Stadio nuovo: una buona idea, nelle mani sbagliate
Ferve il dibattito sul progetto (meglio sarebbe dire, sul progetto di fattibilità) del nuovo stadio, con i relativi annessi e connessi.
La maggioranza dei tifosi – ovviamente con tante eccezioni – pare essere a favore; Alessandro Vigni, Italia nostra e, poche ore fa, Siena cambia, si sono espresse per il no, con articolazioni e sfumature diverse.
Cercheremo di analizzare la questione nel più laico dei modi, analizzando pro e contro, per poi dare spazio a tutti (a parte a chi esagerasse, abbandonando la continenza: chiedo solo preventivamente scusa per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti, sono in partenza per Napoli e Salerno con la scuolina…).
Fra i pro, diciamo pure che quantomeno questa proposta di fattibilità ha il merito di avere portato, all’interno del dibattito cittadino, roba di peso: non di sola Zumba, vive la discussione; e si può dire che la città stia capendo che, ormai, se ci si deve basare sui soldi del Comune o della Fondazione Mps, si può tornare a giocare a Piazza d’Armi (anzi nemmeno lì, altrimenti il Comune non introita i soldini dei parcheggi, domeniche comprese…). Aggiungo: va da sé che questo stadio nuovo garantirebbe un cospicuo afflusso di liquidità alla società calcistica, con ciò garantendo (forse, chi lo sa?) la sopravvivenza della società. E figuriamoci chi vorrebbe il fallimento della gloriosa Robur.
Infine, e lo dico a me stesso per primo: non si può sempre dire no, di fronte a qualunque progetto cementizio (anche se non si può e non si deve nemmeno dire sì – con conformismo complementare -, pur di non risultare quello che si oppone sempre…).
I contro, però, sono tanti e tali, da sovrastare i pro: senza entrare nel merito del progetto definitivo (che – come detto – non c’è, essendo fermi al progetto di fattibilità), dispiace rimarcare un aspetto che pare essere quello predominante: un progetto di 73 milioni di euro, con impatto enorme su una zona di grande delicatezza (almeno questa sia concesso, senza essere misoneisti), non può essere dato in mano ad imprenditori che – sia consentito dirlo, visto che l’abbiamo già scritto altre volte – si dibattono da tempo in “qualche piccola difficoltà”, oltre ad essere stati sempre presenti al concone giusto, Mussàri Giuseppe imperante.
Se qualcosa ho imparato in questi anni di analisi del Potere castista, è che quando parlano certi personaggi (imprenditori, politici, miracolati da Cda e via dicendo), ci sono solo due possibilità:
1) non fidarsi;
2)non fidarsi per niente.
Io, di solito, scelgo la prima.
E agli amici che, in onestà intellettuale e con la consueta passione roburraia, hanno deciso di appoggiare la progettualità, chiedo: non sentite, neanche troppo lontana, puzza di bruciato (speculazione)? Il prezzo (i 73 milioni, prontissimi a salire, certo non a scendere) non sembra troppo alto, ancorché i finanziamenti siano privati? Il business plan non pare forse troppo ottimistico e, comunque, sovrastimato?
Alberto Parri, nella conferenza stampa di presentazione del suddetto progetto, ha affermato che lui, con altri, è stato uno dei “vigilantes del Siena calcio”, in questi anni: un po’ come il Piero Ricci polisportivo per il basket minucciano, scapperebbe di bocca. Meno male che è stato vigile, che ha fatto il vigilante, il Parri: pensate un pochino se si fosse distratto, anche solo un momento, che brutte cose sarebbero potute accadere alla vecchia, cara Robur…
A questo punto, comunque, la palla passa in mano al Sindaco Valentini: il quale, bocciato il progetto (verosimile finisca così), non può dire di avere concluso il suo lavoro di amministratore. Sarebbe anzi solo all’inizio: sfruttando l’alone del dibattito, chiami un grande architetto, magari conosciuto anche oltre Ponte a Tressa, e gli affidi la riconversione dell’area, stadio compreso.
Qualunque archistar sarebbe orgogliosa di lavorare a meno di un km. da Piazza del Campo. Ma che l’archistar sia controllata dal pubblico, dal Comune, sul serio: altrimenti i Nouvel vanno a finire come a Colle Val d’Elsa. Sì, ma i dindini, si dirà? Rispondo subito: chi di dovere, si attivi; se i soldi sono stati trovati dal duo Mezzaroma-Parri, non è plausibile che altri privati, di concerto con il Comune, falliscano.
A quel punto, con le garanzie che ora latitano, si vada pure ad un nuovo stadio, se del caso: purchè non sia un ennesimo gigante (di cemento), con i piedi di argilla…
Ps1 Grande bagarre nelle periferie dell’Impero piddino senesota, a Sinalunga in particolare. Primarie arroventate. Sarà di nuovo colpa delle mitiche nutrie locali? A tempo debito, contiamo di occuparcene.
Ps2 Il grande Mauro Rosati di Qualivita è diventato collaboratore del Ministro dell’Agricoltura Martina (non il portiere del Genoa anni 70-80, per capirci). Un grande successo per un grande senese (e tifoso della Robur). Diventa sempre più intollerabile, a questo punto, che la sua città non si mobiliti per onorarne lo spessore.
Sin da oggi, questo blog lancia la campagna di primavera: “Il Mangia a Mauro”. Si raccolgono idee ed adesioni.
Leggere attentamente. Giornali in mano alle banche, chissà se c’è anche Mps. Poi si parla di informazione libera!!!
