La domenica del villaggio: morire per Parigi?
Questa domenica di metà novembre, puntata monografica – drammaticamente monografica, potremmo dire – dedicata in modo scontato ai fatti parigini, dopo la strage, multipla e sincrona, del 13 novembre.
PARIGI COME BEIRUT?
Keep calm, and go on, stiamo calmi ed andiamo avanti, diceva Churchill, ai londinesi, sotto le bombe della Luftwaffe (che – solo per un minimo di lucidità storica – seminavano molti più morti dell’Isis a Parigi); nello stesso tempo, nel momento in cui si individua un nemico (e l’Isis, certo, non si nasconde), ci si può – sempre Churchill citando – alleare anche con il diavolo, pur di batterlo: lo fece il mondo democratico alleandosi con Stalin (che si era in precedenza alleato con Hitler, peraltro), lo possiamo certo fare oggi con la Russia putiniana. A mali estremi, estremi rimedi. Gli ucraini filoeuropei, dunque, diventano ipso facto altre vittime dei fatti parigini…
Tenendo però in conto una cosa: chi parla di guerra con l’Isis, deve anche rappresentare l’altra parte della medaglia.
Cioè che si parta e si vada boots on the ground, e che conseguentemente, poi, tanti Mario, Fabio, Carlo, Giuseppe, Luigi, Marco, Paolo e Raffaele tornino in una bara, pronti per un funerale di Stato. Con le lacrime delle mogli con gli occhiali scuri, delle madri inevitabilmente inconsolabili, nonchè dei figli, verosimilmente piccoli e devastati dal dolore.
E poi vuol dire rompere, una volta per tutte, i canali di affari con i petrostati del Golfo, Arabia Saudita in primis, dove giusto poche ore or sono il nostro Premier è andato a genuflettersi per aiutare i soliti noti dell’imprenditoria italiota (sì, almeno su questo ci permettiamo di infrangere il clima da unione sacra dovuta al momento). Fare la voce grossa con l’Isis, restando in affari con i sauditi, è la peggiore e più vigliacca delle ipocrisie possibili. Follow the money, please, follow the money!
La guerra con l’Isis è una guerra duplice: contro l’autoproclamato Califfato, basato tra Iraq e Siria; e lì, con l’arrivo dei russi e di qualcun altro che ci metta i militari “scarponi a terra”, in poche settimane il gioco (la vittoria) è a portata di mano, come scrive autorevolmente Gianandrea Gaiani sul Sole 24 ore di oggi.
Poi c’è il secondo fronte, quello interno ai singoli Stati (non confinabile alla sola Francia), quello dei cosiddetti “lupi solitari” gestiti direttamente dall’Isis, o magari capaci di agire davvero in solitario, proprio per accreditarsi davanti all’Isis. E lì il discorso è diverso: si può solo cercare di contenere, e lavorare sui tempi lunghi, magari provando ad evitare generalizzazioni improvvide come quelle cui stiamo assistendo (non per paura, ma per onestà intellettuale).
Ciò che angoscia massimamente – lo dobbiamo pur dire – è che ormai anche etnie sunnite storicamente refrattarie all’Islam radicale e violento, per motivi i più vari, sono contagiate, infettate dallo stesso: si pensi ai curdi, si rifletta sui bosniaci.
Morire per Raqqa – Capitale del Daesh, lo Stato dell’Isis -, dunque per Parigi (ed in futuro chissà)? Questo, non altri, è il punto focale; quando, nella Seconda Guerra mondiale, si pose il problema di morire o meno per Danzica, dopo l’invasione nazista della Polonia, Inghilterra e Francia decisero di non fare morire loro virgulti per la Polonia. Vedremo adesso, nel 2015.
Di certo, anche sconfitto l’Isis (se lo sarà), il fronte interno resterà, eccome: e saranno ancora lacrime e sangue, dobbiamo esserne certi. D’altro canto, ogni generazione ha le sue croci: non siamo forse cresciuti, noi fra i 40 ed i 50, con la paura di salire in treno per le bombe, o assistendo allo stillicidio di uomini delle Istituzioni gambizzati o massacrati giorno dopo giorno, con contorno di sequestri di persona con orecchie mozzate e vittime date in pasto ai maiali, nei Settanta e parte degli Ottanta? Ed in più, l’incubo atomico era sullo sfondo, per chi fosse a corto di memoria storica (male contagioso, in Italia).
