Eretico di SienaL'eretico on the road: il concerto del Boss (e 3 Ps) - Eretico di Siena

L’eretico on the road: il concerto del Boss (e 3 Ps)

Inizia oggi – come già annunciato – la nuova rubrica estiva del blog: “L’eretico on the road”; luoghi ed eventi – diversi, diversissimi fra loro – per ampliare ulteriormente il raggio di azione del palinsesto (e per sostituire “La domenica del villaggio”, già in vacanza).

Con lo straordinario – nel senso etimologico del termine – concerto di Bruce Springsteen al Circo massimo del 16 luglio, dunque, si inzia questa nuova avventura bloggeristica. Buona lettura!

 

IL BOSS: TESTIMONIAL (PERICOLOSO) DELLA FORNERO?

Incipit ovviamente ironico-provocatorio: Bruce Springsteen testimonial della Fornero? Classe 1949, il sessantesettenne Boss ha cantato – al Circo massimo – dalle 20,20 a mezzanotte ed un quarto; praticamente quattro ore, senza una sosta che sia stata una.

Con canzoni che si susseguono, spesso senza soluzione di continuità l’una con l’altra (i drums come passaggio, e il Boss che riparte: “One, two, three, four”…). Testimonial della Fornero, perché se uno regge un concerto fisico, muscolare, come il suo per quattro ore, come si fa a pensare di mandare in pensione uno prima dei 70 anni?

Nello scenario oggettivamente fuori del comune del Circo massimo, a pochi metri dal Colosseo, quello di Springsteen è stato un concerto memorabile e memorando, come peraltro pressoché tutti quelli del “più grande performer vivente” (Gino Castaldo dixit).

Come solo nei concerti di pochissimi altri, il pubblico è del tutto intergenerazionali: figli, padri, financo nonni; ognuno con il suo modo di vivere l’orgia di rock proposta dal perfomer: chi in modo quasi belluino, gonfiandosi di birra ed erba, chi in modo più statico e sobrio; chi, ancora, all’insegna di una sana medietas. D’altra parte, è Springsteen stesso – con la sua voce, e con la sua prorompente fisicità – ad eccitare/incitare la immensa folla: chiede al pubblico di cantare, il suo “Come on”, con il microfono rivolto al pubblico, è, forse, l’espressione più usata durante le quattro ore della performace.

Il Boss ci offre il meglio che gli States possono dare di sé (a partire dalla musica, ovviamente): canta dei diseredati, con citazioni steinbeckiane; canta della diseguaglianza crescente e dell’impoverimento del ceto medio; canta dei working class heroes proletari; canta del reducismo post Vietnam, e della ripresa della vita a New York City dopo l’11 settembre. Non cito i titoli: chi conosce, anche solo in superficie, Springsteen, avrà capito subito, voce per voce. E poi ci offre l’amore, il desiderio, la passione (il duetto con la moglie in “Tougher than the rest”: il massimo che marito e moglie possano fare, pubblicamente…).

A differenza di altri grandissimi (Dylan, per esempio), le sue canzoni dal vivo non sono pressoché irriconoscibili, quasi alterate: i capolavori di Springsteen sono caratterizzati da una estrema correttezza filologica, rispetto al registrato in studio, se non per l’ovvia dilatazione dei tempi.

Istrione assoluto, credo che avrebbe avuto modo (ma è ancora un ragazzino, no?) di sfondare nel cinema: ha una faccia dolcissima e da duro ad un tempo, e certe pose, gigioneggianti all’ennesima potenza, lo avvicinano a Bob De Niro. Un solo cameo cinematografico al suo attivo (“Alta fedeltà”, con J. Cusack): chissà in futuro…

Quando il concerto pare finito (e quando chiunque altro andrebbe via, comunque fra gli applausi), inizia l’ultima ora: con il “Dancing in the dark” in cui coinvolge il pubblico (ragazze in fila, per ballare con lui: ma Patti, la moglie, guarda, sorveglia…), “Jungleland”, “Born in the USA”, “Tenth avenue freeze out” (con il ricordo, struggente, del grande sassofonista Clarence Clemons), più un paio di altre canzoni che non sono riuscito a scrivere, nella bolgia; dopodiché, tutto sembra davvero finito, questa volta: anche la straordinaria E-Street band abbandona il proscenio, Little Steven saluta, sornione.

