Come ammazzare il piccolo commercio: Conad nel Campo (e 6 Ps, con scoop)
Ci siamo: fra poche ore, aprirà il nuovo punto vendita Conad in quella Piazza in cui si corre, un paio di volte all’anno, il Palio. Per la precisione, proprio nella spettacolare curva di San Martino, giusto prima di entrare in Salicotto.
Palazzo Petroni, per gli esperti di cose senesi: da Spizzico a Conad. Ovviamente, va tutto benissimo: ci sarà qualche nuovo posto di lavoro (con il Jobs act, si immagina); in più, tante ghiottonerie, rigorosamente Dop o come si dice (consulente Maurone Rosati?). Di certo, sappiamo che i lavori sono stati appaltati alla nostrale Eacos, il che fa già capire qualcosa.
Così come il fatto che un ruolo decisamente importante, in Conad, lo ricopre tale Fiorella Bianchi, esaltata dai resti della Casta senesota come emblema della senesità all’interno della Fondazione Mps (di ieri la notizia che perfino il Cda di banca Mps ha stigmatizzato il conflitto di interesse della Bianchi stessa, per i rapporti tra Mps e Conad: ma fa niente, no?).
Certo, in questo modo si alimentano ulteriormente almeno due problemi:
1) la questione del decoro urbano: già la situazione è spesso, spessissimo fuori controllo, in Piazza e non solo; immaginando che il neo-Conad venda (anche) gustosissimi panini, non ci vuole una laurea in astrofisica per immaginare dove gli stessi verranno, una volta acquistati, consumati.
Il Regolamento urbano c’è, ma spesso non si vede. In ogni caso, si tratta di un passo in più verso la “venezizzazione” della città (torneremo su questo delicatissimo argomento, trattato nell’ultimo libro di Salvatore Settis – che raccomando vivamente – intitolato “Se Venezia muore”, Einaudi). Poi non ci meravigliamo, se qualche cittadino attento inizia ad inondare di foto di bivacchi i luoghi simbolo del centro storico.
2) se possibile, il secondo motivo è anche più invasivo: ci rendiamo conto (anche qui non ci vuole una laurea in astrofisica, per comprenderlo) che un punto vendita di grandi dimensione come questo (in una location, per dirla come direbbe il Renzi, come questa) arrecherà danni forse irreversibili ai pochissimi alimentaristi rimasti nelle zone limitrofe al Campo? C’è già stato un supermercato, in Piazza: ma la situazione turistica era un po’ diversa, si converrà.
Dilemma dei dilemmi: è cosa più di sinistra difendere i piccoli, o concedere tutto ai grandi (stritola-piccoli)? Diamo questo dato: dopo Coop (che occupa il 16,8 % delle quote di mercato, abbiamo proprio Conad, con il 13,9%, fontiFeder distribuzione-Mediobanca).
Mi sia consentito un significativo ricordino personale, nel finale del pezzo: fino ai primi anni Novanta, c’era in Via Celso Cittadini (periferia nord della città, per i foresti e gli ignoranti autoctoni) una pescheria a conduzione familiare; nonostante la vicinanza della Coop (poche decine di metri), tirava avanti decorosamente; poi, all’improvviso, la Coop creò il bancone del pesce (immagino ci sia ancora), con ogni ben di Dio: e la pescheria a conduzione familiare chiuse. Un caso, ovviamente.
Ps 1 Il vergognoso scempio urbanistico della Fabbrichina a Colle (su cui questo blog ha sollevato plurime volte il velo): venerdì pomeriggio se ne parlerà in loco, con l’ex Sindaco Brogioni e l’attuale, Canocchi. “Valdelsa.net” lo annuncia in pompa magna: “ci sarà anche spazio per domande ed osservazioni”. Magnifico: ci sarà anche il dibattito (forse). Se poi ci dicono anche l’ora ed il posto preciso (non indicato), siamo a cavallo.
Ps 2 Ancora dalla Provincia del Buon Governo: la Fondazione Mps (Sansedoni in particolare) vende Villa Chigi, a Castelnuovo Berardenga. Il randonneur Luca Bonechi, fra una pedalata e l’altra, nonostante le mani saldamente tenute sul paese da anni, non è stato capace di valorizzarla e di tesaurizzarla. Ma soprattutto, autentica nemesi della storia: da Sindaco, minacciò pannelliani scioperi della fame ed amenità varie, pur di non farla perdere alla collettività castelnovina, mentre adesso la vende lui! Magari potrebbe comprarla il coltivatore diretto Vigni Antonio, chissà…
Ps 3 Rumors insistenti danno in nuce un aggregato trasversale che raggrupperebbe ex socialisti ed un gruppetto di piddini da tempo fuori dai giochi (don Fabio Ceccherini in primo luogo). Candidato a Sindaco, il giornalista Michele Taddei (ex portavoce del Ceccherini stesso, illo tempore): se il buon Michele ha qualcosa da dire a tal proposito, ne ospitiamo volentieri l’opinione. Da parte nostra, lo vediamo meglio a presentare libri ed a scriverne, neanche tanto male.
Con Valentini ormai da tutti considerato bollito, iniziano a muoversi le carte (ammesso che abbiano mai smesso). Se son garofani, comunque, fioriranno…
Ps 4 Dopo un inizio pessimo, domenica l’editoriale del neocaporedattore della Nazione, Francesco Meucci, è stato certo più digeribile: niente colpi di spugna, le responsabilità sono anche morali e politiche et alia. Ad majora!
Ps 5 Mi dicono che qualche dipendente Mps ha già provveduto a stamparsi (a spese sue) gli articoletti plaudenti alla prima Trimestrale positiva della banca ex senese: chi capisce un pochino di banca (a Siena ce ne sono ancora), sa bene come ci si è arrivati, e soprattutto che il dato positivo è solo un modo – lo stesso Viola l’ha di fatto detto al Sole 24 ore di domenica – per presentarsi a casa del maritino con una dote decente. Come una donna dalla bellezza ormai sfiorita che, dopo qualche ora di maquillage, esce dall’estetista sicura di trovare un uomo.
Ps 6 Scooppino finale: la Cassazione ha confermato il sequestro del lotto Tu 12 (Montarioso). A breve, arriverà la decisione anche per il T 11.
Il redde rationem, per Valentini, si avvicina sempre di più…
E’ il sistema liberista che permette a chi può investire soldi di prevalere su chi di soldi ne ha meno, e questo perché lo Stato liberale, per sua natura, non regola le competizioni economiche fra i suoi cittadini, ma concede loro di scannarsi, tanto perde il più povero. Di alternative nei secoli ne sono state pensate: prima quella socialista, poi quella comunista e, per ultima, quella fascista. Tutte sempre descritte come prepotenti, liberticide e ingiuste, come se non avessero avuto altra finalità che non queste tre. Il ricco che ha la libertà di rovinare il povero, invece, è licenza buona e giusta: quindi perché mai lo Stato dovrebbe fermarlo?
