Viola out, Valentini speriamo (e Casa Pound)
Giornata davvero intensissima, cari lettori: Viola Fabrizio che viene dimesso da banca Mps, è la notizia bomba che rimbalza all over the world; in più, domani sapremo (forse) se Valentini Bruno andrà finalmente sotto Processo (speriamo il primo di una copiosa serie), infine inizia la kermesse fascista a Chianciano, con tutte le polemiche annesse. Che tris d’argomenti, wow…
Buona lettura a tutti, dunque!
JP MORGAN DIMETTE VIOLA FABRIZIO
Che il destino dell’Ad di banca Mps Viola fosse molto, molto a rischio, era nell’aria da tempo; francamente non ci aspettavamo, però, che saltasse per la Festa della Madonna, pensavamo e speravamo un po’ più in avanti. Mediobanca e JP Morgan, evidentemente, avevano fretta di mandarlo a casa.
Adesso resta a disposizione, pro tempore: il che vuol dire che si è messo davanti alla cassa ad aspettare più soldi possibili, per il suo ben fare nel suo sciagurato quadriennio targato Mps.
Ed i soldi gli arriveranno, tranquilli: Viola Fabrizio è una di quelle italiche figure che sanno troppo, dunque cadono sempre ben in piedi. Inutile fare collette alimentari, dunque: tranquilli, mangerà, mangerà lo stesso…
Aspettando – dopo Bragadin e Viola – di vedere saltare la Dalla Riva ed altri, resta il problema dei problemi: che fare delle obbligazioni subordinate Mps? Pare che NON SOLO sarà obbligatorio convertirle in azioni, MA ANCHE tenersele (le azioni) per un paio di anni; visto che le subordinate riguardano investitori istituzionali (tira baralla), ma anche semplici investitori, si prefigura un affaire che Etruria, al confronto, potrebbe essere stata una semiragazzata. Sta a vedere che si incazzano anche gli omini degli orti, alla fine…
Comunque, tranquilli: al ragazzotto di Rignano hanno detto di dire che l’aumento di capitale si farà, ed a breve, dunque non c’è problema. Nel dubbio, la grande stampa internazionale ci dice anche come votare, quando raramente capita: un bel Sì al Referendum, e tutto sarà a posto. A parte la democrazia…
VALENTINI BRUNO: A PROCESSO (SPERIAMO!)?
Dopo il rinvio dello scorso giugno, domani – se il Gup Cornetti non si prenderà più tempo – sarà il giorno in cui il Sindaco di Siena saprà se ci sarà un bel Processino (magari il primo di una serie) tutto per Lui, e per qualche altro che gravitava intorno all’amministrazione di Monteriggioni, Lui regnante. Intanto – come Bastardo senza gloria ha scritto – il Pd ha già trovato il nuovo candidato Sindaco, individuandolo nel deputato Dallai, in ossequio al patto fra Franchino il Ceccuzzi (gran signore, senza ironia: avviso di garanzia, ed a casa subito) e il sempre più trombonesco Scaramin Scaramelli, che andrebbe a prendere il posto di Dallai in Parlamento (dove almeno grosso danno non potrebbe fare). Stiamo dunque a vedere: sempre che l’avvocato De Martino non abbia un Processo in Calabria anche a questo giro…
CASAPOUND A CHIANCIANO…
Abbiamo già scritto, sulla questione Casapound a Chianciano (al Santo, che ci ha ben ripreso; ai martinellati, che invece di fatto non hanno risposto, guarda un pochino…). In soldoni, va tollerata la manifestazione del movimento – che al Fascismo certo si richiama – a Chianciano? Proprio in quanto fermamente antifascisti (e del fenomeno un pochino a conoscenza), diciamo certo di sì (se poi si pensa che ci siano estremi penali nell’evento, si abbia il coraggio di dirlo, e di essere consequenziali).
Alcuni anni fa, per dirne una, fu ospite – riverito, e presumiamo pagato – dell’Universitas senese il professore Enrico Fenzi, ideologo delle Brigate rosse: uno che ama e conosce Dante e Petrarca, ma amava anche Mario Moretti e Renato Curcio. C’eravamo, alla sua lectio magistralis. All’Università, ci pare che la Sinistra antifascista sia molto ben rappresentata: nessuno fiatò.
E Fenzi, lui, pur non sparando di persona un colpo (quello si fa fare alla manovalanza), un ruolo importante, nelle Br genovesi, ce l’ha avuto, eccome. Ma nessuno – lo ripetiamo – fiatò.
Ai cari censori piddini – quando gli riusciva di censurare, ora è più difficile – che sono del tutto fascisti dentro, e l’hanno dimostrato ampiamente nei fatti durante il Sistema Siena, oggi tanto scandalizzati, dico solo questo: esiste anche un FASCISMO DELL’ANTIFASCISMO (andate su Wikipedia, e cercate chi l’ha detto, non è difficile). Voi – sappiatelo bene, e ricordatevelo -, ne siete degnissimi rappresentanti…
Ps I Consiglieri dell’opposizione (Giordano, Trapassi, Sabatini, Bianchini) chiedono lumi, in Consiglio comunale, sul Piano di prevenzione antisismico del Comune di Siena; ovviamente, nessuno gli risponde…
Sul secondo argomento: capisco come Dallai possa tornare a casa ma mi sfugge come il sostituto possa raggiungere Roma. E non perchè non conosca la strada ma semplicemente perchè le politiche in Italia stanno diventando un optional.
Il sostituto dovrebbe essere Marco Morelli che già conosce Siena ed è il banchiere italiano più autorevole a livello internazionale, garanzia per il buon esito del delicato aumento di capitale.
Dopo anni di Banca retail-centrica si passa al modello di banca corporate-centrica.
un personaggio interessante Fenzi…
credo di averlo visto sulla Rai, intervistato da Zavoli nella trasmissione “La Notte della Repubblica”, mi sembra… Troppo facile dire che di trasmissioni del genere non se ne vedono più, e magari non è nemmeno vero.
sì, un personaggio interessante a suo modo. Anche perchè credo che fosse un dissociato e non un pentito, ma non mi sono preso la briga di andare a verificare…comunque mi colpì che intelligenza e cultura fossero state messe al servizio di un progetto francamente grottesco e produttivo solo di vittime colpevoli di nulla. Colpirne uno per educarne cento… comunque già Marx lo disse fin da subito: se questo è marxismo, io non sono marxista! Le idee del compianto Karl da Treviri sono state interpretate nei modi più vari e immaginifici, cosa che lui non avrebbe apprezzato affatto. Però va detto atto a Fenzi di essersi fatto i suoi anni di galera…il diritto di parola lo avrà recuperato nel frattempo.
in amicizia
non sono sempre d’accordo su tutto ma ti leggo sempre.
hai visto che c’è ora al posto del Doccino? non mi sono ancora riavuto…
Giovanni
Caro Giovanni,
Fenzi la sua galera l’ha fatta, ma è proprio questo che volevo fare notare: non mi risulta che i casapoundisti – con cui sono in totale disaccordo sul 94% dei contenuti – siano recidivi delle patrie galere, a differenza sua (e di Sofri Adriano, giustamente ricordato da un altro attento lettore).
Eh sì, caro Giovanni, il Doccino: che bei ricordi di costolecci e di vecchi amici. Ora c’è il cinese: è la globalizzazione, no?
