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Mps: parlano le donne?

- 28/02/14

 

Il 4 giugno scorso – chi lo sa – potrebbe segnare una data di cruciale importanza, per le varie inchieste concernenti la galassia Mps: in quel giorno, Italia Sinopoli, funzionaria di Mps Capital service, davanti ai “tre moschettieri” della Procura di Siena (i Pm Grosso, Nastasi e Natalini) inizia a parlare, a dire quello che sa (tutto ciò che sa?). Per la prima volta in assoluto da quando è scoppiato l’affaire Mps, un essere umano dice qualcosa che pare proprio avere valere probatorio.

I maneggi degli 11 sotto inchiesta (ma non in galera, grazie al mai soddisfatto Gip Bellini: cosa deve fare un cristiano, per farsi arrestare?) nascono anche dalle dichiarazioni della quarantenne in carriera. La quale, a scanso di equivoci, continua a servire la causa montepaschina. Milioncini, a decine, che vanno e vengono (debitamente scudati) verso paradisi fiscali misconosciuti (Singapore è una vecchia conoscenza, ma anche Vanuatu ed Anguilla fanno la loro comparsa).

La benissimo informata Fiorenza Sarzanini, sul Corrsera, riporta questo brano dell’interrogatorio della Sinopoli:

“Spesso mi rimproverava (l’ex compagno Fabrizio Cesarani, indagato per questa storiaccia, Ndr)) che ero troppa ingenua e che vivevo nel mondo dei sogni”.

Quel che resta dell’onorabilità della banca, verrà salvato dunque dalle donne, dalle loro rivelazioni? Domanda stimolante. Di certo, le donne – molto più forti e temprate di noi maschietti in tanti altri campi, inutile dire quali – in questo settore (la pressione da indagine) sembrano davvero essere il “sesso debole”. Si può ben affermare che siano in posizioni nettamente minoritarie, numericamente parlando, nell’ambito dell’arcipelago Mps, a livello più o meno apicale. Però – come il caso Sinopoli insegna – ci sono. E quando arriva la pressione delle inchieste, con tutto il fardello psicologico che comporta, è più facile che parlino al cellulare lasciandosi scappare dati sensibili; è più facile (o meno difficile) che dicano cose rilevanti in sede di escussione davanti alla Procura: è insomma più facile che crollino, rispetto ai maschietti. I numeri parlano chiarissimo, in questo senso.

Che sia per questo, anche per questo, che il potere maschile tende a perpetuarsi financo a livello di genere, oltre che di clan o di partito?

Teniamo presente che Mani pulite iniziò a cagione di una donna (l’ex moglie, invelenita, di Mariotto Chiesa, il craxiano “mariuolo”); e che anche oggi, in Cina, i mandarini cinesi del Partito comunista tremano, perché alcune mogli o amanti ( o ex mogli ed ex amanti) stanno iniziando a parlare. Ed una vedova, tornando in Italia, sta rivelando i segreti inconfessabili dell’Acea.

Avanti dunque con le donne: me ne vengono in mente alcune che, ad eretical parere, potrebbero aprire, spalancare scenari di grande importanza conoscitiva, a Sienina.

Una in particolare, nel frattempo divenuta apprezzatissima (?) stilista, potrebbe raccontare tante cose sul vincentissimo consorte, ai tempi dei primi scudetti della Swinging Siena. La first lady biancoverde è sempre stata molto presente, almeno fino a qualche tempo fa. Chissà quante cose da raccontare, ci sarebbero. L’aspettiamo a gloria, con tutta la simpatia che abitualmente sa sprigionare…

7 Commenti su Mps: parlano le donne?

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  3. Carlo scrive:

    Certo questa banca è davvero il peggio del peggio, una vergogna senza fine… Mamma mia che schifo!

    • daria gentili scrive:

      Caro Carlo,
      pensa come si devono sentire quelli che ci lavorano in questa Banca, quelli, i veri ed i soli, che ci tengono a questa Banca, quelli che hanno fatto sempre onestamente il loro lavoro……quello semplice, di bassa lega eh! non il lavoro fatto dagli scienziati – e sottolineo scienziati – transitati sopra le loro teste.

      Comunque tornando al pezzo: VIVA LE DONNE!!!!
      Specie se dimostreranno di avere più palle e dignità degli uomini.

  4. o.t. scrive:

    Scusa l’off topic, ma ieri mi aspettavo che tu scrivessi un bel pezzo storico sull’incendio del Reichstag che avvenne il 27 febbraio del 1933 e che determinò l’affermarsi del nazismo in Europa.

    margh.

  5. L.A: Confidential scrive:

    Trovo sgradevole e anche sconcio che una donna dica alle altre donne che, per avere meriti, bisogna avere “le palle”.
    Altro che complesso di Edipo, questa , Cara Daria Gentile, è una vera volgarità e quindi – la penso come O. Wilde- un vero crimine!

    Quanto alla tipa (Italia Sinopoli?) credo che lavori nell’azienda dove ha ammesso di aver rubato “pochino-pochino” al confronto di chi la circondava. E questi sì che -le suddette- le avevano!!!

    Ma, come dice l’eretico, è persino una buona notizia sapere che lei sta confessando gli ameni prelievi in danno della banca; infatti mancando il controllo, manca la legalità e solo chi fa/faceva parte del sistema può rivelarlo.

    Il punto è se dopo la rivelazione ci sarà una reazione, un mutamento.

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