Gentile sig Fantini, Lei è talmente smemorato che io dovrò cambiare nomignolo.
Detto questo: non è vero che i regimi totalitari del Novecento “sono stati descritti come prepotenti, liberticidi e ingiusti”. Semplicemente, lo erano. E da questo punto di vista si contrapponevano non al “liberismo” (che è dottrina economica), ma al “liberalismo” (che è invece dottrina politica, quella dottrina politica – per inciso – grazie alla quale Lei lascia siffatti commenti su questo blog).
Il liberismo, inoltre, non è certo dottrina unitaria; c’è la versione distopica e prevaricante di Von Hayek e di Friedman (oltre che del Trattato di Maastricht e di Renzi: ma questo è un altro discorso), ma ce n’è anche una versione sociale e democratica che si è affermata in Europa dopo la Guerra fino a poco lustri or sono (citare Keynes mi sembra superfluo: i suoi nipotini di sinistra, d’altronde, non lo hanno mai perdonato per questo).
E poi e poi… Ma l’ordoliberalismo non è nato proprio nella Germani di Hitler?
No, Smemorato, il liberalismo non è stato ideato per permettere a tutti di esprimersi, vuoi vedere come lo descrive Norberto Bobbio? ” Libertà ed uguaglianza, sono valori antitetici, nel senso che non si può attuare pienamente l’uno senza limitare fortemente l’altro: una società liberal-liberista è inevitabilmente inegualitaria così come una società egualitaria è inevitabilmente illiberale. E mentre per il liberale il fine principale della società è l’espansione della personalità individuale-anche lo sviluppo della personalità più ricca e dotata può andare a detrimento dello sviluppo della personalità più povera e meno dotata- per l’egualitario il fine principale è lo sviluppo della società nel suo insieme, anche a costo di diminuire la sfera di libertà dei singoli” da Liberalismo e democrazia, edizioni Milano 1986, pag.27 Ora, è chiaro che uno Stato è l’organizzazione giuridica di una società fatta da cittadini. Ognuno di essi cerca la propria felicità e lo Stato li deve proteggere tutti. Dove lo Stato funziona non può essere permesso che i ricchi sfruttino i poveri e questo non si può ottenere che frenando l’egoismo dei primi, cioè negando loro la libertà di prosperare sulle miserie altrui.
Gentile sig. Fantini, mi ripeto: contrapporre libertà e uguaglianza può essere utile a livello accademico (d’altronde Lei legge Bobbio: ognuno ha le sue perversioni), ma si scontra con la realtà dei fatti, in particolare con le evidenze in campo economico e sociale.
Il fascismo ha mai espresso un modello dei rapporti di classe che fosse radicalmente differente da quello precedente? No: il corporativismo, ammesso che qualcuno abbia capito cos’è, non si è mai affermato. Lei è un esperto della storia di quel periodo e converrà con me.
Di contro, lo Stato sociale (o come lo vuol chiamare lei) tratteggiato dalla nostra Costituzione (prima che fosse stuprata dal Fiscal Compact) gettava le basi per la creazione di un’economia di mercato limitata dalla Mano Pubblica, volta ad incrementare e non a conculcare la partecipazione democratica. Così è stato fino alla metà degli anni Novanta. E anche questa è storia.
Poi, io non ho la pazienza dell’Eretico e la chiudo qui. Quel che non può essere capito, non deve neppure essere spiegato.
Caro Smemorato, senza dubbio non hai capito il corporativismo perché nelle scuole italiane non lo insegnano, e difatti giusto la tua affermazione precedente sostieni che il fascismo ha affrontato i rapporti fra le classi sociali come il sistema precedente, che era quello liberale. Quindi secondo te il fascismo era liberale…ma liberticida! Poi perdi anche la pazienza e quindi mi saluti e vai. Capisco perché non ti firmi, nei tuoi panni parecchi farebbero la stessa cosa.
Caro Fantini, io mi firmo, e il corporativismo l’ho studiato, perché, come le ho già detto, anni or sono ho tenuto un corso sul Fascismo alla Facoltà di Aix-Marseille. Ha ragione lo Smemorato a dire che il corporativismo non si è mai affermato, purtroppo Lei confonde spesso ciò che il Fascismo era in teoria con ciò che poi è stato in pratica. E sull’economia del periodo fascista… vogliamo dire che era fiorente? Che Mussolini aveva azzerato il debito pubblico? Non scherziamo. Sono convinto che alla base del fascismo potessero esserci anche delle buone idee, ma poi sono state tutte eliminate, una dopo l’altra, dal vertice unico e incontrastato, e gli anni ’30 sono un pianto, dall’inizio alla fine, con la sciagurata guerra d’Etiopia in mezzo.
Proprio oggi ha chiuso la Biottega dei Sapori in Via del Porrione, negozio di prodotti biologici a filiera corta a 30 metri dal neo supermercato Conad… Un caso? Si è trasferito nel castello di Monteriggioni dove, forse, non c’è spazio per aprire un supermercato!
Molti gli interventi (era previsto, con tanta ciccia al fuoco), alcuni stimolanti.
Da par ereticale, aggiungo solo questo: ieri, i fogli locali erano inondati di pubblicità del Conad (ben pagata, ovviamente: una manna dal cielo); oggi, ancora pubblicità pagata, conditi da articoletti pubblicitari spacciati per informazione (come per l’Expo). Se c’è qualche disgraziato di piccolo commerciante che se lo può permettere, alzi la mano!
Non è una battaglia (ovviamente persa) per vagheggiare una città che non potrà mai più essere (e che non era idilliaca neanche prima), ma per evitare di arrivare ad una Siena “venezizzata”. Siamo sempre più vicini: giorno dopo giorno, Conad dopo Conad…
L’eretico
Assolutamente d’accordo, in linea di principio, con la denuncia di una massiccia penetrazione della grande distribuzione in danno dei piccoli commercianti. Tuttavia, diciamoci la verità, molti piccoli negozi del centro non fanno niente per meritare la sopravvivenza. Pane surgelato anche in molti c.d. “panifici”, frutta scadente e vecchia mescolata a quella più recente e che di locale ha poco o nulla: pere dal Cile, kiwi dalla Nuova Zelanda, uva dal sud Africa…il tutto a prezzi decisamente superiori a quelle della grande distribuzione, spesso senza scontrini e quindi in flagrante violazione delle norme fiscali..