Ps 1 Su Morelli: se sarà lui il nuovo dominus di Mps, davvero il cerchio si chiuderà; che abbia un elevato standing internazionale, nessun dubbio. Ma vorrei che a tutti fosse chiaro il ruolo che aveva nella banca ai tempi di Mussari-Vigni…
Ps 2 Eravamo preoccupati, ma il buon Fantini è finalmente tornato: gaudeamus igitur! Ovviamente dice cose non sempre comprensibili, ma tant’è: noi – che non siamo FASCISTI DELL’ANTIFASCISMO come i piddini – lo ospitiamo volentieri. Semmai, ancora una volta, lo inviteremmo a lanciare i suoi strali anche verso chi ha un’immagine davvero a senso unico delle vicende del ventennio. Ma forse – ci rendiamo conto – è davvero chiedere troppo…
L’eretico
“I fascisti dell’antifascismo”, un’altra perla. Pare che non l’abbia inventata l’Eretico che comunque ci propone anche questa. Davvero inesauribile.
Fantini, bando alle ciancie: vorrei capire quale sarebbe l’attualità del fascismo. Cioè a dire, come mai vi ripresentate sulla scena bramando la conquista del potere senza ombra di riflessione sul vostro (e dunque sul nostro) passato. Non credo si trovi più, se non al manicomio, chi sostiene lo stalinismo, essendo chiaro a chiunque si professi di sinistra che la Kolyma non è il “sol dell’avvenire”. E anche i brigatisti oramai campano di conferenze in cui ci raccontano di quanto furono scemi da giovani. Viceversa non odo parole di autocritica, né per la dittatura fascista (e soprattutto nazi-fascista: difatti non capisco come mai questi giovani aitanti che si dicono “fascisti” si rifacciano all’esperienza di Salò, invece che ad altri più brillanti momenti della carriera del dittatore), né per Auschwitz, né per il Binario 21, né per le Ville Tristi, né per Marzabotto o Sant’Anna, per i fratelli Rosselli, Matteotti e così via. E gli ex capi dei NAR sono in pianta stabile nella mafia romana. Insomma, pare che il fascismo sia inscindibile dall’esperienza del Ventennio, così come il nazismo sia inscindibile da Hitler ed entrambi, dalla soppressione della libertà: dunque perché chi vi ha subito già una volta, dovrebbe tollerarvi? Insomma, pensate di riproporvi paro-paro come vi abbiamo lasciato qualche anno addietro?
Non ritengo che il fascismo sia attuale ma posso rispondere solo a questa delle tue domande. Tutti gli altri argomenti ed episodi che elenchi sono troppi e sopratutto così da te distorti che mi ci vorrebbe un mese per risponderti.
Fantini, ma ci dobbiamo ciucciare di nuovo anche le teorie dell’eugenetica, il “Contra Judaeos”, “La difesa della razza” dell’ Interlandi? Il suo “Il Tevere” fu l’organo della propaganda nazista in Italia. Ci scriveva anche il tuo amato Duce: anzi, si dice che vi scrivesse ciò che non osava scrivere sul “Popolo d’Italia”. Se d’accordo con le sue teorie? Risposte ammesse: SI oppure NO. Da parte di voialtri che vi dichiarate ancora “fascisti” non si è udito un gemito d’autocritica. Io credo che il tuo tentativo ultrarevisionistico di purificazione e beatificazione del fascismo sia PATETICO.
« A Telesio Interlandi / Or ciascun si raccomandi / presentando com’è logico / l’alberel genealogico »
(Mino Maccari)
Non sono d’accordo con nessuna delle ipotesi di Interlandi che conosco solo perché tu le scrivi. Si perché da quando sono al mondo (1957) non le ho mai sentite proporre da anima viva. Ora, però, vai al pronto soccorso perché hai bisogno di aiuto
Fantini, vedo che quando ti si punge sul vivo passi direttamente all’insulto, PUR DI NON RISPONDERE: un espediente teatrale un po’ logoro, o forse sarà lo squadrista che è in te. Ti spacci per esperto del fascismo ed ignori il massimo teorico della razza del defunto regime? Ma dai! Prima o poi dovrai dare una risposta alla domanda che ritengo si ponga chiunque ti legga: ma come si fa a riproporre, senza un minimo di distanza critica, senza ombra di autocritica, oggi, nel XXI secolo, il fascismo nella sua integralità? Per te democrazia ed antifascismo sono in tutto equivalenti alle Brigate Rosse: una cazzata sesquipedale che rivela solo una profonda disonestà intellettuale. Eppure non ti ho mai sentito prendere le distanze, non solo da Auschwitz, ma nemmeno dal terrorismo nero neofascista. Non so dire, invero, chi di noi due abbia bisogno dello psichiatra.
p.s. guarda, il “professorino” che ha letto qualche libro, cortesemente, fallo con qualcun altro.
guarda Fantini, non sono io che confondo nazismo e fascismo: non è colpa mia se i fascisti “moderni” tipo Casa Pound o Forza Nuova citano Adolf Hitler piuttosto che Italo Balbo. Come si chiama quel gruppo rock che inneggia a Hitler e all’olocausto, all’uccisione di massa dei “subumani” tramite Zyclon B? Ecco, questo è l’universo neofascista. Non intonano stornelli alla bonifica delle Maremme. A Varese hanno celebrato il compleanno dell’imbianchino austriaco. Perché si dicono fascisti, se si rifanno al nazismo? Questi camerati riempiono i social media di citazioni di Hitler e foto di nazisti. Però si dicono “fascisti”. Digita Casapound su Google e vedrai che roba viene fuori. Dunque sono io a confondere fascismo e nazismo? Forse dovresti chiedertelo.
e che hai da fare il prossimo mese? Credo che tu abbia capito BENSISSIMO, e semplicemente non voglia rispondere. Cioè, non SAPPIA rispondere, perché non credo vi sia alcuna giustificazione nella riproposizione pari pari dell’ideologia nazifascista, come se Auschwitz non fosse mai esistita. Una sola domanda, per rispondere alla quale non credo occorra un mese: volete ancora sopprimere la democrazia?
L’ideologia nazifascista non è mai esistita perché non è mai esistito un partito nazifascista. Durante il Ventennio non fu abolita la democrazia, intesa come governo della maggioranza parlamentare, perché lo Statuto Albertino all’art. 3 recitava che solo al Re apparteneva il potere esecutivo. Caro Groppone se studi è meglio.
Fantini, la tua non è acribia, ma velato negazionismo.
Buongiorno Eretico,
x Doccino: più che la globalizzazione pare sia un vento di debiti (e temo non sarà l’ultimo a salutarci)
x Morelli: mah … se era un fenomeno proprio qui doveva TORNARE dove già era ai tmpi di Mussari – Vigni – Parlangeli – Ceccuzzi (che contribuisce a decidere il sindaco … complimenti n.d.r.) ?
