Auguri danteschi: Sapìa emblema della senesità (e record di Ps)?
Ultimo pezzo del 2015, per questo blog: concludiamo l’anno regalando ai lettori questi “auguri danteschi” – come per Natale – , autentica “ribollita” della conferenza tenuta, lo scorso 23 dicembre, al Piccolomini dallo scrivente.
Per chiudere alla grande – l’anno ed il pezzo – mi concederò il record (se non sbaglio) di Ps; aggiungo che l’eretico il 2 mattina divenerà bolognese per alcuni giorni, ed il blog si concederà dunque le meritate microvacanze invernali.
Buona, anzi buonissima, lettura!
SAPIA, SENESE PER ANTONOMASIA?
Canto XIII del Purgatorio: Dante e Virgilio incontrano anime che subiscono un contrappasso degno di un film horror (palpebre chiuse con una sorta di filo di ferro); sono le anime degli INVIDIOSI, e quanto al contrappasso, merita citarlo per esteso:
“ché a tutti un fil di ferro i cigli fòra
e cuce sì, come a sparvier selvaggio
si fa però che queto non dimora”.
Fra queste anime invidiose – prima inter pares – una sanese, Sapìa; moglie di Ghinibaldo Saracini, viene rappresentata – ed eternata in siffatto modo – come colei che godette non poco per la sconfitta senese (e del nipote Provenzan Salvani) a Colle di Val d’Elsa, in quel fatidico giugno 1269 che pose drasticamente fine alla grandeur ghibellina senese, e fece perdere – in senso non figurato! – la testa a Provenzano, affinché tutti vedessero la picca sulla quale drammaticamente si era schiantato il sogno ghibellino senese.
Sapìa – che è in Purgatorio soprattutto grazie alle “sante orazioni” di Pier Pettinaio, uomo di grande devozione che per lei tanto aveva pregato – è dunque per Dante l’emblema della senesità: di fatto, rappresentata da due personaggi, sopra tutti gli altri. Provenzan Salvani (la Superbia, Canto XI del Purgatorio stesso), e appunto Sapìa, incarnante l’invidia.
La zia gode, sconfinatamente, della sconfitta (e della decapitazione) del nipote: autentica Schadenfreude – godimento, profondo, per la altrui caduta – , per niente celata. Ma l’Alighieri va oltre rispetto all’aticofilia verso Provenzano: parte da Sapìa, ed attacca la vanità dei senesi in quanto tali (non essendo certo tenero con i suoi concittadini, non si può accusare Dante di partigianeria antisenese).
Porta come testimonianze a suo favore l’esempio di Talamone (il porto di Siena, in terre però troppo lontane e malsane), e quello – più noto – della Diana (a proposito, per l’ennesima volta mi preme segnalare lo stato davvero pietoso della lapide dantesca in questione, posta per l’appunto in Via della Diana).
Pensate solo per un momento se l’Alighieri fosse campato anche solo una trentina di anni in più: avrebbe visto i lavori per il Duomo nuovo implodere su se stessi (non solo per la Grande pestilenza, non solo). Ci poteva forse essere un esempio più evidente ed eclatante della volontà di grandezza, da parte del gruppo dirigente di un popolo? Ed almeno, quei ruderi, sono belli lo stesso, nonché originalissimi.
Nel momento in cui l’Alighieri dipinge i senesi come invidiosi e superbi (Provenzano, dunque, più ancora che Sapìa), profeticamente parte un atto di accusa antropologico implacabile; visti i tempi attuali, potremmo aggiungere che, a queste due caratteristiche dell’animo senese più profondo, se ne è aggiunta almeno una terza. Sulla quale – per carità di Patria e di 31 dicembre – è forse meglio soprassedere…
Ps 1 Andrea Greco, su Repubblica di ieri (pagina 13), affronta il salvataggio renziano di Etruria del 22 novembre sotto un altro aspetto, decisamente stimolante: chi ha messo i soldi (Intesa, Unicredit ed Ubi), ha fatto un ottimo affare, tra l’altro rischiando ben poco.
Vedete, ad averci i soldi quando è il momento: chissà perché Mps è rimasta fuori dal salvataggio da parte dei grandi istituti verso i piccoli. Chissà, appunto…
Ps 2 Ieri il dead man walking, bisindagato Valentini Bruno, ha rassicurato tutti, in Consiglio comunale, sulla qualità dell’aria a livello comparativo (Siena è molto meglio di Pechino, in buona sostanza). Da cotanto pulpito, allora siamo sereni e tranquilli per l’anno che verrà.