Milano, 17 marzo 2014. Monrif, Poligrafici Editoriale e Poligrafici Printing hanno sottoscritto con le banche un accordo per rimodulare il debito a medio-lungo termine e di conferma dei finanziamenti a breve sino a fine 2016. L’intesa, per la quale si aspetta il via libera definitivo di alcuni istituti di credito, assicura al gruppo bolognese la stabilità finanziaria per attuare gli interventi dei piani 2013-2016 e permette un recupero di redditività. Nell’ambito degli accordi è previsto il divieto a distribuire dividendi. Con riferimento a Monrif e al gruppo Ega il piano al 2016 prevede una riorganizzazione del comparto alberghiero. L’accordo con le banche, in particolare, contempla la rimodulazione del piano di ammortamento dei finanziamenti a medio-lungo termine per 30,4 milioni con la sospensione dei rimborsi delle rate capitale dei mutui sino a fine giugno 2015 e il conseguente allungamento delle originali scadenze dei rispettivi finanziamenti di 24 mesi; la conferma, a condizioni migliorative per gli oneri finanziari, degli affidamenti a breve fino a fine 2016; il rispetto di parametri finanziari (covenants) nel periodo di efficacia dell’accordo. Per quanto riguarda Poligrafici Editoriale, il piano al 2016 prevede – sottolinea la nota – la riorganizzazione editoriale, oltre a interventi nel settore produttivo con l’ottimizzazione dell’assetto dei quotidiani e la razionalizzazione dei costi di gestione. L’intesa con gli istituti finanziatori, in particolare, prevede la rimodulazione del piano di ammortamento dei finanziamenti a medio-lungo termine per 58,6 milioni con la sospensione del rimborso delle rate di capitale dei mutui e dei leasing sino a fine giugno 2015 e il conseguente allungamento delle scadenze di 24 mesi; la conferma, a condizioni migliorative per gli oneri finanziari, degli affidamenti a breve sino a fine 2016; il rispetto di parametri finanziari (covenants) per il periodo dell’accordo. (ANSA).
l’editore col cavallo a dondolo impugna ancora una volta il forbicione
Caro Eretico, il Sultano è morto e non torna. Superiamo i nomi e guardiamo avanti. Siena o sostiene questo progetto o perde l’ennesima occasione di crescita.
Sulla morte del sultano non eccepisco, e magari nemmeno sull’opportunità dei nuovi equilibri commerciali e sociali che ne scaturiranno, però mi chiedo come fa una società con 10000 euro di capitale sociale a maneggiare 73 milioni. Cioè vorrei capire con quali presupposti sia stato stipulato un accordo tra una banca ed una società così capitalizzata. Immagino che una banca non sia sprovveduta da affidare una fortuna a chicchessia senza garanzie. Per cui la mia domanda rimane: con quali presupposti si è stipulato quest’accordo? chi fa da garante? La mia non vuole essere una domanda sibillina ma solo una lecita curiosità in attesa di risposta….
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Tu quoque, Brute, fili mi!
Che delusione l’articolo..ma io sono, me ne rendo conto, molto poco imparziale..
Si ritorna finalmente a parlare di Cultura e di Bellezza …..e questi che fanno?……rifanno lo stadio….ovvio!!!!!!!!!
… lascia stare, lo stadio non c’entra niente coi tuoi discorsi. Qui c’è capitale privato che verrebbe ad investire.
Come disse un noto calciatore “sono completamente d’accordo a metà” con l’Eretico. Cerco di spiegarmi.
Secondo me molte delle tue impressioni caro Eretico sono giuste, ma non concordo assolutamente con te che un progetto da 70 milioni di euro a Siena sia per forza economicamente fallimentare.
Provo a fare 2 conti premettendo che sono un chimico senza alcuna esperienza di economia e/o urbanistica.
Lasciamo stare per un attimo gli affitti delle aree commerciali e dello stadio (che verosimilmente non renderebbero nulla o quasi nulla), il parcheggio da solo però potrebbe secondo me giustificare l’operazione.
Per un investimento da 70 milioni di euro, è lecito attendersi un ritorno del 6/7 %, il che significa un guadagno tra i 4/5 milioni all’anno. Dividendo 5 milioni per 365 (giorni) il parcheggio dovrebbe guadagnare quindi circa 12/13.000 euro al giorno. Considerando un prezzo di 1 euro all’ora, il parcheggio dovrebbe vendere 13.000 ore al giorno, cioè per un utilizzo verosimile di 13 ore al giorno, lo stadio dovrebbe “sperare” di posteggiare 1.000 auto al giorno.
Secondo me 1.000 auto al giorno posteggiate allo stadio (o 5 milioni di euro all’anno) non sono un obiettivo impossibile considerando che oggi la Siena Parcheggi dispone di oltre 3.000 posti auto (ospedale escluso) e ricavi annui di oltre 8 milioni di euro.
Ovviamente bisognerebbe “obbligare” chi arriva a Siena a posteggiare allo Stadio e non da altre parti. Quando dico “obbligare” intendo dire che i posteggi esistenti di S. Prospero e quelli già esistenti della Siena Parcheggi dovrebbero essere in qualche modo “devoluti” ai residenti rinunciando quindi a gran parte degli 8 milioni della Siena Parcheggi.
Ed è qui che secondo me che CASCA L’ASINO, perché mai nella vita il Comune rinuncerà agli introiti della Siena Parcheggi (e soprattutto all’elargizione dei gettoni di presenza e poltrone per i castisti) in favore di una riqualificazione del Rastrello.