E in tutti questi casi che facevano impaurire i bambini di allora, non c’era un solo straniero – islamico o meno – a seminare il Terrore: era tutta – senza eccezione alcuna – cosa nostra…
Ps Venendo a conoscenza della dinamica interna degli attacchi parigini del 13 novembre (attacchi multipli e simultanei, nella stessa città), un brivido aggiuntivo, supplementare, mi è corso lungo la schiena: è esattamente lo stesso modus operandi di cui scrivo nel mio “2019”, in uscita ai primi di dicembre, dunque terminato già da un paio di settimane.
Io l’idea l’avevo presa da un racconto di Leonardo Sciascia, e dalla Sicilia l’ho riposizionata nella Siena del 2019, con tutte le ovvie varianti del caso; adesso, la cronaca mi offre la stessa situazione, ambientata a Parigi.
Allo sconcerto di tutti, si aggiunge perciò, ed inevitabilmente, qualcosa d’altro. Che, ancora, non riesco a ben definire…
Il nostro problema di occidentali di fronte alla situazione attuale (ma non solo) è purtroppo insito nella nostra cultura ancestrale.
Per noi la guerra, fin dai tempi degli opliti, ha forme, regole, canoni e … senso pratico.
Si combatte per qualcosa di tangibile, di solito risorse economiche, ma anche per un’idea nazionale o di libertà. Cioè ancora benessere, stavolta in prospettiva ….
Già il guerrigliero Vietkong era un problema, perché, pur condividendo le finalità di cui sopra, non rispettava le regole, figuriamoci l’estremista islamico, che immola la propria vita (per noi assolutamente sacra ed ormai non sacrificabile a nessuna ideologia) in funzione di un’idea molto terrena di paradiso.
Forse potremmo anche comprenderlo se provenisse da un campo profughi della striscia di Gaza, ma restiamo attoniti quando scopriamo che si tratta del figlio di qualcuno che si è perfettamente integrato, magari con molti più soldi di noi, nel mondo occidentale.
E per favore non parliamo più di Kamikaze.
Quella fu una scelta lucida, calcolata e terribile di chi, lanciati centinaia di aerei sulle isole Marianne nel ’44, non ne vide rientrare nessuno.
Dato che quando decollavano, ormai, i piloti del sol levante erano già praticamente morti, decisero di portare con loro i loro nemici. Quanti più possibile.
Quindi tutta un’altra cosa ….
Per capire, invece, quello che sta accadendo è necessario tornare indietro nel tempo ai tempi della “Jihad” originale.
Al fiume Yarmuk, a Poitiers, all’assedio di Vienna, a Lepanto.
Non è vero che la religione sia soltanto l’oppio dei popoli, spesso è stata ed è una spada.
Vero è che gli arabi, poi, governarono mezzo mondo con moderazione, tolleranza e civiltà esemplare, spesso superiore alla nostra dell’epoca, ma quello che oggi ci si prospetta è un medioevo più buio di quello originale.
E purtroppo avanza, sfruttando le nostre stesse contraddizioni e debolezze, soprattutto il nostro assoluto relativismo culturale e la nostra religione agonizzante, un po’ come quella pagana durante gli ultimi giorni dell’impero romano, ai tempi delle invasioni barbariche.
E la storia – scriveva qualcuno – si ripete.
Allahu Akbar!
A parte il fatto che gli arabi da secoli non hanno comandato un bel niente in quanto furono sconfitti e sottomessi agli Ottomanni secoli fa da dove nasce questa leggenda della tolleranza dell’islam? Oggi esecuzioni o prigione solo per blasfemia in numerosi paesi islamici (la lista dei paesi è nota…se si applicasse a Siena si dimezza la popolazione);stragi- OGGI!- di “infedeli” in Siria ,Irak ,Libia. Ieri genocidio degli Armeni, pogrom dei cristiani a Damasco (14000 morti nel 1860…lo sapevate!) e così via tra una strage e l’altra dal Magreb all’India in nome di allah. I nostri bravi occidentali aperti al dialogo e ammiranti cotal tolleranza islamica stanno già prenotando la DHIMMITUDINE.