Enrico Fenzi era uno degli intellettuali delle Brigate rosse le quali non rispondevano tanto alla ideologia di Marx quanto al modo di potersi insediare ai vertici dello Stato per poterla applicare. E per raggiungere questi vertici le Brigate rosse vollero ripartire da quella che definivano come “Resistenza tradita”, tradita nel senso che non aveva portato il comunismo in Italia come aveva indicato Lenin ai suoi fedeli in un articolo riportato sull’Unità del 9 marzo 1924, pag. 3: “…La III Internazionale si pone al lavoro per organizzare le forze del proletariato nella lotta rivoluzionaria contro i governi capitalisti, nella guerra civile contro la borghesia di tutti quei paesi per la conquista del potere politico, per la vittoria del Socialismo”. Dal 1943 i partigiani comunisti italiani, istruiti da Longo e Togliatti che dimoravano a Mosca (Togliatti della Russia ne aveva addirittura la cittadinanza), si dettero ad uccidere fino al contrordine che venne loro dato dopo l’accordo di Yalta, quando a Stalin non fu concesso di poter inglobare l’Italia nell’orbita russa. Quindi niente comunismo in Italia e la sensazione da parte di molti partigiani rossi che la Resistenza fosse stata tradita. Alberto Franceschini nel suo libro “Mara Renato e io, storia dei fondatori delle B.R.” spiega a pag. 32: ” Il primo passo fu scegliere la sigla, il nome con il quale avremmo firmato le nostre azioni. Mara, Renato e io eravamo d’accordo che doveva collegarci alla Resistenza, alla guerra partigiana: doveva essere la materializzazione del filo rosso”. E giù morti a tutto spiano..
Riguardo Casa Pound: molto arguto il commento, mi sembra che il concetto del fascismo dell’antifascismo sia di un certo Pasolini, mica l’ultimo arrivato con la piena, tutt’altro, ce ne fossero ancora certe ‘menti’ nell’attuale cultura italiana. Ma la sinistra, se ancora la possiamo così definire, ricorda questa grande persona solo quando le fa comodo. Ultima osservazione: agosto 2005, bel ricordo per me, ma non per una certa sinistra perché alle finestre del Comune, come spettatore, c’era un certo Adriano Sofri, personaggio, salvo smentita, molto controverso ed allora in regime di semilibertà; eppure dai media locali e nazionali non mi ricordo alcuna obiezione negativa, tutto regolare. Considerati precedenti analoghi episodi, penso che se la persona fosse stata di un’altra parte politica ci sarebbe stata una rumorosa protesta. Due pesi, due misure, bella democrazia.
Pasolini nell’articolo sulla scomparsa delle lucciole diceva che il fascismo più pericoloso venne dopo il fascismo. All’epoca gli dettero dell’idiota e nessuno capiva di cosa parlasse. Oggi parlano tutti come lui: ” il regime democristiano era ancora la pura e semplice continuazione del regime fascista. Ma una decina di anni fa [Pasolini scriveva nel 1975], è successo “qualcosa”. “Qualcosa” che non c’era e non era prevedibile […] il fascismo radicalmente, totalmente, imprevedibilmente nuovo che è nato da quel “qualcosa” che è successo una decina di anni fa […]Quel “qualcosa” che è accaduto una decina di anni fa lo chiamerò dunque “scomparsa delle lucciole”. Dopo la scomparsa delle lucciole
I “valori” nazionalizzati e quindi falsificati del vecchio universo agricolo e paleocapitalistico, di colpo non contano più. Chiesa, patria, famiglia, obbedienza, ordine, risparmio, moralità non contano più. E non servono neanche più in quanto falsi. Essi sopravvivono nel clerico-fascismo emarginato (anche il MSI in sostanza li ripudia). A sostituirli sono i “valori” di un nuovo tipo di civiltà, totalmente “altra” rispetto alla civiltà contadina e paleoindustriale. Questa esperienza è stata fatta già da altri Stati. Ma in Italia essa è del tutto particolare, perché si tratta della prima “unificazione” reale subita dal nostro paese; mentre negli altri paesi essa si sovrappone con una certa logica alla unificazione monarchica e alla ulteriore unificazione della rivoluzione borghese e industriale. Il trauma italiano del contatto tra l'”arcaicità” pluralistica e il livellamento industriale ha forse un solo precedente: la Germania prima di Hitler. Anche qui i valori delle diverse culture particolaristiche sono stati distrutti dalla violenta omologazione dell’industrializzazione: con la conseguente formazione di quelle enormi masse, non più antiche (contadine, artigiane) e non ancor moderne (borghesi), che hanno costituito il selvaggio, aberrante, imponderabile corpo delle truppe naziste.
In Italia sta succedendo qualcosa di simile: e con ancora maggiore violenza, poiché l’industrializzazione degli anni Settanta costituisce una “mutazione” decisiva anche rispetto a quella tedesca di cinquant’anni fa. Non siamo più di fronte, come tutti ormai sanno, a “tempi nuovi”, ma a una nuova epoca della storia umana, di quella storia umana le cui scadenze sono millenaristiche.” http://www.corriere.it/speciali/pasolini/potere.html
La cosa che impressiona, e che da il segno di una regressione sul piano delle libertà, è che Pasolini scriveva questo sulle pagine del Corriere della Sera!
Se corri al Pronto soccorso vedrai che uno psichiatra a toglierti la confusione dalla testa lo trovi…
non so se hai notato le virgolette. È una citazione integrale di un celeberrimo brano di Pasolini. Mi lusinga che tu lo attribuisca a me. Piace molto agli intellettuali di destra, “Disperatamente attuale o perdutamente inattuale” http://www.marcelloveneziani.com/ritratti—pierpaolo-pasolini
Caro Professore
Onestamente non conosco casa pound.
Parliamo Esra Pound fu un grande poeta e innovatore.
Non aderi al fascimo, in senso propio e sicuramente non fece del male a nessuno. In cambio subì molte torture, fu messo in una gabbia a Coltano dai suoi connazionali per poi essere ricoverato in un manicomio. Riconosciuto come grande poeta del novecento il mondo intellettuale mondiale lo fece liberare. Ritornato in italia fu sepolto a Venezia.
Cosa aveva fatto di male. Aveva una concezione sua delle Banche, che prestavano denaro non esistente ad usura, si sa che se le banche hanno dieci possono prestare un multiplo. Cio è determinato dalla banca centrale. Questo sistema viena defino signoraggio. Il signor Pound passo da Siena e studiò il monte dei pashi e capi che era nata come banca d’aiuto all’economia locale non dedita all’usura. I crediti fondiari. Soggiornò in via Ricasoli. Studiò a lungo e oltre che poeta divenne economista. Ecco perché fu un attento lettore del fascimo. Sicuramente nel suo mondo anglosassone vi era un signoraggio esagerato contrario alla sua visione di vita molto piu elevato che nell’italia fascista.
Guarda il signoraggio esiste solo nelle menti distorte(tradotto bacate) di alcuni adepti fanatici,
del resto il mondo è vario e se ci sono sette che credono nei rettiliani diventa possibile anche la storia, del resto trita e ritrita, del signoraggio, ognuno passa il tempo come vuole e più spesso come può, io preferisco il tressette al bar
L’Eretico quando si parla di fascismo non ce la fa a resistere, bisogna ci metta del suo. Tempo fa riprese entusiasta una conclusione di Piero Gobetti in base alla quale il fascismo sarebbe stato “l’autobiografia dell’Italia”. Proprio così: un’autobiografia. Mesi dopo, trattando di un libro scritto da un senese, vergò un termine che non si era mai sentito, cioè il “protofascismo”. Oggi ci scrive di censori piddini i quali però lui si è accorto essere “fascisti dentro” e lo fa dopo averci detto che il fascismo un pochino lo conosce. Eh si, lo conosce…
Scusa Eretico, potresti gentilmente citare la fonte del ” Pare che NON SOLO sarà obbligatorio convertirle in azioni, MA ANCHE tenersele (le azioni) per un paio di anni”, riferito alle obbligazioni subordinate del Monte!?
