Il mercoledì scolastico: Dio salvi la penna (e 3 Ps stimolanti)
Con piccolo ritardo rispetto alla scadenza settimanale, in questo giovedì mattina non proprio aprìco torniamo a scrivere di scuolina, altro argomento particolarmente caldo: la sentenza della Corte di Giustizia europea sulla necessità di assunzione dei cosiddetti “precari storici”, infatti, rischia davvero di creare un terremoto, nella scuola italiota. Ne scriveremo a breve, con qualche particolare da non perdere sulla realtà delle scuole senesi.
Per oggi, accontentatevi di un argomento che – grazie a Repubblica, la Bibbia dei docenti italiani, come è risaputo – è anch’esso tornato di stimolante attualità: l’importanza cioè di non abbandonare del tutto l’uso della penna in classe.
In questo blog, ne avevo già scritto mesi or sono (“God save the pen”), quindi immaginatevi la soddisfazione (intellettuale: di quelle si campa, a livello bloggeristico) allorquando ho letto – appunto su Repubblica di ieri l’altro, pezzo a cura di Maria Novella De Luca e Irene Maria Scalise – che perfino un pedagogista fra i più quotati, il professor Benedetto Vertecchi, ha proposto un esperimento a suo modo rivoluzionario (o reazionario? Dipenda dai punti di vista…).
Mentre la Finlandia dal 2016 abolirà in toto l’uso della penna in classe (!), Vertecchi “tenacemente convinto del pericolo che la scuola 2.0 cannibalizzi capacità e competenze dei più giovani”, dice quanto segue:
“Abbiamo chiesto alle insegnanti di fare scrivere ad ogni allievo, per quindici minuti al giorno, brevi testi e pensieri di quattro o cinque righe, UTILIZZANDO UNICAMENTE IL CORSIVO”.
Questo perché “è ormai evidente che alla diminuzione della capacità di scrittura corrisponda una minore coordinazione tra pensiero ed azione. Ma anche un peggioramento nell’organizzazione del discorso, un impoverimento nell’uso del linguaggio e della memoria”.
Il tentativo (rivoluzionario-restauratore) di Vertecchi si chiama, con vezzo indubbiamente arcaizzante, “Nulla dies sine linea”, e sembra avere raggiunto risultati incoraggianti. D’altro canto, non sono solo i pedagogisti (almeno alcuni) a battere su questi concetti: sono anche molti neurobiologi.
Va da sé che ci voglia una sinergia tra la penna ed il 2.0: ma ciò non vuol dire appunto eliminare uno dei due elementi della sinergia.
Anche per non ridursi ad avere, nei prossimi anni, una classe di politici (magari pari – se non peggio – di quella dei falsi giovani renziani) capace di comunicare solo per tweet, cioè per frasi sincopate e di straordinaria pochezza concettuale.
Dalla verbosità democristiana, dalla prolissità insopportabile della Prima Repubblica, siamo passati al tweet renziano (sempre democristiani siamo, comunque): ma una sana via di mezzo, non si può proprio sperare di averla?
Ps 1 Stasera puntata di “Siena diretta sera” (Siena Tv, ore 21) tutta dedicata al Report di domenica scorsa: da non perdere…
Ps 2 Domani invece faremo il punto su alcune cosine della Provincia e di Bancasciano: gli scoop ereticali continuano!
Ps3 L’udienza (finale) Curia versus eretico è aggiornata alle ore 15,00 del prossimo 11 marzo 2015: ma ovviamente ne scriveremo ancora. E non poco…
Eretico ma SIENA TV su che canale è ? Grazie,
la puntata di stasera alle 21 non vorrei perderla.
Canale 669!
Pare che ci sarà materiale inedito…
L’eretico
Ciao eretico,
Rinvio di 5 mesi ………… Meno male non c’è fretta !!!!!!!!
Siena TV trasmette su due canali: 669 e 682. Chi non lo riceve per niente, dovrebbe avviare la sintonizzazione automatica da capo e dopo su uno dei due canali lo deve vedere per forza.
Saluti a tutti, ciao Eretico
T.M.
682, prego Eretico!