La domenica del villaggio: un film, una mostra, il romanzo ereticale
Menu ricco, as usual, questa domenica, per la rubrica culturale del blog: recensione del film “La ragazza del treno”; presentazione della mostra del Santa Maria sulla Grande Guerra. Per finire, la primissima anticipazione sul nuovo romanzo ereticale…
Buona, buonissima lettura a tutti!
“LA RAGAZZA DEL TRENO”: INQUIETUDINE MISANDRICA
Tratto dal best seller di Paula Hawkins “The girl on the train”, il film diretto da Tate Taylor squaderna davanti agli occhi dello spettatore inquietudine, su questo nessun dubbio. Il voyeurismo della protagonista – una eccellente Emily Blunt -, è un voyeurismo da persona sconfitta, che cerca nella altrui (presunta) felicità, un senso alla sua affranta vita. Dal suo guardare in casa d’altri – fuor di metafora -, nasce un ben congegnato intreccio thrilleristico, che ovviamente lasciamo ai futuri spettatori (specie se non hanno letto il libro!). Chi però ha scomodato l’Hitchock de “La finestra sul cortile”, ha preso un duplice abbaglio: per la genesi, appunto, del voyeurismo della coppia Stewart-Grace Kelly, ben diverso da quello dell’alcolizzata protagonista del film; sia per la tensione, che vede questo film inevitabilmente soccombente, rispetto al capolavoro del maestro assoluto della suspence.
In più, ed infine, aleggia sull’opera, dall’inizio al termine, un neanche tanto recondito senso di misandria: sacrosanto pensare, e mettere in scena, che noi maschietti abbiamo colpe da cui emendarci nei confronti dell’universo femminile, ma in questa storia i maschi sono tutti – pur con sfumature – colpevoli, mentre le donne sono tutte – pur con sfumature – vittime.
L’Arte dovrebbe rendere la complessità dell’esistente anche in questo delicato campo, no?
MOSTRA SULLA GRANDE GUERRA: 10 E LODE
Abbiamo visitato la mostra sui fotografi e la Grande Guerra, inaugurata un paio di settimane or sono al Santa Maria della Scala. Conoscendo il valore e la passione storica di Gabriele Maccianti – curatore del tutto -, non avevamo dubbi sul fatto che ci saremmo trovati davanti ad una mostra di qualità, e così è stato.
Materiale, ce n’è in quantità industriale, e materiale non scontato (anche sulla brevissima occupazione dell’Albania e di una porzione della Turchia, per fare solo un esempio fra i tanti); buono l’allestimento, corretta l’idea di tradurre, almeno in inglese, le parti più importanti degli spazi espositivi. Una mostra da guardare (grandi foto, ovviamente, ma anche video e quadri ad olio), da ascoltare (canzoni dell’epoca), da leggere, con testimonianze dall’interno di rara pregnanza umana, come quella del giovane che ha scelto l’aviazione militare perché combattendo nei cieli si può certo morire, ma, almeno, non si resta storpi…
E poi, tanti nomi e cognomi di combattenti che formeranno il nucleo del primo Fascismo locale, sul quale lo stesso Maccianti l’anno scorso ci ha dato un libro definitivo.
La retorica bellica grondava, trasudava enfasi, all’insegna del dolce et decorum est pro Patria mori; noi, molto più sobriamente, ci limitiamo a consigliarvi di trascorrere almeno un’oretta all’interno di questa mostra: ne uscirete arricchiti, credeteci.
“SCENE DA UN MATRIMONIO”: IL ROMANZO DELL’ERETICO
Il titolo dell’ultimo romanzo dello scrivente, in uscita il prossimo 7 dicembre, è una sfacciata citazione dal celebre film di Ingmar Bergman del 1973 (quanti lo ricordano?).
Si tratta di un romanzo del tutto diverso dagli altri ereticali, come subito capirà chi lo leggerà: difficile da definire con esattezza, lo potremmo considerare una commedia dal retrogusto amarognolo. Si ride, sì; si pensa, certo; ci si immedesima, almeno in parte : è verosimile. Storia di una famiglia di cinquantenni senesi, composta dal marito macellaio (Altero) e dalla moglie professoressa di Italiano e Latino al Galilei (Lucrezia), due “splendidi” figli all’attivo (uno adottato), in questa vicenda non c’è niente – o quasi… – dei temi di denuncia ricorrenti in questo blog.
Una commedia agrodolce ( molto più agra che dolce), sulle difficoltà di una coppia scoppiata, tra Woody Allen e Vitaliano Brancati. Con nessun intento moralistico, e con una sola certezza: dopo avere letto di Altero e Lucrezia, vi sentirete sollevati. Perché difficilmente il vostro matrimonio – per quanto pieno di problemi – sarà peggiore del loro…
Da quando in qua le insegnanti di italiano del liceo sposano, almeno in prime nozze, dei macellai?