Trattasi di indiscrezione che non sono riuscito a trovare, ma se confermata sarebbe roba grossa, in quanto significherebbe che i possessori di tali bond farebbero la fine degli azionisti della popolare di Vicenza, ovvero fondi bloccati fino ad una data futura quando non si saprà il valore delle azioni quale sarà … segue fuggi fuggi generale dalle azioni Mps e conseguente bagno di sangue.
Caro Cherubino,
sei un pochino ingenuo a chiedere la mia fonte, non ti pare?
Per il resto, hai ragione da vendere: se la voce che circola negli ambienti giornalistico-finanziari fosse corretta, sarebbe davvero un bagno di sangue. Qualcuno ne pagherebbe il fio?
L’eretico
Spero vivamente che la “gola profonda” si sbagli….
Una supposizione senza crismi.
FATTO: Viola è stato il banchiere nominato al tempo del governo Monti in un momento problematico della gestione della banca.
IPOTESI: Adesso il momento è altrettanto topico e, forse, Renzi in questa banca, che detiene una notevole fetta del debito pubblico (26 miliardi BTP ?) vorrà piazzarci uno dei suoi chierichetti fiorentini.
IN OGNI CASO: Non sapremo mai a chi la banca ha elargito i lauti NPL (= prestiti aggratis) e non sapremo più neppure il resto.
D’ALTRA PARTE, che se ne sa di cosa son fatte le banche?
P.S. L’udienza CUP del Sindaco di Monteriggioni & gran Company è stata un florilegio di eccezioni preliminari (De Martino a tutto fuoco), per la parte esaminate tutte respinte dal GUP e per la parte non esaminata si andrà al prossimo ottobre.
Grazie davvero a L.A. Confidential per la precisazione, che integriamo dicendo che il tutto è rinviato al 18 di ottobre, per la precisione; l’indagato number one ovviamente si dice dispiaciuto, ha la massima fiducia nella Magistratura (speriamo la Magistratura non ce l’abbia in lui), ma intanto – tra le righe – mette le mani avanti, blaterando che il mestiere di Sindaco è complesso, dunque, magari, firma qua e firma là…
Sulle dimissioni di Viola, il bisindagato sostiene siano state date per facilitare l’aumentone di capitalino (quindi lui è favorevole alla defenestrazione, altrimenti lo vorrebbe affossare): con Viola quando c’era, contro Viola quando non c’è più. Grande, Valentini Bruno: senese docg…
L’eretico
il 18 ottobre, nel corso della storia. l’Italia non ricorda qualcuno che si sia dimesso: speriamo si colga l’occasione.
PS. ma C3T come farà ora che Masoni non potrà più invitare Fabrizio per farsi raccontare che la sera prima era stato a cena all’Aquila?
Eretico quando scrivi che Valentini era favorevole alla “defenestrazione” di Viola parli in senso figurato, vero?
Morelli nel 2006-2011 in mps faceva il comesso? Anche per lui non era la sua professione? Mps è giá fallito. Viola-Parfum , dopo l’avviso di garanzia sono usciti di scena con il ricatto di fare nomi et cognomi? I giudici hanno annullato l’avviso ed ora pagheranno una buonuscita milionara a quel genio di Viola. E noi sempre a trastullarci con fascisti/non fascisti, con Roma/Raggi.
Voglio vedere se vengono prosciugati i conti correnti se la gente non scende in strada coi forconi…ma ci sta anche di no…
Caro eretico, prendo atto delle Tue pubblicazioni ma purtroppo si stava megli oquando si stava peggio .. della serie, o Francia o Spagna purchè se magna.. ma ora tutto finito.. Monte out, ospedale out, univesità out.. e taciamo del resto.. Non ci resta che piangere.
Condannato per frode al SSN il Gruppo Menarini. Correggetemi se sbaglio, ma la Aleotti Lucia, direttore del Gruppo, non era tra gli azionisti del Monte fino a poco tempo fa? Che inizia a scoprirsi qualche nuovo altarino?
E Marco Morelli sarà….
Mps, via libera dalla Bce alla nomina di Morelli come nuovo ad
http://www.corriere.it/economia/16_settembre_10/mps-via-libera-bce-nomina-morelli-guida-banca-5c954d50-777a-11e6-a5b1-4fe0f4da1c53.shtml
Mala tempora currunt.
Cherubino sei veramente angelico…
Non c’è bisogno di gole profonde a rivelare quanto citato dall’Eretico sulle obbligazioni subordinate del Monte,basta seguire i ragionamenti degli analisti economici.
Del resto l’improvvisa ( ma prevedibile) uscita di scena di Viola pensi sia senza conseguenze?
Quanto al resto mi pare che il bagno di sangue sia già iniziato da un bel po’ anche se a Siena si mangia,si canta ,si beve come al solito,cioè con la solita incoscienza di eterni fanciullini che corrono dietro alla coda di un cavallo scambiata per la stella cometa dei re magi
Del resto già sette secoli fa fummo bollati come “gente vana” e vano vuol dire anche leggera,incosciente,irresponsabile ecc.ecc…
povero giaguaro questo commento “sulla coda del cavallo” lo potevi risparmiare. Sono uscite velenose che spesso fanno o i frustrati di contrada ovvero i soliti “trombati” ignorati da tutti o quelli della cd “venuti con la piena” te giaguaro di che razza sei?
Che il pd sia nato dal PCI con il suo passato stalinista/leninista è storia. Che oggi nel pd ci sia ancora qualcuno che si richiami anche lontanamente al comunismo o giustifichi in qualche modo le BR è fantasia allo sta puro. Che Casapound si richiami ancora direttamente al fascismo del peggior periodo (Salo’) è un fatto attuale, come anche nella destra moderata ancora ci sono personaggi che ancora pensano nostalgicamente al ventennio senza rinnegare nulla è un altro dato di fatto. Quindi mi pare assolutamente disonesto intellettualmente accostare i nostalgici del ventennio con i Piddini attuali, pretendendo di chiudere la bocca a chi del pd osa criticare i fascisti, ricordando loro un passato ormai rinnegato, morto e sepolto.
e no Roberto mica va bene quello che srivi, o che gente conosci? mica per caso conosci anche qualche omino degli orti o donnina della cooppe? credo di no altrimenti avresti evitato il tuo commento
Vorrei risponderti, ma non ho capito esattamente cosa tu voglia dire (per colpa mia ovviamente). Di sicuro non saprei cosa pensano gli omini degli orti le donnine della coope sull’argomento fascismo e antifascismo.
sul fatto che i militanti di Casapound possano esprimere le loro idee…perchè impedirglielo? la lezione di Voltaire è sempre attuale secondo me! il diritto di parola va tutelato proprio nel nostro più acerrimo avversario, guai se non fosse così. Spero solo che fra berciare slogan inattendibili e menare le mani la differenza sia chiara!
