Veltroni Presidente (ed una slavina di Ps)?
Dunque è ormai imminente il nome del prossimo Presidente dell’Italietta del 2015, sempre più sfacciatamente renzusconiana: le ultime notizie ci danno per certo che il prossimo Presidente sarà un politico (nessuno pretendeva un operatore ecologico o un idraulico al Colle, ma certo che sono proprio autoreferenziali, i castisti renzusconiani…); nel frattempo, invece di essere del tutto emarginato dalla scena politica, Silvione (e Denis) grazie a Renzi si autolegittimano come uomini di Stato, e Mediaset – certo non a caso – continua a salire in Borsa.
Noi, da par nostro, vediamo chi dei quirinabili ha avuto legami – forti e continuati – con il Groviglio armonioso: ben tre, almeno.
Letta Gianni, Uòlter Veltroni e – manco a dirlo – Giuliano Amato. Difficile, semmai, dire chi abbia contato di più.
I primi due (Letta Gianni e Veltroni), furono premiati – nel 2008 e nel 2007 – per la loro attività giornalistica (che avevano svolto decine di anni prima) con il “prestigiosissimo” Premio Frajese, come è risaputo gestito in tutto e per tutto da Bisi Stefano, cioè dal teorizzatore del Groviglio armonioso. Nel quale Groviglio entrambi – si può dedurre – come sponde romane (con vigorose ascendenze vaticane) stavano benone.
Quell’altro, non si saprebbe neanche donde cominciare, per delineare la special partnership con Sienina (ieri Travaglio ricordava sul Fatto il suo – di Amato – pietire soldi da Mussàri Giuseppe per la causa umanitaria che più gli sta a cuore: il circolo tennis di Orbetello, in cui Amato stesso si diletta a prendere a racchettate innocenti palline gialle, ignare di essere sferzate da cotanto atleta).
A noi piace piuttosto ricordare – visto che eravamo ben presenti – quel radioso pomeriggio preelettorale del 2011, in cui il Dottor Sottile arrivò in pompa magna all’hotel Garden (ti pareva) a sdottorare di Europa, ma in realtà a lanciare in modo spudorato la volata finale alla candidatura a Sindaco di Franchino il Ceccuzzi. Grande anfitrione del pomeriggio – fatto di abbracci, baci, strizzatine d’occhio e gomitatine di complicità – fu Mussàri Giuseppe, un anno e mezzo prima di essere travolto dall’affaire Mps.
E tieniamo presente il dato più importante: a scegliere l’imminente Presidente, sarà lo stesso (il macellaio Denis), che ha scelto – sempre in quel fantastico 2011 – l’oppositore (un po’ deboluccio: si può dire?) di Franchino il Ceccuzzi. Siena, dunque, anche in questo è stata laboratorio dell’Italietta di oggi (e di ieri l’altro).
Fra i tre, pur con evidente sforzo di autolesionismo, l’eretico pinta decisamente per Veltroni (almeno da Presidente dovrebbe smettere – per almeno un settennato – di girare insopportabili film grondanti retorica politicamente corretta); anche perché sarebbe meraviglioso potergli chiedere conto, da Presidente della Repubblica, di un incontro (non smentibile, temo per lui) che ebbe con Minucci Ferdinando (e con Toti), poche ore prima di una partita decisiva della gloriosa corazzata minucciana.
Sì, dai: Uòlter, siamo tutti con te! Dal Minucci in giù…
Ps 1 Ricordo l’appuntamento di questo pomeriggio (17,30, sala dei Mutilati), organizzato dalla libreria Senese, con la presentazione ereticale del libro di Houellebecq “Sottomissione”. Appuntamento pubblicizzato financo dalla Nazione…
Ps 2 Domani pomeriggio (ore 18, Palazzo Patrizi), il valente Marco Pierini delizierà gli astanti con una lectio magistralis su “La Maestà di Simone Martini in Palazzo Pubblico (1315-2015)”. Da non perdere!
Ps 3 Dopo avere suggerito incontri culturali, un Ps sulla Kultura: Pd diviso, dilaniato sulla gestione del Sms. Ceccuzziani contro valentiniani, come ai vecchi tempi. Intanto si avvicina l’anniversario della zumba al Sms.
Ps 4 Due cose positive sulla Giornata della Memoria della Shoah: complessivamente ben fatto il documentario curato da Juri Guerranti (visto ieri sera su Siena Tv); molto stimolante – soprattutto ad uso didattico – l’esposizione presso la biblioteca comunale, con ampia bibliografia sulla Shoah stessa (soprattutto ad hoc per i giovani). Fino al 31 gennaio (perché non di più?).
Ps 5 A proposito sempre della Giornata della Memoria: ieri Unicoop Firenze ha comprato una intera pagina pubblicitaria della stampa embedded per mettere il suo cappello sull’evento (!).
