Mercoledì scolastico: la questione Monna Agnese
Giorni di risultati e di inizio esami, per la scuola; ma è anche giunto il momento di scrivere qualcosa sulla vexata quaestio dell’Istituto Monna Agnese, biologico e linguistico. Studenti, docenti e genitori sono amareggiati per come la questione del trasferimento verso il plesso di Pisacane (ove albergano già Sarrocchi e Marconi) viene gestita dal tandem Provincia-Comune: nel senso che la Provincia dovrebbe gestire la cosa, ma è agonizzante, e la palla pare già essere in mano del Comune (speriamo solo di quello, e non di altri soggetti di cui si vocifera…).
Giusto mercoledì scorso c’è stato un incontro, cui si sono presentati l’Assessore provinciale all’Istruzione Simonetta Pellegrini (una delle artefici della candidatura Bucalossi a Colle: da premio Oscar del fallimento politico, complimentoni), e nessuno ufficialmente da parte comunale (presenti a titolo individuale il Bruttini e la Petti, alla fine è arrivato anche Mario Ronchi alias Tegolino). L’unica cosa certa (?), è che l’anno prossimo non cambierà niente. Dopo vedremo.
Già questa è una sconfitta, per l’amministrazione provincial-comunale: la Politica dovrebbe avere in primo luogo idee chiare, strategie precise. Qui invece si naviga a vista, però facendo sempre pesare la propria indispensabilità (ruolo della Provincia, appunto).
Se c’è una cosa di cui il mondo della scuola necessita, è un minimo di sicurezza (almeno logistica) per l’immediato futuro. L’idea, poi, di dividere, di separare il linguistico dal biologico (anche momentaneamente) pare fatta apposta per creare più problemi di quelli che sicuramente ci saranno già, come in tutte le scuole (la segreteria è una sola, il personale Ata di certo sottodimensionato già in un solo plesso et alia).
C’è, infine, un’altra questione, strategicamente la più importante e coinvolgente, anche per chi non ha niente a che vedere con il Monna Agnese, o per chi è solo luogo di ricordi (l’eretico ha la mamma che ci insegnava, e qualche volta c’è entrato anche ai tempi della Scuola di specializzazione, per pomeridiane lezioni): cosa si vuole fare del centro storico? Che una scuola nel cuore del centro, a due passi dal Facciatone, possa creare problemi logistici, nessun dubbio; ma il discorso si potrebbe ribaltare, perché i circa 300 ragazzi, con annessi e connessi, in loco consumano.
Ma soprattutto: preferiamo un luogo di conoscenza e di formazione, a 50 metri dal Duomo, ovvero vogliamo contribuire una volta di più alla turisticizzazione stile Venezia del centro storico?
La domanda esigerebbe una risposta, da parte della morente Provincia e del Comune: ma questa non arriverà, statene certi, se non vaga. Ed il naufragar non è dolce, in questo mare (Oceano) di incertezza…
Ps 1 Domani grande cena in Piazza del Campo per festeggiare un anno di Valentini Sindaco (20 euroni). Spero che ci sia anche Franchino il Ceccuzzi, magari portando la pasta per tutti.
Ps 2 Arrestato tale Sanchini dell’Atc di Chianciano, giusto ieri; l’Atc è un’emanazione della Provincia. Bezzini questa volta salirà sull’Apecar per chiarire la sua posizione?