Quindi – sintetizzando – secondo me:
– il progetto della riqualificazione del Rastrello ha un senso economico assolutamente sostenibile;
– rappresenta una grossa opportunità per la città;
– non verrà mai fatto perché mai e poi mai il Comune vorrà privarsi dei soldi e del potere collegato alla Siena Parcheggi.
In altre parole, se a Siena venisse un emiro briaco e chiedesse al Valentini di costruire a spese sue lo stadio a condizione di lasciare i parcheggi aggratis, il Valentini gli direbbe di no perché così facendo sancirebbe la morte della Siena Parcheggi.
Non so se mi sono spiegato….
Finisco dicendo che da tifoso del Siena e da Senese, se per un qualche motivo il progetto dello Stadio venisse realizzato sarebbe veramente sogno che si realizza.
mi pare un’ottima lettura
Un saluto
Ciao Gabriele. Io sono favorevole al progetto di riqualificazione dell’area Rastrello-la Lizza-Fortezza. Sono felice di vedere che hai scritto, “…non si puó sempre dire di no, di fronte a qualsiasi progetto cementizio…”. Perché giustamente dal Blog, da te, e dai commentatori, si sono levate sempre, lamentele e polemiche nei confronti di azioni cementizie del passato -senza stare a ricordarle una per una- fatte a Siena.
Anche a me sembra, forse, analizzando i volumi, un pochino sovradimensionato il totale, del progetto cementizio. Non sono un esperto mi aspetto un dialogo ed un dibattito su questo aspetto. Anche qui vorrei giustamente ricordare quello che hai scritto, che “sarebbe meglio parlare di progetto di fattibilitá” … e quindi casomai, suscettibile di variazioni e correzioni.
Indubbio il valore dell’area, e indubbio il suo valore strategico, sotto tutti i punti di vista. Proprio per questo, casomai, se il progetto dovesse avere uno sviluppo, il controllo e l’azione di vigilanza, dovrebbe essere se possibile superiore a quella che ha Siena é esistita, e c’é stata sino ad oggi, in tutti i settori e in tutti i campi, da parte di tutti. Vista la rilevanza. E questo di per se a me, non pare un valore negativo.
Non condivido la visione del tuo “dopo” progetto. Io, non vedo un “dopo” molto facile o tanto meno molto plausibile… questo; a mio parere, é un treno “indipendente”. E non parlo del presidente del Siena, ma parlo di chi ha dato le garanzie di realizzazione al progetto. Invito a consultare. (http://www.comune.siena.it/La-Citta/Territorio/Studio-di-fattibilita-stadio-A.-Franchi). Che rimane come detto, comunque, tutto da giudicare, controllare e verificare.
Perché, secondo me, continuando a far scegliere, sondare, ricercare, etc. .. sempre “ai soliti” anche se trasformati, oppure nemmeno trasformati. Non si cambierá molto, a Siena.
Immaginati o immaginatevi, se il progetto invece andasse avanti. Ci sarebbero persone a Siena, a cui vengono pestati i piedi, credo, quasi per la prima volta. E quindi sarebbero differenti da quelli a cui sono stati sempre pestati, mi pare, ultimamente.
Il controllo, la verifica e la speranza che tutto questo non si realizzi, da parte di qualcuno, sarebbe secondo me, maggiore, di quanto lo sia stata sino ad adesso. Questo, potrebbe essere un fatto positivo o meno?
Mi sembra inoltre di aver notato che la vecchia politica e la vecchia classe dirigente, si é giá cominciata a schierare contro il progetto di riqualificazione, a me questo sembra un segnale, da non sottovalutare. Forse, potrebbe veramente essere un passo in una direzione diversa? Non lo só.
RAFFAELE SCUSA PER L’ERRORE, NON CAPISCO IL MOTIVO. MA HO LETTO DOPO AVERLO INVIATO. SCUSAMI NUOVAMENTE RAFFAELE.
Caro Eretico
Come vedo a Siena si pensa al futuro delle giovani generazioni. Lo stadio……
Oramai il calcio è in declino, anche se fu forte quando in giro c’era la miseria, poi il sessantotto stravolse tutto. Ora certi sports non hanno più futuro radioso.. Vedrai……
Sarebbe meglio investirli in qualche tecnologia. Tipo laser da taglio, laser per ottica, stampanti in tridimensione ecc….Sarebbe meglio costruirli dato che quelli a led sono facili facili…
Vieni a Lugano e vedrai ……ora non ti prendo più tempo , ho la partita a scacchi ed è finita con il re Putin che ha dato scacco matto.
Ma quanti senesi siamo a Lugano? Contando me, lei ed altri quattro che conosco, potremmo quasi metter su una squadra di calcetto…
il problema caro Eretico, è che lo stadio non può farlo il comune. non ci sono i soldini. fare lo stadio con soldi di finanziarie estere (condizione essenziale, ovviamente) e usufruire della legge sugli stadi, è l’unica strada percorribile.
Scusate l’ignoranza ma se non si fa lo stadio e annesse strutture …. che c’è venuto a fare Mezzasola a Siena?
per prendere un caffè ed ora po anche andarsene a Roma!!
Ho sensazioni diverse dalle tue Eretico e non perché si debba cavalcare il no a tutti i costi. La sensazione è che il progetto, se governato dai soliti noti, specie viste le fenomenali lottizzazioni precedenti, lascia più di qualche dubbio. Non riesco a capire per esempio se rispetto alla situazione attuale darebbe vita ad un impatto diverso per la circolazione nella zona. La cosa certa è che se qualcosa va male qui non saremmo in Viale Sardegna o al Ponte di Malizia. Sarebbe un cazzotto nello stomaco dei senesi e della città. Non è solo questione di essere pro o contro, tifosi della Robur o meno. Poiché, caro Eretico, il passato non è poi così lontano e certi processi, anche se in odore di prescrizione, stanno lì a dimostrarlo. Spero vivamente che i nostri amministratori si prendano la responsabilità di fare le cose per il bene della città. E questo non vuol certo dire rinunciare ad un’opportunità se questa va colta.