Visto che i coopisti non si vergognano di certo, mi permetto di dirglielo io: il vostro tentativo di commercializzare la Shoah, all’insegna dell’ideologia coopista, è semplicemente repellente. Niente di più, niente di meno…
Caro Eretico- Da parte Sua ogni occasione è buona per mettere in cattiva luce e dare una connotazione negativa a quel cosiddetto “groviglio armonioso” che penso sia stato, invece, l’ultimo capolavoro del popolo senese; opera dell’intelligenza, che gli ha consentito di mantenere ancora per qualche lustro e fino agli albori del terzo millennio, quell’ altrimenti ingiustificato vantaggio di ricchezza e di agio, pervenutogli da sempre senza sudare e sporcarsi troppo le mani.
Prendendo atto che il Mondo della finanza globale governato da centri di competenza e di intelligence fuori del controllo degli stessi stati sovrani, non è più quello del 1472 e che Siena, in fondo, non è che una comunità di 60 mila persone all’interno di un Paese in balia delle onde quale è l’Italia, potremmo dire che la pacchia è durata oltre ogni più rosea previsione.
Caro “anonimo scortese”,
la sua chiave di lettura è indubbiamente suggestiva, e la pubblico volentieri (ne dubitava, forse?).
Ciò detto, credo che se ci fossero state, in cabina di regia, persone più competenti e meno propense ad usare la città come trampolino di lancio per ribalte nazionali, questa peculiarità – forse davvero anacronistica – sarebbe magari durata anche di più…
L’eretico
Caro anonimo, scusa se sono più scortese di te, ma non se ne può più di questa storia della più antica banca del mondo che ha garantito per secoli prosperità alla città ecc. ecc. questa visione favolistica delle cose è lontanissima dalla realtà perchè il monte è stata per secoli solo una banchina locale, e solo dagli anni ’50 in poi è diventata una banca di respiro nazionale ed internazionale. Con lo sviluppo della banca è iniziata la prosperità di Siena, che è quindi piuttosto recente.
E questa prosperità poteva continuare se la gestione della banca, negli ultimi 15 anni, non fosse stata a dir poco dissennata.
E parlare di questo gruppo di incompetenti che ha governato Siena negli ultimi anni come di “ultimo capolavoro dei senesi” lo trovo francamente offensivo.
Cosa ci sarebbe stato di intelligente nel “groviglio armonioso”? Ti faccio presente che l’intelligenza serve a risolverli i problemi non a distruggere le ricchezze.
Caro “anonimo scortese” quella che Lei definisce “pacchia” non è altro che il prodotto di secoli di LAVORO, parola assai oscura ai teorici del Groviglio Armonioso, fatto da generazioni di senesi. Una gestione intelligente cosa avrebbe dovuto fare ? Semplicemente amministrare come faceva il fattore con la fattoria che rubava per sé ma non metteva MAI in crisi l’azienda perché sennò avrebbe smesso di mangiare.
Ecco perché il groviglio armonioso è stato devastante……hanno seccato la vigna e ora , caro Anonimo, non SOLO è finita la “pacchia” …è cominciata la ….”CARESTIA”
prospettiva direi quasi esplosiva …..
tornando alla realtà, fino 15 anni fa il MPS era visto come una banca ferma, immobile, poco incilne alle mode e quindi poco appetibile (per gli squali della finanza).
Ebbene vi garantisco (farlo oggi è sin troppo facile) che le poche banche che gondono di ottima salute (se ancora esistono) sono proprio quelle che hanno avuto strategie di lungo termine impostate sulla prudenza e sulla forte capitalizzazione; è anche vero che tali strategie non consentono profitti stellari (basati sugli alti rischi assunti) ma è anche vero che profitti costantemente in crescita anche se non elevatissimi evidenziano stabilità e quindi forza e futuro. Negli altri casi, finchè va tutto bene l’alta dirigenza (e pochi, pochissimi più) guadagna cifre abissali, poi però quando le cose vanno male il problema viene rigirato sulla comunità (alla faccia del liberismo capitalistico).
Per concludere, se oggi la banca fosse come 15 anni fa (forse anche 20), secondo me poteva essere un’arma strategica non solo per la città e la regione ma probabilmente anche per l’intero stato; ovvero sotto premesse forse non del tutto auspicabili, i signori del g.a. potrebbero essere trattati da traditori dello stato, con le conseguenze del caso
Leggendo il commento dello “scortese”, mi sono tornate in mente le parole che la mia bisnonna, di origini aretine, diceva sempre quando doveva chiudere una discussione con qualcuno che secondo lei non era meritorio:
“””” se ti avessi in …….. non saprei dove …….. “””””””
caro anonimo scortese, nella siena che fu, una volta falliti i governi, si cambiavano i protagonisti e quelli come te – che avevano guadagnato dal groviglio – o scappavano in esilio come il poro bettino o finivano senza capoccia. Oggi comunque puoi dormire sogni tranquilla con la speranza che ti tocchi qualche altra prebenda piddina… la caratteristica della democrazia del terzo millennio è infatti la stupidità di un popolo soggiogato.