Caro anonimo, ti aggiungo che in effetti se ne pentirà, eccome se se ne pentirà, e gli farà oscenamente pesare la sua superiorità culturale (sebbene il macellaio Altero sia un macellaio di buone letture). Ma il problema è: lo lascerà, sic stantibus rebus? Ai lettori, il piacere di scoprirlo…
In partenza per Radicondoli (per Siena tv di domani), buona settimana a tutti, belli e brutti…
l’eretico
Caro professore
Io sono parte ingeressata e devo confessarti che mia moglie è insegnante di tedesco
in una scuola tedesca della Svizzera. Ed è ventanni che si viveinsieme. Come signora mi levo di cappello. Ma quando veste i panni da insegnante…….Ma io gli dico in Tedesco, se tornassi indietro non sposerei mai un insegnante. Ella si infuria e mi dice in italiano: parla la tua lingua che sbagli tutto.
Ed io : Eccola la professoressa ma io non sono mica un tuo alunno.
Allora se ne va e dpo mezza giornata torna dolce come quella signorina che conobi
venti hanni fa. E tutto pensavo che fosse un insegnante…..altrimenti.
Anche in italiano non è che vada granché bene…
Caro Francesco
Ti devo dire come alla mia signora? Non sie mica il mio professore. Dai sono battute,
ma parlare in tre lingue diverse e scrivere con un telefonino non è facile.
Comunque rimango fino al referendum per un bel no e da vittorioso torno in Svizzera.
E quella sera sul Baluardo a Colle leggerò sulla lapide li esposta le fatali parole….
Eran li cittadini miei presso a Colle
in campo giunti coi loro avversari………….
Mio marito mi critica spesso dicendo che faccio la maestrina dalla penna rossa e voglio insegnare tutto a tutti. Ci tengo a dire che non è vero per niente! Io allora gli rispondo “ma perché non ti fidanzi con Melania Trump?”. Mio figlio (3 anni) non ha le idee chiare su chi sia Melania Tramp e cosa voglia dire “fidanzarsi”, però ha intuito che trattavasi di un “vaffa”. E così, alcuni giorni fa, quando gli ho negato l’ovino Kinder a colazione, mi ha risposto molto risentito “Mamma, vai a fidanzarti con Melania Trump..e io sto con il babbo!”.
p.s. ti farà piacere sapere – e te lo dico, sommessamente, in anteprima mondiale – che due giorni fa ho finito di scrivere anch’io un romanzo di ben 565 pagine! In realtà si tratta di una traduzione che ho fatto dall’inglese su commissione di una scrittrice americana di successo (almeno negli US). Non so se il libro sarà accolto anche in Italia con lo stesso entusiasmo. Ma sono contenta di aver portato a termine questa opera titanica, ma piacevole.
Cara Marg
Io la mia dolce metà non la cambio con nessuno, poi faccio molte traduzioni economiche dall’ Italiano al tedesco e lei le riguarda. Dal Tedesco e Dall’inglese faccio da me.
Comunque Marg ha fatto un grande lavoro di traduzione la ritengo cosa encomiabile,
ottimo lavoro…
Se mi racconti che è pure vegana animalista o che magari da ocaiola ha fatto
Causa alla contrada per discriminazione sessuale te lo compro anche io
Grazie, anonimo! Sei stato molto carino. Mi aspettavo un commentino carino anche dall’Eretico, speravo fosse orgoglioso di me.
p.s. naturalmente, Raf, il tuo nuovo romanzo lo leggerò quanto prima e sicuramente con molto piacere!
Poi si ragionerà della prima guerra mondiale ributtante massacro del quale la retorica patriottarda ha celebrato l’anno scorso il centenario
Stamani però dedico al latomista baffino bolognese/loggionista del vostro paese la seguente. Visto che con la faccia come il deretano e sicuramente non per sua iniziativa il frater si è affacciato subdolamente e con verginale candore a questo blog. Replicò ai suoi tentativi di smacchiare il cappuccio
Nero suo e dei suoi sodali spaccapietre.
Sentenza a sezioni unite del tribunale massonico del 20/10/1978
Per il principio 1 capitolo IV degli Antichi Doveri
Nessun fratello può denunciare o anche solo minacciare di farlo un altro fratello ai tribunali profani(ovvero tribunali della repubblica Italiana)
Qualsiasi siano le ragioni o le motivazioni delle quali egli sia venuto a conoscenza.