Vorrei a tal proposito ricordare che gli ebrei senesi furono arrestati nel 1943 non dai Germanici, ma da Italiani, dai Fascisti e sulla valutazione di quel periodo è cosa da non sottovalutare. Fra coloro che furono inviati alle camere a gas c’era pure un bambino di tredici anni, Ferruccio Valech. E’ un episodio della nostra storia cittadina che non manca mai di riempirmi di vergogna. Comunque io ho sempre votato estrema sinistra e quelli del PD non li sopporto granchè…anzi!
Può darsi che gli estremi si tocchino e mi ritovi più prossimo a Casapound che al Partito della Nazione, anche se questa semplificazione pseudo-sociologica mi convince il giusto… Quello che mi domando e vi domando è cosa abbia intenzione di fare la sinistra rispettabile e liberista in caso fossimo costretti a uscire dall’Euro. Siccome è una ipotesi che non può essere scartata a priori e accreditata sempre più spesso da economisti di valore, vedi lo stesso Stiglitz…come se ne esce? Quello che trascura di dire il populismo ganzo dei Renziani è che se ne può uscire da destra o da sinistra; e la prima eventualità non mi garba affatto! CasaPound è un gruppo fortemente minoritario e le levate di scudi di parte della sinistra suonano solo come un ipocrita richiamo ai valori della Resistenza e della memoria storica del Partito Comunista, per coloro che vi sono ancora legati…si vede ancora tanti!
Ma va da sè che questo richiamo ha una mera valenza elettoralistica, di qui l’ipocrisia… Torno al punto: uscire dall’Euro da destra, cioè lasciando che tutto avvenga in base alle sole regole del mercato significherebbe incamminarci per una strada impervia, in cui le disuguaglianze sociali si amplificherebbero a dismisura! Quindi fuori dell’Euro non ci aspetta la soluzione di tutti i nostri problemi, proprio per niente. Ma c’è modo e modo di presentarsi a questo appuntamento, ed è una questione nient’affatto trascurabile. Ma questa sinistra ganza e spiritosa che tuitta, tagga e ciatta ha niente da dire in proposito? O deve continuare a ripetere che l’Euro è bello e che ce la faremo grazie allo Stellone che ci ha sempre assistito anche nelle peggiori temperie? Il futuro non va sempre secondo i nostri desideri e l’implosione della Zona euro non dipende dal fatto che Giovanni è un nostalgico della Lira o degli Stati nazionali; smplicemente può essere nella logica delle cose, può essere scritto nelle leggi economiche che se ne fregano se mi sta sui cosiddetti Renzi e ce lo manderei volentieri…Perchè Casapound rimanga quello che è, un movimento di nessun radicamento, e le cosiddette “masse” non si gettino fra le braccia di qualche “caudillo” di destra, ma anche di sedicente sinistra, sarà bene saper cosa fare al momento opportuno, cosa proporre ad una società già ora pessimista, stanca e disillusa; e questo stuolo di plauditores del Partito Democratico salito alla ribalta del proscenio politico non mi rassicura punto.
p.s. anche io fra la globalizzazione e costi ormai insostenibili a fronte dei ricavi, per il Doccino, propendo per la seconda…da ultimo un s’era mica rimasti tanti a gozzovigliare fino a notte fonda insieme
a Riccardo…
mi ero dimenticato, e me scuso.
un ringraziamento per il tuo impegno civile, che ti è costato più di una “seccatura”, credo di intuire…
Giovanni
Chissà che ne pensa il dott. Fantini di Ferruccio Valech… lo conoscerà?
Ferruccio Valech ( e purtroppo non solo lui) morì in Polonia in un campo di concentramento tedesco, gestito da neanche un italiano dove era stato condotto per decisione dei tedeschi. In Italia non è mai esistito un campo di lavoro per ebrei. C’erano dei campi di smistamento, e come vi si vivesse lo si può evincere dal racconto di uno che c’è stato: Primo Levi. “Se questo è un uomo” pag. 102: …”e mi danza davanti agli occhi la pasta asciutta che avevamo appena cucinata, Vanda, Luciana, Franco ed io, in Italia al campo di smistamento, quando ci è giunta a un tratto la notizia che all’indomani saremmo partiti per venire qui (ad Auschwitz n.d.r.); e stavamo mangiandola (era così buona, gialla, solida) e abbiamo smesso noi sciocchi, noi insensati: se avessimo saputo!” Ferruccio Valech è morto a tredici anni, non per mano italiana, ed io non avrei mai premiato i suoi carnefici; anche Pietro Zuccheretti è morto a tredici anni e lo fu per mano italiana. I suoi carnefici furono premiati da altri italiani.
Risposta faziosa e vergognosa dott. Fantini, non aggiungo altro. Si faccia vedere lei da uno bravo.
Giovanni, l’area euro non rispetta tecnicamente, per principi costitutivi, i basilari principi di equilibrio macroeconomico tra le nazioni che la compongono. Per costruire un grattacielo, i padri fondatori della moneta unica, hanno scientemente impiantato deboli fondamenta su terreno ad alto rischio sismico sicuri che alla prima scossa, l’urgenza del momento, avrebbe costretto i popoli e le nazioni ad accettare dovoluzioni di sovranità, in principio improponibili, nelle mani di pochi nominati. Assodato questo, dall’euro non si esce né a destra né a sinistra; com’è possibile uscire a sinistra o a destra da un non senso? l’euro imploderà stop. Quando i costi per mantenere in piedi il grattacielo saranno superiori a quelli per abbaterlo in tre giorni i mercati lo abbatteranno, stop. Resta il problema etico politico e morale per coloro che lo hanno creato e mantenuto, difendendolo mendacemente fino alla catastrofe, assecondando scientificamente(vedi grecia), attraverso quelle regole costruttive, la vessazione della maggioranza dei cittadini europei.
benissimo, non ho alcuna esitazione nel condividere quanto dici. Sei piuttosto perentorio nella conclusione ma, pur con qualche esitazione in più, nelle mie discussioni con gli amici, anche io spargo pessimismo a piene mani… però, abbi pazienza, non è questo che volevo arrivare a dire… Una volta verificatasi la fine ingloriosa della moneta unica, che si fa? questo voleva essere il senso del mio intervento, il “Che fare?”.
io non sono sicuro di niente, manco di capire qualcosa di Macroeconomia.
ringrazio il Prof. Vittorio Carnesecchi per quelle poche nozioni che è riuscito ad inculcarmi, poche non per demerito suo… Già quando mi sono laureato io, non mancavano le voci dubitative. Augusto Graziani preconizzava già il collasso dello Sme e ne aveva ben donde! così pure ricordo di aver citato nella mia tesina la Teoria delle aree valutarie ottimali di Robert Mundell che anticipava le criticità, per usare un eufemismo, puntualmente presentatesi al nostro orizzonte economico. Ma poi che succede? Io non parlo di uscire dall’Euro volontariamente, ma del fatto che o salta tutto o consensualmente gli Stati membri fanno basta per getto della spugna come i pugili suonati. E qui si presenta il dilemma destra/sinistra…anche il ritorno alla sovranità economica può avvenire in forme politiche alternative. Qualcuno ci ha già pensato? Visto che in Italia lo spazio temporale di riferimento in politica non va oltre la scadenza elettorale successiva, io mi vesto umilmente dei panni di Cassandra….
