Zibaldone: D-day e Tien an men
Giorni caldi, densi di rievocazioni a sfondo storico: in attesa del 28 giugno (siamo già in overdose da Grande Guerra), a due giorni dal rapimento di Giacomo Matteotti (saranno 90 anni), nei giorni scorsi si è detto e scritto moltissimo sul D-day, e moltissimo di meno – non a caso – sulla strage di Tien an men, quell’inizio di giugno del 1989, giusto 25 anni or sono.
Questo, ancora una volta, a dimostrazione del fatto che è tanto facile e bello rievocare fatti che ormai appartengono SOLAMENTE alla Storia (non solo per i 70 anni di distanza cronologica), mentre è dannatamente più complicato ridar voce ad eventi tutt’altro che conchiusi, a maggior ragione se la parte del macellaio è rivestita da chi è oggi, di fatto, la prima potenza mondiale, economicamente (e demograficamente) parlando.
I “turbo-comunisti” cinesi hanno oscurato la ricorrenza, e ben pochi – fra quelli che potrebbero – hanno alzato la voce: meglio non disturbare il colosso pechinese, non si sa mai. Come già altre volte (si pensi alle Olimpiadi dell’agosto del 2008), la Cina oggi può fare e disfare a suo piacimento: anche nel campo del controllo della memoria storica, come appena dimostrato. La realpolitik affaristica così ha sentenziato: non resta che prenderne atto, e chinare il capo.
Buttiamoci tutti su Omaha beach, dunque: si sa bene chi fossero i buoni ed i cattivi (i quali hanno saputo fare i conti con il loro ingombrantissimo passato, a differenza nostra), e la vittoria è stata categorica. Meglio di così…
Solo due considerazioni, direi non marginali, ad adiuvandum il tantissimo che abbiamo letto e sentito in questi giorni:
1) a livello geopolitico, lo sbarco in Normandia fu il primo segno – concretissimo e tangibile – del fatto che gli Usa ormai avevano superato gli inglesi. Churchill infatti spingeva da tempo per aprire il nuovo fronte europeo sull’area balcanica, per favorire se stesso nel dopoguerra: ma non ebbe la possibilità di fare prevalere la sua linea.
Nel 1944, dunque, non nascono solo le premesse per la “cortina di ferro” (espressione churchilliana, ma di derivazione nazista!), nasce anche il “sorpasso” geopolitico – poi irreversibile – fra Washington e Londra;
2) gli Alleati – cosa mi pare poco evidenziata – disposero dei propri soldati, quel 6 giugno 1944, quasi come faceva Stalin (o Cadorna?) con i suoi.
Dei primi sbarcati ad Omaha, il 90% non sopravvisse. Lo sbarco fu dunque condotto con criteri – da questo punto di vista – quasi staliniani. E non a caso vincenti.
A proposito, inebriati dalle suggestive rievocazioni, non dimentichiamoci di una cosa, oggi meno politicamente corretta da sottolineare: il D- day fu di straordinaria importanza. Ma arrivò un anno e mezzo dopo la conclusione della mattanza di Stalingrado…
Ps1 Ne scriverò nel prossimo Zibaldone, ma siccome lo sto leggendo, voglio sbilanciarmi subito: “Via delle vergini” di Fausto Tanzarella è davvero quel che si dice un giallo con i fiocchi. Chi è appassionato del genere, non ne manchi la lettura.
Ps2 Domenica prossima, niente Zibaldone: iniziano i Mondiali, e dobbiamo relazionare su Italia-Inghilterra (ad eretical maniera). L’appuntamento zibaldoniano è, dunque, a fra due settimane.
Caro Eretico
Pensare che gli Stati uniti abbiano superaro Londra è molto azzardato, anche perché
fino alla crisi del 2007 il sistema finanziario era sotto controllo della city. Ma la city già all’ora puntava alla Russia e le sue risorse, solo che Stalin non cadde nel tranello, come non sono caduti nel tranello i dirigenti cinesi con piazza Tienamen. Ora di nuovo con la Russia, con le sanzioni. Ma putin vorrà essere pagato in Rubli o in Remimby. Ora a ottombre quando arriverà il freddo , la gente vuole il gas non la democrazia secondo te come andra a finire.
Dunque, Eretico, secondo te ripensando allo sbarco in Normandia la mente va ai buoni e ai cattivi. Questi ultimi, spieghi, avevano un ingombrantissimo passato. Cioè, chiedo io, erano stati cattivi fino al giorno prima dello sbarco ma con quel fatto ne cancellarono altri? Boh…Poi, sempre leggendoti, trovo che fu nel 1944 che Washington superò Londra. Quindi la prima guerra mondiale l’Inghilterra, la Francia, l’Italia e gli USA la vinsero con la predominanza, o quanto meno, col pareggio inglese. Ma allora perché a Versailles fu stabilito che tutti i paesi europei dovevano dei soldi agli Stati Uniti, invece che all’Inghilterra? Ri-boh… Sei sicuro che il sorpasso fra Stati Uniti e Inghilterra non sia venuto prima del 1944? Sai perché mi viene in mente questo, perché Il trattato di Versailles non ci fu dopo lo sbarco in Normandia, ma venticinque anni prima…
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