La terra trema, le poltrone parecchio meno (e 2 Ps)
Non è solo il fatto di essere stato in viaggio (Basilicata, e ne scriveremo a breve) che ci ha fatto aspettare, prima di scrivere sul terremoto devastante del 24 agosto: è anche che, così facendo, si pensava che la rabies potesse un po’ raffreddarsi. Purtroppo, non ha funzionato: cerchiamo di tenere un punto di equilibrio fra razionalità e passionalità, ma avvertiamo subito che non sarà facilissimo…
LA TERRA TREMA, LE POLTRONE INVECE PER NIENTE
Partiamo da queste ore: il Presidente del Consiglio ha chiamato Vasco Errani a gestire il dossier della ricostruzione; ora – per chi non lo sapesse – il signore in questione è stato per 15 anni (1999-2014) Presidente della Emilia-Romagna. Dopo il terremoto del 2012, fu chiamato a gestire il dopo-sisma nella sua terra (una sorta di neo-Bertolaso?); sul suo operato dopo il 2012, i giudizi sono variegati (gente, anche se poca, che vive ancora nei moduli abitativi temporanei, ce n’è); di certo sappiamo, però, che il signore in questione (Pci, Pds, Ds, Pd) era appunto stato Presidente di quelle terre martoriate PRIMA (e durante, appunto) del 2012.
Aveva messo in sicurezza il territorio al meglio, forse, nei 13 lunghissimi anni di suo comando regionale? Lasciamo stare i guai giudiziari (da cui è uscito assolto – dopo una assoluzione in I grado, poi una condanna in Appello – in Cassazione “perché il fatto non costituisce reato”), e domandiamoci: Errani è davvero una scelta di alto profilo, o non è soprattutto una mossa da totus politicus di Renzi (che così – oltre al fatto di andare sull’usato sicuro – cerca di ricompattare la sinistra del Pd di cui Errani è espressione)?
Sul terremoto, in questi 4 giorni è stato scritto e mostrato tantissimo (anche troppo, anche troppo per i nostri gusti), e c’è chi a livello informativo sta suonando il piffero del Potere: mostrate meno macerie (che non aggiungono niente di niente a ciò che già sappiamo), e partite – voi che siete in loco – con le inchieste, sul campo e dal campo. Sulla scuola di Amatrice, già stanno venendo fuori cose drammaticamente interessanti (ditte in odore di mafia, gente già attiva a l’Aquila), a riprova che la famosa Questione morale (da non confondere con il facile moralismo) non è una cosa da radical chic: è un qualcosa che – fra le altre – serve a salvare vite umane, ad evitare macerie materiali e psicologiche. Sono vent’anni che il giornalista e scrittore Antonio Cederna ci ha lasciato: veniva deriso, a destra ed a manca, perché chiedeva di occuparsi della prevenzione del suolo italico, fra le altre cose. Era un radical chic, così era definito…
Procedamus: due parole sull’altra faccia del dramma (che abbia letto, ne ha scritto solo Travaglio un paio di giorni or sono): i costruttori, gli imprenditori del mattone, non hanno proprio niente da dire? Va da sé che le responsabilità sono individuali, ma invece della solita stucchevole retorica targata Ance (e Confindustria), un po’ di autocritica non guasterebbe. Non guasterebbe per niente, anzi.
La prevenzione, per finire il quadro generale: la grande assente, ancora una volta. Lo diciamo tutti, ma poi nessuno fa niente. Renzi ora promette miliardi per la prevenzione: ma PRIMA del 24 agosto, non si era mai accorto di niente? La sa la differenza fra la Richter e la Mercalli? Non avendo né l’uno né l’altro giocato nella Fiorentina, probabilmente no.