Caro Raffaele, tutto vero.
Non confondiamo però arabi e turchi, magari ottomani.
Gli arabi dopo la conquista non imposero agli ex sudditi di Bisanzio la conversione obbligatoria (erano troppi!), ma si limitarono intelligentemente a tassare gli infedeli, permettendo loro di continuare a professare la loro religione.
Infatti, sinora sono sopravvissute comunità copte, maronite etc.
Potremmo dire quindi dire che si sia trattata di una sorta di conversione fiscale, unica nella storia, ad aliquote peraltro inferiori a quelle praticate dall’imperatore d’Oriente.
Per questo gli arabi furono visti dalle popolazioni egiziane e siriane dell’epoca come liberatori e non già come invasori, conquistatori.
Fu distrutta la biblioteca di Alessandria, ma fu un caso isolato.
La cultura sopravvisse e con lei la civiltà.
Un altro asso nella manica, direttamente derivato dalla tolleranza, fu quello di elevare il neoconverito di valore subito a posizioni di comando. Un altro incentivo alla conversione.
E la civiltà araba fiorì.
Poi arrivarono i Turchi, veri barbari delle steppe … ed è vero quello che ricordi Tu.
Ma ci furono anche le Crociate, la Reconquista e lo scontro di civiltà (religioni), provvisoriamente risolto a nostro favore.
E adesso? Quali sarebbero le civiltà?
Questo è quello che volevo esprimere.
PS: per cercare di capire gli snodi a volte inesplicabili della storia, consiglierei tutti di approfondire tra quella storia che la nostra scuola (senza colpe dell’ottimo Eretico s’intende) purtroppo non tratta, tra le vicende pregresse alla conquista islamica, le incredibili gesta dell’Imperatore Eraclio I, qui trovate alcune pillole: https://it.wikipedia.org/wiki/Eraclio_I
Una trama da oscar cinematografico, ma vera.
La mia risposta – evidentemente – è nella forma rivolta all’Eretico, ma nella sostanza all’Elvetico (ma un nick più originale, meno confondibile no ???). Ne faccio ammenda. Comunque, pur cambiando – come si diceva un tempo – una consonante, i concetti non cambiano.
La questione è molto complessa, ma una cosa la vorrei sentire dai vari pseudo intellettuali, buonisti, che si professano di sinistra (che è tutta un’altra cosa da quello che pensano) e cioè un mea culpa nei confronti dell’allora vituperata, offesa, Oriana Fallaci. Venne paragonata alla Cassandra di omeriana memoria e come lei non creduta quando avvertì dopo l’11 settembre 2001 della minaccia crescente dell’integralismo islamico. Neppure Firenze, sua città natale, salvo errore, ha tuttora intitolato una via in suo onore ed anche nel resto dell’Italia è stato lo stesso. Non sarà l’ora di rimediare a questa ingiustizia? Per quello che è successo a Parigi resto scettico, tra una settimana purtroppo si ritornerà a parlare dei soliti problemi. Come giustamente osservato nel commento sopra, l’Italia come vero segno di disapprovazione doveva immediatamente interrompere la visita del nostro presidente Mattarella nei paesi arabi del Golfo invece l’ipocrisia l’ha vinta un’altra volta. La ragione di stato, del soldo avanti a tutto.
i sentimenti “buoni” o “cattivi” c’entrano poco: c’entrano, a mio modesto avviso, i seguenti fatti:
1. Le guerre contro Irak, Libia, Siria, hanno di fatto cancellato i confini artificiali tracciati col righello dopo la caduta dell’impero ottomano da inglesi e francesi: sono oramai terre di nessuno dove scorazzano bande armate: gli unici stivali sul terreno a contrastarle, pur con obiettivi diversi, sono i soldati siriani e i guerriglieri curdi; siccome la politica aborre il vuoto, è inevitabile che nel vuoto di potere si riversino appetiti delle potenze circostanti.