Negalo pappagallo ammaestrato di un baffino bolognese
Per i profani come me andate a cercarvi su Google Fratellanza Giuridica
Verrà fuori amplissima documentazione del modus operandi dei fratelli presenti in ogni settore della magistratura e delle attività professionali
Connesse al “presunto mondo della legge uguale per tutti”
Vieni baffino che ora si parte reggiti le brache
Dimenticavo di aggiungere che se un fratello denuncia ai tribunali profani
Un altro fratello massone la conseguenza è l’immediata espulsione dalla loggia di appartenenza.Ora questo cazzaro di baffino che si affaccia sul
Blog raccontandoci che il tesoriere del goi ha chiesto al Bisi di autosospendersi ,vediamo quale altra novelletta per bimbi scemi avrà la faccia di pubblicare . Io non gli ene fo’passa una senza battezzagliela
Baffo so finiti i tempi nei quali la parola massoneria si pronunciava sottovoce e guardandosi prima intorno . Ma questo lo sapete bene anche voi
Latomisti .Altrimenti non saresti stato autorizzato a interloquire con noi
Poveri profani iliaci.
Raccomandati all’arcontaccio tuo samael yaldabaoth jabulon o come lo acronimate g.a.d.u.
Il bello viene da ora in poi
Devo riconoscere al nostro fiorentino scatenato, che non ci ho capito nulla o quasi nella sua pur vibrante, sanguigna invettiva, degna di quel suo concittadino dell’Alighieri, che ai suoi tempi fustigò i dissoluti costumi dei suoi contemporanei, compresi i nostri “vani” antenati.
Eppure, anche se di massoneria – lo confesso – sono completamente digiuno, seguo sempre con piacere gli argomenti del blog dell’Eretico ..
Se qualcuno, quindi, mi facesse anche solo capire chi sarebbe ‘sto “baffino bolognese”, anche se del caso con un disegnino esplicativo, gliene sarò eternamente grato.
Si è intrufolato sul Blog dalle sentine di fogna latomistica come una pantegana con tale Nick ci sta che si rifaccia vivo magari con altro Nick
Ma siccome so seguace dello strologo di brozzi (che conosceva la merda al puzzo e il pruno al tatto) come si riaffaccia lo fiuto no prob.
Ora ho capito tutto … grazie.
Sulla mostra della Grande Guerra concordo, e va riconosciuto il merito a Gabriele Maccianti di avere svolto un gran lavoro (del tutto gratis, se ricordo quello che l’Eretico ha detto a Siena tv).
Sul romanzo, non vedo l’ora di leggerlo, incuriosito dalla diversità. Forse l’eretico si è stancato di parlare sempre delle tristi storie del malgoverno senesota?
Sulla Grande Guerra consiglio vivamente la lettura del libro “Maledetta Guerra” di Lorenzo Del Boca.
Ottimo il suggerimento di Andrea Pagliantini, cui mi associo.
A “Uno che ricorda”: no, davvero, non mi sono stancato per niente (finché ci sarà gente come Valentini ed Acampa ed altri a giro, come farlo?!?), infatti continuo il blog e, anzi, ho raddoppiato, da settembre, su Siena tv (domani puntata ESPLOSIVA del “Martedì dell’eretico”).
Però mi piace anche parlare-scrivere-ragionare di altro (come dimostra questa rubrichetta settimanale): e comporre questo romanzo mi ha divertito assai…
L’eretico
Un anno sull’ altipiano di Lussu
E per l’ altra campana tappe della disfatta di Fritz weber
La prima parte del libro di weber tratta anche lei le vicende belliche
avvenute sull’ altipiano di Asiago a partire dalle idiote e suicide offensive
Italiane per finire con la strafexpedition austro ungarica
Poi da lì il carnaio del carso e si finisce col Piave
Buona lettura
Tutti e due autobiografici.
Gli scrittori della Grande Guerra era a programma di un concorso passato anni fa. A memoria mi ricordo la bellissima raccolta poetica Le notti erano tutte un’alba, poi Ritorneranno di Stuparich e il giornale di guerra e prigionia di Gadda. Completava il programma il già citato Lussu, e devo dire che erano tutte letture di gran livello. E se uno invece vuole vedere un film, sempre a memoria direi Gli anni spezzati di Weir.
E mettiamoci orizzonti di gloria di Kubrick
Tempo di vivere tratto da tempo di vivere tempo di morire libro di Remarque
E con questi si manda in. culo la retorica patriottarda dell’anno scorso
In stile: chi muore per la patria vissuto ha assai
Vabbe pure uomini contro di Rosi tratto dal libro di Lussu e si fa quaterna
Sulla rota di Versailles