Caro Eretico come mai vedo Amato sempre più vicino al traguardo?
calma, amato lo ricordo bene eletto a Siena intorno al 1990, spadroneggiare con codazzo di PDS e PSI, facendo la spola tra il MPS e i grandi alberghi per cene rimaste proverbiali; i professori della nostra Università facevano la fila per stringergli la mano e scappellarsi. Chi ha tempo vada a sfogliarsi i giornali di quei primi anni ’90, quando sguisciava mentre il suo partito crollava pergli scandali.
chi dei 3 buttereste giù dalla torre? personalmente segherei la torre
“AMATO”, una PASTA d’uomo.
Ps 4, giornata della memoria in salsa senese. Per continuità logica mi viene in mente quanto letto ieri sui giornali ovvero della disavventura occorsa a David Parenzo ( come sai senese d’adozione per aver sposato una docente delle Lastre), assieme al pacifico (si fa per dire)Riccardo Pacifici in quel di Auschwitz . I due , secondo le cronache, sono rimasti chiusi, a sera, in una delle baracche del campo , dalla quale avevano condotto una diretta tv per Matrix, dopo che i custodi del campo, concluso il turno se ne erano andatia acasina loro. L’ineffabile David e soci nel tentativo di ‘evadere’ e tornarsene in albergo hanno fatto scattare l’allarme con conseguente arrivo della polizia, fermo ecc. ecc.
Insomma nulla di più di un banale, quanto ridicolo, incidente (secondo me non è stato David a rimanere chiuso dentro ma i guardiani a scappare a gambe levate di fronte a tanto campione di simpatia umana), incidente del quale , una volta chiarito, al più sorridere.
Invece il piccolo David l’ha presa parecchio, ma parecchio sul serio e l’altra sera alla Zanzara, su radio24, ha tentato, almeno così m’è parso, di palesarsi come vittima di un complotto antisemita, di maltrattamenti ingiustificati della polizia polacca definita da lui di stampo ‘comunista’ (sic!), di non voler rientrare in Polonia per timore di essere perseguito legalmente, di essere, addirittura, ora al centro di un caso diplomatico e via bacchettando gli ascoltatori i quali, con il pur discutibile linguaggio imposto dalla stessa trasmissione, semplicemente non prendevano troppo sul serio il ‘prigioniero’ David. Al quale forse si potrebbe chiedere d’essere più misurato sempre e saper distiguere tra ciò che fa arrabbiare veramente (anche se non ci riguarda) e ciò che deve suscitare solo un sorriso (anche se ci riguarda personalmente)
Ottimo questo intervento sulla disavventura occorsa a David!
Nel frattempo, devo chiosare me stesso: ovviamente il Toti dell’incontro romano Veltroni-Minucci NON è certo l’ottimo Enrico (Oca, Sms et alia), ma l’immobiliarista Claudio, Presidente della squadra romana di palla a balzello.
L’eretico
evidentemente in polonia le caste dei superlecchini cui è abituato il nostro personaggio non esistono, ma esiste la legge (do you remember il caso degli ultras della lazio?): ben per lui che c’è sempre il belpaese dove spadroneggiare e se poi in polonia non ci torna ai polacchi cosa vuoi importi? beati loro!
…..rispondo molto semplicemente al “cortese”.
Non mi intendo di finanza.Ma una banca che aveva i bilanci taroccati come si puo’definire?
…..eppoi “intelligenza”….Fino a prova contraria:politica,massoneria,poteri forti.
Forse la pacchia e’finita per Lei e per quei senesi che hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilita’,comprando i suvve a rate e i vestiti del Cortecci col “conticino”.Io fieramente appartengo alla classe operaia,specializzata.A cui genitori e nonni hanno lasciato qualcosina:valori e un due soldini duranente guadagnati.
Siena poteva essere non il centro del mondo,ma un piccolo mondo a parte.
Sono le persone come chiama Lei “intelligenti”che con prima di tutto una mentalita’piccolo provinciale pensavano di fare chissa’cosaEd anno iniziato a lamentarsi solo quando i propri figli hanno iniziato ad essere sfruttati e vilipesi in posti come Bassilichi…….non faccia tanto il moralista.
Se Mattarella sale al primo turno, ci teniamo Renzi e tutto il suo entourage di relazioni (anche “pericolose” per la democrazia) per anni e anni a venire !!!!
