Un marziano al Jolly: Scaramin Scaramelli ( e 4 Ps)
Incontro doveva essere, ed incontro è stato: sin troppo “incontro”, e quasi per niente scontro. Come era prevedibile: la “strana coppia” (Nazione scripsit) Piccini-Scaramelli ha amabilmente dialogato – con Danielito Magrini moderatore – sulle cose senesi, con davanti una foltissima platea, composta da tanti curiosi e da non pochi riciclati. Perché ci sarebbe dovuto essere scontro, poi? Tutti e due erano in loco per parlare male del Pd…
Pierluigi Piccini lo conosciamo, Scaramelli anche, ormai; almeno il primo ha fatto anni di dura e seria opposizione, dopo il decennio di Sindaco, dunque è legittimato a dire e scrivere certe cose. Senz’altro, l’affaire Antonveneta con lui non sarebbe stato fatto.
A nostro parere, dovrebbe ritagliarsi il ruolo di “padre nobile” dell’opposizione civica senese: un po’ come l’attuale Rutelli a Roma, piuttosto che come Bassolino versione 2015-2016 a Napoli. Come candidato a Sindaco, ci vorrebbe qualcuno che non avesse esperienze pregresse nella stanza dei bottoni…
Quell’altro, invece, crediamo abbia la tessera Pd, ci risulta facesse il Sindaco di Chiusi in pieno Sistema Siena (senza incatenarsi contro la mala gestio piddina o iniziare scioperi della fame, Antonveneta compresa); invece si presenta come il marziano, Sindaco di un paesino della Papua Nuova Guinea arrivato – chissà come, chissà perchè – nella città del Palio. Diciamocelo subito, così ci si toglie il pensiero: Scaramin Scaramelli fa esattamente lo stesso gioco politico di Valentini nella primavera del 2013. Può essere più credibile perché Chiusi è più lontana di Monteriggioni? E può essere credibile, nel momento in cui si circonda di personaggetti che rimandano in tutto e per tutto all’Armata ceccuzziana (argomento che sarà nostra precipua cura approfondire, in futuro)?
Parliamoci ben chiaro: fin tanto che cerca lodevolmente (e democristicamente) di affossare il pessimo Valentini Bruno, a noi Scaramin sta benissimo. Chapeau: se Valentini crolla politicamente – invece che per mano giudiziaria – buona parte del merito sarà dell’ex Sindaco di Chiusi, con la sua sistematica opera demolitrice dell’operato valentiniano. Ciò detto, dobbiamo però aggiungere qualcosa.
Veniamo al sodo: Scaramelli dice di avere tanta voglia di aprire il dibattito, di confrontarsi con tutti, di sparigliare le carte. Il dibattito – comunque proficuo – con Piccini, lo dimostra appieno.
Allora, a questo punto, non può più tirarsi indietro: se la sentirebbe di fare un confronto pubblico con lo scrivente? Nel quale, magari, si potrebbe parlare del presente – con, appunto, le compagnie di cui sopra -, del futuro – in cui, renzianamente, lui va liscio come l’olio -, e soprattutto del PASSATO.
Perché Scaramin presenta se stesso come una sorta di Sindaco illuminato (l’ha fatto spudoratamente anche lunedì), per quanto concerne l’esperienza chiusina (esattamente come faceva Valentini, magnificando il suo passato a Monteriggioni): siamo proprio sicuri che sia tutto oro, quello che brillava in terra etrusca?
Siamo proprio curiosi di vedere se il buon Scaramin avrebbe la stessa sicumera mostrata al Jolly hotel (lo chiamiamo così, è più vintage), di fronte a qualche passaggio della sua attività pregressa, in terra chiusina. Restiamo in attesa, dunque: un “duello” fra un eretico ed un marziano varrebbe la pena del biglietto, no? A maggior ragione se gratis…
Ps 1 Rispondo ai primi commenti; certo che era un pezzo non troppo brillante e completo, ne mancava più di mezzo, compresi i Ps! Non so cosa fosse successo, ma così è. Mi scuso con i primi lettori, dunque.