2, L’Occidente ha preso l’abitudine di infilarsi in boscaglie fittissime senza avere idea di come uscirne: dall’Irak alla Libia non si capisce perché si siano dichiarate quelle guerre, né cosa si aspettasse Bush quando proclamò la vittoria su Saddam. Con sgomento, ci si rende conto dopo le cavalcate degli Abrams e le piroette dei Rafales o degli F16, che non vi è strategia alcuna.
3. Oggi il sociologo Morin propone una grande confederazione musulmana nei territori ove sorgevano Irak e Siria; insomma di riprendere il progetto di Lawrence d’Arabia (che poi, a modo loro, è quello che vogliono fare i tagliagole dell’ISIS-oltre naturalmente a distruggere ogni traccia della peccaminosa civiltà occidentale); ma non ho capito chi dovrebbe mettersi alla guida di questo progetto, e come farebbe ad imporre la convivenza fra sciiti e sunniti. Anche le stragi di Parigi sopraggiungono, non a caso, quando si delinea un cambio di alleanze da parte di francesi, con un riavvicinamento all’Iran.
Un sincero plauso ai lettori-commentatori: tutti con interventi articolati, complessivamente ben informati, al di là delle prese di posizione.
Chapeau, davvero un valore aggiunto!
Domani torniamo alla consueta, ordinaria, squallida programmazione senesota, comunque…
Buona settimana, l’eretico
Nela caso il nostro Mattarella fosse già ritornato a Roma dovrebbe rescindere i vari accordi con chi finanzia l’Isis. Ma si, figuriamoci se lo farà. Illusione.
All’interno della Società della Nazioni, organismo che fu creato alla fine della prima guerra mondiale, nel 1920 fu presa la decisione di instaurare dei nuovi istituti giuridici internazionali chiamati Mandati Internazionali. Questi sarebbero stati applicati in zone geografiche popolate da genti ritenute non in grado di amministrarsi, che quindi avrebbero dovuto obbedire alle cosiddette Potenze Mandatarie fino al momento in cui non avrebbero dimostrato di poter fare da soli. In Medio Oriente i territori ritenuti incivili furono, ad esempio, l’Irak e la Palestina che per questo furono assegnati alla Gran Bretagna, e la Siria alla Francia. Si potrebbe pensare che l’intento di queste potenze civilizzatrici fosse stato quello di insegnare a questi popoli a vivere secondo il più bel progresso di quei tempi, ma la verità, come sempre accade in politica (sopratutto quella internazionale) è un’altra. In una città della costa siriana chiamata Tripoli, fu fatto sboccare un oleodotto che portava fino al mare il petrolio Irakeno che apparteneva alla Irak Petroleum Co società sorta con il capitale per il 47,5% britannico, 23,75% francese, 23,75% americano e 5% dell’armano Gulbenkian. Questo oleodotto attraversava tutta la Siria ed ecco quindi a che cosa serviva il mandato francese. Stessa cosa in Palestina: a Caifa sboccava un altro ramo dell’oleodotto che portava il petrolio dall’Irak per conto della Anglo Iranian Oil Co, sorta nel 1909 ed acquistata nel 1914 dall’Ammiragliato britannico per conto del governo britannico. Come si vede è da quasi ottanta anni che Francia e Inghilterra hanno contatti con il mondo islamico e non, ma a quanto pare in questi contatti le religioni c’entrano poco.
Ottima osservazione. Si collegherebbe alla domanda: ma all’Isis tutte quelle armi sofisticate chi gliele ha fornite se non qualche o più paese europeo? E con che hanno pagato se non con il petrolio venduto di contrabbando a qualche organizzazione fuorilegge? Purtroppo poi ci rimettono sempre degli innocenti e chi invece ci guadagna con gli affari sporchi non paga mai. L’ipocrisia, l’ingiustizia sono brutte bestie.
Se hai visto Report ieri, anche noi italiani.