I veri “negozi” a conduzione familiare che offrono prodotti di qualità non conoscono crisi: un ottimo panificio in San Giovanni, uno splendido negozio di alimentari, dolci senesi e liquori vari in via di Città (e potrei continuare usando però le sole dita di una mano) non credo che avranno mai da temere qualcosa dalla grande distribuzione….per cui, attenzione all’apologia del mediocre o dello scadente che purtroppo caratterizza molti “negozietti” che non vanno affatto compatiti per il solo fatto di essere “piccoli”
Caro Fede Lenzi, tu il corporativismo lo hai “insegnato” e quindi a chi ti ascoltava hai garantito che in Italia non si è mai affermato. Invece, a differenza di quanto conosci, io garantisco che le Corporazioni fasciste trassero la loro origine dalla legge del 3 aprile del 1926, n. 563; poi venne quella del 20 marzo 1930, n. 206; quindi quella del 16 giugno 1932, n. 834; poi quella del 5 febbraio del 1934, n.163; poi il R.D. del 24 settembre 1936, n.1837; poi la legge del 5 gennaio 1939, n. 10. E a te pare che il corporativismo nel Ventennio non si sia mai affermato…Mah
Fantini, lei crede che in Italia sia garantita a tutti un’esistenza decorosa? No, perché sarebbe un principio scritto nella Costituzione (art. 36), e non mi pare che si sia “affermato”. Di preciso cosa avrebbe dimostrato circa il corporativismo con questo suo ultimo intervento?
Caro Elia, gli articoli della Costituzione sono dei principi inderogabili ai quali il Parlamento deve attenersi per fare le leggi. Le leggi sono degli imperativi che regolano la vita dei cittadini. Ho elencato all’ennesimo Professore di storielle, Fede Lenzi, le leggi che in Italia istituirono il Corporativismo, perché secondo lui questo non ci sarebbe mai stato. Vedo, però, che non ho convinto neanche te, e allora ti consiglio di andareval circolo giuridico a cercare le leggi che ho elencato e vedrai che non ho inventato niente.
Lei non sa leggere Fantini, e questo è un vero peccato, davvero. Non ho mai detto che il corporativismo non è mai esistito, e sapevo benissimo che era stato introdotto attraverso varie leggi nell’Italia fascista. Sappiamo tutti che è esistito… ma sulla carta, perché in pratica non si è mai veramente affermato. Provi a smentirmi con altri argomenti piuttosto che sparando leggi come un Forrest Gump o un rain man qualunque.
Saluti,
l’ennesimo Professore di storielle
Giustappunto parlavo di differenza fra teoria e pratica… ma non c’è peggior sordo… saluti
Ma certo che so leggere, e tu hai scritto esattamente che il Corporativismo non si è mai affermato, che è come dire che tutte quelle leggi non hanno mai avuto seguito. Vuoi da me prove del contrario? Vai sul sito http://www.29annidistoria.com e ci troverai le anticipazioni del libro che ho contribuito a scrivere. Uscirà alla fine di maggio e ci sono scansionati gli originali dagli atti del Ministero delle Corporazioni, dei Consigli provinciali dell’economia corporativa di Siena, la composizione di ognuna delle ventidue Corporazioni, della Camera dei Fasci e delle Corporazioni…Storia, Fede Lenzi e non storielle!
Allora l’avete capito il Fantini un è mica un b……ro, ha contribuito a scrivere un libro, ora ve lo ha detto chiaro, chi lo contraddice ora sa che lo fa solo perché è un ignorante che frequentato scuole ignoranti, quindi sarebbe meglio ascoltarlo e non contraddirlo. Poi direi di aprire una lista per avere quel libro a prezzo scontato se siamo in tanti, e non si fa arrabbiare troppo, il fantini ci metterà di sicuro una parola bona. Spere che abbiate capito gora toni, ora poi aprirà un blog suo così nessuno avrà più alibi per dire, ma io non lo sapevo.
Avendo seguito da vicino le evoluzioni della presentazione dello studio per la riqualificazione dell’area Rastrello-Lizza, mi rammento che una delle cause che invalidavano lo studio stesso era rappresentata dall’apertura, all’interno dei locali dello stadio, di attività commerciali legate alla grande distribuzione, che avrebbero causato la morte di molte realtà di piccoli commercianti.
Ah, lo strepitio!
Ah, lo scandalo!
Il tutto con levate di scudi da destra a sinistra, da sotto e da sopra.
Mi attendo pertanto lo stesso furor degli stessi rappresentanti politici nel denunziare il caso in questione.
Ignoravo la notizia. Sarà dove era il supermercato del Mancini?
sarà dove una volta c’era il Barbero, la mitica mensa quasi d angolo con il Porrione
No Camilla, è a capo a Salicotto
si mi confondevo con l angolo quando era bambina c’era una mensa chiamata Il Barbero, il self service.. poi ci misero lo Spizzico
Povero Bonechi, prima gli scioperi della fame da sindachino Castelnovino, poi pur mettendo a fare i sindaci del paese chiantigiano in ordine Tilli, Brogi, Bozzi e Nepi non e’ riuscito a mettere in atto nessun recupero per la villa Chigi vero luogo\cuore di Castelnuovo se non per le rappresentazioni del (suo) Bruscello sponsorizzato magari con i soldi mps, ed oggi costretto da Presidente della sansedoni a fare da liquidatore della villa che quindi rischia di essere estrapolata al paese ed alla sua storia, quando si dice il destino…
Che domanda è “…cosa è più di sinistra difendere i piccoli o concedere tutto ai grandi…”? Lo sterminio sistematico dei piccoli proprietari terrieri in Russia da parte di Stalin dice qualcosa ? La mania degli impianti industriali giganteschi per realizzare economie di scala ed annientare l’individuo dice qualcosa d’altro ? Vi sembra che questi si possano definire non più comunisti ?
Mischiare il culo con le 40 ore è sempre poco utile. Questi sono comunisti come silvio….uguale uguale!
Se la Magistratura ha mantenuto un filo di razionalità anche per l’accertata lottizzazione abusiva del TU 11 sarà confermato il sequestro preventivo (il lotto della Cooperativa Montarioso).
L’Avv. Nicola MINI, presidente del famoso Comitato, non ha niente da dire?
Se tanto dà tanto, la dott.ssa Nadia VIGNI, commercialista senese che vanta una bella collezione di poltrone in varie società ed a vario titolo, amministratrice unica della TERRA TOSCANA s.r.l. proprietaria del comparto TU 25 posto a valle della Villa di Montarioso (Seminario) invece di continuare a frazionare catastalmente il proprio terreno (l’ultima attività catastale è avvenuta il 5/3/2015, dopo le conferme dei sequestri dei comparti TU 11 e TU 12 ad opera del Tribunale per il Riesame) dovrà piantarci i carciofi.
E questo ad onta anche dell’aiutino che aveva dato il funzionario di zona della Soprintendenza di Siena (tal arch. Cecilia SANI) quando nel 2012 dette parere favorevole alla costruzione della strada di lottizzazione, avanzando taluni dubbi sullo sfruttamento edificatorio dell’area così come proposto con il progetto dell’arch. Francesco CHIANTINI.