Per non essere fra coloro che parlano solo DOPO, spostiamo l’attenzione dai terremoti ai vulcani (sempre di Geologia trattasi, no?): circa mezzo milione di esseri umani vive in una zona – quella circumvesuviana – ad altissimo rischio. Non alto, altissimo. Lo “sterminator Vesevo” è inoffensivo dal 1944, ma non lo sarà per sempre; non esiste un serio piano di evacuazione, in caso di allerta. Attenzione: i trecento morti di Amatrice e zone limitrofe, non solo non saranno gli ultimi, ma rischiano di essere solo un drammatico, sconvolgente antipasto di ciò che inevitabilmente accadrà, con numeri molto più devastanti. E l’unico politico/amministratore credibile è quello che ci pensa PRIMA, per evitare di piangere DOPO…
Finiamo con Siena (dal dramma alla farsa): ieri sul Corrsiena, intervista piuttosto drammatizzante dell’ex Assessore ai Lavori Pubblici Mauro Marzucchi. Il filiforme dell’Istrice lancia l’allarme, a partire dalle scuole; leggiamo solo oggi – causa viaggio – che venerdì, dalla Nazione, l’attuale Assessore Paolino Mazzini rassicurava, pur avvertendo che rendere antisismico il centro storico sarebbe utopistico. Di certo, il Piano di Protezione civile (“lo stiamo aggiornando”, dice l’Assessore, sic) fa acqua da tutte le parti: dove sono evidenziati i punti di ritrovo in caso di calamità per i cittadini, per esempio? Qui non c’è da spendere molto, anzi quasi niente: avanti, su. Magari anche per benino, ed alla sveltina…
Questo, dunque, è il tema su cui puntare, sul quale incazzarsi di brutto, e su cui pretendere efficienza e reattività da chi è lautamente pagato per amministrarci, e non solo per rilasciare interviste e fare brindisini; che poi ci sia un giovane medico – tale Domenico Caprio – che inopinatamente scrive bestialità su Fb (ti pareva!), augurandosi un “terremoto devastante” per Siena, sono pochezze, miserie umane. Guardiamo alla luna, non al dito…
Ps 1 Intervista fiume (stile Nilo o Rio delle Amazzoni) di Profumo Alessandro, su Libero di oggidì: la banca Mps è stata distrutta dai politici senesi autoreferenziali e preoccupati di scegliere solo in base all’appartenenza, dice l’indagato; gli stessi politici – guarda caso – che lo hanno accolto per le photo opportunity mentre si scappellavano al suo arrivo, diciamo noi (ed uno di loro, il Bezzini, continua ad essere pagato da noi per rappresentarci). E sulla proposta di salvataggio del buon Passera, Arrogance è tranciante, more solito: “è arrivata troppo tardi”. Chapeau, anche per il probabile Processo (ma lui – pensate un po’ – è sereno, e del tutto fiducioso nell’operato della Magistratura).
Ps 2 Tiene banco l’affaire Robur (Siena calcio), con Pietro Mele che dice di volere diventare il Presidente della società, scalzando – e di brutto – la Durio. Come scritto agli “amici” martinellati ieri pomeriggio, la questione è indubbiamente da approfondire, e a 360° (consiglio di evitare manicheismi, per intanto).
Questo della Robur, potrebbe davvero essere uno degli argomenti – direi uno dei tre – della prima puntata del programma televisivo dello scrivente, fissata per il XX settembre su Siena tv.
Allora Caro Professore partiamo dal tetto.
Si ho detto dal tetto, non dalle fondamenta, in questo caso.
Il tetto deve esse re leggero, per esempio stampato simil tegole in alluminio con poliuretano. Le travi devono essere in legno lamellare, antitarma e trattate antincendio. Un trave fatto a gabbia di tondino d’acciaio deve girare in continuità per tutto il muro perimetrale e eventuale muri portanti interni e gettato con calcestruzzo alleggerito. Inoltre ogni quattro metri un trave a gabbia saldato ai travi del muro esterno. Questo chiaramente senza calcestruzzo.
Si devono costrure dieci fabbriche in luoghi adatti che preparano queste strutture.
Devono essere gestite dal genio militare, con controlli tipo militare ed il personale tutto miltare di provata esperienza. Eventuali errori puniti con il codice militare.
Questo materiale leggero deve essere posto al posto dei vecchi tetti ed a costi controllati. Sicuramente molto edifici non crolleranno. In seguito anche catenare.
I finaziamenti non vanno presi ai cittadini ma riducendo gli stipendi e i costi della politica. Massimo un parlementare può essere pagato 1200 euro e se gli pare poco fa un’altro mestiere. Sicuramente faranno un libretto per le case che non serve a niente o toglieranno le tasse che serve a meno. Forza blogger fatevi sentire, le case vanno sistemate e costa poco.