Mi dispiace doverlo scrivere, e per farlo scelgo appositamente una non-risposta a Fantini, ma a ragion veduta, l’esportazione della democrazia nel medio-oriente e nel maghreb islamico si è rivelata una scelta demenziale. La soluzione è una sola, esportare la dittatura e ripercorrere strade che almeno ci hanno fatto campare tranquilli…
Eh si, abbiamo campato tranquilli, però nel giugno del 1980 dei caccia francesi per sparare ad un aereo, con a bordo l’islamico Gheddafi, nei cieli di Ustica abbatterono un velivolo nostro; Francesco Cossiga più volte ebbe a dire che dietro alla bomba alla stazione di Bologna, dell’agosto 1980, vi fosse una mano mediorientale; sulle vicende di Argo 16 e sul “patto Moro” fu messo nel 1973, e tutt’ora resiste, il segreto di Stato; il caso Moro e i suoi 5 processi che non hanno ancora stabilito dove fosse tenuto prigioniero…
Rispondo di pancia, ma i mediorientali dietro alla strage di Bologna mi mancavano! Gli alieni no? Tanto l’estremismo sovversivo destrorso mica ce l’aveva la passione dei treni…
Guardi sig. Lenzi che la pista palestinese dietro la strage di Bologna già poche settimane dopo l’attentato venne ipotizzata, ma subito scartata per la ferrea convinzione degli inquirenti sulla matrice destrorsa. Ma alcune ammissioni del terrorista carlos ed altre notizie ricavate da dossier desecretati dei servizi segreti porterebbero a questa ipotesi. Sono fatti veri, non è un tentativo di depistaggio solo perché scagionerebbe alcuni neofascisti che tutti preferirebbero dipingere come mostri assoluti….
Avevo specificato “di pancia”, dopo sono andato a cercare un po’ di notizie e ho letto cose che in effetti non ricordavo. Non voglio dipingere nessun mostro assoluto, ma nemmeno prendere per oro colato le parole e supposizioni di Cossiga e Spadolini. Come per tante altre tragedie italiane del dopoguerra, probabilmente non sapremo mai come le cose andarono veramente. I familiari delle vittime in ogni caso rifiutarono l’idea di piste mediorientali, tanto per dire. E l’Eretico, se non sbaglio in questo post, parlava della paura di prendere un treno nei ’70 e parte degli ’80. Inoltre, per una volta che delle persone sono state condannate in via definitiva, sinceramente è stancante continuare a rimescolare le carte. Non dico che si debba smettere di cercare la verità, ma al tempo stesso se tutto quello che esce dai tribunali è carta straccia davvero non se ne esce.
“…Gli alieni no?” Bella battuta, sagace. Ora vai a leggere quello che di quei fatti racconta il giudice Rosario Priore e poi preoccupati per te.
Mi preoccuperò Fantini, ma per Lei, e Le ricordo che non ci conosciamo, e che se vuole Le posso indicare qualche testo per imparare l’educazione
Firmarsi con il nomignolo “Fede” e pretendere il Lei non è affatto logico, d’altra parte non esiste un negozio dove la logica é in vendita, perciò…
Perche succede tutto questo? Dunque: prima si bombarda e si devasta per generazioni seminando morte e terrore, il prodotto che ne esce sono pazzi criminali devianti imbevuti di religione (causa apparente di questo macello si badi bene) fino al midollo che non hanno altro obiettivo se non quello di vendicarsi su chi e’ stato l’artefice della loro disumane condizioni. Se oltre a questo li finanzi e acquisti petrolio da loro ecco fatta la frittata. Le famigerate transizioni democratiche statunitensi in Iraq hanno fallito, e’ stato letteralmente creato un mostro a seguito delll’assoluta incapacita’ degli stati occidentali di mantenervi il controllo (vedasi Gheddafi-Assad e co.). Soluzioni? Sostenere il piu’ possibile i peshmerga con ogni mezzo, evitare che stati come ad esempio il Marocco cadano vittima dell’estremismo, rivedere di fondo la nostra politica estera e nel nostro piccolo non dobbiamo farci sobillare dal politico di turno ma ragionare con la propria testa: il sonno della ragion genera mostri.
Mi permetto anche io di dire la mia.
Ma siccome è molto lunga, rimando all’apposita pagina web:
http://losmemorato-ilblog.blogspot.it/2015/11/ot-parigi-il-terrorismo-e-il-piu-europa.html
Se qualcuno è interessato, lo leggerà.
Profeta non saròòòò…. Raffaele come il conterraneo Antonio? Noooo, per favore noooo
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/toccarsi-please-antonio-socci-sciorina-un-impressionante-quantit-112953.htm
Mettetevi l’anima in pace.