Con questo, mai tifato per Amato o per Veltroni !!!! ma la congiuntura politica si farebbe sempre più asfissiante verso tutte le libertà storiche e democratiche conosciute fin qui
Forse non dovrei scriverlo qui, ma non saprei dove altro farlo, però il pensiero che presidente ed amministratore delegato (il minuscolo é d’obbligo) del mps (sempre minuscolo), continuino ad occupare le proprie poltrone dopo aver fatto sottoscrivere un aumento di capitale ad 1.54 euro ad azione e flottando (o meglio affondando) la medesima azione intorno a 0.40 euro a solo sei mesi di distanza, mi manda fuori di testa. Vabbè, ormai ho rinunciato all’ idea di recuperare qualcosa, ma trovandoci dalle parti della bancarotta fraudolenta e della truffa ai danni dei risparmiatori, sarebbe forse il caso di dire basta ed incominciare a chiedere immediatamente almeno una spiegazione. La fondazione (ariminuscolo) non dovrebbe essere l’organo di emanazione politica deputato almeno a chiedere conto di quanto fatto dagli amministratori della banca. Invece niente, solo un silenzio assordante. Io mi chiedo quale piccolo azionista sano di mente sottoscriverá un nuovo aumento di capitale. Sará un affare tra grandi gruppi, senza nessun rispetto per chi i soldi, quelli veri, li ha persi davvero, ma solo dopo aver letto che “anche dopo la peggior tempesta, torna il sereno”. Che almeno si levino dalle palle…
Secondo la Costituzione il Presidente della Repubblica Italiana non ha autonomia nelle sue funzioni, se non in quella di poter commutare le pene di condanna e di dare la grazia ai reclusi. E la cosa è ben comprensibile, se si pensa che questa figura istituzionale sostituì quella del Re, dopo il noto referendum che nel 1946 liquidò la monarchia per adottare la Repubblica Durante il Regno d’Italia, infatti, il Re era un vero e proprio Capo dello Stato nelle sue funzioni. Infatti a norma dell’art. 3 dello Statuto Albertino del 1848, il monarca esercitava il potere legislativo collettivamente con Camera e Senato ( poteva non firmare una legge e perciò questa non veniva promulgata anche se era stata approvata dal Parlamento). L’art. 5 sanciva che solo al Re apparteneva il potere esecutivo (quindi il Governo per entrare in funzione non aveva bisogno, come quello attuale, di essere votato da Camera e Senato); che era il Capo Supremo dello Stato, comandante di tutte le forze militari e l’unico a poter dichiarare guerra (senza il parere del Parlamento), a stipulare trattati di pace, di alleanza o di commercio; l’art. 6 stabiliva che il Re nominava tutta le cariche dello Stato e faceva i decreti e i regolamenti per l’esecuzione delle leggi (tramite il Governo che era a lui sottoposto); l’art. 7 disponeva che solo il Re poteva sanzionare e promulgare le leggi; l’art. 8 decretava che il Re poteva fare la grazia e commutare le pene (senza alcun atto ministeriale precedente); l’art. 65 prescriveva che solo al Re apparteneva il potere esecutivo così come la facoltà di nominare e revocare i suoi ministri e l’art. 68 proclamava che la giustizia emanava dal Sovrano ed era amministrata in suo nome dai giudici che egli istituiva. Con l’avvento della Repubblica tutti i poteri del Re sono, di fatto, passati al Parlamento (ad eccezione, appunto, della grazia ai condannati). Quella fu una vera rivoluzione istituzionale, ma che ha reso il Presidente una figura più che altro rappresentativa. Quindi tutto questo parlare delle votazioni per questo o quel candidato, che comunque, ripeto, avrà pochi poteri o punti, altro non è che il discutere sulle scelte dei partiti e su quale di queste, alla fine, prevarrà.
… il baratro di Mps si chiama Antonveneta e basta! fino a pochi anni prima dell’operazione era una delle banche più capitalizzate d’europa e non c’erano seghe di contratti nascosti che tenevano … se è vero come è vero che l’operazione è costata più di 15 mld e che come s’è appreso dai media sono partiti in un anno bonifici miliardari da Mps a Santander et soci con o senza l’intermediazione dello IOR bene allora è qui, in questa operazione e in tutto ciò che la circonda, che vanno ricercate le cause dell’attuale dissesto …
Nel caso in cui stamani venga eletto Sergio Mattarella, Giudice della Corte costituzionale, alla carica di Presidente della Repubblica, vorrei che qualcuno mi spiegasse come un PARLAMENTO eletto in forza di una legge dichiarata incostituzionale dalla Corte, e quindi anche dallo stesso Mattarella, possa eleggere una persona che li ha dichiarati usurpatori della funzione parlamentare.