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Passeggiate novembrine (II): i Tufi (con tre Ps)

Prosegue la rubrica novembrina sulle “passeggiate senesi”, visto anche il riscontro molto positivo, a livello di lettori, della prima visita in quel di Marciano vecchia.

 

 

I TUFI, TRA MANDORLI E MEMENTO MORI

Provate a percorrerla, la Strada del Mandorlo, dal cimitero della Misericordia in giù, fino alla Strada vecchia dei Tufi ed al chiesino: avrete un’immagine di bellezza e di fugacità al tempo stesso. Forse è il destino di certi luoghi, che più sono belli, e più rimandano alla caducità della vita; o, forse, sarà solo la vicinanza – plastica ed inesorabile – del cimitero, chi lo sa…

D’altra parte, non è forse Porta Tufi la sorella minore, fra le porte della città? Meno conosciuta, forse; senz’altro meno frequentata: magari per questo, proprio per questo, con un suo fascino particolare.

Accresciuto dalla pregnante lapide che la Contrada della Tartuca ha fatto erigere, all’interno della Porta stessa, in memoria di uno dei fatti più gloriosi della Storia di Siena del XVI secolo (solo di quello?), allorquando, proprio da lì rientrando, gli esiliati senesi mossero contro gli spagnoli che si stavano asserragliando nella Fortezza. Era il 1552, e non sembra ieri…

La Strada del mandorlo, dunque: che secondo noi dovrebbe cambiare nome, facendosi appellare “Strada della palma”, con più esotico appellativo. Giacchè ad un certo punto – se alzate gli occhi verso una villa con bella vista, rialzata rispetto alla strada, tenendo la man destra scendendo – si trova la palma più degna di tal nome che ci sia nei dintorni della città. Vi sembra poco, forse?

E guardando dall’altra parte, verso il Sud e la sua campagna, ecco gli unici (o quasi) terrazzamenti contermini alla cinta muraria: e Liguria sia, dunque!

Con un’altra curiosità, tutta da gustare: dalla parte opposta alla grande palma, quindi scendendo ma verso sinistra, appena nascosta però ben visibile, c’è l’unica (anche qui, pensiamo di non fallire!) casa in legno della città e delle sue adiacenze. Completamente, orgogliosamente, sfacciatamente distonica rispetto a tutto il resto dell’abitato…

Luogo di reminiscenze letterarie (Paolo Cesarini, Giulio Pepi, in senso lato Tozzi), i Tufi esterni (Strada del mandorlo, appunto; l’ascesa verso la chiesa di Strada vecchia dei Tufi) valgono bene una passeggiata: e se ci suggeriscono un Memento mori, pazienza. Quando è la Bellezza a farlo, è dolce il rassegnarsi…

 

Ps 1  Il cerchio si stringe, su Valentini Bruno, bombardato esplicitamente da Scaramin Scaramelli ed indirettamente da Fulvio Mancuso; se l’Indagato non fosse così tenacemente – e contro ogni evidenza – abbarbicato alla poltrona, farebbe quasi tenerezza. Ogni giorno in più in Comune, invece, lo allontana dalla dignità di un’uscita di scena all’insegna del decoro, politico ed anche umano…

Ps 2 La Pallai farà l’ambasciatrice della città in non so quale incontro o workshop in giro per l’Italia, scrive il Corrsiena. Meno male che lo strazio sta per finire, ed autostrade spalancate per l’opposizione, se saprà essere all’altezza: chi sarà il prossimo Assessore al Turismo, per esempio, sa già di non potere fallire nell’opera, visto chi c’era prima.

Ps 3 Processo milanese su Mps-Nomura: la banca nipponica va verso la prescrizione. Indovinate perché? Per il consueto difetto di notifica. Che è davvero il refugium peccatorum dei potenti, ormai…

6 Commenti su Passeggiate novembrine (II): i Tufi (con tre Ps)

  1. francesco scrive:

    grazie, mi hai riportato indietro di dieci lustri (e passa) quando in primavera andavo a studiare dalle parti della chiesina

  2. Eretico scrive:

    Caro Francesco,
    grazie a te del ringraziamento: un balsamo, per un blogger!

    Domani pezzo di presentazione su “2019”, ultimo romanzo ereticale, in uscita venerdì prossimo: ne leggerete delle belle (anzi, delle brutte)…

    L’eretico

  3. Magico Vento scrive:

    Ciao Raf, viste le ultime vicende scolastiche di Milano e Roma dove gli istituti hanno scelto di fare importanti passi indietro rispetto ai consoni modi di festeggiare le prossime festività Natalizie ( canti di Natale, presepe ecc), mi piacerebbe che un professore nonché stimato blogger provasse a farci conoscere il proprio pensiero in merito a questi temi e al discorso sulla tolleranza (io preferisco chiamarlo rispetto) in generale che a mio parere deve appartenere a tutti e non solo a chi ospita. Il problema, se hai il polso della situazione non riguarda solo i casi che hanno guadagnato la ribalta della cronaca nazionale ma sono più vicini a noi di quanto si possa pensare. Esistono scuole a Siena dove il problema della presenza del crocifisso in classe/istituto è molto sentito. Spero che in una prossima nuova puntata del Mercoledì scolastico si possa parlare di questo. Saluti. Ferdinando.

  4. Montepaschino Tranquillo scrive:

    dovevi ricordare Walter Cimino, così si chiamava no, quel giovane fascista trovato nel giardino della villa del Mandorlo dal babbo del Barni medico legale chiamato dai proprietari mentre entravano in città gli alleati?

  5. petriccio50 scrive:

    Un giorno ormai molto lontano nel tempo. Il 15 febbraio 1961, il mitico e compianto maestro Grandi ci porto’ tutti, suoi alunni di una quinta elementare della “Aurelio Saffi”, a un muricciolo in via del Mandorlo a vedere l’eclisse totale di sole. Ore 8,30 circa, freddo, vetro affumicato, buio improvviso, cani che abbaiavano, spettacolo indimenticato.

  6. Il giaguaro scrive:

    Egregio Eretico
    Strada dei Tufi e poi della Piaggia della Scimmìa….quanti ricordi…..!
    Ma tutta la parte sud della citta’,miracolosamente dimenticata dalle “attenzioni urbanistiche”del secondo dopoguerra,ha bellissimi panorami che si dilatano fino all’Amiata,a Radicofani,alM.Cetona.
    Voglio sperare che le sue passeggiate sappiano cogliere anche le peculiarita’ di Via
    Piccolomini( Enea Silvio) purtroppo soffocata da una vergognosa politica ( si fa per dire) del traffico nostrano,insieme a Via G.Gigli,Strada di Certosa,della Peruzza ed oltre senza dimenticare le stradine senza sfondo tipo Via delle Luglie ecc.
    È’ una parte di Siena che io amo moltissimo,lo avrà compreso e per la quale mi sono anche esposto senza nessun risultato
    perche’ politicamente scomodo.Ma qeusto e’ un altro discorso.

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