I Governi occidentali sono costretti ad accettare il prezzo dei morti e delle invasioni migratorie per continuare ad essere rifornite di gas e petrolio.
Dopo che da decenni le famiglie arabe, sempre le stesse, sono ormai divenute ricchissimissime, e pertanto non hanno più alcun bisogno del denaro occidentale, ecco che sfruttando le debolezze strategiche e pianificatorie dei governi occidentali attuano la conquista profetizzata da Maometto.
Quando i governi occidentali inizieranno ad essere autosufficienti dal punto di vista energetico, tutto finirà.
E siccome i Governi altro non fanno che esaudire i desideri di pseudo benessere di chi vota ecco che, cari lettori, dobbiamo accettare la razione di morti e i disagi migratori (perdite di lavori, perdite di case, perdite di diritti a favore degli immigrati ecc.) perché SIAMO NOI a non voler RINUNCIARE A NIENTE.
Diciamoci la verità: speriamo soltanto che la prossima bomba non ci coinvolga, dopodiché … tra una settimana ce ne siamo già scordati di ciò che succede da anni!!
Complimenti per la trasmissione…
Belle dissertazioni, analisi approfondite, illustrazioni esaustive, acute osservazioni, spargimento di cultura con il largo gesto del seminatore…insomma un bel valore aggiunto, come chiosa lo stesso Blogger, un volo di varie eloquenze a quote elevate e non un becerume da strada…oddio, qualche smagliatura, forse, ma piccola…è volato un mezzo sputo ma è andato a Socci e non al Califfo o ad uno dei suoi tagliagole…
Non voglio guastare la festa, ma a me sembra che il cuore del problema sia stato accuratamente eluso e non se n’abbia il Blog, accade lo stesso anche nei governi del mondo.
…nonostante il nostro amor di pace, è dall’11 settembre che siamo in guerra ed abbiamo perso tutte le battaglie (le torri di NY, i treni di Madrid, di Londra ecc.); non abbiamo una strategia per il futuro né una tattica che , per ora, controbatta l’avanzata del nemico.
Ci accontentiamo della mancanza di un altro Viet Nam e come (giustamente) dice Raffaele, “Mario, Fabio, Carlo e gli altri, non sono morti, perché non sono partiti. La ragazza di Venezia però non è tornata; lei è morta e malgrado quel che titolava, ieri, il Tempo di Roma, prima che il suo sorriso seppellisca i terroristi, hanno, intanto, seppellito lei.
Ci resta dunque l’accoglienza dei profughi, l’aumento delle tasse per sfamarli, il dialogo, la libera circolazione, la rottamazione dei presepi per non urtare suscettibilità altrui; tutti aspetti da compiacimento, spesso muniti di benedizione ecclesiale; ci resta anche la nostra libertà; siamo liberi di indignarsi se ritarda l’inaugurazione della Moschea di Colle Val d’Elsa e liberi di fregarsene se chi chieda una chiesa cristiana sul sacro suolo dell’Islam, venga preso a rasoiate.
La conclusione potrebbe essere la sottomissione, come scritto nel libro di Houellebecq che proprio Raffaele ci fece conoscere alcuni mesi fa.
D’altra parte fra un Emiro illuminato e il Patto del Nazareno…forse…chissà…provare per credere?
Avrei una domanda:
com’è che dopo l’undici settembre 2001 il terrorismo islamico/islamista ha lasciato in pace il grande satana Americano? Il tutto nonostante le varie guerre da esportazione di democrazia, prigioni lager di Guantanamo, ed il non sottovalutabile fatto che negli Usa se si vuole si compra un lanciamissili sotto casa.
Qualcuno dispone di servizi segreti funzionanti ed altri no?
Qualcuno mette in atto politiche giuste ed altri sbagliate?
Pura casualità?
OT: intanto leggo sulla nazione che la procura di Siena ha deciso di riaprire l’inchiesta sulla morte di David Rossi …. si comincerà a fare luce sul fatto più inquitante della vicenda Mps?
ciao Eretico mi raccomando scrivi qualcosa sulla riapertura delle indagini sulla morte di David Rossi.