Ma più che altro si potrà rivelare inutile l’aiutone dato alla TERRA TOSCANA s.r.l. da parte della Commissione per il paesaggio formata dall’immancabile Ing. Stefano FABBRI (che forse forse sarebbe più opportuno che si limitasse a fare i calcoli delle strutture dei palazzi).
Infatti, con la Variante del Piano Strutturale approvata con deliberazione 13/2014 il Comune di MONTERIGGIONI, ravvedendosi sulla strada di Damasco (o forse vistosi sgamato dall’arch. Claudia NERI dell Provincia di Siena), ha riportato correttamente sulle carte, stavolta, il perimetro dell’area di pertinenza paesistica della Villa di Montarioso. Un’area dove, applicando la disciplina del Piano Strutturale, è vietato costruire nuovi edifici.
E il terreno della TERRA TOSCANA vi rientra in pieno.
Ma tanto sono stati volpi, sia l’arch. MANGANELLI dell’Ufficio tecnico di MONTERIGGIONI, sia l’ex assessore all’urbanistica Adriano CHIANTINI, sia l’ex Sindaco Vicario FANTUCCI, che hanno riportato sulle carte del Piano Strutturale anche i nuovi edifici sequestrati del comparto TU 11 della Cooperativa Montarioso che, per puro caso, si trovano ad essere compresi, anche loro, entro la “corretta” area di pertinenza paesistica della Villa di Montarioso. Forse forse anche questi edifici non potevano essere assolutamente costruiti?
IN GALERA!! (Avrebbe detto Bracardi)
Caro Eretico,
dopo qualche tempo torno sulla tua pagina e mi rimetto “in pari” con la lettura.
Credo che la Conad di nuova apertura non arrecherà danni alle piccole botteghe, noi senesi sappiamo benissimo che per comprare il prosciutto del contadino dobbiamo rivolgerci altrove.. non di meno lo sanno i turisti, i quali generalmente acquistano prodotti confezionati con fare artigianale, da portare a casa una volta rientrati in patria. Intelligenza vuole che Conad e botteghe si mettano d accordo sulla linea di prodotti da tenere, così da non arrecarsi vicendevolmente danno o farsi concorrenza. Paradossalmente penso che il supermercato in Piazza del Campo reggerà solo per la forza economica che ha alle spalle.. vi sono altre due Conad molto vicine, i residenti scelgono in base alla vicinanza non avendo possibilità di accedere in auto (non ti dico che fatica quando da san marco mi recavo in piazza della posta a piedi, armata di carrello.. il ritorno era drammaticamente faticoso); quanti domiciliati pensi vi siano intorno al Campo?
In ultimo, non meno importante, comprendo l’esigenza di un proprietario di fondo di cercare un marchio serio, in grado di garantire una continuità contrattuale.. si torna al discorso del caro affitti lo so, ma quel locale è immenso ed è illogico pensare che si possa affittare a canone concordato o a realtà piccole. Per chi non lo sapesse, con Bersani siamo passati da tassazione zero a tassazione del 25 % sui redditi da beni notificati: immobili che necessitano di interventi di manutenzione più alti e che valendo molto hanno un imu altissimo. Se prima si poteva tenere vuoto, oggi capisco la necessità di chi affitta. Che poteva cercare ancora ovviamente, ma poi probabilmente si sarebbe indirizzato verso l’ennesima banca.
Con piacere per una tua risposta ti mando un caro saluto,
Camilla Marzucchi
buonasera Camilla,non sono assolutamente d’accordo con lei!la conad in piazza seccherà le piccole botteghe,pizzerie al taglio e dimezzerà gli incassi dei bar adiacenti alla nostra meravigliosa piazza.Ormai il turismo low-cost è sempre più predominante,se dovessi io visitare Siena,andrei sicuramente al supermercato dove l’acqua la pagherei 30/40 cent invece di 1 euro e con 5 farei pranzo seduto davanti al palazzo pubblico(vigili permettendo:)).per quello che riguarda il proprietario del fondo(piccinino santo e benedetto)non me la prenderei più di tanto,se non era la conad sicuramente a qualcun’altro (che avrebbe fatto meno danno all’economia senese) l’avrebbe affittato………………comunque in pensiero per lui non ci sto!!!
Commento assolutamente logico e razionale. Mi pare già un miracolo con questi chiari di luna che il fondo sia stato affittato. Io mi accontenterei che fosse esteticamente decoroso. Il piccolo commercio è in via di estinzione ovunque, ma sfido chiunque ad avere nostalgia di botteghe sporche, con prodotti stantii e cari. Oggi serve altro, con le idee e con la qualità ad un giusto prezzo si prospera. Il resto è fuffa, le disquisizioni sul liberismo o la poetica dei bei tempi antichi non possono fare altro che contribuire ad affossare una città in coma.
si prospera? certe compagnie gdo (che negli ultimi anni sono spuntate come funghi..senza fa nomi una che inizia col nome della nostra odiata moneta) che vendono roba a prezzi bassissimi possono farlo perchè sono lavatrici di denaro. Quando hanno finito di lavare chiudono. Del resto l’olio extravergine sotto certi prezzi è del tutto impossibile venderlo con un minimo di guadagno quindi…. E intanto i negozietti chiudono….
Il problema è che non si puó vivere in un mondo che va da porta romana a porta camolia. Basta fare un giro nelle cittá che manifestano segnali di vita per vedere che esistono piccoli esercizi commerciali innovativi che funzionano. E comunque io rispetto e ammiro chi ci prova, non chi pontifica. Per dirne un paio, in via di pantaneto avevano aperto una bottega che vendeva mozzarelle e prodotti tipici dell’ Italia meridionale, tentativo lodevole, durato come un gatto sull’Aurelia; oppure appena più avanti dei ragazzi romani avevano aperto un negozio che serviva esclusivamente birre, le piú disparate possibili, negozi così a Roma pullulano di ragazzi, tanto da ostacolare anche il transito stradale, ad esempio a corso Trieste, lí non è invece entrato nessuno neanche per sbaglio.
Allora forse ci vogliono le idee, ma ci vuole anche qualcos’altro.A Siena abitano 52.000 abitanti, in centro ce ne saranno 15/20.000. Per un bacino di utenza simile, di supermercati ne bastano 2, di ristoranti 4, di negozi d”abbigliamento 6, di bar 8. Allora tant’é che si cominci davvero a pensare ad una cittá a misura di turista o di studente universitario. L’alternativa è la morte, con quattro cani che però intanto ululano alla luna, vagheggiando negozietti alimentari sopraffatti dal mondo reale, ma solo dopo esser tornati dalla loro spesa alla coop.