Mi sono già espresso sull’argomento in un commento ad un tuo pezzo di qualche giorno fa, ma vorrei aggiungere ancora qualche altra riflessione:
1) si dice: questa società tedesca che vuole investire ha già costruito stadi in altre città tedesche. Sì, ma non mi risulta che nessuna sia patrimonio mondiale dell’Unesco, né che abbiano costruito a ridosso di un centro storico e di una fortezza…
2) i “mecenati” tireranno “a far ciccia” il più possibile dopo un investimento di oltre 70 milioni di euro: pensate che dopo i posti macchina e i fondi li affittino a 2 lire? E il parcheggio lo mettano a 50 centesimi l’ora?
3) non pensate che creare un polo con auditorium, piscina, bowling, negozi ecc. porterà ad un congestionamento esagerato dell’area di San Prospero?
4) chi ci va al cinema multisala quando a malapena vivacchiano i vari Pendola, Odeon e Metropolitan? Ci sarà una ragione se hanno chiuso il Moderno, il Fiamma o l’Odeon, no?!
5) non è un tantinello sovradimensionato per Siena un auditorium da 900 posti per i congressi?
6) pensate che il cantiere sarà “sigillato” oppure è un’ipotesi verosimile sostenere che durante i lavori ci sarà un traffico continuo di tir, betoniere, scavatrici, polvere e rumore?
7) il Rastrello di adesso – come stadio – non è il massimo, ma radere al suolo tutti gli alberi e metterci al loro posto un bel cubo di cemento è più sensato?
Non sono contrario ad uno stadio più piccolo, comodo e coperto, ma se per averlo devo snaturare l’area per darla in pasto a dei cementificatori senza scrupoli preferisco tenermi le tribune prefabbricate…
Ciao Micheal,
rispondo ai tuoi punti
1) non mi risulta che alcun “costruttore” di scale mobili, edifici lineari, ponti di malizia , case della lego et alia avesse “certificati” riconosciuti dall’Unesco, dall’ONU o dalla Lega Stellare dei Pianeti della Via Lattea…..calcestruzzo, cemento, mattoni…tutto qui
2)di solito la legge della domanda e dell’offerta permette di far calare il prezzo di un bene qualora ci sia numerosa offerta dello stesso che possa permettere ala domanda di scegliere la soluzione più idonea.Quindi, la Siena Parcheggi trema all’idea del Parcheggio dello Stadio
3)La riqualificazione dell’area deve, necessariamente, produrre un ripensamento della viabilità
4)I cinema hanno chiuso ….”INAUDITA ALTERA PARTE”….ovvero perchè, guarda caso, al posto del Moderno c’hanno fatto le case (cemento e mattoni) al posto dell’Odeon orgonario c’hanno fatto gli uffici (cemento e mattoni), al posto del Metropolitan orginario c’hanno fatto le case (cemento e mattoni) , il Cineforum l’hanno chiuso direttamente …..resiste il Pendola. Apri un bel multisala e poi se ne riparla….Ah!!!! dimenticavo in Massetana ci doveva venire il multisala invece ci vendono i telefonini…..
5)Lo è nella misura in cui Siena non è capace di attrarre turismo congressuale o organizzare eventi musica, cultura, etc…
6) Nessun cantiere è MAI stato sigillato e tutti SONO SOPRAVVISSUTI UGUALE
7) Hai visto lo studio di fattibilità? l’area verde viene solo spostata
Saluti
Ciao Raffaele, sono TUTTI contro, ed IO ancora, minuscolo puntino, SEMPRE dalla parte sbagliata…
Oppure?
Con stima.
Perche’ secondo me lo stadio non e’ sostenibile.
Io credo poco alla sostenibilita’ economica del progetto in base alla considerazioni del chimico, perche’ verosimilmente i posti macchina disponibili sono gia’ ridondanti, quelli che mancano sono i parcheggi gratuiti. Se non ci credete provate a frequentare i vari parcheggi disponibili e a parte i giorni del palio, mai dico mai, li ho trovati completi anzi.
Una investimento di 73 milioni con imprevisti e varianti in corso d’opera facilmente sfora le previsioni di un 10% (sempre che la progettazione sia stata fatta correttamente altrimenti anche 30%).
Poi vorrei fare un discorso generale: Siena ha la popolazione di un grosso paese e deve stare attenta a quali sono le sue priorita’, probabilmente il futuro della citta’ non si gioca sulla avere una squadra di calcio on serie A, ma probabilmente su un serio progetto di citta’ universitaria-ospedaliera possibilmente di respiro internazionale. Io credo che sarebbe necessario un serio dibattito su quelle che sono le priorita’ cittadine che condizioneranno lo sviluppo urbanistico della citta’.