Ps 2 Gli amici grillini di Castelnuovo Berardenga mi segnalano che i compagni-comunicatori della Robespierre hanno vinto ancora; saranno loro ad informare i cittadini locali.
Oh ragazzi, non c’è niente da fare: sono i più bravi, e ci dispiace per gli altri…
Ps 3 Il povero Francesco Giusti dunque è stato fatto politicamente fuori, dopo la sciagurata frase su Selvaggia Lucarelli; fuori lui, sempre dentro tutti i sepolcri imbiancati piddini ed affini.
Magari anche raccolti in preghiera per Sant’Ansano, davanti al cittadino Buoncristiani.
Lo stomaco, un po’, ribolle. Anzi, parecchio…
Ps 4 Quello che con le donne non sbaglia mai un congiuntivo, Valentini Bruno, inanella un successo dopo l’altro: la pista ciclabile (600mila euro), nata come idea sotto il suo regno, chiude prima di aprire (Cecilia Marzotti, Nazione di ieri, chapeau); in più – previsione ereticale – c’è un palazzetto nel Comune di Monteriggioni, vicino assai a Siena, che accusa qualche magagna. Diciamo così.
Chi era Sindaco quando fu trionfalmente inaugurato quel palazzetto dello sport?
Però il Valentini, con le donne, non sbaglia un congiuntivo, non sbaglia: non è mica come quel rozzo leghista, degno della pubblica giubilazione…
Come primo giudizio lo ritengo un pò scarno, non dall’Eretico che conosco. Ci tornerai sopra di sicuro, perchè la serata è stata veramente da brividi, con una platea di personaggi che ti darà spunti non da poco. Purtroppo non sono potuto essere presente per motivi di lavoro, ma dai filmati, dai giornali e da alcuni racconti di presenti la ritengo una serata da melassa partitica informe quanto velenosa per Siena. Scaramacai il chiusino rottamatore, spalleggiato da rottami ceccuzziani, e in presenza di una montagna di rottami politici da polverizzare, gran parte protagonsti del Groviglio Armonioso, è stato deludente, e non aggiungo altro. Piccini, più autorevole e conoscitore di Siena, ma altro residuo politico da rottamare, ha detto cose banali e ovvie. Lo salvi per Antonevenmte ma non dici niente della privatizzazione del MPS e della Banca 121, per non parlare dell’invenzione del Groviglio Armoniuoso e di tutti i suoi sodali, delle liste massoniche e di tante altre cose. Da te e dagli altri blog mi aspetto qualche commento più verace sulla serata, su Siena DOC, sui capannelli tra politici opportunisti e alla frutta che si rimettono insieme per raccattare qualche briciola e su altre cose che saprai cogliere con la tua ironia.
Condivido in pieno quanto scritto da Anonimo poiché mi sembra una lettura assai realistica del prima (piccini) e del dopo. Aggiungerei che è stato proprio nell’era Piccini (primo sindaco a beneficiare della legge che ne sopravvalutava funzioni e poteri quasi da dominus) che la città ha imboccato la strada in discesa della quale ancora non conosciamo il fondo (non dimentichiamoci che alcuni personaggi dei quali ancora paghiamo le carriere furono parto della mente del sindaco con la barba). L’evoluzione politica del suddetto, compreso alcune sbandate al centro-centro, non penso interessi più di tanto ad una città che ha ben altri problemi e non auspica di sicuro ritorni di fiamma. A volte mi domando se davvero lor signori, stampa compresa, pensino che siano tutti di memoria corta
Cari tutti, altro che “scarno”: ne mancava più di mezzo, compresi tutti i 4 Ps!
L’ho recuperato solo adesso, dopo che Bsg ed altre tre persone nell’arco di mezz’ora me lo hanno fatto notare: diciamo che i primi lettori – se avranno voglia – dovranno rileggerlo, giacchè quello pubblicato stamattina era solo l’incipit.