Saluti
e speriamo di non avere ragione!
io credo che un quarto di secolo d’imperio ordoliberista, con tutto il bombardamento mediatico conseguente e l’immediato riallineamento reazionario di quella classe politica(la sinistra) che avrebbe dovuto svolgere un’attività di ribilanciamento progressista hanno impedito e continuano ad impedire un’equilibrata coscienza dell’opinione pubblica italiana e mondiale. Per questo penso che lo spazio politico per l’uscita volontaria sia praticamente inesitente tanto è vero che un timido dibattito sul tema lo puoi incontrare solo in sparute minoranze, principalmente reazionarie, che furbescamente, fiutata l’aria cercano di guadagnare posizioni vantaggiose in attesa dell’evento. Certo, un’intera classe politica sarà spazzata via come una palafitta dall’onda dello tsunami e mi riferisco chiaramente alla sinistra italiana.
Cosa fare dopo?
Semplicemente seguire alla lettera la nostra “vecchia” e cara COSTITUZIONE, è tutto scritto li, Giovanni, non occorre inventarsi niente, sai che uno dei principali consulenti economici della costituente portava il nome di Federico Caffè?
Quella costituzione calpestata e smontata pezzo dopo pezzo da tutti i trattati europei!
Centralità del lavoro, banca centrale alla stretta dipendenza del ministero del tesoro, investimenti pubblici nei settori vitali dell’economia nazionale( istruzione, sanità, energia, infrastrutture) se necessario in deficit, controllo dei movimenti dei capitali e degli istituti finanziari, difesa delle aziende nazionali private di particolare interesse strategico per il paese, queste serebbero alcune delle cose da fare ma caro amico sono tutte scritte li niente di nuovo sotto il sole.
Un saluto fraterno
PS
guarda sembra che gli USA si siano abbondantemente scocciati per questo baraccone che comincia a mandarli in deficit:
è di oggi la richiesta di danni per 14 miliardi alla deutsche bank, poi il via libera alle esternazioni di stigliz prima i motori truccati di wolkswagen, tre indizzi fanno una prova
chi vuol capire capisce
Per il Sig.Duccio
Mi dispiace che non abbia colto l’amarezza sottesa alla mia metafora della coda di cavallo/stella cometa comunque stia sereno,io non mi sento frustrato,trombato o calato dalla piena.Sono un senese che per molti anni ha potuto osservare la ns.Siena “dall’estero” cioè da fuori porta,per motivi di lavoro e ho potuto vedere come il Palio,con tutto quello che gli è stato appiccicato dentro,sopra,sotto,intorno ha finito per annullare il senso critico dei contradaioli,specie dei più giovani.
Chi ha ridotto Siena nelle condizioni in cui si trova attualmente non è stato certamente il destino cinico e baro…
È ancora la nottata non è passata,anzi….
Rifletta,la prego,sulla mia metafora della coda.
Cordiali saluti
le leggi razziali erano ben precedenti al 1943. Giorgio Bassani nei suoi racconti sulla realtà ferrarese dell’epoca ci fornisce testimonianze interessanti fin nei minimi aspetti della vita quotidiana. Quindi le premesse per ciò che è successo a Siena erano già ben poste. I Repubblichini furono poi i più zelanti esecutori della volontà dell’alleato germanico, che non è cosa particolarmente apprezzabile. E da Fossoli, gli ebrei dove venivano inviati? l’argomento è troppo serio per farci dell’ironia… Dai campi nazisti venivano pure inviate cartoline che descrivevano un quadro idilliaco della vita che vi si conduceva. Quello che si dimentica di dire, è che si cercava di nascondere agli sventurati ciò che li attendeva, per evitare trambusto e confusione. Bisogna dare atto ai Tedeschi che avevano studiato tutto fin nei minimi particolari…precisi ed efficienti come sempre. Perciò ognuno può tacitare la coscienza come meglio ritiene opportuno; a me non riesce così facilmente. Per esempio, mi sfugge la differenza fra uccidere una persona e consegnarla al suo carnefice. Ognuno è bene faccia i conti che non ciò che si è fatto in nome delle idee in cui crede. Nei miei limiti ho sempre cercato di farlo, e spesso non è stato piacevole. Difendere l’indifendibile non è solo stucchevole, è stupido…
Primo Levi nel suo libro scrive che furono su 45.000 ebrei residenti in Italia il numero degli internati nei lager tedeschi fu di 8.000. Penso che se il proposito italiano fosse stato simile a quello tedesco gli ebrei nostri connazionali sarebbero stati deportati tutti e 45.000.Infatti i loro nomi e recapiti erano noti alle autorità perché in virtù delle leggi razziali gli appartenenti alla religione ebraica erano segnalati ai Comuni e alle Prefetture.
Eh..si, come lamentava il generale di corpo d’armata Mario Robotti in Slovenia: “qui s’ammazza troppo poco!”. Gli ebrei nei territori controllati dalla Germania, l’Italia centro-settentrionale, erano circa 33.000. Riusciste ad ammazzarne “solo” il 20%.
Dal Manifesto della razza” (luglio ’38)
– “Le razze umane esistono / Esistono grandi razze e piccole razze / Il concetto di razza è puramente biologico / Esiste oramai una pura razza italiana / E’ tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti / Gli ebrei non appartengono alla razza italiana”
“Manifesto di Verona”, atto costitutivo della Repubblica sociale italiana:“gli ebrei sono stranieri e appartenenti a nazionalità nemica”
Fantini, mentre scrivo sto ascoltando Schumann, per cui duole alle mie orecchie cercare in rete questa paccottiglia, ma per gli uomini rudi come te forse questo disco fascio-rock degli Zetazeroalfa può essere più esaltante dei Gesänge der Frühe schumaniani: “Nel dubbio, mena!” titolo quantomai eloquente. Refrain:
No, non stare in pena!Non stare in pena!
Nel dubbio mena e vedrai, vivrai di più!
E la “cinghiamattanza”, cos’è, una versione ciociara del Götterdämmerung? Insomma, divieni ciò che sei, non indorare la pillola, addormentando il gentile pubblico con una falsa acribia storiografia che in realtà altro non è che sciocco negazionismo.
Caro Groppone, ma che veemenza! E nemmeno ti accorgi che Robotti si sta lamentando che in Italia gli ebrei vengono maltrattati meno che in Germania. Ora da bravo, vatti a cercare informazioni sull’unico campo di concentramento per ebrei gestito da italiani: quello di Ferramonti di Tersia. Poi corri aal’ospedale ma non andare al pronto soccorso ma direttamente al reparto di psichiatria. Presentati come Groppone di figulle, così cominceranno subito a capire.