Sul un possibile futuro di citta’ universitaria invito a osservare con attenzione il lavore che sta facendo l’universita’ per stranieri (si Siena ha due universita’), che nel suo piccolo e’ riuscita a posizionarsi in modo da esercitare una forte attrattiva.
ma che si dice? la città universitaria-ospedaliera di respiro internazionale ce la siamo giocata da tempo… quanto alle capacità dell’università per stranieri parla il suo silente ex rettore messo a fare l’assessore: non una parola, non un progetto, ma che ci sta a fare?
e comunque anche per questi progetti gli investimenti pubblici non bastano più: ci vogliono i privati: se diamo un calcio nel culo ai tedeschi per favorire le coop rosse e i soliti folosoni, sperando che tra qualche anno la banca risanata ci ricopra d’oro allora non abbiamo imparato proprio niente e ci meritiamo davvero di essere un “grosso paese”. I comunque mi sentirò sempre un cittadino o tutt’al più un “fuoriuscito” (come si diceva qualche secolo fa), qualcun altro sarà semplicemente un omino degli orti…
Mi dimenticavo oltre alla Universita’ per Stranieri a Siena sono presenti due ulteriori realta’ universitarie:
Siena Jazz (mi risulta solo triennio)
E Istituto Rinaldo Franci (3+2)
Entambe con buona dotazione di docenti di ottimo livello (un buon numero anche stanieri) e buona attrazione di studenti non senesi.
Mentre l’Universita generale arretra vistosamente come qualita’ e diconseguenza di attrattivita’.
Penso che invece il rilancio della citta’ debba passare da un rilancio dell’Universita’, ma da cui sia bandita la cialtroneria.
Se continuiamo a pensare solo al calcio e allo sport si diventa un paesone, ma non di 50.000 abitanti, ma forse di 30.000 abitanti!!
Altro che stadio| Nessun commento???
La Fondazione Mps ha venduto, a mercato chiuso, 1,4 miliardi di azioni di Banca Mps pari all’11,98% del capitale. Lo conferma l’ente di Palazzo Sansedoni in una nota diffusa su richiesta della Consob. La Fondazione aggiunge che ‘considerando anche le vendite effettuate sul mercato telematico azionario’, oggi e nei giorni precedenti, ‘la quota detenuta dalla Fondazione Mps nella banca e’ pari al 15,07 per cento
… e profumo ancora al suo posto? Mai nessuno che si dimetta, anche quando fa queste figurette, mai una magistratura che indaghi sulla necessità di fare l’aumento di capitale a gennaio, col titolo ai minimi storici, mai uno scapaccione a certi personaggi…
Vorrei timidamente richiamare quello che è il tema fondamentale, e cioè la politica urbanistica. Quali conseguenze avrebbe la cementificazione del Rastrello? Sottrazione di un polmone verde nel cuore della città (con un bell’addio ai vincoli di inedificabilità della aree interne alle mura); creazione di un polo di attrazione formidabile a ridosso del centro storico, snaturando l’indirizzo seguito da cinquant’anni a questa parte, che ha localizzato ben distanti dalle mura tutte i nuovi insediamenti; attrazione di un traffico intenso su due sole strade – via Diaz e Via Battisti, che già oggi presentano numerose criticità. Per favore, non parliamo di nuovo stadio o ammodernamento di quello esistente: questa è solo una foglia di fico pwer nascondere ben altre finalità. Se si vuol fare una cosa seria si parta davvero dallo stadio, dalle sue esigenze di adeguamento, magari con la realizzazione degli spazi necessari per le attività complementari e ci si fermi lì. Sempre che ci siano i soldi almeno per pagare con regolarità i contributi.
Preg.mo Sig. Vigni,
leggo con interesse il Suo intervento e La ringrazio delle idee che condivide con tutti noi.
Mi sento di dissentire fortemente e totalmente su gran parte del Suo scritto.
1. Basta con questo polmone verde. La realtà ci indica al contrario uno spazio quasi totalmente cementificato e costellato di tubi innocenti rugginosi accanto a centinaia di automobili.
2. Non proprio “ben distanti” dalle mura, negli ultimi anni, si sono avuti tutti una serie di insediamenti di dubbia qualità. Esca da Porta Ovile e capirà ciò di cui sto parlando.
3. Via Diaz e Via Battisti sono già oggi alla congestione, tutti i giorni, con picchi particolari in certe ore. Uno dei motivi è la cronica mancanza di parcheggi, che costringe l’automobilista a giri impazziti in zona. Il problema, insomma, già esiste. Da anni.
4. L’ammodernamento dello stadio non è una foglia di fico, ma il caposaldo di una Legge nazionale di Stabilità. La finisca per favore di ridurre il ragionamento ad una “anomalia” di un soggetto privato. La Legge indica le modalità di attuazione ed eroga contributi di 40 milioni di euro a tale scopo.
5. I soldi per pagare i contributi non c’entrano affatto con il progetto in questione. Ormai sono almeno 2 mesi che stiamo parlando di questa questione. Quindi, o Lei non ascolta/legge, ovvero fa finta di non farlo.
io penso che lo stadio in questo progetto sia paradossalmente marginale visto il luogo ben circoscritto dove si ritrova (e per favore smettetela di parlare di ambiente deturpato visto gli innumerevoli aborti sorti in questi ultimi anni; x quelli non si è mai scandalizzato nessuno di quelli del solito partitino, eh?), piuttosto è un progetto di riqualificazione indispensabile di un area in condizioni pietose
Secondo me il rifacimento dello stadio nell’area del “rastrello” sarebbe una risorsa per Siena, poco mi convince però il progetto, infatti a prima vista mi sembra eccessiva la parte relativa a tutto ciò che non riguarda direttamente il calcio. Forse con delle immagini più chiare elaborate al computer si avrebbe un’idea più precisa sull’impatto che avrebbe dal punto di vista visivo ed architettonico. Una cosa invece che purtroppo mi fa sorridere amaramente è la tribuna attuale, notificata dalla soprintendenza, quindi non modificabile. Ma io dico, a Londra hanno buttato giù e rifatto completamente Wembley, il mitico stadio, e qui da noi non si può toccare la tribuna del Franchi? Roba da matti.
