L’Amore al tempo della dottoressa Benedetto in Rossi (I)
Premessa d’obbligo: all’eretico, la dottoressa Laura Benedetto in Rossi sta simpatica (a differenza dell’insopportabile maritino); quando questo blog era solo un blogghino, fra l’altro, la sopracitata si degnò anche di rispondere, e ben due volte, agli articoli ereticali. Presa da voluttà grafologica, ovviamente nello scrivere ha commesso qualche passo azzardato (nonché qualche oscenità sintattica), ma la buona volontà c’era tutta, ed è uno spasso andare oggi a rileggere, con il di poi senno, le sue parole.
Veniamo al dunque: perché ciò che preme è fare vedere che l’allora blogghino aveva del tutto ragione a scrivere che il movente sentimentale era una baggianata sesquipedale, a proposito delle sue clamorose dimissioni dell’estate 2011. Eppure, la baggianata fu avallata da tutti i (servili) media toscanoti, con resoconti a dir poco esilaranti. Oggi l’ex Direttore generale della Asl 7 (attuale Direttore della Camera di commercio fiorentina) è plurindagata, ed i nodi stanno finalmente venendo al pettine, a partire dalla Procura della Repubblica competente (quella senese, chiaramente).
Il 23 agosto 2011, alle ore 19,09, in attesa forse di preparare qualche delizioso manicaretto al Compagno Rossi Enrico (a sua volta indagato per il crack dell’Asl massese, per non farsi mancare niente), la dottoressa Benedetto scriveva, al blog ereticale:
“Ma qui ognuno la mattina si alza e spara falsità (come quella che andrei a guadagnare 250mila euro!!!) e si insinuano continui sospetti di ipotetici conflitti di interessi senza nulla approfondire tecnicamente nella realtà.
O ancor peggio si insinua l’idea di ipotetiche stranezze nella gestione della Asl durante il mio mandato”.
Quanto alle “ipotetiche stranezze”, ci ha pensato appunto la Procura della Repubblica, con 4 (!) inchieste sulla gestione aslina della first lady regionale (speriamo ne arrivino altre: l’Asl è una miniera a cielo aperto, in questo senso, come abbiamo plurime volte documentato): tre inchieste per nomine contra legem (Ghezzi, Grazioso, Saragosa), più quella sul Bilancio in quanto tale.
Quanto alla cifra che tanto scandalizzava la compagna del Compagno, in quanto imbarazzante da sostenere di fronte agli omini dell’Arci quando si va a fare mostra della sobrietà piddina, ecco la cifra esatta (2012): 177.724 euroni.
Tenendo però presente che la dottoressa Benedetto in Rossi, grazie alla sua attività di Direttore della Camera di commercio fiorentina, assomma anche svariati altri incarichi (per esempio, la presidenza della società Metropoli): tutto gratis et amore Dei?
La settimana prossima, sarà cosa buona e giusta, da parte del blog, mettere i puntini su certe fasi del passaggio della signora Rossi dall’Asl 7 alla Camera di commercio fiorentina.
Se la dottoressa vuole intanto portarsi avanti con il lavoro, mentre prepara qualche manicaretto dei suoi al Compagno Enrico, saremo lietissimi di pubblicarla…
Ps 1 Ma con tutto questo pugno di ferro (sic) della nuova politica renziana, non c’è nessuno che si alzi in piedi a chiedere le dimissioni del Compagno Rossi Enrico (al netto della questione aeroportuale fiorentino-pisana)? La coppia più glamour della Toscana: avviso di garanzia pret- à-porter…
Ps 2 Questo blog accetta molto volentieri che i lettori (anche in modo anonimo) segnalino altri casi; purchè – lo ribadiamo – siano DOCUMENTATI. Se qualcuno dà del raccomandato ad un altro, si armi di delibera, please!