“Intelligenza vuole che Conad e botteghe si mettano d accordo sulla linea di prodotti da tenere”… libro delle favole
tipo..le botteghe di alimentari si mettono a vendere gli accessori moto, ora con la bella stagione faranno un tesoretto
Arriva l’estate i senesi si baloccheranno col Palio ed intanto ci sarà la fusione con UBI Banca e (la fine) del Monte. Quante tristi iniziative a danno della Città sono state realizzate in estate. Ma se stavolta invece degli omaggi pre corteo storico alle varie autorità cittadine (Monte, Comune, arcivesvovo)si andasse tutti a spernacchiarli, sarebbe il minimo.
Caro Vedo Nero,
hai mai fatto un’analisi degli ultimi dirigenti di Contrada? Se lo fai ti rendi conto del perche’ SIena e’ caduta e non avra’ mai, per questo secolo, modo di rialzare la testa. E come pensi di poter decidere di non omaggiare le cd autorita’ cittadine?
Le autorita’ cittadine sono loro stessi o messi da chi ne fa parte quindi mettiti l’anima in pace. Leccar si deve e si deve leccare.
Hai ragione, purtroppo.
Il “seminario” sulla fabbrichina si terrà nella “piazza dell’unità dei popoli” (roboante e pomposo nome della piazza antistante al Teatro del Popolo), venerdì alle 21,30 se non vado errato….
… ci sarà da divertirsi più che a una commedia, visto che siamo di fronte ad un teatro!
io ho letto che c’è alle 17….a solatio….e quelli che lavorano?
Quelli che lavorano si devono fare i ca..i propri, queste non sono cose che li riguardano! … mica si tratta di aver sbudellato un’area della città, sfondato una falda acquifera (se lo fa un privato lo ghigliottinano per direttissima) per farci un mega parcheggio, creato un acquitrinio insalubre in centro, apportato danni strutturali a edifici vicini, e non ultimo gettato nel cesso alcuni milioni di euro di contributi comunitari?
Queste sono cose per addetti ai lavori!
… comunque se c’è alle 17,00 qualcun deve aver visto le previsioni del tempo: tuoni e fulmini a quell’ora! …. e vai con il rinvio a data da destinarsi!
confermato alle 17,00!
tante volte ci fosse troppa gente giovane …. che magari lavora ….. che magari capisce di cosa si parla …… che magri mette anche bocca….
Scusa volevi dire davanti al Teatro Littorio e Casa del Fascio. Non è giusto appropiarsi dei diritti d’autore di costruzioni fatte a regola d’arte.
Ti riporto sotto uno stralcio del comunicato di Pietraserena del 17 marzo sulle nomine MPS (ovviamente censurato da gran parte dei media locali, occupati a dare notizie per lo più insignificanti), che indicava l’inopportunità di certe nomine:
“Riteniamo quindi prioritario procedere ad un completo ricambio dell’attuale CDA di Banca MPS, e di non proporre figure che hanno avuto ruoli nel tragico passato di questa Città, addirittura riconducibili a quel trasversale Sistema Siena protagonista del fallimento cittadino, o comunque figure legate ancora una volta a cordate economiche nazionali.
Ribadiamo la nostra proposta di pensare a figure Senesi esterne a partiti o lobbies, in possesso di alte competenze professionali, e, soprattutto, dell’appartenenza alla cultura del territorio, requisito che appare necessario per garantire non solo completa verità e trasparenza, ma anche quell’attenzione alla Comunità e quella tutela del patrimonio, ormai minimo, sancite da uno statuto della Fondazione MPS più volte stravolto o non rispettato.”
Mentre la Città continua a perdere pezzi della sua storia – ora tocca alla Sansedoni vendere gli ultimi gioielli di famiglia che erano del MPS-, c’è chi continua a portare avanti interessi particolari, chi a chiedere condoni e insabbiature delle responsabilità del passato, e chi – gran parte dei cittadini -, ancora non ha realizzato la portata della crisi post perdita MPS. Dopo il quasi assoluto silenzio sulla visita a Siena di ben 5 parlamentari del 5 stelle, compreso il Vice Presidente della Camera Luigi Di Maio, vediamo come si comporteranno i media sulla conferenza stampa che Alfonso Bonafede, onorevole del 5 stelle, terrà venerdì a Siena proprio sulle responsabilità del disastro MPS-
In seguito alla devastazione avvenuta in concomitanza dell’inaugurazione dell’Expo (forse pilotata come il G8 di Genova? tanto fa comodo a tutti!!!) nella città di Milano i milanesi stessi hanno coniato lo slogan: “nessuno tocchi Milano”, si sono rimboccati le maniche ed hanno rimesso a posto quello che era nelle loro possibilità. Proprio da qui vorrei partire; dallo slogan; con tutto quello che sta succedendo da anni nessuno si è preoccupato di dire: “nessuno tocchi Siena”. Non l’hanno fatto i politici che via via hanno governato e che, oltre ad essere scarsi, si sono preoccupati solo di coprirsi fra sé e di accordarsi con le fantomatiche opposizioni per mantenere o concedere posti di potere, che in parole povere significa un bel po’ di pecunia. La stessa pecunia di cui hanno beneficiato in tanti e sempre gli stessi (amici, amici degli amici etc,) a discapito della maggioranza dei cittadini “per bene”. Ecco; i cittadini, anche quelli per bene (ed io mi sento colpevole come tutti), hanno permesso la deriva completa della città rimanendo del tutto passivi. Non credo che la soluzione sarebbe stata votare qualcun’altro (sopra correvano ognuno con il proprio giubbetto, ma sotto avevano tutti lo stesso). Oggi è tardi, si è perso quasi tutto, ma ritengo che con buona volontà da parte della gente per bene si possa ottenere almeno di scacciare tutti questi pezzi di m… (ed i loro amici)che continuano ad occupare le poltrone importanti e che fanno ancora il bello ed il cattivo tempo. Il blog è un buono strumento, in tanti lo leggono ma forse non è sufficiente. Organizziamoci, sarei ben felice di poter dare una mano. Mi scuso se mi sono dilungato su cose dette e ridette, ma le volevo sottolineare ancora.
QUESTI PEZZI DI M….A SI DEVONO LEVARE DAI CO…..NI.
ma come pensi di togliere di mezzo i fautori di tante disgrazie. Non è possibile. Ancora oggi i senesi sono cosi’ classificati:
– quelli che per dovere devono continuare a portare rispetto (e voti) per i favori ricevuti nel passato ( e sono tanti);
– quelli che bene o male devono sistemare parenti e amici (gira e rigira so sempre loro al ponte di comando);
– quelli che anche se non hanno bisogno lo potrebbero avere (mai mancare di rispetto)
– quelli che pur lavorando in una banca fallita devono fare carriera ed ancora nei posti di comando so quasi tutti loro;
e tutta una sottompetora di lecchini.
Pochi hanno a cuore le sorti della città. Ne prima ne adesso.
