Mps: la realtà supera il romanzo (e 4Ps, sul serio)
Ieri pomeriggio si è svolta la prima presentazione pubblica del romanzo ereticale “Mps Connection”, alla libreria Mondadori in Via Montanini. Come spesso accade alla presentazione dei miei libri, si è iniziato a parlare del testo, per poi sdirazzare: a questo giro, però, a differenza di altre volte, la cosa è stata fruttifera assai….
Ma andiamo con ordine, visto che c’è tanta ciccina al fuoco: la presentazione in sé, dunque.
Il compagno Maurizio Boldrini ha parlato per una ventina di minuti: dimostrando non solo di avere letto con attenzione il libro in oggetto (non sempre accade, alle presentazioni: fidatevi!), ma di averne colto l’essenza profonda. E mi ha fatto piacere che abbia saputo presentare, con lucidità, ciò che è il romanzo: che inizia come un libro che ritrae la vita di provincia (Boldrini ha citato Bevilacqua e Bianciardi, in particolare), per poi virare sull’aspetto giallo, da metà circa in avanti (Sciascia docet).
Mi ha fatto piacere che abbia sottolineato il fatto che Lorenzo (il dirigente Mps protagonista del libro) viene travolto dagli eventi, pur non essendo certo uno che ha rubato o ha portato i soldi all’estero: travolto dunque nella sua normalità (o – aggiungo io – a causa della?).
Stimolante assai, infine, da parte di Boldrini il richiamo al testo di una sociologa molto in voga negli anni Settanta, Elisabeth Noelle-Neumann, sulla “spirale del silenzio”, che attanaglia certe società e determinati gruppi. Per Boldrini, Siena ha vissuto questa fase non solo per evidenti interessi personali di molti, ma anche per la paura, il terrore dell’isolamento, in caso uno avesse parlato, staccandosi così dall’afasia collettiva del gruppo.
Ecco che, dopo la relazione di Maurizio Boldrini, qualche parolina ereticale ed un intervento di Fausto Tanzarella (complimenti per avere colto la citazione del funerale di “A ciascuno il suo” presente nel romanzo!), si è passati al dibattito: e lì è venuta fuori una cosa curiosa assai.
Ha preso la parola Pierluigi Piccini (che non ha letto il libro, e per questo è stato rampognato), il quale, alla fine del suo intervento su Mps, ha tirato fuori quanto segue: nel Cda di banca Mps dell’11 settembre, l’alto management Mps si sarebbe ALZATO LO STIPENDIO, con mossa quantomeno inopportuna, visto il momento a dir poco delicatissimo attraversato dalla banca stessa.
Dopo la presentazione, l’eretico ha cercato conferma della notizia: pare davvero che sia così. In attesa che la formalizzazione (ed i numeri) siano evidenziati (se lo saranno), una cosa pare dunque certa: il tandem Profumo-Viola, con annessi e connessi, si alza gli emolumenti, proprio mentre i montepaschini tirano la cinghia con le giornate di solidarietà e, in parecchi, si preparano ad un’altra mandata di esodi. Una mossa da Luigi XVI, dunque.
I sindacati e la politica, hanno qualcosa da dire? Siamo a discettare di qualche soldarello che (vergognosamente, sia ben chiaro) verrà dato al Turchi ed alla Demartini per essersi fatti da parte, ma il problema pare essere soprattutto altrove.
Ancora una volta, dunque, la realtà supera la fiction: nel libro ereticale, è vero, ci sono le donnine allegre (che, poi, tanto allegre non sono), c’è la corruzione morale di una classe dirigente, c’è la stampa marcia fino al midollo, ci sono financo i morti e gli ingiustamente accusati.
L’aumento di stipendio in stile Titanic, però, in effetti mancava: la realtà ha ancora una volta superato l’immaginazione…
Ps 1 (saltato ieri!) IL 10 settembre ci hanno lasciato (con approdi diversi) Botin – Presidente di Santander a vita – ed Alessandro Mugnaioli, dimessosi dalla carica di Segretario comunale del Pd. Domandina: cosa hanno in comune i due personaggi in questione?
Ps 2 (saltato ieri!) Sempre il 10 settembre, il Governatore della Toscana Rossi Enrico (indagato per il crack dell’Asl di Massa) annuncia all’Ansa che lui, anche se rinviato a giudizio, non si farà da parte dalle prossime regionali (e non dovrà nemmeno fare le primarie). Se lo dovessero condannare, che fa, si alza lo stipendio? Siena Capitale non poteva avere sponsor personale più degno, credetemi.
Ps 3 Quanto al pezzo “mutilato” di ieri, il senso ipersintetico era: i produttori di vino di Montalcino (le”verginelle ilcinesi”) non facciano tanto i moralisti (solo alcuni se lo possono permettere, di solito i piccoli), e dicano coram populo, una volte per tutte, chi patteggiò, in seguito a Brunellopoli (2008). Poi se ne riparla, molto volentieri.
Ps 4 Sempre in margine alla presentazione di “Mps Connection” di ieri pomeriggio: parlando del Capitolo del romanzo ambientato a San Pietroburgo, il compagno Boldrini ha detto che il protagonista era andato a vedere Leningrado.