Se almeno era piovuto e nasc vanta i funghi ti levavi da questo impasse. Ti stai arrampicando sugli specchi sei penoso
Ma a noi può bastare essere stati meno “bestie” dei componenti degli Einsatzgruppen? La pace delle nostre sensibilità morali può risiedere nel fatto che in Italia si salvò l’80% della comunità ebraica? Per me non è così; tanto più che molti di coloro che si salvarono, lo devono alla prontezza con cui fuggirono dall’Italia! Un caso emblematico e persino ironico delle conseguenze funeste delle leggi razziali: la dissoluzione del gruppo di via Panisperna. Fermi e Segrè ripararono all’estero. E altri ne dimentico, come Pontecorvo… Oltre che un crimine fu pure un errore, come si preoccupò di dimostrare l’evolversi degli eventi bellici. E tanti ebrei furono nascosti da altri nostri concittadini, la qual oosa non costituisce un elemento a sgravio delle colpe del regime. Credo di aver letto che Farinacci avesse idee francamente deplorevoli sulla questione ebraica, e così pure che quelle di Interlandi fossero castronerie allo stato puro. Starace poi…lasciamolo perdere! In Italia non è mai esistito un problema ebraico; da dove certi gerarchi lo avessero fatto nascere costituisce per me un mistero storico, ma anche psichiatrico…mi si passi il termine! La verità è che il regime negli ultimi anni perse ogni contatto con la realtà per degenerare nell’impazzimento dei giorni di Salò, nella consapevolezza della sconfitta incombente. L’inasprimento delle persecuzioni non ci fu nemmeno richiesto dai Tedeschi: nella corsa a dimostrare la nostra ferocia, fummo servi e come tali più odiosi dei padroni. Al di là del mito degli Italiani “brava gente” e dell’armata Sagapò, combinammo cose non lusinghiere nemmeno noi nei Balcani. Nella spirale dell’occupazione militare, della guerriglia e controguerriglia ci macchiammo di efferatezze di cui non c’è da menar vanto. Sull’operato di Mario Roatta si esprimeranno gli storici, se non l’hanno già fatto. Così come mai ci fu richiesto di occupare i quattro sassi dell’Albania, di spezzare le reni alla Grecia e nemmeno di maramaldeggiare sulla Francia. Il nostro “amato” duce aveva già perso il suo intuito di conoscitore degli uomini e in politica estera non aveva grandi capacità. Sul contribuito che Benito Mussolini dette alla redazione e pubblicazione di libelli antisemiti, nonchè sul suo ruolo diretto riguardo al Manifesto della razza una certa letteratura storica esiste. E sulla validità scientifica di cotanto manifesto era già allora perlomeno lecito esprimere più di un dubbio. Ma già…quello è il guaio delle dittaure, di sinistra e di destra: i dubbi non sono mai ben accolti. In quanto a sensi di colpa siamo in buona compagnia dato che in Francia l’imbarazzo dovrebbe essere maggiore che da noi. Ma la necessità di una riflessione onesta sul pericolo sempre ricorrente di ricadere nel “sonno della ragione” diviene secondo me sempre più attuale e impellente. Sono un “gufo”, per questo non mi piace quel tipo di Rignano…
cordialmente,
finchè si parla di storia senza contumelie
io sono ben contento e disponibile.
Giovanni
Caro Giovanni, il tuo mistero storico sulla nascita dell’antisemitismo in Italia fu svelato nel 1961: “Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo” di Renzo De Felice Einaudi editore Torino pag.239. Il Re sta dialogando con Italo Balbo. ” Senta Balbo, io ho la consuetudine di mettere mai carne al fuoco prima del tempo, ma per questa storia ho prevenuto Mussolini e gli ho detto un paio di volte: Presidente, gli ebrei sono un vespaio, non mettiamoci le mani dentro . Lui mi ha dato ragione ed è andato anche più in là: li ha fatti entrare in Italia a frotte. Non dico le lagnanze dei professionisti e dei commercianti nostri nel vedere arrivare questi ebrei tedeschi, austriaci…anche un po’ arroganti e invadenti, mi dicono. E Mussolini zitto e tollerante. Ora lo so, li vuole fuori, perché durante la guerra d’Africa- e qui non gli si può dar torto- si sono schierati in America, in Inghilterra, in Francia, contro di noi con un’acredine da non dire. Lei lo conosce quanto me e meglio; Mussolini se l’è legato al dito questo atteggiamento ostile.”
povero Fantini, fascista immaginario, negazionsita in servizio permanente effettivo:
“Il 25 luglio 1943 fu destituito Mussolini. Nel successivo periodo dei “quarantacinque giorni” le
leggi antiebraiche non furono né annullate né aggravate. L’8 settembre fu annunciato
pubblicamente l’armistizio; l’Italia si trovò rapidamente divisa in due parti, separate dalla linea
mobile del fronte. Agli inizi di ottobre, le regioni meridionali e insulari erano controllate dagli
Alleati e dal Regno d’Italia; in esse nazisti e fascisti non avevano avuto tempo o modo di introdurre
nuove misure antiebraiche.
Nell’Italia centrale e settentrionale assoggettata all’occupazione del Terzo Reich e alla
Repubblica sociale italiana, costituita da Mussolini con sede a Salò, erano presenti circa 43.000
persone classificate “di razza ebraica”, suddivise circa in 8.000 stranieri o apolidi ex italiani e in
35.000 italiani. La loro persecuzione fu gestita solo dai tedeschi nelle “Zone di operazione” Prealpi
e Litorale adriatico (da essi direttamente amministrate), e dapprima dai soli tedeschi e poi da questi
assieme agli italiani nelle restanti regioni.
Le azioni antiebraiche tedesche iniziarono subito dopo l’8 settembre 1943 in provincia di
Bolzano, nel Cuneese, sulla sponda piemontese del lago Maggiore (ove il rastrellamento si concluse
con un eccidio), in provincia di Ascoli Piceno.
La sezione di polizia specializzata nell’arresto degli ebrei ricevette l’ordine formale di estendere
agli ebrei italiani e al territorio italiano le misure antiebraiche in atto negli altri paesi europei poco
dopo la metà di settembre 1943, ed effettuò le prime azioni sabato 9 ottobre a Trieste, ove operava
un apparato autonomo, e (rivelatasi impossibile un’azione a Napoli) sabato 16 a Roma. Al
rastrellamento nella capitale fecero seguito quelli attuati tra fine ottobre e inizio novembre in
Toscana, a Bologna e nel triangolo Torino-Genova-Milano. Età, sesso e condizioni di salute delle
vittime non costituirono mai motivo per eccezioni o esenzioni; nei mesi di fine 1943 però la polizia
tedesca non arrestava o rilasciava immediatamente gli ebrei cittadini di determinate nazionalità e
quelli con il coniuge o un genitore “di razza ariana”.
La politica antiebraica della Repubblica sociale italiana giunse a un primo punto fermo il 14
novembre 1943, quando, a Verona, l’assemblea del nuovo Partito fascista repubblicano approvò un
manifesto programmatico il cui punto 7 stabiliva: “Gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri.
Durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica”. Il 30 novembre il ministro dell’Interno
diramò l’ordine di polizia n. 5 che disponeva l’arresto e l’internamento di “tutti gli ebrei, […] a
qualunque nazionalità appartengano” e il loro internamento “in campi di concentramento
provinciali in attesa di essere riuniti in campi di concentramento speciali appositamente attrezzati”,
oltre che il sequestro (trasformato in confisca nel gennaio 1944) di tutti i loro beni. Dal 1° dicembre
1943 i capi delle province cominciarono ad allestire i campi di internamento provinciali (talora
adibendo allo scopo carceri o edifici delle comunità ebraiche) e i questori iniziarono a effettuare gli
arresti. La Direzione generale per la demografia e la razza del Ministero dell’interno e poi
l’Ispettorato generale per la razza della Presidenza del consiglio dei ministri, istituito nella
primavera 1944 con sede a Desenzano, non ebbero alcuna competenza sugli arresti.5
Nelle settimane successive fu deciso di esentare “per ora” dall’arresto gli ebrei malati gravi,
ultrasettantenni, o aventi un genitore o il coniuge classificati “di razza ariana”; peraltro sembra che
successivamente fosse stato avviato un processo di revisione di queste esenzioni.