Sono allibito dalla stantia durezza mentale di chi commenta.
1) Non si parla solo di stadio DURIIIIIIII, è un’intera conca e un quartiere che va ripensato.
2) la viabilità va RIPENSATA anche adesso.
3) Sono state e stanno smembrando altre zone della città ma voi, DURI, continuate a parlare dello stadio.
4) Si parla di piscina, centro congressi, una scuola, ma voi VEDETE SOLO LO STADIO.
5) Costruiscono a Palazzo Diavoli, ma il problema è lo STADIO!
6) parlate di centri COMMERCIALI, senza sapere niente, perché il problema di Siena è il centro commerciale.
7) parlate degli alberi, quando sono stati rasi al suolo qiuelli di viale mazzini, quelli di san prospero, quelli dello stadio quando fu fatta la curva, quelli di piazza della posta, quelli di piazza gramsci.
Il PROBLEMA, vero, di questa città sono i cittadini. DURI di comprendonio, ostili al nuovo, proiettati biecamente al passato.
E sempre pronti a bocciare invece che a vigilare e avere una visione comune.
Mah, Eretico, diciamo che alcuni tuoi dubbi li condivido, purtroppo però le “mani sbagliate” di cui parli le hanno elette i nostri concittadini, quindi gestiranno ogni opera pubblica verrà fatta nel nostro Comune.
Il che vuol dire che, o ci si fida, o si sta nell’immobilismo totale almeno fino al prossimo sindaco.
Non si può non fare niente per paura degli speculatori etc. altrimenti saremmo per sempre condizionati dal passato. Alziamo invece i controlli, il fiato sul collo, se l’opera si ritiene utile per la città – e secondo me lo è – andiamo perlomeno alla fase successiva, quella progettuale e vediamo cosa potrebbe davvero venire fuori da un progetto di qualificazione di tale portata.
Però vigiliamo e rompiamo continuamente i testicoli non appena si profila qualcosa di losco.
Il gioco può davvero valere la candela.
Mi meraviglio però dei tanti senza offesa, “duri” che continuano a dire “eh ma ci sono altre priorità, valorizziamo la cultura anziché lo sport, ma ci sono altre priorità rispetto al calcio” etc. etc.
Vero, però lo avete capito che questo progetto NON VIENE FATTO USANDO SOLDI PUBBLICI, E CHE QUESTI SOLDI ARRIVANO SOLO SE SI RIFA’ LO STADIO?
Quindi, se non si sale su questo treno, l’area del Rastrello/la Lizza rimarrà com’è ora – coi serpai, i tubi innocenti, le macchine dappertutto quindi BRUTTA – per almeno un secolo perché i soldi “pubblici” (MPS) per sistemarla NON CI SONO PIU’!!!
vedo che il signor Vigni ha tuonato anche qui; ma lui dove era quando quelli del suo partito hanno deturpato x davvero la città? lì nessuna lamentela eh?
Vigni, Alessandro, politico, (Siena 1948 -)
Nato a Siena il 16 novembre 1948 ha conseguito il diploma di avviamento commerciale. Ha coperto varie cariche all’interno del PCI: funzionario e poi segretario provinciale della Federazione giovanile comunisti italiani (FGCI) (1966-1970), responsabile della stampa e propaganda, giornalista presso il «Nuovo Corriere Senese» (1970-1971), funzionario e segretario del Consiglio federale di Enna fino al 1976, poi membro del Comitato regionale siciliano, membro della Segreteria provinciale di Siena come responsabile economico (1976), membro del Consiglio federale, segretario del Comitato cittadino, consigliere (1977) e assessore comunale (1984). Ha ricoperto numerose cariche in ambito cittadino: presidente dell’Associazione intercomunale dell’Area senese, presidente del Comitato di gestione per il diritto allo studio universitario, presidente dell’Associazione intercomunale dell’Area senese. Nel 1991 ha aderito ai Democratici di Sinistra (DS). È stato presidente dell’Ente comunale di consumo, amministratore dell’Ente vini, consigliere del TRA.IN, presidente del GAS.INT poi Intesa s.p.a., presidente di Confservizi International. Tra i suoi scritti ricordiamo: “La politica del credito e la presenza dei comunisti nelle banche. Relazione al Comitato federale del 2 ottobre 1976”, Siena 1976; “La questione delle nomine al Monte dei Paschi di Siena”, in “L’altro potere in economia. La questione delle nomine negli enti pubblici”, Bari 1978, pp. 167-182.
Da certa gente le lezioni di urbanistica non si accettano, anche se qualcuno gli ha fatto fare l’assessore con il diploma di avviamento commerciale! Che certi personaggi dimostrino di avere anche le conoscenze e le qualifiche di legge e non solo quel consenso clientelare degli ingenui e ignoranti omini degli orti che li ha messi sul ponte di comando a fare naufragare la nave. Altrimenti stiano zitti: hanno parlato e agito anche troppo e di ciò purtroppo se ne vedono le conseguenze.
Non ho nulla di che vergognarmi, ed anzi sono orgoglioso del mio passato. Ai miei tempi la politica e la pubblica amministrazione erano fatti per passione, dedizione ed impegno. Dove non arrivava il titolo di studio arrivava l’applicazione e l’impegno personale e collettivo. Oggi fior di laureati, dottori ed avvocati, hanno combinato disastri di proporzioni tali che nel passato non si sarebbero neppure immaginati. Decine di sindaci e amministratori (anche di banca MPS) dotati di sola licenza elementare hanno posto le basi per la qualità della vita di cui questo territorio va orgoglioso. Spesso anche avendo il coraggio di dire no a villaggi turistici ed interventi speculativi.