Dieci secondi di pausa, ed ecco Springsteen da solo, chitarra ed armonica (come Bob Dylan): ci dona una “Thunderoad” ispiratissima, levigata. Suona e canta da 3 ore e 50 minuti. Non c’è persona, all’interno del Circo Massimo, che non sia inebriata del Boss.

Non ti vuole offrire altro che ottimo rock e rock and roll e folk, Springsteen. Si ascolta, si ricorda, si pensa: ed il naufragar è dolcissimo, nel mare del Boss…

 

Ps 1 Visto che siamo on the road (non mi ricordo se l’ho già scritta, ma ce l’ho in canna da anni): la Firenze-Siena fa schifo, tutti d’accordo; ma la Siena-Bettolle, in certi tratti, non è forse quasi peggio? Provare per credere…

Ps 2 Come ogni passaggio romano, tappa obbligata, con omaggio, a Campo dei fiori, davanti alla statua di Giordano Bruno; e come non andare a Piazza Farnese (Ambasciata di Francia), dopo i fatti nizzardi? Quanta Bellezza, in una sola città: ma anche quanta sporcizia, incuria, cialtronaggine. La Raggi dovrebbe creare una task force di gente armata di decespugliatore, per prima cosa…

Ps 3 L’intervento di una lettrice (Marghe), nel precedente articolo, sta creando inquietudine a molti; premesso che pare una boutade figlia dei tempi, qualcuno sa di questo islamico (sicuri lo fosse, nel caso?) che avrebbe “ispezionato” il tufo prima del Palio (se ho capito bene) di luglio, poi fermato da un gruppo di contradaioli? Il condizionale è di iperobbligo, ma se c’è anche solo qualche brandello di vero, è bene che se ne sappia di più. E al più presto…

23 Commenti su L’eretico on the road: il concerto del Boss (e 3 Ps)

  1. semplici8 scrive:

    Bruce Springsteen: potrei scriverne per settimane.
    Della venerazione che ho per un artista la cui musica e’ tanto diversa da quelli che normalmente sono i miei gusti.
    Della straordinaria profondità dei suoi testi, dell’umanità della persona.
    Dell’impossibilita’ che ho a descrivere ciò che ho provato ogni volta che ho visto un suo concerto.
    Ma, per necessità di sintesi, citerò solo quello che per me è IL proverbio:
    “Ci sono due categorie di persone al mondo: quelli che amano Bruce Springsteen, e quelli che non lo hanno mai visto suonare dal vivo”.

  2. anonimo scrive:

    Caro Professore
    Un tempo mi piaceva anche a me la musica anglosassone. Ma ora mi sono evoluto, e quella musica fatta talvolta di inutili nenie, o rumoi inconsulti mi da fastidio. Noi ne abbiamo della migliore e a questo punto chi vuol sentire certa musica nei nostri luoghi deve pagare tutte le spesse con biglitti da capogiro. Tanto chi ci va è oramai un esigua miniranza. E per la maggioranza spesso è un disagio.

  3. Un aspirante vegano scrive:

    Purtroppo non ero al Circo massimo (non tutti fanno i docenti come l’Eretico, con più di due mesi di ferie pagate dallo Stato, cioè da noi), ma l’articolo indubbiamente fa venire voglia anche a chi non ami allo sfinimento il Boss..
    Sulla questione del PRESUNTO islamico, è chiaramente un qualcosa che fa capire lo spirito dei tempi. Fa bene l’Eretico ad andarci molto cauto, perché qui tutto puzza di subcultura contradaiola. Di razzismo, diciamo pure. Questa città mi fa sempre più pena, e non mi dite di levarmi dai coglioni: mi sto organizzando, ma ci vuole un po’ di tempo!