Caro Raffaele, stavo appunto aspettando un momento di relativa quiete per segnalare un caso documentato, anche se fuori tema, del settore edilizio/urbanistico:
C’é una casina di costruzione relativamente recente posta in strada del Petriccio e Belriguardo, in quel tratto in discesa compreso fra quel grazioso arco con sopra un cipresso e la tangenziale, che ha un garage interrato di un’altezza di circa 6 metri (i dati catastali dovrebbero essere F.12 P.lla1260). Non c’è Legge o regolamento che possa giustificare tale altezza ma nessuno ha visto niente, forse perchè i progettisti ed i committenti di quelli “happy”. Ci sono tecnici a Siena che sono stati massacrati per delle vere e proprie bischerate. Il sistema Siena era anche questo, c’era chi poteva lavorare e chi, come dire, era del club “agli zoppi calci negli stinchi”!!!
http://liberamenteprato.blogspot.it/2014/01/enrico-rossi-laura-benedetto.html
Furbetti rossi! dopo quella milanese, ecco la Serravalle alla fiorentina ? – Dagospia
E meno male che la dr.ssa Benedetto dichiarava ” è ipotetico il mio conflitto di interessi ” : così replicava su questo blog il 23 agosto 2011.
Così lei era veramente convinta che se in terra senese la faceva da padrona assoluta era per le sue grandi doti di professionalità e
simpatia (?!)e non perchè era la compagna del governatore Rossi?
Tutti lo sapevano (e perciò era nota come la “zarina ” )però facevano finta di nulla .
Gli omaggi e gli abbracci dei Sindaci ( Ceccuzzi e Coccheri in primis e molti altri ) dei consiglieri regionali ( Spinelli e Pugnalini ) dei notabili e segretari di partito ( Monaci, Marrucci, E. Meloni ) ,i silenzi e le collusioni dei giornalisti massoni , dei rappresentanti
sindacali ( RSU, ANAOO,FIMG ) , le colpevoli inerzie e gli omessi controlli dei Sindaci Revisori che non si sono mai accorti di nulla e
tanto meno dei bilanci taroccati.
Tutto è successo per caso e solo perchè la Benedetto si faceva tanto voler bene ed apprezzare da tutti .
Che faccia tosta e quanto servile encomio .
Caro Eretico, riguardo il primo ps, ma quale pugno di ferro della nuova politica renziana?.al giovanotto di bagno a ripoli importa solo non avere avversari interni ed esterni; rossi si è adeguato acquistandosi così protezione sulla stampa fiorentina, dentro il partito e, ma speriamo di no,financo tra le toghe in fila per ricevere la benedizione del ragazzaccio col chiodo (avete visto come è stato incensato ilmagistrato veneto Nordio: è lo stesso magistrato, che vent’anni fa, dicendo le stesse identiche cose (responsanbilità dei partiti ecc.) veniva crocefisso come destrorso.
Quindi il compagno rossi, salvo le tue legittime e meritevoli punzecchiature, può stare sereno: basta che non si discosti dal Pensiero Unico tanto in voga oggi ed è a posto (ovviamente della Bendetto , buono stipendio a parte, non importa niente a nessuno; potrà essere anche infilzata in qualche inchiesta ma è pur sempre una figurina minore e quindi sacrificabile nonostante i legami familiari. Della serie : meglio te di me.
Caro Baobà (?),
avrai di certo colto l’ironia del Post scriptum!
Renzi, quanto al tema della legalità, è difficile da contrastare, perché lui si proclama un moralizzatore (come peraltro Rossi Enrico…), ma in concreto non fa nulla, e si tiene 4 ministeriali indagati, per dirne una.
E la gente gli crede anche…
L’eretico
Caro Eretico sono della generazione che per anni ha creduto nell’assunto: una risata vi seppellirà. Ben venga l’ironia, dunque, ma il tempo, accidenti a lui!, ha sbiadito, almeno per me, quelle parole (di rivoluzione non violenta)per lasciare il posto ad una realtà di plastica, purtroppo non biodegradabile negli anni, dove alla fine anche l’ironia, meglio la risata di cui sopra, finisce per essere acqua che scivola sulla pietra. Ma , forse, hai ragione tu a crederci ancora. Un abbraccio
Grande Professore ( ora ancora più grande con queste illustri citazioni):
d’ora in poi più che l’Eretico ti dovremo chiamare il Profeta di Siena .
