ed incapaci
Di liberarsi lui da quei mendaci.
Potenza della propaganda, da tutti i lati del globo.Per quanto riguarda Mosca,il Ministro della Difesa ha parlato apertamente di Guerra dell’Informazione. E in questo campo loro la sanno davvero lunga. Consiglio vivamente di leggere l’inchiesta pubblicata nella nuova rivista MILLENNIUM diretta da Peter Gomez, sugli uffici della Dezinformatsija a Mosca. Questo tipo attuale di guerra fredda comincia ad essere documentato anche online con ricerche interessanti: è’ il nuovo fronte della lotta per il controllo delle menti.