Fantastico, meraviglioso lapsus boldriniano…
Un tempo, nelle famiglie borghesi, il polpettone , ironicamente, era definito il milite ignoto poichè confenzionato con gli avanzi disparati della dispensa. Il che non toglieva gusto e sapore alla pietanza, dipendeva molto, in verità, dalla cuoca.
Ora leggendo la cronaca della presentazione del tuo libro (che non ho letto, ma prometto di farlo) mi è tornato a mente il milite ignoto di gastronomica memoria: un girasole ( Boldrini), dalle molte esperienze e mille vite, lo smemorato dell’Amiata (piccini) e qualche figurina di contorno giusto per insaporire la pietanza. Della quale però non sappiamo i componenti base (come la legge prescrive di esporre sull’etichetta). Comprendo, caro Eretico, che la promozione di un libro, qualunque esso sia, val bene una Messa ma forse , per rispetto di chi legge e acquista il libro, occorrerebbe, anche in sede di presentazione, mettere qualche puntino sulle i. Nessun ostracismo, per carità, ma ho l’impressione che siamo entrati in una fase, nella quale, si preferisce essere cucinati nel polpettone, sperando che il sapore annulli le differenze, piuttosto che restare, con fierezza anche colpevole, ciò che si è sempre stati o fummo.
Caro “Milite ignoto”,
intanto complimenti perché questa del polpettone-milite ignoto francamente non la conoscevo.
Ciò detto, che aggiungere, oltre a dirti di leggere il libro? Forse giova specificare che il compagno Maurizio Boldrini l’ho invitato io (evento rimandato di un giorno a cagione sua: il pomeriggio precedente era impegnato alla Festa dell’Unità…), e che tutti gli altri – Piccini, Tanzarella, financo una new entry per i miei libri: Giuliano Ghiselli – sono venuti spontaneamente, senza ovviamente nessun invito. C’è chi è intervenuto, e chi no.
Una risposta chiara e diretta sul perché della loro presenza, la potrebbero dare solo loro.
A me piacerebbe confrontarmi con chi è sempre stato dall’altra parte della barricata (come appunto Maurizio Boldrini, che stroncò “La Casta di Siena”): ma ne posso invitare uno alla volta, mica tutti.
Vediamo chi viene alla prossima presentazione, su cui ti informerò in settimana…
L’eretico
PS 1 – rispostina: Emilio B. non aveva la patente, Alessandro M. non ha la patente.
Ho letto il tuo romanzo, ma la realtà è peggiore di quella ivi descritta. Tanti, gran parte, degli ex montepaschini non soffrono come Lorenzo, anzi per molti non è cambiato nulla, prendono i soldini da esodati e sono tanti per non lavorare, anzi è proibito farlo pena la decadenza dell’assegnino. Chi veramente ci rimette sono quelli che sono restati al Monte, a cui hanno scippato vari giorni di ferie trasformati in giorni non pagati per solidarietà, cioè quei soldi saranno utilizzati per gli assegni degli esodati. Così devono lavorare, prendere meno soldi con le ferie non pagate, insomma becchi e bastonati. Poi se i grandi capi si sono anche aumentato lo stipendio siamo veramente alla frutta. Povera Siena.
… aheemm, controcorrente senese, premettendo il fatto che alla categoria “montepaschini” appartengono non i neo assunti ma coloro che sono dipendenti da almeno 20-25 anni, dovresti citare pure il fatto che i livelli di stipendio all’interno della categoria sono fra i più alti a parità di gradi e ruoli e questo a partire dai salariati, impiegati quadri e dirigenti vari che, tra l’altro, abbondano … e aggiungerei anche che, fra le decina di migliaia di “montepaschini” di cui sopra a parte alcune, rare, eccezioni non s’è sentito volare una mosca fino a quando, appunto, la situazione non ha portato il management a toccare privilegi e portafoglio (mitico in quel di mazzini il doppio comunicato tuttora appeso in bacheca nel corridoio principale che porta al bar della stessa nota sigla sindacale che alternativamente elogiava prima e gridava allo scandalo poi sulla vicenda Antonveneta) che poi il management anzi i management hanno spolpato per quanto hanno potuto ciò che era la Banca è cosa nota (ancora in piena crisi Vigni, senese di castelnuovo a bilancio aveva emolumenti per circa 2,4 milioni di euro + una certa operazione di compravendita di una certa tenuta nel luogo natio …. straordinario esempio di “attaccamento” alla banca … come le faine al pollaio custodito dalla volpe
Scusi Eretico…ma pur di VENDERE si fa presentare un libro dal “Prof” MAURIZIO BOLDRINI?? UNO CHE HA FATTO E FA PARTE DEL MAGICO GROVIGLIO?? Non ci posso credere..eppur è così….tutto cambia affinchè nulla cambi….
Cara Ofelia,
mi sembrava di avere già spiegato ad abundantiam, ma in effetti uno non è obbligato a sapere tutto (prima di commentare, magari leggere gli ultimi articoli, però, sì…).
Ho invitato molto volentieri il compagno Maurizio Boldrini, proprio nell’ottica del confronto con chi è sempre stato dall’altra parte della barricata: io cerco di andare verso gli altri, mentre vedo che i compagnucci, alla Festa dell’Unità, nel prestigioso Pala 4 gatti hanno fatto parlare sempre e solo gli stessi. Basta controllare nomi e cognomi…
L’eretico