Respiriamo a pieni polmoni, dunque: specie in certi luoghi spuntati fuori mentre lui era Sindaco a Monteriggioni. Lì sì, che c’è aria ben respirabile.
Ps 3 Quel birbante del Donzelli “fratello d’Italia” pare averne scovata un’altra concernente un intreccio fra Bassilichi e Camera di Commercio fiorentina, in cui sarebbe implicata la first lady regionale, dottoressa Laura Benedetto in Rossi (la coppia degli indagati eccellenti, la loro).
In attesa di approfondimenti e sviluppi, auguriamo anche alla coppia Benedetto-Rossi un buon 2016: di tutto fegato…
Ps 4 Suggerisco di leggere l’ultimo post di Bsg sul dottor Calbi (con commentino ereticale annesso, che ci sta sempre benino), e l’editoriale di fine anno del Santo, fresco di stamattina: tutta roba stimolante assai, direi.
Ps 5 Nei giorni scorsi, ci ha lasciato Nicoletta Furi, selvaiola di Via Franciosa; nei mesi scorsi, se n’era andato Renzo Martini, anch’egli selvaiolo di lungo corso.
Renzo, mi aveva sempre ricordato Fra Remigio da Varagine nella riduzione cinematografica del Nome della rosa: vecchio socialista, arbitro di basket, battuta sempre pronta.
Nicoletta, fosse stata romana, sarebbe stata di certo di Trastevere, e tutti l’avrebbero chiamata la “sora Nicolè”. Aveva 52 anni, e questo già dice tutto. Per il 2016, proponiamo una moratoria: le persone care non possono andarsene. Avrà successo?
Ps 6 In attesa della proclamazione del Senese dell’anno (dopo l’Epifania, come detto: tranquilli, se Dio vuole NON è un fantino o simili), per intanto scegliete l’eroe del 2015: basta partire da ieri.
Meglio chi, a Firenze, ha truffato e rapinato la novantenne, entrandole in casa per santificare le feste al meglio, o la madre (piemontese) che ha fatto ubriacare la figlia diciassettenne e poi le ha dato le chiavi della macchina per scorazzare in Piazza della Signoria? Bella gara, eh?
Ps 7 Fine di un mito della nostra infanzia: il Das è (era, anzi) fortemente cancerogeno; meno male che ho sempre preferito i soldatini, per Zeus…
Ps 8 Come anticipato a Carlone Regina (Bsg), finalmente l’eretico ha trovato la sua casa politica: basta sinistra reducista, sbandamenti grillini, pulsioni civiche.
Dal 2016, tutti con ALA, il nuovo soggetto politico lanciato da Denis il Verdini: la sua visione politico-morale ci ha definitivamente conquistato. Se Denis chiama, l’eretico è pronto anche alla candidatura: Denis, resto in attesa, facci un pensiero…
Ps 9 Stasera, per concludere in bellezza l’anno, tutti alla silent disco nel Campo di Siena (io marco visita, ma ho la giustificazione e comunque ho pubblicizzato), come ordinato da monna Pallai: e boia chi dice che è una boiata!
Ottima descrizione su quanto scritto dal Sommo su Sapia ed il Salvani, quanto ai senesi il ‘fiorentino’ purtroppo ci aveva già inquadrati ed anche come era conciata l’Italia già allora.
Ps9: è una grandissima boiata! Resto a casa e faccio un po’ di botti che sto in periferia! Ovviamente lontano dalle case, ma in aperta campagna, se no pori cani e gatti! Sono evangelico, serafico, buono e auguro a tutti, Valentini e soci compresi, tanti auguri secondo i meriti, quindi pochissimi per certe persone senesi e non. E mangiare pochi dolci che ancora c’è l’Epifania.
A proposito tutti pronti alle 20 e 30 a sentire la letterina di auguri del nostro Presidente; la solita aria fritta che si ripete ogni fine anno con diverse persone, ma con le stesse bugie.
Quindi per noi italiani l’anno incomincia bene: l’Eretico dal 2016 sarà con l’ALA di Verdini! Considerato che il giovane Ascheri è un professore delle scuole medie, chissà dove arriverà, se Mussolini, che era un maestro elementare, per ventuno anni fu Presidente del Consiglio. Staremo a vedere, ma per il momento una domandina per lui ce l’avrei: come mai chiedi le dimissioni di Valentini per due avvisi di garanzia e poi ti butti nel partito di Verdini che addirittura a Roma è sottoposto ad un rinvio a giudizio?