Quanto a Piccini Sindaco, certamente – insieme a cose positive – ci sono note negative (il rapporto con la stampa non era certo idilliaco, per esempio). Ciò detto, confermo in toto quanto scritto nel pezzo (quello integrale, ovviamente!).
Da notare che c’è la copertina di “2019”, sulla destra; il libro, arriva venerdì mattina…
L’eretico
Ciao Raf, come va? Questo post è sembrato strano pure a me. Che è, una brevina? E poi che ci combina il Palio? Non è che qualcuno ti è entrato sul blog? Spero di no, dopo tutti i problemi recenti… Tra l’altro, non trovi anche tu che i commenti siano diminuiti da quando è stato impossibile scriverli? Purtroppo gli internettari non hanno pazienza…
Ciao Eretico,
una domanda ma il Barbapapà di Piancastagnaio non è il vero padre del Groviglio Armonioso? Secondo me qualche riflessione storica sul piccinismo andrebbe fatta. Anche sul percorso della scelta del Sindaco che gli seguì bisognerebbe riflettere…
Perché secondo me qualche giornalettista o blogghettaro qualche domanda potrebbe pure porgliela, al barbuto intendo.
Forse durante quei 2 mandati il groviglio già c’era: magari non era armonioso, ma c’era eccome! Del resto finito il secondo mandato non mi risulta che Piccini sia andato a contare le banconote lacere del Plurisecolare Istituto.
Valentini cominciò ufficialmente la sua corsa a sindaco in una partecipatissima assemblea MPS questa a chi dei due ha dato lo start ?
MA COSA AVREBBE DOVUTO DIRE/COMMENTARE DI PIÙ L’ERETICAL PROFESSORE CIRCA L’INCONTRO?
Sono ritornato a Siena da non molto e probabilmente posso aver perso il polso di ciò che a Siena “conta” o meno, ma assistendo oggi pomeriggio alla replica su SIENA TV dell’incontro Piccini /Scaramelli mi domando cosa ci sia da commentare più in profondità circa il contenuto dell’incontro e le dichiarazioni emerse in quella sede.
Piccini, lo conosco da tantissimo tempo, è apparso sempre il solito: un “filone”, competente su molti dei temi trattati, con lo sciorinamento (che credo assolutamente veridico) di un ampio repertorio di conoscenze anche di alto livello e ha avuto buon gioco, pur senza mai troppo affondare i denti, nei confronti di uno Scaramelli che non ho assolutamente compreso se sia un competente o un equipollente del Valentini: tipico forse dell’attuale corso del PD nazionale e senese, fatto di progetti confusi, delineati in aria, forse a nascondere obiettivi non apertamente dichiarabili: su Santa Maria, su Ospedale che ha detto di fattibile? io non l’ho capito..
E mi sfugge anche la ratio dell’incontro: un reinserimento di Piccini su una traiettoria più concreta verso una politica attiva? ripeto: non l’ho capito perché forse non ci ho visto alcunché o quasi di utile e di concreto in questi 75-80 min di chiacchierata..
Se Siena aspetta di rinascere a cominciare da questi policy makers c’è da star freschi.
Dalle parole del moderatore Magrini ho capito che doveva essere presente al Jolly un folto quanto inatteso pubblico (ho sentito citare nomi anche significativi: perché neppure un’inquadratura sul pubblico??): qualcuno sa spiegarmi cosa ci si sarebbe dovuto aspettare da questo incontro? forse questo sarebbe interessante perscrutare….
Buon commento, Eretico, ma puoi fare di molto meglio.
Incontro fatto esclusivamente come palcoscenico, il chiusino perso in temi generici, il barbuto sornione sempre a mezzo gas per non schiacciare l’interlocutore, al quale deve riconoscenza per averlo (gratuitamente) rimesso in pista. Lui, l’inventore del Sistema, il padre del Groviglio, che spera che Siena abbia memoria corta per non ricordare la sua despotica quanto personalistica gestione.
Sala piena, facce note, il 90% su insistenti telefonate personali dirette.