Le sventure di Siena ce le avevi anticipate tutte : MUSSARI, CECCUZZI,MINUCCI, BENEDETTO ed altri ancora ne seguiranno.
Tutti figli di una stessa stagione e di uno stesso sistema di potere che
ha fatto il suo tempo, si spera , almeno a Siena.
C’è voluto però l’intervento della magistratura – e soprattutto di questi
nuovi procuratori arrivati da pochi anni – per scoperchiare finalmente
un pò di pentole ricolme di melma.
A questo punto speriamo solo che i tempi della giustizia siano rapidi nel
giudizio e che la prescrizione non vinca ancora una volta .
A tal proposito RENZIE, uomo delle mille e vuote promesse/speranze
quando proverai per davvero a far varare una legge che interrompa i tempi della prescrizione dopo il primo grado di giudizio ?
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Riguardo al PS 2. Se guardi tra la documentazione polverosa nei tuoi cassetti magari trovi ciò che cerchi. Un indizio è Pozzi-> Presidenza Ordine dei Medici -> Pestelli…puoi farcela
Caro Eretico,
visto che vuoi le delibere (giustamente), eccotene servita una: la delibera N° 248 DEL 27/06/2013, avente per “OGGETTO: Dr. MONACO ROBERTO. Conferimento incarico temporaneo di Direttore UF Centrale Operativa 118, ai sensi dell’art. 18 del CCNL del 08.06.2000”. Ovvero un altro capitolo molto dubbio sulla storiaccia, di cui ti sei già più volte occupato, della direzione del 118 senese.
Rapido riepilogo (non cito le delibere per brevità, ma nella delibera di cui sopra sono tutte molto ben dettagliate): nel 2006 la direttrice del 118 Lucia De Vito va in aspettativa per andare a dirigere il 118 di Firenze con incarico professionale. Come da CCNL Area Dirigenza Medica e Veterinaria (siamo in era Scura) viene indetto un concorso per nominare un successore fino al suo rientro (questo tipo di aspettativa può durare fino a 10 anni) e viene scelto il Dott. Picciolini. Ma costui approda a lidi più nobili (e tranquilli), e allora viene nominato direttore facente funzione il Dott. Palumbo, già a suo tempo da te individuato come “neutrino”, il cui incarico viene rinnovato più volte (questo tipo di incarico può essere conferito per 6 mesi, e rinnovato per non oltre ulteriori 6). Nel frattempo transitano la Benedetto, il commissario, ed arriva Pestelli. Il quale rimuove il Palumbo (troppe volte rinnovato) e conferisce l’incarico di facente funzione al Presidente dell’Ordine dei Medici, dott. Roberto Monaco (di cui ti sei occupato in “Sua Sanità”). Ma anche per il Monaco i 6+6 mesi passano veloci, e qui le strade sono due: o si nomina un nuovo facente funzione, o si indice un concorso per direttore “pro-tempore”. Tertium, almeno a quanto dice il CCNL, non datur. Ma un Presidente di Ordine ai propri comandi (questa è l’unica opinione personale, se vuoi cancellala pure) fa trooooppo comodo… allora che si fa? Ecco che nel Luglio 2013, con la delibera di cui sopra, il suddetto viene nominato Direttore “sine tempore”, ovvero fino al rientro della Dott.ssa De Vito. Come avvenne a suo tempo per il Picciolini, solo che almeno all’epoca si ebbe la decenza di indire un bando di concorso, mentre Pestelli, al contrario, ha chiesto (e ottenuto) la revoca di quello indetto dalla Benedetto… Insomma, nessuno disturbi il Presidente!
Caro Eretico… te chiedi e io fornisco. Non credi che meriti almeno un commentino?
Altro che dimissioni per il Compagno Rossi! Ha fatto il tour di tutto il valdarno aretino per le elezioni amministrative del 25 maggio (e per non farsi mancare niente i noti moralizzatori del PD hanno portato in giro anche il deputato Davide Faraone….). O tempora, o mores!