Carissimo Edoardo,
vedo che l’anno nuovo ti ha portato in dono l’ironia, eh…chissà cosa ti porteranno i Magi, dunque!
Buon anno comunque a tutti, e ditemi un pochino: come è andata dunque la kermesse silenziosa nel Campo di Siena? La gente ballava, o si è avvalsa della facoltà di non?
l’eretico
L’eretico
Non mi muove l’ironia ma il comprenderti: dopo aver fatto il pelo e il contropelo a tutti gli “ingiusti” della nostra provincia, da vero e proprio Zorro de noantri, questi confini ti paiono stretti e allora ti rivolgi a ben più vaste aree, dove continuerai a lottare e a vincere in nome del bene. E per far trionfare il bene sul male hai scelto il partito di Verdini che è un banchiere, e i banchieri, si sa, non fanno mai gli interessi delle banche ma quelli del popolo. Per uno come te che ha militato nelle file del PCI-PDS di Siena, città dove questo partito ha sempre gestito il Monte dei Paschi facendo sempre gli interessi del popolo, la vicinanza a banche e banchieri e’ abituale, quindi niente meraviglie. Ma per le pendenze penali la domanda resta: perché gli avvisi di garanzia di Valentini ti indignano e il rinvio a giudizio di Verdini no?
Bene, vedo che anche il 1 gennaio bisogna puntualizzare l’ovvio: la virata ereticale verso l’ALA di Denis Verdini, infatti, solo Edoardo Fantini la può ritenere verosimile.
Meno male dunque che il Fantini c’è…
L’eretico
Ahhh scherzavi, diavolaccio che non sei altro! Eppure la passata primavera un comune amico in un bar di Buonconvento mi predisse di una tua prossima discesa in politica. Avevi canzonato anche lui? Peccato che non sia vero perché Zorro in California di cattivoni ne sistemò parecchi, e Dio lo sa se non ce ne vorrebbe uno anche a Roma a far battaglie per le case senza numero civico!
Sul bastione di Talamone campeggiano da sempre i versi di Dante: “tu li vedrai tra quella gente vana …”.
E sa quasi di beffa visti i danari spesi dalla Repubblica in quel piccolo porto per farne un grande scalo commerciale.
Una missione praticamente impossibile.
Ho passato tante estati a Talamone e lo conosco come le mie tasche.
Il castello ferrigno, privo di finestre, la cinta muraria ancora imponente, l’assetto urbano originale, sopravvissuto alla ricostruzione post-bellica, assolutamente geometrico, con le strade tracciate perpendicolari, come in un accampamento romano, dai senesi.
Un magnifico porto naturale su di un golfo frequentato fin dall’epoca micenea, se non omerica, come esplicitamente testimoniato anche dal nome.
La grandeur senese, però, in quella occasione fu sconfitta sia dai pirati barbareschi, che nelle loro incursioni si spingevano fino nell’entroterra (una volta perfino a Pari), per depredare e rapire gli abitanti e venderli come schiavi, ma soprattutto dalla malaria, che all’epoca affliggeva l’intera maremma.
Chissà cosa avrebbe detto il sommo poeta dei tanti, troppi denari spesi dai banchieri senesi per BAM, Banca 121 ed Antonveneta …
Stessa sciagurata grandeur….
Qui, però, la malaria proprio non c’entra.
Magari è stata ancora una volta tutta colpa dei pirati barbareschi?
Non lo sapremo mai … con le loro veloci feluche sono già fuggiti col lauto bottino in chissà quale paradiso fiscale.
Forse a sempiterno monito la medesima lapide potrebbe essere oggi collocata anche sulla rocca Salimbeni.
Ottimo commento e ottima ironia, triste che è tutto vero.
Vada a controllare quanti denari sono stati spesi per acquistare Banca Agricola Mantovana e, se le resta tempo, sottragga (significa tolga) i dividendi reali (significa non virtuali) che in dieci anni sono stati pagati a Banca Monte dei Paschi……
Ho recentemente letto sulla Nazione un articolo, mi pare di Pino De Blasio, molto interessante in proposito all’acquisizione di BAM come l’inizio della fine, che mi ha fatto includere nella lista anche quella operazione.
So che si tratta di un nervo scoperto in quel di Mantova e non solo.