Che fosse una farsa l’ho sospettato, certezza avuta quando Scaramin ha proposto di trasformare edifici pubblici (anche il Santa Maria!) in alberghi di lusso! Gelo in sala, diversi intorno a me ghignavano.
Non ho retto e me ne sono andato.
Dopo aver ascoltato tramite il link proposto dal Santo:
– Non ho sentito novità di particolare interesse salvo la dichiarazione finale di Piccini dove dichiara, de facto, di essere stato riabilitato da Scaramelli ( e dal Pd);
– Non ho visto novità da proporre alla città dal momento che Piccini viene ripescato da un passato dove tutto funzionava secondo altri schemi e Scaramelli è stato Amministratore eletto in un partito che a Siena ne ha combinate un po’ e non può far finta di cadere dal pero…
Questa dunque l’operazione per il dopo Brunetto?
Ecco perché (vedi Ps 3) c’è stato il bisogno di far fuori il Giusti, l’unica persona che stava riuscendo a dare un’identità sotto l’ombrello leghista ai vari cespugli dell’opposizione.
non conosco il signor Giusti al punto tale da immaginare per lui un ruolo salvifico per questa città e, per formazione, rifuggo dal linguaggio scollacciato adoperato nei confronti della signora selvaggia Lucarelli della quale i più ignoravano i gloriosi trascorsi professionali(se non per essere stata la moglie del figlio del mitico Adriano Pappalardo)finquando almeno non è approdata al circolo magico dei vari Cruciani (la Zanzara) e Scanzi (il Fatto). Detto questo e ribadita la condanna dell’uso di un linguaggio improprio (ma tu prof. potresti raccontarcene delle belle su come in classe, anche le tue alunne, si rivolgono ai coetanei maschietti ma , si sa, sono ragazzi…)quello che mi fa rabbrividire è la reazione moralistica che lo scivolone semantico di Giusti ha provocato in questa città. Che ha ed anzi è anche pronta a rimetterli in pista , personaggi che l’hanno violentata, stuprata, depredata; che ha consentito che venissero uccisi moralmente i suoi figli migliori costretti magari ad andare altrove per sopravvivere; che ha accettato , senza mai mancare una messa, la presenza di una Diocesi costellata da comuni peccatori, promosso politici con barba o senza al limite della decenza, accettato che la stampa negli ultimi vent’anni scodinzolasse al ducetto di turno come un cane da guardia senza denti e si potrebbe continuare all’infinito. E ora questa città di sepolcri imbiancati ed ipocriti libertini scopre che ha orrore di una fellatio peraltro solo usata come immagine metaforica per quanto impropria? il grande Pertini avrebbe detto una sola parola: vergogna!
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Confermo quanto da qualcuno accennato. Che Piccini sia di gran lunga superiore, culturalmente e politicamente, ai vari Cenni, Valentini e forse (non abbiamo avuto il tempo di valutarlo) Ceccuzzi è fuori di discussione.
Ma Piccini è quello che si è fatto imporre, ed ha imposto, l’operazione 121 che ha aperto la strada a tutti i disastri senesi. Che poi in quel caso si trattasse di somme nettamente inferiori e riassorbibili e che ci sia stato passaggio di carta contro carta anzichè ladresco esborso di denaro, ai fini morali cambia poco.
Domandate ai montepaschini la fatica che hanno fatto, specialmente fuori Siena, per rifarsi una verginità dopo le sputtanate dei prodotti leccesi. E Piccini sa bene che tutti i tecnici mandati da Siena a Lecce avevano dato parere nettamente negativo sull’operazione. Ma qualcuno (forse un alto dirigente del PDI di origini pugliesi, chissà?) aveva deciso che l’operazione doveva essere fatta e Piccini ubbidì.