Condivido parola per parola soprattutto condivido il coinvolgimento del genio militare come sarebbe auspicabile in altre opere pubbliche ( SA-RC).
Per quanto riguarda gli stipendi dei politici è semplicissimo: mantenimento del livello retributivo dell’impiego svolto precedentemente di entrare in carica politica e pagamento dei rispettivi oneri contributivi da parte dello Stato SOLO per il periodo della carica elettiva: escluse ogni forma di pensioni o vitalizi. Da valutare una minima diaria per gestire le spese di affitto.
adesso, a proposito di Genio Militare, e lungi da me qualsiasi moto di ammirazione verso il Rispettato Maresciallo Kim Jong-Un, ma l’idea di tirare una cannonata della contraerea addosso a chi compie (e chi approva!) certe porcherie edilizie, come ha fatto il Rispettato Maresciallo con il suo sottoposto appisolatosi durante il servizio, non mi pare disprezzabile. Pare che in Italia non vi sia altro modo.
Gentile anonimo,
Concordo su quanto affermi meno che sugli stipendi deimpolitici. Unnconto è ridurre i costi, altro sono gli stipendi. I padri costituenti pensarono, forse a torto, che la classe dirigente dovese esser selezionata in positivo, e il relativo rimborso servisse dascudo ad eventuali idee malsane.
Resto ai nobili principi per cui il vero problema nin è economico, ma morale.se la corruzione vola adesso, figuriamoci con 1200 euro al mese!
Cordialità
Caro Giaobbe
Io non mi fido di uno cbe dice che l’Europa deve o dare altrimenti se li prende, parlo dei soldi. Questa gente deve fare con i suoi ne hanno anche troppi. La loro fame è enorme e per mantenere i loro valvassori, oppressori del popolo non si saziano mai.
I padri della patria avevano una morale. Fanfani non telefonava per cose private per non far spendere lo Stato, Cioè i nostri soldi.
E che dire di Araldo di Crollanza, ardito,fascista e marciatore su Roma che ricostri il Volture, oltre altri meriti. Era ben anlto dai destri moderni, fuguriamoci da quello in maglietta che vuol mettere le tasse al 15 per cento. I sinistri propio non hanno idee,
parlano parlano ed escono solo brutti sogni.
Comuni dotati di piano della Provincia di Siena
Abbadia San Salvatore
Casole d’Elsa
Castellina in Chianti
Castelnuovo Berardenga
Castiglione d’Orcia
Cetona
Chianciano Terme
Chiusdino
Chiusi
Colle di Val d’Elsa
Gaiole in Chianti
Montalcino
Montepulciano
Monteriggioni
Monticiano
Murlo
Piancastagnaio
Pienza
Poggibonsi
Radda in Chianti
Radicofani
Radicondoli
San Casciano dei Bagni
San Gimignano
San Quirico d’Orcia
Sarteano
Siena
Sovicille
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/piani_di_emergenza_toscan.wp
Segnalo e condivido dalla prima all’ultima riga:
http://www.ilcittadinoonline.it/editoriali/la-prevalenza-del-cretino/
Con l’immensa stima e riconoscenza per l’opera della Sig.ra Zelia Ruscitto questa volta mi permetto di non essere d’accordo con il registro dell’articolo.
Senza polemica, rinnovando la stima a Lei ed alla sua prestigiosa testata ma NON SONO D’ACCORDO. Saluti
Senza polemica, ma di solito quando non si è d’accordo ed oltretutto lo si scrive, qualche motivazione la si dovrebbe pur dare.
Eccomi…ieri non avevo tempo…oggi si.