Ho sempre creduto che lo avessero spinto a suicidarsi (non certo tu, con il famoso articolo del 2/6/2012 che mi sono appena riletta) ma adesso sembra che dietro questa morte ci siano esecutori materiali.
Spero per la sua famiglia e per lui che la verità venga a galla ma temo di no, perchè porterebbe alla luce troppi misteri e darebbe fastidio a qualcuno che evidentemente è intoccabile perchè nonostante abbia distrutto la nostra banca non sta pagando nulla, e nulla pagherà.
Attendo di leggerti, e che trionfi la verità
chissà che l’eretico nel suo libro ambientato nel 2019 non ci anticipi anche come è finita l’inchiesta sul ‘suicidio’ di david rossi… Ahi Pisa, vituperio de le genti del bel paese là dove ‘l sì suona, poi che i vicini a te punir son lenti,.
in questi giorni, ascoltando alla radio i commenti degli ascoltatori o leggendo i blog, ne ho ricavato un quadro desolante del popolo italiano: da un vacuo bellicismo senza strategia (“armiamoci e partite”) ad un pacifismo di maniera condito di “benaltrismo” e di rimozione della realtà, ad un altrettanto manierato richiamo alle “colpe degli occidentali”, al paragone dello stragismo jihaidista all’aborto e addirittura il congelamento degli embrioni, alla conclusione che “sono affari dei francesi” e non nostri (sic), loro hanno “la banlieu” (e noi invece scherziamo). Poi c’è gente che vuol abolire la democrazia per contrastare il terrorismo (come si dice al bar: più piccine e più spesso). Un ripiegare su polemicucce propagandistiche ed opportunistiche sterili e liti da pollaio domestico. Un popolo di struzzi, di inconcludenti, di demagoghi, sostanzialmente fatalista ed imbelle, disposto a piegarsi e ad accettare ogni forma di sottomissione.
p.s. mentre mi domandavo se sia più pericoloso il 93° distretto Seine-Saint Denis, oppure il rione Caivano di Napoli, stamattina ho sentito un genio proclamare radiofonicamente che i francesi l’attentato se lo sono fatto da sé, come del resto gli americani con le torri gemelle: cosa c’è di più rassicurante di un autoattentato? Non bisogna nemmeno indagare sul colpevole, visto che sappiamo già chi è, cioè siamo noi stessi…veramente “un paese senza”, come direbbe Arbasino.
…e non era il solo! Fiorella Mannoia sugli attentati: «Sono colpa dell’Occidente».
Ora, l’Occidente (ammesso che questa parola denoti qualche cosa di preciso) ha avuto l’infelice idea di cancellare i confini di Irak, Siria e Libia; in sostanza di azzerare il pallaro e tornare alla situazione all’indomani della caduta dell’impero ottomano: era evidente che, una volta cancellati gli stati disegnati col righello da francesi ed inglesi, riemergessero le contese per appropriarsi di quei territori, oramai senza stato. Gli arabi sunniti reclamano ancora il loro stato promessogli da Lawrence d’Arabia. Il radicalismo wahabita ha fornito il combustibile acché la conflagrazione divampasse in tutta la sua ferocia. Ma al di là di questo, com’è possibile ritenere che chi taglia gole a gogo, chi ha tirato già un aereoplano russo, chi ha ammazzato duecento persone a Parigi, chi violenta le donne yazide sedici volete ciascuna da sedici diversi devoti musulmani (sic) come regola per purificarle, non abbia alcuna colpa? Questa è solo una montagna di merda, che non merita alcuna compassione.
….come volevasi dimostrare:
“Uno Stato sunnita per battere l’Isis sulle ceneri di Siria e Iraq. L’idea di dar vita a un «Sunnistan» dove ora si trovano Siria e Iraq garantendo una nazione curda e una enclave alawita. La capitale sarebbe Damasco, mentre Bagdad farebbe parte dell’Iraq sciita” (Corriere della Sera)
L’unica obiezione è la seguente: per “battere” l’ISIS??? Ma se il progetto di chi finanzia l’ISIS era propio questo! Non so come l prenderà l’Iran…e la Turchia, che vuol ricostituire l’impero Ottomano? Insomma, quei territori sono in vendita.