Ci si deve solo vergognare … tutti. Per quanto qualcuno qualcosa abbia fatto, non è stato mai abbastanza.
Non mi devo vergognare di niente. Sono l’unico o quasi che non ha mai avuto niente da questi p….i di m….a. Mi dispiace per te. Ho sempre avuto una voce critica, ma più di questo…. Il palio ci ha massacrato e ci massacra il cervello. Da sempre il signorotto ha concesso dopo il pane anche il circences. Ci hanno massacrato. Siamo anche poco buoni a fare qualsiasi cosa, nonostante la boria. Non per niente il dominus Mussari ci ha studiato per anni e poi ce lo ha infilato zitto zitto. Ha fatto il fenomeno appunto nel palio, facendo il cavallaio. E noi tutti plaudenti. Bravo Mussari!
si può conoscere il nome e cognome di colui o coloro che hanno concesso un aborto simile?
…Ricordo da bambino che in Via della Sapienza, Via di Città, Via dei Fusari c’erano tante botteghe artigiani, orafi, laboratori, tanta gente che lavorava con le mani e aveva un mestiere da tramandare ai figli e alle nuove generazioni…Nell’arco di 30/40 anni la Città drogata di facili denari e promesse di ogni genere mai mantenute, dalle antiche botteghe di cui parlavo prima, si è trasformata in tante pizzerie al taglio, kebab, cinesi, tutto a 99 cents e amenità di ogni genere, che non generano economia anzi creano false aspettative…Oggi passeggiare per quelle Vie, mi da tristezza e mi fa pensare cosa è successo a Siena? I senesi dove si sono persi o dove hanno perso la testa? Oggi il nostro presente è uguale ad altre città, perchè non abbiamo saputo preservare quel patrimonio di semplicità ma ricco di manualità…Girando intorno a Siena, vedi San Gimignano dove si cerca di sfruttare al massimo il turismo di qualità ci sono tantissime gallerie d’arte, enoteche ristoranti di lusso, insomma si cerca di fare la differenza e la qualità…A Siena dove si trova la qualità? dal cinese di Pantaneto?!
Infine ora si apre un bel supermercato in Piazza, almeno gli extra-comunitari potranno acquistare con pochi spicci la birra e bivaccheranno felici a fumare e bere e guardare le donne passare commentandole magari pesantemente….e i senesi in tutto questo che fanno o faranno….niente!
Caro Cecco, gli artigiani, gli orafi,la “gente che lavorava con le mani e aveva un mestiere da tramandare ai figli” non è stata cacciata da chissà quale nemico sconosciuto, semplicemente, siccome fino a qualche anno fa quello dell’artigiano era un mestiere da gazzillori, i figli hanno preferito farli studiare e impiegarli al Monte ( o in comune o all’ospedale o in una delle tante municipalizzate).
E hanno preferito anche affittare le catapecchie del centro a prezzi esorbitanti agli studenti, e con i loro soldi si sono comprati la casina nova in periferia ( salvo poi lamentarsi dei terroni che ci rubano la casa e fanno i padroni in centro…). E così il centro si è svuotato.
E ora che tutto il sistema è in crisi, che i lavori impiegatizi non ci sono più si cerca di correre ai ripari sfruttando il turismo, e giù a ristrutturare la vecchia casina del nonno e farci il Bed-and-breakfast o a improvvisarsi ristoratori…
Mi sembra che nessuno sappia veramente da che parte rifarsi per rimettere in piedi la città, ma sicuramente non risolverete niente prendendovela con gli stranieri, che anzi hanno portato un po’ di sana imprenditorialità a Siena con i lro negozi e i loro ristoranti etnici.
caro Burroni hai ragione per quello che dici ma intanto una cosa si potrebbe fare dal 31 di maggio. Levare i piddini dai posti di comando. Radiare il partito democratico dal suolo senese. Iniziamo da un qualcosa e sul serio non a chiacchere
Già, invece della bella abitudine dei senesi di lanciare ad alta voce e con sorrisi di scherno commenti volgari ed allusioni offensive quando passa una donna più vistosa ( purchè siano sicuri che la “malcapitata”non faccia parte di qualche ” cricca” di vecchi e nuovi potenti, ovviamente), ne vogliamo parlare?
Una volta Conad era un consorzio di piccoli commercianti (molto diverso da Coop) dove la finalità per gli associati era acquistare beni alimentari a prezzo più basso rispetto ai grossisti, poi piano piano si sono snaturati dovendo competere con la grande distribuzione e quindi aprendo strutture più grandi quali supermercati (di proprietà di soci + Conad stesso) e perfino Ipermercati dove la quantità di risorse necessarie è tanta e tale da snaturare la funzione originaria (e benefica aggiungo io) di Conad. Ora bisogna capire che tipologia di negozio vogliono aprire in Piazza … Se pensano di creare un negozio di qualità (e quindi con prodotti non a basso prezzo), privilegiando la filiera corta e quindi i prodotti locali, non dovrebbe essere di grande impatto anche per le botteghe circostanti, se invece aprono un supermercato stile quello di Piazza della Posta allora condivido le critiche sopra. Saluti
Conad (Consorzio nazionale dettaglianti n.d.r.) o ha cambiato nome come l’A.R.C.I.?
Il liberalismo in questa città purtroppo ha vita dura e alla fine con la scusa della tradizione si vanno a sacrificare merito o investimenti.
Non ultima di questo genere è stata la polemica sulla prospettiva di riqualificazione dell’ex area industriale di Isola d’Arbia.
Avoglia a riempire il centro di botteghe.
IL “MORONE” DI CASTELNUOVO B.GA EX SINDACO, PRESIDENTE DELLA SANSEDONI, EX CONSIGLIERE DELLA FONDAZIONE MPS QUESTA VOLTA L’ HA COMBINATA BELLA
MA NON CI DOVEVA ESSERE UN AVVICENDAMENTO PER LA PRESIDENZA DELLA SOCIETA’ SANSEDONI, E’ DAL 1999 CHE E’ PRESIDENTE, E DI DISASTRI NE HA COMBINATI TANTI.
BRAVO PRESIDENTE, DULCIS IN FONDO MA I DIPENDENTI DI TALE SOCIETA’ CHE FARANNO LA FINE DIQUELLI DELLA BIOTECH?
A Firenze, molti anni fa (prima dell’uomo di Rignano sindaco) McDonald voleva aprire in Piazza del Duomo, angolo via Martelli, dove c’era, e c’è, un bar.
Il comune non dette l’okay dato il luogo ed i Fiorentini gliene furono grati. Credo che lo stesso sarebbe successo se il richiedente fosse stato Conad o Coop.
Ora, quella è una piazza con cattedrale, battistero ecc. ma credo che anche una piazza “laica” avrebbe meritato una maggiore attenzione.