Per intanto voglio ricordare che durante i nove anni che sono stato in comune ho fatto diverse cose tra cui: l’approvazione delle lottizzazione di Via Massetana Romana, di viale Toselli (tra strada di Busseto e l’attuale piazza maestri del lavoro), quella di Viale Europa (e l’ultimo lotto lo stanno costruendo ora, a 25 anni di distanza) il Piano insediamenti produttiivi di Cerchiaia, l’area di rottamazione di Renaccio,il Piano di edilizia popolare di Taverne (via delle Ropole e parte retrostante). Poi, quando ho fatto l’assessore al traffico, ho costruito la ztl ed istituito il servizio dei minibus (e di questo sono orgoglioso e non intendo condividere il merito con nessuno). Tutto ciò ovviamente, è stato deciso in modo collettivo, ma io ci ho messo la faccia in prima persona. Leggere le rassegne stampa del periodo, per averne conferma.
Dimenticavo: nel mio curriculum non c’è scritto che all’epoca fui nominato nel consiglio direttivo nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e poi del coordinamento nazionale degli assessori al traffico per lavorare sulla revisione del codice della Strada in merito alle ZTL (nè prima, nè dopo, in tali incarichi c’è stato alcun assessore di Siena).
Quindi: non sono stato affatto un conservatore immobilista ma semmai ho spinto forti processi di innovazione della città, ed ho ricevuto importanti riconoscimenti.
Posso anche informare che la parte finale della mia carriera professionale è stata nel settore privato, senza nessun mandato o copertura politica. Se non si ha la conoscenza, o l’età per conoscere le cose, si consideri che non basta spippolare su internet per sapere la verità vera. Se A.V. avrà la compiacenza di pubblicare il suo curriculum, vedremo le sue competenze.
In ogni caso non ho nessuna intenzione di rinunciare ad esporre le mie idee, in tuttle le sedi in cui mi sia consentito.
Se la pubblicazione del curriculum (che certo ha dato fastidio) non fosse stata sufficiente, le precisazioni in merito non possono che prestarsi a qualche ulteriore commento.
Il grande urbanista privo di quello che un tempo era l’agognato “pezzo di carta” richiama quali successi una serie di lottizzazioni che a distanza di anni non appaiono certo come capolavori di urbanistica, ma in certi casi hanno proprio il tipico carattere della speculazione (che a Siena non siamo abituati a chiamare con questo nome quando a guadagnarci sono le cooperative rosse).
Un buon intervento urbanistico si distingue per elementi come la coerenza stilistica, la qualità estetica e la funzionalità nel più lungo arco temporale possibile; ognuno può giudicare se e quanto tali lottizzazioni (Massetana, Toselli, Viale Europa, Cerchiaia etc.) rispondano a tali caratteristiche. C’è di più: tali interventi, insieme con una discutibile ZTL ispirata al mito della “città museo”, hanno DISTRUTTO il TESSUTO SOCIALE di una città che già negli anni ottanta era messo male, ma che allora poteva ancora essere salvato; i secolari rioni non sono stati solo svuotati dal traffico, ma soprattutto dagli abitanti, dai mestieri e dalle attività commerciali. Premesso che un buon urbanista dovrebbe sapere che la città che funziona è quella a misura d’uomo e non una Disneyland a misura di turista, non può sfuggire che la distruzione del tessuto sociale senese ha avuto come diretta conseguenza anche l’eliminazione di quell’attaccamento ai valori della civitas che, nel quasi totale disinteresse dei cittadini, ha quindi permesso ai compagni del grande urbanista di utilizzare la secolare banca cittadina come un bancomat da svuotare e non come una istituzione da rispettare e valorizzare. A rischio di crederlo troppo intelligente, non sarà che il grande urbanista ha inteso che dietro un serio progetto di riqualificazione dell’aerea del Rastrello, che preveda non solo uno stadio, ma anche cinema, piscina, auditorium etc. (tutte cose peraltro spesso promesse in campagna elettorale, ma mai realizzate), c’è innanzi tutto un valore sociale? L’impressione è che certi grandi urbanisti, così come certi grandi architetti, abbiano proprio paura di questo: che la città torni a vivere e i suoi abitanti tornino a pensare.
Facendo un bello sberleffo a tutti i giovani che si impegnano negli studi (e ai genitori che pagano le tasse universitarie) il grande urbanista non denota forse anche la più tipica arroganza del politico, quando lascia intendere che la laurea non serve a nulla e conta soltanto la passione e l’impegno… Ecco spiegato il successo del vice presidente della Siena Parcheggi, meritevole soltanto dl giovanile impegno politico e con un curriculum francamente risibile per l’incarico: come disse un conservatore del Santa Maria della Scala a una stagista una volta “che studi a fare, tanto non serve a nulla”! E dunque meglio avere passato il tempo sul ciclostile, che su qualche buon libro di architettura, no? D’altronde – Fahrenheit 451 docet – i libri sono pericolosi per le menti, meglio non leggerli e soprattutto non farli leggere ai cittadini, tante volte capissero da chi sono e sono stati amministrati…
Visto l’invidiabile curriculum sono veramente dispiaciuto che questo nostro grande urbanista non abbia ricevuto il Mangia d’oro: l’avrebbe meritato quanto un grande manager del basket o quanto un rettore di una università con i conti in rosso.