Se crede faccia pure Lei i conti, se è in grado, io no di certo.
Personalmente, però, credo che se all’epoca MPS si fosse astenuta da ogni acquisto oggi avrebbe potuto con molto meno acquistare ben altro che, con tutto il rispetto, BAM, Banca 121 ed Antonveneta.
Qualche consigliere comunale della maggioranza potrebbe spiegarmi in due parole perchè sia stata rifiutata l’intestazione di una via di Siena a Oriana Fallaci? Indipendentemente dalla sua battaglia finale contro il pericolo islamico ai danni della civiltà occidentale, condivisibile o meno (anche se sfido oggi anche i terzomondisti più incrollabili a negare che avesse delle ragioni nel combatterla),stiamo parlando di una grande giornalista e scrittrice toscana. Nel panorama toponomastico senese non penso avrebbe sfigurato (non faccio nomi ma ad ognuno di noi penso ne possano venire in mente a decine di carneadi). Cose del genere non possono altro che rafforzare l’idea che siamo governati da una classe politica minore, priva più che di cultura politica, di cultura e basta.
Sulla Via alla Fallaci, risposta from Bologna: non sono d’accordo con ciò che ha scritto nei suoi scritti post 11 settembre, come già evidenziato più volte; ma la grandezza di giornalista (più che di scrittrice) è indubbia. E di certo concordo con chi dice che, visti i nomi di alcuni cui sono intitolate vie cittadine, alla Fallaci si dovrebbe non intitolare una Via, quanto fare un monumento!
Mostra bolognese su Pasolini molto ben fatta (a parte un paio di passaggi discutibilissimi, all’insegna del politicamente corretto di sinistra): se ne scriverà, ovviamente…
L’eretico
Sul PS1? E’ rimasto fuori perché forse ci guadagneranno altri?
Ennesimo rifiuto alla proposta di intitolare una via alla Fallaci. I tempi non sono maturi, non è collegata alla realtà senese e altre fatue ragioni. E’ indiscutibile la sua bravura a livello mondiale come scrittrice e opinionista e che purtroppo aveva, a ragione, previsto la minaccia crescente del fanatismo islamico, ma per qualcuno tutto questo non ha nessun valore. La Fallaci aveva, certo, un caratterino, ma è sempre stata una persona sincera ma non era certo un’ipocrita come tanti personaggi politici di oggi. Se poi penso che in certi comuni ancora esisto ancora vie intitolate a Stalin, Togliatti e altri figuri non certo adamantini. Poi da noi c’è la via fiume intitolata al Papa Giovanni Paolo 2° che non mi ha mai convinto a cominciare dai troppi affari loschi da parte dello IOR, ente super corrotto, che ha agito sempre senza nessun controllo senza il ‘Santo’ (sig) abbia mai posto un freno a queste attività.
A quando una via dedicata a STEFANO BISI….
prima o poi accadrà. In provincia (lo noto nel mio girovagare) vi sono strade intitolate a qualche insigne signor nessuno, ma indubbiamente un Cesare della politica locale, i cui meriti storici sono stati verosimilmente quelli di aver trovato un posto in banca o in Comune a diversi suoi concittadini in cambio del voto. Comunque, a Firenze c’è via della Passera, via delle Serve smarrite, via della Vergogna, canto dei Bischeri e via dello Scandalo. A Venezia c’è Via delle Tette, a Genova Vico del Calabraghe. A Perugia c’è Via delle Chiappe e a Roma c’è Via della Zoccoletta. A Monteriggioni c’è via Ficareto. È vero che se la Fallaci non avesse scritto peste e corna sui maomettani, la destra non se la sarebbe certo filata perché fu la compagna di Panagulis, martire della resistenza contro i colonnelli greci, ma francamente non capisco l’opposizione ad intitolarle una strada.
….senza dimenticare ovviamente Via della Scrofa e Via delle Oscure Botteghe.
Certo intitolare una via centrale Canto dei Bischeri e/o Via della vergogna non sarebbe poi fuori luogo, magari vicino alla sede del PD cittadino. Molti senesi se lo meriterebbero a cominciare dagli omini degli orti e donnine della cooppe.