Eretico, quale team ha seguito i lavori per l’apertura?
Metteri la mano sul fuoco senza correre il rischio di bruciarmela che del team ne fanno parte Giampiero SIGNORINI (figlio del responsabile di area della ex Despar nonché già assessore all’urbanistica del comune di Poggibonsi, nonché già funzionario regionale del patrimonio della Regione nonché longa manus in zona del Vice ministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini ex socialista come lui) e vari ex socialisti di zona (non mi stupirei se venissero fuori i nomi di CHIANTINI e CASPRINI).
A riguardo ho letto un intervento di Luigia Sassi che punta il dito anche sul progettista e direttore dei lavori.
Insomma il solito modo di fare le cose i soliti giretti pare qualche conflitto di interesse , il groviglio…
per il resto ci penserà le legge del mercato vedremo se l’idea è vincente o no
Il problema vero, a parte conad si conad no, è che questi (sindaco e co) non tirano fuori un idea, nemmeno a pagarla a peso d oro:
Ne’ per quanto riguarda una possibile visione di Siena nel futuro ne’, tantomeno, per quanto riguarda la, semplice, conservazione del patrimonio culturale, architettonico,ambientale che i nostri antenati hanno lasciato.
Il Sindaco è li perché ha preso i voti ed i voti li esprimono i cittadini…non è cascato dal cielo e non era uno sconosciuto
L’assessore alla cultura è persona dabbene, onesta e preparata, forse ha solo sbagliato ad accettare l’incarico che ha:ma non per limiti propri ma per la comagnia di giro che si è scelta. Ed allora se cultura è anche amore per il bello, per il gusto,per la ricerca del nuovo salvaguardando la nostra storia, come fa l’indimenticato Rettore Unistra ad accettare che in una piazza come quella apra un supermercato sia pure sotto mentite spoglie(e insegne)? Certo la libera concorrenza non si ferma ma perchè non tentare un accordo colproprietario del fondo, magari riducendo imu e alia (il comune può farlo) per darlo in affitto al Comune e trasformarlo, chessò?, in una galleria d’arte per artisti in cerca di gloria, in un museo interattivo sul Palio o similia?
Caro Vedovelli, le piccole idee a volte fanno grande una stagione che altrimenti tramonta senza lasciare traccia, cancellando tutto il resto
Bella idea bravo! Perfino a Castellina in Chianti c’è una galleria d’arte
Dà i brividi vedere quanto sia diffusa questa mentalità socialista. Viva la libera concorrenza: una meravigliosa forza del progresso. Senza libertà economica, senza libera concorrenza, i cittadini sono schiavi senza libertà di scelta, costretti a pagare prezzi più alti del dovuto. Siena e l’Italia non si libereranno mai da questa dannosa mentalità socialista, ormai. Purtroppo.
…se pensi che quel che accada a siena, anche in campo commerciale, sia frutto della libera con correnza o libera impresa se piace di più, temo che tu sia mancato da questa città per almeno un cinquantennio. Vedi tu…
Grazie per la risposta, ma forse dovresti pubblicare anche la domanda o sono incappato nella censura?
Ore 10 circa grosso schieramento di forze dell’ordine davanti alla sede del comune di Monteriggioni…
Facciamo il punto di metà mattinata (intensa):
1) grazie ad Alberto Piazza per i suoi interventi, e soprattutto per la risposta sul forno Cateni;
2) a “senese Gazzilloro”, scusandomi se è saltato il suo intervento (vista la marea di commenti, ci può stare: rimandare, se del caso): se non erro, aveva chiesto dove lo scrivente facesse la spesa. La risposta – almeno quella – c’è;
3) a “Quello di Gracciano”, nostro lettore appassionato, che ci aggiorna sullo spiegamento di forze davanti al Comune di Monteriggioni in tempo pressoché reale (chapeau), che dire?
Meglio tardi che mai (e se sono manette, festeggeremo)…
L’eretico
Alle ore 11:50 di oggi 15/5/2015 un Carabiniere di piantone all’ingresso del Comune di Monteriggioni ha il compito di non far entrare ed uscire nessuno dalla casa comunale.
Che il Giudice abbia mutato la destinazione d’uso in carcere?
Tanto sempre destinazione pubblica è. Forse forse basta una SCIA per farlo!!
precisazione: non è che ero a fa le giratine ma per l’appunto il lavoro mi ha portato a passare lì davanti. Si sa nulla?
Domandina: chi sa spiegarmi il nesso tra Opera Metropolitana e CONAD? Ieri sulla Nazione c’era un articolo sull’inaugurazione che concludeva con: con il nuovo store prenderà il via una preziosa collaborazione con l’opera della metropolitana??? O che c’entra il prosciutto con Nicola Pisano?
sotto questo cielo…!!! (spot conad)
“Persone oltre le cose” lo dice lo spot
abitando in periferia (altrimenti che senese gazzilloro sarei) per comodita’ faccio la spesa talvolta nei piccoli negozi, quando l’esoso esborso pecuniario non mi turba.
Come ti ho scritto nel commento precedente (perso nell’etere) ieri ho acquistato un ottimo dolce del Corsini a 12 euro (si puo’ fare pubblicita’ in questo blog?), alla ‘hoppe lo pago 8. Quindi quando l’esborso mi duole e riesco a superare l’accidia vado a fare la spesa al supermarket, turandomi il naso pure alla ‘hoppe.
Fino a 30 anni fa nel quartiere c’erano 15 negozi di ogni genere, ad un certo punto erano scesi a 6-7 ora siamo risaliti ad una decina. Sono scomparsi quelli che non si sono adeguati, ammodernati, che non hanno innovato. E’ un fenomeno darwiniano. Ha chiuso il vecchio negozio tenuto male con il cui proprietario che prima darti il pane o di farti un panino per prima cosa prendeva una carta per incartarlo leccandosi il dito.
Sono rimasti altri che hanno diviso cassa da bancone, rispettano nettamente le semplici norme igieniche ed hanno innovato con allettanti banconi di gastronomia.
Quindi tutti quelli che protestano si dovrebbero fare un esamino di coscienza e valutare non quante volta vanno al piccolo negozio sotto casa ma la % di spesa rispetto al totale. Pure io vado piu’ spesso nel negozio sotto casa ma di solito ci lascio qualche euro per latte e pane, mentre alla ‘hoppe ne spendo molti di piu’.
Pure a me non mi sconfinfera un supermarket in piazza del campo, lo trovo stridente, pero’ non mi preoccuperei certo dei turisti con i panini in giro come ha scritto qualcuno. Almeno i turisti mangeranno panini a buon mercato, perche’ forse se il panino lo comprano nei vari negozi di piazza che espongono il cartelli “sandwich” e’ meglio per il decoro cittadino?
alla bancarella sistemata ogni giorno davanti al SMs. E quello è decoro?