Nella letteratura dei “giusti” e mai troppo ascoltati blogger o mass media senesi anti-casta Il Cittadino ha sempre rivestito un ruolo cardine con interventi di alto spessore e di ampio respiro. Secondo me questo articolo ha perso una grande occasione…..cioè mettere insieme l’uso distorto che si fa dei socialmedia e contestualizzarlo nella Siena attuale dove i socialmedia stessi sono teatro di sceneggiate di goffi gazzillori specialmente quelli che hanno usato e continuano ad usare piattaforme di condivisione inserendo filmati, foto e contenuti vari di vita senese ( ci siamo capiti, vero…?) che spesso si ritorcono contro la città stessa. Ecco quindi un primo spunto che mi sarei aspettato da una redazione e da un Direttore di così alto valore culturale e morale ( e lo scrivo con convinzione) mentre francamente mi duole leggere passi come ” Mentre si scavava sotto le macerie nella speranza di salvare anche solo una vita; mentre bambini uscivano dalle rovine delle loro case avvolti in lenzuola bianche, un medico si spazientiva per qualche canto di contrada e i contradaioli reagivano ad una “eruzione verbale” con una violenza sproporzionata”……
Il medico in questione ha fatto una CAZZATA al pari delle CAZZATE che tanti miei concittadini continuano a postare sui social , violentando quell’INTIMITA’ ( che è altro rispetto all’omertà mafiosa troppo spesso accostata in modo pretestuoso) che costituisce uno dei perni di alcuni spaccati di vita senese che , per essere NUOVAMENTE difesi e trovare NUOVA DIGNITA’, devono essere NETTAMENTE SEPARATI dal troiaio in cui la tragica e pestilenziale classe dirigente senesota ha fatto sprofondare la città.
Ecco perchè un m’è garbato, perchè c’ho trovato un fritto misto mentre invece l’estensore mi/ci ha sempre abituato ad analisi puntali e lucide.
Spero di essere stato chiaro e rinnovando stima e ringraziamenti alla Sig.ra Ruscitto e a Il Cittadino,
saluto cordialmente
Chiaro no, ma capisco il suo punto di vista. Ma secondo lei ha senso invocare un ritorno “all’intimità senese” (che poi non era solo senese) nel mondo di oggi dove ci si rincoglionisce (me compreso ed anche adesso) con questa marea di informazioni e pettegolezzi che viaggiano in tempo reale, in una catena che pur partendo da comunicazioni “intime”, finisce per diventare anello dopo anello, infinita? Per me è come rimpiangere la verginità prematrimoniale o le cabine telefoniche, il mondo è cambiato e tornare indietro è impossibile.
quanto poi c’ha fatto il giornalista il suo bell’articolino su tutta la questione del dottorino, al massimo dal popolo sono arrivate offese meritate, due righe e via, 1 minuto perso e festa finita, mentre lui c’ha scrtitto l’ennesimo articolo del solito popolo pecora, questo non scandalizza nessuno.
Con rispetto delle pecore, che per loro stare insieme è intelligente mentre per l’uomo qualche volta meno. A ognuno la sua natura.
Se poi il politico di turno ci si fa pubblicità sta a noi seguirlo o mandarlo in culo. Intanto però il giornalistico di turno c’ha ricamato un bell’articolo di denuncia contro tanti per non reazione a problemi ben più gravi. Da parte mia mi incazzo con tutti e il dottorino per ultimo. Invece il giornalista, Vespa ci insegna, menomate ha trovato qualcosa su cui scrivere. Il ricamo del giornalista e il bercio semplice ma genuino del popolo. Alla fine sa’ un tubo se il popolo si incazza io no per ogni cosa….chiaramente s’incazza il politico, ma allora c’è da domandarsi quanto il giornalista sia più vicino al politico e quanto al popolo ruspante.
Interventi come questo a me fanno cadere le braccia per almeno tre motivi:
1. La mancata padronanza dell’italiano, si è riletto Leonardo prima di premere il tasto invio?
2. La mancanza di chiarezza del messaggio: è un intervento per stigmatizzare il pezzo della Ruscitto?
3. La carenza di argomentazioni: solo perché Leonardo si indigna sia del medico maleducato che di tutte le altre ruberie, non è detto che sia valido lo stesso per tutti i suoi concittadini.
francesco
il pezzo è volutamente scritto in quel modo, è un attacco violento, senza tastiera, sprezzante delle regole, viaggiante in direzione opposta a tutto
È incomprensibile. La spiegazione invece mi ha ricordato i commenti critici sulla corazzata potemkin nel secondo tragico fantozzi.