Cerchiamo di ricordarci tutto quanto è accaduto a Siena in un recente passato. Se poi Piccini (che ha goduto per anni del sistema Siena nel suo dorato esilio di Parigi)è in grado di aggregare questa scalcinata opposizione (fra cui ci sono anche tanti falsi oppoistori, vedi quello che andò al mare!)e riesce a mandare a casa chi ci ha rovinato ben venga. Ma non facciamo santo chi non se lo merita!
forse non tutti ricordano la famosa opera acquistata dal comune di siena….la pera di tony cragg che ora è messa e dimenticata nel prato di sotto a sant’agostino….non tutti si ricordano che per i famosi prodotti four you venduti dalla banca 121, il monte andò per la prima volta a report su rai tre, con l’avvocato paulesu a difendere l’operazione da capo dell’ufficio legale…all’epoca dei fatti c’era il piccini che poi a fine del suo doppio mandato da sindaco è stato messo a capo della filile di rappresentanza del monte a parigi….uno stipendio quasi milionario e un appartamento sui campi elisi….tutti i fine settimana tornava a siena e si poteva veder sfrecciare con maserati nuova fiammante per poi parcheggiare dal busi…e ora fa il moralista….
Magico Vento, magari il buon Giusti poteva dar fastidio nel riuscire ottimamente a dare un senso e soprattutto un corpo consistente ai satelliti d opposizione… ancor piú magari essendo persona onesta e non gestibile con la carota era meglio eliminarlo subito col bastone.
Fosse mai diventato un intralcio a qualche sommesso accordo governo-opposizione.
Caro Fulvio non so dire se può essere accaduto quello che dici. Certo che fosse stato veramente fatto fuori ( politicamente parlando) dai suoi pari per l’ipotesi da te proposta, fosse veramente così ebbene mi convincerei una volta di più che al peggio non c’è mai fine.
Sicuramente Giusti ha fatto una cavolata, come del resto la maggioranza dei politici che sui social dicono di tutto e di più. Credo, però, che sia una persona onesta e che non si sia certo arricchito o abbia fatto carriera con la politica come molti suoi colleghi. Per cui ritengo altrettanto vergognosi gli atteggiamenti dei vari censori come Valentini che ha addirittura invitato nal Palio la vittima di tale “gravissmo” atto, usando la Festa della città a suo scopo personale come da sempre è abituato a fare.
dunque le cose negative di Piccini: l’affare 121 da 2500 miliardi di lire, come Antonveneta senza du dilegence; la scelta dei bracci destro (Mussari) e sinistro (Ceccuzzi); il capolavoro dell’edificio lineare; la strategia Mps del polo aggregante, aver scelto l’esilio dorato col salto da bancario a banchiere.
Le cose positive: una visione complessiva di ampio respiro, la cablatura della città, l’idea delle risalite, la gestione del Palio, Le Papesse, il no a Mancini in Fondazione.
Scaramelli: io c’ero, ha detto cose buone per Siena ma anche per Aosta, Trieste, La Spezia, Recanati, Teramo, Perugia, Viterbo, e giù giù a scendere fino a Caltanissetta. Fuffa, insomma.
Caro Eretico attendo con trepidazione il pezzo sui “personaggetti che rimandano in tutto e per tutto all’Armata ceccuzziana”..
Riguardo al PS 2: una cosa davvero interessante è che i bravissimi Robespierresi hanno scucito al Comune del Presidente Nepi un rinnovo triennale del contratto di ufficio stampa con mancia: l’aggiunta di un corso di formazione sul marketing che dovranno fare all’ufficio turistico alla modica cifra di TRECENTOVENTIQUATTRO euroni all’ora!
Credo che un chirurgo costi meno nel trapiantare un rene…
Oltretutto senza gara e se non era per i 5stelle tutti zitti……
Non ho partecipato all’evento, mi sono limitato a prenderne visione a mezzo TV . Squallore generale, nemmeno divertenti . La volpe Piccini è senza dubbio superiore al trio lescano che gli è succeduto ma è sempre improponibile. Si goda la sua pensione e magari si ritiri a Piancastagnaio. Ripensando ai suoi prodotti tipo 121 , Mussari Giuseppe e porta Siena meglio toglierselo dalle scatole. Anche se non dimentichiamo che i senesoti sono capaci di tutto.