    • meridionale trapiantata scrive:

      Leggo che la dieta vegana evidentemente crea dei problemi alla vista ( lettura) e all’intelletto( ragionameto).
      Gli insegnanti, caro, hanno diritto come tutti a trentasei giorni di ferie, e, probabilmente il ns eretico ha uasato uno o due di questi che deve utilizzare in estate….gli altri giorni, caro, sono impiegati per aggiornamenti, formazioni, specializzazioni e perfezionamenti. Ma è molto piusemplice fare del qualunquismo e del populismo demagogico, non costa niente e si fanno tanti accoliti. Te, caro, che lavoro fai? Sono curiosa di intrattenere un dialogo socratico (?) In merito.
      Ps. Non difendo l eretico, ma il mio ruolo di professionista della scuola e della formazione del pensiero critico (?) dei giovani.
      Ps2. Ma il fosforo, nella dieta vegana , lo sai dove reperirlo?

      • anonimo scrive:

        Signora Professoressa
        Io sono un toscano che vive in svizzera e vorrei assicurarle che adottando una dieta vegana può procurasi fosforo. Se uno beve acqua naturale che ha percorso strati di argilla assimila dei silicati di alluminio. Ora quando questo silicato di alluminio entra dentro la cellula umana a contatatto del potassio del carbonio 14 radiattivo e qualche altro isotopo produce calore. Ed ecco il miracolo il silicio trasmuta in calcio e l’alluminio udite in fosforo. Comunque io non sono vegano.

      • Anonimo scrive:

        Cara prof, ad agosto sei in ferie tutto il mese, giusto? E a luglio pure, salvo 2-3 giorni per saltuarie riunioni, o no? E a Natale 15 giorni, vero? E a Pasqua quanti giorni? E a Carnevale?

    • Hacker scrive:

      se le serve una mano non faccia complimenti….

      • Anonimo scrive:

        sia obiettiva, ci sono parecchi che stanno peggio degli insegnanti via

        • meridionale trapiantata scrive:

          Non mi pare di aver “dcritto’ che gli insegnanti stanno male…..
          Ma la carenzamdi fosforo è endemica?

          • Anonimo scrive:

            A parte qualche problema ortografico, che dipenderà dall’impeto che ci mette (speriamo non faccia cosi quando insegna), forse lei di fosforo ne ha troppo ed è quasi sprecata per la scuola. Le lascio il dialogo socratico a qualcuno alla sua altezza

    • Anonimo scrive:

      Questa storia del razzismo, stavolta parlo senese, mi ha un po’ rotto i coglioni.
      E ve lo devo proprio dire.
      Di fronte agli attentati che praticamente ogni giorno accadono nel mondo e relativamente ai quali (V. Bataclan e Nizza) ci raccontano solo una versione edulcorata, quando addirittura si cerca di minimizzare con la matrice islamica radicale del gesto (USA) proprio per sviare l’opinione pubblica dal rappresentarsi veramente la portata mondiale del problema, la xenofobia e l’islamofobia, con cui viene strumentalmente bollata praticamente ogni tentativo di reazione o di contrasto, sono soltanto un sottoprodotto di tale atteggiamento politico, a mio avviso, suicida dei governi occidentali.
      Qui, infatti, non c’è razzismo che tenga, si tratta ormai del tuo vicino di casa che, improvvisamente, in nome di Allah può decidere di farti saltare in aria, schiacciarti con un tir, sequestrarti torturarti ed ucciderti, oppure semplicemente, se non trova di meglio, sbudellarti col coltello da cucina.
      Sinceramente all’esito di quanto sopra mi importerebbe ben poco se la radicalizzazione sia stata o meno improvvisa e se possa esistere o no un islam moderato.
      Questi delinquenti vanno trovati, isolati e fermati con ogni mezzo, condannati per direttissima e, se stranieri, rispediti a casa loro a scontare la pena inflitta, così almeno siamo sicuri che sono davvero fuori dalla circolazione per un po’e che quando escono non ce li ritroviamo ancora subito trai piedi.
      Tutto ciò indipendentemente dal fatto che siano neri, gialli, rossi o a pallini blu, ma semplicemente perché dei fanatici macellai.
      Sui motivi, poi, per i quali ancora in Italia non è successo ancora niente, al solito, si è aperto un dibattito -invero- affatto interessante.
      Cerco di sintetizzare gli argomenti principali:
      A) Alfano è un drago e l’opera di prevenzione svolta dalle forze dell’ordine senza pari? Non scherziamo.
      B) Abbiamo pochi immigrati rispetto a Francia ed Inghilterra? Vero, ma ci stiamo mettendo in pari.
      C) Ci sono state delle “porcate” (Lucia Annunziata dixit) con la controparte? Forse, e probabilmente non sarebbe la prima volta da cosa nostra, all’Achille Lauro, ai riscatti pagati all’ISIS ed alla politica internazionale “timida” sin qui tenuta …
      Ma ciò non sposta il problema: c’è una tempesta in atto che sta montando e mettere la testa sotto la sabbia non giova neppure agli struzzi.
      E poi ci sono gli ideali di civiltà e democrazia da difendere sul serio e non a chiacchiere.