Caro Eretico hai evidenziato un aspetto molto importante sulla precarietà sismica e vulcanica italiana. Oltre ai drammi possibili a causa dei terremoti non dobbiamo dimenticare che una città come Napoli ed il suo comprensorio iperpopolato oltre ad avere la Spada di Damocle del Vesuvio ha un’altra più tremenda minaccia che pochi conoscono: tra Ischia e Capri esiste un vulcano sommerso: il Marsili. Finora non risulta che abbia fatto danni, ma i dati sono molto insufficienti, ma ricordiamo che anche nell’antica Pompei tutti consideravano il Vesuvio un vulcano spento ed innocuo poi successe l’inferno. Questo Marsili che finora si sfoga, mandando bollicine di gas alla superficie del Tirreno, se si svegliasse potrebbe causare danni rilevanti, con un possibile tsunami, considerando che si verrebbe a stuzzicare la vicina fornace del Vesuvio possiamo immaginare l’effetto che avremmo per Napoli e dintorni, altro che Hiroshima! Quindi sarebbe bene che ci fosse una seria prevenzione in tutta l’Italia senza sottovalutare ogni possibile pericolo, ricordiamo quello che successe all’Aquila poche ore prima del terremoto. Sui media: donate, donate, donate, giusto, anch’io l’ho fatto, ma i nostri politici una bella fetta di stipendio mensile la potrebbero anche dare, non morirebbero certo di fame e di freddo i signorini, troppo facile versare qualche lacrimuccia, un po’ di presenzialismo; aprite il cuore ed il portafoglio!
Caro Vedo nero (mai abbastanza),
molto stimolante questa vicenda del vulcano sommerso, fra Ischia e Capri, che non conoscevo: grazie dunque del prezioso contributo! Già preoccupa l’emerso, ora ci si mette anche il sotterraneo…
E stimolante assai – pur con tutti i distinguo – anche l’intervento dell’anonimo delle 23,09, sulla Siena odierna, a partire dalla cazzata del medico, che comunque deve fare riflettere: è una boiata frutto di un mezzo colpo di sole di un singolo, o un qualcosa di invece condiviso da molti residenti? Faccio sommessamente notare che un fantino che è stato fra i big in assoluto (Massimo Coghe), ha detto di recente che, ormai, il Palio ha più TIFOSI che CONTRADAIOLI. Anche questa, una provocazione stimolante, no?
L’eretico
se si sveglia il Marsili, temo non ci sia prevenzione al mondo che possa limitarne i danni: un’ecatombe nel Mediterraneo. Ma c’è qualcosa di fuorviante in tutto il dibattito sulla prevenzione; d’accordo realizzare gli edifici nuovi con criteri antisismici; se le più innovative tecniche ingegneristiche lo consentono, è necessario consolidare anche gli edifici vecchi, ma mi spieghi come “consolidiamo” la torre del Mangia, o peggio, la torre di Pisa, che già barcolla di suo? Inutile intervistare ingegneri giapponesi: loro non hanno il Colosseo, né il David di Michelangelo, la Cappella Sistina o la cupola del Brunelleschi. L’interrogativo angoscioso è dunque come preservare le tracce della nostra storia e della nostra cultura.
ps. quanto alla polemica scaturita dalle improvvide sortite del medico calabrese, ha ragione la Ruscitto a citare “La prevalenza del cretino” di Fruttero e Lucentini, perché ne è scaturita una sequela di dichiarazioni, di anonimi cittadini e di pubbliche autorità, che mi è sembrata una gara porcina a ributolarsi nel fango.
…anzi, a dire la verità, l’orgia di insulti e di bestialità che ha innescato l’improvvida sortita del medico calabrese (sbattuto come mostro in prima pagina dalla stampa locale, con tanto di nome e cognome, cosa che non fanno per ladri, corrotti, pedofili, puttane, magnaccia ed assassini, talvolta nemmeno dopo sentenze passate in giudicato), il delirio coprolalico di gente affetta da “sindrome del cervello sbraitante” (o di Tourette) e la gara al turpiloquio nel quale si sono lanciati senza tema persino ordini professionali e politicanti da mezza tacca, mi è venuto da pensare al famoso “girone della merda” pasoliniano. Tanta passione non si è vista sui social media in occasione di reali terremoti (MPS, Università….). Come dire: “ruba quanto vuoi, combina tutti i disastri che credi, ma te la mi mamma la lasci sta!”. Armi di distrazione di massa. Quando gli dei vogliono distruggere qualcuno, prima lo fanno impazzire.