Tra i corpi che contribuirono all’arresto degli ebrei vi furono quelli che controllavano il confine
con la Svizzera. Fiero dei cinquantotto arresti eseguiti “dai primi di ottobre ad oggi” e dei “rilevanti
valori” sequestrati in tali occasioni, il 12 dicembre 1943 il comando della II legione “Monte Rosa”
della Guardia nazionale repubblicana confinaria scrisse al capo della provincia di Como: “E’ così
che la corsa verso il confine degli ebrei, che con la fuga nell’ospitale terra elvetica – rifugio di
rabbini – tentano di sottrarsi alle provvidenziali e lapidarie leggi Fasciste, è ostacolata dalle vigili
pattuglie della Guardia Nazionale Repubblicana che indefessamente, su tutti i percorsi anche i più
rischiosi, con qualsiasi tempo ed in qualsiasi ora, con turni di servizio volontariamente prolungati
vigilano per sfatare ogni attività oscura e minacciosa di questi maledetti figli di Giuda”.
Dopo la decisione dello stato fascista di procedere direttamente agli arresti, le retate tedesche
diminuirono in numero e intensità.
Gli ebrei arrestati dai tedeschi e dagli italiani vennero raggruppati in carceri o campi della
penisola e poi deportati dai tedeschi nel campo di Auschwitz, con convogli diretti o (nel caso degli
arrestati nel settembre 1943 in Alto Adige e nel Cuneese) con tappa intermedia nei campi di
Reichenau e Drancy, rispettivamente in Austria e Francia. Dal 1944 gli ebrei con nazionalità inglese
o di altro Stato “nemico” o “neutrale” vennero deportati dai tedeschi nel campo di Bergen Belsen.
Inizialmente i convogli partirono dalle località degli arresti; dal febbraio 1944 partirono dai campi
nazionali di concentramento di Fossoli di Carpi in provincia di Modena e (dall’agosto 1944)
Bolzano-Gries. Nella “Zona di operazione” Litorale adriatico gli ebrei vennero sempre concentrati a
Trieste, dapprima nel carcere del Coroneo e poi nel campo della Risiera di San Sabba; da lì furono
deportati ad Auschwitz.
Il campo di Auschwitz-Birkenau era stato destinato a dare la morte agli ebrei ivi deportati dai
territori dell’Europa occidentale; le uccisioni vi iniziarono nel 1942. La maggior parte dei
componenti dei convogli veniva immediatamente “selezionata” per essere uccisa nelle camere a
gas; una parte assai minore veniva immatricolata, immessa nel campo, assegnata a un lavoro, e
sovente portata a morire per malattia, denutrizione, spossamento, uccisioni aventi varie motivazioni.”
(Michele Sarfatti,
La persecuzione degli ebrei in Italia)
Una marea di righe in nessuna delle quali è trattato il campo di concentramento di Ferramenti di Tarsia che pur ti ho segnalato e che fu l’unico gestito da italiani. Come mai?
Caro Groppone,
io VANTO un bel I726…Lei può affermare la stessa cosa?
E’piovuto,fa freschino…vada a cercare i funghi sul Montemaggio.
Magari scalzo(non sarebbe neanche il primo).
Ah,dimenticavo:niente male Paolo Di Canio!
Si intende anche di calcio,caro il mio “compagno”?
Ohhhhh,applausi!!!
Lei è un fior di TUTTOLOGO,allora!
Sprecato per l’Italia,sa?
Tanto che la manderei volentieri da un’altra parte…non mi faccia specificare dove,di grazia.
P.s. Come fa ad essere così sicuro che dietro il mio nick si “celino”Wolfgang Abel e Marco Furlan e non il Re “pazzo”di Baviera oppure L.Van Beethoveen??
E’anche un indovino,caro il mì Groppone?
Allora mi dica;stasera la squadretta calcistica di partito cosa farà a Como?
Almeno evitiamo di sentirla alla radio e possiamo dedicarci ad un po’di Cultura…mi dica,mi dica,Groppone da bastone!
Si goda le sue idee,strampalate e frutto di un “METICCIO miscuglio”di raffazzonati ragionamenti e lasci perdere chi ne sa più di lei…perderebbe in partenza!
Le auguro un lauto e ricco pasto,con magari una frullatina post prandiale che la renda meno “acido”et saccente;altrimenti,faccia da sé e si autoerotizzi,dedicando magari il tutto alla “bella”vedetta partigiana Tina Anselmi.
Mmmmm…che “goduria”eh??!! roba da leccarsi i baffi!
Dottor Fantini,
non ci si confonda,non ne vale la pena,mi creda.
Questi che La cimentano provocatoriamente non sono altro che i nipotini degli imboscati e dei briganti che,stando rintanati nei boschi del Montemaggio,pensavano di liberare l’Italia da “ringuattati” e renitenti”
Che ringrazino gli Alleati,il Piano Marshall e quant’altro se oggi si possono godere tutta sta popò di “libertà”e “democrazia”da due soldi che pensano di avere ottenuto.
Sono lezzi fradici,ma capisco bene:la Festaccia dell’Unità nel Cassero Mediceo sono un par d’annetti che gliel’hanno levata e adesso non sanno come trascorrere il proprio tempo,nell’attesa che decolli la squadretta di partito della Ligure Salvatrice!
Ecco,io li rimanderei pe’ i boschi aviti…oltretutto,piove e la notte fa freschino…non sia mai che trovino anche qualche funghetto.
Caro Ludwig, grazie del consiglio ma credo invece che continuerò così anche se so bene di non essere in buona (e sopratutto “elastica”) compagnia. Per me queste del blog sono occasioni per parlare di storia e sopratutto per dimostrarlo. Sono un allievo di Giorgio Pisano’ e non mi paragono certo a Lui, ma l’esempio che mi ha dato mi induce a non mollare mai.E così sarà.
Lei è così astuto da confurare irrevocabilmente il Fantini, nel goffo tentativo di aiutarlo: perché si richiama alla mistica nazista? Il nostro povero storico e ideologo del fascismo si è sforzato infatti di convincerci che il fascismo non ha niente a che vedere col nazismo. Si firma Ludwig con riferimento al Re Pazzo di Baviera, oppure al gruppo terrorista neonazista?
“LUDWIG, LA NOSTRA FEDE È NAZISMO
LA NOSTRA GIUSTIZIA È MORTE
LA NOSTRA DEMOCRAZIA È STERMINIO”
Fantini, ringrazia il cielo che esiste quella libertà d’espressione che tu e quell’altro genio sgrammaticato che si firma con la sigla di un gruppo terrorista neonazista (“Ludwig”), e si sforza di parlare senese, vorreste negare. Non credo di dover scrivere altro per confutarti: ti sei cimentato, con spericolate acrobazie, nel tentativo di dimostrare che la categoria del nazi-fascismo è vuota; poi fai combriccola con un neonazista…e di che livello! Immagiono un discepolo di Julius di Canius.
(Novantadue minuti di applausi…)
Ovviamente gli applausi erano per Groppone. Per il dott. Fantini tanta pena, oltre che sincero schifo…