    • Paolo Panzieri scrive:

      Questa storia del razzismo, stavolta parlo senese, mi ha un po’ rotto i coglioni. E ve lo devo proprio dire.
      Di fronte agli attentati che praticamente ogni giorno accadono nel mondo e relativamente ai quali (V. Bataclan e Nizza) ci raccontano solo una versione edulcorata, quando addirittura si cerca di minimizzare la matrice islamica radicale del gesto (USA) proprio per sviare l’opinione pubblica dal rappresentarsi veramente la portata mondiale del problema, la xenofobia e l’islamofobia, con cui viene strumentalmente bollato praticamente ogni tentativo di reazione o di contrasto, sono soltanto un sottoprodotto dell’atteggiamento politico, a mio avviso, imbelle e suicida dei governi occidentali.
      Qui, infatti, non c’è razzismo che tenga, si tratta ormai del tuo vicino di casa che, improvvisamente, in nome di Allah può anche decidere di farti saltare in aria, schiacciarti con un tir, sequestrarti torturarti ed ucciderti, oppure semplicemente, se non trova di meglio, sbudellarti col coltello da cucina.
      Sinceramente all’esito di quanto sopra mi importerebbe ben poco se la radicalizzazione sia stata o meno improvvisa e se possa esistere o no un islam moderato….
      Questi delinquenti vanno trovati, isolati e fermati con ogni mezzo, condannati per direttissima e, se stranieri, rispediti a casa loro a scontare la pena inflitta, così almeno siamo sicuri che sono davvero fuori dalla circolazione per un po’e che quando escono non ce li ritroviamo ancora subito trai piedi.
      Tutto ciò indipendentemente dal fatto che siano neri, gialli, rossi o a pallini blu (a me personalmente il mondo piace a colori), ma semplicemente perché dei fanatici macellai.
      Sui motivi, poi, per i quali ancora in Italia non è successo ancora niente, al solito, si è aperto un dibattito -invero- affatto interessante.
      Cerco di sintetizzare gli argomenti principali:
      A) Alfano è un drago e l’opera di prevenzione svolta dalle forze dell’ordine senza pari? Non scherziamo.
      B) Abbiamo pochi immigrati rispetto a Francia ed Inghilterra? Vero, ma ci stiamo mettendo in pari.
      C) Ci sono state delle “porcate” (Lucia Annunziata dixit) con la controparte? Forse, e probabilmente non sarebbe la prima volta da cosa nostra, all’Achille Lauro, ai riscatti pagati all’ISIS ed alla politica internazionale “timida” sin qui tenuta …
      Ma ciò non sposta il problema: c’è una tempesta in atto che sta montando e mettere la testa sotto la sabbia non giova neppure agli struzzi.
      E poi ci sono gli ideali di civiltà e democrazia da difendere sul serio e non soltanto a chiacchiere.

  4. Eretico scrive:

    Come ogni anno, anche quest’anno ci piace commemorare la figura del magistrato Paolo Borsellino, morto alle 16,58 di oggi, nel 1992. Bella, a tratti struggente e non scontata la docufiction – appena trasmessa da Rai Storia – “Paolo Borsellino”, essendo Stato” di Ruggero Cappuccio.
    Ne riparleremo, ma si tratta davvero di un eccellente prodotto autoriale.