sono pienamente d’accordo. delle parole del medico in questione ne avremmo fatto tutti volentieri a meno. tuttavia è vero quel che dici: per altri personaggi, meglio personaggetti, per quanto condannati in primo, secondo, terzo grado per anni, ed ancora oggi, sulla stampa senesota, neppure le iniziali in nome di una malconcepita privacy in realtà rispondente a precise indicazioni delle direzioni per evitare querele perquanto temerarie o rispondenti alle proprie paure di non poter più godere dei regalini natalizi. ed attenzione non parlo solo di grandi criminali (i banchieri per esempio) ma anche e soprattutto di quanti ci avvelenano la vita tutti i giorni con comportamenti illeciti perquanto microscopici ma non meno gravi quanto ad etica comune
“Perché quello che c’è a Siena
è un sisma assai silente
I giornali non ne parlan
per non disturbar la gente
I cui strali son diretti
ad animalisti e dottorini
a indirizzo dei potenti
gran sorrisi e grandi inchini.”
Citazione di un amico
Caro Ascheri,
non ha commentato l’improvvido e odioso augurio del medico sul terremoto a Siena. Ci si dovrebbe chiedere , al di là dell’ovvio sdegno, perché tanta insofferenza. La città è oramai priva di ogni dignità e il decoro è perduto con ferraglie ubique e tavolini e ombrelloni e tovaglie arrangiate per il tira a campa’; lunghe esposizioni da suk di ricordini, troiai, plastiche, gelati e pellame; orti storici trasformati in baraccopoli; monumenti antichi che servono da rimesse o per tirarci le pallonate; automobili parcheggiate in divieto di sosta ambo lati h 24/24 etc. etc. etc. Lasciamo stare la forma che tanto non interessa a nessuno (ma quanto durerà l’eredità del passato?). Il fatto è che nessuno sembra accorgersi che la città ha oramai funzioni ridotte al lumicino: alloggio di studenti e luna park per turisti disorientati, e contradaioli infervorati (chi può scappa, gli stranieri che provano ad abitarci fuggono, sono sempre meno gli abitanti e anche quelli in via di estinzione). Si potrebbe anche pensare che l ‘esecrabile medico voglia lavorare al meglio ma con tamburi per mesi dalla 16 alle 21 e poi i cenini e il baccano di 17 feste paesane all’anno e le contrade vittoriose e le animate e tonanti e infinite discussioni notturne su canapi, colonnini, mosse, palio del ’94, palio del ’76 e i palio del ’98, di giorno non si riesca a dare il meglio di sé (a meno che non si vada a dormire all’Acquacalda o a Monastero). Prima la contrada era un organismo arcaico, con il patronato dei nobili e la partecipazione del popolo che abitava nella contrada e allora tutto aveva un limite (i borghesi pensavano che il mondo dovesse andare in un altro modo e si tenevano alla larga). Poche stanze bastavano a tutti i bisogni. Con più soldi hanno fatto a gara ad allargarsi: dehors, somministrazione di bevande e refezioni, spirito di impresa e organizzazione della vita notturna, rumori a non finire (non c’è solo Pantaneto e i forestieri), la città solo per i propri bisogni, il resto non conta e chi ‘un è di Siena schianti…
Ma in compenso fanno chiudere qualsiasi locale che osi provare a stare aperto la sera perché disturba….. e ora aspettiamo con serenità i soliti commenti del tipo “O bellini, se ‘un vi garba potete sempre levavvi da’ coglioni”.
Quell’ebreo di Zuckerberg dona 500.000 euro alla Croce Rossa…. in pubblicità su Facebook!! Aveva finito gli spiccioli?
PIDOCCHIO…..insegnamoli una lezione di dignita rifiutando la sua carita……Se Renzi ha “LE PALLE” rifiuta la pietosa offerta pubblicitaria…
È arrivato quest’altro genio antisemita…Zuckerberg è ateo, appellare qualcuno come ebreo e poi fare riferimento ad una presunta tirchieria è odioso ed in odore di razzismo.
