Civita occupa l’Arcivescovado? (e l’eretico diventa Arcivescovo…), con Ps
Titolo scoppiettante, ma con piena ragione: c’è davvero roba grossa, che bolle in pentola. Mentre nell’orbe cattolico, seguendo il monito di Papa Francesco, ci si sta lodevolmente attrezzando per fare fronte all’accoglienza per le famiglie di immigrati (ed anche nel Senese c’è chi lodevolmente fa il suo dovere, seguendo l’Evangelo in cui si dice di credere, con parroci che non da ora si danno da fare per gli ultimi, vedasi a Castellina Scalo), che accade invece nella Curia più trendy dell’orbe?
Acampa Giuseppe si fa intervistare dalla Nazione, sulla delicata questione, all’insegna dell'”armiamoci (di buona volontà), ed accoglieteli voi”, riferito ai suoi fedeli colligiani; ancora una volta, facendo finta di niente sul fatto di vivere in un palazzo (ex vescovile, fino al 1986) in cui ce ne starebbero 5 o 6, di famiglie di stranieri. Almeno. La vogliamo fare, quest’azione di trasparenza? Apra, l’Acampa, ai cittadini la sua magione, affinché tutti possano vederla, dal basso in alto: apriamoci, monsignore, apriamoci!
Anche perché quando c’è da discettare sugli altri, Acampa Giuseppe è il primus inter pares: prendiamo la comunità premostratense di Sant’Antimo, che sta abbandonando il meraviglioso sito (ne avevamo già scritto, qualcuno ricorderà).
In un pezzo di Aldo Tani (Corriere fiorentino del 5 settembre), Acampa viene intervistato, e offre la sua versione dei fatti, per dire che con eventuali problemi lasciati dai frati lui non c’entra (aveva forse paura che qualcuno l’accusasse?), ma soprattutto per giudicare l’altrui operato finanziario.
Da cotanto pulpito, ascoltiamocelo tutto:
“la gestione economica dell’Abbazia è stata per lungo tempo all’insegna dell’anarchia, senza che ci fossero controlli (ora ci pensa lui, tranquilli, Ndr), e comunque l’Arcidiocesi è sempre stata al di fuori della questione”.
Con tanto di lezione finale, dal pulpito dell’accusato di avere incendiato documenti anche testamentari (assolto in I grado, PRESCRITTO in seguito):
“questo, per chi è stato vicino ai monaci, è il momento di chiedere spiegazioni sull’utilizzo di eventuali donazioni o lasciti”.
Siamo a posto: la glasnost acampiana è arrivata…
Ma la voce che ha iniziato a girare (vediamo SE verrà smentita, o se finirà nel silenzio-assenso) è un’altra: la Curia del tandem Acampa-Buoncristiani sarebbe in procinto di trasferire la sua sede dal palazzo accanto alla Cattedrale (quello dell’incendio, per capirsi), verso zona Servi, ove dalle suorine sarebbe stato acquistato un bell’immobile (speriamo a prezzi di mercato…). A chi andrebbe il grande palazzo arcivescovile? Agli ultimi, uno potrebbe dire, se non conoscesse la forma mentis acampiana: non proprio.
Infatti pare che andrà ai primi, cioè ai monpolisti di Civita: i quali così, dopo avere legittimamente “occupato” il Duomo, si piazzeranno anche nelle immediate vicinanze dello stesso (Piazza Jacopo della Quercia – lo sappiamo – è già cosa loro, grazie al compagno Indagato). La quadratura del cerchio, no?
Per concludere, due notizie sempre sulla Curia: una seria, l’altra ilare.
Quella allegra ed ilare, in primis: domenica, a Colle, tradizionale festa in onore dell'”insigne reliquia del sacro chiodo” della croce del Cristo; alle 17,30, Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo Emerito Gaetano Bonicelli (colui che fece diventare sacerdote l’Acampa, bene saperlo), concelebrata da tutti i sacerdoti della cittadina colligiana (dunque, anche dell’Acampa); dopo il bacio (della Sacra Reliquia, eh), alle 19 “spettacolo di magia per i più piccini” (del tutto pertinente con la sacralità del momento, diremmo), poi cena in Piazza Duomo (tutti i salmi finiscono in gloria); per finire – uno immagina – con canti sacri, Te Deum aut similia: niente di tutto questo. Alle 21 in punto, i presenti saranno allietati da una “serata musicale” con il gruppo – dal vago sapore tradizionalista – dei “Prognosi riservata”.
E veniamo alla notizia seria: nell’abito dei festeggiamenti per la vittoria del 17 agosto, sabato 3 ot tobre la Selvina allieterà le vie del suo rione con una serata all’insegna dell’Albero della vita (era l’ExPalio, no?). I selvaioli saranno presenti interpretando vari popoli.
Il clou – mi sia consentito – sarà probabilmente il popolo vaticano; fra i vari presenti, si segnalano: il Pontefice, che sarà interpretato dal Superpriore Stefano Marini, e appunto l’Arcivescovo, che sarà interpretato dallo scrivente (ebbene sì!).
Resta da capire il ruolo che, nella multiforme kermesse selvaiola, sarà giocato da monsignore Acampa…
Ps 1 Oggi ricorre il 14esimo anniversario dell’11 settembre USA. Per chi non abbia avuto vittime, lo si può guardare con un minimo di filtro storico. In questa sede, solo un input: 15 dei 19 attentatori del commando suicida, erano di passaporto saudita. L’Arabia Saudita non è stata mai toccata dalla Revenge USA…
Ps 2 Acque agitate in Fruendo: ne scriveremo. Ma non era il migliore dei mondi possibili? Forse avevamo capito male…
Ps 3 Il Tribunale del Riesame potrebbe avere dato un altro bel colpetto alla credibilità dell’urbanista Valentini Bruno, sulla questione Badesse, zona alluvionabile in cui si è costruito allegramente, Valentini Sindaco. Il cerchio si stringe sempre di più, e meglio.
Ps 4 Buon articolo di Paola Tomassoni sulla Nazione di oggi, relativo ai rifiuti: che ci costano sempre di più, nonostante la differenziata. Ci vuole una mente superiore per capire che qualcosa (qualcuno) non va?
Ps 5 Fine settimana all’insegna del libro, a Bagno Vignoni; domenica mi preme segnalare Marco Vichi (ore 18,10), con il suo ultimo lavoro (“Il console”), da me introdotto alla Libreria senese a giugno, appena uscito. Non ho letto, ma di lui molto bene ho sentito, Francesco Recami, con il suo “L’uomo con la valigia”, alle ore 18,50.
Per chi voglia andare la mattina, segnalo volentieri l’amico Lorenzo Brenci che – per mondarsi dai peccati politici – si è dato alla scrittura (benvenuto!): presenta “Bar sur” alle 11 di domenica.
Ps 6 Concludendo con la Cultura, segnalo che domani sera – nell’ambito della festa estiva di Asciano – si esibirà in loco Alvaro Vitali: sì, proprio lui. Lo presentano come special guest: e vai col trash. Se si diventava Capitale europea della Kultura, magari sarebbe diventato degno testimonial…