  5. VEDO NERO scrive:

    Non so se lo sapete, ma su Tvrai3 stanno trasmettendo la replica di Report riguardante il Monte. Guarda caso proprio ora che la Banca è in difficoltà, ma della Deutsche Bank, ma non si parla mai? E dei casini dell’Unicredit? In apparenza la trasmissione sembra un servizio di informazione, certo, ma come al solito sempre verità a metà, si parla dei rapporti di Rossi con Berlusca, Confalonieri e i suoi amici, ma si glissa su quelli con D’Alema, Veltroni, De Luca e soci. E non si ricorda che un certo De Bustis, pupillo di D’Alema e fonte di guai del Monte già prima di Mussari, è stato nell’amministrazione della Deutsche Bank, Banca in grave crisi. L’unica cosa tragica comica è l’intervista alla ‘mascotte’ Valentini in cui si da del ‘bischero’.

    • Anonimo scrive:

      I problemi di mps non si possono negare, ma gli organi d’informazione in genere ci prendono per i fondelli in modo palese, fino a condizionare l’andamento del titolo. Qualcuno evidentemente ci guadagna, ma non ce la raccontano giusta

  6. VEDO NERO scrive:

    Io vorrei solo che i responsabili paghino per i loro danni, ma finora mi sembra che la giustizia stia solo perdendo tempo aiutando la prescrizione e la beffa per i tanti cittadini onesti. Aggiungo anche che tanti dei miei concittadini e dintorni mi hanno molto deluso perché sapere che il Vigni l’anno scorso arrostiva indisturbato la carne alla Festa del Luca Cava di San Gusmè come un cittadino onesto che puo’ farsi vedere senza prendere una manata nel muso.

    • Anonimo scrive:

      Non sia mai, c’è chi lo difenderebbe a spada tratta, non ha mica fatto niente lui, no?

      • VEDO NERO scrive:

        ha fatto perdere in pochi anni qualche miliarduccio e credibilità della banca costruita in secoli di buona gestione. Chi lo difenderebbe sarebbe semplicemente connivente o già beneficiato dal ‘groviglio armonioso’. Certi senesi un po’ corrotti ed ipocriti?

    • Roberto scrive:

      Infatti sul credito facile e su antonveneta che insieme costano a Bmps 20 miliardi nessuna inchiesta seria.

  7. anonimo scrive:

    Ovvia. Ora si è scoperto che a Siena i soldi volano via da soli. Ci mancava questa per essere considerati i più cretini d’Italia (o del mondo?).
    Aspetto con curiosità il commento dell’Eretico su questa ennesima farsa senesota, sono spariti 200 milioni ma nessuno ne ha colpa, anzi si va a perseguire chi ha denunciato questo affaire.
    Penso che il nuovo Presidente del Tribunale abbia davanti a se un compito assai gravoso. C’è da rivoltare, rinnovare e dare finalmente qualche risposta alle tante questioni aperte, evitando che finiscano tutte a tarallucci e vin santo.

  8. Anonimo scrive:

    Caro Eretico ,
    ti ripropongo un commento di cui al post precedente.
    dietro gli spazzini a chiusura del corteo storico c’erano due cubani, di cui uno tuo amico non trentennale tornati a piedi da un viaggio a Cuba..per risparmiare.
    La cosa è passata sotto silenzio considerando il profilo discreto e disinteressato dei due , e ovviamente avevano la carnagione chiara,perché una settimana di du..rex lavoro al chiuso…ha finito per preserva..rli.
    Noi che eravamo in Piazza abbiamo visto solo le gesta della 18 contrada quella dei fantini..con l’araldica €..e nessun contradaiolo li ha portati via per assicurarli alla giustizia….
    ma come si fa a dare credito a queste cose…. mah, da manicomio

  9. antonio scrive:

    intervengo solo per ricordarmi quanto sono…vecchio. io ho visto Bruce Springsteen nel primo concerto in Italia nel 1985 a Milano. quando, qualche anno prima, comprai il suo primo lp dal Corsini sembrava che avessi chiesto una cosa strana. grande Boss!

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