Caro Eretico, perché non ti occupi più di Sanità
Abbiamo esempi esemplari della supremazia senese (prima il comune, poi l’aslina grossetana , ora toccherà all’aslona di area vasta … a quando la regione): “Bilanci dell’Asl 9 Nove indagati per l’ipotesi di falso”
http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2015/12/31/news/bilanci-dell-asl-9-nove-indagati-per-l-ipotesi-di-falso-1.12701804
Cara Francesca, dopo l’Epifania (che tutte le feste porta via) tornerò ad occuparmi di Sanità senesota, tranquilla: il problema è che c’è sin troppo materiale…
Quanto alla Via Stefano Bisi, noi gli auguriamo lunga, lunghissima vita; dopodichè ci batteremo per una via in sua memoria: non è forse l’emblema supremo del giornalismo locale?
News from Bologna: mostra imperdibile sui pittori fiamminghi (dinastia Brueghel in particolare)! L’eretico ne scriverà, ma voi – se potete – andateci: c’è tempo fino al 28 febbraio. Valicate l’Appennino, per Zeus!
L’eretico
E alla fine per l’indagato cotanto genero di cotanto suocero ci sara’ pure una pltrona in aziendona. Cosi’ va il mondo…
Via Stefano Bisi…..da quando fare il pennivendolo per la “gazzetta di Paperopoli” ti qualificamo come Giornalista….non sarebbe piu opportuno Giornalaio….
però sarebbe più bella via Beppe Mussa’ri….o meglio, a scanso di equivoci, più che via sarebbe più opportuno “corso”
nel dopoguerra era usanza aggiungere un esclamativo alla fine del nome delle strade intitolate a personaggi che non stavano simpatici: cosi “via Pio IX” diventava “via Pio IX!”.
E se l’Aslona fosse andata ad Arezzo perché a S.S. e’ andata la presidenza della commissione Sanita’ del consiglio regionale?
No Anonimo, lo sanno tutti, la sede va a Arezzo in cambio di una poltrona direzionale per un senese. Il chiuso di Chiusi è semplicemente incapace . Mentre il Ceccuzzi trionferà (proprio lui, ve lo eravate dimenticato … ma questo sarà l’anno degli zombie )
Ultimo aggiornamento bolognese, dato che, a breve, riparte la postale per Sienina: mattinata iperintensiva, con San Pietro (è la Cattedrale, che non è San Petronio!); appunto San Petronio (che merita sempre), poi l’Archiginnasio con il teatro anatomico et alia; infine, last but not least, lo straordinario complesso di Santo Stefano (Romano Prodi, purtroppo, non l’ho incontrato…).
Tutta roba già vista e visitata, ma meritante un ritorno.
Per Bologna, oggi è una giornata particolare: 25 anni esatti dalla strage del Pilastro. Chi sa, sa; chi non sa, fa bene a documentarsi.
L’eretico
1) Per me, fa’ festa in piazza con le cuffie è come tromba’ con le mutande. Ma, naturalmente, io non sono abbastanza smart da capire l’happiness che può dare un evento tanto cool.
2) Ho idea che la terza caratteristica connaturata all’animo senese più profondo sia un peccato tanto ripugnante che il Poeta non lo ritiene degno nemmeno di essere punito all’inferno, e che abbia a che fare con “sciaurati che mai non fur vivi”, coloro che vissero “senza ‘nfamia e senza lodo”.
3) A qualcuno che frequenta assiduamente questo blog consiglierei una pera di ironia, una pasticca di sberleffo, due cucchiai di paradosso. Merce difficile da trovare, a certe latitudini, ma con un po’ di buona volontà…
Commento fuori argomento: il film di Zalone; carino, ma forse sbaglierò, però mi sembra che metta troppo in cattiva luce gli statali, va bene che parla della riforma di Renzi ‘via le province’ come un fallimento, ma non tutti quelli che lavorano nello Stato sono cinici, inetti e parassiti come visti nel film. Dicevano che era una critica a Renzi, ma mi sembra che sia più una presa in giro degli statali.
PERCHÉ ESSERE (STATO) AMICO DI STEFANO BISI POTREBBE DIVENTARE SEMPRE PIÙ SCONVENIENTE?
https://leorugens.wordpress.com/2016/01/05/perche-essere-stato-amico-di-stefano-bisi-potrebbe-diventare-sempre-piu-sconveniente/
A Firenze lo sapete tutti dov’è il ” canto de’ Bischeri”? Proprio dove ha sede la Presidenza della Regione Toscana. Descrittivo, predittivo, umorismo involontario?
A proposito dell’ultimo commento,proprio oggi ho finito di leggere I misteri della Massoneria. A pensare male si fa peccato ma qualche volta……
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