Caro Francesco, se si fosse chiamato Mac Zuckerberg avrei scritto “quello scozzese … ” e non ti saresti certo alterato parlando di “odioso antiscozzesismo”. Ebrei scozzesi e genovesi hanno nomea di tirchi, e ci si possono fare liberamente battute come sul “piemontese falso e cortese” ed altre nomee. Ti dirò di più: la notizia della donazione sotto forma di pubblicità su Faceboom sembra proprio una storiella Yiddish, tipico umorismo ebreo. Quindi l’odio è solo da parte tua, e per nulla ricambiato.
In merito ai tifosi contradiolu suggerisco la lettura del libro ” la tribù del calcio” dove si potranno scorgere, anche essendo ciechi, le analogie dei comportamenti da stadio e quelli di sedicenti appartenenti in ogni contrada
Francesco ti do anche quest’altra notizia: Zuckerberg è ebreo. E non credo che si vergogni di essere appellato come tale. Se poi fa anche “donazioni” così assurde, dato soprattutto il momento emergenziale, si espone giustamente al sarcasmo pubblico. Si è comportato da ebreo, scozzese e genovese. Poi per par condicio diciamo che i controlli antisismici sugli edifici pubblici di Amatrice sono stati eseguiti “all’italiana”. Ok?
Caro professore
Ed ora vengo ai costi, sentiti gli amici a Lugano.
Tetto di 100 mq composto da travi di pioppo lamellare con fibre di carbonio interne. Il pioppo per la leggerezza, trattato antitarma e antincendio. Pannelli stampati di alluminio con forme similtegole con schiuma e doccie della lunghezza di sei metri o inferiori.
Trave a gabbia continua sui muri portanti e da gettare con cemento alleggerito, fatto in fabbrica gestita da militari questo per la certezza dei materiali Prezzo 4000 euro
Mi sa che mi hanno truffato, se scioglie l’anonimato potrei chiederle un preventivo, a lei o ai suoi amici di Lugano.
A proposito, la Siena-Grosseto con che cifra al chilometro la possiamo completare? Casomai un paio di chilometri potrei pagarli io.
Caro A.B.
Io ho esposto un modo di costruire e modi ce ne sono tanti. Il costo esposto e il costo in fabbrica. La messa in opera è da vedere.
Comunque in Italia esiste il sistema dei subappalti esagerato, ed è come una catena di sant Antonio. Questo si è acuito dal 1993 in poi con i governi di centrodestra, con il concetto, sviluppo, pil, massima occupazione. Condoni a non finire, spese folli mai finiti i lavori. Con il consenso sindacale che per la quiete hanno distrutto l’industria nazionale. Verra ricordato dalla storia italiana come il più grande periodo di decadenza, e di viltà. Ed e finita con la fuga dei giovani, l’impoverimento di un ceto sociale sempre più ampio.
Io caro amico sono a posto non ho intressi in Italia, perche sono abituato a lavorare seriamente.Ed ho fatto fortuna. E non mi dire che non devo parlare perché i miei antenati dormono qui e reclamano giustizia. E non pensare di non finire in povertà, anche se al momemto ai qualche soldo o qualche capitale, perché molti italiani con profondo dolore ci passeranno.
La satira è una roba che dovrebbe far ridere. Irriverente verso il potere, castigat ridendo mores. Guai a censurare le vignette contro la politica e la religione istituzionalizzata o armata di dogmi e Kalashnikov!Ma mi spiegate dove si dovrebbe ridere nelle vignette di Charlie Hebdo sul terremoto? Che c’è da ridere? Dileggiare i terremotati non mi pare un atto di coraggio verso il potere. C’è voluta una seconda vignetta per spiegare la prima. E uno sciovinistico ricorso al più trito de luoghi comuni: gli italiani sono tutti mafiosi.
Concordo in toto con Groppone da Figulle: non solo non fa ridere(per niente), ma non è certo rivolta contro il Potere. E non aggiunge niente a livello conoscitivo: peggio di così…
Buona, laicissima, domenica dall’eretico
le vignette di Charlie Hebdo sono stupide, colme di luoghi comuni insipidi e sciovinisti. Non si capisce di cosa si dovrebbe ridere. Ancor più stupida è la decisione di querelare il settimanale francese, conferendo così una insperata importanza ad una sortita infelice che avrebbe meritato solo il silenzio.