6 giu 2014
MONTE-PACCO SORGENIA – MPS NELL’AUMENTO DI CAPITALE È COSTRETTA A FARE OUTING: I CREDITI VERSO LE SOCIETÀ DEI DE BENEDETTI SONO 711 MILIONI! E SONO PASSATI A INCAGLIO (ANTICAMERA DELLA SOFFERENZA, CIOÈ DEL PRESTITO MARCISSIMO)
Nel bilancio 2013 era calato un velo di silenzio, ma nel prospetto sull’aumento da 1 euro si scopre quanto Siena si era dimostrata prodiga con Carlo e Rodolfo De Benedetti – Nonostante questo debito monstre (1,9 miliardi totali) l’accordo che porterà le banche oltre il 90% del capitale Sorgenia (senza che Cir sborsi un euro) è vicino…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Nel bilancio del 2013 di Monte Paschi di Siena era calato il silenzio sulla vicenda Sorgenia, la società di energia controllata dalla Cir della famiglia De Benedetti alle prese con una complessa ristrutturazione con le banche del debito da quasi 2 miliardi di euro. Ma lo stesso non si può dire del prospetto informativo sull’aumento di capitale da 5 miliardi che l’istituto di credito guidato da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola avvierà lunedì, perché il documento finalmente fa chiarezza sull’esposizione verso Sorgenia.
Per carità, nessun riferimento al valore di carico della partecipazione dell’1,16% di Mps nella società del gruppo Cir: l’ultima traccia risale al bilancio del 2012, quando la quota valeva 7,7 milioni. Mentre ora il prezzo di carico è presumibile sia nullo data la situazione complessa in cui versa l’azienda guidata dall’amministratore delegato Andrea Mangoni.
E così, proprio mentre sembra ormai essere a un soffio (sarà la volta buona?) l’accordo sulla ristrutturazione del debito che dovrebbe portare le banche finanziatrici oltre il 90% del capitale della società senza fare sborsare un soldo alla famiglia De Benedetti, finalmente l’istituto senese, primo creditore dai tempi lontanissimi in cui a regnare sovrano a Rocca Salimbeni era Giuseppe Mussari, mette nero su bianco la propria esposizione al gruppo dell’energia: 710,6 milioni. Una cifra che, in parte, tiene conto anche della controllata al 39% di Sorgenia, Tirreno Power, pure alle prese con una non semplice ristrutturazione del debito, in questo caso da complessivi 875 milioni.
Ebbene, tali 710,6 milioni, rivela Mps nel prospetto sull’aumento, nel bilancio del 2013 sono stati passati a incaglio, vale a dire il penultimo grado di rischio dei prestiti deteriorati, l’anticamera delle sofferenze, che sono invece quei soldi che le banche danno ormai quasi per persi. Anche Ubi Banca, pure tra i creditori di Sorgenia, nel bilancio del 2013 aveva passato l’esposizione di 150 milioni circa a incaglio, ma era stato l’unico istituto di credito tra i finanziatori a dichiararlo nero su bianco. Su certe vicende, si sa, meglio mantenere un profilo basso, se non fare addirittura cadere il silenzio.
La Benedetto non ha idea di cosa sia un bilancio, unica responsabile del disarcionamente del ROSSI anno VENTURO.
Caro Eretico
hai ragione quando richiedi la documentabilità delle affermazioni poste alla tua attenzione; tuttavia, gli inciuci sono il più delle volte ineccepibili dal punto di vista formale che è impossibile contestarli. I fatti che narri spesso risalgono a tanti anni fa (mi riferisco ai concorsi, agli zar e alle zarine citati da vari autori,ai generi di cotanti suoceri ecc) e ti assicuro che si tratta di vicende arci note agli addetti, ma di cui nessuno si è mai potuto azzardare a proferire parola, pena l’emarginazione, lo “sputtanamento” personale e professionale, in altre parole il mobbing. All’Asl sono tutti terrorizzati e quei pochissimi che si sono ribellati sono ormai marchiati a fuoco. Però, il rancore per i torti che i più hanno subito non si seda e da queste pagine, seppure sotto il velo dell’anonimato, emerge con violenza. Forse non è possibile sempre documentare l’ingiustizia “rossa” ma abbi pazienza e accogli con comprensione gli sfoghi di persone migliori di quelle che nomini. Grazie