Attenzione infine a richiedere la sfida all’OK Corrall proprio sul curriculum, perché mi sa che qualcuno – pensando di avere a che fare con spippolatori o perditempo – poi fa una figura ben più magra di quella di adesso…
E prima di chiudere, così per curiosità, una breve domanda: do you speak English?
Sig. Vigni, c’è proprio da vantarsi per la lottizzazione in strada delle Ropole (con annessa una bella COOP, per non farsi mancar niente!); niente male nemmeno quella di Massetana, perennemente congestionata per non aver previsto strade di scorrimento interne e parcheggi assolutamente inadeguati (basta andare alla Conad o di fronte al Nannini)…
il solo fatto che si pavoneggi di quello che ha fatto convinto della bontà delle sue opere senza rendersi conto dello scempio che ha fatto denota la pochezza della persona che poi è più o meno il livello di tutti gli altri politici prezzolati e lecca…. che abbiamo avuto negli ultimi 60 anni
Vedo che padroneggia bene l’inglese, Professor…. con chi ho l’onore?
Devo ammettere che l’attacco all’argomentatore è intriso di dottrina, ma si usa dire che si attacca l’argomentatore per non dover sudare a discutere il merito degli argomenti. E’ un’antica tecnica sofistica, continuo a stupirmi che tuttora si usi e ancor più stupefacentemente, funzioni.
Né possono bastare gli sbagli del passato, a imporre la sospensione del giudizio sui possibili (annunciati direi) disastri del futuro, anzi, in un’ottica di onestà intellettuale e critica costruttiva, gli errori sofferti prima dovrebbero imporre doppia attenzione ora.
A me invece piacerebbe discutere _nel_merito_del_progetto_ ma sono restio a farlo con chi minaccia sfracelli (cosa c’ha nel cv, un inedito quarto segreto di Fatima?) ma si nasconde (ostinatamente, a questo punto dopo oltre un mese) dietro un comodo anonimato dal quale dichiarare in fuorigioco (a ragione o a torto poco m’importa) chi correttamente si palesa con nome e cognome. Personalmente, ho la maturità classica, una laurea in Fisica a Pisa e un Dottorato in Astrofisica Particellare a Siena, lavoro per l’istituto Nazionale di Astrofisica, Osservatorio di Brera, sono membro di 2 collaborazioni internazionali (CTA, MAGIC) e di un progetto bandiera nazionale (ASTRI) nel campo dell’astrofisica gamma con tecnica Cherenkov da terra, ma sono attivo anche in altri ambiti che le diranno ancora meno. Ovviamente niente di tutto questo c’entra con l’urbanistica, ma due conticini due sono buono a farli se non altro per malattia professionale e il dimensionamento di questo progetto mi risulta assai… come dire… “creativo”! I dettagli dopo le presentazioni, che a quanto pare languono dal 22 di Marzo…. il che amplifica la curiosità, a questo punto.
Ah, se non dovesse trovare il curriculum adeguato per un confronto, come ben ricorda George Green faceva il mugnaio, ma questo non gli ha impedito di essere un grande matematico. D’altra parte, un calcolo è un calcolo, e un argomento un argomento. O sono validi e allora valgono chiunque li proponga, oppure sono facili da confutare; specialmente per chi insegna teologia a Parigi, come diceva Guglielmo da Baskerville nel Nome della Rosa.
Ossequi, confidando di poter parlare del progetto e non di Alessandro Vigni presto.
caro sig Vigni, lei ci fa o ci è? il dubbio mi si pone, visto che riparla senza aver esaminato il progetto. si può essere contrari, per carità, ma con dati VERI e non solo per slogan. lo spazio verde è previsto più ampio e curato di quello di adesso, in completo disfacimento. perchè non dice nulla di questo? dov’era finora? la battuta sui contributi pagati o meno dall’attuale presidenza, è fuori luogo. il nuovo franche verrebbe costruito con soldi non della società. il siena calcio ci guadagnerebbe uno stadio che potrebbe patrimonializzare, come fanno in inghilterra e spagna e il suo futuro sarebbe garantito, molto probabilmente anche con un altro presidente, visto che la società, a quel punto, sarebbe appetibile. la ritengo persona intelligente, non faccia come le tre scimmiette….
Il progetto stadio é nel complesso interessante e fa ben sperare, ma con gente come il Parri (nessuno si è preoccupato di dire che nel costruire case ha fatto degli Orrori ) e Mezzaroma, sento no puzzo di bruciato, ma di incendio doloso!
Per carità signor Vigni, se lei va orgoglioso di quello che ha fatto nessun problema.
La domanda che viene spontanea è perché queste belle letterine farcite di spirito ambientalista e di “etica urbanistica” non le ha scritte anche quando il PD deliberava la costruzioni dei vari obbrobri della storia edile della nostra città? Ne cito alcuni: San Miniato, l’edificio lineare, quell’orrore grigio con finestre colorate in viale Sardegna, il piano della viabilità in Massetana e mi fermo qui.
Era finito l’inchiostro nella penna?
Allora i progetti c’erano ed erano ben chiari, si capiva che popo’ di troiaio sarebbe venuto fuori, ma non ricordo di sue prese di posizione così nette.
Qui siamo di fronte a uno studio di fattibilità, una fase preliminare quindi, che lascerebbe spazio anche a modifiche a quello che sarà il progetto finale per risolvere le criticità segnalate. Però qui già si scatena la guerra. Perché questo diverso atteggiamento? Ci spieghi per favore perché faccio fatica a capire…
Ricordo che durante la direzione VIgni , l’ ente di consumo …..FALLI” E CHIUSE….cosi semplicemente!!!!