Eretico, hai preso un granchio…….visto il negozio di Sapori e Dintorni (Conad è scritto in basso e sotto eh?), la tua polemica mi sembra fuori luogo e fuori tema.
ma quei senesoni del solito partito che, allor quando fu reso noto il progetto di riqualificazione del Rastrello con la creazione di nuove aree commerciali, sbraitarono tanto dicendo che avrebbero danneggiato i piccoli commercianti, ora che dicano?
Va bene dai. E arrivato l’avviso, ora ci vole anche il Sindaco novo? Oppure va bene cosi come sempre.
Avete proposte?
Buonasera Eretico, noto un disinteresse per queste regionali …. capisco non siano elettrizzanti visti i candidati, me compreso. Mi pare strano il tuo silenzio ….. cordialmente, RC
Un’e’ che ci risiamo. 930 crede nel lavoro della magistratura. Che finaccia i renziani senesi… Rimane l’omino che ride e il ricercatorone senza neanche un voto…
Attendo risposta
caro raffaele, il tuo articolo come sempre fa un quadro esatto e cristallino del sistema siena che prima di altri hai denunciato sul blog….su chi può fare le cose in città e chi no è un vecchio tema sempre di moda….il concetto però, del grande marchio che danneggia la piccola attività non lo estremizzerei a favore di un generico proibizionismo, sono le crude logiche di mercato purtroppo che dovrebbero essere calmierate e pianificate da una sana amministrazione e da uno stato lungimirante….la conad rappresenta il trend dominante legato al food come EATALY ma se vogliamo impedire che il piccolo commercio rimanga strozzato cosa facciamo ?evitiamo di aprire tutti i supermercati ? e allora tutti i negozi in franchising lungo il corso ? differenziare i servizi e le opportunità è davvero sbagliato ? ho paura che per coerenza con questo ragionamento si possa entrare in viva contraddizione…..comunque quando sarà legge il TTIP (TRANSTLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP) ci saròà davvero da preoccuparsi….un caro saluto
Scommetto quanto vi pare che nessuno di voi è ancora entrato in quella conad e forse nemmeno in piazza da quando ha aperto
Eh eh birichino mi hanno detto che ieri c’era la moglie di un tale eretico alla conad in piazza oh che ci faceva la spesa? Perché ? Ci sono i piccoli negozianti per farla caro il mio Robin Hood!!!
Caro anonimo,
a parte il fatto che NON sono mai stato sposato, ti dirò financo di più: ieri pomeriggio c’ero direttamente io, alla Conad. Ho comprato un po’ di pizza. E ci tornerò anche.
Il che non toglie niente a ciò che ho scritto, anzi: andandoci, ho trovato conferma piena di ciò che ho pubblicato…
L’eretico
La pizza puoi andarla a comprare dai quei poveri negozianti perché arricchire la grande distribuzione allora sei solo un opportunista vai dal Poppi quaquaraqua’ !!!!!
Sapete che cosa mi fa più male? E’ il fatto che personaggioni come Fiorella e Maurone non hanno mai rischiato di tasca loro. Facile il commercio così eh? I veri commercianti e non questi parvenue dell’ultima ora, investono, rischiano e mantengono famiglie intere. Voi Parvenue e dico a Voi, andate a spiegare a tutti questa gente come si fa il lavoro del commerciante e che non ve ne importa nulla se gli altri negozi subiscono un danno! Penso che vi sputerebbero nel muso, giustamente. Mi aspetto da un momento all’altro … tavolini davanti al “negozio di Fiorella”. Che ne dite?
Se la domanda del “senese gazzilloro” è a me rivolta, rispondo volentieri: cerco di alternare (ma alla Cooppe mai). Meglio di tutto, se mi invitano a mangiare…
Chi ci sia nel team della Conad, onestamente non saprei.
L’eretico
Eretico, per cortesia, mi sai dire come erano utilizzati, al 1968, quei locali oggi occupati dalla CONAD in Piazza del Campo?
Attendo risposta.
Strano che uno come te non lo sappia!! Informati e facci sapere sono in trepida attesa ciao tale eretico senesota ma te chi voti?
C’era il forno Cateni.
Nel 68 l’Eretico non era neanche nato!
Bene.
Considerato che l’attività di fornaio ha natura artigianale, come è stato legalmente possibile che gli ambienti abbiano mutato la destinazione d’uso in commerciale atteso che è obbligatorio il reperimento di spazi privati per parcheggio ai sensi dell’art. 41-sexies della legge 1150/42?
Lo sanno, in Comune, che le concessioni edilizie rilasciate in assenza del reperimento degli standard privati di parcheggio sono nulle e quindi senza effetto?
Il Conad di Piazza Matteotti e quello del Ponte di Romana non hanno quindi i requisiti?
che vuoi che sia …i regolamenti urbanistichi? Oibò, roba antiquata, frenano il nuovo, pinzillacchere avrebbe detto Totò. Solo che questi non fanno neppure ridere
Per essere ancora più chiara vengo a riportare quanto sotto:
1) CONSIGLIO DI STATO, sentenza n. 98 del 3/2/1999: “… ai sensi dell’art. 41-sexies L. 17 agosto 1942, n. 1150 ogni intervento di ristrutturazione che rende il fabbricato (o sua porzione) oggettivamente diverso da quello preesistente, in considerazione delle modifiche e del mutamento di destinazione di uso cui esse sono finalizzate …”.
2) Il concetto è stato ribadito con Cons. Stato, n. 63297/2004; n. 1339/2010; n. 1995/2013; n. 5444/2014.
3) Inoltre il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 8706/2010 ha stabilito che gli spazi privati di parcheggio sono un elemento essenziale del progetto, in mancanza del quale la pubblica amministrazione non può procedere nell’esame. Ed ovviamente non può nemmeno approvare un intervento in loro assenza.
Lo capite perché il traffico e il disagio non nascono a caso?
Attraverso il mutamento di destinazione d’uso in commerciale di locali artigianali il Comune, o meglio il funzionario comunale, ha indebitamente arrecato un illecito vantaggio economico ai proprietari dell’immobile.
A casa mia si chiama abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva per assenza degli standard urbanistici.
allora se ne occuperà la magistratura
Chissà che aumento di traffico! Verranno da tutta la provincia apposta a fare la spesa al Conad in Piazza del Campo…..
E comunque c’è il trucco, questa volta anche lecito….dato che nel centro storico non esistono parcheggi, è consentito monetizzare gli standard relativi agli spazi di parcheggio. In teoria si paga una quota, anche piuttosto salata, in base alla superficie a cui si cambia destinazione, ed il comune dovrebbe utilizzare tale quota per migliorare e potenziare i parcheggi esterni, o i trasporti pubblici
aspettalo….
Le cose potranno anche stare come dici tu, ma non le norme.
Ci sarà sicuramente modo di valutare.